Jason si sente un alieno perché l' uomo da sempre ha simulato una carica sessuale maggiore di quella che realmente ha, quindi col tempo la menzogna è degenerata via via.In effetti se non si e' d'accordo neanche sul fatto, per me scontato, che la carica sessuale maschile e' n volte quella femminile, meglio davvero chiudere baracca e burattini.
Se fosse come dice Darksider dovremmo chiudere baracca e burattini.
In effetti se non si e' d'accordo neanche sul fatto, per me scontato, che la carica sessuale maschile e' n volte quella femminile, meglio davvero chiudere baracca e burattini.
In teoria antifemmista questa cosa si chiama "disparita' ormonale", tanto per dire..
Dipende dai casi: ci sono anche quelli che devono simulare una carica sessuale inferiore a quella reale per non essere additati come coloro che si farebbero qualsiasi femmina (il famoso "basta che respiri"). E così, per non perdere l'aggancio con il "gruppo" (branco?), si fa finta di mirare più in alto (prendendo regolarmente picche).Ma solitamente per rimanere nel gruppo devi: o fare sesso o perlomeno glorificare il corpo femminile. E glorificando il corpo femminile, parallelamente si sta dando informazioni sulla propria libido, che agli occhi della donna viene percepita come sfruttabilità.
Non infrequente in coloro che soffrono di FB, per i quali rimanere all'interno del gruppo è più importante che fare sesso.
Confermo e sottoscrivo.
Aggiungo inoltre che a parer mio questo è uno dei peggio problemi.
Devi perderti in esempi e controesempi, metafore, periodi complessi, arzigoli retorici di svariate righe solo per portare una persona a rendersi conto dell'ovvio, "de-catechizzandola" di tutte le puttanate che i media e le istituzioni (in mano ai boomers post-sessantottini) hanno loro piantato nella zucca.
Praticamente in una scala di ipotetico "guadagno" ottenuto da una conversazione, tarata da 1 a 10,tu devi farti un culo quadrato solo per portare il loro livello da -20 a 0
Vero, non me ne sono reso conto di essere offtopic. Per chiudere il discorso con frank , the dark sider e marmocchio: boh che vi devo dire, io il sesso occasionale ( cioè fine a se stesso) lo schifo visceralmente, non lo riesco nemmeno a concepire, e conosco uomini che la pensano come me* . A volte mi sento un alieno.
e conosco uomini che la pensano come me*
Purtroppo devo anch'io sgolarmi in ripetizioni infinite che il potere non è in mano a boomers che vobbero farci figliare e divorziare, ma a neomalthusiani che cercano l'esatto contrario: diminuire la natalità, sfasciare le famiglie, creare individui isolati per poi passare alla 'soluzione finale': sbarazzarsi di buona parte della popolazione del pianeta.
Non ci vuole molto a capirlo, basta vedere gli incentivi agli immigrati con alloggio gratis e quelli (inesistenti) alle famiglie che vivono nella disoccupazione e nel precariato (oltre che con leggi che più anti-famiglia non si può).
Gli uomini non servono più, per ora (alcuni) possono essere sfruttati come bestie da consumo (di elettronica, canoe, windsurf e viaggi) fino a quando non serviranno più neanche loro.
Non è una regola ferrea che tutti gli uomini debbano cercare il sesso occasionale,
né è una questione di 'ormoni' perché l'uomo non è i suoi ormoni.
le esperienze personali sono importanti, ma non possono essere l' unico modo per chiarire i problemi.
Qualcuno può avere una maggior capacità di resistere alle esigenze istintuali, come me per es :ohmy::
ma sono tra i 50 e i 60 :D.
In generale , i maschi, proprio per regola biologica, hanno più stimolo sessuale delle femmine.
Poi, per carità, la cultura ecc, ma se c'è qualcuno che cerca il sesso per il sesso è l' uomo e non la donna
L'istinto sessuale è tendenzialmente simile per tutti, ma non impone un comportamento, che varia enormemente secondo le culture e lo stile di vita.
Ripeto sempre che la libido femminile non è meno pronunciata di quella maschile, solo più lenta ad attivarsi, e di tipo reattivo (non attivo) alle sollecitazioni maschili.Piu' lenta + di tipo reattivo = e' meno pronunciata, e' meno pressante.
Piu' lenta + di tipo reattivo = e' meno pronunciata, e' meno pressante.
E' inutile girarci intorno, le erezioni mattutine non sono causate dalla Fata Turchina...
Inoltre saro' strano io, ma non ho mai conosciuto una donna con una libido piu' pressante della mia.
Anche la fola che in coppia la donna vorrebbe piu' sesso dell'uomo e', appunto, una fola: questo nei casi piu' fortunati puo' succedere nella breve ed effimera fase dell'innamoramento (sempre che succeda, cosa tutta da dimostrare :ph34r:), passata quella fase la donna torna ad essere la classica rompiballe con la libido di una mummia.
Sarebbe anche ora che su un forum maschile queste cose le si dicesse con chiarezza e senza sconti.
Perche' io ho avuto parecchi amici "sciupafemmine" in gioventu', uno era talmente apprezzato dalle donne che queste si facevano avanti loro per conoscerlo nei locali, cosa che non ho visto mai piu' succedere in seguito: ebbene, anche in questo caso di maschio alfa cercato e ricercato dalle donne. la libido piu' forte era comunque la sua. LUI aveva la pulsione di trombare sempre e dovunque, le donne che ha avuto al massimo si adeguavano per non farlo scappare, ma dopo un po' di tempo non reggevano piu' il ritmo e quest'uomo si rivolgeva altrove.
Per favore, non so com'e' la situazione in Centro e Sud Italia, ma in Nord Italia dire che la libido delle donne e' alla pari di quella dell'uomo e' una boiata pazzesca, come la Corazzata Potiemkin di fantozziana memoria.
Piu' lenta + di tipo reattivo = e' meno pronunciata, e' meno pressante.
E' inutile girarci intorno, le erezioni mattutine non sono causate dallo spirito santo...
Inoltre saro' strano io, ma non ho mai conosciuto una donna con una libido piu' pressante della mia.
Anche la fola che in coppia la donna vorrebbe piu' sesso dell'uomo e', appunto, una fola: questo nei casi piu' fortunati puo' succedere nella breve ed effimera fase dell'innamoramento (sempre che succeda, cosa tutta da dimostrare :ph34r:), passata quella fase la donna torna ad essere la classica rompiballe con la libido di una mummia.
Sarebbe anche ora che su un forum maschile queste cose le si dicesse con chiarezza e senza sconti.
Perche' io ho avuto parecchi amici "sciupafemmine" in gioventu', uno era talmente apprezzato dalle donne che queste si facevano avanti loro per conoscerlo nei locali, cosa che non ho visto mai piu' succedere in seguito: ebbene, anche in questo caso di maschio alfa cercato e ricercato dalle donne. la libido piu' forte era comunque la sua. LUI aveva la pulsione di trombare sempre e dovunque, le donne che ha avuto al massimo si adeguavano per non farlo scappare, ma dopo un po' di tempo non reggevano piu' il ritmo e quest'uomo si rivolgeva altrove.
Per favore, non so com'e' la situazione in Centro e Sud Italia, ma in Nord Italia dire che la libido delle donne e' alla pari di quella dell'uomo e' una boiata pazzesca, come la Corazzata Potiemkin di fantozziana memoria.
E' inutile girarci intorno, le erezioni mattutine non sono causate dallo spirito santo...
Inoltre saro' strano io, ma non ho mai conosciuto una donna con una libido piu' pressante della mia.
Piu' lenta + di tipo reattivo = e' meno pronunciata, e' meno pressante.
Anche la fola che in coppia la donna vorrebbe piu' sesso dell'uomo e', appunto, una fola: questo nei casi piu' fortunati puo' succedere nella breve ed effimera fase dell'innamoramento (sempre che succeda, cosa tutta da dimostrare :ph34r:), passata quella fase la donna torna ad essere la classica rompiballe con la libido di una mummia
Per favore, non so com'e' la situazione in Centro e Sud Italia, ma in Nord Italia dire che la libido delle donne e' alla pari di quella dell'uomo e' una boiata pazzesca, come la Corazzata Potiemkin di fantozziana memoria.
Forse viviamo su pianeti diversi perché so di almeno due donne che provavano desiderio sessuale nei tempi e luoghi più impensati (una ha definito l'astinenza "un dolore indifferenziato"), ed altre con un sano rapporto di coppia hanno una libido in ottima forma.
Non ho mai affermato che le donne siano affamate di uomini, ma da qui a dire che di norma hanno scarsa libido ne corre.
Comunque, quando avevo un altro stile di vita, di donne 'annoiate' a letto non ne ho mai conosciute.
Nessuno qui dice che le donne hanno più voglia di pene rispetto a quanto gli uomini hanno più voglia di "quella cosa" . Ma ci vuole equilibrio in questo caso* .
Non è vero che sono "eternamente arrapate, vogliose di pene" e che hanno la fantomatica "iniziativa da mangiauomini" , etc. Ma neppure è vero che "non hanno libido, hanno desideri scarsissimi o nulli, non hanno bisogno di sesso, etc." . Perchè ripeto di nuovo, se fosse così non si spiegherebbe la enorme quantità di adulteri femminili, visto che per l' 85 % dei casi sono le DONNE a chiedere il divorzio .
Tendenzialmente poi una donna ci rimane molto più male se lui non si eccita che non il contrario.Quindi non sottovaluterei nemmeno il lato "conferma della femminilità" nel cercare relazioni sessuali. Cosa che probabilmente è anche presente negli uomini, bisognerebbe capire quanto è culturalmente indotta, questa mi pare la tesi sempre sostenuta da Warlordmaniac. Ma in ogni caso mi sembra nettamente rovesciato il rapporto "soddisfazione fisica personale e conferma del proprio potenziale seduttivo". Nelle donne il secondo è predominante ed è il fattore scatenante. Negli uomini mi pare il contrario.
Forse viviamo su pianeti diversi perché so di almeno due donne che provavano desiderio sessuale nei tempi e luoghi più impensati (una ha definito l'astinenza "un dolore indifferenziato"), ed altre con un sano rapporto di coppia hanno una libido in ottima forma.
Non ho mai affermato che le donne siano affamate di uomini, ma da qui a dire che di norma hanno scarsa libido ne corre.
Vicus, se le donne avessero tutta 'sta libido, non saremmo neppure qui a fare certi discorsi.
La stessa prostituzione non esisterebbe.
Jason, ripeto: le motivazioni che spingono le donne a tradire non sono le stesse di quelle degli uomini.
Faccio presente che il ricordo alla prostituzione è aumentato da quando hanno introdotto il libertinismo sessuale. Prima, quando anche gli uomini bruttini avevano speranze di un matrimonio e di una vita sessuale buona, il ricorso alla prostituzione era appannaggio di eccezioni .
Vicus, se le donne avessero tutta 'sta libido, non saremmo neppure qui a fare certi discorsi.Come ho detto, la libido femminile non funziona come quella maschile, normalmente le donne non vanno a caccia di uomini,* ma è tutt'altro che scarsa una volta "accesa".
La stessa prostituzione non esisterebbe.
Non è questione di noia, è questione di "come la danno" e "cosa fanno" e generalmente le donne non sono affatto così dotate di fantasia, checché se ne dica.
Molte non sanno fare neppure i pompini, per non parlare di altro.
Io so di una ( anzi, più di una) ragazza , in apparenza normalissima, che all'erasmus in belgio ha dato il "meglio di sè" .
Come ho detto, la libido femminile non funziona come quella maschile ma è tutt'altro che scarsa una volta "accesa". Inoltre, in certi Paesi le donne sono tutto tranne che frigide:
In Olanda il sesso casuale è la norma (anche se non necessariamente destinato al turista di passaggio)
In Svezia lo era già dagli anni '60 (ora pare che il femminismo abbia reso frigide anche le svedesi)
In Francia pare che il 10% dei bambini nasca da relazioni extraconiugali, al punto che è stato vietato il test di paternità per motivi di ordine pubblico.
Per delle mummie senza libido non c'è male...
Come ho detto, la libido femminile non funziona come quella maschile ma è tutt'altro che scarsa una volta "accesa".
* Eppure le cifre relative a certi Paesi sembrano indicare un quadro diverso:
In Olanda il sesso casuale è la norma (anche se non necessariamente destinato al turista di passaggio)
In Svezia lo era già dagli anni '60 (ora pare che il femminismo abbia reso frigide anche le svedesi)
In Francia pare che il 10% dei bambini nasca da relazioni extraconiugali, al punto che è stato vietato il test di paternità per motivi di ordine pubblico.
Non è proprio così, Jason.
Gli uomini di un tempo, nella gran parte dei casi, si "sverginavano" con le prostitute.
Jason, ma se gli uomini, specie in gioventù, potessero dare "il meglio di sé", cosa farebbero...?
Di tutto e di più, Jason.
In Svezia lo era già dagli anni '60 (ora pare che il femminismo abbia reso frigide anche le svedesi)
frank
E' già un concetto che ridimensiona il discorso, perchè un conto è se si "sverginavano", un altro se ci vanno perchè non hanno alternativa , come avviene oggi .
PS Frank, da sempre gli uomini devono fare il primo passo , questa non è una novità. Ma non implica lo scarso desiderio e libido femminile . Semplicemente la passività .
Lo fanno . Gli alpha.
E a prescindere da uomini e donne, è uno squallore . Anche il sesso deve essere vincolato all'etica . Io se potessi, non andrei a letto con chi mi capita, per via dell'etica che ho .
Non è la stessa, le donne non vanno a caccia di uomini (almeno credo...) ma ciò non implica necessariamente che provino meno piacere nei rapporti sessuali.
Il femminismo e "l'emancipazione" paiono renderle frigide, ma questa è un'altra storia.
io, al pari di altri, non sto asserendo che le donne sono una massa di frigide, bensì che il loro desiderio sessuale è meno pressante di quello maschileSu questo credo non ci siano dubbi.
Il femminismo e "l'emancipazione" paiono renderle frigide, ma questa è un'altra storia.
Secondo alcuni, il femminismo e la cosiddetta emancipazione, avrebbero castrato i maschi e non reso frigide le femmine.Probabilmente tutt'e due.
Come ho detto, la libido femminile non funziona come quella maschile, normalmente le donne non vanno a caccia di uomini,* ma è tutt'altro che scarsa una volta "accesa".Non credo che ci siano degli stati dove non c'è una morale, e che invece in Italia ci si mette solo per avere una relazione seria. Uno dovrebbe non dar retta ai luoghi comuni e ai sondaggi (anche in Italia non credo a una media d'inizio così bassa, specie se si parla di sesso completo. Credo invece che veramente l'80% abbia delle difficoltà a trovare come nulla).
* Eppure le cifre relative a certi Paesi sembrano indicare un quadro diverso:
In Olanda il sesso casuale è la norma (anche se non necessariamente destinato al turista di passaggio)
In Svezia lo era già dagli anni '60 (ora pare che il femminismo abbia reso frigide anche le svedesi)
In Francia pare che il 10% dei bambini nasca da relazioni extraconiugali, al punto che è stato vietato il test di paternità per motivi di ordine pubblico.
Per delle mummie senza libido non c'è male...
Io non perderei pagine a discutere se la libido femminile è minore o uguale quella maschile. Non conta la quantità, bensì le caratteristiche.
Jason, forse non mi spiego bene, o non so cosa: io, al pari di altri, non sto asserendo che le donne sono una massa di frigide, bensì che il loro desiderio sessuale è meno pressante di quello maschile.Se parli di desiderio pressante è un altro discorso . E' come la mucca, che ha sempre fame, ma mangia poco . Ed il pitone, che in apparenza non ha mai fame ma quando mangia è micidiale , per tentare di fare un paragone .
Voglio dire: ma perché bisogna continuare a negare questo incontrovertibile dato di fatto ?
A cosa serve ?
Mah... pure 'sta storia dei cosiddetti alpha non è che la condivido molto.
E ancor di meno condivido la tua opinione secondo cui il sesso fine a se stesso sarebbe uno squallore.
Jason, in questo siamo due mondi totalmente opposti.
secondo il femminismo non vi è diritto al sesso, all’amore e a non essere abbandonati, in quanto tutto è incentrato sul volere e sul desiderio femminile che sceglie chi è “meritevole” di queste cose e chi no. Certo il femminismo riconosce questo concetto anche a parti invertite. Ma qui vi è l’ inganno, perchè è la donna che detiene il potere sentimentale e sessuale, cioè è lei che nella maggior parte dei casi seleziona(cioè è l’ uomo a corteggiare, lei sceglie il corteggiatore “migliore”) ed è lei che nella maggior parte chiude(rompe) una storia sentimentale di coppia. Pertanto questa Libertà seppure sia riconosciuta ad entrambi(donne e uomini) in pratica vale quasi solo esclusivamente per le donne(e per i “maschi alpha”). E questo, ripeto, non perchè il femminismo sia ipocrita(lo è, ma non in questo caso che sto descrivendo) ma perchè è la Natura che è così: il maschio corteggia, la femmina seleziona il corteggiatore . Quindi è il maschio a ritrovarsi nella situazione svantaggiosa di chiedere sesso e amore, di passare attraverso la selezione, di subire l’amarezza del rifiuto e l’ atroce dolore di essere abbandonato. Pertanto in riferimento ai rapporti con l’altro sesso, l’ uomo medio è molto più vulnerabile rispetto alla donna.
La grande maggioranza degli uomini accolse favorevolmente la Rivoluzione Sessuale degli anni '60-70, illudendosi che con la liberazione della sessualità e dei costumi sarebbe aumentata la loro vita sessuale. Ignoravano e ignorano che la sessualità femminile, per natura, è fortemente selettiva(maschio corteggia/femmina seleziona il corteggiatore più "adeguato" e funzionale"), e quindi liberalizzando il sesso non è certo diminuita la selezione femminile-come a torto prevedevano gli uomini fautori della liberazione sessuale e come tutt' oggi si illudono- bensì è aumentata la disinibizione e facilità con cui una donna decide di far sesso con il "partner" che più ritiene adeguato e funzionale al proprio piacere fisico, pertanto di conseguenza è aumentato il divario tra uomini che hanno una vita sessuale e sentimentale molto soddisfacente e uomini che invece sono frustrati sessualmente e sentimentalmente. Alla stessa stregua di quanto succede con il Liberismo esasperato(libero capitalismo della "scuola di Chicago")), dove aumenta il divario tra ricchi e poveri. E questo perchè quando si liberalizzano le dinamiche umane , sociali, economiche, sessuali, cioè svincolandole dall' Etica, gli unici principi che valgono e che vigono sono quelli della Natura, nelle quali come si sa vale la regola del "più forte",quindi la logica della Selezione/Merito: chi è in grado di ottenere un determinato bene(ricchezza o prosperità, o sesso, amore, ecc), chi invece non è in grado rimane a mani vuote. Del resto sono le femministe stesse ad ammonirci che "il sesso non è un diritto" e che quindi gli uomini non possono andare a prostitute. Come detto prima,questa sembra una contraddizione con il concetto di libertà sessuale, e invece è pienamente aderente alla logica Liberale nella quale vigono le leggi Naturali(selezione e merito)
Ma ti assicuro che molti, pure in questo forum ed in quello storico, parlano proprio di "libido e desiderio scarsi di per sè nelle donne". Pressanti o non pressanti . Che sono concetti diversi .Differenti (o non pressanti) sì, ma scarsi no. La libido femminile è generalmente sopita (seppure con 'sorprese' :ohmy:) ma quando si scatena tutto è tranne che 'scarsa'.
