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In rilievo => Osservatorio sul Femminismo => Osservatorio sul Genderfemminismo => Topic aperto da: Angelo - Marzo 10, 2015, 05:17:38 am

Titolo: Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 10, 2015, 05:17:38 am
Senza parole. Guardate che succede a Trieste.

http://www.repubblica.it/cronaca/2015/03/10/news/trieste_all_asilo_i_bimbi_si_scambiano_i_vestiti_per_la_parita_di_genere_ma_i_genitori_insorgono-109163768/?ref=HREC1-6

TRIESTE - Papà disegnato mentre stira una camicia e fa il casalingo. Mamma con una chiave inglese, a fare l'idraulica. E se esiste il calciatore, perché non la "calciatrice"? O la "pompiera?".

I bimbi in asilo si stanno divertendo un mondo a scambiare i ruoli dei genitori, ma i grandi hanno già cominciato a litigare. Perché ai maschietti, bambini dai 3 ai 6 anni, si propone anche di travestirsi da principessa o strega cattiva. E alle femminucce da cavaliere.

La polemica, su cui sono già scattate interrogazioni parlamentari, esplode nelle scuole dell'infanzia del Friuli Venezia Giulia, dove sta per partire il progetto ludico-educativo "Pari o dispari, il gioco del rispetto". Tanto più se, in classe, si consentirà agli insegnanti di filmare.

L'attività, si legge nella documentazione che accompagna l'iniziativa, "propone un cambiamento di atteggiamenti sul tema del genere e delle pari opportunità, persuasi che il cambiamento culturale avviene con la formazione delle nuove generazioni". Dopo una fase sperimentale avviata in quattro strutture della regione è stato soprattutto il Comune di Trieste, guidato da una giunta di centrosinistra, ad aver colto la palla al balzo. Con il progetto, al quale hanno lavorato psicologi ed educatori, si comincerà nel giro di qualche settimana in 45 classi. C'è una delibera, ci sono gli avvisi in bacheca per i genitori e ci sono gli insegnanti già formati. Solo quelli che hanno aderito, visto che l'attività "è facoltativa", si premura a sottolineare la vice-sindaco Fabiana Martini. Ma c'è anche il fermo no di alcuni genitori, in rivolta. La diocesi, con il proprio settimanale "Vita Nuova", ha storto il naso: "È il tentativo, occultato ma evidente  -  riporta il quotidiano Il Piccolo  -  non tanto di insegnare il rispetto tra persone, ma d'indurre la nota ideologia del gender".

Agli asili sarà presto distribuito un kit che contiene i giochi. Nella parte iniziale si domanda alle maestre di compilare una serie di schede "di osservazione" in classe. Del tipo: "Quanto è diffuso l'uso del rosa, fucsia, blu e nero?". Ancora: "Quali giochi genderizzati, come passeggini e cosmetici, sono presenti?". "Capita che i maschi provino travestimenti?". Ai bimbi invece andranno poste altre domande, come una sorta di intervista, peraltro da filmare: "Come si può distinguere un bambino o una bambina? C'è qualcosa che non è permesso indossare?".

Poi si passa ai giochi, con la possibilità di trasformarsi in personaggi di fantasia o lanciarsi in vere e proprie corse. Al termine delle quali, per rinforzare la percezione, è possibile "esplorare i corpi dei compagni", e "ascoltare il battito del cuore". È un modo per "far notare che quanto si prova è uguale per maschi e femmine". Ed è un momento in cui "i bambini possono riconoscere che ci sono delle differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell'area genitale. È importante  -  viene evidenziato  -  confermare la diversità, nominando senza timore i genitali".

È nel gioco "se fossi" che, infine, i bimbi indosserebbero costumi "diversi dal genere di appartenenza giocando così abbigliati". Passaggi che, a Trieste, hanno innescato il putiferio. "Non facciamo educazione sessuale, né invitiamo a toccarsi le parti intime", puntualizza subito Benedetta Gargiulo, l'esperta che ha curato i contenuti creativi. La questione però approderà sui banchi del governo, con almeno tre interrogazioni. Forza Italia, con la deputata Sandra Savino, invoca una procedura ispettiva del ministro dell'Istruzione. Un fatto "agghiacciante", per Giorgia Meloni di FdI, una "deriva" è la censura del capogruppo della Lega alla Camera Massimiliano Fedriga.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Volpe argentata - Marzo 10, 2015, 06:20:05 am
In Italia non c'è da preoccuparsi, anche perchè  bisognerebbe in questo caso "insegnare" alle ragazze nostrane ad andare dietro ai ragazzi, invitarli ad uscire, scarrozzarli in giro con la macchina, pagare tutti i conti e dulcis in fundo a portarseli a letto facendo la prima mossa, cosa naturalmente invisa alle nostre "spaghetti" femministe cresciute fra Padre Pio e Carlo Marx, perche' io potrei dire che anche quello dell'uomo che in quanto tale "deve" correre dietro ad una donna sarebbe uno stereotipo sessista e patriarcale, ma visto che dal ribaltamento dello stesso non avrebbero nulla da guadagnarci ecco che le nostre femministe non spingono affatto in tal senso, evidentemente per loro ci sono stereotipi "buoni", sui quali lucrare...
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 10, 2015, 07:29:40 am
 :doh: Come no, adesso il gender (all'estero, almeno) risolverebbe gli annosi problemi di approccio con le donne, che si presenterebbero loro a darla via. C'è da preoccuparsi eccome :lol:
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: vnd - Marzo 10, 2015, 08:25:13 am
Schifosissime maiale pruriginosiee pedofile femministe naziste e fanatiche dell'insensata e antiscientifica ideologia gender.
Vorrei che esistesse un inferno.

"Guai a chi tocca uno di questi fratelli più piccoli!"
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 10, 2015, 08:44:54 am
Vorrei che esistesse un inferno.
Altroché se esiste :diablo:
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Massimo - Marzo 10, 2015, 09:17:12 am
Altroché se esiste :diablo:

Anche il Papa ha detto che però è disabitato. Come la mettiamno?
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 10, 2015, 09:58:44 am
Anche il Papa ha detto che però è disabitato. Come la mettiamno?
Puoi citare la fonte? Questo articolo contraddice quanto affermi:
http://www.corriere.it/cronache/14_giugno_11/papa-francesco-inferno-corrotti-schiavisti-07bbf0c4-f142-11e3-affc-25db802dc057.shtml
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 10, 2015, 14:19:30 pm
Metto anche una fonte diversa allo stesso articolo... C'è qualche altro aspetto femminista che nell'altro articolo non c'era...

http://www.ilgiornale.it/news/politica/follia-dei-giochi-gender-bimbi-travestiti-bimbe-1103363.html

Il gioco del «gender» approda negli asili di Trieste con un finanziamento della Regione e la benedizione del Comune governati dal centro sinistra scatenando un putiferio.


«Ho letto i testi di questo gioco del rispetto, come viene chiamato e sono aberranti» spiega a il Giornale, Amedeo Rossetti, il primo genitore insorto. «Negano che ci siano discorsi sull'ideologia gender però fanno travestire i maschietti da femmine e viceversa e poi filmano brevi interviste per farli dire come si sentono» sostiene il papà che ha denunciato il caso.

Sempre più genitori cominciano a preoccuparsi ed il settimanale cattolico del capoluogo giuliano, Vita nuova da voce alla protesta. Fabiana Martini, che si firma come «Vicesindaca» risponde difendendo a spada tratta «il gioco del rispetto», che è stato pure presentato al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Però non fa parte del Piano formativo ufficiale.

«Il gioco del rispetto - scrive Rossetti su Vita nuova - viene presentato con finta trasparenza ai genitori, mediante generici avvisi affissi nelle bacheche, che introducono il tutto parlando di «sensibilizzazione contro la violenza sulle donne», come se un bambino di 4 o 5 anni potesse essere un mostro, picchiatore o stupratore».

Nell'opuscolo informativo si legge che il «gioco» serve «a verificare le conoscenze e le credenze di bambini e bambine su cosa significa essere maschi o femmine, a rilevare la presenza di stereotipi di genere e ad attuare un primo intervento che permetta loro di esplicitare e riorganizzare i loro pensieri, offrendo ai bambini anche un punto di vista alternativo rispetto a quello tradizionale».

I genitori hanno cominciato a preoccuparsi quando è saltato fuori lo sdoganamento del gioco del dottore negli orari di asilo. «Ovviamente i bambini/e possono riconoscere che ci sono delle differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell'area genitale - recita il gioco del rispetto - È importante confermare loro che maschi e femmine sono effettivamente diversi in questo aspetto e nominare senza timore i genitali maschili e femminili ma che tali differenze non condizionano il loro modo di sentire, provare emozioni, comportarsi con gli altri/e».

Sul sito che presenta il «gioco» adottato dal 2013 in 4 asili del Friuli-Venezia Giulia in maniera sperimentale si legge che «il rispetto di genere ha senso insegnarlo già ai bambini di 3 anni e che gli stereotipi si possono combattere, anzi, si DEVONO combattere proprio a quell'età. Oggi i bambini e le bambine di quelle scuole parlano di “pompieri e pompiere” di “piloti e pilote” di “calciatori e calciatrici”, al punto da domandare, in occasione della trasmissione dei mondiali di calcio, per quale ragione non stesse giocando nessuna femmina».

La Vicesindaca Martini ha ribattuto alle critiche con un biblico comunicato stampa sostenendo, al contrario, che «il Gioco del rispetto è un progetto completamente estraneo al recente e controverso dibattito sul gender». Settanta maestre hanno adottato la contestata iniziativa ludico-didattica ed i genitori dovranno autorizzare i propri figli per iscritto. Silvio Brachetta, sul settimanale della Diocesi, ha commentato senza giri di parole, che «c'è il tentativo, occultato ma evidente non tanto di insegnare il rispetto tra le persone, ma d'indurre la nota “ideologia del gender”, che prevede l'assoluta libertà di scegliersi il sesso a capriccio».
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Alberto1986 - Marzo 10, 2015, 14:26:54 pm
Citazione
Bimbi travestiti da bimbe. E per verifica gli alunni possono "confrontarsi" a vicenda. Ma i genitori insorgono: "Proposti discorsi aberranti"

Il gioco del «gender» approda negli asili di Trieste con un finanziamento della Regione e la benedizione del Comune governati dal centro sinistra scatenando un putiferio.
«Ho letto i testi di questo gioco del rispetto, come viene chiamato e sono aberranti» spiega a il Giornale, Amedeo Rossetti, il primo genitore insorto. «Negano che ci siano discorsi sull'ideologia gender però fanno travestire i maschietti da femmine e viceversa e poi filmano brevi interviste per farli dire come si sentono» sostiene il papà che ha denunciato il caso.
Sempre più genitori cominciano a preoccuparsi ed il settimanale cattolico del capoluogo giuliano, Vita nuova da voce alla protesta. Fabiana Martini, che si firma come «Vicesindaca» risponde difendendo a spada tratta «il gioco del rispetto», che è stato pure presentato al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Però non fa parte del Piano formativo ufficiale.
«Il gioco del rispetto - scrive Rossetti su Vita nuova - viene presentato con finta trasparenza ai genitori, mediante generici avvisi affissi nelle bacheche, che introducono il tutto parlando di «sensibilizzazione contro la violenza sulle donne», come se un bambino di 4 o 5 anni potesse essere un mostro, picchiatore o stupratore».
Nell'opuscolo informativo si legge che il «gioco» serve «a verificare le conoscenze e le credenze di bambini e bambine su cosa significa essere maschi o femmine, a rilevare la presenza di stereotipi di genere e ad attuare un primo intervento che permetta loro di esplicitare e riorganizzare i loro pensieri, offrendo ai bambini anche un punto di vista alternativo rispetto a quello tradizionale».
I genitori hanno cominciato a preoccuparsi quando è saltato fuori lo sdoganamento del gioco del dottore negli orari di asilo. «Ovviamente i bambini/e possono riconoscere che ci sono delle differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell'area genitale - recita il gioco del rispetto - È importante confermare loro che maschi e femmine sono effettivamente diversi in questo aspetto e nominare senza timore i genitali maschili e femminili ma che tali differenze non condizionano il loro modo di sentire, provare emozioni, comportarsi con gli altri/e».
Sul sito che presenta il «gioco» adottato dal 2013 in 4 asili del Friuli-Venezia Giulia in maniera sperimentale si legge che «il rispetto di genere ha senso insegnarlo già ai bambini di 3 anni e che gli stereotipi si possono combattere, anzi, si DEVONO combattere proprio a quell'età. Oggi i bambini e le bambine di quelle scuole parlano di pompieri e pompiere di piloti e pilote di calciatori e calciatrici, al punto da domandare, in occasione della trasmissione dei mondiali di calcio, per quale ragione non stesse giocando nessuna femmina».
La Vicesindaca Martini ha ribattuto alle critiche con un biblico comunicato stampa sostenendo, al contrario, che «il Gioco del rispetto è un progetto completamente estraneo al recente e controverso dibattito sul gender». Settanta maestre hanno adottato la contestata iniziativa ludico-didattica ed i genitori dovranno autorizzare i propri figli per iscritto. Silvio Brachetta, sul settimanale della Diocesi, ha commentato senza giri di parole, che «c'è il tentativo, occultato ma evidente non tanto di insegnare il rispetto tra le persone, ma d'indurre la nota ideologia del gender, che prevede l'assoluta libertà di scegliersi il sesso a capriccio».

http://www.ilgiornale.it/news/politica/follia-dei-giochi-gender-bimbi-travestiti-bimbe-1103363.html




Ma quanto ci vuole a ritirare i propri figli da scuola ed a piazzarsi in massa davanti all'edificio scolastico chiedendo la testa di chi ha organizzato ed accettato questo schifo?  :mad: :mad: :mad:
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Alberto1986 - Marzo 10, 2015, 15:09:04 pm
Ho unito i 2 topic uguali.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Sardus_Pater - Marzo 10, 2015, 15:17:16 pm
Non solo è uno scempio da un punto di vista umano e sociale, per di più pagano i cittadini di Trieste e i Friulani*.

