Forum sulla Questione Maschile

In rilievo => Osservatorio sul Femminismo => Topic aperto da: TheDarkSider - Febbraio 23, 2016, 22:39:30 pm

Titolo: Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: TheDarkSider - Febbraio 23, 2016, 22:39:30 pm
Ida Magli, importante antropologa italiana, era femminista perche' cosi' si e' sempre dichiarata e perche' ha sempre sostenuto che la nostra cultura e' una cultura patriarcale e fallocentrica, in cui le donne hanno posto solo in quanto strumenti degli uomini.

Ma era una femminista intelligente, capace di questi pensieri:


http://www.ilgiornale.it/news/politica/troppe-donne-male-oscuro-scuola-1099547.html
Citazione
Uno degli aspetti peggiori dell'assolutezza dittatoriale di Matteo Renzi è la sua indifferenza ai significati che ogni comportamento assume per gli esseri umani. La cosiddetta «riforma della scuola» ne rappresenta forse la prova più evidente. «Via i precari» è la parola d'ordine; «tutti saranno assunti per concorso»; «deve essere garantita la qualità culturale della scuola». Benissimo. Ma Renzi sa che l'85% per cento del personale di ruolo nelle scuole è di sesso femminile? Sa cosa comporta questo dato di fatto? I maschi non possiedono più nessun sapere da trasmettere ai figli? Non hanno più nessun interesse al futuro della Nazione? Una (...)

(...) riflessione sull'allontanamento quasi totale dei maschi dall'educazione e dal sapere dei figli permetterebbe di capire che fa parte di quello stesso allontanamento testimoniato dall'omosessualità maschile, dal coito sterile, della quasi assoluta incapacità creativa della società italiana di oggi. In un certo senso testimonia la ribellione dei maschi al predominio e all'obbedienza verso le donne imposto loro dalla nascita fino alla fine della scuola secondaria superiore.

Dall'età neonatale a tutta la prima infanzia i bambini vengono lasciati nei nidi e negli asili per la maggior parte del giorno dove il personale che li assiste è tutto femminile ed esercita un'assoluta autorità. Per tutto il ciclo scolastico poi il predominio del personale insegnante femminile impedisce ai maschi il contatto con una personalità maschile con la quale identificarsi, nella quale credere; ma soprattutto impedisce lo sviluppo del tipo di pensiero maschile, rivolto alla profondità e all'analisi in modo molto diverso da quello femminile. Infine c'è l'aspetto più grave di una scuola affidata quasi del tutto alle donne: gli allievi, maschi o femmine che siano, non possono apprezzare, stimare, credere nel «sapere». Tutto quello che le donne insegnano non è stato né creato né scoperto da loro. Socrate era maschio, Omero era maschio, Virgilio era maschio, Galileo era maschio, Leonardo era maschio, Mozart era maschio, Einstein era maschio... Non si può insegnare bene nulla di ciò che non si è in grado di «pensare», di «creare». (Spero che le donne capiscano lo spirito con il quale faccio questa affermazione e non se ne offendano). Si afferma di solito - e le statistiche lo provano - che le studentesse sono più brave degli studenti. Non ci potrebbe essere una dimostrazione migliore che viene fornito un insegnamento più adatto alle menti femminili che a quelle maschili in quanto è diverso il modo con il quale i maschi guardano ai problemi, li «penetrano» (termine significativo con il quale abbiamo sempre qualificato l'intelligenza).

Ma poi, che cos'è questa tanto vantata riforma della scuola? L'idea più vecchia e più stantia di scuola che si possa avere nel 2000. La novità sarebbe invece quella di proiettare cicli di lezioni televisive preparate da una società ad hoc con i maggiori specialisti del mondo nelle singole discipline. Non ci sarebbero più le logore ripetizioni di insegnanti che per trenta o quarant'anni parlano sempre delle stesse cose, ma i più grandi storici, i più grandi matematici, i più grandi architetti, i più grandi musicisti d'Italia e del mondo esporrebbero con la semplicità e la chiarezza che contraddistinguono coloro che sono assolutamente padroni di ciò che dicono, i diversi cicli di lezioni, di cui la Società di edizione curerebbe la traduzione nella lingua italiana per quanto riguarda gli specialisti stranieri. Questo permetterebbe di accompagnare con le immagini adatte ogni argomento e non ci sarebbe studente che non ricordi, anche senza studiarlo, ciò che ha visto: che si tratti di un castello sulla Loira o di un carme di Catullo.

Il ruolo degli insegnanti potrebbe essere quindi quello di assistere insieme agli studenti alle lezioni televisive e poi discuterle e, se necessario, spiegarle nelle ore a ciò predisposte. La scuola sarebbe così, finalmente, ricca di figure maschili, non soltanto nelle lezioni televisive, ma anche nelle aule perché dove il sapere è «sapere», vivo e profondo, i maschi non mancano mai.