Differenti (o non pressanti) sì, ma scarsi no. La libido femminile è generalmente sopita (seppure con 'sorprese' :ohmy:) ma quando si scatena tutto è tranne che 'scarsa'.
Frank però io non sto parlando specificatamente di te , se ritieni questo allora non ci sono dubbi. Ma ti assicuro che molti, pure in questo forum ed in quello storico, parlano proprio di "libido e desiderio scarsi di per sè nelle donne". Pressanti o non pressanti . Che sono concetti diversi .
Barnart @ 30/11/2005, 11:38)
Accade nella normale conversazione e deve accadere per necessità dove c'è contrapposizione che si finga di non capire, che si estremizzi la tesi altrui, che se ne prenda una sola parte e la si stiracchi sino a renderla ridicola.
Deve accadere.
LA DISPARITA' ORMONALE è ANCHE QUALITATIVA
E' giunta l'ora per gli uomini di ipotizzare che tutto quel che è stato raccontato loro sulla superiorità emotiva, intellettuale, intuitiva, relazionale, biologico/riproduttiva e morale delle donne sia falso.
Sul quel lago di bugie galleggia anche la verità secondo cui le donne sarebbero le creature erotiche, sentimentali e passionali e gli uomini freddi calcolatori, privi di sentimenti, refrattari all'eros e alle passioni, dalla sessualità monotematica concentrata in un solo microscopico punto.
Tra i propagandisti di queste bubbole c'è (ad esempio) F. Alberoni il quale nell'assegnare alla femmina la polarità erotica e celebrare l'erotismo come carattere peculiarmente* femminile (nel suo saggio "L'erotismo") senza volerlo, confessa la verità: per le donne tutto è o può essere erotico, "...anche uno yacht".
Osservato che non sta dicendo nulla di diverso da quel che dicono tutti da sempre è giunta l'ora di trarne le dovute conseguenze: se è vero che per la donna tutto è o può esser erotico ciò significa semplicemente che per essa nulla è erotico. Significa che la relazione con il maschio (e/o con il corpo delle altre femmine) rientra a pieno titolo nella modalità con la quale la donna si rapporta ad ogni altra cosa del mondo. Significa che la relazione erotica si confonde con le altre relazioni e che questo ambito del sentire è indistinguibile dagli altri. Significa che questa ha lo stesso sapore di altre esperienze (sapore che potrebbe forse variare in intensità). Significa che nel sentimento-del-mondo femminile, nel modo di rapportarsi a ciò che esiste, insomma nel modo di sperimentare la vita, l'aspetto erotico non emerge, non si distingue, non ha esistenza propria e separata dagli altri. Se le cose stanno così, usare il termine erotismo significa diluirne il significato fino a farlo evaporare completamente. Infatti, quando una parte che non si può identificare ha lo stesso nome del tutto, ben che vada si tratta di sinonimi: erotismo femminile=modo femminile di rapportarsi al mondo.
Per gli uomini invece l'erotismo esiste, è cosa individuabile e individuata. L'esperienza che porta quel nome (e che qui include la passione, la poesia, il sogno, il sesso, la libidine, la voluttà etc.) è diversa dalle altre, ha un ambito definito e non viene evocata da altro che dal corpo femminile (in via diretta o indiretta, si capisce).
Non esiste erotismo maschile che non stia in relazione con il corpo femminile: un tramonto non sarà mai erotico e tantomeno uno yacht.
La disparità ormonale non è solo quantitativa ma anche qualitativa. Di qui anche il fatto che i poeti cantano la donna mentre il contrario non accade**
A tutto questo vi è una soluzione semplice ed elegante: usare un termine diverso per indicare il generico sentimento-femminile-del-mondo (il cui carattere/colore/sapore non sono in grado di definire, visto che non sono femmina) e riservare "erotismo" per rappresentare solamente quella particolare saporita e ben individuata esperienza degli uomini***.
______________
*("Peculiarmente" non significa esclusivamente. Affermando che la donna è erotica Alberoni cioè non intende cmq sostenere che l'uomo non lo sia per niente. Questo è ovvio, è mille volte ovvio. Persino Alberoni 'sta cosa la capisce, ed è un maschio!).
** (E' mille volte ovvio che questa affermazione va riferita alla maggioranza dei casi, alla generalità, alla regola predominante - come già detto e ripetuto - non alla totalità assoluta degli interessati. E' centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo altrimenti si citano Gaspara Stampa e magari persino Saffo a significare quanto siano stravaganti ed insostenibili - cioè ridicole - le precedenti considerazioni).
*** (E' mille volte ovvio che stiamo parlando della maggioranza degli uomini e che questo non nega che ci siano uomini che ...bla bla... e viceversa donne che ...bla bla... E' centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo. Altrimenti...)
________________
Rino
Io so di una ( anzi, più di una) ragazza , in apparenza normalissima, che all'erasmus in belgio ha dato il "meglio di sè" .Bisogna guardare i grandi numberi, le ninfomani o le ragazze che si scatenano all'Erasmus, le stesse pornostar (che se fanno quel lavoro il sesso proprio schifo non deve fargli) non sono in numero tale da bilanciare lo squilibrio enorme ed abissale tra domanda di sesso maschile e domanda di sesso femminile
Io stesso ho scartato* due donne (molto belle, per giunta) con cui potenzialmente potrei averci una storia , perchè loro anche da fidanzate volevano il "rapporto completo", mentre io solo dopo il matrimonio. E preciso che queste due sono tutt'altro che libertine, anzi .L'astinenza prematrimoniale e' una fissa del cristianesimo che non condivido. Sopratutto, non condivido che sia un criterio in base al quale scartare una possibile compagna.
Differenti (o non pressanti) sì, ma scarsi no. La libido femminile è generalmente sopita (seppure con 'sorprese' :ohmy:) ma quando si scatena tutto è tranne che 'scarsa'.E infatti la prostituzione esiste praticamente dappertutto: nelle societa' "patriarcali" come in quelle femministe, nelle societa' occidentali come in quelle orientali, nei paesi ricchi come in quellli poveri.
L'astinenza prematrimoniale e' una fissa del cristianesimo che non condivido. Sopratutto, non condivido che sia un criterio in base al quale scartare una possibile compagna.E perché alcuni criteri sì e altri no? Non credi che gli uomini tenderebbero a pestarsi i piedi ancora di più se ci mettiamo a dire "sei diverso da me, non va bene"...?
Questa storia della libido femminile assente (o scarsissima) pare legata alla crescente incomunicabilità tra uomini e donne.
Probabilmente molti uomini scelgono (sempre che ci sia una scelta :sick:) donne insignificanti e dozzinali - perché sperano di concludere presto - che non gli interessano come persone, e cercano di andare immediatamente al sodo senza uno straccio di conversazione (o dopo una serata alquanto banale). Di solito sono quelli che cercano sesso facile e immediato a lamentarsi della scarsa libido femminile.
Dal canto loro le donne prediligono soggetti bellocci e un po' scemi (oltre a ricchi & famosi) che riflettono le loro fantasie da film di serie B. La quasi totalità delle donne è di una banalità e superficialità infinite.
Risultato: si annoiano entrambi.
Ormai uomini e donne vivono ciascuno indifferenti gli uni alle altre in un proprio pianeta, umanamente impoverito e non riescono più a comunicare e provare un vero interesse reciproco.
E perché alcuni criteri sì e altri no? Non credi che gli uomini tenderebbero a pestarsi i piedi ancora di più se ci mettiamo a dire "sei diverso da me, non va bene"...?Io penso che l'astinenza prematrimoniale sia espressione di un dogma di fede, nel senso che se una persona non e' credente non c'e alcuna ragione che giustifichi questa regola che, privata della fede, e' del tutto assurda.
Questa storia della libido femminile assente (o scarsissima) pare legata alla crescente incomunicabilità tra uomini e donne.Hai perfettamente centrato il punto: come potrebbe mai "accendersi" una coppia formata da due persone che non hanno nessun interesse reciproco, che non condividono a livello celebrale quella complicità che rappresenta l'innesco di tutto il resto? Non per nulla qualcuno ha definito il cervello come il principale organo sessuale :P
Probabilmente molti uomini scelgono (sempre che ci sia una scelta :sick:) donne insignificanti e dozzinali - perché sperano di concludere presto - che non gli interessano come persone, e cercano di andare immediatamente al sodo senza uno straccio di conversazione (o dopo una serata alquanto banale). Di solito sono quelli che cercano sesso facile e immediato a lamentarsi della scarsa libido femminile.
Dal canto loro le donne prediligono soggetti bellocci e un po' scemi (oltre a ricchi & famosi) che riflettono le loro fantasie da film di serie B. La quasi totalità delle donne è di una banalità e superficialità infinite.
Risultato: si annoiano entrambi.
Ormai uomini e donne vivono ciascuno indifferenti gli uni alle altre in un proprio pianeta, umanamente impoverito e non riescono più a comunicare e provare un vero interesse reciproco.
Io penso che l'astinenza prematrimoniale sia espressione di un dogma di fede, nel senso che se una persona non e' credente non c'e alcuna ragione che giustifichi questa regola che, privata della fede, e' del tutto assurda.
Jason, io non c'ero nell'altro forum, ma in ogni caso ti posso dire che se vai per strada e fermi cento, o mille uomini, e chiedi loro cosa ne pensano della sessualità femminile, quasi tutti ti risponderanno che "le donne hanno una gran voglia di cazzo", più di quanto gli uomini hanno voglia di fica.
Questo tanto per dire che lo sciocco uomo medio ragiona in maniera diametralmente opposta, anche se è costretto ad andare a puttane o sta insieme a un pezzo di legno che gliela dà un giorno sì e dieci no.
L'astinenza prematrimoniale e' una fissa del cristianesimo che non condivido.
Io penso che l'astinenza prematrimoniale sia espressione di un dogma di fede, nel senso che se una persona non e' credente non c'e alcuna ragione che giustifichi questa regola che, privata della fede, e' del tutto assurda.
Sopratutto, non condivido che sia un criterio in base al quale scartare una possibile compagna.
1) Astenersi da rapporti intimi prematrimoniali;
a parte gli aspetti morali, esistono varie considerazioni
- solo terrene - che giustificano fortemente questa regola.
Se uno si abitua a quelle cose, perde la razionalita'
e la lucidita' di giudizio, e' piu' facile mettersi o rimanere
con la persona sbagliata e si e' piu' soggetti ad essere
schiavizzati. "Io ti ho fatto fare..., pero' tu adesso DEVI...".
Molte donne prima ti fanno fare quelle cose, poi ti
disprezzano, ti umiliano e ti fanno sentire in debito.
Cercano anche di farti il lavaggio del cervello.
E per astenersi bisogna evitare le occasioni,
come trovarsi da soli in posti dove si puo' cedere alla
tentazione; quando ci si trova e' piu' difficile
vincere la tentazione, e' meglio anticipare, evitando tutte le occasioni.
Inoltre, se una donna e' abituata a quelle cose, significa
che se diventa la tua fidanzata o moglie prima o poi potrebbe
tradirti. Non ultimo, c'e' anche l'aspetto igienico-sanitario:
il sesso usa e getta ha provocato una grande diffusione
di malattie veneree e non; fare certe cose con una donna che
ha avuto molte relazioni significa prendersi tutti i microbi,
virus e parassiti non solo di lei, ma anche di tutti gli uomini
con cui e' stata in precedenza; non vale la pena, per cinque minuti
di piacere fasullo, passare il resto della vita a prendere medicine
per combattere malattie anche sfiguranti e invalidanti,
diventando pure un pericolo di contagio per gli altri.
L'ideale e' fidanzarsi con una illibata.
E infatti la prostituzione esiste praticamente dappertutto: nelle societa' "patriarcali" come in quelle femministe, nelle societa' occidentali come in quelle orientali, nei paesi ricchi come in quellli poveri.
Ringrazio per gli apprezzamenti e per le critiche.
La castita' prematrimoniale non e' una garanzia assoluta di fedelta'.
Ci puo' essere quella che arriva al matrimonio casta e illibata,
dopo si scatena e tradisce il marito allegramente.
Ci puo' essere anche quella che, pur avendo avuto in passato vari
rapporti intimi, diventa una sposa perfetta e fedele.
Il mio e' un ragionamento probabilistico, basato sulla saggezza popolare,
secondo cui il lupo perde il pelo, ma non perde il vizio.
Se una donna ha praticato l'astinenza, significa che sa resistere
alle tentazioni e che ha un certo autocontrollo; ed e' pensabile
che anche da sposata possa vincere le tentazioni.
Frank
E' un'assurda esagerazione che io, pur avendo un'idea diversa dalla tua in merito, non condivido nella maniera più assoluta . E la critico pure apertamente .
Ovvio. Ma guarda caso questi uomini insoddisfatti che dici, in società pudiche avevano molte più chance di avere una vita sessuale decente.
Questa è una altra tua teoria campata per aria.Parlando del presente, in coppie stabili e affiatate anche di lunga data non si manifestano le problematiche che evidenzi.
Ho conosciuto e conosco anziani (alcuni morti da tempo), che scopavano solo a luce spenta e non praticavano mai i rapporti oro-genitali con le rispettive consorti, per non parlare di quelli ai quali la moglie "si concedeva" controvoglia e ogni passata di Papa.
Non parliamo poi di tutti quelli che da giovani (e non solo) dovevano rivolgersi alle prostitute, perché a quei tempi arrivare al dunque era ben più difficile di oggi, contrariamente a quello che racconti tu.
Parlando del presente, in coppie stabili e affiatate anche di lunga data non si manifestano le problematiche che evidenzi.
- Lungi dal creare le sindromi da astinenza che molti paventano, rende indipendenti dal potere sessuale femminile (di cui si parla pure spesso qui), e questo è un enorme vantaggio, persino per quanto riguarda il successo con le donne, che capiscono quando un uomo sbava e scappano.
In merito al mio post precedente, aggiundo che tra gli uomini di una certà età che ho conosciuto in passato, ce n'erano alcuni che non si sarebbero mai fatti fare un pompino dalla fidanzata o dalla moglie, perché (secondo loro) era una pratica "da troie".Assolutamente no, questa specie di 'moralismo sdoppiato' non lo capisco affatto, tanto più che certe pratiche non mi risulta fossero moralmente proibite, almeno a livello di preliminari.
E quindi i suddetti pompini accettavano di farseli fare solo da un' "altra donna" che non fosse la moglie o la fidanzata, oppure da una puttana.
Ora, Vicus, dimmi tu se questi sono "esempi da seguire".
Vicus, io non sono un uomo casto, ma non sbavo di sicuro dietro alle donne.Non ho detto questo, ma se ne parla spesso nel forum.
In merito al mio post precedente, aggiungo che tra gli uomini di una certà età che ho conosciuto in passato, ce n'erano alcuni che non si sarebbero mai fatti fare un pompino dalla fidanzata o dalla moglie, perché (secondo loro) era una pratica "da troie".
E quindi i suddetti pompini accettavano di farseli fare solo da un' "altra donna" che non fosse la moglie o la fidanzata, oppure da una puttana.
Ora, Vicus, dimmi tu se questi sono "esempi da seguire".
In merito al mio post precedente, aggiungo che tra gli uomini di una certà età che ho conosciuto in passato, ce n'erano alcuni che non si sarebbero mai fatti fare un pompino dalla fidanzata o dalla moglie, perché (secondo loro) era una pratica "da troie".E' opportuno aggiungere che la sindrome della "puttana e sposa" è patologica, spesso questi soggetti riescono ad avere rapporti solo con le prostitute.
E quindi i suddetti pompini accettavano di farseli fare solo da un' "altra donna" che non fosse la moglie o la fidanzata, oppure da una puttana.
Ora, Vicus, dimmi tu se questi sono "esempi da seguire".
E' opportuno aggiungere che la sindrome della "puttana e sposa" è patologica, spesso questi soggetti riescono ad avere rapporti solo con le prostitute.
E' opportuno aggiungere che la sindrome della "puttana e sposa" è patologica, spesso questi soggetti riescono ad avere rapporti solo con le prostitute. [...]
Assolutamente no, questa specie di 'moralismo sdoppiato' non lo capisco affatto, tanto più che certe pratiche non mi risulta fossero moralmente proibite, almeno a livello di preliminari.
Detto questo, molti uomini (tra cui il sottoscritto e Cosimo) non sentono il bisogno di ricorrere a pratiche fantasiose a letto.
Buono a sapersi: la sessualità maschile viene mal considerata pure da noi che dovremmo difenderla. Non è scritto da nessuna parte che l'uomo debba trattare la madre dei nostri figli come una zoccola. Se i sentimenti portano a fare distinzioni (come esiste molto chiaramente nelle donne, anche se incoerentemente si lamentano molto spesso della distinzione "puttane e spose" maschile), evidentemente questa duplicità ha delle radici nella natura dell'uomo e della sua evoluzione. Nell'uomo mi sembra molto asintomatica, nella donna la duplicità si accompagna più facilmente alla menzogna e truffa (mater semper certa, pater numquam).
Non è scritto da nessuna parte che l'uomo debba trattare la madre dei nostri figli come una zoccola.
Stiamo parlando della sessualità maschile, che come quella femminile, è duplice, cioè monogamica e promiscua nello stesso tempo. È il femminismo a imporci la balla che la sessualità duale è patologica. Lo fanno per avere il piede in due scarpe. E pure qui crediamo a queste stupidaggini che invece dovrebbero farci ridere.
E pure qui crediamo a queste stupidaggini che invece dovrebbero farci ridere.
per cui sostenere il test di paternità obbligatorio ad ogni nascitaConcordo, ma questo la dice lunga sulla 'scarsa' libido femminile. In realtà le donne sono diventato solo iper-selettive, ma quando si presenta l'alfa c'è da parte loro una resa incondizionata (non pensano affatto all'utilità che tale alfa può avere).