*guai a considerare i Triestini friulani, a Udine se ne avrebbero molto a male e viceversa :lol:
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 10, 2015, 15:46:18 pm
Come è giusto che sia bisogna conoscere i volti di chi ha permesso queste azioni immonde nelle scuole. Così tutti i genitori potranno congratularsi con questi "solerti innovatori".

Qui c'è Benedetta Gargiulo , citata nel primo articolo di Repubblica postato.
Ecco le sue parole :

È nel gioco "se fossi" che, infine, i bimbi indosserebbero costumi "diversi dal genere di appartenenza giocando così abbigliati". Passaggi che, a Trieste, hanno innescato il putiferio. "Non facciamo educazione sessuale, né invitiamo a toccarsi le parti intime", puntualizza subito Benedetta Gargiulo, l'esperta che ha curato i contenuti creativi.

Qui il suo profilo facebook. Lo metto in modo che tutti i genitori contenti delle "teorie innovative" che tanta gioia hanno portato all'umanità (vedesi caso David/Brenda Reimer) possano congratularsi  a mezzo web  con questa instancabile lottatrice della causa femminista e pro LGBTQI.

https://www.facebook.com/bika75

Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 10, 2015, 16:01:17 pm
E poi, dato che è sempre nobile conoscere le istituzioni che "democraticamente" ci governano e far sentire il sostegno dei cittadini che apprezzano i politici che hanno a cuore la "questione morale" è un mio doveroso compito far conoscere la vice sindaca di Trieste , tale Fabiana  Martini.

Qui, tramite trasporto in bicicletta, spiega il futuro con quel "pizzico di femminismo" che, son sicuro  :shifty:, sarà un balsamo ricostituente per tutti i genitori triestini che hanno figli negli asili dove fanno quei grandissimi esperimenti per abbattere "il patriarcato" .


Qui vedete la nobile vicesindaca che si fa trasportare da un esemplare maschile che è stato salvato dal patriarcato.

Qui invece c'è lo sfavillante profilo facebook della vicesindaca di Trieste, tale Fabiana Martini. Con un tramonto così e con un sorriso che farebbe invidia ad Ornella Muti, quale genitore potrà esimersi dal farle i complimenti per aver salvato i propri e gli altrui figli dal becero patriarcato che opprime i bimbi degli asili triestini?

https://www.facebook.com/profile.php?id=100008362261602&fref=ts
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: ilmarmocchio - Marzo 10, 2015, 16:30:34 pm
Citazione
Alberto86 :
Ma quanto ci vuole a ritirare i propri figli da scuola ed a piazzarsi in massa davanti all'edificio scolastico chiedendo la testa di chi ha organizzato ed accettato questo schifo?

giustissima osservazione
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: ilmarmocchio - Marzo 10, 2015, 16:46:05 pm
un test per sgli sfortunati scolari triestini :

(http://s2.postimg.org/4pdawoe21/fresta_v01.jpg) (http://postimage.org/)
url immagine (http://postimage.org/index.php?lang=italian)

(http://s23.postimg.org/zc67nfol7/sindaca_v02.jpg) (http://postimage.org/)
upload immagini gratis (http://postimage.org/index.php?lang=italian)


quale delle 2 immagini appartiene al genere maschile e quale al genere femminile ?
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: ilmarmocchio - Marzo 10, 2015, 16:49:22 pm
se questo è un uomo

(http://s4.postimg.org/klcvzrerx/sindaca_e_zerbino.png) (http://postimage.org/)
hosting immagini (http://postimage.org/index.php?lang=italian)
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 10, 2015, 22:43:33 pm
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11765472/Scuola--progetto-della-Serracchiani-.html

Lo Stato, e dunque l’istruzione pubblica, dovrebbe astenersi da molte cose, in particolare dal «riorganizzare» i pensieri dei bambini che vanno all’asilo. Ma come raccontava ieri Laura Tonero su Piccolo di Trieste, lavare i cervelli dei bambini, facendone degli adulti progressisti in miniatura, è un suo vizietto. Sentite qua: «Il Gioco del rispetto - Pari e dispari mira a verificare le conoscenze e le credenze di bambini e bambine su cosa significa essere maschi o femmine, a rilevare la presenza di stereotipi di genere e ad attuare un primo intervento che permetta loro di esplicitare e riorganizzare i loro pensieri, offrendo ai bambini anche un punto di vista alternativo rispetto a quello tradizionale».

Questo involuto saggio di imbecillità pedagogica lo si deve a un’iniziativa - mai che se ne stiano quieti a far giocare in modo intelligente i bambini e basta - del Comune di Trieste, che ha recepito una «sperimentazione» cofinanziata dalla Regione Friuli presieduta da Debora Serracchiani. Vittime della sperimentazione che deve scalzare il «punto di vista tradizionale» (e quale sarebbe?): 45 asili di Trieste, nei quali è stato distribuito il kit del Gioco del rispetto col suo relativo manuale, dal quale abbiamo tratta la cretinata sopracitata. Cretinata che non si limita al «primo intervento per riorganizzare i pensieri», ma espone le attività che devono scongiurare "gli stereotipi di genere". Poiché l'obiettivo è inculcare che le sensazioni e percezioni dei bambini e delle bambine sono uguali (ma sì, creiamo l'automa, il bambino unisex astratto: che percepisce una e una sola sensazione per ciascuno stimolo), anzi per «rinforzare questa sensazione» avverte il manuale - non sia mai che qualche bimbo o bimba percepisca diversamente - «i bambini/e possono esplorare i corpi dei loro compagni, ascoltare il battito del cuore a vicenda o il respiro». E più avanti: «Ovviamente i bambini possono riconoscere che ci sono differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell’area genitale».

Ora: immaginatevi una classe d’asilo, con i bambini che si auscultano, si esplorano, riconoscono le differenze genitali, così, spontaneamente, liberamente per imposizione didattica, con la maestra o il maestro che li guarda dall’alto della cattedra o sorveglia il «gioco» sfilando tra i banchi, partecipando anche lui inevitabilmente all’esplorazione, e rispondete: questo è un gioco o una fantasia malata? La psicologa e l’insegnante che hanno approntato il «kit ludico-didattico» del Gioco del rispetto, ritengono che la visita corporale convincerà i bambini che le difformità puramente fisiche (idealisticamente ridotte a scarto, a «punto di vista tradizionale») non creano disuguaglianze di genere perché, previa la riorganizzazione del pensiero precedente, emozioni sensazioni e percezioni sono uguali.

Infine per condizionare i più riottosi, ecco l’esperimento comportamentale, la rieducazione spacciata per gioco del Se fossi: bambini e bambine vengono invitati a travestirsi con abiti «diversi dal loro genere di appartenenza» (ma non eravamo tutti uguali, organi riproduttivi a parte? Gli abiti non sono solo stereotipi di genere?) e «giocare così abbigliati». Il travestitismo, che è una cosa seria e ha radici psichiche profonde e complesse, spacciato ai bambini dell’asilo come un gioco qualunque. Molti genitori delle scuole dell’infanzia coinvolte dal progetto si sono ribellati. Sandra Savino, coordinatore regionale di Forza Italia, ha annunciato un’interrogazione parlamentare. A noi preme solo che tutti i responsabili di questa «sperimentazione», dal governatore Serracchiani in giù, si ritirino a vita privata il più presto possibile.

Giordano Teodoldi
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 11, 2015, 21:25:59 pm
Forse dovrebbe andare nella sezione documenti. Spero serva e sia d'aiuto a qualche genitore che avrà i figli turbati da queste azioni pedofile mascherate dalla "lotta al bullismo", dalla "lotta all'omofobia" e amenità varie. 
Mi prendo la piena responsabilità di quello che scrivo. Si tratta di documenti depravati che inevitabilmente faranno dei guai nella psiche dei bimbi. Ricordo agli occasionali lettori, che sono documenti REALI . Troverete i nomi e cognomi anche di famose FEMMINISTE oltre che di gente che ogni giorno è a favore dei diritti LGBTQ e delle adozioni di bimbi anche per le coppie omosessuali,transessuali etc.
Il limite è passato. Anche gli animali si sacrificano per i propri figli. Queste "linee educative" sono rivolte a BIMBI DELL'ASILO. AI VOSTRI FIGLI.

Fate la vostra scelta cari lettori, care madri e cari padri: se vi sputeranno in faccia da adulti per non averli sottratti da questo schifo sarà il minimo. In quanto alle ideatrici, ai legislatori che hanno permesso questo vi dico solo una cosa...

VERRA' IL GIORNO... E non sarà l'8 settembre 1943 dove farete finta di non aver visto niente e di non aver partecipato a nulla.


Adesso, veramente disgustato da tutte queste "personalità femministe o femministoidi" che HANNO FIRMATO, AIUTATO, SOTTOSCRITTO, APPOGGIATO, LEGIFERATO, vi passo l'articolo di giornale che tratta di questo argomento. La fonte è  "Il Giornale" ma troverete le stesse cose anche su altri giornali (repubblica, corriere, etc. ).

http://www.ilgiornale.it/news/politica/bimbi-travestiti-bambine-leggete-documento-choc-che-regola-1103904.html

Il gioco del "gender" finanziato dal Comune di Trieste vuole cambiare la cultura di genere, i bambini dovrebbero giocare con le bambole, le femminucce alla guerra oltre a toccarsi per capire che le sensazioni sono uguali e nominare i genitali.


Non solo: le maestre ed i piccoli si travestono da uomo e da donna. Il sito del Giornale pubblica in anteprima le linee guida e le schede dei giochi, previste, ma non ancora attuate da 19 scuole d’infanzia triestine.

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Oggi alle 17 genitori ed organizzatori del “gioco del rispetto” si incontrano all’asilo triestino i Cuccioli. Il primo ad aver aderito all’iniziativa provocando la denuncia di un papà, che ha sollevato il caso. “Dopo aver letto le linee guida e partecipato ai corsi di formazione abbiamo deciso di fare, eventualmente e con il consenso dei genitori due soli giochi, il memory dei mestieri e la fiaba Red and blue, che ci sembrano rispecchiare la nostra impostazione con i bambini. Gli altri no, neppure in futuro” dichiara a il Giornale, Caia Venier, la coordinatrice della scuola d’infanzia.

Una scelta oculata tenendo conto dei contenuti del manuale e delle schede di diversi giochi. Gli organizzatori spiegano nelle linee guida che la scuola dovrebbe assumersi “un ruolo attivo e trasformativo della cultura anche di genere”. Una specie di nuovo ’68 sul tema delicato della figura e ruolo di uomo e donna, che parte dai bambini di tre anni. Alcuni passaggi fanno pensare quasi ad un lavaggio del cervello dei più piccoli: “E’ di fondamentale importanza intervenire a livello preventivo sugli aspetti culturali ed educativi che tendono a creare stereotipi di genere”. Secondo l’Associazione Goap, partner dell’iniziativa, tutti i mali vengono della cultura patriarcale, che bisogna cambiare “agendo precocemente sulle nuove generazioni offrendo loro modelli più egualitari e liberi dagli stereotipi di genere”.

Nel mirino la naturale predisposizione delle bambine a giocare con le bambole ed i bambini con fucili e pistole. Secondo gli organizzatori del gioco “è molto importante che l’insegnante si ponga quale figura contro-stereotipica per bambini/e e che permetta loro di mettere da parte le cosiddette “differenze di genere”, spesso frutto di costruzioni sociali piuttosto che di differenze reali, per promuovere (…) una nuova visione del maschile e del femminile”.

Il cavallo di battaglia è il “gender transformative” dell’Organizzazione mondiale della sanità, che non vuol dire cambio di sesso, ma assieme a linee guida europee rischia di stravolgere cultura, valori e tradizioni legati alla famiglia e alla figura naturale dell’uomo e della donna.

Alcune proposte di giochi per i bambini dell’asilo sembrano innocenti, ma altre, leggendole da genitore comune, possono sollevare pesanti perplessità e far suonare un campanello d’allarme sull’impatto in asilo.

Il gioco “Ristrutturare, rinominare, rigiocare” per piccoli dai 3 ai 6 anni si pone come obiettivo di “”spezzare” l’idea che la casa sia per le bambine, il castello per i bambini, ecc. (…)”. Su un cartello “saranno raffigurati sia un maschio che una femmina con una bambola in braccio”. In un altro gioco viene chiesto ai più piccoli “Perchè ai maschi piacciono questi giochi e alle femmine altri? Se anche le femmine provassero a fare giochi da maschi e viceversa cosa succederebbe?”.

Il “Momento magico, storie per mettere in discussione il genere” è dedicato ai bambini di 5/6 anni. I maschi sono raffigurati in un castello blu dove “devono giocare a calcio o alla lotta” come se fosse imposto. Le femmine in un castello rosa costrette da un incantesimo “ a prendersi cura tutto il giorno delle bambole”. L’insegnante/folletto dotata di poteri magici rompe gli incantesimi “per trasformare i giochi che solitamente fanno bambini e bambine”.

Un’altra scheda del progetto si intitola “Anche la maestra si traveste” interpretando “il/la meccanico/a, il/lamedico/a, l’infemiere/a, ecc.”.. I travestimenti, “anche con vestiti normali, da maschio e femmina” sono il pezzo forte del gioco “Se fossi” per piccoli da 3-6 anni. L’evoluzione proposta, che lascia più che perplessi alcune mamme e papà, riguarda “lo scambio di ruoli tra tutti i componenti della scuola: i bambini con le bambine /scambiandosi i vestiti laddove è possibile e imitandosi), la maestra con i bambini e viceversa”. L’idea è coinvolgere pure cuochi, bidelli e genitori in una specie di Carnevale no gender.