https://rassegnaflp.wordpress.com/2012/09/13/ida-magli-con-le-donne-al-potere-crolla-la-civilta/
Citazione
Ida Magli, l’autrice del libro "La fine dell’uomo" (Hanna Rosin ndr) sostiene che le donne si siano avvantaggiate della crisi economica, per sostituire i maschi nei ruoli di comando. Concorda con questa tesi?
«Per nulla. Non credo che la crisi sia stata un fattore destabilizzante del potere maschile. Gli uomini sono ancora ai posti di comando e di questo mi rallegro. Le donne, anziché contrastare l’uomo, avrebbero fattomeglio ad avviare una riflessione su due temi: l’immigrazione e il predominio gay».
Si spieghi.
«Dacché esiste l’Unione europea, non ho mai sentito un politico donna opporsi seriamente all’immigrazione. Eppure l’immigrazione contribuisce alla frantumazione dell’unità dei popoli europei. Nel 2030, quando i musulmani avranno il predominio nel nostro continente, non sarà solo la fine della donna, costretta dall’islam a un ruolo di minorità, ma anche del maschio europeo. Solo in questo senso riesco a parlare di “fine dell’uomo”… europeo».
I gay, invece?
«Sono l’altra dimostrazione che la donna non ha vinto. L’élite omosessuale, sempre più presente nei luoghi di potere, è l’immagine del maschio che fa a meno della donna. L’uomo gay indica la morte della società, condannandola a essere sterile. È l’altro segnale preoccupante della fine della nostra civiltà».
Eppure, sostiene la Rosin, le donne oggi sono predominanti nelle professioni socialmente più accreditate, laddove i mestieri più muscolari e più maschili subiscono un crollo. Come commenta?
«Credo che le cose perdano valore quando se ne impadroniscono le donne. Penso alla psicoanalisi. Era una scienza nobile, fin quando era nelle mani degli uomini, dai padri fondatori in poi. Non appena si è creata la figura dell’analista donna, la psicoanalisi ha perso influenza, per lo meno nel nostro continente. Lo stesso vale per la scuola e per la comunicazione. Gli uffici stampa sono pieni di donne, ma questo dimostra soltanto che la donna è uno strumento di comunicazione tra maschi».
C’è almeno un aspetto positivo nell’emancipazione della donna?
«Il femminismo ha provato a intercettare il potere dei maschi e ha creduto di raggiungere il successo facilmente, senza una riflessione su quello che ciò avrebbe comportato. L’unica conseguenza è che, con l’emancipazione femminile, si è distrutta la famiglia e si è abbassata la natalità».
In questo panorama fosco, esiste qualche donna di potere che stima particolarmente?
«Non mene viene in mente nessuna. Si dice che Michelle Obama sia la donna più potente del mondo: ma non è potente lei, è potente suo marito. È un po’come Carla Bruni per Sarkozy. D’altronde, anche quando le donne hanno il potere, non riescono a sfruttarlo. La regina d’Inghilterra è sul trono da sessant’anni, ma in tutto questo tempo non ha mai speso la sua voce su temi decisivi per la nazione. Potrebbe essere importante, ma fa finta di non esserlo».
Forse però alcune donne sono limitate nella loro ascesa dall’impossibilità di conciliare il ruolo di donna con quello di madre. Esiste, secondo lei, un aut aut di questo tipo nel nostro Paese?
«Fare figli è un impegno serissimo e decisivo per la sopravvivenza della civiltà. Purtroppo però in Italia non si fa nulla per incentivare questo servizio alla società. Anzi, il governo di Monti ha impedito alle dipendenti statali di usufruire, grazie alla maternità, di un periodo più lungo ai fini pensionistici. E la dimostrazione di come siamo ben lontani dall’affermazione di una donna capace, allo stesso tempo, di lavorare e fare la mamma».
In sostanza, non sente di condividere in nulla la tesi della Rosin?
«Il problema è che la scrittrice guarda la situazione femminile da una prospettiva esclusivamente americana. Gli statunitensi sono ancora convinti di rispecchiare il mondo, ma sbagliano. E soprattutto faticano a teorizzare, visto che sono un po’ stupidi».
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Vicus - Febbraio 23, 2016, 23:18:02 pm
Bellissime riflessioni, ma non posso fare a meno di notare che sono in aperta contraddizione con una asserita "cultura patriarcale e fallocentrica".
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: ilmarmocchio - Febbraio 24, 2016, 12:55:34 pm
Bellissime riflessioni, ma non posso fare a meno di notare che sono in aperta contraddizione con una asserita "cultura patriarcale e fallocentrica".

già. Finchè le donne avranno quella fissa in testa, non ci saranno progressi.
Comunque una perdita, a me la Magli piaceva non poco.
A proposito, è morto un altro esponente della cultura , altro che il sopravvalutato rimbalzo acustico,

Piero Buscaroli , del quale è notevolissimo questo titolo :

http://www.ibs.it/code/9788873814948/buscaroli-piero/una-nazione-coma.html
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: TheDarkSider - Febbraio 24, 2016, 16:00:02 pm
Bellissime riflessioni, ma non posso fare a meno di notare che sono in aperta contraddizione con una asserita "cultura patriarcale e fallocentrica".
Non sono esperto di antropologia, ma a quanto ne so Ida Magli non si riferiva certo alla situazione della scuola di oggi quando parlava di cultura fallocentrica.

In realta', lei da antropologa ha studiato il modo approfondito  il sistema simbolico "tradizionale' dell'Occidente, sistema in cui la religione cattolica ha una forte importanza.
Ad esempio per lei la figura della Madonna, lungi da rendere la cultura cattolica "femminista" come sostengono Animus & Co., la rende piu' patriarcale nel senso che rappresenta la versione idealizzata della madre, per cui una donna ha valore solo se e in quanto si conforma alla sua funzione strumentale di generatrice di figli e di uomini. Anche in quanto Madre di Dio, la sua funzione rimane strumentale rispetto al Dio Padre.

Ovviamente il suo pensiero non si riduce a queste quattro battute, Ida ha scritto decine di libri e solo un appassionato/esperto del settore ne puo' parlare con cognizione di causa.
Ad ogni modo, la sua analisi della figura della Madonna mi sembra meno campata per aria rispetto a quanto dicono Aninus e co.


Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Vicus - Febbraio 24, 2016, 16:22:28 pm
Tutte le culture sono "fallocentriche": il matriarcato non è mai esistito se non come distopia nelle storie a fumetti, né è mai esistita una civiltà creata da donne.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Alberto1986 - Febbraio 24, 2016, 17:16:01 pm
Quei 2 articoli sono assolutamente condivisibili. Ma più che femminista "intelligente" direi che era una femminista molto contraddittoria.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Massimo - Febbraio 24, 2016, 18:48:47 pm
A me sinceramente non PARE proprio femminista.O per meglio dire, quella è femminista tanto quanto Ilona Staller.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Vicus - Febbraio 24, 2016, 19:47:37 pm
Quei 2 articoli sono assolutamente condivisibili. Ma più che femminista "intelligente" direi che era una femminista molto contraddittoria.
:drinks:
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: TheDarkSider - Marzo 20, 2016, 00:54:29 am
Un blog mostra l'ultima intervista di Ida , pubblicata in orgine su Libero poco tempo fa.

Ebbene, non ho remore a dire che l'intervista e' magistrale, nel senso che cio' che dice Ida e' pura saggezza.
Ora capisco perche' questa signora non veniva mai invitata nei salotti televisivi e non teneva blog nei giornali importanti: le cose che dice sono troppo intelligenti!


Divido l'intervista in due parti

Prima Parte: SUICIDIO DELL'EUROPA ATTRAVERSO L'IMMIGRAZIONE :

Roma, 22 feb – In seguito alla scomparsa dell’antropologa Ida Magli, pubblichiamo qui quella che con buona probabilità è stata la sua ultima intervista, rilasciata a Francesco Borgonovo di Libero poco tempo fa.

Che forza ha questa donnina. Che nerbo in quelle braccia esili, e che coraggio innerva la sua voce sottile, capace d’infiammare pur senza infiammarsi. A novant’anni compiuti quest’anno, il pensiero di Ida Magli arde ancora potente. Antopologa nota a livello internazionale, è stata la prima, negli anni Novanta, a denunciare le storture e le follie dell’Unione europea. Si è opposta alla corrente impetuosa del politicamente corretto e ha denunciato l’immigrazione senza regole, il tentativo di distruggere i popoli dell’Europa, la cancellazione della cultura in Italia e nel Vecchio Continente. Prosegue a farlo anche oggi: fra pochi giorni uscirà il suo nuovo saggio Figli dell’uomo (Rizzoli) e tornerà in libreria, con una nuova edizione, il fiammeggiante pamphlet La dittatura europea. Insieme conDopo l’Occidente e Difendere l’Italia, quel volume racchiude la sua visione del mondo, lucidissima e affilata. Anche quando dipinge un futuro nero. «Hanno fatto di tutto per uccidere gli europei», dice Ida, e quasi sussurra, accomodata sul divano della sua casa luminosa in un bell’angolo verde di Roma. «Ma nessuno può sostituirli. Una volta morti… C’è stata una volontà precisa: questa immigrazione sregolata è stata utilizzata per uccidere gli europei. Ma, dico, perché ci dobbiamo lasciare uccidere senza un tentativo di reazione? Ripristiniamo i confini! Altri mettono le reti? Facciamo anche noi una rete col filo spinato! Se non avessimo dei governanti che odiano gli italiani… Questa è la verità: non so perché, ma i nostri governanti ci odiano».