Concordo, ma questo la dice lunga sulla 'scarsa' libido femminile. In realtà le donne sono diventato solo iper-selettive, ma quando si presenta l'alfa c'è da parte loro una resa incondizionata (non pensano affatto all'utilità che tale alfa può avere).Infatti non pensano, è puro istinto.
Io quello che sostengo e': le donne hanno una libido inferiore agli uomini, e gli esempi contrari non fanno statistica.
Inferiore non vuol dire libido assente: vuol dire libido insufficiente (di gran lunga, per me) a soddisfare la domanda maschile.
(...)
A riprova c'e' che la prostituzione e' un dato universale della sessualita' umana. Un dato universale che vede l'uomo dal lato della domanda di sesso.
(...)
La tesi che la libido maschile e quella femminile sono paragonabili e' una tesi femminista, o quantomeno e' una tesi sostenuta dalla maggior parte delle femministe, che tendono sempre a sminuire le differenze tra i due sessi.
Viceversa, le femministe la pensano come Vicus e dicono: i due desideri sessuali, quello maschile e quello femminile, sono paragonabili QUINDI gli uomini non hanno bisogno di andare a prostitute QUINDI se ci vanno e' solo per la volonta' di avere una schiava sessuale a loro disposizione QUINDI e' giusto criminalizzare i clienti delle prostitute.
La tesi che la libido maschile e quella femminile sono paragonabili e' una tesi femminista, o quantomeno e' una tesi sostenuta dalla maggior parte delle femministe, che tendono sempre a sminuire le differenze tra i due sessi.
Viceversa, le femministe la pensano come Vicus e dicono
Ciò detto, vi sembra "naturale" che nelle nostre città ci siano più prostitute che donne, e che nelle coppie stabili non si cerchino più rapporti dopo un paio d'anni?
Maldive
Nelle isole Maldive la prostituzione è un reato e gli stranieri che vi si impegnano assieme a cittadini locali rischiano una forte pena detentiva o addirittura la deportazione[44][45].
Qui non si e' capito il punto, e si fanno strawmen a raffica delle altrui posizioni:Sono assolutamente d'accordo, se ne parlava già oltre 10 anni fa, ma la disparità ormonale è da sempre un punto base della Questione Maschile.
https://it.wikipedia.org/wiki/Argomento_fantoccio
Io quello che sostengo e': le donne hanno una libido inferiore agli uomini, e gli esempi contrari non fanno statistica.
Inferiore non vuol dire libido assente: vuol dire libido insufficiente (di gran lunga, per me) a soddisfare la domanda maschile.
A riprova c'e' che la prostituzione e' un dato universale della sessualita' umana. Un dato universale che vede l'uomo dal lato della domanda di sesso.
A riprova c'e' che le femministe sono le piu' accese nemiche di questa mia opinione. Infatti, se si ammette questa disparita' base tra uomo e donna, si ammette che la prostituzione e' un male necessario, che e' una necessaria valvola di sfogo.
Viceversa, le femministe la pensano come Vicus e dicono: i due desideri sessuali, quello maschile e quello femminile, sono paragonabili QUINDI gli uomini non hanno bisogno di andare a prostitute QUINDI se ci vanno e' solo per la volonta' di avere una schiava sessuale a loro disposizione QUINDI e' giusto criminalizzare i clienti delle prostitute.
La tesi che la libido maschile e quella femminile sono paragonabili e' una tesi femminista, o quantomeno e' una tesi sostenuta dalla maggior parte delle femministe, che tendono sempre a sminuire le differenze tra i due sessi.
i due desideri sessuali, quello maschile e quello femminile, sono paragonabili QUINDI gli uomini non hanno bisogno di andare a prostitute QUINDI se ci vanno e' solo per la volonta' di avere una schiava sessuale a loro disposizione QUINDI e' giusto criminalizzare i clienti delle prostitute.L'uomo va con le prostitute essenzialmente per un motivo: ritiene che la prostituta costi molto meno di una fidanzata; ma non tanto in termini economici quanto in tempo perso, sforzi profusi, pericoli e sacrifici da compiere a vita.
VicusNon mi riferisco a Malé frequentata da stranieri, ma alle piccole isole di pescatori con 100 abitanti, dove dubito fortemente che la prostituzione attecchisca.
Dai, Vicus, che non ci sono più prostitute che donne... :cool:
Anche se capisco bene cosa vuoi dire.
Riguardo alle Maldive, non ci son mai stato, ma non mi risulta affatto che in quei luoghi la prostituzione sia inesistente.
Casomai è "mascherata".
https://it.wikipedia.org/wiki/Prostituzione_in_Asia
3.6.1 La "parità ormonale"
Uno dei corollari più importanti del Dogma Centrale è quello dell’uguaglianza del desiderio e del bisogno di sesso tra i due, implicazione logicamente ineccepibile e coerente che si può denominare principio della Parità Ormonale; esso stabilisce che ogni e qualsiasi differenza nel desiderio, nella sua profondità e nelle sue modalità espressive deve essere attribuita alla cultura e a nient’altro che a questa, decretando così l’indifendibilità di ogni ragione maschile e trasformando in “giustificazione” ogni racconto dell’esperienza degli uomini in campo sessuale. Lo scopo del Dogma Centrale è quello di impedire agli uomini di difendere ogni loro determinazione che risulti ingombrante, impegnativa, sgradita o semplicemente incomprensibile alle donne ed il campo del sesso non può certo esserne escluso ma vi occupa una posizione decisiva, come è prevedibile. In questo quadro tutto il modo maschile di approcciarsi al sesso è svuotato sin dall’origine di ogni pretesa di validità e risulta difendibile solo nella misura in cui è conforme a quello delle donne occidentali. Perciò quella maschile è definita “ossessione”, intesa come modalità quasi patologica di intendere e vivere il sesso, contrapposta ad una forma sana e normale, (naturale?), quella femminile. Non è il caso di dilungarsi nel precisare in cosa si differenzino le due modalità, basti osservare che riguardano l’importanza, il senso, il peso, il ruolo del sesso nell’immaginario e nella vita materiale, le forme, la frequenza, la tipologia, le condizioni ambientali, il contesto dei rapporti, le modalità degli approcci, delle iniziative, della relazione di attività passività, degli stimoli. I preliminari remoti e quelli prossimi, la posizione fisica dell’incontro, la durata e la conclusione sino a comprendere quello che è stato definito “the morning after”, tanto l’insieme quanto i particolari. E’ quel principio che legittima la denigrazione, la diffamazione, il dileggio delle modalità maschili, dipinte come volgari e brutali, crude e maldestre, oltraggiose e offensive, sporche e animalesche. E’ il principio della parità ormonale che consente al femminismo di affermare “Vi abbiamo costretti a comportarvi a letto come persone” anziché come bruti e che legittima la scandalizzata denuncia della pornografia e l’imputazione ai maschi della prostituzione; è quel principio che permette di irridere ai bisogni maschili, di descrivere quel che gli uomini “veramente pensano”, di creare verità ingiuriose quali il fatto, fondato su basi statistiche, che “tutti i maschi pensano al loro membro eretto almeno una volta ogni dieci minuti”.ii
Questa ‘descrizione dell’altro’ è pratica universale che, per quanto attiene allo specifico della sessualità, costella tutto il discorso pubblico in tutte le forme ivi compresi gli strumenti di “formazione” delle nuove generazioni femminili quali le rivistine delle adolescenti nelle quali viene settimanalmente spiegato “come sono fatti veramente gli uomini” ed essi, è ovvio, non sono come dicono di essere, non provano ciò che dicono di provare. Il principio della Parità Ormonale è niente più che l’applicazione al campo del sesso del Dogma Centrale, grimaldello con il quale viene scardinata la base del racconto maschile, forbice con la quale l’esperienza degli uomini viene ritagliata a misura delle determinazioni femminili sino a combaciarvi perfettamente.
3.6.2 Disparità storica
A fronte di quel postulato sta la storia intera dei rapporti tra i sessi quale da tutti è conosciuta e vissuta e, quel che più conta, quale è confermata, in uno stupefacente paradosso e con minuziosa precisione dalla stessa GNF, storia che si è svolta e si svolge come se tra i due non che parità del desiderio e del bisogno esistesse invece una differenza profonda e radicale, una originaria ed incolmabile disparità, come se quel principio dovesse essere rovesciato nel suo opposto.
3.6.3 "Lo facevano per dovere"
Secondo la GNF l’abuso sessuale, il sesso imposto con la forza, con le minacce ed il ricatto sono state la regola universale dei rapporti tra i due e l’affermazione “Lo facevano per dovere” esprime in forma sintetica questa interpretazione parlando di una costrizione, di una violazione della volontà, che, in quanto imposizione, deve essere denominata stupro. Ora, se assumessimo come vera in toto quella dichiarazione ne dovremmo ricavare che tutti i rapporti sessuali sono stati una imposizione maschile, un gesto che le donne avrebbero voluto evitare, fatto questo che trasformerebbe tutti i rapporti in stupro e perciò tutti gli uomini delle generazioni passate in stupratori. Di più, preso alla lettera, suonerebbe come negazione radicale del principio della Parità Ormonale, perché indicherebbe che, finite le imposizioni, le donne non lo farebbero più, il che sembra assurdo. Quello slogan va dunque letto nel solo modo ragionevole e cioè nel senso di: “Lo facevano anche per dovere” perché si dovrà ammettere che almeno una parte degli incontri era voluta e gradita, mentre un’altra (quanto grande non si sa) imposta e subita.
L’ambiguità ed al tempo stesso la potenza di quello slogan impongono di analizzarlo a fondo. La guerra contro gli uomini è un conflitto morale e perciò è ragionevole che venga impiegata quell’affermazione cruda (benché assurda) in quanto strumento di colpevolizzazione e denigrazione ben più acuminato di quella da noi riformulata e alleggerita, espressione che pure risulta la sola sensata. La strumentalità colpevolizzatrice è del tutto evidente giacché adombra l’idea che tutti i maschi (almeno quelli del passato) usassero violenza sistematica, benché a loro stessa insaputa, conclusione quest’ultima che viene lasciata trarre agli interlocutori.
L’affermazione è al tempo stesso vera, falsa e parzialmente vera. E’ vera perché appartiene alla GNF, descrive l’esperienza femminile che non può essere negata per quanto possa risultare pesante per gli uomini; è falsa perché non ponendo limiti e non precisando nulla dice che tutto il sesso, indistintamente, è sempre stato una imposizione, uno stupro, il che è assurdo ed impossibile; è parzialmente vera perché dice che almeno una parte degli incontri era subita, pur senza che si possa sapere o anche solo congetturare quale sia la proporzione tra le due quote, quale fosse e sia la quantità gradita alle donne, ossia la quantità “giusta”.
Non ha alcun senso e non vi è mai motivo di imporre qualcosa a qualcuno se costui già la vuole autonomamente, la gradisce e la desidera, si è tentati di imporsi solo quando esiste una volontà contraria nell’altro perciò, se il bisogno-desiderio di sesso da parte femminile fosse naturalmente uguale a quello maschile, l’idea di una imposizione in questo campo sarebbe stata del tutto inconcepibile sin dai tempi più remoti. Proclamare “Lo facevano per dovere” significa affermare che senza quel dovere lo avrebbero fatto molto meno. Ma anche la terza lettura di quello slogan colpevolizzatore ed oltraggioso parla di una disparità storica ed universale, sia pur non assoluta, che non potendo essere assegnata alla natura (nel rispetto del Dogma e del suo corollario) deve essere imputata alla cultura. Uguali ad esse nel desiderio per natura gli uomini avrebbero dunque costruito una cultura che alimentava in essi un desiderio sessuale superiore a quello naturale, ovvero, simmetricamente, che comprimeva e soffocava le pulsioni femminili tanto da esser costretti ad imporre poi con la forza alle donne di soddisfare anche quella parte artificiosa e innaturale di desiderio che essi altrimenti non avrebbero avuto. Hanno alterato artificiosamente e a dismisura il naturale equilibrio per poi dover ricorrere all’imposizione, alla violenza o allo scambio economico per avere quel che prima ottenevano spontaneamente e gratuitamente. Questo è quanto si deve ricavare dalla combinazione delle due verità contenute nella GNF, la parità ormonale e “Lo facevano per dovere”. L’assurdità, l’inconciliabilità delle due affermazioni non le rende meno vere, perché tanto la prima quanto la seconda sono strumenti di lotta.
Per quanto riduttivamente possa essere interpretato il richiamato slogan, esso dice pur sempre che i maschi desiderano più sesso delle femmine, quel che ognuno di noi vede, sente e sa perfettamente e da sempre. Questa verità universale è però negata dalla GNF e lo è perché se ne ricava una grande utilità che consiste in questo: nel negare e negarsi a) ogni forma di cavalleria sessuale, b) ogni dovere nei confronti degli uomini, c) ogni tolleranza nei confronti del comportamento maschile, d) ogni rispetto dei sentimenti maschili; e) nel rovesciare la causa della prostituzione, f) nel sostituirsi ai maschi nella descrizione delle condizioni psico-emotive che stanno dietro alle molestie e allo stupro ed infine, g) nel mascherare la condizione di originaria ed irrimediabile dipendenza sessuale degli uomini. L’utilità è tale che la disparità del desiderio/bisogno dovrebbe essere negata non solo se fosse falsa, ma soprattutto se fosse vera. Con la sua negazione il femminismo garantisce alle donne occidentali il diritto di prescindere radicalmente dai sentimenti maschili, offre loro la libertà totale di comportamento e l’assenza di ogni dovere sessuale nei confronti degli uomini, fidanzati, mariti o conviventi che siano. Essa consente poi di imputare esclusivamente agli uomini la prostituzione e tutte le espressioni anomale o patologiche del comportamento sessuale maschile, quali la pedofilia e l’incesto eludendo ogni responsabilità femminile e contribuendo in tal modo a garantire quella condizione di innocenza assoluta del bel Genere che è un prerequisito del suo potere morale.
3.6.4 Disparità logica
La negazione della differenza di desiderio-bisogno è parte centrale del canone femminista e nessuno è autorizzato a contrastarla. Si tratta di un principio che guida l’educazione delle nuove generazioni femminili e che si insinua in tutto il sistema etico vigente ad onta del fatto che ogni uomo ed ogni donna ogni giorno sperimentino direttamente quel divario e ne vedano attorno a sé le conseguenze, positive e negative, in tutti gli ambiti ed i momenti della vita. I negatori di quella verità femminista sono soliti presentare, a sostegno della loro tesi, una gran quantità di esempi tratti dal mondo animale ma il ricorso all’etologia quale strumento di fondazione del diritto maschile alla difesa delle proprie determinazioni è una operazione che sta tra l’inutile e il dannoso. La ricerca di una disparità nella pulsione sessuale tra gli animali può esser sostituita in modo decisivo dalla domanda relativa alle condizioni che avrebbero imposto all’evoluzione di sviluppare nei due sessi lo stesso grado di desiderio, la stessa pressione del bisogno. La risposta è immediata e disarmante: non vi è alcuna ragione evolutiva che porti alla creazione di un simile equilibrio in quanto non vi è alcuna necessità epistemologica che ciò avvenga. L’equilibrio del desiderio di sesso tra i due potrebbe essere solamente effetto del caso non mai un prodotto della necessità e la ragione è evidente. In qualsiasi specie sessuata vi è sempre bisogno che due individui di sesso diverso si incontrino ma non vi è alcuna necessità che l’accoppiamento in quanto tale sia desiderato in egual misura da entrambi.
Un incontro di qualsiasi genere avviene quando le parti si avvicinano reciprocamente, certo, ma anche quando una delle due sta ferma in attesa di essere raggiunta, anzi, può verificarsi anche se uno dei due fugge purché colui che insegue sia più veloce del primo, di più, l’incontro può avvenire anche se una delle due parti lo trova addirittura fastidioso e molesto purché venga compensato da altri benefici. La costruzione evolutiva dell’incontro intimo tra i due sessi non ha avuto bisogno di nulla di più che della creazione di un fortissimo desiderio in una parte e della semplice passiva disponibilità nell’altra, compensata però da differenti utilità. La parità ormonale non è una necessità evolutiva.
Benché sia stata da tempo superata l’idea ingenua secondo la quale tutto ciò che caratterizza un essere vivente è frutto necessario di un adattivismo rigido e implacabile che nell’evoluzione avrebbe filtrato e cancellato tutto il dannoso e l’inutile lasciando solo l’indispensabile, resta vero che la natura non ha avuto alcun bisogno di parificare il desiderio sessuale per garantire la riproduzione della specie. Dal fatto che la “parità ormonale” non è necessaria non si può dunque concludere che sia anche impossibile ma si deve riconoscere che se si è sviluppata e si è conservata ciò è dovuto solamente ad eventi altamente improbabili. Ora, disparità e diversità dei bisogni costituiscono la fonte di ogni tipo di scambio ed anche la ragione di furti e rapine perché io rubo solamente ciò che l’altro non vuole darmi, in caso contrario non posso diventare ladro. La specie umana è quella nella quale il raggiungimento dell’autonoma capacità di sopravvivenza avviene più tardi ed in cui la cura dei piccoli dura più a lungo, a tal fine, prima dell’avvento della società postindustriale (e cioè da sempre), la necessità della presenza e del contributo economico maschile era fuori discussione e in quel contesto il piacere sessuale formava una grossa parte dei motivi di legame tra i due come è universalmente riconosciuto.