Un altro gioco scottante è “Se io fossi te: un po’ diversi un po’ uguali, l’importante è che siamo pari”. Ai bambini di 5/6 anni con esercizi fisici e rilassamento viene fatto notare che le sensazioni e le percezioni “sono uguali per i corpi dei maschi e per i corpi delle femmine”. Lo sdoganamento del gioco del dottore prende forma con “i bambini/e (che) possono esplorare i corpi dei loro compagni/e (utilizzare uno stetoscopio se si riesce a reperirlo), ascoltare il battito del cuore a vicenda…”. La descrizione del gioco aggiunge che “ovviamente i bambini/e possono riconoscere che ci sono delle differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell’area genitale”. Per questo bisogna “nominare senza timore i genitali maschili e femminili”. Come insegnamento all’asilo non è male.

Uno degli ultimi giochi si intitola “Le mamme e i papà”. Seduti in cerchio bambini di 5/6 anni parlano di cosa fanno gli adulti a casa. Attraverso una tabella si indica se mamma o papà lava i piatti, stende i panni, cucina, legge il giornale, telefona e così via. Alla fine l’insegnante apre il dibattito ed invita i piccoli “ad immaginare il mondo al contrario: che effetto potrebbe fare?”












Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 11, 2015, 21:32:03 pm
Qui invece, cari lettori, cari padri e care madri, vi linko i documenti. Ci sono i nomi e i cognomi. Vi figurano famose femministe. Provvederò a dare loro la pubblicità che si meritano. Perchè queste femministe si son sempre vantate della loro "bontà". E IO NON LE DIMENTICO.

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-CARTE.pdf

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-IL%20GIOCO%20DEL%20RISPETTO_Manuale%20Schede%20di%20gioco_slim.pdf

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-IL%20GIOCO%20DEL%20RISPETTO_Linee%20Guida%202_slim.pdf

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-RED%20%26%20BLUE_slim.pdf
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 11, 2015, 23:07:57 pm
giustissima osservazione
All'estero già parecchi lo fanno.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 11, 2015, 23:20:42 pm
Vicus, anche le scuole private dovranno avere corsi gender come quello di Trieste. I genitori che non si adegueranno saranno perseguiti penalmente, come è accaduto in Germania. L'europa impone all'Italia e l'Italia di Renzi deve rispondere. Renzi risponderà di sì e nelle scuole ci saranno tali corsi. In tal modo, anche i ciechi vedranno i danni delle teorie femministe applicate all'educazione.

http://www.tempi.it/germania-io-finito-in-carcere-perche-mia-figlia-ha-saltato-due-ore-di-ideologia-gender-e-ora-tocca-a-mia-moglie#.VQC_33yG9N0


Germania. «Io, finito in carcere perché mia figlia ha saltato due ore di ideologia gender. E ora tocca a mia moglie»

«È una strana sensazione: a scuola fanno violenza sui tuoi figli, poi viene segnalata un’assenza di due ore al provveditorato, di punto in bianco diventi un criminale, un poliziotto arriva alla tua porta e vieni arrestato davanti ai tuoi bambini». L’8 agosto 2013 il sangue di Eugen Martens «si è riempito di adrenalina». Quel giorno il padre di nove figli (foto © famiglia Martens) residente a Eslohe, piccolo comune della Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania, è stato «rinchiuso in galera per 24 ore». È finito in carcere perché la figlia Melitta di 10 anni si è rifiutata di partecipare alle elementari a due ore di educazione sessuale, durante le quali si insegnano pratiche sessuali, masturbazione, ideologia gender e molto altro. La moglie di Eugen, Luise, finora ha scampato il carcere ma è solo questione di tempo: appena finirà il periodo di allattamento del nono figlio «l’arresto avrà luogo, come ci ha detto il poliziotto pochi giorni fa». I giornali tedeschi hanno definito i coniugi Martens “estremisti cattolici”, ma come testimonia a tempi.it Eugen, raccontando la sua incredibile storia, «noi come famiglia non siamo né cattolici né estremisti. Estremisti sono quelli che cercano di distruggere i nostri bambini attraverso la sessualizzazione precoce e l’ideologia del gender».
germania-martens-famiglia-ideologia-gender-scuola1Eugen, perché sua figlia ha saltato due ore di educazione sessuale?
Prima che iniziasse la lezione, nostra figlia di dieci anni ha detto alla maestra che lei non voleva partecipare perché si sentiva a disagio. Allora è intervenuta la preside, che ha obbligato Melitta a partecipare contro i suoi sentimenti di bambina. Dopo averla sgridata, la preside si è infuriata, l’ha afferrata per il braccio o per il vestito e ha tentato di trascinarla in aula. Una seconda maestra si è avvicinata e ha aperto la porta. Anche gli altri bambini in classe si sono spaventati, perché le strilla della preside si sentivano fin dentro l’aula.
Poi cos’è successo?
Melitta ha dovuto trascorrere quell’ora di lezione in sala professori e così una bambina che era stata sempre elogiata per la buona condotta è diventata improvvisamente una pessima ragazzina agli occhi della preside.
Non ne avete parlato con la scuola?
Certo, prima che succedesse tutto questo. Siamo andati dalla preside per chiederle che nostra figlia fosse esonerata dai corsi di educazione sessuale ma non è stato possibile. Non c’è stata nessuna pietà, è questione di obbligo scolastico.
eugen-luise-martens-germania-gender-scuolaPer le famiglie dei bambini che saltano la scuola la legge tedesca prevede la multa e perfino il carcere.
Dopo una seconda ora saltata, la scuola ha segnalato il nostro caso al provveditorato e ci è stata comminata un’ammenda per l’infrazione: 50 euro a mio carico e altri 50 a carico di mia moglie.
E perché è finito in carcere?
Perché non ho pagato.
Non poteva farlo e basta?
Pagare la multa significa ammettere una colpa. L’ammenda in udienza è passata da 50 a 30 euro ma noi crediamo di non aver commesso alcun reato.
Era mai stato in carcere? Che effetto le ha fatto finire in prigione perché sua figlia ha saltato due ore di scuola?
È una sensazione strana. A scuola fanno violenza sui tuoi figli, tu protesti e ti ritrovi a dover pagare una multa. Poiché non ti senti colpevole, non paghi e poco dopo la polizia è già alla porta (foto sopra) e un ufficiale ti sventola sotto il naso un mandato di arresto rosso, sul quale non compare neanche la firma del giudice.
germania-bambini-ideologia-gender-scuola3In che senso?
Si rifanno a una sentenza del tribunale che però non è stata firmata da un giudice. Allora chiedi ai poliziotti di identificarsi, ma loro si rifiutano. Per quel che ne sapevo, potevano essere tre criminali e non degli ufficiali. La verità è che insegnanti, giudici e poliziotti esercitano un arbitrio illimitato: questa è la Germania oggi.
Come si è sentito in quel momento?
È difficile spiegarlo, i sentimenti si accavallano. Quando realizzi che i poliziotti, così come i giudici, agiscono arbitrariamente, dapprima il sangue ti si riempie di adrenalina. Ma non ci si può fare nulla e ci si lascia arrestare davanti ai propri figli.
L’arresto ha avuto conseguenze?
Non sulla mia vita lavorativa. Anche i nostri figli hanno superato bene la cosa, anche se su di loro avrà sicuramente delle conseguenze.
germania-bambini-ideologia-gender-scuola2Tutti i genitori di bambini che saltano due ore di scuola vengono arrestati come lei?
No, il problema infatti è che mia figlia ha saltato educazione sessuale. I fatti parlano da soli. Attraverso quelle lezioni vengono perseguiti degli interessi.
Che cosa ha spinto davvero sua figlia Melitta a rifiutare di entrare in classe?
È stata una normale reazione infantile. La bambina sapeva che cosa sarebbe accaduto in quella lezione e non si sentiva a proprio agio.
Lei continua a ripetere che durante le ore di educazione sessuale si fa “violenza sui bambini”. Che cosa intende?
Non sono io che lo dico. Quello che succede lo ha spiegato bene ad esempio Die Welt, come molti altri giornali [Eugen Martens fa riferimento a questo articolo del quotidiano tedesco che rivela come in tante scuole elementari della Germania si insegna ai bambini attraverso libri di testo molto espliciti l'utilizzo del preservativo, modi diversi per designare i genitali femminili, come soddisfare le lesbiche «usando la lingua», che cos'è un orgasmo, la masturbazione, i diversi orientamenti sessuali, la possibilità di cambiare genere, eccetera. Il tutto attraverso illusrazioni che non lasciano niente all'immaginazione (ne trovate alcune in pagina) e appositi kit con preservativi, oltre a peni e vagine di legno o peluche, ndr].
Come hanno reagito gli altri genitori della scuola quando è stato arrestato?
Né loro né gli insegnanti hanno fatto niente.
germania-bambini-ideologia-gender-scuolaE sua moglie?
Pochi giorni fa è venuto un poliziotto a casa nostra. Ci ha avvertito che anche lei verrà arrestata dopo il periodo di allattamento. Non c’è un giorno prestabilito. Luise aveva già ricevuto dalla procura di Arnsberg un invito a presentarsi in carcere entro una settimana. Siccome non si è presentata spontaneamente nel carcere di Gelsenkirchen, è arrivata la polizia per l’arresto, pur sapendo che Luise stava ancora allattando.
Ha paura per sua moglie e la sua famiglia?
Ci sono momenti di debolezza in cui si viene colti dalla paura, soprattutto quando ci si concepisce da soli. Ma noi non siamo soli perché non si tratta della mia famiglia e basta. Il problema è globale, di tutta la società. Io, la mia famiglia e molte altre siamo contenti di trovarci nel mezzo di questa bufera, anche se questo ha un prezzo.
Quale prezzo?
Chiunque dica la verità deve fare i conti con le calunnie. Appena qualcuno esce dal gregge, la stampa interviene per metterlo a tacere. Così i giornali ci hanno definiti “cattolici estremisti” ma noi come famiglia non siamo né cattolici, né estremisti. Gli estremisti sono quelli che cercano di distruggere i bambini attraverso la sessualizzazione precoce e l’ideologia del gender.
germania-gay-gender-besorgte-elternLei dice che “tante altre” famiglie sono nella vostra situazione ma sui giornali non se ne parla granché.
Non siamo gli unici, anche se è vero che i media cercano di farla passare così. Nella cerchia di Paderborn ci sono ad esempio tante famiglie che non sono d’accordo con la sessualizzazione dei bambini nella scuola elementare e all’asilo. Per questo hanno trascorso molte settimane in carcere. La stampa tace consapevolmente.
Lei ha raccontato la sua esperienza più volte durante le proteste pubbliche organizzate dall’associazione Besorgte Eltern. Migliaia di persone hanno partecipato. Pensa che scendere in piazza serva a qualcosa?
Il nostro obiettivo è fermare la sessualizzazione precoce dei bambini. I nostri figli hanno diritto a un’infanzia spensierata, libera e pura. È molto importante fare rete per protestare pubblicamente insieme perché questa cosa riguarda tutti i bambini, non solo i miei. Solo se ci si mette insieme, si è abbastanza forti per non essere messi a tacere facilmente. Ognuno deve dare il suo contributo.


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Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 11, 2015, 23:40:21 pm
In Italia, come in altri paesi, si può studiare da privatisti e -per ora- non c'è il carcere se non si partecipa a queste lezioni.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 12, 2015, 00:57:40 am
Penso che da privatisti sia una libertà temporanea - molto temporanea-  o che sia possibile a chi abbia molti danari.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Alberto1986 - Marzo 12, 2015, 01:03:30 am
Io credo che se il popolo, genitori in primis, non bloccherà subito con le cattive queste gravissime imposizioni scolastiche, troveranno facilmente il modo di non far sfuggire nessuno dalla dittatura pedofilo-femminista "gender". La storia insegna che dalla dittatura non sfugge nessuno senza ribellarsi.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 12, 2015, 01:19:12 am
Già c'è un'opposizione piuttosto determinata, come è determinata l'eurocrazia nell'imporre il gender.
Citazione da: Angelo
Penso che da privatisti sia una libertà temporanea - molto temporanea-  o che sia possibile a chi abbia molti danari.
Non parlo tanto di scuola privata, onerosa e sempre più "parificata". Ci sono per esempio famiglie che si associano per insegnare a turno a mini-classi di figli di amici.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 12, 2015, 01:30:16 am
Io credo che se il popolo, genitori in primis, non bloccherà subito con le cattive queste gravissime imposizioni scolastiche, troveranno facilmente il modo di non far sfuggire nessuno dalla dittatura pedofilo-femminista "gender". La storia insegna che dalla dittatura non sfugge nessuno senza ribellarsi.

C'è un problema... E non è l'eventuale reazione violenta. Il problema è che c'è un numero non troppo basso di genitori che è felice di tali "attività scolastiche". Prova su facebook su qualche pagina che sostiene queste teorie di genere. E' sconcertante. Cioè molti genitori (spero una minoranza, ma ho dubbi pure su questo)  non trovano niente di strano in queste attività scolastiche ma se queste stesse "attività scolastiche" le facesse un soggetto non legato alla scuola lo squarterebbero su due piedi. E' questa la cosa sconcertante. Per loro è già realtà il fatto che 2+2 fa 5 se lo dice il Tg delle 20:00. 
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 12, 2015, 02:15:51 am
Se volete inquietarvi nel vedere certe cose, c'è la pagina facebook delle ideatrici di tali azioni immonde.

Eccola qui.

https://www.facebook.com/giocodelrispetto?fref=ts

Non ho parole. Guardate quanti soggetti sono favorevoli. Guardate le loro argomentazioni.