Però a quanto sembra vogliono molto bene agli immigrati.

«Questo è buonismo da quattro soldi. Le dico una cosa: nessuno ha il diritto di uccidere il proprio popolo. Un tempo si costruivano le torri per vedere se arrivavano i barbari o i turchi. Noi oggi abbiamo aerei ed elicotteri, non abbiamo nessuna difficoltà a vedere da lontano chi sta arrivando attraverso il Mediterraneo. Che bisogno abbiamo di aspettare che arrivino? Li andiamo persino a prendere… Dico fino in fondo quello che penso: gli africani non hanno saputo fare nulla a casa loro e non faranno nulla pure qui. Hanno un territorio sconfinato, foreste, fiumi, metalli preziosi e non ne hanno fatto nulla. Una volta uccisi gli europei, non ci sarà più niente. Questo è certo».

Resteranno i musulmani…

«Un tempo c’erano musulmani che producevano e pensavano, venivano per lo più dall’Egitto. Ma le civiltà muoiono. Quello che sapevano fare allora, non lo sanno più fare. I musulmani che vengono qui sono prima di tutto incapaci di pensare. L’islamismo organizza tutta la loro giornata e dunque anche la loro struttura psicologica. Anche per i cristiani del medioevo funzionava così, in gran parte. I musulmani non avrebbero alcun problema a farci fuori subito. Ma non hanno bisogno di farlo. Noi ci ammazziamo già da soli».

Potremmo anche reagire, in qualche modo.

«I musulmani sono tanti, talmente tanti… Di che cosa vuole che abbiano paura? Sono in tanti e hanno un fortissimo senso di obbedienza al Corano. Credono che Allah li guardi e li protegga. Noi abbiamo perso tutto, invece. Persino il Papa…».
Qual è la sua opinione su Bergoglio?

«È la prima volta che un gesuita diventa papa. L’ordine dei gesuiti è stato creato da Sant’Ignazio di Loyola per difendere il papato in un momento di crisi. Fare papa un gesuita è un po’come mettere un pretoriano al posto dell’imperatore. Hanno scelto un papa gesuita perché la Chiesa è in grave pericolo, e hanno sperato così che riprendesse forza. Ma è stato un errore».

E perché?

«Perché Bergoglio non è un europeo, non sa niente di tutte le trame tipiche dell’Europa. Per giunta è molto accomodante. I gesuiti ce l’hanno come atteggiamento, quello di venire incontro agli altri. Era la tecnica di Ignazio: venire incontro alle persone che la pensano diversamente per non creare troppo attrito. Solo che la Chiesa di oggi o la salvi con forza, con severità oppure con la misericordina non la salvi. Che ci fanno gli europei con la misericordina? La tattica di Bergoglio è fallita in partenza».

Nelle ultime settimane il Vaticano è stato sferzato da un bel po’di scandali. Prima Charamsa, il monsignore gay con tanto di compagno. Poi “Vatileaks” e l’attico di Bertone. C’è un attacco alla Chiesa? Un complotto, come sostiene qualcuno?

«Macché complotto. Non c’è nessun complotto. Bergoglio è papa da quasi tre anni. L’attico di Bertone l’avrà visto tutti i giorni. Lo abbiamo visto noi, figuriamoci lui. Quanto all’omosessualità dei preti, ormai è un fatto noto, dato per scontato da tutti. La crisi della Chiesa non è tanto una crisi dell’istituzione. Nasce dalla difficoltà di reggere il mondo di oggi. Un mondo in cui o il cristianesimo diventa la parola di Gesù senza Chiesa – cosa impossibile – oppure è costretto a venire a miti pensieri, ad accomodare, cosa che sta facendo Bergoglio».

La sensazione è che la Chiesa sia molto accomodante anche sui temi dell’immigrazione, della “accoglienza”.

«La civiltà europea sarà fatta fuori prestissimo dai musulmani, attraverso questa immigrazione che è praticamente tutta islamica. Certo, probabilmente i cattolici qualche resistenza all’islamizzazione la farebbero volentieri. Però dovrebbero essere i preti a indirizzarli, e non lo fanno. Oppure dovrebbero essere i politici, ma pure loro… Rimangono la Chiesa e il potere d’Oriente. La Russia sarà uno scoglio. Qui nessuno vuol sentirne parlare, ma se qualcuno salverà l’Europa – non intendo salvarla oggi, ma per il futuro – questo qualcuno sarà la Russia. Se qualcosa rimarrà della civiltà europea, sarà la Russia a tenerlo in piedi. Avessimo dei politici più intelligenti, ci affideremmo alla Russia. Ma ormai è troppo tardi, abbiamo fatto entrare troppi immigrati…».


http://altrarealta.blogspot.it/2016/02/ida-magli-una-volta-uccisi-gli-europei.html
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: TheDarkSider - Marzo 20, 2016, 01:01:42 am
Seconda Parte: IL RUOLO NEFASTO DELLE DONNE

Non crede che la responsabilità sia anche nostra, se la civiltà europea va scomparendo? Non difendiamo la cultura umanistica, per esempio.

«Cultura è un termine ambiguo. È stato inflazionato. Tutti lo adoperano. Nel senso tecnico dell’antropologia, la cultura è l’insieme dei costumi, delle tradizioni e delle leggi. Questo insieme – che è il termine più importante – è stato svuotato. Se si toglie il concetto di insieme alla cultura, si toglie la sua maggiore forza. I politici di oggi sono molto ignoranti anche perché sono i figli della nostra scuola. Faccio un esempio: i grillini. Io avevo molta simpatia per loro, in un primo momento. Mi dicevo: finalmente viene gente giovane che non è assetata di potere… Mi sono sbagliata! Come mi sono sbagliata! I grillini sono i figli della nostra scuola: non sanno niente! Poverini… Non sanno niente! Sono i figli di ciò che gli hanno insegnato le donne, non sanno pensare. Mi hanno fatta arrabbiare da morire, i grillini. Pochi giorni fa hanno passato la legge dello Ius Soli. Non hanno idea di che cosa sia, lo Ius Soli. Si usava tremila anni fa quando un emigrante arrivava per caso su un terreno che non era il suo. Allora non si trattava di spostamenti di milioni di persone. Come si fa a prendere una usanza di tremila anni fa e applicarla oggi? È come se mi volessi curare con le terapie dello sciamano».

Visto che ha citato la scuola, che cosa pensa della “Buona scuola”?