Ma come per il verificarsi dell’incontro non vi è alcun necessità che il desiderio sia equivalente così anche per il mantenimento della relazione (un incontro che dura nel tempo) non è necessario che entrambe le parti traggano vantaggi e benefici dello stesso genere. Quella disparità ormonale che non impedisce l’incontro isolato non impedisce nemmeno una duratura convivenza, sin quando alcuni bisogni femminili essenziali possono essere soddisfatti solamente dai maschi. Dal punto di vista strettamente evolutivo la presenza di un forte squilibrio nel bisogno sessuale offrirebbe anzi un grande vantaggio alla specie perché costringerebbe i maschi ad offrire alle femmine, in cambio del sesso, utilità e benefici i più diversi, tutti derivanti dalla loro azione, da quella loro vitalità ed attività che per essi è sempre possibile in quanto liberi da gravidanze ed allattamento ed in conseguenza della loro prestanza fisica. Un fortissimo divario nel desiderio li costringerebbe a dedicarsi senza interruzione ad attività di invenzione e costruzione, di scoperta e creazione di beni materiali ed immateriali da offrire alle femmine in cambio del sesso. Trasferito su un piano universale ed esteso per millenni, un simile processo avrebbe portato i maschi a creare e costruire non più solo singoli oggetti o opere particolari ma ad edificare intere civiltà quali grandiosi corrispettivi da offrire alle femmine in cambio del coito. Questo divario porrebbe le femmine nella condizione di coloro che possono accettare o rifiutare quelle creazioni, le costituirebbe cioè nel profondo giudici delle azioni degli uomini che, da quella prospettiva, non sarebbero altro che macchine da reddito, strumenti il cui valore è dato dalla capacità di produrre, di difendere e di garantire sicurezza, ricchezza e prestigio. Di più, su un orizzonte storico onnicomprensivo, il genere femminile sarebbe non solo il giudice del valore dei singoli beni ma anche di intere civiltà, quelle che gli uomini appunto avrebbero costruito in cambio del sesso e si potrebbe allora immaginare che, tra tutte quelle esistite, la migliore dal punto di vista femminile sia proprio quella che ha finito con il garantire alle donne sia l’indipendenza economica che l’autoriproduzione virginale, precisamente quella occidentale e qui troverebbe un principio di spiegazione la volontà femminista di estendere al mondo intero le conquiste delle donne occidentali attraverso quella “globalizzazione buona” che ne costituisce l’obiettivo. Non esiste dunque alcun impedimento a che l’attività sessuale rappresenti il fine per una parte ed uno strumento per l’altra, anzi una simile disimmetria non è priva, almeno potenzialmente, di grandi vantaggi evolutivi. Se le cose stessero così ne deriverebbe una profonda diversità nella natura del reciproco interesse, ai maschi interesserebbe ciò che le donne sono, a queste ciò che gli uomini hanno, agli uni il corpo femminile, strumento di piacere, alle altre l’anima dei maschi, la loro vitalità fonte della creazione e della costruzione della cornucopia dei beni materiali e spirituali. Le une amerebbero sentirsi dire ‘bella’ gli altri ‘bravo’ come abbiamo congetturato innanzi partendo da altro versante. La parità ormonale non serviva alla Natura e infatti, se esistesse tra i due un profondo divario nel desiderio, molte cose troverebbero spiegazione semplice ed ovvia.
DIPENDENZA SESSUALE
Una menzogna fondante e necessaria: la parità ormonale.
La perfetta simmetria naturale del desiderio e delle sue forme come dogma centrale del Vigente Ordine Morale.
LE RADICI FILOGENETICHE DELLA DISPARITÀ ORMONALE. L'incolmabile divario darwiniano come origine della dipendenza sessuale maschile: "La natura ti incatenerà a me". Il corteggiamento in quanto costo (insieme di risorse spese - [fitness] ) compensativo dell'inferiorità maschile.
IL RECIPROCO INTERESSE ALLA MENZOGNA:
- l'interesse maschile a non riconoscere l'irrimediabile inferiorità. Salvaguardia dell'autostima.
- l'interesse femminile a negare la superiorità: 1- non riconoscere contropoteri compensativi al genere maschile. -2 negarsi ogni dovere di Cavalleria. 3- nascondere l'esistenza del primo strumento di controllo degli stati emozionali del genere maschile.
Ormoni maschili, terra di conquista: 100.000 anni di speculazione.
CARATTERI DELL'INFERIORITA'
La disparità delle forme e delle modalità come degenerazione del comportamento maschile culturalmente indotta. La rieducazione femminista: "Vi abbiamo costretti a comportarvi a letto come persone".
Sesso: F/ e M/ : la gestualità buona e quella cattiva, le modalità pulite e quelle sporche, la frequenza giusta e quella sbagliata, il contesto bello e quello brutto, la forma degna e quella indegna.
Sesso: F/ e M/: Sesso con vincolo, femminile, buono / Sesso senza vincolo, maschile, cattivo.
L'origine della superiorità dell'approccio femminile al sesso. Una questione indeterminata ed indeterminabile: natura o cultura?
Le modalità femminili come naturalmente date e culturalmente superiori. Le modalità maschili come antinaturali e culturalmente degenerate.
Sesso: il monopolio del se-come-dove-quando-quanto.
AMOUR-PASSION: il sogno ed il delirio provenzale. L'ideale femminile dell'eterna passione. L'immaginario e la realtà: "Non siete all'altezza". Non siamo all'altezza. Perché sia necessario essere all'altezza.
IMMACOLATA CONCEZIONE. Una sovrapposizione culturale: il racconto dell'Immacolata Concezione come archetipo dell'autodescrizione femminile occidentale. Il contatto fisico come lesione irreparabile. La caduta nel mondo animale. Occidente: una Civiltà figlia di sola femmina. Il nucleo profondo del desiderio femminile occidentale: generare il mondo senza intervento maschile. Le banche del seme. L'auto-clonazione come forma suprema di auto-amore. "Non abbiamo bisogno di voi". Il coito come offesa. L' Immacolata Concezione e l'odio contro il Fallo. Il mito del Mito del Fallo in Occidente.
STUPRO BIANCO
Stupro: la violazione della volontà femminile. Caratteri epistemologici dello stupro: istantaneità, visibilità.
Sul diritto all'esistenza di una volontà maschile. Se la volontà maschile sia suscettibile di essere violata. Volontà negata - volontà subordinata - volontà violata.
Stupro bianco: dare il nome ad un invisibile delitto. Il diritto femminile all'illimitata violazione della volontà maschile. Caratteri epistemologici dello stupro bianco: invisibilità, durata.
Effetti dello stupro bianco: vergogna, distruttività (violenza fisica), autodistruttività (depressione) - Sesso a pagamento esplicito (prostituzione) - Autoerotismo adulto.
La minaccia dello stupro bianco.
Dal vincolo al ricatto. Il vincolo (matrimonio, convivenza) come condizione di esercizio del ricatto. Matrimonio: vivere sotto la minaccia del ricatto sessuale: "Ciò che io voglio, se io voglio, come io voglio".
L'inconscio esercito degli stuprati. Lo sfruttamento della dipendenza sessuale maschile.
LA CULTURA DELL'ELEMOSINA: "Teniamoli a stecchetto". Una verità biologico-culturale come condizione di originaria dipendenza maschile."Io non ho bisogno di te quanto tu hai bisogno di me". Infantilizzazione. L'attesa del corteggiamento infinito. La dipendenza come prezzo del sesso. Il costo del sesso nella relazione vincolata e l'elemosina come infantilizzazione. Stanchezza ed autosvalutazione inconsce dell'eterno chiedere: la fuga verso il sesso a pagamento esplicito.
IL CONTROLLO DELLA LIBIDO MASCHILE Utilizzazione dell'immagine del corpo femminile come strumento di condizionamento e controllo. Mass media e pubblicità: la stimolazione permanente. Lo stimolo come incremento della dipendenza: più pelle è visibile più i maschi dipendono.
L'altra faccia della "Donna oggetto": celebrazione del corpo femminile e strumentalizzazione della libido maschile.
PROSTITUZIONE o del sesso a pagamento esplicito. La causa che deve assolutamente essere negata: i maschi vanno per sesso a pagamento perché non lo trovano gratis. Il sesso negato. Il rifiuto femminile del/al sesso. La liberazione sessuale come liberazione dal sesso. La cultura dell'astinenza. "Non siamo più a vostra disposizione". L'impossibilità del sesso gratuito: la relazione sessuale univocamente strutturata sulle/dalle determinazioni femminili. Subordinazione del comportamento. Il vincolo come surrogato e dissimulazione del pagamento delle prestazioni.
Pagamento esplicito contro pagamento implicito. Tra stupro bianco ed elemosina. Il costo della dipendenza.
Sesso a pagamento esplicito come liberazione dalla dipendenza. La guerra contro il sesso a pagamento esplicito: le vittime (femmine) e gli sfruttatori (maschi: coloro che pagano per ciò che dovrebbe essere gratuito). Né gratis né a pagamento: castità forzosa.
La condanna morale del sesso a pagamento esplicito ed il suo scopo inconscio: la lotta contro la prostituzione 1- come lotta per il controllo totale della libido maschile 2- come lotta per l'incremento del prezzo delle relazioni e la sua contestuale occultazione: corteggiamento o vincolo: "Solo da me: se io vorrò, come io vorrò". Il Bene che verrà (Società femminista): elemosina (dipendenza), castità o carcere (Svezia 1999). Masturbazione maschile: un inammissibile surrogato.
Il fondamento della disparità: F/ essere. M/ fare. Il prezzo del sesso come manifestazione della necessità maschile di fare. La lotta contro la prostituzione come lotta inconscia contro l'irrisorietà del prezzo e la sua visibilità.
Il corteggiamento come incremento del prezzo e contestuale dissimulazione dello scambio.
Una falsità necessaria: la negazione della dipendenza sessuale maschile come condizione del suo incremento.
Dipendenza sessuale maschile: una fondamentale verità della FdM.
INUTILITA' EVOLUZIONISTICA
Le soglie dell'evoluzione sociale e la soglia sociale del XXI Secolo.
Il bisogno (materiale-economico, psicologico-mentale, fisico-emotivo, riproduttivo-genetico) come fondamento dell'amore. Il cosiddetto amore.
LA FINE DEL BISOGNO E LA FINE DELL'AMORE.
Una soglia evoluzionisticamente irreversibile: l'inutilità maschile nel XXI Secolo.
1- Il bisogno della maschilità in epoche (pre)-storiche: a- caccia, pesca, raccolta, 2- agricoltura, 3- società industriale. Fine del bisogno nella società industriale avanzata (del terziario e del quaternario).
Autosufficienza economica del genere femminile. Autosufficienza di genere ed autosufficienza individuale. Macchine e robot: spalle meccaniche. Un evento capitale: l'irreversibile fine del fondamentale/primario contributo economico maschile.
2- La necessità della maschilità nella riproduzione. Dalle banche del seme all'autoclonazione femminile. Eliminazione di una necessità originaria-primordiale: fine del necessario contributo maschile alla riproduzione. Gonadi inutili.
3- La saturazione del mondo materiale: fine delle frontiere. Scomparsa delle "terre ignote".
Conseguenze in ambito morale: svalutazione sociale delle specificità maschili: fisica (corpo, gestualità) emotiva, (entusiasmo, coraggio), mentale (razionalità, spazialità, etc...).
Il disprezzo del corpo maschile: tra scherno ed irrisione. Il pene come strumento di gioco da impiegare su comando femminile (Viagra). La già avvenuta eliminazione dei diritti riproduttivi maschili. "Sarai padre se e quando io vorrò". Il divieto al disconoscimento della paternità. Il cognome paterno come finzione femminile ed autoinganno maschile. Verso l'inevitabile eliminazione del cognome paterno.
EPISTEMOLOGIA DELL'INUTILITA'
Il ruolo dell'inutile in un mondo limitato: occupazione di spazio e consumo di energia. "Ma cosa ci state a fare qui...?". Dalla simbiosi alla guerra: F\ la forma vincente. Da inutili a dannosi: incorporazione al femminile o eliminazione. Verso l'eliminazione delle specificità maschili. Uni-con-formati o incarcerati.
IL DIVARIO DEL BISOGNO (Amore unilaterale).
Il bisogno femminile di maschilità come Senso perduto della maschilità: fine del bisogno da parte femminile e fine del Senso maschile. Degrado e scomparsa dell'amore femminile per i maschi: "Non abbiamo bisogno di voi".
Ineliminabilità e radicalità del bisogno da parte maschile: madri, amanti e amiche. La relazione con la femminilità come esigenza radicale per la vita maschile. L'immediatezza e la visibilità del danno da mancata relazione con il femminile: disgregazione, distruttività ed autodistruttività (violenza visibile).
Surrogati e palliativi della mancata relazione intellettuale, psicologica ed emotiva: stupefacenti ed alcool., attività parossistica ed usura esistenziale. Morte prematura.
Surrogati e palliativi della dipendenza sessuale: 1- uso della chimica per l'autocontrollo-autogestione della libido maschile. 2- omosessualità maschile autoindotta. 3- cultura dell'astinenza. 4- autoerotismo adulto. 5- sesso a pagamento esplicito.
Bisogni femminili residuali:
- il bisogno femminile di modellare il genere maschile. Il maschio come materia da plasmare. Maternizzazione ed infantilizzazione universale. L'esercizio del potere politico e sessuale per la regressione psicologica all'infanzia, eliminazione dell'autostima maschile. Verso la neotenia culturale: eterni bambini.
- il bisogno femminile del riconoscimento maschile come esigenza surrogabile: "Mi faccio bella per me". Autocelebrazione del corpo e delle realizzazioni femminili: specchiarsi nell'innocenza originaria e nella propria bellezza. Vivere senza colpa.
Sugli effetti della mancata relazione femminile con la maschilità: conseguenze a lungo termine (durata), conseguenze invisibili, violenza invisibile. Irrilevanza sociale degli effetti. Vivere meglio senza i maschi.
Il divario incolmabile. XXI Secolo: l'inconscio femminile occidentale e la sua percezione dell'avvenuta irreversibile inferiorizzazione maschile: "Finalmente avete incominciato a tremare...".
Dipendenza totale. La convergente negazione (F\ e M\) della dipendenza totale maschile.
DA UOMINI A SUPER-UOMINI
Maschi occidentali del XXI Secolo, un auto-inganno necessario: apprendere a fingere di essere amati. Auto-Senso. Da uomini a super-uomini: essere Senso a se stessi e per se stessi. Auto-giudizio ed autovalutazione. "Nessuno ti dirà 'Bravo!'" Lo sganciamento emotivo come condizione esistenziale di libertà.
L'altra faccia dell'inutilità: la prima e vera libertà, la fine dei doveri economici maschili. Vivere giocando.
L'irreversibile inutilità evoluzionistica maschile: una fondamentale verità della FdM
Se tutto questo non è la verità, quanto è lontano da essa?
Sex Business: la prostituzione
Posted on 21 dicembre 2006 by Dr. Giuliana Proietti — Leave a reply
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prostituzioneAlla fine degli anni novanta, il numero delle ragazze che si prostituivano in strada oscillava tra 18.800 e 25.100, con una presenza maggiore al Nord stimabile fra 8.800 e 11.300 unità, seguita dal Centro con 5.700-7000 presenze e dal Sud e Isole con 5100-6800 unità (A.A, 2000).
Transcrime (2005) ipotizza che tra il marzo 2000 e il marzo 2001 possano esserci state in Italia tra le 17.550 e le 35.500 vittime di tratta; l’anno successivo nello stesso periodo, le ipotesi formulate considerano le ragazze coinvolte nel giro del trafficking tra le 18.360 e le 36.720. L’anno successivo il dato risulta diminuito: tra il marzo 2002 e il marzo 2003 si è ipotizzata la presenza di ragazze in un range che va dalle 17.970 alle 35.940, dato ricresciuto tra il marzo 2003 e il marzo 2004 con un incremento valutabile tra le 19.710 e le 39.420 unità.
Storicamente la prostituzione di massa è attribuibile (Federici S., Fortunati L, Il grande Calibano. Storia del corpo sociale ribelle nella prima fase del capitale, Franco Angeli, 1984) alla nascita dell’esercito e della marina, e al permanere di un clero maschile reso forzatamente celibe, ma non desessualizzato; al disequilibrio nel mercato del matrimonio, che si registra con il progredire della crescita della popolazione urbana; al maggior accesso al denaro da parte del proletariato maschile, che ha reso possibile un maggior numero di scambi con le prostitute e da ultimo alla diversificazione del lavoro sessuale tra moglie da un lato e prostituta dall’altro.
La prostituzione autenticamente volontaria è sempre risultata marginale: in genere le donne sono ricorse alla vendita del proprio corpo per scopi sessuali quando era loro precluso il mondo del lavoro e qualsiasi altra attività extra-domestica, per arrotondare i redditi familiari.
La denuncia dello sfruttamento sessuale delle donne è iniziata nella seconda metà dell’ottocento, in Inghilterra, quando si è cominciato a parlare della pesante degradazione della persona e dello sfruttamento da parte del protettore, che spesso era lo Stato.
Dopo la seconda guerra mondiale la comunità internazionale ha tentato di contrastare i traffici e lo sfruttamento della prostituzione, lasciando aperta la strada del meretricio alle donne che sceglievano questo come professione, in piena consapevolezza e senza che vi fossero situazioni di controllo delle sue azioni e della sua volontà. Nel 1949 fu siglata la Convenzione delle Nazioni Unite per la soppressione del traffico delle persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui.
Questo trattato internazionale riconosce in linea generale la necessità di criminalizzare qualsiasi forma di sfruttamento sessuale, di tratta e organizzazione della prostituzione e il diritto di praticare in modo autonomo tale attività, vietando però espliciti inviti al libertinaggio o il ricorso a molestie.
L’Italia ha recepito la logica abolizionista sopprimendo, fin dal 1958, le 560 case chiuse presenti sul territorio nazionale, che ospitavano 2705 prostitute. L’abolizione istituzionale però non ha cancellato la prostituzione, che ha cominciato a riprodursi in forma clandestina, mascherata da facciate di legalità, dove la figura del protettore ha continuato a giocare un ruolo di rilievo. Del resto le donne vedono nella figura del ‘magnaccia’ una persona che può tutelarle contro le aggressioni di strada e dei clienti.
Anche le donne che decidono di dedicarsi volontariamente alla prostituzione, sono perlopiù costrette dalla miseria, dall’ignoranza o dalla tossicodipendenza. Oggi in Italia le prostitute sono in maggioranza giovani e straniere. Si è stimato (Leonini L., Sesso in acquisto, Unicopli, Mi) che nella sola città di Milano vi siano 700 prostitute nelle strade e che ognuna di esse abbia in media 10 clienti. In considerazione del basso status cui le operatrici del sesso appartengono e alla luce di quanto dichiarato da chi è riuscita ad affrancarsi da questa vita, appare evidente che sono il degrado e l’indigenza e dunque la debolezza e il bisogno a spingere le donne verso questa professione.
Oltre tutto, va tenuto presente che le norme restrittive sugli ingressi degli stranieri hanno resa necessaria la presenza di mediatori criminali che hanno di fatto controllato il reclutamento e lo sfruttamento della prostituzione femminile. La prostituta bene inserita, può poi entrare nella catena criminale e diventare procacciatrice di altre ragazze e poi diventare istruttrice, o avere funzioni di controllo.
Oggi, numerosi networks criminali si occupano, sul piano internazionale, di reclutare e trasferire le prostitute da un Paese all’altro, perché la vendita di servizi di natura sessuale è molto redditizia, specialmente quando le prestazioni coinvolgono soggetti minorenni e sono particolarmente cruente e pericolose per la donna.