Diciamo che le femministe possono essere pure appoggiate dalla massa. Si dimostrano una massa di "poco attenti" (per non dire altro) , ma diciamo che stanno spingendo da qualche decennio con le menzogne femministe.
Ma che dei genitori esultino per tali azioni immonde fatte a scuola, di nascosto, senza nessun dibattito democratico, in violazione della Costituzione, avallati da un governo non eletto (e siamo a tre , Monti , Letta, Renzi) sulla pelle dei loro bambini mi spiega perchè è giusto che vengano altri popoli, magari più rozzi, ma almeno ancora in grado di difendere i propri figli. 
Questi non sono italiani. Se questa è l'Italia, non ci sono parole. Io pensavo che quelli che avevano sotterrato tonnellate di rifiuti tossici nei territori dove loro stessi abitano intascando soldi erano degli esseri abominevoli oltre che stupidi. Ho visto che c'è di peggio, ossia che esistono esseri ancora più spregevoli.

http://www.youreporter.it/video_TRIESTE_I_GIORNALISTI_E_IL_GIOCO_DEL_DISPETTO

Oggi 11/03/2015, all'uscita dall'assemblea di chiarimento sull'ormai famoso "Gioco del Rispetto" tra i genitori, la scuola, il comune e le ideatrici del "gioco del rispetto", presso l'asilo "i cuccioli" di Trieste, i giornalisti presenti, accompagnati dal “Coordinatore regionale delle Sentinelle in piedi”, hanno tentato in tutti i modi di estorcere, come si vede nel video, commenti negativi contro il progetto del "Gioco del Rispetto" da parte delle mamme che, correndo per non essere intervistate, cercavano di raggiungere la macchina e rientrare dopo tre ore di assemblea, peraltro con applausi a scena aperta da parte dei genitori verso le ideatrici del progetto.
Questo piccolo contributo video è significativo di come la base (genitori) vorrebbe aderire pienamente al progetto, mentre la stampa e la politica giocano non al rispetto ma "al dispetto" e come dice un proverbio africano: "quando due elefanti lottano...l'erba soffre"

Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Alberto1986 - Marzo 12, 2015, 02:52:32 am
....

Eccola qui.

https://www.facebook.com/giocodelrispetto?fref=ts

.....


Che immondo squallore. Link a blog femministi, uso di linguaggio femminista, complimenti verso Obanana che ha dichiarato di volere regalare giochi da maschio alle figlie femmine.... :sick:
E' il Mein Kampf femminista.
Noto che ci sono anche commenti di disapprovazioni (non sapremo mai quanti sono stati censurati). La maggioranza dei commenti d'apprezzamento mi pare provengano dalle solite femmine (come femmine sono le curatrici di questo schifo di progetto), gente legata alla militanza anti-cristiana nonchè legata alla solita estrema sinistra e molto probabilmente gente legata alle associazioni LGTB. La stessa merda di sempre, insomma.
Ripeto, qui non ci vuole il confronto o il dialogo: qui servono azioni di forza chiare e decise, soprattutto da quei genitori sani di mente che non hanno voce in capitolo sui media.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 12, 2015, 03:00:41 am
Mi trovi d'accordo. Nutro profondi dubbi sul numero di genitori sani di mente rimasti.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 12, 2015, 06:21:35 am
Chi fa quei commenti è probabilmente su qualche libro paga e restituisce il favore a chi gli ha trovato una "sistemazione". Si tratta molto spesso di imbucati nei media (dalla Rai a giornaletti locali) o di tirapiedi universitari (l'università è diventata un parcheggio per questa gente).
Citazione da: Alberto
Ripeto, qui non ci vuole il confronto o il dialogo: qui servono azioni di forza chiare e decise, soprattutto da quei genitori sani di mente che non hanno voce in capitolo sui media.
Concordo, e ritengo che l'unica azione efficace sia pacifica ma determinata. L'ideologia gender (appoggiata anche da ditte di armamenti) sta occupando con la forza tutti gli spazi possibili: dalla scuola al web, dalla legislazione alla giustizia (v. sentenze del TAR). Chi manifesta pacificamente viene provocato e aggredito. Gente come Barilla ha subito pressioni per aver detto che la sua clientela erano le famiglie.
Il terreno ideale per queste persone è l'acquiescenza e l'indifferenza. Solo se avremo consapevolezza e determinazione la spunteremo.



Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 12, 2015, 16:00:27 pm
Le "autrici" tentano di giustificarsi... Chissà per quale "oscuro motivo" non vogliono diffondere e mettere sul sito le loro opere per i bimbi...

http://giocodelrispetto.org/2015/03/12/il-gioco-del-rispetto-e-il-rispetto-delle-regole-del-gioco/

Alla fine l’abbiamo fatta questa riunione con i genitori della scuola da cui è partito questo caso mediatico. C’eravamo noi curatrici del progetto, c’erano le rappresentanti dei servizi educativi del Comune di Trieste, c’erano le insegnanti che hanno aderito al progetto e c’erano i genitori. I servizi educativi hanno spiegato l’iter seguito in tutte le scuole per presentare il progetto alle famiglie, hanno annunciato che questa scuola, per quest’anno, inizierà la sperimentazione con due giochi (“bocciati 9 giochi su 11, titolano subito i giornali); le insegnanti hanno letto la storia di Red & Blue e il genitore che ha sollevato inizialmente il caso su Vita Nuova ci ha letto tutto il contenuto della scheda di gioco che secondo lui invitava bambini e bambine a “toccarsi i genitali”. Gli abbiamo chiesto di leggerlo tutto, senza estrapolare frasi dal contesto. Al termine della lettura, la reazione degli altri genitori è stata più o meno questa: “E quindi?” Non c’era pornografia, non c’erano nudità, non c’erano palpeggiamenti, non c’era educazione sessuale. I genitori hanno giudicato assolutamente validi i giochi proposti dal nostro kit e, cosa più importante, hanno rinnovato la stima e la fiducia nelle insegnanti dei loro figli. Concludendo, i genitori sono pronti a firmare l’autorizzazione per far partecipare i loro figli al progetto.
Lieto fine?
Non proprio.

Questa storia si porta con sé un bagaglio pesante, fatto di violenza, di arroganza, di ignoranza, di superficialità e disprezzo per le regole e per le persone.
Facendo un sunto molto veloce di quanto successo in questi giorni:
– un genitore è stato libero di diffamare un progetto supportato da Università, Comune, psicologi, pedagogisti e insegnanti, intimidendo tutti gli altri genitori con un volantinaggio che parlava di pornografia
– il quotidiano locale di Trieste è stato libero di chiamare “osé” le proposte di gioco contenute nel progetto, scrivendo un titolone in prima pagina, senza averci mai chiesto informazioni
– il quotidiano Libero è stato libero di scrivere che in Friuli Venezia Giulia si porta la pornografia nelle scuole
– esponenti della politica italiana, che ci rappresentano nel Parlamento, sono stati liberi di disquisire del nostro progetto su social network e mezzi stampa sempre senza aver verificato le fonti (e ci domandiamo se quando vanno a discutere di politica estera o quando fanno le leggi, usino la stessa prassi)
– una troupe televisiva è stata libera di entrare con le telecamere in una scuola dell’infanzia della città senza chiedere l’autorizzazione a nessuno
un consigliere comunale è stato libero di postare dal suo profilo facebook il nostro progetto senza chiedere alcuna autorizzazione, senza preoccuparsi del diritto d’autore o del danno derivato dalla violazione del copyright

In questi giorni la legge è stata violata in continuazione, ed è stata violata da chi dice di portare avanti una battaglia a tutela dei diritti dei bambini. Ma ci chiediamo quale esempio tutte queste persone potranno mai dare ai nostri figli. Quale etica professionale potranno trasmettere? Che cosa impareranno da loro i bambini e le bambine che devono essere protetti e protette dal nostro concetto di uguaglianza? L’intimidazione, l’alzare la voce, il disprezzo delle regole, l’indifferenza verso il lavoro e i sentimenti delle altre persone sono tutte manifestazioni che ci fanno pensare che il rispetto non rientri nelle priorità di tanta gente, e non ci stupiamo che il nostro progetto venga attaccato.

Noi qui siamo in tre. Non abbiamo un ufficio stampa, non abbiamo un social media team che ci segue online. Rispondiamo noi di persona a chi ci chiede informazioni e lo facciamo gratis, per amore della verità. Abbiamo studiato e proposto un progetto alle scuole e alle famiglie che hanno i figli in quelle scuole, non abbiamo creato un prodotto di marketing scaricabile online in versione ipad e pc. Il materiale didattico non è pubblico, ma è riservato alle famiglie che aderiscono alla sperimentazione. Ci hanno chiesto da più parti di farlo vedere, perché “la gente deve sapere”. No, non è “la gente” che deve sapere. Gli unici che devono sapere sono le famiglie e le insegnanti, che abbiamo cercato di tutelare fino all’ultimo secondo. Non siamo al circo, siamo nelle scuole. Il materiale didattico che le insegnanti e gli insegnanti usano ogni giorno nelle scuole non è pubblico o scaricabarile online. Libri, puzzle, album non sono alla mercé di tutti, ma fanno parte delle scelte autonome delle scuole.

Bene, ora tutto il materiale è online. Possiamo fare causa, denunciare, certo. Ma ormai le parole dei titoli sui giornali, dei politici e degli ignoranti sono state dette. Il danno è fatto. Perché quando manca il rispetto, che è la base di una società veramente civile, mancano le basi per far funzionare tutto il resto. C’è un grande terrore di sovvertire l’ordine, ma quale ordine? Noi vediamo solo disordine e anarchia, in cui chiunque è libero di calpestare gli altri, e senza chiedere il permesso.

Rimarremo online con la nostra pagina facebook e con il nostro sito, ma non ci presteremo più a moderare commenti che non cercano il dialogo, ma solo la provocazione. Torneremo invece a fare quello che sappiamo e vogliamo fare: migliorare e diffondere sempre più un progetto per una società più giusta e più equa, in cui i bambini siano liberi di crescere e di diventare adulti che si rispettano tra loro. Perché ce n’è un disperato bisogno.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 12, 2015, 22:53:46 pm
Oh, chi si rivede...Fikasicula. Pensavo che non avresti parlato di tale evento ed invece ne hai parlato. Guardate questa campionessa di "rispetto" che dice. Viene da FaS - Femminismo a Sud. Un blog femminista. Poi, magicamente, la Fikasicula è andata a scrivere per il Fatto Quotidiano.

qui il profilo facebook della femminista Fikasicula
https://www.facebook.com/AbbattoMuri

qui l'articolo sul blog

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/03/11/lideologia-gender-non-esiste-lomofobia-invece-si/


La faccenda inizia con chi si oppone al fatto che l’omofobia sia considerata movente di discriminazione, bullismo, nelle scuole o tra adulti. C’è chi vuole avere la libertà di dire che un gay è malato e una trans coltiva perversioni. Tutta brutta gente da tenere a distanza perché potrebbe nuocere ai bambini. La campagna, da parte di varie organizzazioni cattoliche, è talmente massiccia da fare impallidire gli islamisti che parlano di impiccagioni ai froci. Non va bene formare gli insegnanti con appositi corsi che insegnino cos’è l’educazione al rispetto dei generi. Non va bene insegnare agli insegnanti a non sottovalutare segnali di bullismo: quando si insulta un bimbo perché è sovrappeso, disabile, o perché ritiene di essere altro rispetto a quel che il riflesso del corpo gli dice di sé.
Cosa c’è di male a fare in modo che i figli non picchino altri figli, che i bambini imparino a rispettarsi gli uni con gli altri? Non è forse il cattolicesimo che dovrebbe insegnare la tolleranza? E dove sono questi cattolici tolleranti se io vedo persone che si definiscono tali e che ultimamente sputano su chiunque sia diverso da loro? Dove sono questi genitori pietosi e caritatevoli, che difendono il sacro valore della famiglia, se poi se ne fregano del destino di bambini che vanno tutelati? E perché mai un genitore di un figlio gay o lesbica o con disforia di genere, non dovrebbe ottenere che gli insegnanti facciano di tutto purché quel figlio non soffra mai di alcuna discriminazione?
Ma cosa siete diventati, voi, che brandite la croce per giustificare il vostro razzismo e la vostra omotransfobia. Cosa siete diventati voi che volete rinchiudere in un ghetto i figli dei musulmani e quelli che hanno genitori omosessuali o che si riconoscono in identità diverse? Cosa vorreste, in questa nuova stagione di apartheid, da chi paga le tasse per popolare le stesse scuole che attraversano i figli dei cattolici? Il vostro Cristo appeso al muro di una classe non rappresenta tutti. Io l’ho dovuto sopportare, per esempio, ho dovuto pregare, in ginocchio, un Dio nel quale non credo e ho dovuto fare inchini, partecipare a riti, confessioni di peccati che non consideravo tali, sposalizi con Gesù che mi sarebbe stato bene solo in carne ed ossa. E perché mai la gente come me, e tanti figli che vengono cresciuti secondo valori differenti, devono essere destinati a nuovi campi (scolastici) di concentramento? E poi che altro ci riserverà il futuro? Quale moderna camera a gas potrà saziare il vostro appetito discriminatorio?
E per finire, dopo aver letto un sacco di idiozie, a partire da chi immagina che parlare di rispetto dei generi a scuola significhi far masturbare in classe i bimbi, o insegnargli a usare i preservativi, o, addirittura, a indossare un tanga, tutti pensieri che spiegano quanto morbosa sia l’immaginazione di chi li pronuncia piuttosto che di chi vi si oppone, leggo ora di un altro scandalo che affliggerebbe la nostra scuola pubblica.
Alcuni bimbi, con l’accordo dei genitori, si sono scambiati i vestiti, per gioco. I bambini diventavano streghe e le bambine diventavano cavalieri. Tutto nell’ambito di un progetto che si chiama “Il gioco del rispetto” secondo il quale i bambini possono immaginare le professioni che vorranno svolgere da grandi, a prescindere dal loro sesso. Che male c’è a rappresentare la realtà immaginando una inversione di ruoli? Dove sta lo scandalo? Allora, mi rivolgo soprattutto alle giovani donne e ai giovani uomini, a chi ritiene di averne piene le scatole di ruoli imposti, le donne a fare alcune cose e gli uomini altre, mi rivolgo a chi pensa che il genere è un costrutto culturale, che la biologia non spiega il perché le donne debbano pulire casa e gli uomini andare in miniera. Non è più così che va il mondo, e questo progresso coincide con un vantaggio che vale per tutti. Non siete forse voi, uomini, che dite di voler essere più vicini affettivamente ai figli? E come pretendereste di poter assumere un ruolo che è sempre stato assegnato alle madri se non combattete contro gli stereotipi sessisti? Non siete voi, signore, che dite di averne abbastanza di fare figli, di svolgere ruoli di cura? E come vorreste condividere le mansioni che normalmente vi vengono assegnate se non si parla di una nuova cultura che riconosce come interscambiabili i ruoli delle persone?
Allora ditemi: è un progresso o un regresso il fatto che figure politiche di destra si oppongano al capovolgimento e alla decostruzione di stereotipi che addomesticano bambini e bambine per farli crescere a misura di una ideologica integralista e conservatrice? Perché mai le bambine devono ancora essere costrette a giocare con materiale rosa, genderizzato, e i bimbi devono essere sommersi da materiale azzurro? E se una bambina volesse diventare un cavaliere e un bambino volesse diventare una strega, sul serio, voi, genitori, potreste impedirglielo?
La verità è che questa balla della teoria gender, diffusa a piene mani da chi vuole seminare paura nei confronti di chi pensa in modo diverso, è diventato un pretesto per fare politica perfino usando quel che succede negli asili, che per alcuni dovrebbero essere frequentati soltanto da bimbi “italiani”, “etero” e “cattolici”. Io so per certo che l’imposizione ideologia che riguarda le scuole ha un’ispirazione certa, che arriva dal ventennio. Ma i bimbi non possono più essere educati con una Bibbia in una mano e il Mein Kampf nell’altra. E’ il 2015, maledizione, e dovreste svegliarvi. Rassegnatevi e andate oltre, perché il mondo non si ferma solo perché voi siete rimasti indietro.
[Già pubblicato sul Fatto Quotidiano]
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 12, 2015, 22:59:18 pm
Fikasiculaaaaaa...