«È stata un’idea di Renzi, quella di infilare un aggettivo qualificativo nel nome di una legge. Nessuno lo aveva mai fatto prima. In virtù di questo siamo costretti a parlare di “buona scuola” anche se pensiamo che la scuola sia cattivissima. Questa “buona scuola” è un fallimento, perché è fatta per l’85% da personale di sesso femminile. Ormai la scuola, dall’asilo nido alle superiori, è fatta quasi esclusivamente da donne. Questo è gravissimo: gli allievi maschi non hanno nessuna persona di riferimento di sesso maschile. Durante l’età infantile, ma anche durante l’età puberale, avrebbero bisogno non soltanto delle qualità del pensiero maschile, ma anche di persone di riferimento. Io credo che molti giovani si rifugino nell’omosessualità per via dell’eccesso di presenze femminili nella loro vita. Non è detto che per loro l’omosessualità sia un desiderio, però permette di sentire di più l’unione fra maschi. Se dovessi fare io una riforma nella scuola metterei obbligatoria la quota di maschi».

A parte la “Buona scuola”, che cosa pensa di Matteo Renzi?

«Prima di tutto devo dire che una democrazia dove non si sono fatte le elezioni è una democrazia malata. E perché non si sono fatte? Per colpa dei partiti, che lo trovano comodo. Non è solo Renzi il dittatore: ognuno ha fatto il dittatore nel suo piccolo. Inoltre, Renzi sarà pure un dittatore, ma gliel’hanno lasciato fare. Questo premier è molto bravo. Bisognerebbe copiare da lui. Ha creato un governo di belle donne, di cui naturalmente si infischia, perché tanto fa quello che gli pare. Un governo di belle donne incapaci, inesperte, brave soltanto a camminare sui tacchi di undici centimetri. Come vuole che governino, costoro? Le pare possibile mettere come ministro della Difesa una tizia che non si sa che capacità abbia? Sono andata a vedere il suo profilo. Mi sono detta: magari avrà studiato, avrà fatto… Macché. Stava nella commissione del partito che si occupava di difesa. E la Mogherini? Sarà pure molto carina, molto madonnina, ma che competenze ha? E la Lorenzin? Perché fa il ministro della Sanità? Il risultato è che gli italiani sentono di non essere governati».

È molto dura con, le donne.

«Ho combattuto tanto, per le donne… Ma mi hanno deluso. Oggi guardo la tv e vedo donne che sanno tutto, che parlano di tutto… La nostra è una società che ha allontanato i maschi e ha preso il lato peggiore delle donne. Che sono aggressive, anche nell’eroticità. Devono sempre farti vedere il cul-o, le cosce. Per un maschio, oggi, forse è più attraente una donna musulmana col velo che queste qui. Il maschio la donna la deve anche un po’ conquistare, deve esserci anche un po’ di mistero, nell’erotismo. Di una donna che è subito pronta a dare tutto, il maschio non sa che farsene. Io sono una donna e posso dire cose che sono in apparenza contro le donne e cioè che la scienza, l’arte, tutta l’attività intellettuale fino ad oggi è stata fatta dei maschi. Poiché oggi i maschi si sono allontanati, la nostra società è povera intellettualmente, culturalmente. Non è una società “femminilizzata”, come dice qualcuno, ma malata, patologica. Dobbiamo immediatamente riprendere il controllo. E tocca ai maschi riprenderlo».


a cura di Francesco Borgonovo
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Vicus - Marzo 20, 2016, 03:10:28 am
Seconda Parte: IL RUOLO NEFASTO DELLE DONNE

Non crede che la responsabilità sia anche nostra, se la civiltà europea va scomparendo? Non difendiamo la cultura umanistica, per esempio.

«Cultura è un termine ambiguo. È stato inflazionato. Tutti lo adoperano. Nel senso tecnico dell’antropologia, la cultura è l’insieme dei costumi, delle tradizioni e delle leggi. Questo insieme – che è il termine più importante – è stato svuotato. Se si toglie il concetto di insieme alla cultura, si toglie la sua maggiore forza. I politici di oggi sono molto ignoranti anche perché sono i figli della nostra scuola. Faccio un esempio: i grillini. Io avevo molta simpatia per loro, in un primo momento. Mi dicevo: finalmente viene gente giovane che non è assetata di potere… Mi sono sbagliata! Come mi sono sbagliata! I grillini sono i figli della nostra scuola: non sanno niente! Poverini… Non sanno niente! Sono i figli di ciò che gli hanno insegnato le donne, non sanno pensare. Mi hanno fatta arrabbiare da morire, i grillini. Pochi giorni fa hanno passato la legge dello Ius Soli. Non hanno idea di che cosa sia, lo Ius Soli. Si usava tremila anni fa quando un emigrante arrivava per caso su un terreno che non era il suo. Allora non si trattava di spostamenti di milioni di persone. Come si fa a prendere una usanza di tremila anni fa e applicarla oggi? È come se mi volessi curare con le terapie dello sciamano».

Visto che ha citato la scuola, che cosa pensa della “Buona scuola”?

«È stata un’idea di Renzi, quella di infilare un aggettivo qualificativo nel nome di una legge. Nessuno lo aveva mai fatto prima. In virtù di questo siamo costretti a parlare di “buona scuola” anche se pensiamo che la scuola sia cattivissima. Questa “buona scuola” è un fallimento, perché è fatta per l’85% da personale di sesso femminile. Ormai la scuola, dall’asilo nido alle superiori, è fatta quasi esclusivamente da donne. Questo è gravissimo: gli allievi maschi non hanno nessuna persona di riferimento di sesso maschile. Durante l’età infantile, ma anche durante l’età puberale, avrebbero bisogno non soltanto delle qualità del pensiero maschile, ma anche di persone di riferimento. Io credo che molti giovani si rifugino nell’omosessualità per via dell’eccesso di presenze femminili nella loro vita. Non è detto che per loro l’omosessualità sia un desiderio, però permette di sentire di più l’unione fra maschi. Se dovessi fare io una riforma nella scuola metterei obbligatoria la quota di maschi».

A parte la “Buona scuola”, che cosa pensa di Matteo Renzi?

«Prima di tutto devo dire che una democrazia dove non si sono fatte le elezioni è una democrazia malata. E perché non si sono fatte? Per colpa dei partiti, che lo trovano comodo. Non è solo Renzi il dittatore: ognuno ha fatto il dittatore nel suo piccolo. Inoltre, Renzi sarà pure un dittatore, ma gliel’hanno lasciato fare. Questo premier è molto bravo. Bisognerebbe copiare da lui. Ha creato un governo di belle donne, di cui naturalmente si infischia, perché tanto fa quello che gli pare. Un governo di belle donne incapaci, inesperte, brave soltanto a camminare sui tacchi di undici centimetri. Come vuole che governino, costoro? Le pare possibile mettere come ministro della Difesa una tizia che non si sa che capacità abbia? Sono andata a vedere il suo profilo. Mi sono detta: magari avrà studiato, avrà fatto… Macché. Stava nella commissione del partito che si occupava di difesa. E la Mogherini? Sarà pure molto carina, molto madonnina, ma che competenze ha? E la Lorenzin? Perché fa il ministro della Sanità? Il risultato è che gli italiani sentono di non essere governati».

È molto dura con, le donne.