Una riflessione seria andrebbe fatta sul bisogno dell’uomo di acquistare sesso a pagamento anche quando si è consapevoli dei drammi esistenti: tutti sanno, ma poco si fa per combattere questa piaga. Forse siamo tutti assuefatti.
Fonte: Condizione femminile e prostituzione (P. Degani, Università di Padova), pubblicato su Rivista di Sessuologia, vol. 30 n. 2 ed. CIC
A cura di:
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
Queste, invece, sono le teorie femministe.Tutto sbagliato, ma la prostituzione è aumentata recentemente. Tutta colpa della libido insufficiente o c'è dell'altro?
http://www.psicolinea.it/sex-business-la-prostituzione/
CITAZIONE (Filthxxx @ 30/12/2005, 15:04)
CITAZIONE
Secondo me, si sta già percependo questo clima di rinuncia ed astinenza, tant'è vero che sta aumentando la repressione dell sesso facile e a pagamento, cioè, una di quelle valvole di sfogo che consentono agli uomini di essere meno dipendenti dai ricatti delle donne.
Non è tanto una questione di rinuncia, non è dichiararsi sconfitti. Tu ti riferisci a questa repressione che effetivamente esiste e viene, come tutte le repressioni, imposta dall'alto. Non è questo che mi riferivo io. Non proponevo castrazioni o castità da parrocchia cattolica, ma di prendere in mano le redini della nostra vita.
Questo stato di cose è imposto dalla natura. Abbiamo una carica ormonale che è 20 volte superiore a quella femminile.
Il nostro corpo, la nostra prostata, sono fatti per avere mediamente, un rapporto sessuale ogni 3-4 giorni. Uno screening di controllo ha dimostrato che la astinenza comporta una maggior infiammazione prostatica ed adenoma con conseguente rischio di iperplasia tumorale.
Una donna può stare in astinenza tutta la vita senza avere alcun problema di salute.
Comunque, quando parlavo di "rinuncia ed astinenza" non intendevo che bisogna mollare. Questa è una conseguenza della politica che si sta facendo. Poi, ognuno reagisce in modo diverso, ...chi da "maschio pentito" e chi con lo "sganciamento emotivo".
CITAZIONE
Dicevo di smettere di porre al centro del nostro universo la Figa. Solo così saremo liberi dalle catene che le ideologhe femministe vorrebbero imporci. Questo non risolve il problema del sesso, ma è comunque giù un grande primo passo verso un'esistenza più libera e consapevole. Almeno, io la penso così e sto vedendo che da quando ho iniziato ad adottare questa forma mentis, vivo un po' più serenemante e a cuor più leggero.
Chiaramente non è una soluzione, non è la verità, non può adattarsi a tutti.
Purtroppo quelli che hanno coscienza del problema sono ancora in pochi e la maggioranza degli uomini tende più alla categoria del maschiopentitismo che all'altra
http://www.andrologiaonline.it/prostatite.php
Le cause della prostatite – le diverse forme citate hanno cause comuni in cui solo la sovrapposizione, le diverse intensità ed i tempi di persistenza danno luogo alle tre diverse forme, le quali pertanto possono passare una all’altra in continuo, soprattutto quando trascurate o non valutate o non trattate adeguatamente e risolte.
Le cause principali sono:
i microrganismi ....
le disfunzioni intestinali ....
l'alimentazione irregolare ....
il fumo ....
la sedentarietà ....
l'astinenza ejaculatoria per periodi medio-lunghi in quanto riduce il lavoro secretorio prostatico e l'eliminazione per espulsione degli spermatozoi invecchiati o degerati facendo così incrementare il lavoro depurativo-degradativo verso gli spermatozoi ed aumentando il rischio di produzione di residui tossici e iperossidanti ad attività infiammatoria; diversi studi hanno dimostrato che tale causa agisce con frequenza tanto maggiore quanto maggiore è l'intervallo ejaculatorio, definendo l'intervallo massimo concorrente alla prevenzione in 4-5 giorni
....
etc. etc.
Dunque...
A far luce sui diversi desideri dei due sessi sono i rapporti omosessuali.
Quelli eterosessuali rappresentano un compromesso tra i desideri di un uomo e i desideri di una donna, e tendono quindi a minimizzare le differenze tra i sessi.
Gli omosessuali, invece, non hanno bisogno di giungere a compromessi, e la loro esperienza mette in mostra la sessualità umana in una forma più pura.
In uno studio sugli omosessuali di San Francisco condotto prima dell'epidemia di AIDS (il primo caso ufficiale fu registrato il 5 giugno 1981), emerse che il 25% degli uomini gay aveva avuto più di mille partner sessuali; il 75% oltre 100.
Viceversa, nessuna femmina lesbica risultò essere così promiscua, solo il 2% di esse dichiarò un centinaio di partner.
Anche altri desideri dei gay, come quelli riguardanti la pornografia, la prostituzione e l'attrazione per partner giovani, rispecchiano o portano all'eccesso i desideri degli eterosessuali.
(Tra l'altro, il fatto che i desideri sessuali degli uomini siano gli stessi a prescindere dal fatto che siano rivolti alle femmine o ad altri uomini confuta la tesi che si tratti di strumenti di oppressione della femmina.)
Non è che gli uomini gay siano sessualmente "più calorosi": sono semplicemente uomini i cui desideri maschili si incontrano con altri desideri maschili anziché con desideri femminili.
Tra gli eterosessuali, se gli uomini desiderano la varietà più delle femmine, quello che dovrebbe conseguirne può dircelo un qualunque corso di economia.
L'accoppiamento dovrebbe essere considerato un'elargizione femminile, un "favore" che le donne possono decidere se concedere o negare.
Fiumi di metafore parlano del rapporto sessuale con una donna come di una merce preziosa, sia che assumano il punto di vista di lei (concedersi, dargliela, sentirsi usata), sia che assumano quello dell'uomo (averla, favori sessuali, farcela).
E le "transazioni sessuali", come i cinici di ogni genere hanno scoperto da tempo, obbediscono spesso a logiche di mercato.
In tutte le società sono quasi esclusivamente gli uomini che corteggiano, fanno approcci, ricorrono a "filtri d'amore", fanno regali in cambio di rapporti sessuali, pagano le prostitute, etc.
L'economia sessuale, naturalmente, dipende anche dalla desiderabilità dei singoli individui, non solo dai desideri medi dei due sessi.
Si paga per il sesso (in denaro, impegni, favori, regali, vacanze, cene, etc.) quando il partner è più desiderabile di noi.
Dato che le donne discriminano più degli uomini, l'uomo medio deve pagare per avere rapporti sessuali con la donna media...* (Non sempre è così ma poco ci manca*...)
Un uomo medio può attrarre una moglie di qualità superiore a quella di una partner occasionale (presumendo che l'impegno matrimoniale sia una forma di pagamento...), mentre una donna media può attrarre un partner occasionale (che non pagherebbe niente...) di qualità superiore al marito*.
Solo con gli uomini di qualità "più alta" sono disposte ad avere rapporti sessuali (gratis) un gran numero di femmine.
Il sistema di accoppiamento umano non assomiglia a quello di nessun altro animale.
Il che non significa tuttavia che sfugga alle leggi che regolano i sistemi di accoppiamento, leggi documentate in centinaia di specie.
Un gene che predisponesse un maschio a essere tradito, o una femmina a ricevere meno aiuto delle altre dal suo compagno, sarebbe rapidamente scartato dal pool genetico.
Un gene che permettesse a un maschio di inseminare tutte le femmine, o a una femmina di partorire i figli più benaccetti del maschio migliore, prenderebbe rapidamente il sopravvento.
Queste pressioni della selezione non sono da poco.
La sessualità umana, se fosse una "costruzione sociale" indipendente dalla biologia, come vuole la concezione accademica popolare, sarebbe dovuta non solo sfuggire (miracolosamente) a queste potenti pressioni, ma anche resistere a pressioni altrettanto potenti di un altro genere.
Se una persona si attenesse a un ruolo costruito socialmente, altri potrebbero plasmare quel ruolo per prosperare a sue spese: i potenti, per esempio, potrebbero sottoporre gli altri uomini a un lavaggio del cervello per convincerli a trovare piacevoli il celibato o il tradimento, lasciando così le donne a loro.
Qualsiasi disponibilità ad accettare ruoli di genere costruiti socialmente sarebbe eliminata dalla selezione e i geni per resistere a questi ruoli prenderebbero il sopravvento...
Che tipo di animale è l'Homo sapiens?
Siamo mammiferi, quindi l'investimento genitoriale minimo di una donna è molto maggiore di quello di un uomo.
Le dimensioni dell'uomo sono circa 1,15 volte quelle di una donna, il che ci dice che nella storia dell'evoluzione gli uomini sono stati in competizione fra loro: alcuni si accoppiavano con più femmine e altri non si accoppiavano affatto. (Ancora oggi è così...)
A differenza dei gibboni, che vivono isolati, sono monogami e hanno un'attività sessuale relativamente scarsa, e dei gorilla, che vivono in piccoli gruppi, formano harem e, anch'essi, hanno un'attività sessuale relativamente scarsa, noi siamo esseri sociali: gli uomini e le donne vivono insieme in grandi gruppi e hanno continue occasioni di accoppiamento.
Gli uomini, in proporzione alle loro dimensioni, hanno testicoli più piccoli di quelli degli scimpanzé, ma più grandi di quelli di gorilla e gibboni, il che indica che le donne ancestrali non erano sfrenatamente promiscue, ma nemmeno rigorosamente monogame.
I bambini nascono inermi e a causa della grande importanza che hanno conoscenze e capacità per il nostro modo di vivere, restano dipendenti dagli adulti per una parte non indifferente dell'arco della vita umana.
I figli hanno quindi bisogno dell'investimento genitoriale e gli uomini, grazie alla carne che ricavano(ricavavano) dalla caccia e ad altre risorse, hanno qualcosa da investire.
Il loro investimento minimo è di gran lunga maggiore di quello al quale, per la loro anatomia, potrebbero tranquillamente limitarsi: essi nutrono i piccoli, li proteggono e li istruiscono.
Il tradimento dovrebbe quindi essere (ed infatti è) un motivo di preoccupazione per gli uomini, e la capacità e disponibilità dell'uomo a investire nei figli un motivo d'interesse per le femmine.
Poiché uomini e donne vivono insieme in grandi gruppi, come gli scimpanzé, ma i maschi investono nella prole, come gli uccelli, si è sviluppato il matrimonio, in cui un uomo e una donna stabiliscono un'alleanza riproduttiva volta a limitare i tentativi di terzi di ottenere accesso sessuale e investimento genitoriale.
Questi aspetti della vita non sono mai cambiati, ma altri sì.
Fino a epoca recente l'uomo cacciava e la donna raccoglieva.
Le femmine si sposavano poco dopo la pubertà.
Non esisteva la contraccezione, né l'adozione istituzionalizzata da parte di non parenti, né l'inseminazione artificiale.
Sesso significava riproduzione e viceversa.
Non c'erano alimenti provenienti da piante e animali domesticati, quindi non c'era il latte in polvere; tutti i bambini erano allattati al seno.
Non c'erano neppure baby sitter a pagamento, né mariti casalinghi; i neonati e i bambini ronzavano attorno alle madri e ad altre donne.
Tali condizioni sono rimaste immutate per il 99% della nostra storia evoluzionistica e hanno plasmato la nostra sessualità.
I nostri pensieri e sentimenti sessuali sono adattati a un mondo in cui i rapporti sessuali davano figli, li si volesse o meno.
E sono adattati a un mondo in cui i figli erano un problema della madre più che del padre.
Il mio punto di vista.
Senza stare a scomodare complesse teorie antropologiche o endocrinologiche, il riconoscimento di una fondamentale diversità di atteggiamento nella sfera sessuale da parte dei due generi è intuitivamente desumibile (oltre cha dall’esperienza personale, soggettiva e, quindi, inattendibile su scala) da diversi fenomeni socio-culturali che già sono stati ricordati.
Il ricorso alla prostituzione da parte maschile, in ogni epoca storica ed in ogni luogo conosciuto, e, nell’attualità, il ricorso alla pornografia come rappresentazione succedanea di piaceri erotici difficilmente raggiungibili, che riguarda come sappiamo un pubblico quasi esclusivamente maschile.
Alla luce della più elementare etologia del comportamento umano, il fatto che non esistano analoghi fenomeni in chiave femminile (o, quanto meno, che abbiano proporzioni infinitamente più ridotte rispetto al corrispettivo maschile) già ci dice che esiste una profondissima diversità nella percezione e nel modo di vivere la sessualità tra uomo e donna. Di che tipo di diversità si tratti, è un argomento che meriterebbe un approfondimento specifico finalizzato a recuperare e restituire dignità alle esigenze sessuali maschili.
Ma ci dice molto di più: indipendentemente da ogni altra considerazione su questi fenomeni, tanto la prostituzione quanto la pornografia si fondano su un dato che mi sembra difficilmente contestabile – l’insoddisfazione sessuale degli uomini che vi fanno e vi hanno fatto ricorso.
O, se si preferisce, la ricerca di gratificazioni sessuali (specificamente al maschile) non corrisposte da un’analoga aspettativa femminile.
Non si comprenderebbero, infatti, i motivi per i quali tanti uomini si rivolgerebbero a metodi “surrogati” laddove vi fosse un’effettiva possibilità di trovare soddisfazione in ambiti ordinari.
Oltre a questo, ci dice che il valore maschile nella sfera della sessualità è di gran lunga inferiore a quello femminile; una disparità di valore erotico sul quale, da sempre, si fonda l’esercizio di un potere femminile finalizzato ad “amministrare” il rapporto con gli uomini attraverso un’oculata gestione delle “concessioni” e dei “rifiuti” da una posizione di forza, con conseguenti ben note strumentalizzazioni.
Non potrebbe esistere una posizione di forza femminile in questa sfera se la dipendenza dal corpo femminile degli uomini (fortunatamente, non dalla loro anima che, altrimenti, saremmo veramente perduti) fosse equilibrata da un’analoga (di pari intensità) dipendenza dal corpo maschile delle donne.
A partire da queste considerazioni, appena accennate sinteticamente per brevità, si fondano alcuni dei fenomeni etico – morali e giuridici che chiamiamo “questione maschile”, in quanto è fondamentalmente nella sfera del privato che si è svolta e si svolge l’espropriazione della dignità maschile, la sua colpevolizzazione, il suo pestaggio morale e la sua svalutazione, le cui conseguenze sul piano sociale sono interamente riassunte in una serie di istituti giuridici quali il diritto di famiglia e la disciplina della vita sessuale (molestie e violenza) sulle cui aberrazioni molto si è scritto su questo forum (ma ancora di più si dovrà scrivere).
Pertanto, immaginare che vi sia una simmetria tra desiderio sessuale maschile e femminile, senza individuare quelle diversità che definiscono innanzitutto una diversità di “potere” sessuale, significa, a mio giudizio, tagliare alla radice gli stessi elementi portanti della QM e ridurla a sterile reazione corporativa di fronte all’irruzione femminile nel sociale. Questo è il mio pensiero.
Tutto sbagliato, ma la prostituzione è aumentata recentemente. Tutta colpa della libido insufficiente o c'è dell'altro?
Come sappiamo il Femminismo punisce e fa condannare gli uomini soli e privi di vita sessuale che vanno a prostitute, quegli uomini che palpano il sedere di una donna, e addirittura anche coloro che guardano “insistentemente” una donna(lo chiamano “stupro visivo”) o che la fischiano per strada per complimentarsi, oltre che invocare le punizioni più crudeli ed efferate per stupratori e pedofili. Quindi non è vero che la sessualità femminista sia senza divieti, anzi al contrario fa della REPRESSIONE la sua linea d’azione principale. Ecco perchè molti arrivano alla conclusione fallace che il femminismo sia “sessuofobo”, “bacchettone” e “moralista”. Appunto perchè confondono il moralismo sessuale con la repressione sessuale femminista. Sono due cose che per certi possono risultare apparentemente equivalenti, ma che in realtà sono profondamente diverse e addirittura opposte. Il Moralismo sessuale, infatti, non ha declinazioni sessuali, è equo e paritario rispetto ai due sessi, e quindi prevede una sobrietà e una moderazione sessuale da parte di entrambi i sessi, di conseguenza eventuali censure e repressioni nei confronti di coloro che violano tale morale sessuale, avvengono coerentemente alla logica di tale morale.
La repressione sessuale femminista, invece, si basa su un principio completamente opposto, cioè libertino: il sesso deve essere liberalizzato, senza limiti, senza tabù,quindi la donna può fare tutto ciò che vuole sessualmente, può vestirsi come le pare, può andare tutta "smutandata", può tradire o mollare liberamente il marito, e così via, mentre l’ uomo se è funzionale al piacere e all’ interesse individuale(logica del Merito/Selezione) della donna in questione può liberamente godere della sessualità che gli concede la donna, mentre deve rassegnarsi e quindi contenersi sessualmente se nessuna donna lo considera “meritevole” di usufruire del suo corpo e della sua vagina, pertanto ogni sua forma di sessualità che avvenga aggirando e bypassando la Selezione femminile, ad esempio ricorrendo alle prostitute, deve essere stroncata, cioè repressa. Questa è appunto la Repressione sessuale femminista, completamente opposta quindi al Moralismo Sessuale: il Moralismo sessuale impone che tutti si contengano sessualmente, invece la Repressione sessuale femminista, laicista ed edonista, al contrario, afferma che il sesso non deve avere limiti e tabù(purchè tra adulti e consenzienti)e che ne possono usufruire solo i "meritevoli", cioè coloro che sono funzionali al Piacere della Donna.
La posizione mia è di vicus non è affatto uguale a quella femminista. Tutt'altro.L'articolo è abbastanza condivisibile ma si riferisce alla libido contorta (quando c'è) delle femministe. Del porno si è parlato all'infinito, e gioca un ruolo nel far apparire l'uomo affamato (neanche fosse appena uscito di galera) e far fuggire le donne.
E ora lo dimostro subito, mettendo dei pezzi di quest'articolo che già conoscono tutti oramai .
Aggiungo inoltre che uomini che sono assuefatti dal porno, e dalle nudità televisive , sicuramente sentono di più il desiderio : un pò come se io , affamato , sento l'odore di una bella bistecca senza che io possa mai toccarla, ovvio che la fame mi aumenta .
http://ilvolodidedalo.blogspot.it/2014/07/questione-maschile-questione-etica.html
La mia risposta è sì. Le femmine hanno un bisogno profondo di venir considerate dai maschi, bisogno che non si estinguerà mai. Ovviamente, questo bisogno è utile nasconderlo per non svelare una dipendenza nei confronti del ...nemico, perché poi quello si monta la testa. Perciò è necessario fingere di non averne alcun bisogno.