Che mi dici a proposito di questo?


Un’altra scheda del progetto si intitola “Anche la maestra si traveste” interpretando “il/la meccanico/a, il/lamedico/a, l’infemiere/a, ecc.”.. I travestimenti, “anche con vestiti normali, da maschio e femmina” sono il pezzo forte del gioco “Se fossi” per piccoli da 3-6 anni. L’evoluzione proposta, che lascia più che perplessi alcune mamme e papà, riguarda “lo scambio di ruoli tra tutti i componenti della scuola: i bambini con le bambine /scambiandosi i vestiti laddove è possibile e imitandosi), la maestra con i bambini e viceversa”. L’idea è coinvolgere pure cuochi, bidelli e genitori in una specie di Carnevale no gender.


http://www.ilgiornale.it/news/politica/bimbi-travestiti-bambine-leggete-documento-choc-che-regola-1103904.html


Dai, appena puoi, se hai tempo, mi spieghi questi travestimenti... Ma non verrai. Anche se hai il profilo.  :shifty:



Naturalmente l'invito è rivolto a tutte le femministe, i femministi, i sostenitori di tali "giochi".
In particolare, care femministe che mi leggete, vorrei sapere da questo vostro documento, che vi linko, il significato delle pagine  12,  13 e 14?

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-IL%20GIOCO%20DEL%20RISPETTO_Manuale%20Schede%20di%20gioco_slim.pdf
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: TheDarkSider - Marzo 13, 2015, 01:07:59 am
La beffa e' che tutta questa merda viene propinata ai bambini sulla base di un'emergenza, quella della violenza sulle donne, che non c'e' e viene percepita come tale sulla base di una sensibilita' che ritiene gravissima solo la violenza compiuta da un uomo su una donna ignorando completamente i numeri della questione e ignorando, ovviamente, qualsiasi tipo di violenza femminile sugli uomini :(

Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 13, 2015, 01:39:16 am
Bugie su bugie. La femminista è capace di questo. Per tale motivo evita accuratamente qualsiasi confronto.

Ma il messaggio si diffonde care femministe che leggete...
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Alberto1986 - Marzo 13, 2015, 01:40:39 am
Fikasicula è una femminista (seppur abbia interessi personali diversi da quelli del resto della sorellanza predominante) e come tale è a favore dell'educazione pedofila ed anti-maschile "gender".
C'era forse qualcuno che credeva il contrario?
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 15, 2015, 15:50:18 pm
Intanto in Canada impongono una legge che obbliga anche le scuole cattoliche a... Leggete tutto. QUESTO E' IL FEMMINISMO. QUESTA E' LA LIBERTA' SECONDO IL FEMMINISMO E LE SUE SOSTENITRICI.

http://www.tempi.it/canada-ci-hanno-imposto-una-legge-che-obbliga-le-scuole-religiose-a-istituire-club-lgbt#.VQWAOdKG9N0

D’ora in poi tutte le scuole cattoliche, protestanti, ebraiche o di qualsiasi altra estrazione dovranno dare la possibilità agli studenti di formare al loro interno club Lgbt o di qualsiasi altra natura. A deciderlo il 10 marzo scorso è stato il governo conservatore dello Stato canadese di Alberta, che dopo pressioni durate mesi da parte della “Gay-straight alliances” (Gsa), l’organizzazione nazionale degli studenti Lgbt, ha deciso in sole quattro ore di approvare la norma senza dare ai genitori la possibilità di dissentire: «Non ce lo aspettavamo», spiega a tempi.it Donna Trimble, leader dell’associazione “Parentes for choice in education” (“Genitori per la libertà di educazione”). Ma ora, «nel caso in cui in classe si dovesse parlare di orientamento sessuale e di teoria gender, non sarà ammessa alcuna esenzione richiesta dai genitori».
CLAUSOLA DI COSCIENZA. Il tentativo di introdurre la norma era già fallito una volta, ma l’opposizione liberal lo aveva ripresentato lo scorso autunno portando alla rottura del Partito Conservatore Progressista. Il governo si era opposto chiedendo l’esenzione delle scuole non statali, ma alla richiesta di una clausola di coscienza il movimento Lgbt ha scatenato un’intensa campagna mediatica contro i conservatori. Fino a spingere il premier, Jim Prentice, a fermare il nuovo ddl e ad appoggiare all’apertura della nuova sessione legislativa il provvedimento nella sua versione iniziale, priva della clausola di coscienza.
GLI “OMOFOBI”. «Ci avevano tranquillizzato sul fatto che non ci sarebbe stata tolta la libertà di educazione e invece si sono schierati tutti con i media», spiega ancora Trimble. «La campagna mediatica è stata giocata sulla compassione per gli studenti Lgbt vittime di discriminazione. Opporsi è quindi diventato sempre più impopolare, tanto che il partito conservatore si è vergognato di difenderci, accettando che fosse cancellata la clausola che richiamava l’articolo 26 della Dichiarazione dei diritti umani che sancisce il diritto di educazione dei genitori». Chi protestava in nome della libertà educativa «veniva presentato come un “omofobo”, mentre noi siamo per l’accoglienza di ogni persona senza che ci sia però imposta una visione o che ci si richieda di approvare un comportamento contrario a quello che riteniamo giusto».
NESSUNA AUTORITA’. D’ora in poi tutte le scuole dovranno riservare degli spazi e formare personale capace di supportare qualsiasi club richiesto dagli studenti, fra cui il “Gay straight alliance” e il “Queer straight Alliance”, nominati esplicitamente dalla legge. «In questo modo si mina l’autorità dei genitori», ha dichiarato anche John Carpay, presidente del Centro di giustizia per la protezione delle libertà costituzionali, mentre Jojo Ruba, direttore dell’associazione Faith Beyond Belief, ha sottolineato che le scuole religiose «insegnano che Dio ci ha creati uomini e donne e che il nostro sesso ci viene dato da Dio. Mentre la Gsa insegna che è una costruzione sociale, mettendo a repentaglio la fede».
I CATTOLICI. Secondo Trimble la cosa più grave è che, «in nome della responsabilità e dell’autodeterminazione degli studenti, il governo toglie ai genitori ogni voce in capitolo: le scuole non saranno più tenute a informarci su cosa accade al loro interno. Ma nemmeno gli insegnanti potranno dissentire». Per ora le reazioni sono state minime. Gli unici ad intervenire in questi giorni con una dichiarazione sono stati i membri dell’Associazione delle scuole cattoliche, che però «sono stati sul vago dicendo che accoglieranno la legge chiedendo agli studenti che i club siano in linea con l’insegnamento cattolico. Peccato che ieri il premier abbia risposto che la norma va seguita alla lettera».
«FIGLI DEL GOVERNO». Quello che accadrà ora non si sa, anche se «di certo con il proliferare di gruppi di ogni tipo, che reclamano i loro diritti senza più limiti, i conflitti e la ghettizzazione aumenterà anziché diminuire». Ma Trimble prevede anche «un incremento delle “home school”, anche se sono preoccupata perché molti genitori non possono tenere i figli a casa o pagare per una scuola privata che non riceva sovvenzioni dallo Stato». Proprio ora la Corte Suprema del Canada sta discutendo in merito alla libertà di educazione e «dalla decisione dipenderà la possibilità di una battaglia costituzionale. Altrimenti avremo davvero passato il limite, perché l’obiettivo ormai è svelato e ce lo stanno dicendo esplicitamente: “I tuoi bambini? Non sono più tuoi ma sono del governo”».


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Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 15, 2015, 17:02:39 pm
Alla faccia delle libertà costituzionali. Sulla stessa linea dei corsi femministi nei campus, ma con una diffusione e imposizione senza precedenti.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 15, 2015, 19:11:14 pm
Riporto qualche parte del documento che hanno tentato di portare negli asili di Trieste e  pubblicato da "IlGiornale" sul web.

ecco il link.

GENITORI, LEGGETE! LE FEMMINISTE APPOGGIANO QUESTE SCHIFEZZE. LEGGETE!

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-IL%20GIOCO%20DEL%20RISPETTO_Manuale%20Schede%20di%20gioco_slim.pdf

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-IL%20GIOCO%20DEL%20RISPETTO_Linee%20Guida%202_slim.pdf


Qui c'è invece qualche notizia su Lucia Beltramini, una delle due femministe che ha scritto questo immondo libro. GUARDATE CHI L'HA FINANZIATA NELLA TESI. LEGGETE, NON SIATE CAPRONI IGNORANTI CAPACI SOLO DI SORBIRE TUTTE LE STRONZATE FEMMINISTE E PRO LGBTQ. RIGUARDANO I VOSTRI FIGLI!

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2013/06/27/news/violenza-sulle-donne-e-negazione-al-maschile-1.7332593

 Combattere la violenza nei confronti delle donne concentrando l’attenzione non più sulla vittima, ma sulle cause che inducono l’uomo a compiere atti di questo tipo. Pioniera del nuovo approccio di ricerca è Lucia Beltramini, 30 anni, che con la sua tesi di dottorato in Neuroscienze e Scienze cognitive ha analizzato “La negazione della violenza nella costruzione della mascolinità” vincendo il primo premio nazionale “Giovani Talenti” (categoria Volontariato e diritti umani), indetto dalla Junior Chamber International. Il suo merito non consiste solo nell’aver scelto un argomento di drammatica attualità, ma nell’approccio che contempla anche possibili interventi di prevenzione. Interventi che sono stati pubblicati sul nuovo sito di divulgazione scientifica dell’ateneo (www.divulgazione.units.it), sotto forma di progetti cui le scuole di Trieste possono aderire per intraprendere percorsi di educazione rivolti ad alunni, genitori e insegnanti.

«Considerata l'assenza di studi sull’argomento – spiega Beltramini – ho analizzato il modo in cui i meccanismi di negazione della violenza agiscono per occultare le violenze che ragazzi e uomini possono vivere nei contesti militari e sportivi. Ne emerge una cultura di accettazione della violenza, che può influenzare anche i rapporti che gli uomini instaurano con le donne». La ricercatrice ha intervistato 29 uomini con esperienze militari e 13 sportivi di alto livello, scoprendo che la maggior parte di essi ha subìto violenza da altri uomini ma tende a minimizzare questi casi, riducendoli a scherzi o giustificandoli come atti necessari a «diventare adulti» o ad essere accettati nel gruppo. Gli ex militari riportano umiliazioni, abusi (psicologici e verbali), minacce, pesanti violenze fisiche e tacciono su eventuali molestie sessuali. Al contrario, le «iniziazioni» a sfondo sessuale caratterizzano la realtà dello sport, in cui si ritrovano anche atti di violenza o umiliazioni.

«Il modello ideale di mascolinità è l'egemonia», incalza Beltramini. Da qui la necessità di far intervenire le istituzioni. La tesi (seguita dalla docente Patrizia Romito) è stata realizzata col cofinanziamento di Regione, Provincia e Azienda sanitaria. Alla presentazione sono intervenuti l’assessore regionale Loredana Panariti, la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, Daniela Gerin dell'Azienda sanitaria, il delegato del rettore per la divulgazione scientifica Enrico Tongiorgi e Tea Giorgi della Casa internazionale delle donne. È emersa la volontà di programmare interventi condivisi. «Le poca disponibilità di risorse – ha detto Poropat – ci induce a selezionare progetti efficaci come questi».

Elena Placitelli








QUI INVECE VIENE INTERVISTATA.

http://jekyll1.sissa.it/i-lati-nascosti-della-violenza/

Riconoscerli e parlarne. Per chi le violenze e gli abusi li subisce, non è facile. Soprattutto se si è giovani o giovanissimi. Anche perché la violenza può presentarsi in modo subdolo e confondersi con tante altre cose. In quest’ottica, internet può essere uno strumento prezioso  per confrontarsi con coetanei e per dialogare con esperti: un ambiente allo stesso tempo intimo e riservato.

Proprio sul web ha investito Lucia Beltramini, psicologa e dottoranda presso la facoltà di Psicologia dell’Università di Trieste: giovedì 24 novembre presenterà a Mappe un sito, No alla violenza!, ideato e gestito assieme alle colleghe Patrizia Romito, professore associato presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Trieste, Laura Pomicino, psicologa e ricercatrice in Medicina materno-infantile, Daniela Paci, insegnante di Scuola dell’Infanzia.