«Ho combattuto tanto, per le donne… Ma mi hanno deluso. Oggi guardo la tv e vedo donne che sanno tutto, che parlano di tutto… La nostra è una società che ha allontanato i maschi e ha preso il lato peggiore delle donne. Che sono aggressive, anche nell’eroticità. Devono sempre farti vedere il cul-o, le cosce. Per un maschio, oggi, forse è più attraente una donna musulmana col velo che queste qui. Il maschio la donna la deve anche un po’ conquistare, deve esserci anche un po’ di mistero, nell’erotismo. Di una donna che è subito pronta a dare tutto, il maschio non sa che farsene. Io sono una donna e posso dire cose che sono in apparenza contro le donne e cioè che la scienza, l’arte, tutta l’attività intellettuale fino ad oggi è stata fatta dei maschi. Poiché oggi i maschi si sono allontanati, la nostra società è povera intellettualmente, culturalmente. Non è una società “femminilizzata”, come dice qualcuno, ma malata, patologica. Dobbiamo immediatamente riprendere il controllo. E tocca ai maschi riprenderlo».


a cura di Francesco Borgonovo
Magistrale, tanto di cappello. C'è poco o nulla di femminista in quanto ha detto. Non avendo più legami di interesse col femminismo, ha avuto una voglia irresistibile di dire la verità. Grazie Ida.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Alberto1986 - Marzo 20, 2016, 06:47:26 am
.....

È molto dura con, le donne.

«Ho combattuto tanto, per le donne… Ma mi hanno deluso. Oggi guardo la tv e vedo donne che sanno tutto, che parlano di tutto… La nostra è una società che ha allontanato i maschi e ha preso il lato peggiore delle donne. Che sono aggressive, anche nell’eroticità. Devono sempre farti vedere il cul-o, le cosce. Per un maschio, oggi, forse è più attraente una donna musulmana col velo che queste qui. Il maschio la donna la deve anche un po’ conquistare, deve esserci anche un po’ di mistero, nell’erotismo. Di una donna che è subito pronta a dare tutto, il maschio non sa che farsene. Io sono una donna e posso dire cose che sono in apparenza contro le donne e cioè che la scienza, l’arte, tutta l’attività intellettuale fino ad oggi è stata fatta dei maschi. Poiché oggi i maschi si sono allontanati, la nostra società è povera intellettualmente, culturalmente. Non è una società “femminilizzata”, come dice qualcuno, ma malata, patologica. Dobbiamo immediatamente riprendere il controllo. E tocca ai maschi riprenderlo».




Ottimo, davvero ottimo. A quanto pare la Magli era una femminista enormemente delusa , una che forse, come tante, era partita con il solito preconcetto/odio anti-maschile per poi comprendere come vanno veramente le cose sbattendoci direttamente il muso. La sua lucidità di vedute è stata frutto di esperienza diretta, per cui le sue parole hanno un valore aggiunto per la causa antifemminista.
Vorrei farci un topic da mettere in evidenza. C'è qualche altra intervista mancante o posso procedere?
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Vicus - Marzo 20, 2016, 06:57:54 am
Mi pare di no, va da sé che sono favorevole.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Frank - Marzo 20, 2016, 09:02:31 am
Segnalo un altro articolo di Ida Magli, risalente ad una ventina di anni fa, e rubato dal sottoscritto su U3000.

http://questionemaschile.forumfree.it/?t=780616&st=120
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=780616&st=135
Citazione
"MA PUO' ESSERE UN SEGNO DI CRISI"
"Il maschio è in crisi? Si cade in un macroscopico equivoco se non si traduce questa affermazione nel suo significato reale: l'Occidente è in crisi. Maschi e creatività culturale sono la stessa cosa. Istituzioni, valori, idee, politica, religione, scienza, arte, ossia tutto l'assetto di una società umana - quella occidentale - mostrano ogni giorno di più di essere logori, esauriti. Se ne deduce perciò il contrario di quello che le inchieste vorrebbero far intendere: le donne vanno bene perché il mondo va male. Si può anzi andare oltre, e riconoscere (sempre che io non venga linciata prima) che il mondo va male anche perché la presenza massiccia delle donne nelle istituzioni le conserva in una pseudo-vita che impedisce di cambiarle, di imboccare decisamente la via per uscire dalla crisi. Naturalmente il termine "crisi" va inteso in un'accezione dinamica, non soltanto negativa. Lo stato di crisi sarebbe anzi il più adatto per abbandonare il vecchio modo di essere e crearne uno nuovo, se appunto non ci fosse il contrappeso apparentemente positivo della presenza fattiva delle donne. Una brevissima riflessione su questi temi è indispensabile per capire quello che sta avvenendo. Un lungo e ricchissimo ciclo culturale - quello iniziato con l'Illuminismo e l'affermazione del Soggetto - si è concluso realizzandosi nel suo contrario, nell'annientamento del Soggetto. Si tratta della conseguenza negativa di un percorso concettuale che ha le sue basi nel cristianesimo e che accompagna, con la sua falsità logica, tutti gli errori della nostra storia: far coincidere il simbolico con il concreto. Il socialismo, partendo dall'uguaglianza degli individui-soggetti, ha perseguito (e persegue) un'uguaglianza concreta, "fisica", che, non soltanto è allucinatoria, ma non può realizzarsi se non con la privazione di qualsiasi libertà, in quanto nessun essere vivente è uguale all'altro. Anche le donne, quindi, giunte all'uguaglianza proprio con il socialismo, si sono ritrovate, come tutti, deprivate della possibilità di esprimere intelligenza, creatività, invenzione di nuovi saperi e di nuove istituzioni. Ma, visto che hanno raggiunto (e stanno raggiungendo) alcuni beni a lungo desiderati e mai posseduti in precedenza, non riescono a criticarli, e non si accorgono dello stato involutivo di quasi tutto quello di cui vengono in possesso. Non esercitano perciò nessuna spinta verso la trasformazione della realtà e hanno rinunciato perfino ai princìpi libertari sbandierati durante il femminismo. E' come se avessero, invece, infiltrato iniezioni di cemento negli edifici istituzionali traballanti, diventando così la base della "conservazione" in tutti i campi. Le ragazze sono più brave dei maschi a scuola, rivelano le inchieste. Visto, però, che la scuola è un cadavere, del tutto inutile sia per il sapere che per la vita, i più bravi sono maschi che ne percepiscono il vuoto e la respingono. Tuttavia è difficile anche per loro cambiarla proprio perché c'è la massa femminile a impedirne il tracollo. Se passiamo dagli studenti agli insegnanti, la situazione è la stessa. Esiste ormai uno strumento quasi infallibile per misurare lo stato di salute, e prevedere il futuro di una professione o di una istituzione: se il numero delle donne è crescente, si tratta di un istituto sulla via del tramonto. Le forze armate sono in crisi? Arrivano le donne, apprestandosi anche lì, grate dell'onore, a diventare le più brave della classe. I maschi abbandonano la teologia e l'insegnamento della religione, luoghi sterili di pensiero e di potere? Ecco le donne occupare le aule delle Università Pontificie, vuote di maschi, pronte a imparare quel nulla che servirà a insegnare il nulla. La Chiesa, però, sul sacerdozio non molla. Sa che, con le donne, il sacerdozio perderebbe il suo potere. Perfino il Parlamento si lamenta che "la sua centralità è a rischio". Ma i prodromi della sua inevitabile fine erano visibili da tempo al nostro strumento di misura: due donne presidenti della Camera, senza un motivo al mondo salvo il fatto che erano donne. Non sarà che anche il governo, il primo con tre ministri donne...?".
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Frank - Marzo 20, 2016, 09:24:14 am
Ne segnalo un altro.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=1165081&st=45
Citazione