Di qui la favola secondo cui "Mi faccio bella per me..." "Mi spoglio perché mi piace ..." ed altre simili vergognose bugie. Noi invece, che siamo maschi e perciò molto meno falsi delle femmine e che per giunta siamo maschi della nuova èra (quelli che sanno di avere ormai ben poco da perdere) non ci vergogniamo di confermare che abbiamo bisogno delle femmine, pur sapendo che dall'altra parte non ci sarà né cavalleria né pietà.
Ma poiché, una volta tanto, siamo giunti a parlare del bisogno che F ha di M vediamo da dove nasce.
Nasce dal fatto che la Donna (la donna come ipostasi, idea universale del femminile) se non è pensata dagli uomini non può sapere di esistere. La Donna sa di esistere se e solamente se sta nella mente degli uomini.
Questo è cosa diversa dal sapersi importanti. La Donna sa di essere importante e lo sa tanto bene che non ha bisogno di creare né istituzioni, né arte né scienza per sentirsi importante. Sa di essere importante ma non è sicura di essere viva: non è sicura di esistere se non sta nella mente degli uomini.
Ora, "stare nella mente" è importante per tutti, anzi è un bisogno insopprimibile di tutti gli esseri umani, una necessità vitale, ma per F e per M ha caratteri diversi.
Gli uomini non hanno bisogno delle donne per sapere di esistere ma hanno bisogno di esse per avere una chance di futuro. Per le donne vale il contrario, perciò in QMDT ho detto che la donna non subisce come l'uomo la svalorizzazione della sua persona perchè essa basta già a se stessa: essa non ha problemi di valore ha problemi di esistenza (di questo non ho parlato perché ...il libro è già abbastanza lungo).
Senza le donne gli uomini sono ...mortali,
senza gli uomini le donne sono ...inesistenti.
Senza il corpo delle donne gli uomini sono ...mortali,
senza la mente degli uomini le donne sono ...inesistenti.
E' uno di quei doppi poteri e reciproci bisogni di cui ho promesso di parlare (il tutto era già scritto ma una falla del PC lo ha cancellato. Lo riscriverò)
Vi è quindi un bisogno essenziale degli uomini da parte femminile, il che rappresenta una (residua ma eterna) fonte di valore e di potere degli uomini da mettere sulla bilancia dei poteri e dei bisogni.
Qui però c'è un probema: le donne conquistano la mente degli uomini senza alcun fare, senza sforzi, con la sola espozione del loro corpo, un gesto che non costa nulla ma che è sufficiente allo scopo.
Nasce cmq un vincolo reciproco: catturo la tua mente promettendoti il mio corpo, ossia, mentre la mente degli uomini viene effettivamente catturata (=la Donna acquista esistenza), il suo corpo non viene concesso (=tu non hai la garanzia del Futuro).
Nondimeno, il bisogno femminile di stare nella mente degli uomini è un potere che gli uomini posseggono e conserveranno per sempre.
Rino
L'articolo è abbastanza condivisibile ma si riferisce alla libido contorta (quando c'è) delle femministe. Del porno si è parlato all'infinito, e gioca un ruolo nel far apparire l'uomo affamato (neanche fosse appena uscito di galera) e far fuggire le donne.
Le donne considerano il desiderio maschile evidente un segno di debolezza:
Bisogna saper entrare nella loro testa, colpire la loro fantasia, mostrare un certo interesse. Le donne non cercano mai, o quasi mai relazioni a breve termine. Fatte salve le molte tare femminili, su cui non mi dilungo ora, spesso l'uomo è affettivamente distante, poco coinvolto umanamente, facendole sentire delle semplici "cavalle da monta". Lo dice persino la sessuologa: :sleep:
Ed ora datemi pure del femminista, e continuate ad arricchire le prostitute...
Nondimeno, il bisogno femminile di stare nella mente degli uomini è un potere che gli uomini posseggono e conserveranno per sempre.
Mi pare difficile che una donna si senta attratta da un uomo se questo la frequenta quasi esclusivamente per il sesso.Il disco è molto semplice:
Un manuale di regia che cito spesso qui, perché si basa su dati sperimentali e non su teorie, dice che per eccitarsi una donna deve sentirsi coivolta in una storia e non - aggiungo - essere trattata come una specie di impiegata del sesso.
Alle donne il sesso come semplice piacere fisico senza coinvolgimento emotivo mediamente non interessa, il problema non è quindi di libido ma di interazione tra i sessi (anche se è vero che oggi le donne appagano le loro fantasie con le fabbriche dei sogni e sono refrattarie a uomini reali, allo stesso modo in cui gli uomini, assuefatti a porno e prostitute, tendono a vedere le donne - che lo notano e girano i tacchi - come semplici arnesi sessuali).
Un manuale di regia che cito spesso qui, perché si basa su dati sperimentali e non su teorie, dice che per eccitarsi una donna deve sentirsi coivolta in una storia e non - aggiungo - essere trattata come una specie di impiegata del sesso.
dice che per eccitarsi una donna deve sentirsi coivolta in una storia
Le donne non cercano mai, o quasi mai relazioni a breve termine.
Vicus, a me non sembra proprio che, di norma, gli uomini trattino le donne come "impiegate del sesso".Credo siano vere entrambe le cose. Le donne sono iper-adattate, la società restituisce loro un'immagine positiva al contrario degli uomini. Questo spiega in parte perché sono trattati da imbecilli: l'uomo incarna agli occhi della donna l'autorità (che lei lo sappia o no), ma oggi il ruolo maschile è fortemente messo in discussione e ciò rende gli uomini disorientati riguardo al loro posto e scopo nella società.
Casomai sono le donne che, di norma, trattano gli uomini come dei poveri imbecilli, nonché dei bancomat umani.
Certo, c'è da dire che i nostri simili ci mettono moltissimo di loro in questo, ossia contribuiscono alla grande nel farsi trattare da idioti; ma che la stragrande maggioranza delle donne odierne sia "infrequentabile" è un dato di fatto.
Eh, appunto, il che la dice lunga sulle differenze tra i due sessi.Differenze complementari, solo che oggi i sessi non sanno più interagire perché persino le relazioni sociali sono diventate virtuali (Facebook). La capacità di comunicare e sentirsi attratti da un essere umano vero è fortemente alterata dalle 'droghe' del porno e dei film romantici: i linguaggi dei sessi si sono confusi e uomini e donne non si comprendono più.
neppure è vero che "non hanno libido, hanno desideri scarsissimi o nulli, non hanno bisogno di sesso, etc." . Perchè ripeto di nuovo, se fosse così non si spiegherebbe la enorme quantità di adulteri femminili, visto che per l' 85 % dei casi sono le DONNE a chiedere il divorzio .
Innanzitutto gli adulteri femminili sono all'ordine del giorno. Non male per una libido 'insufficiente'.La tendenza all'adulterio da parte delle FF non segnala una libido esuberante, ma solo la volubilita' e la ricerca di varieta' da parte delle FF perche', come dice bene Frank e come tu stesso hai ribadito piu' volte, le FF non cercano quasi mai il sesso per il sesso, ma vogliono coinvolgimento emotivo, per cui quando tradiscono non lo fanno certo sotto la spinta di uno stimolo incontenibile nelle parti basse.
Darksider, se durante il matrimonio una donna improvvisamente sembra che non abbia più libido col marito, in buona parte dei casi lei lo tradisce . Tranne eccezioni, funziona così.E invece, in tantissimi casi, la donna semplicemente si adagia nella routine quotidiana e vede la propria libido scemare fino quasi a scomparire, soprattutto passati i 40.
Eppure le cifre relative a certi Paesi sembrano indicare un quadro diverso:Il maggiore libertinaggio sessuale di questi paesi e' dovuto a due fattori:
In Olanda il sesso casuale è la norma (anche se non necessariamente destinato al turista di passaggio)
In Svezia lo era già dagli anni '60 (ora pare che il femminismo abbia reso frigide anche le svedesi)
1) la buona salute della prostata richiede di eiaculare ad intervalli regolari e frequenti, in ogni caso non maggiori di 3-4 giorni: quindi, se l'uomo non fa sesso (con un partner o da solo) a intervalli regolari e brevissimi la sua salute fisica ne risente;Se fosse vero, i frati dovrebbero essere tutti malati di prostata. Inoltre, le abitudini maschili non sono le stesse ovunque.
La tendenza all'adulterio da parte delle FF non segnala una libido esuberante, ma solo la volubilita' e la ricerca di varieta' da parte delle FF perche', come dice bene Frank e come tu stesso hai ribadito piu' volte, le FF non cercano quasi mai il sesso per il sesso, ma vogliono coinvolgimento emotivo, per cui quando tradiscono non lo fanno certo sotto la spinta di uno stimolo incontenibile nelle parti basse.Per le donne coinvolgimento emotivo e desiderio coincidono, quando c'è l'uno c'è anche l'altro. Inoltre, le sorprese non mancano e le italiane di oggi sono anormalmente refrattarie, altrove non è affatto così anche senza orge o ubriacature.
Comunque occhio a cadere anche noi nella "trappola" del luogo comune politically correct delle donne dalla sessualita' misteriosa, insondabile e metafisica, tutta volta ai buoni sentimenti ed al sesso sentimentale, le donne chiamano "amore" tutto, pure l'amore per una paio di bicipiti ed una pancia piatta, loro sono sempre "innamorate"...
1) la buona salute della prostata richiede di eiaculare ad intervalli regolari e frequenti, in ogni caso non maggiori di 3-4 giorni: quindi, se l'uomo non fa sesso (con un partner o da solo) a intervalli regolari e brevissimi la sua salute fisica ne risente;
La tendenza all'adulterio da parte delle FF non segnala una libido esuberante, ma solo la volubilita' e la ricerca di varieta' da parte delle FF perche', come dice bene Frank e come tu stesso hai ribadito piu' volte, le FF non cercano quasi mai il sesso per il sesso, ma vogliono coinvolgimento emotivo, per cui quando tradiscono non lo fanno certo sotto la spinta di uno stimolo incontenibile nelle parti basse.
Mi spiace, ma le MILF sono solo l'ennesimo miraggio ad uso e consumo dei film porno, la realta' e' che tante donne non piu' giovani hanno poca carica sessuale e, da single o da sposate, non avvertono quasi mai la voglia di far sesso.
E questo non perche' non gli piace o non amano piu' il marito. No, e' semplicemente la loro condizione biologica: fare figli dopo i 40 anni e' controproducente per la specie, visto che aumentano drasticamente i rischi che la prole nasca con qualche difetto congenito, per cui e' solo naturale che le donne avvertono poco o per niente lo stimolo di copulare.
Premesso quanto scritto prima, Vicus e Jason hanno ragione da vendere quando parlano delle differenze QUALITATIVE tra libido dei MM e libido delle FF.
Descrivono bene come i due desideri sessuali si manifestano in maniera diversa e hanno bisono di stimoli diversi per accendersi.
Insomma, molta parte di quello che scrivono Vicus e Jason e' ragionevole e coerente con la QM, sia chiaro.
E se loro credono che la libido FF sia paragonabile a quella MM anche a livello quantitativo io, anche se non sono d'accordo, sono contento della loro testimonianza perche' si vede che hanno incontrato donne attive e interessate nel loro percorso di vita, e questa e' una notizia sempre positiva. :cool:
Comunque occhio a cadere anche noi nella "trappola" del luogo comune politically correct delle donne dalla sessualita' misteriosa, insondabile e metafisica, tutta volta ai buoni sentimenti ed al sesso sentimentale, le donne chiamano "amore" tutto, pure l'amore per una paio di bicipiti ed una pancia piatta, loro sono sempre "innamorate"...
Tumore alla prostata: eiaculazioni frequenti possono allontanare il rischio
Studio, condotto da ricercatori dell’Università di Harvard prendendo in esame uomini in età adulta. Il rischio di ammalarsi è risultato più basso del 20% per chi ne aveva 21 al mese
05/04/2016
fabio di todaro
Prevenire il tumore della prostata (la neoplasia più frequente tra gli uomini: 35mila le diagnosi effettuate nel 2015) facendo sesso. Si potrebbe riassumere in questo modo l’indicazione che emerge da una ricerca appena pubblicata sulla rivista «European Urology». Lo studio, condotto da sei ricercatori dell’Università di Harvard, ha evidenziato l’effetto benefico dell’eiaculazione - ovvero l’emissione di liquido seminale attraverso l’uretra - nella prevenzione del carcinoma della prostata. La notizia va però interpretata. La fonte che l’ha riportata è autorevole, ma il riscontro oggettivo è ancora privo di una spiegazione scientifica.
GRANDE ECO NEGLI STATI UNITI PER QUESTA RICERCA
Potranno essere felici gli uomini, a seguito della scoperta ottenuta dopo aver portato a termine uno studio durato diciotto anni e condotto su 31925 uomini. Il lavoro rappresenta la trascrizione di una ricerca presentata durante l’ultimo congresso annuale della Società americana di urologia, che già al suo «debutto» acquisì una grande eco. S’è trattato di un lavoro prospettico, iniziato nel 1992 e concluso nel 2010 arruolando uomini che (in media) avevano 59 anni. Durante il lungo follow-up, 3839 persone si sono ammalate di un tumore alla prostata, rivelatosi poi letale in 384 casi. All’inizio dello studio, però, tutti i soggetti coinvolti erano stati invitati a compilare un questionario in cui indicare la frequenza media mensile delle eiaculazioni registrate in tre periodi della propria vita: tra i 20 e i 29 anni, tra i 40 e i 49 anni e nei dodici mesi precedenti l’avvio della ricerca.
RISCHIO INFERIORE ANCHE DEL 20%
Partendo da questi dati, e incrociandoli con i riscontri epidemiologici ottenuti nel corso dell’osservazione, i ricercatori hanno potuto ottenere quelle che hanno definito «le prove più forti a sostegno del ruolo preventivo che l’eiaculazione gioca nei confronti del tumore alla prostata».
Janet Stanford, ricercatore del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle, non coinvolto nello studio, ha però smorzato i facili entusiasmi. «Associazione non vuol dire causalità: occorre essere cauti circa l’interpretazione di questi dati». Quali sono state le evidenze? Il rischio di ammalarsi di tumore alla prostata è risultato più basso del venti per cento tra gli uomini eiaculavano con «alta frequenza» (21 volte al mese). Ma anche un minor numero di occasioni ha avuto la sua efficacia.
UNA POSSIBILE SPIEGAZIONE
Non è la prima volta - su La Stampa se n’era parlato già un anno e mezzo fa - che la frequenza dell’attività sessuale viene correlata a un minor rischio di ammalarsi di tumore alla prostata. In effetti già altre ricerche avevano portato a galla il beneficio.
Ma perché fare sesso con regolarità promuoverebbe la salute della ghiandola dell’apparato genitale maschile? Frequenti eiaculazioni - è l’ipotesi più accreditata all’interno della comunità scientifica - ridurrebbero la concentrazione di sostanze potenzialmente dannose e cancerogene presenti nel fluido prostatico. Al contrario, l’astinenza prolungata sarebbe responsabile del «ristagno» delle secrezioni nell’organo: da qui un rischio più alto di infezioni, considerate un terreno fertile per l’alterazione dei meccanismi di replicazione alla base della neoplasia.
I CONSIGLI PER UNA PROSTATA IN SALUTE
In attesa che dalla comunità scientifica giungano (o meno) conferme a questi risultati, le raccomandazioni per mantenere la prostata in salute riguardano innanzitutto lo stile di vita. Senza alcol e fumo, limitando il consumo di alimenti ricchi di grassi saturi ed eccessivamente speziati, bevendo almeno due litri di acqua al giorno e ritagliandosi il tempo per l’attività fisica (almeno un paio di volte alla settimana), si può ridurre il rischio di ammalarsi. Prima si comincia a seguire questi consigli e meglio è, ma per imboccare la via della prevenzione non è mai troppo tardi.
«Correggere le proprie abitudini presenta enormi vantaggi, anche se in un’età matura - afferma Giuseppe Procopio, responsabile della struttura di oncologia medica genitourinaria all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano -. Negli anziani il rischio di cancro è quaranta volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e quattro volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Gli stili di vita sani hanno effetti preventivi, e aiutano a rispondere meglio alle terapie e ad abbassare il rischio di recidiva quando si è colpiti dalla malattia».
Twitter @fabioditodaro
Gli "esperti in materia" smentiscono categoricamente (v. Amici Domenicani sul web) che l'astinenza dia sofferenza fisiologica, o sia causa di patologie (i problemi di prostata non sono più elevati tra i monaci, anzi).
Purtroppo molte teorie scientifiche oggi date per scontate sono quantomeno dubbie. La scienza anche solo di inizio secolo aveva certezze che oggi consideriamo risibili (i raggi N, la terapia magnetica, il potere curativo dei fiocchi di mais ecc.)
Gli "esperti in materia" smentiscono categoricamente (v. Amici Domenicani sul web) che l'astinenza dia sofferenza fisiologica, o sia causa di patologie (i problemi di prostata non sono più elevati tra i monaci, anzi).
C’è una relazione tra attività sessuale e rischio di sviluppare un
cancro alla prostata ?
Non c’è bisogno di studi scientifici per intuire gli effetti positivi, biologici e psicologici, di una vita sessuale sana. Nonostante questo, gli scienziati indagano spesso sugli effetti del sesso sulla salute umana. Questa volta gli ”indagati” sono gli uomini e il loro potenziale rischio di ammalarsi di un tumore maligno della prostata.
Ma cosa centra l’attività sessuale con il cancro alla prostata ? In altri termini, può l’attività sessuale avere ripercussioni, positive o negative, sul rischio di essere colpiti da un cancro alla prostata ?
In passato, gli scienziati che si erano occupati di questo argomento erano giunti a conclusioni discordanti.
A rischio o no ?
Alcuni studi retrospettivi (cioè studi che, a posteriori, hanno indagato sulla vita sessuale di chi aveva avuto un tumore alla prostata) avevano portato alla conclusione che un’intensa attività sessuale aumentasse il rischio di sviluppare un tumore maligno della prostata. Le ipotesi erano diverse. Da un lato si pensava che l’eiaculazione frequente comportasse un’elevata attività degli ormoni sessuali maschili (androgeni), la cui presenza è necessaria per lo sviluppo del cancro alla prostata. Dall’altro si speculava che uomini con un’intensa attività sessuale fossero più esposti a malattie veneree, con il conseguente rischio di infezioni ed infiammazioni alla prostata che avrebbero a lungo termine potuto portare allo sviluppo di un cancro della prostata.