No alla violenza!, nato nel maggio 2011 in collaborazione con l’Università di Trieste, ha come scopo aiutare i lettori a riconoscere ed evitare le situazioni in cui si subiscono abusi e maltrattamenti. È il primo sito italiano a trattare questo tema rivolgendosi espressamente a un pubblico di ragazzi. E lo fa raccontando storie di prepotenza e abusi tra ragazzi. Una particolare attenzione è data alle relazioni di coppia: anche tra i giovanissimi, le situazioni di violenza sessuale, fisica e psicologica sono più diffuse di quanto si pensi, come emerge in questa intervista con Lucia Beltramini.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Frank - Marzo 15, 2015, 23:57:29 pm
In merito condivido in pieno questa vecchia frase di antifeminist.

Citazione
L'uomo deve tornare a ricoprire il ruolo di 'argine' alla demenza femminil-femminista, perchè se questa viene lasciata a "briglie sciolte" poi travolge tutto e tutti, elevando il 'nonsenso' a discorso comune, come ampiamente testimoniato dalla "produzione letteraria" delle femministe, che pare solo un colossale monumento alla malattia mentale
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: TheDarkSider - Marzo 16, 2015, 17:19:50 pm
In merito condivido in pieno questa vecchia frase di antifeminist.
Citazione
L'uomo deve tornare a ricoprire il ruolo di 'argine' alla demenza femminil-femminista, perchè se questa viene lasciata a "briglie sciolte" poi travolge tutto e tutti, elevando il 'nonsenso' a discorso comune, come ampiamente testimoniato dalla "produzione letteraria" delle femministe, che pare solo un colossale monumento alla malattia mentale
Quoto, e la dimostrazione e' che solo delle malate mentali possono lamentarsi in continuazione della loro condizione pur essendo la generazione di donne piu' privilegiata della storia. E non solo: piu' la societa' gli concede sempre maggiori privilegi, piu' le donne si lamentano.

Se non e' malattia mentale questa, non so cosa possa esserlo.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 16, 2015, 17:57:38 pm
@ Dark sider

Malattia mentale?

No, queste non sono soltanto ed eventualmente malate mentali, troppo comodo per loro. Queste pensano ai soldi. Sono finanziate da Europa, ONU, Regione, Comune enti preposti alla "lotta all'omofobia, al bullismo, alla violenza maschile". Prendiamo una femminista a caso, tipo "Gasparino"... Fa conferenze in giro per l'Italia, va nelle scuole a propone lezioni che vengono accettate dai presidi, fa lezioni in altri ambienti... Ma chi paga queste trasferte? Le paga lei? Paga lo Stato, cioè paghiamo NOI con le nostre tasse e pagano varie ONG che sono finanziate per gli interessi dei soliti noti. Questi soggetti si muovono per DANARO. Il ministero pari opportunità ha SOLDI e questi soldi li utilizza per finanziare le ONG femministe che spargono merda sugli uomini. Così come esistono i mercenari di guerra, così esistono i mercenari ideologici. Se ne fottono altamente che i padri separati sono alla Caritas per colpa delle politiche discriminatorie che LORO sostengono; anzi, se un giorno sarà finanziato un centro per aiutare i padri separati, loro saranno in prima fila a chiedere soldi millantando "un'esperienza nel settore pluridecennale"... Se ne fottono di tutto. SOLDI, SOLDI, SOLDI, SOLDI. Pure se dovessero buttare nella merda i loro figli maschi con i loro immondi progetti, con le loro leggi, a loro non interessa. PERCHé DEVONO FARE SOLDI, PURE SUL SANGUE DEGLI ALTRI. C'è un problema grosso in Italia, a mio avviso... QUANTE SONO LE PERSONE CHE GUADAGNANO SUL FEMMINISMO, I DIRITTI LGBTQ? QUANTE SONO LEGATE A QUESTE PERSONE IN MANIERA INDIRETTA? O VERAMENTE PENSIAMO CHE MASSE DI ATTORI FACCIANO SPOT PER IL FEMMINISMO PER "IDEALI" ? LO FANNO PER SOLDI O PER AVERE FUTURI INCARICHI DI LAVORO BEN PAGATI PER L'ATTO DI PROSTITUZIONE INTELLETTUALE.
SONO MERCENARIE. OGGI SONO ANTIFASCISTE, DOMANI SARANNO MONARCHICHE, DOPODOMANI SARANNO CATTOLICHE... BASTA CHE VENGONO PAGATE. E TI DIRO' DI PIù... LORO ODIANO MOLTI DI NOI PERCHE' RICONOSCONO CHE NOI QUI SIAMO LIBERI E ASSOLUTAMENTE NON FINANZIATI DA NESSUNO. NON ABBIAMO NIENTE, NON ABBIAMO SPONSOR, NON ABBIAMO CENTRI SOCIALI "OCCUPATI"  E "TOLLERATI" SOTTO BANCO DA AMMINISTRAZIONI COMUNALI, NON ABBIAMO ASSOCIAZIONI CHE PRENDONO SOLDI. ABBIAMO QUELLO CHE LORO NON AVRANNO MAI... LA DIGNITA'.


- ANGOLO DESTRO DEL VIDEO. C'è IL NOME DEL FINANZIATORE (UNO DEI FINANZIATORI).

- QUI C'è UN'ALTRA "LIBERA" ATTRICE, TUTTO GRATIS SECONDO VOI?  :shifty:

TUTTE QUESTE ANTIFASCISTE, ANTIBERLUSCONIANE, LIBERTARIE,  DOVE CAZZO STANNO ADESSO? A CERCARE SOLDI A MEZZO "ATTIVITà UMANITARIE FILOFEMMINISTE E FILO LGBTQ.


GUARDATE COME ESULTANO LE MASSE FEMMINISTE QUANDO ABBIAMO AVUTO UN COLPO DI STATO NEL NOVEMBRE 2011 AD OPERA DELLA TROIKA.
ECCO IL LINK. TUTTI PECORONI CHE ADESSO SI TROVANO O NELLA MERDA O HANNO AVUTO IL LORO POSTO BEN PAGATO PER L'OPERA DI SMANTELLAMENTO DELL'ITALIA PER IL BENESSERE DI ALTRI PAESI.


Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 18, 2015, 18:16:25 pm
Intanto altre voci protestano contro il caso dell'asilo di Trieste...

http://www.statopotenza.eu/19212/ma-quale-rispetto

Nonostante da anni i Comuni di tutta Italia si lamentino dei tagli ai propri bilanci, con la conseguente difficoltà ad affrontare i numerosi problemi del convivere quotidiano (furti, quartieri ghetto, comportamenti arroganti degli stranieri), c’è comunque chi decide in piena autonomia di investire soldi pubblici in progetti quanto meno astrusi. Stiamo ovviamente parlando di Trieste e del “Gioco del rispetto – Pari e dispari”, diffuso recentemente negli asili della città.

Si tratta di un kit ludico-didattico, tramite il quale i bambini possono esplorare i propri corpi e quegli degli altri alunni, ascoltando il battito del cuore o il respiro. Il gioco permette anche di nominare i genitali maschili e femminili e, soprattutto, di travestirsi utilizzando indumenti diversi dal genere di appartenenza dei bambini. Di fronte alle ovvie e sacrosante polemiche, il vicesindaco Fabiana Martini ha subito cercato di gettare acqua sul fuoco: “Il “Gioco del rispetto” non affronta né i temi della sessualità, né quelli dell’affettività. Tra le proposte di gioco non ce n’è nessuna che riguardi l’educazione sessuale, né si toccano i temi dell’omosessualità. Qualsiasi tentativo di attribuire malizia a questa proposta è fuori luogo”.

Eppure la vicesindaca (scriviamo come vorrebbe la Boldrini…) cerca di sdrammatizzare una situazione che, in sé, può sembrare di piccolo interesse; peccato che la stessa si inserisca all’interno di un più complesso disegno di stortura ideologica, che agisce sottotraccia da decenni. Infatti un giochetto come quello che si propone negli asili di Trieste rientra a pieno diritto nella cosiddetta “teoria di genere”, di importazione anglosassone. Questa teoria, nata all’interno del mondo femminista e dei figli dei fiori degli anni Sessanta, prospetta una società ideale in cui l’eguaglianza tra le persone può essere attuata solamente riconoscendo nel sesso una mera convenzione sociale, costruita attraverso l’imposizione di regole e norme esterne, che obbliga le persone a vivere “da maschio” o “da femmina”, come se questi modi di essere avessero un reale fondamento naturale – fondamento che le teorie di genere negano risolutamente.

Questa teoria ha avuto un forte sviluppo negli ultimi decenni grazie soprattutto alla sinistra europea. Quest’ultima, dopo la caduta del Muro di Berlino e il tentativo di cancellare il passato comunista, ha deciso di abbandonare l’impegno per i diritti sociali, buttandosi a sostegno dei diritti civili, sulla falsariga dei liberal a stelle e strisce. Basta autonomia operaia e lotta continua, ma tutela di chi vuol drogarsi, abortire e sposare persone dello stesso sesso. E poi osano ancora chiedersi come mai la sinistra radicale sia scomparsa elettoralmente ed il Pd finito nelle mani di Renzi…

Tornando alla questione degli asili di Trieste, ciò che più inquieta di questa operazione è il fatto che si cerchi di influenzare le coscienze delle persone fin dalla giovanissima età. Giovanni Gentile faceva l’apologia dello Stato etico, eppure l’attuale Repubblica nata dalla Resistenza non dovrebbe avere alcuna morale da imporre al popolo italiano. Compito della scuola dovrebbe essere solo quello di insegnare la didattica, non certo quello di imporre l’ideologia oggi dominante.

D’altra parte, anche in questo caso il nostro paese paga la scellerata scelta di essersi sottomesso alla dittatura dell’Unione Europea. Quest’ultima, infatti, da anni sostiene, anche con cospicui finanziamenti, l’ideologia gender, prevedendo anche normative liberticide per chi tenti di opporvisi, facendo appello a visioni tradizionali della società. Ecco perché anche esponenti di centrodestra, come Berlusconi e Tosi, negli ultimi tempi hanno sostenuto la tutela dei diritti delle coppie di fatto o cose simili. Oggi, se vuoi essere accettato nel consesso civile, devi mostrarti favorevole all’ideologia gender, altrimenti vieni bollato come reazionario, populista o fascista. Motivo in più per sostenere ormai esaurita l’antica dicotomia destra-sinistra. La vera distinzione oggi è un’altra. Da una parte coloro che vogliono cancellare qualunque forma di identità, sia essa culturale, etnica o sessuale, vagheggiando il melting pot, cioè una poltiglia indistinta in cui siamo tutti uguali, cioè ugualmente schiavi del Sistema capitalistico; dall’altra chi invece si oppone a tutto ciò, rivendicando l’orgoglio della propria appartenenza, della propria identità e della propria storia. Il primo fronte marcia ormai compatto; attendiamo con ansia che l’altro esercito decida di unirsi, sotto diverse bandiere, ma con il medesimo obiettivo: la difesa delle identità e l’elogio delle differenze.

Alessandro Cavallini
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Salar de Uyuni - Marzo 19, 2015, 10:21:55 am
Vorrei fare presente solo una cosa:io detesto il concetto di rispetto,perchè penso che sia intrinsecamente mafioso,il rispetto è pericoloso,perchè si rispetta per definizione solo chi ''si fa rispettare'' ovvero chi ha il potere dalla sua,in una società democratica e liberale matura,non ci dev'essere nessun bambino viziato che frigna perchè ''mi hanno mancato di rispetto''...
 Nella mia firma ho ripreso questo concetto che poi avevo sviluppato in un post

''Perchè internet è forte?
Perchè è privo di gerarchia e rispetto.
Cosa sono la gerarchia e il rispetto?
Quell'insieme di condizionamenti sociali che impongono alla gente di tacere anche se si trovano di fronte a una stronzata.
Il web non rispetta le donne,non rispetta nessuno,per questo è attendibile''

Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Salar de Uyuni - Marzo 19, 2015, 10:22:51 am
http://www.questionemaschile.org/?p=565 (http://www.questionemaschile.org/?p=565)

Internet,la gerarchia e il ”rispetto”

Sapete qual è la forza di Internet?

Che non rispetta nessuno,perchè è priva di gerarchia e rispetto.

Che cosa sono la gerarchia e il rispetto?

Quell’insieme di condizionamenti sociali per cui,la gente pur trovandosi di fronte a una evidente stronzata,che riconosce come tale,sta zitta per timore del giudizio degli altri.

Vi ricordate di quando negli anni 80 l’avvocato Agnelli,sfasciava una ferrari dopo l’altra e veniva ripescato dai soccorsi pieno di coca?

No?
Difficilmente ve lo potete ricordare,i giornali non ne hanno mai fatto menzione.

Il potere,infatti,si misura così:
E’ LA CAPACITA’ DI FARE TACERE.
Anche chi sa,soprattutto chi sa,perchè non tutti rimangono vittime dell’inganno,ma quelli che sanno preferiscono tacere.

SI RISPETTA TACENDO,SI TACE RISPETTANDO.
In Sicilia lo sanno bene.

In questo senso internet,irrompe nella monolitica società umana,fatta di silenzi e rispetti, come strumento magnificamente democratico…
Internet è democratica come la morte,non rispetta nessuno,non fa differenze e colpisce tutti:

Internet non rispetta le donne,non rispetta gli uomini,non rispetta i neri,i bianchi,gli ebrei,i cattolici,i protestanti,gli atei,i musulmani,i buddhisti,i taoisti,i vegani,i carnivori,i seguaci del Feng Shui ecc…

METTETEVI L’ANIMA IN PACE,INTERNET NON RISPETTA NESSUNO, il che significa implicitamente che non fa differenze,tutti possono essere criticati,nessuno è immune…

Però alcuni lo accettano,altri no,perchè?

Se nella società sei già abituato a essere costantemente sotto il bersaglio delle critiche,non insorgi perchè per te è la normalità e non c’è nulla di diverso tra il trattamento che ricevi nella società reale e quello che ricevi su internet.
Se però il tuo status sociale è tale che gli altri ti debbano ”rispetto” insorgerai contro la diabolica creazione che ha rotto la tua immunità da critiche e ha buttato nel cesso ”il rispetto”.

Internet è un meccanismo orizzontale in cui ognuno è libero di dire quel che cazzo gli pare degli altri,ma deve accettare che gli altri facciano lo stesso con lui.