Ida Magli, 15 gennaio 1995.
IL GUAIO E' QUEL COSO CHE SI ECCITA

Il dibattito sulle molestie sessuali di cui sarebbero vittime i maschi nasce soltanto
oggi e, naturalmente, nasce in Occidente, perché soltanto oggi e soltanto in Occidente
sta cambiando il rapporto di potere fra femmine e maschi. Non è più in assoluto e in
tutti i casi il maschio, il soggetto del potere. Di questo rapporto non si è mai parlato,
malgrado gli interminabili discorsi sulla sessualità che accompagnano la nostra storia,
semplicemente perché era ovvio che il possesso del pene e il possesso del potere
fossero la stessa cosa. E su questa base, implicita e inamovibile, era costruita tutta
l'organizzazione della società. Per questo i maschi non soltanto non si sono mai
lamentati di essere oggetto di molestie sessuali, ma anzi consideravano giusto, piacevole,
necessario che le donne cercassero di attirarli, di sedurli, di tentarli: semplicemente
perché, comunque, sedotti oppure no, eccitati oppure no, erano loro a detenere il
potere. Anzi, era un dovere delle donne fare in modo di sollecitare il loro desiderio, di
metterli nell'unica condizione prevista, l'unica utile, nel rapporto maschio-femmina:
l'eccitazione del "coso", del membro, dell'organo per eccellenza, non nominabile per
la sua "numinosità" se non attraverso una lunga serie di nomignoli allusivi, ma che era
il vero interlocutore dato che (lo afferma Lévi-Strauss, e non io) "il dialogo fra uomo e donna non c'è mai stato".
Dunque, fra maschi e femmine era l'eccitazione del pene a stabilire la comunicazione, ma
sul binario dell'assoluta autorità maschile. Oggi, viceversa, non è più così: le donne giungono
a detenere il potere e, di conseguenza, a stabilire il rapporto attraverso la sessualità.
Ma è qui che scatta la difficoltà insuperabile, in cui si trovano incastrati sia i maschi che
le femmine: fra loro c'è ancora quel "coso" che detta le sue condizioni, condizioni naturali.
Si eccita o non si eccita, desidera o non desidera. E tanto più nega le sue prestazioni
quanto più la situazione di potere non corrisponde al metro di misura sul quale il potere
si è sempre retto: l'erezione, appunto. Il maschio, allora, e con lui tutta la società, scopre
che la costruzione simbolica su cui si sono fondati fino ad oggi i rapporti di potere, quella
dell'erezione, è entrata in crisi perché un modello culturale è sempre globale, e nessun
simbolismo si regge a lungo quando è privo della sua base concreta.
Se si afferma che il potere è di tutti, visto che esaltiamo la democrazia, adesso sappiamo
che questa affermazione non è più un gioco, una finzione (come continuano a pensare i
nostri politici), perché è scattato il limite di guardia, quello simbolico-concreto: l'erezione.
E si capisce, anche, perché potere ed erezione fossero funzionali e interscambiabili:
all'erezione non si comanda, e la merce più preziosa, checché ne dicano gli antropologi,
sono i maschi.
Una donna può sempre essere costretta alla penetrazione, ma senza erezione
non esiste rapporto. E' in atto, perciò, in Occidente una trasformazione culturale senza
precedenti che, coinvolgendo il rapporto fra i sessi, coinvolge simultaneamente il mattone
di fondazione del potere.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Frank - Marzo 20, 2016, 09:44:36 am
http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=MAGLI+Ida
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• Roma 1925 – Roma 21 febbraio 2016. Antropologa. Scrittrice. «La migliore vecchia pazza dopo Oriana Fallaci» (Camillo Langone).
• «Ecumenicamente appassionata di musica – era diplomata in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia – quanto di scienze umane, era transitata dalla laurea in Filosofia alla specializzazione in Psicologia per approdare all’Antropologia culturale che lungamente ha insegnato alla Sapienza di Roma allevando schiere di alunni e alunne devoti e affascinati. Si era ritagliata una posizione forte nel panorama dell’antropologia mondiale con l’intuizione di applicare il metodo musicale alla scienza e con quell’idea forte di non studiare, come tutti gli antropologi, le culture altre, diverse, ma di applicarsi alla storia della nostra cultura e allo studio dei suoi simboli» (Maria Luisa Agnese) [Cds 22/2/2016].
• «Un atto violento, che sconvolge, lo so, quello di analizzare noi stessi come altro. Ma anche l’attacco della Nona di Beethoven mi ha sempre sconvolto, per la sua forza di ribaltare i criteri, di partire dalla fine e non dal principio» (da un’intervista a Radio2 del 1987).
• «A vederla non l’avresti mai detta capace di tanta durezza, nel suo sistema logico forte e lucido come l’acciaio. Minuta, bionda, sempre perfettamente pettinata, gli occhi celeste madonna, dalla sua vocina risuonavano asprezze di giudizio che mai avresti potuto immaginare in un simile essere. Suonava il pianoforte, nella sua piccola casa lindissima su una collina romana. E coltivava rose in terrazza. Erano i suoi soli svaghi. Ida si svegliava all’alba e andava a letto tardi, per poter studiare e scrivere di più, anche a 90 anni passati. (…) Nel 1996 pubblicò un libro che ai più sembrò visionario, fanatico o – nel caso migliore – esagerato. Si chiamava e si chiama Per una rivoluzione italiana (Baldini & Castoldi): parla di politica, scuola, islamizzazione, Unione europea, mass media, sistema sanitario, Costituzione. Pone delle domande apparentemente banali, come sempre appaiono le grandi questioni: viviamo davvero in una democrazia? I politici ci rappresentano davvero? Lo Stato pensa davvero al bene dei cittadini? La risposta di Ida Magli è sempre “no”, il cittadino non possiede, in realtà, nessun potere: per cui occorre ribaltare molti luoghi comuni che sono alla base della nostra vita sociale. Soprattutto, preannunziava uno scontro mortale con il mondo islamico. All’epoca quasi nessuno sapeva cosa fosse Al Qaida, l’attentato alle Torri gemelle era al di là di ogni immaginazione, per non parlare dell’Isis. Dunque i passaggi sull’islamismo apparvero, ai più, come una forma di arretratezza culturale, di chiusura mentale, se non addirittura di razzismo. Il volume venne del tutto ignorato, ucciso con la tecnica del silenzio, e non è più stato ristampato. Ma lei sapeva, tutt’altro che umiliata, che un giorno sarebbero state riconosciute le sue ragioni» (Giordano Bruno Guerri) [Grn 22/2/2016].
• «Le sue parole risuonano da anni come profezie, come visioni che la collocano in uno spazio a sé» (Barbara Palombelli).
• Negli ultimi anni ha scritto ripetutamente che l’Islam è un pericolo: «Dobbiamo limitare l’ingresso in Italia ai musulmani, oppure l’Italia sarà perduta. Dobbiamo difendere la nostra libertà di pensiero, le conquiste delle donne, dobbiamo ricordare la fatica che abbiamo fatto per difendere i nostri diritti: ma come, abbiamo appena cominciato ad emanciparci dai nostri veli, dalle nostre velette, e ammettiamo che si torni indietro di secoli?».
Nemica anche dell’Unione Europea: «L’Italia è perduta, l’Europa, con tutta la sua storia, la sua cultura, il suo pensiero, i suoi poeti, i suoi scrittori, la sua arte, la sua musica, i suoi figli, è perduta. Sono perdute perché questa era la meta che si erano prefissi coloro che hanno progettato l’Unione europea. Distruggere l’Occidente (la cultura occidentale è quella dell’Europa d’Occidente) affinché si realizzasse sulla nostra terra lo scontro, e la vittoria (vittoria sicurissima) dell’Oriente musulmano contro l’America» (editoriale su ItalianiLiberi, 20 giugno 2006).
• «Queste sue opinioni, teorizzate in libri come Difendere l’Italia, Dopo l’Occidente, La dittatura europea e Contro l’Europa, l’avevano resa un personaggio scomodo. Provocatorio, disallineato, sghembo. Anche per questo era diventata celebre. Sin dall’inizio della sua carriera. Quando era professore di antropologia culturale alla Sapienza e cominciò a scrivere per Repubblica, su invito di Eugenio Scalfari e di Rosellina Balbi. Erano gli anni Ottanta. E gli articoli di Ida Magli, taglienti come rasoi, rappresentarono un contributo importante a un’analisi antropologica del nostro paese che, partendo da fatti quotidiani approdava a grandi questioni come la disuguaglianza tra i generi, la crisi del patriarcato, l’evoluzione-involuzione dell’istituto famigliare, le ragioni della violenza calcistica. Ad esempio il 30 maggio 1985, all’indomani della tragedia dello stadio Heysel di Bruxelles, scrisse un bellissimo articolo in cui smontava i sociologismi sul calcio come ritualizzazione della guerra, mostrando che al contrario negli stadi si combatteva ormai una vera e propria guerra guerreggiata, coperta da interessi colossali. Ma soprattutto denunciava la spaventosa miseria culturale degli ultras, una massa che si nutre solo di calcio ed è drogata di agonismo» (Marino Niola) [Rep 22/2/2016].
• Tra i suoi libri: Gesù di Nazareth, Santa Teresa di Lisieux, La fine dell’uomo. Da ultimo, Figli dell’uomo. Duemila anni di mito dell’infanzia, uscito a novembre 2015 nella Bur. Negli ultimi anni scriveva sul Giornale.
scheda aggiornata al 22 febbraio 2016
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Frank - Marzo 20, 2016, 10:15:24 am
Altre parole di Ida Magli, trovate sul web.