Altri ricercatori erano giunti a conclusioni opposte. Si è infatti ipotizzato che la frequente attività sessuale possa proteggere dall’insorgenza di un cancro alla prostata. In questo caso, l’ipotetico fattore di protezione era rappresentato dal fatto che l’eiaculazione frequente per così dire “pulisse” i dotti ghiandolari prostatici, evitando il ristagno di agenti infiammatori o cancerogeni all’interno degli stessi.
Domande indiscrete
Gli studiosi di Harvard e del “National Cancer Institute” degli Stati Uniti d’America hanno voluto far luce su questa controversia. Nell’ambito di uno studio epidemiologico prospettico, che indagava sulle abitudini di salute di quasi 7 mila uomini tra i 46 e 81 anni, sono state fatte, a partire dal 1992, “domande indiscrete” sulla frequenza con cui questi uomini avevano eiaculato. In un questionario inviato ogni due anni, i partecipanti allo studio dovevano indicare il numero medio di eiaculazione per mese e durante l’anno precedente. L’analisi statistica multivariata ha incluso i fattori di rischio noti per l’insorgenza del carcinoma della prostata, compresa la razza, la familiarità e l’indice di massa corporea.
Durante i successivi 8 anni quasi 1.500 uomini hanno sviluppato un cancro alla prostata, corrispondenti al 21 % della popolazione studiata.
L’attività sessuale protegge dal cancro alla prostata
Quello che è stato trovato è che gli uomini con una frequenza eiaculatoria elevata avevano un minor rischio di sviluppare un tumore alla prostata. Considerando 21 o più eiaculazioni al mese una frequenza alta, e da 4 a 7 eiaculazioni al mese una frequenza bassa, gli uomini che dichiaravano una maggior frequenza avevano un rischio relativo di insorgenza del tumore più basso del 70 % rispetto a quelli che dichiaravano una minor frequenza.
L’osservazione della mancata associazione tra attività sessuale ed un aumentato rischio di tumore alla prostata è resa più credibile dal design prospettivo dello studio e dal fatto che sono state escluse interferenze significative di tutti i fattori di rischio di insorgenza di cancro alla prostata analizzati.
E’ però anche vero che l’effetto benefico potrebbe essere un effetto “secondario” dovuto ad uno stile di vita equilibrato che ben si concilia con una sana attività sessuale e quindi una maggior frequenza di eiaculazione. E come è noto, chi conduce uno stile di vita sano è a minor rischio di insorgenza di un tumore maligno della prostata.
Il messaggio di questo studio è comunque che gli uomini non devono temere, come si pensava in passato, che l’attività sessuale possa predisporli allo sviluppo di un tumore maligno della prostata. Al contrario, l’eiaculazione, indipendentemente dal fatto che ciò sia conseguenza di un rapporto sessuale, di masturbazione o di polluzioni notturne, sembra possa in qualche modo proteggerli. Studi in corso potrebbero far luce sui meccanismi molecolari per il quale ciò avviene.
Barnart
view post Inviato il: 9/6/2004, 10:43
Sarebbe bello se la prostituzione non ci fosse, se non vi fosse scambio tra carne e denaro (e potere etc).
Sarebbe bello soprattutto per gli uomini perché avrebbero gratis quello per cui invece devono pagare.
Perché c'è? Perché esiste un divario nel desiderio (dovuto alla natura o alla cultura, lascio perdere).
Per coprire quel divario o le donne si mettono a farlo tanto e gratis o gli uomini si rassegnano e si adeguano.
Chi ha qualcuna deve accettare quel che passa il convento (che può anche non passare nulla senza che l'uomo possa dir niente). Chi non ha nessuna resta continente. Questa è la conclusione inevitabile che però è un po' duretta da annunciare. Infatti la continenza (benché non coincida con la castità) è una cosa durissima e don Benzi dovrebbe saperlo (se ha un po' di ormoni).
Milioni di italiani dovrebbero stare continenti o trovarsi qualcuna, ma anche per avere qualcuna bisogna pagare, poco o tanto. Perché volevamo farci l'Alfa o il Cooper o (almeno) il Mini Minor (che però tra l'altro non aveva neanche i sedili ribaltabili - masochismo terribile...!)? Per rimorchiare (c'è bisogno di dirlo?)
Più sei ricco, più sei in alto (potere, fama) e più hai sesso. I barboni non ne hanno.
Certo, se diciamo che questo è falso allora il discorso si chiude.
La prostituzione che scandalizza è solo quella da strada e solo sui clienti della strada pesa la vergogna e scattano sanzioni. Nessuno chiese sanzioni contro Onassis che si era garantito per iscritto almeno 6 prestazioni al mese (mi pare) dalla vedova Kennedy. E gli Onassis e le Jacqueline (pur in formato minore) sono milioni.
Quanto agli sposati, a suo tempo avevano diritto al sesso. Ma quell'era è finita. Tua moglie ti può imporre la castità a vita. Ma è una cosa troppo tragica da riconoscere e allora conviene dire le bugie e fingere che non sia così. E' una verità che don Benzi non dice (e non dirà) mai.
Non che tutte facciano così, ma tutti gli uomini si trovano sotto quella spada di Damocle, minaccia che incombe sulla loro vita sessuale (e quindi psicoemotiva e passionale) come sulle donne in età classica incombeva il potere del marito di vita e di morte (come si usa credere). Non che tutti i mariti ammazzassero la moglie, ma... ci siamo capiti.
Don Benzi fa del male agli uomini. Li criminalizza e li condanna perché hanno gli ormoni e nessuna che lo faccia gratis. I maschi pagano per il sesso perché non lo trovano gratis e non lo trovano perché è nell'interesse delle donne farsi pagare.
La causa della prostituzione è il divario del desiderio che mette nelle mani delle donne la possibilità di estorcere denaro per ciò che dovrebbero e che potrebbero dare gratis. Nell'insieme non lo hanno mai fatto e non lo faranno mai gratis. Quando la prostituzione passa dalla strada al grande albergo, cade ogni condanna perché diventa invisibile e molto più costosa, più elegante.
Le donne sono le responsabili e le colpevoli della prostituzione. Il ricattato è chi paga non chi si fa pagare.
Certo i maschi hanno una scelta: la continenza e la dipendenza (umiliante e alla fine castrante). La dipendenza è una cosa molto brutta: le donne rifiutano quella economica ed ogni altra dipendenza. E fanno bene.
Quanto alle sanzioni si intende che debbano colpire i maschi. Come dire: "Spacciatrici fuori e tossici dentro!".
E' che la donna è davvero priva di responsabilità, proprio come dicevano i maschilisti. Essa non risponde mai di ciò che fa. Mai. Lei è la vittima eternamente innocente.
Rino U3
Inoltre, tra i fattori di rischio ci sono anche le infezioni .
Chi ha attività sessuale può essere più esposto alle infezioni sessuali.
Ecco che c'è un maggior rischio accoppiato a un minor rischio.
Sulla prostituzione è presto detto :
se l' uomo , che è la domanda, è colpevole, risulta che la donna, che è l'offerta, è innocente.
Allora, il tossico, che è la domanda è colpevole, mentre lo spacciatore, che è l'offerta, è innocente
Joker
view post Inviato il: 9/6/2004, 18:31
L'ultimo messaggio di Rino è semplicemente oro colato.
DonBenzi poi, tutto questo suo interesse per le prostitute secondo
me non è poi così "disinteressato" come vorrebbe far credere...
Sarà pure un prete ma il testosterone dovrebbe averlo anche lui...
mah, quel che penso è che le peggiori porcate le fanno sempre
gli insospettabili, e qui chiudo la parentesi DonBezzi....CitazioneQuanto alle sanzioni si intende che debbano colpire i maschi. Come dire: "Spacciatrici fuori e tossici dentro!".
Ciò che scrissi parecchi messaggi fa in un altro post. Come mai nelle
questioni di droga le pene per gli spacciatori sono più alte di quelle
dei consumatori e invece la cosa viene invertita nel mercato della
prostituzione ??
E poi, non è forse prostituzione tutta la moda dei calendari con le baldracche nude della televisione ? non si stanno forse "sfruttando" i desideri e gli ormoni maschili a fini di lucro, vendendo il proprio corpo in cambio di grosse cifre di denaro ?? ebbene secondo il mio parere, con l'avvento del femminismo e di tutta questa nuova (anti)cultura di massa, la prostituzione ha distrutto i confini della strada e adesso è ovunque: è prostituta la ballerina mezza nuda che fa gli stacchetti in tv, è prostituta la baldraccona-annunciatrice-televisiva che fa i calendari nuda perchè non ha altre armi (di sicuro non il cervello) per poter attirare le attenzione su di lei, se non l'arma di far leva sugli istinti maschili e guadagnarci soldi a palate.
E poi queste invasate dicono che "il patriarcato è ancora presente, ma subdolamente si sta adattando alla nuova situazione...". Cioè che il patriarcato è un sistema flessibile, "plastico", che si adatta ad ogni era e ad ogni rivoluzione più o meno culturale. Questa è una cazzata (ragionata) per continuare a pretendere diritti e privilegi e per scansare di mezzo ogni responsabilità per le proprie azioni. Spetta allo Stato responsabilizzare le donne, non spetta a loro. Una donna quasi mai si auto-responsabilizzerà da sola. Le uniche che ne sono capaci, secondo me, son quelle con alle spalle una famiglia sana, famiglie che ormai non esistono più.
http://www.massimolizzi.it/2015/08/24/incomparabili-droga-e-prostituzione/
...Salvo casi patologici, i clienti della prostituzione sono estranei a problemi di assuefazione e dipendenza. Vanno dalle prostitute di loro spontanea iniziativa senza il bisogno di essere incentivati da offerte malavitose, senza finire intrappolati in circoli viziosi. Se il mercato della droga è indotto dall’offerta, quella offerta che si vuole neutralizzare, il mercato della prostituzione è indotto dalla domanda. Estinguere il mercato della prostituzione, significa reprimere, neutralizzare o comunque intervenire sulla domanda, affinché smetta di domandare. La legalizzazione della prostituzione ottiene invece l’effetto contrario: rende la domanda più facile e gli amplia il ventaglio delle offerte
Oggi è opinione comune, a livello scientifico, che le eiaculazioni frequenti abbiano effetto protettivo contro il cancro della prostata .Cercando sul web ho trovato il seguente parere del Dr. Pierluigi Izzo:
innanzitutto , veramente i religiosi praticano l' astinenza ?Chi ha diverse abitudini sessuali tende a pensare che l'astinenza sia impossibile. Il fatto che in Occidente sia poco diffusa oggi non è una prova a sostegno.
E se si, in quale misura ?
Cercando sul web ho trovato il seguente parere del Dr. Pierluigi Izzo:
" E' opinabile,come tante teorie in medicina,che la masturbazione preservi dal cancro della prostata..."
E secondo il Dr. Giovanni Beretta:
"Sono dati però che devono essere ancora confermati"
L'astinenza è praticata da millenni in ogni continente, ed è spesso associata a una elevata longevità in ottimo stato di salute. Non penso sia possibile contraddire questo dato di fatto.Chi ha diverse abitudini sessuali tende a pensare che l'astinenza sia impossibile. Il fatto che in Occidente sia poco diffusa oggi non è una prova a sostegno.
Non penso che debba essere praticata su larga scala, ma porno e prostituzione (alla cui legalizzazione sono favorevole) non sono una soluzione.
Oggi uomini e donne in Occidente non hanno più rapporti, talora neppure all'interno di coppie stabili, e sono sorpreso che ciò venga considerato normale.
Vicus : Chi ha diverse abitudini sessuali tende a pensare che l'astinenza sia impossibile.
Molto rara oggi. Per quanto oggi le vocazioni vengano accettate senza discernimento, non è vero che la maggior parte dei religiosi pratichi il sesso.
Comunque il tema qui non è l'astinenza :OT:, e neppure stabilire l'esatta differenza quantitativa della libido femminile.
Il punto è che oggi uomini e donne non si parlano più, non si intendono più, e non hanno neanche più rapporti sessuali regolari, preferendo altre forme di soddisfazione. Questo divario deriva da vari fattori, non esclusa una deliberata "ingeneria sociale", ma i movimenti maschili rispondono con rassegnazione, anzi rinforzano lo status quo incoraggiando i surrogati illusori che il sistema ci mette a disposizione.
impèossibile no, ma molto rara si. Che i religiosi facciano, in molto ma non in tutti i casi, sesso non è una gran scoperta
Il post in questione è questo: http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=13354.msg154113#msg154113 (http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=13354.msg154113#msg154113)
Ti ribadisco quanto ripetuto nei commenti nell'articolo a commenti come il tuo: a "fare le cose sporche" sono il 20 per cento dei ragazzi con l'80 per cento delle ragazze. La situazione vista dall'esterno sembra un'orgia felice di stampo woodstockiano, analizzata nel dettaglio (andando a scandagliare la vita quotidiana del ragazzetto medio anonimo, poco conosciuto, non molto espansivo e con una media cerchia di amici) si scopre essere una sorta di Harem postmoderno
Io penso che il problema fondamentale sia che ognuno/a (maschio e femmina) vuole decidere lui/lei. Finché decidere spettava al maschio ed il ruolo passivo, che non vuol dire sottomesso, di accettare o rifiutare spettava alla femmina, le cose in qualche modo funzionavano, adesso sono saltati quei ruoli e si è alla ricerca di altri meccanismi, che non saranno mai trovati, perché non esistono.:clapping:
Quindi tutta quell'attività di cazzeggio serale, per collegarmi coll'altro topic sull'ora legale che mi sta un po' a cuore, nasce per soccorrere l'uomo terrorizzato dalla donna, che uscita da quel ruolo è diventata soltanto un essere “giudicante” senza pietà, e permettere alla femmina oca di godere dell'esibizionismo del corpo e della superbia delle sue parole senza pericolo e senza mai dover dare conto di nulla. Che poi l'inevitabile risultato è che nessuno si avvicina se non si può dare un'interpretazione univoca ai tuoi sorrisi, alle tue parole gesti o altro, visto che spesso si tratta di puro esibizionismo fine a se stesso. Paradossalmente è molto più seducente e “sagace” la donna col viso coperto dal velo e che cammina a testa bassa, un suo minimo gesto sarà capito al volo ed interpretato nel modo corretto. Le stupide invece non vogliono farsi capire…... forse perchè altrimenti capiresti che sono stupide.
Dal mio punto di vista, più che "terrorizzato", l'uomo medio odierno (nello specifico l'uomo italiano, perché quelli dell'est, con i quali mi relaziono tutti i giorni per motivi lavorativi, sono un altro paio di maniche) è totalmente rincoglionito e succube della fica.
Porto un esempio banale (uno dei tanti, eh...): l'altro giorno stavo parlando con un conoscente, un carabiniere 46enne - quindi un mio quasi coetaneo - che a un certo punto, vedendo passare una bella fica di 23 anni (che conosco anch'io), mi fa:
"Oh, quella ci farebbe fare una brutta figura ad entrambi"... :doh:
Ossia, costui pur essendo sposato e padre di un bambino di dieci anni, ha subito parlato al plurale e dato per scontato che la tipa in questione, pur avendo la metà dei nostri anni, "ci farebbe un culo così a letto".
Purtroppo l'uomo medio italiano è questo: un autentico e irrecuperabile imbecille.
In tal senso i rumeni, i macedoni, i moldavi e soprattuto gli albanesi hanno molte più palle e dignità dei nostri rincoglioniti conterranei.
il problema siamo noi uomini, non le donne.
A Colonia le fortissime donne sono scappate : occhi bassi e via in silenzio
(Non odio, bensì disprezzo, anche perché odiare è troppo impegnativo e usurante a livello psicologico.)
Certo che il problema sono gli uomini, perché gli atteggiamenti femminili, il loro modo di parlare, ecc, è consequenziale anche e soprattutto all'idiozia dell'uomo medio, sempre pronto ad incensarle e al tempo stesso a sminuire gli altri uomini e a volte anche se stesso, pur di ingraziarsele.E' così, ma lo stigma sociale che pesa sull'uomo occidentale ha una sua influenza. Gli italiani vengono condannati anche quando offrono fiori, difficile che possano farsi rispettare. Ad alzare la voce con una donna si rischia la denuncia; mentre le donzelle sanno che con gli altri c'è poco da scherzare, perché per loro le leggi donniste non valgono, se non addirittura godono della più completa (ed iniqua) impunità.
Detto chiaramente, verso questi tipi nutro un forte disprezzo.
(Non odio, bensì disprezzo, anche perché odiare è troppo impegnativo e usurante a livello psicologico.)
Dal mio punto di vista, più che "terrorizzato", l'uomo medio odierno (nello specifico l'uomo italiano, perché quelli dell'est, con i quali mi relaziono tutti i giorni per motivi lavorativi, sono un altro paio di maniche) è totalmente rincoglionito e succube della fica.Per me altro non è che un condizionamento culturale. Tempo fa esisteva un sito che all'incirca si chiamava "ginarchia.it" o qualcs del genere: si insegnava alle donne come sottomettere gli uomini facendo leva sul loro ascendente sessuale. Il tipo in questione (era un uomo, da quanto riuscii a capire) era davvero molto abile e mi risulta che smise l'attività in seguito (anche) alle nostre proteste.
Porto un esempio banale (uno dei tanti, eh...): l'altro giorno stavo parlando con un conoscente, un carabiniere 46enne - quindi un mio quasi coetaneo - che a un certo punto, vedendo passare una bella fica di 23 anni (che conosco anch'io), mi fa:
"Oh, quella ci farebbe fare una brutta figura ad entrambi"... :doh:
Ossia, costui pur essendo sposato e padre di un bambino di dieci anni, ha subito parlato al plurale e dato per scontato che la tipa in questione, pur avendo la metà dei nostri anni, "ci farebbe un culo così a letto".
Purtroppo l'uomo medio italiano è questo: un autentico e irrecuperabile imbecille.
In tal senso i rumeni, i macedoni, i moldavi e soprattuto gli albanesi hanno molte più palle e dignità dei nostri rincoglioniti conterranei.
Io penso che il problema fondamentale sia che ognuno/a (maschio e femmina) vuole decidere lui/lei. Finché decidere spettava al maschio ed il ruolo passivo, che non vuol dire sottomesso, di accettare o rifiutare spettava alla femmina, le cose in qualche modo funzionavano, adesso sono saltati quei ruoli e si è alla ricerca di altri meccanismi, che non saranno mai trovati, perché non esistono.