Un esperimento di democrazia e di orizzontalità dei rapporti umani mai esistito prima.

Se hai uno spirito democratico,riesci a stare al gioco,se non riesci a stare al gioco è perchè evidentemente la ”gerarchia e il rispetto” ti ponevano in uno status di immunità per cui tutti potevano essere criticati ferocemente,ma tu e il tuo gruppo sociale, evidentemente no.

Quindi quando tu insorgi contro il web,perchè vengono scritte cose ”contro le donne”,è perchè evidentemente,il duetto ”gerarchia e rispetto” sta dalla tua parte,rendendoti immune dal feroce tiro di fuoco incrociato che invece colpisce tutti gli altri.

E’ una caduta della maschera,un implicita ammissione del proprio potere,che spesso viene negato o addirittura proiettato su altri gruppi sociali, che però stranamente non godono di tale immunità,e infatti non insorgono per una parola in più scritta in un forum,tanto che cos’è una parola in più in un forum,se essi sono costantemente criticati nella loro società?

Perchè dovrebbero chiedere che internet li rispetti,se poi sarebbero comunque presi di mira in modo feroce dalla società in cui vivono? Sarebbe fatica sprecata…

Il discorso cambia per quei gruppi sociali che subiscono critiche esclusivamente su internet:una volta silenziato internet,il gioco è fatto.

Insomma ponetevi queste domande,per capire i rapporti gerarchici reali,e non quelli comunemente postulati,e così spesso stigmatizzati,nella nostra società.

Ogni riferimento a gruppi sociali specifici è puramente casuale,provate voi a fare il giochino:

CHI E’ CHE TUONA CONTRO IL WEB,PERCHE’ IL WEB DI QUA,DI LA’,NEL WEB SI ANNIDANO PERICOLOSI ELEMENTI DA FERMARE CON OGNI MEZZO?
BENE CHI TUONA,STA IMPLICITAMENTE AMMETTENDO IL PROPRIO POTERE,IL PROPRIO STATUS DI IMMUNITA’.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: vnd - Marzo 19, 2015, 12:40:36 pm
http://www.questionemaschile.org/?p=565 (http://www.questionemaschile.org/?p=565)
SI RISPETTA TACENDO,SI TACE RISPETTANDO.
In Sicilia lo sanno bene.

Davvero un bell'articolo.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Salar de Uyuni - Marzo 19, 2015, 13:17:17 pm
Citazione
Davvero un bell'articolo.

Grazie.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 19, 2015, 22:26:00 pm
Ho letto l'articolo. Bravo Salar, mi è piaciuto.

Comunque, tornando ai libretti femministi e favorevoli alle teorie gender, ho trovato altro materiale online.
E' voluminoso, ma vale dare uno sguardo, riguarda anche i figli (per chi li ha). Mi raccomando caro femministume, fate come avete sempre fatto, leggete e state zitte. Tanto serve siete e serve rimarrete. I servi non hanno coglioni, e voi i coglioni (intesi come coraggio) non li avete mai avuti.

Leggendo in maniera rapidissima, ho già notato cose assai inquietanti...

Ve ne cito una sola, messa a pagina 7 del volume n° 3 dedicato alle scuole superiori. C'è John Money come fonte... Lo stesso John Money che fece suicidare David Reimer negli anni '70 . Le prove aumentano femministe, le prove aumentano.

http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/04/08/news/tutti-i-libretti-dell-unar-sull-diversita-nella-scuola-1.160258
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 19, 2015, 23:41:42 pm
Citazione da: Angelo
Ve ne cito una sola
Sarebbe?
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 19, 2015, 23:57:46 pm
@ Salar

La copio a "mano"...

L'identità di genere è "il senso di se stessi, l'unità e la persistenza della propria individualità maschile o femminile o ambivalente (di grado maggiore o minore), particolarmente come esperienza di percezione sessuata di se stessi e del proprio comportamento" (Money, Ehrhardt, 1972) .

Pagina 7 - volume 3 - Educare alla diversità - Istituto A.T. Beck
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Frank - Marzo 20, 2015, 00:10:42 am
Grazie.

Mi associo: bell'articolo, Salar.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 20, 2015, 00:27:12 am
L'identità di genere è "il senso di se stessi, l'unità e la persistenza della propria individualità maschile o femminile o ambivalente (di grado maggiore o minore), particolarmente come esperienza di percezione sessuata di se stessi e del proprio comportamento" (Money, Ehrhardt, 1972) .

Pagina 7 - volume 3 - Educare alla diversità - Istituto A.T. Beck
Grazie
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 20, 2015, 00:47:11 am
@ Salar

La copio a "mano"...

L'identità di genere è "il senso di se stessi, l'unità e la persistenza della propria individualità maschile o femminile o ambivalente (di grado maggiore o minore), particolarmente come esperienza di percezione sessuata di se stessi e del proprio comportamento" (Money, Ehrhardt, 1972) .

Pagina 7 - volume 3 - Educare alla diversità - Istituto A.T. Beck

Adesso, rileggete ancora una volta la frase virgolettata di John Money. Poi andate sul sito FaS e notate quello che sottolineo e metto in rosso. Hanno fatto pure il disegnino della frase di quel criminale di John Money...

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/

Guardate la serie di omini stilizzati come cambiano colore... Si trova sul lato destro della pagina iniziale, immediatamente sopra a "Stop gender violence".
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 20, 2015, 13:52:53 pm
Intanto ci sono altre schifezze fatte passare per "lotta all'omofobia, al maschilismo, agli stereotipi di genere" che vengono scoperte. Leggete qui.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ultima-follia-scuola-entra-nel-programma-lora-autoerotismo-1107203.html

Non è sempre facile essere genitore, per chi nutre convinzioni in contrasto con lo spirito del tempo. Soprattutto se la scuola pubblica veicola un messaggio incompatibile con le convinzioni etiche personali.


È il caso dei genitori di un tredicenne piacentino, che hanno chiesto l'esonero del figlio dal percorso di «educazione alla sessualità e all'affettività» Viva l'amore promosso dalla regione Emilia-Romagna. E si sono visti negare l'esonero dalla scuola.

Incontriamo Paolo e Amalia (i nomi sono di fantasia, per tutelare la privacy del ragazzo ancora minorenne) in un bar alla periferia di Piacenza, all'ora dell'uscita dagli uffici. «A ottobre ci è stato presentato un progetto di educazione sessuale - spiegano davanti a un caffè - Con l'esplicita premessa che sarebbe stato facoltativo». Il libretto distribuito alle famiglie contiene istruzioni molto esplicite, con tanto di illustrazioni, sull'uso dei contraccettivi maschili e femminili, sezioni dedicate alla masturbazione e questionari sulle trasformazioni «gradevoli o sgradevoli» della pubertà. E Viva l'amore non si limita a spiegare come evitare malattie veneree o gravidanze indesiderate: affronta anche i temi dell'identità e delle discriminazioni di genere.

Ai ragazzi di terza media si chiede senza mezzi termini se condividano o meno il «modello di uomo e di donna» proposto in famiglia. L'obiettivo esplicito è quello di combattere gli «stereotipi di genere».

I pensierini proposti ai giovani lettori suonano così: «Pensavo che per crescere bene servissero un padre e una madre. Invece ho amici con genitori separati, single o addirittura omosessuali! Quel che conta è volersi bene…». Oppure: «Mia madre è tutta casa e lavoro, non esce mai con le amiche. Da grande non vorrei essere così!».

Amalia e Paolo non ci stanno, chiedono che il figlio sia esentato. Per la preside, però, «l'esonero non è previsto». Citando la Cassazione, scrive che «la scuola può legittimamente impartire un'istruzione non pienamente corrispondente alle convinzioni dei genitori». La famiglia, costretta ad accettare che il ragazzo partecipi, non chiede di cancellare il corso per tutti. Per chi non frequenta l'ora di religione c'è un insegnamento alternativo: perché questa disparità? Lo chiediamo alla preside della media «Italo Calvino». Dopo molte resistenze, ci riceve: il progetto, dice, è stato approvato secondo tutte le regole e si svolge «in un clima di serenità». Aggiunge però che «la scuola non può assecondare tutte le richieste dei genitori»: «Se un padre non crede all'evoluzionismo, non posso cambiare il programma di scienze». Eppure Amalia spiega che l'anno scorso era stata la stessa preside a raccontarle dell'esonero di alcune ragazze dall'ora di musica, incompatibile con la loro etica familiare. Il figlio di una famiglia agnostica può non frequentare il corso di religione, mentre l'esonero dal corso di «educazione alla sessualità» impossibile?


Interpellata, la preside abbozza: «La questione è complicata», dice. Poi ammette che «esiste un vuoto» legislativo in merito agli esoneri dalle attività extracurriculari. Alla fine Andrea, con alcuni compagni, viene esentato dal corso: nelle ore dedicate a Viva l'amore si trasferisce in altre classi. Il dirigente scolastico provinciale, Luciano Rondanini, spiega che ci vuole flessibilità, «bisogna tener conto delle contrarietà delle famiglie». Per i genitori non è una vittoria in piena regola, ma è già qualcosa. Quelle lezioni Andrea non le seguirà. Resta però un interrogativo: se l'esonero era possibile, perché tentare di imporre «l'amore» del corso citando addirittura la Cassazione?
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Vicus - Marzo 20, 2015, 14:06:55 pm
Costituzione e Cassazione sono i numi della religione civile (obbligatoria). Chi non offre il grano d'incenso è escluso dalla tribù.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Marzo 30, 2015, 17:24:56 pm
Vedete qui questa campionessa di femminismo che dice... Voltastomaco.

http://www.ilgiornale.it/news/milano/forza-nuova-scende-piazza-contro-i-libri-gay-bimbi-1110678.html

Da una parte le bandiere arcobaleno, dall'altra le insegne con il Sacro Cuore. Oggi a Milano va in scena la contestazione di sinistra e associazioni Lgbt contro l'iniziativa promossa da Forza Nuova di distribuire pubblicamente un elenco dei "libri di propaganda gender", strumento, a loro dire, dell'indottrinamento con cui la "lobby gay" tenta di plasmare la mente delle giovani generazioni.


Un attivista Lgbt ci mostra uno dei libri per bambini con la storia di una famiglia gay
A scaldare gli animi, per la verità, è stata una frase contenuta nel comunicato stampa del partito di Roberto Fiore, in cui si insinuava che questi testi fossero utili "solo per accedere il fuoco". Immediatamente da sinistra sono arrivate le accuse di "filonazismo": ecco che torniamo ai roghi dei libri.

Per protestare contro il "nuovo Indice dei libri proibiti" scendono in piazza alcune centinaia di persone, che si oppongono, per la verità piuttosto blandamente, ad una cinquantina di ragazzi di Forza Nuova raccolti sotto ad un gazebo in piazza Oberdan. Al sole primaverile di sabato pomeriggio, naturalmente di roghi non ce ne sono. Forza Nuova si è limita a distribuire ai passanti l'elenco dei testi considerati "pericolosi". Dall'altra parte della strada, però, gli attivisti Lgbt non sembrano prenderla troppo bene: tra canti della Resistenza e letture pubbliche dei libri contestati, gli slogan sono quelli di sempre: "I libri non si bruciano", "Fascisti carogne tornate nelle fogne", ma anche più inusuali "Ogni donna è una lesbica nel cuore, ma tua madre ancor di più".

 Il libro gender: "Una o due mamme, l'importante è amarsi"
 
Pubblica sul tuo sito
Qualcuno si stacca dalle file arcobaleno e prova a sfidare i ragazzi di destra sul loro terreno. I toni si accendono e si formano vari capannelli in cui ci si accapigli intorno ai temi della "famiglia naturale" e dell'omogenitorialità. Nell'elenco dei libri di "propaganda gender" stilato da Forza Nuova compaiono titoli come "Perché hai due papà", "Milly, Molly e tanti papà", "Una mamma e basta". Per la verità tra le fila di Forza Nuova i libri non compaiono, né per bruciarli né per mostrarli ai passanti. Quei testi, ci spiegano i ragazzi dalla testa rasata e le celtiche al collo, "li abbiamo presi in biblioteca per non dare soldi ai loro autori".

Chi invece i libri li ha comprati sono i genitori omosex: che non esitano a portare in piazza i bambini, abbigliati con magliette su cui si può leggere "i libri si sfogliano, non si bruciano", "l'amore è l'unica cosa che conta" e via discorrendo. Quando chiediamo di farci vedere le storie incriminati, accettano di buon grado. Con fumetti e disegni vengono presentate le storie di piccoli animali con due mamme o due papà, nel tentativo di "combattere gli stereotipi".

Tra la folla arcobaleno, a un certo punto, spunta anche un "nazista dell'Illinois", abbigliato con una divisa che ricorda vagamente quella di Charlie Chaplin nel Grande Dittatore. In mezzo ai cori ormai stanchi di "Fascisti a testa in giù", sembra l'unico ad aver voglia di scherzare. Non è d'accordo con Forza Nuova, ma almeno lui la prende con una risata.


Questo invece è il video di questa femminista...

http://www.ilgiornale.it/video/milano/libro-gender-o-due-mamme-limportante-amarsi-1110686.html
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Maggio 06, 2015, 18:00:11 pm
Un altro tentativo di manipolazione mentale ad opera delle immonde femministe... I genitori si stanno svegliando contro le schifezze gendefemministe nelle scuole. Arriveranno anche loro a collegare i nomi e i cognomi di tutte queste "coraggiose femministe"...  :shifty: :shifty: :shifty:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-bambin-la-nuova-frontiera-del-linguaggio-gender-12486.htm#.VT6NslgB0us.facebook

Leggiamo sul sito Comitato dei Genitori di Montelupo Fiorentino (GeniMon) che tale comitato, per mercoledì prossimo, “organizza in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Baccio da Montelupo, un seminario sulle differenze di genere rivolto a tutti i genitori”. Il titolo dell’incontro è “Oltre il rosa e il celeste”. Nella locandina compare un disegno in cui alcuni bambini di diversa etnia si abbracciano in modo assai ecumenico. Ci sono maschietti che abbracciano le femminucce, maschietti che si scambiano abbracci tra loro e così avviene per il gentil, seppur infante, sesso.