Citazione
Per il resto, cosa posso dirvi? Posso dirvi, certo, che sappiamo tutti che l’Italia sta vivendo un periodo molto difficile, che non sappiamo chi ci porterà fuori da questa situazione, perché purtroppo abbiamo delle strutture politiche molto mediocri...
Però io ho scritto un libro – posso permettermi di citarlo? – con un titolo voluto: «Omaggio agli Italiani». Certo, tutti a parlar male degli Italiani, che sono passivi, che sono vigliacchi...  Io sono convinta che non c’è un popolo come gli Italiani, non soltanto sul piano storico ma anche sul piano della fantasia.  Un popolo che ha saputo sopravvivere a secoli e secoli di politica fatta dai Papi, senza farsi intellettualmente intimorire, perché anzi, le armi che hanno usato gli Italiani per difendersi dallo Stato pontificio, sono state soltanto le armi dell’intelligenza. Cioè: gli Italiani non hanno mai fatto la rivoluzione. Benissimo, ma hanno fatto delle rivoluzioni intellettuali talmente forti, talmente profonde... Ma chi ha avuto altri geni come hanno avuto gli Italiani? Io sono convinta (e mi spiace dirlo) che è stato lo Stato Pontificio a fare da fermento all’intelligenza degli Italiani, costretti a guardarsi dalla censura da una parte, dal rogo dall’altra. E però... chi ha prodotto tanto intellettualmente, artisticamente, scientificamente? Nessun altro popolo, ve lo posso assicurare, nessun altro popolo. Allora l’«Omaggio agli Italiani» è questo: l’Italiano non si lascia ammazzare perché produce intellettualmente. Non si può fare la rivoluzione con i fucili, con le bombe: ma che rivoluzione è quella? Non è una rivoluzione, è troppo facile, è troppo banale... ma soprattutto non serve, non produce. Ma gli Italiani hanno prodotto: aprite un’Enciclopedia della Musica, praticamente i nomi degli italiani sono il 90 per cento. Aprite un’Enciclopedia della Scienza, dell’Arte, di tutto: lo stesso. E anche soprattutto le scoperte. Gli Italiani hanno prodotto tanta musica, ma noi abbiamo pure avuto Guido da Arezzo, che ha inventato la notazione musicale: non c’era arrivato nessuno a immaginarsela. Si andava avanti con i sistemi del Gregoriano, e un giorno lui si è rifiutato di copiare ( la musica bisognava copiarla, scriverla a mano) e ha inventato il sistema per la notazione musicale. Se non ci fosse stato un Italiano, io sono convinta che ancora non avremmo una notazione musicale.
Questo strappo che fa l’intelligenza degli italiani è totalmente, totalmente originale, non ce l’ha nessun altro. Io non credo che sia possibile ammazzare questo; certo, ci stanno provando, ci stanno provando...


E allora questa sera, proprio perché mi trovo in un ambiente così favorevole per un discorso del genere, così capace di comprenderlo, così capace di sopportare che venga detto da una personcina come me, che per giunta sono una donna... (lo so che le donne oggi vanno di moda... ma peggio che mai, era meglio quando non andavano di moda)
     Ecco allora io stasera faccio questo auspicio: cerchiamo di renderci conto che stiamo vivendo un periodo terribile, forse peggiore di quello dello Stato pontificio, e che dobbiamo combattere con l’intelligenza. Dobbiamo - da stasera, da domani - renderci conto che la nostra rivoluzione deve essere questa: dobbiamo di nuovo sollecitare le intelligenze. Cosa che naturalmente i politici non vogliono, fanno di tutto per avere la scuola tutta uguale, tutto deve essere uguale... No! Tutto deve essere diverso!