Quindi tutta quell'attività di cazzeggio serale, per collegarmi coll'altro topic sull'ora legale che mi sta un po' a cuore, nasce per soccorrere l'uomo terrorizzato dalla donna, che uscita da quel ruolo è diventata soltanto un essere “giudicante” senza pietà, e permettere alla femmina oca di godere dell'esibizionismo del corpo e della superbia delle sue parole senza pericolo e senza mai dover dare conto di nulla. Che poi l'inevitabile risultato è che nessuno si avvicina se non si può dare un'interpretazione univoca ai tuoi sorrisi, alle tue parole gesti o altro, visto che spesso si tratta di puro esibizionismo fine a se stesso. Paradossalmente è molto più seducente e “sagace” la donna col viso coperto dal velo e che cammina a testa bassa, un suo minimo gesto sarà capito al volo ed interpretato nel modo corretto. Le stupide invece non vogliono farsi capire…... forse perchè altrimenti capiresti che sono stupide.
Con le femministe e affini non litigo, ma parlo chiaro.
Ci sono donne non presuntuose, poche ma ci sono, se le si cerca nei posti giusti.
(E' mille volte ovvio che questa affermazione va riferita alla maggioranza dei casi, alla generalità, alla regola predominante - come già detto e ripetuto - non alla totalità assoluta degli interessati. E' centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo altrimenti si citano Gaspara Stampa e magari persino Saffo a significare quanto siano stravaganti ed insostenibili - cioè ridicole - le precedenti considerazioni).
*** (E' mille volte ovvio che stiamo parlando della maggioranza degli uomini e che questo non nega che ci siano uomini che ...bla bla... e viceversa donne che ...bla bla... E' centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo. Altrimenti...)
Io penso che il problema fondamentale sia che ognuno/a (maschio e femmina) vuole decidere lui/lei. Finché decidere spettava al maschio ed il ruolo passivo, che non vuol dire sottomesso, di accettare o rifiutare spettava alla femmina, le cose in qualche modo funzionavano, adesso sono saltati quei ruoli e si è alla ricerca di altri meccanismi, che non saranno mai trovati, perché non esistono.
Vicus, è pacifico che tra milioni di donne ci sono anche quelle non presuntuose.Eccetto la parte in grassetto, che sembra una regola universale, discorsi del genere non ne ho mai sentiti. Dovevo completare la mia affermazione spiegando che le donne hanno un fondo di vanità, ma quelle in grado di tenerlo a bada e avere relazioni costruttive con gli uomini erano un tempo la regola più che l'eccezione.
Lo stesso Rino Della Vecchia, in uno dei suoi vecchi post, scriveva:
Resta il fatto che generalmente le donne sono di una presunzione infinita, nonché convintissime della tesi secondo cui "senza di loro gli uomini sarebbero finiti", oppure che "se le donne non ci fossero, gli uomini dovrebbero inventarle" (idiozia assoluta, ascoltata di recente), ecc ecc.
Sostanzialmente le appartenenti al cosiddetto "gentil sesso" (?) sono di una banalità mostruosa, nonché noiosissime, lamentosissime e assolutamente incapaci di riconoscere il benché minimo merito agli uomini.
Anche mia madre 73enne e mia sorella 47enne, fanno gli stessi stupidissimi discorsi,* da autentiche minorate mentali.
Peccato che senza la controparte maschile sarebbero costrette a vivere nelle caverne o, al massimo, in qualche instabile capanna, senza acqua, luce, riscaldamento, ecc...
Per non parlare di tutto il resto.
Di certo la gratitudine non è femmina.
@@
* Diciamo pure che "li facevano" certi discorsi, perché ora e ormai da anni, in mia presenza si guardano bene dal farli.
Poi, sicuramente, in mia assenza seguiteranno a ripetere lo stesso ritornello, perché il lupo (anzi, la lupa) perde il pelo ma non il vizio.
Ad esempio, una convinzione tipica di mia madre e di tante altre donne della sua generazione, è quella secondo cui "un uomo è incapace di vivere da solo", al contrario di una donna, che "essendo più sveglia, non ha problemi a vivere senza un uomo". :muro:
Dopo uno come fa a non mandarle a fare in culo ?
E soprattutto, come fa un uomo con un minimo di consapevolezza, a mettersene dentro casa una, considerando altresì quel che si rischia di fronte alle leggi di stampo femminista ?
E' vero ;). Lo vedo anche dal fatto che molti uomini ridacchiano come servette e balbettano. Di recente ho appreso che la destrutturazione della società e specialmente dei valori maschili, ha un impatto sulle funzioni verbali.
quindi per veicolare il pensiero unico dell'uomo zerbino tutto muscoli e ormoni ma niente cervello esattamente funzionale ma allo stesso tempo aspramente criticato come prodotto del maschilismo con il quale ottengono l'esenzione di qualsiasi responsabilità.
Tu maschio devi accontentarti delle briciole e anzi devi ringraziare che ti siano date pure quelle.
Solo se sei un "beta" . Se sei un alpha fai la pacchia esattamente come le donne .
Solo se sei un "beta" . Se sei un alpha fai la pacchia esattamente come le donne .
Jason, ma tu credi veramente che la stragrande maggioranza delle femmine se la faccia con quei quattro gatti dei cosiddetti maschi alfa? (o "alpha")*
Ad esempio: credi che migliaia, anzi milioni di mie coetanee ultra-quarantenni, abbiano realmente una gioiosa e sfrenata attività sessuale con i suddetti?
Ma scherzi?
Tra l'altro va evidenziato che la gran parte delle donne non sono delle strafiche, bensì delle comunissime mortali, mediamente alte 1,65, con la cellulite, le tette cadenti, etc.
Per non parlare delle brutte, delle ciccione e delle vecchie.
Per divertirsi, sessualmente parlando, bisogna essere in due, perciò se è vero che tanti uomini hanno una scarsa o nulla attività sessuale, è altrettanto vero che molte donne al massimo si "soddisfano" da sole.
@@
* I veri "maschi alfa" se le scelgono giovani e belle, se non bellissime; a loro non interessano le comuni mortali, specie se attempate.
Jason, ma tu credi veramente che la stragrande maggioranza delle femmine se la faccia con quei quattro gatti dei cosiddetti maschi alfa? (o "alpha")*
Ad esempio: credi che migliaia, anzi milioni di mie coetanee ultra-quarantenni, abbiano realmente una gioiosa e sfrenata attività sessuale con i suddetti?
Ma scherzi?
Tra l'altro va evidenziato che la gran parte delle donne non sono delle strafiche, bensì delle comunissime mortali, mediamente alte 1,65, con la cellulite, le tette cadenti, etc.
Per non parlare delle brutte, delle ciccione e delle vecchie.
Per divertirsi, sessualmente parlando, bisogna essere in due, perciò se è vero che tanti uomini hanno una scarsa o nulla attività sessuale, è altrettanto vero che molte donne al massimo si "soddisfano" da sole.
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* I veri "maschi alfa" se le scelgono giovani e belle, se non bellissime; a loro non interessano le comuni mortali, specie se attempate.
C'è poi una disparità di numeri e anche questo inevitabilmente influisce sugli equilibri (squilibri) tra i sessi e quindi il sesso, sebbene sia fisiologico che le donne siano in numero maggiore tuttavia si dimentica che queste vivendo in media più a lungo sono anche le più anziane, perciò il numero reale a parità di età è molto inferiore.
22 agosto 2015
In questo momento nel mondo ci sono più uomini che donne: secondo le ultime stime dell’ONU, per ogni 100 donne che abitano sulla terra ci sono 101,8 uomini – in totale 3,64 miliardi contro 3,7 – e il loro numero è stabilmente in crescita dagli anni Sessanta. Ma una mappa del centro studi Pew elaborata sulla base dei dati stimati dall’ONU rivela che uomini e donne sono distribuiti in maniera molto diversa in giro per il mondo. In Europa e in particolare nei paesi dell’ex Unione Sovietica, per esempio, ci sono molte più donne; al contrario, il numero più alto di uomini in rapporto a quello delle donne lo troviamo negli Emirati Arabi Uniti e in altri paesi molto popolosi come India e Cina (ma anche in diversi paesi del Nordafrica). Come si spiegano questi dati?
Riguardo le "attempate" va detto che ci sono locali in cui le over 40 vanno apposta per incontrare dei giovani :lol:
Il discorso è che oggi pure le donne di appetibilità medio-bassa vanno cercando uomini supermuscolosi e possenti .
AndOr, leggi questo articolo.
http://www.ilpost.it/2015/08/22/numero-uomini-donne-mondo/
Si più o meno è quello che ho detto io, però questo articolo non tiene conto e non menziona l'età e quindi la differenza di mortalità, un fattore invece importante per l'accoppiamento.
Ci sono più o meno tanti uomini quante donne ma le donne sono più anziane quindi a parità di età il rapporto è squilibrato:
I paesi dell’ex URSS
Lituania, Lettonia, Armenia, Bielorussia, Russia, Estonia e Ucraina sono fra i paesi con la più elevata popolazione femminile al mondo. Gli stessi paesi sono primi per la differenza più alta dell’aspettativa di vita fra uomini e donne. In Bielorussia l’aspettativa di vita per un uomo è 65,3 anni, mentre per una donna è 77 anni. Solamente in Siria – dove da quattro anni è in corso una guerra civile – il divario fra i due dati è così ampio.
In Russia l’elevata concentrazione di donne può essere spiegata dalla storia recente. Nel 1897, stando ai dati del primo censimento tenuto nel paese, c’erano 98,9 uomini ogni 100 donne: più o meno lo stesso rapporto che esiste per esempio negli Stati Uniti (98,3 uomini ogni 100 donne). Nel 1939 in Russia c’erano invece 91,9 uomini ogni 100 donne. La distanza ha iniziato a crescere con la Prima guerra mondiale ed è aumentata con la guerra civile e le “grandi purghe” interne al Partito Comunista. Ma è stata la Seconda guerra mondiale ad avere un impatto devastante: nel 1959, quasi quindici anni dopo la sua fine, in Russia erano rimasti “solo” 81,9 uomini ogni 100 donne, e la distanza era ancora più ampia negli altri paesi dell’URSS coinvolti direttamente nella guerra, come l’Ucraina (dove c’erano 79,7 uomini ogni 100 donne).
I due dati si sono mantenuti distanti e oggi in Russia ci sono 86,8 uomini ogni 100 donne. Le ragioni per cui questo divario è stato mantenuto sono state spiegate in maniera un po’ spiccia da Verokinka Skvortsova, il ministro della Salute russo: in Russia l’aspettativa di vita per un uomo – poco più di 64 anni – è molto bassa anche perché diversi giovani muoiono in incidenti derivati dal consumo di alcol (uno studio del 2014 della rivista scientifica Lancet ha stabilito che il consumo di vodka è una delle principali cause di morti precoci, in Russia).
Nel mezzo
La distanza fra popolazione femminile e maschile si riduce molto nei paesi dell’Europa occidentale, in cui però le donne sono quasi sempre in numero maggiore rispetto agli uomini. In Italia, per esempio, ci sono 94,6 uomini ogni 100 donne, un dato quasi identico a quello rilevato in Francia – 94,8 – e comparabile a quello di Germania, Grecia e Serbia. Gli unici paesi europei dove sono presenti più uomini che donne – ma di pochissimo – sono Islanda, Norvegia e Lussemburgo.
All’estremità opposta
I numeri sono molto diversi in Cina e in India, due paesi noti per le loro pratiche di “femminicidio infantile”. In Cina ci sono 106,3 uomini per ogni 100 donne; in India il dato sale a 107,6. Questa discrepanza, secondo alcuni scienziati, porta a un aumento della violenza sociale e del tasso di omicidi. Le autorità cinesi lo ipotizzano da tempo, e stanno provando a ridurre il divario fra uomini e donne inasprendo le pene per gli aborti selettivi (cioè quelli che si basano sul sesso del feto) e istituendo bonus per i genitori delle bambine nelle zone rurali del paese.
Il gap fra uomini e donne diventa enorme in paesi del Medio Oriente come Arabia Saudita e Oman – che hanno società fermamente controllate dagli uomini – ma soprattutto in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti, in cui rispettivamente abitano 274 e 265,5 uomini ogni cento donne. Gli Emirati Arabi Uniti, in particolare, sono il paese dove il divario fra gli uomini e le donne è più ampio al mondo. La ragione principale è che moltissimi lavoratori stranieri maschi negli ultimi anni sono arrivati negli Emirati Arabi Uniti e altri stati limitrofi senza portarsi dietro la propria famiglia.
popolazione-donne-uomini
©Washington Post 2015
Riguardo le "attempate" va detto che ci sono locali in cui le over 40 vanno apposta per incontrare dei giovani :lol:Nulla in contrario. Non è questo il problema più grave, considerando che i 45 di oggi non sono quelli di una volta e, non so se è che avendoli pure io ho dei gusti diversi rispetto a quando ce ne avevo 20 di meno, ma le giovanissime di oggi paiono (di solito) più insignificanti e vuote.
Stella:
Stella ha detto:
19 settembre 2018 alle 14:02
scusa, ultimo commento: a voler cavare sangue dalle rape salvando il salvabile, il video può essere utile per noi donne: svelando appunto la mente maschile, e questa pretesa del “ti porto di qui, esco con te, pago questo solo perché ho voglia di trombarti”, ci fa capire che a meno che non si abbia voglia di fare sesso col tizio in questione, è meglio evitare di farsi pagare cose dagli uomini, tanto non sono certamente disinteressati, ma lo fanno per quell’unico motivo (trombare),
sì, uso parole volutamente squallide, perché la mentalità maschile di quel tipo è squallida. Se ad una non interessa trombare, non ci esca col tipo in questione e non si faccia pagare niente, e lo dica anche fin da subito. Tanto, oggigiorno abbiamo le mail e gli sms, non è difficile tramite mail o sms specificare fin da subito che “scusa se te lo dico schiettamente, ma io non voglio fare sesso”. almeno così il tizio si regola. Io stessa faccio così. a volte essere schiette fin da subito evita tutte queste problematiche. e in più subito vedi chi ci tiene a te e chi invece ti considera solo un buco per la trombata del suo uccello. Del resto non dimentichiamoci che ci sono tante donne che accettano il rapporto sessuale non perché ne traggano chissà quale piacere, ma solo per evitare di restare sole o di venir piantate dal marito\fidanzato. sono donne che vivono benissimo senza sesso (e se hanno voglia di piacere sessuale si masturbano) ma devono subirlo per evitare di restare sole (a meno che non si trovano un uomo che non voglia fare sesso, rari, ma qualcuno c’è) perché, e ritorniamo al punto di prima, detto brutalmente, ad un uomo tu interessi in quanto “fica trombabile”, non per altro. Per fortuna il femminismo ci ha reso libere dagli obblighi matrimoniali, dai matrimoni combinati, dal dover dipendere dai maschi come succedeva secoli fa, dal dover far figli modello catena di montaggio.
Ciao Ricciocorno e buona giornata
Stella ha detto:
21 settembre 2018 alle 01:03
sì però che due marroni dover spiegare ad un uomo PERCHé a molte donne fare sesso con penetrazione non va. PUNTO.
https://www.my-personaltrainer.it/benessere/vaginismo.html
per motivi fisici, psicologici, un mix tra i due, perché si trova importante altro nella relazione e non si vuole restare sole, perché si preferisce masturbarsi, perché farlo con un uomo è noioso, o doloroso, o umiliante.
Non so perché ti ostini col tuo mantra a parlare anche “per le donne”.
Che tante lo fanno solo per tenersi il marito o il fidanzato e fingono lo sappiamo quasi tutte. Non è che tra amiche non se ne parli eh. se le donne che conosci tu non te lo vengono a dire sarà solo per timidezza o imbarazzo. Fidati, che le cose stanno come dico io, proprio perché te lo dico in maniera schietta
Riprendo questo topic:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13357.0.html
in cui si parla dell'asimmetria tra libido femminile e libido maschile, dove il mio pensiero e' che la libido maschile e' enormemente piu' forte e pressante di quella femminile.
Riprendo il topic perche' ho appena letto due interventi molto interessanti su un noto blog femminista:
https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2018/09/18/il-denaro-e-il-potere/#comment-37366
https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2018/09/18/il-denaro-e-il-potere/#comment-37441
Riprendo questo topic:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13357.0.html
in cui si parla dell'asimmetria tra libido femminile e libido maschile, dove il mio pensiero e' che la libido maschile e' enormemente piu' forte e pressante di quella femminile.
Riprendo il topic perche' ho appena letto due interventi molto interessanti su un noto blog femminista:
https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2018/09/18/il-denaro-e-il-potere/#comment-37366
https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2018/09/18/il-denaro-e-il-potere/#comment-37441
Una femminista non rappresenta le donne in generale. Se ci pensate bene le professioniste del donnismo vivono in un mondo tutto loro. Sono influencer sin quando la donna comune non si scontra con la realtà. Allora sì che son... cazzi.
sono in quel breve e intenso stato di grazia che si chiama "innamoramento".
Per il resto, la condizione ordinaria della donna e' di aver voglia di far sesso con un uomo comune quanto un vegetariano ha voglia di mangiar carne. Puo' farlo se spinta dalle circostanze o dal contesto, oppure molto piu' spesso per tenersi buono il proprio compagno e/o per ottenere vari benefici o vantaggi.
diciamo pure che la suddetta è l'ennesima prova provata di ciò che io vado scrivendo da tempo e cioè che agli uomini le donne piacciono molto di più di quanto alle donne piacciono gli uomini.
Tempo fa, quando l'ipergamia femminile manco veniva pensata lontanamente, queste scene descritte dalla foto erano inusuali...
o era tenuta a bada SENZA matrimoni combinati nei quali comunque non vedo nulla di male, perché una cosa è l'infatuazione romantica da film che oggi usurpa il nome di amore, altra è l'affetto che nasce da condurre insieme un progetto di vita.
Vabbe', Vicus, ogni 2x3 ripetiamo le stesse cose...Mi pare che diciamo anche le stesse cose.
Quindi tu non avresti problemi a sposarti una cessa o una balena per imposizione sociale ?In genere i matrimoni sono combinati bene. Mai saputo di un uomo di aspetto gradevole abbinato a una cozza. E' più probabile il contrario.
Bene, ne prendo atto, ma è un discorso che non fa per me.
Meglio masturbarsi a vita che avere a che fare con una tipa che trovo repellente.
Per me il sesso è fondamentale in un rapporto di coppia; viceversa me ne sto da solo e me ne vado in pizzeria con qualche amico.