Il tema del seminario è chiaro nei suoi intenti. Infatti nella stessa locandina si può leggere: “Bambini con i supereroi e il pallone, bambine con le bambole e i trucchi: siamo sicuri che vogliamo crescerli così?”. La risposta dei normo-genitori è certamente sì. I GeniMon – fantasiosi e colorati come i Pokemon – lo sanno bene e dunque si preparano a fare cambiare loro idea a colpi di conferenze.

Sempre nel sito leggiamo: “le differenze tra uomini e donne – che si configurano tradizionalmente in termini di disparità di un sesso sull'altro – non sono un dato biologico, innato, ma sono il frutto di un condizionamento socio-culturale messo in atto all'interno della famiglia, prima, e poi della scuola”. E così i genitali sarebbero un dato culturale, la Barbie un’arma di inculturazione di massa, le macchinine oggetto di traviamento sessista.

Poi si prosegue spiegando che “la seconda parte del seminario sarà dedicata al tema della parità nei libri di testo che ha trovato un recente spazio di indagine e ricerca nel progetto Polite, un progetto europeo sulle Pari Opportunità nei Libri di Testo, promosso in Italia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità”. Quel che accade a Montelupo è già l’applicazione di ciò che è contenuto nel progetto di legge Fedeli che prevede appunto la diffusione capillare delle teoria del gender nelle scuole di ogni ordine e grado, materne comprese.

A tenere il seminario sarà la dott.ssa Irene Biemmi che da tempo si sta spendendo su queste tematiche. La Biemmi, che da piccola – rispettosa fin da allora dell’uguaglianza di genere - passava dal costume da ballerina e quello di Zorro come  lei stessa ci racconta, ha analizzato un buon numero di fiabe e racconti per bambini ed è rimasta scandalizzata dal fatto che in queste storie i maschi facevano lavori da maschi e le femmine quelle da femmine. “Normalmente – spiega in un’intervista - 12 sono professioni declinate al maschile: il muratore, il dottore, il pompiere, il domatore di leoni, il contadino, il meccanico e alle donne vengono attribuite pochissime professioni che sono la ballerina, la maestra o, al limite, l’infermiera”.

Dai suoi studi “sono emersi dati assai preoccupanti. Le bambine protagoniste delle storie sono dolci, premurose e pazienti, giocano a fare le pulizie oppure con le Barbie, passano gran parte del tempo nella loro cameretta; i maschi giocano con razzi spaziali e carri armati, sono coraggiosi, movimentati, liberi di muoversi al di fuori delle mura domestiche”. L’immaginario rassicurante dei sostenitori della teoria del gender invece prevede – se la logica non è un’opinione – donne aggressive, indifferenti al prossimo e nevrotiche e maschi pavidi non più disposti a buttarsi nel pericolo per difendere l’amata.

In realtà si tratta del solito tema della liberazione di stampo idealista. Ad un certo punto della storia arriva sempre qualcuno che ti dice che sei infelice perché la Chiesa ti opprime (Protestantesimo), i nobili ti opprimono (Rivoluzione Francese), i ricchi ti opprimono (comunismo), i maschi ti opprimono (femminismo) e dunque ti devi ribellare. Ora la ribellione è contro un dato genetico, contro te stesso e matrigna natura.

La Biemmi – la quale per il sessualmente corretto usa l’asterico quando per iscritto deve riferirsi al genus dei bambini (bambin*), perché in tal modo non fa un torto a nessuno -  ci spiega che “l’educazione di genere è quella che mira ad una decontrazione degli stereotipi culturali sul maschile e sul femminile”. I bambin* decontratt* dovranno essere lasciati alle cure di persone come lei nonostante i timori dei genitori, assai ingiustificati, ci spiega, perché  “io credo che questi timori sempre più pressanti riguardo al maschile, siano dovuti a dei pregiudizi omofobici evidenti nel nostro Paese”. Insomma se tuo figlio vuole giocare a guardie e ladri e tu non hai nulla in contrario sei omofobico. Non solo sei omofobico, ma pure pigro, apatico, ottuso e lento di comprendonio: “purtroppo l’attitudine a pensare per stereotipi – continua la Biemmi - è assai diffusa perché determina un enorme risparmio cognitivo (ragionare per stereotipi è facile e veloce!)”. Che il bradipo-pensiero amante dei ruoli maschile/femminile lasci il passo al pensiero rock anti-sessista.

La dottoressa specializzata nelle decontrazione degli stereotipi è anche autrice di “Federico e Federica” in cui, come lei racconta, “ci sono bambine che amano correre all’aria aperta e giocare a calcio, come Federica, e bambini che si divertono a giocare con la cucinetta, come Federico”. Libro che l’autrice consiglia di leggere in classe. Altro consiglio da applicare a casa come all’asilo: “mescolare i giochi e non etichettarli come ‘da maschi’ o ‘da femmine’ è un primo passo per creare nuovi spazi di libertà nell’educazione dei nostri figli/delle nostre figlie”. Il mondo frullato, disordinato, capovolto, è l’ideale della Biemmi – in fondo una delle solite e stantie varianti dell’anarchia -  che infatti sta curando una collana per bambini dal titolo “Sottosopra” dove si troveranno albi in cui i bambini a testa in giù potranno leggere storie rovesciate: “una nonna guida il trattore, un nonno prepara una torta, un bambino vuole giocare con una bambola, l’abominevole orso delle nevi non è altro che un tenero orsetto che ama cucinare”.

Saremmo impazienti nell’assistere ad un incontro tra la Biemmi e l’abominevole orso delle nevi dove la prima tenta di spiegare a questi che lui in fondo non è per nulla abominevole. Sono gli stereotipi che lo hanno dipinto così e fin quando non decostruirà certi “modelli precostituiti” non potrà liberare il femminile che palpita nascosto sotto la sua ruvida pelliccia.

Tornando all’incontro a Montelupo, potremmo concludere che “oltre il rosa e il celeste” c’è il nero, uno spazio incolore e buio dove rinchiudere i bambini e trasformarli in bambini con l’asterisco sulla fronte. Uno spazio in cui spaesarli e per poter meglio far violenza alla loro natura che reclama certi ruoli come il fiore cerca la luce del sole. E, concordando pienamente con i filo-gender, la violenza non ha colore sessista e sulla prevaricazione i maschietti non hanno più da tempo il copyright.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Maggio 07, 2015, 13:44:01 pm
Un'altra notizia che farà eccitare le depravate malate mentali italiane e i cagnolini senza coglioni che si portano appresso.
Siamo in Inghilterra, paese che sfortunatamente è ancora più corrotto da soggetti indegni che amano ripetere slogan tipo :" Un uomo morto non stupra".
Qui il volto della femminista inglese che HA BISOGNO DI PUBBLICITA' PER LE SUE "PRODEZZE"...

(http://s27.postimg.org/fq4qwko27/Elly_Barnes_15.jpg) (http://postimg.org/image/fq4qwko27/)

Il soggetto che vedete si chiama ELLY BARNES. E' una femminista. HA DICHIARATO:" Le bimbe possono venire a scuola con i pantaloni, perché non permettere ai maschi di indossare la sottana?"

E' GIUSTO CHE TALI SCHIFOSE PAROLE SIANO RICORDATE DA TUTTI. NON SI POTRANNO RICICLARE.


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/follia-gender-scuola-anche-i-maschietti-classe-gonna-1125321.html

L'attivista per i diritti della comunità Lgbt: "Le bimbe possono venire a scuola con i pantaloni, perché non permettere ai maschi di indossare la sottana?"

Il ragionamento è presentato come perfettamente logico: se alcune bambine possono indossare i pantaloni, perché non permettere anche ai bimbi che lo vogliano di venire a scuola con la gonna?La proposta arriva dalla Gran Bretagna, Paese che l'immaginario collettivo spesso associa ad impeccabili scolaresche in divisa. Autrice ne è Elly Barnes, presidente di "Educate and Celebrate", un gruppo a favore dei diritti dei gay molto attivo nelle politiche anti-discriminazione di genere nelle scuole.

Nel corso di una conferenza indetta dall'Associazione delle Boarding Schools, la Barnes ha ricordato le necessità di scuole più "Lgbt-friendly": in una parola, più aperte alle esigenze di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Oltre alla necessità di educare lo staff a una maggiore familiarità con questi mondi, l'attivista ha sottolineato anche l'urgenza di presentare le relazioni omosessuali sotto una luce favorevole.

Come riporta il quotidiano londinese The Independent, le proposte riguardano anche libri di testo con storie di famiglie omogenitoriali e la possibilità per i bambini di indossare le gonne, "proprio come è diritto delle bimbe la libera scelta di portare i pantaloni".

L'emancipazione della comunità Lgbt pare così procedere a marce forzate. Resta da capire cosa ne pensano le famiglie - e, cosa ancora più importante, gli stessi studenti.
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Maggio 07, 2015, 14:51:03 pm
Qui invece ci sono le femministe italiane che "sostengono" il "gioco del rispetto".... TANTA PUBBLICITA' DOVETE AVERE, TANTA... VE LA MERITATE  :shifty: :shifty:

Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Maggio 14, 2015, 14:43:50 pm
Torniamo all'asilo di Trieste...

Io non ho parole. Leggete l'articolo e vedete il video.

http://www.tempi.it/videogallery/gioco-del-rispetto-ritiro-mio-figlio-asilo#.VVSWGo7tlBc

https://www.youtube.com/watch?t=13&v=JE48JaMrZR8
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: Angelo - Maggio 19, 2015, 12:09:59 pm
Intanto in una scuola cattolica veronese...


http://corrieredelveneto.corriere.it/verona/notizie/cronaca/2015/19-maggio-2015/psicosi-teorie-gender-si-diffonde-scuole-veronesi--2301404213082.shtml

La psicosi sulle teorie gender
si diffonde nelle scuole veronesi
La denuncia di una madre: «Spiegano le teorie del gender in una quinta elementare di una scuola cattolica». Il Pd: «Basta con queste falsità»

VERONA «La scuola elementare di mio figlio, che tra l’altro è cattolica, ha organizzato per le classi quinte un corso di affettività e sessualità per gli alunni. Degli psicologi si sono proposti ma quando alcuni genitori hanno letto la loro relazione, è scoppiato il finimondo: in sostanza, in quelle parole hanno visto il tentativo di instillare le teorie del gender nei nostri ragazzi». Il racconto è di una mamma veronese, che è anche rappresentante di classe e, in quanto tale, si è trovata coinvolta sua malgrado in un dibattito interno all’istituto che, racconta, ha assunto i toni della psicosi. Con le suore della scuola nella paradossale posizione di difendere il corso sull’affettività e la sessualità da genitori convinti che, in quelle ore a contatto con gli psicologi, potesse far breccia nei loro ragazzi il germe di una «confusione sessuale» che potrebbe sfociare un domani nell’omosessualità.
I toni sono esacerbati anche da messaggi scambiati su Whatsapp che invitano a firmare petizioni per «fermare l’ideologia del gender», che «si sta insinuando tra i banchi di scuola», tanto che «milioni di euro sono stati stanziati per approvare nelle scuole la masturbazione infantile a partire dagli asili nido, lezioni sessuali fin dalle classe elementari per poi condurli verso l’orientamento sessuale dove ognuno può scegliere a “quale genere” appartenere a seconda di come ci si sente».
Con un’estrema semplificazione, i «gender studies», nati in Nord America a partire dagli anni Settanta, sanciscono una differenza tra il sesso, che è una caratterista biologica degli individui, e il genere, che rappresenta invece una costruzione culturale e sociale. Diversi candidati alle elezioni regionali, di orientamento cattolico, mettono ai primi punti dei loro programmi il contrasto alla diffusione nelle scuole dell’«ideologia del gender», cui contribuirebbe la riforma della «Buona Scuola» del governo Renzi. Il tutto trae origine dall’approvazione di un emendamento anti discriminazione. «Fa male leggere falsità, fa male sentire la propaganda sulla pelle dei bambini e degli studenti. Sono molto preoccupata delle riunioni senza contradditorio che vengono organizzate, anche in sale parrocchiali, in giro per la provincia di Verona - dice a tal proposito la deputata del Pd Alessia Rotta - L’emendamento contestato condanna ogni forma di violenza e discriminazione, cosa vorrebbero invece questi cacciatori di streghe? Che nel ddl si incitasse al contrario?».

«Non c’è nessun catastrofico lavaggio del cervello in arrivo - assicura il segretario del Pd veronese Alessio Albertini - e sarebbe grave se queste legittime preoccupazioni dei genitori venissero strumentalizzate da professionisti, insegnanti, figure di riferimento nelle nostre comunità, che invece di informarsi e spiegare la realtà dei fatti, agitano fantasmi inesistenti per ottenere un immediato consenso elettorale».
Titolo: Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 19, 2015, 16:04:23 pm
Le deputate del PD sono sempre in prima linea a favore di iniziative liberticide

Il gender non è una teoria, è una ipotesi.

http://ricerca-sociale.net/tag/teorie-e-ipotesi/

Una teoria è: un insieme di proposizioni organicamente connesse, ad alto grado di astrazione e generalizzazione che derivano da regolarità empiriche e che permettano delle previsioni empiriche. Detto in parole più semplici, la teoria è l’insieme delle conoscenze circa un argomento che sono state già confermate empiricamente e che riguardano un fenomeno. Tali conoscenze non riguardano casi specifici, ma grazie a vari studi, possono essere estese e generalizzate alla popolazione che stiamo studiando.  Ad esempio la teoria dell’Attaccamento è l’insieme delle conoscenze su come l’Attaccamento si crea, quali sono i diversi e come influenza la vita affettiva adulta.

L’ipotesi è una: proposizione che descrive una relazione tra due o più concetti sulla base di una teoria. L’ipotesi si basa sulla teoria è meno generica, perchè deve ancora essere confermata da uno studio empirico e quindi ha senso solo se specifica per ciò che stiamo studiando.