Sono convinta che aver fatto questa proposta, qui, questa sera, insieme a voi, permetterà non dico di cominciare proprio da domani, però perlomeno di cominciare a riprenderci, questo sì, e io ci conto. Vi ringrazio.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Warlordmaniac - Marzo 20, 2016, 10:47:38 am
Seconda Parte: IL RUOLO NEFASTO DELLE DONNE

Non crede che la responsabilità sia anche nostra, se la civiltà europea va scomparendo? Non difendiamo la cultura umanistica, per esempio.

«Cultura è un termine ambiguo. È stato inflazionato. Tutti lo adoperano. Nel senso tecnico dell’antropologia, la cultura è l’insieme dei costumi, delle tradizioni e delle leggi. Questo insieme – che è il termine più importante – è stato svuotato. Se si toglie il concetto di insieme alla cultura, si toglie la sua maggiore forza. I politici di oggi sono molto ignoranti anche perché sono i figli della nostra scuola. Faccio un esempio: i grillini. Io avevo molta simpatia per loro, in un primo momento. Mi dicevo: finalmente viene gente giovane che non è assetata di potere… Mi sono sbagliata! Come mi sono sbagliata! I grillini sono i figli della nostra scuola: non sanno niente! Poverini… Non sanno niente! Sono i figli di ciò che gli hanno insegnato le donne, non sanno pensare. Mi hanno fatta arrabbiare da morire, i grillini. Pochi giorni fa hanno passato la legge dello Ius Soli. Non hanno idea di che cosa sia, lo Ius Soli. Si usava tremila anni fa quando un emigrante arrivava per caso su un terreno che non era il suo. Allora non si trattava di spostamenti di milioni di persone. Come si fa a prendere una usanza di tremila anni fa e applicarla oggi? È come se mi volessi curare con le terapie dello sciamano».

Visto che ha citato la scuola, che cosa pensa della “Buona scuola”?

«È stata un’idea di Renzi, quella di infilare un aggettivo qualificativo nel nome di una legge. Nessuno lo aveva mai fatto prima. In virtù di questo siamo costretti a parlare di “buona scuola” anche se pensiamo che la scuola sia cattivissima. Questa “buona scuola” è un fallimento, perché è fatta per l’85% da personale di sesso femminile. Ormai la scuola, dall’asilo nido alle superiori, è fatta quasi esclusivamente da donne. Questo è gravissimo: gli allievi maschi non hanno nessuna persona di riferimento di sesso maschile. Durante l’età infantile, ma anche durante l’età puberale, avrebbero bisogno non soltanto delle qualità del pensiero maschile, ma anche di persone di riferimento. Io credo che molti giovani si rifugino nell’omosessualità per via dell’eccesso di presenze femminili nella loro vita. Non è detto che per loro l’omosessualità sia un desiderio, però permette di sentire di più l’unione fra maschi. Se dovessi fare io una riforma nella scuola metterei obbligatoria la quota di maschi».

A parte la “Buona scuola”, che cosa pensa di Matteo Renzi?

«Prima di tutto devo dire che una democrazia dove non si sono fatte le elezioni è una democrazia malata. E perché non si sono fatte? Per colpa dei partiti, che lo trovano comodo. Non è solo Renzi il dittatore: ognuno ha fatto il dittatore nel suo piccolo. Inoltre, Renzi sarà pure un dittatore, ma gliel’hanno lasciato fare. Questo premier è molto bravo. Bisognerebbe copiare da lui. Ha creato un governo di belle donne, di cui naturalmente si infischia, perché tanto fa quello che gli pare. Un governo di belle donne incapaci, inesperte, brave soltanto a camminare sui tacchi di undici centimetri. Come vuole che governino, costoro? Le pare possibile mettere come ministro della Difesa una tizia che non si sa che capacità abbia? Sono andata a vedere il suo profilo. Mi sono detta: magari avrà studiato, avrà fatto… Macché. Stava nella commissione del partito che si occupava di difesa. E la Mogherini? Sarà pure molto carina, molto madonnina, ma che competenze ha? E la Lorenzin? Perché fa il ministro della Sanità? Il risultato è che gli italiani sentono di non essere governati».

È molto dura con, le donne.

«Ho combattuto tanto, per le donne… Ma mi hanno deluso. Oggi guardo la tv e vedo donne che sanno tutto, che parlano di tutto… La nostra è una società che ha allontanato i maschi e ha preso il lato peggiore delle donne. Che sono aggressive, anche nell’eroticità. Devono sempre farti vedere il cul-o, le cosce. Per un maschio, oggi, forse è più attraente una donna musulmana col velo che queste qui. Il maschio la donna la deve anche un po’ conquistare, deve esserci anche un po’ di mistero, nell’erotismo. Di una donna che è subito pronta a dare tutto, il maschio non sa che farsene. Io sono una donna e posso dire cose che sono in apparenza contro le donne e cioè che la scienza, l’arte, tutta l’attività intellettuale fino ad oggi è stata fatta dei maschi. Poiché oggi i maschi si sono allontanati, la nostra società è povera intellettualmente, culturalmente. Non è una società “femminilizzata”, come dice qualcuno, ma malata, patologica. Dobbiamo immediatamente riprendere il controllo. E tocca ai maschi riprenderlo».


a cura di Francesco Borgonovo

Peccato per questo utilizzo del termine animalesco "maschi" contrapposto all'umano "donne".
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: TheDarkSider - Marzo 20, 2016, 13:01:52 pm

Ottimo, davvero ottimo. A quanto pare la Magli era una femminista enormemente delusa , una che forse, come tante, era partita con il solito preconcetto/odio anti-maschile per poi comprendere come vanno veramente le cose sbattendoci direttamente il muso. La sua lucidità di vedute è stata frutto di esperienza diretta, per cui le sue parole hanno un valore aggiunto per la causa antifemminista.
C'e' anche da dire che Ida e' di classe 1925, quindi ha vissuto un periodo in cui certe liberta' alle donne, come ad es. studiare, non erano garantite se non alle donne delle classi abbienti, per cui il suo essere femminista, nel senso di lottare per i diritti delle donne, a quei tempi poteva anche avere delle ragioni.



Vorrei farci un topic da mettere in evidenza. C'è qualche altra intervista mancante o posso procedere?
Procedi pure :ok:

Frank ti ha postato altro ottimo materiale, io lo faro' non appena lo scopriro' perche' purtroppo non conosco bene questa autrice.
Comunque vale la pena mettere i suoi pezzi in evidenza poiche', come ho gia' scritto prima, questa Ida non la conosce nessuno perche' era di fatto boicottata dal circo dei mass media femministi.
Ha pure avuto la sfortuna di morire 2 giorni dopo Umberto Eco, intellettuale organico al regime piddino-femminista, per cui non se l'e' filata nessuno neanche nel momento della sua dipartita.

Solo noi possiamo fare opera di vera informazione e mettere in evidenza i suoi preziosi ragionamenti.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Frank - Marzo 20, 2016, 16:50:42 pm
Peccato "per questo utilizzo del termine animalesco "maschi" contrapposto all'umano donne".

Già...
Concordo.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: Frank - Marzo 20, 2016, 17:51:51 pm
Nemmeno io so molto di Ida Magli; tuttavia mi sto informando. 
Questo è un brano tratto dal libro "OMAGGIO AGLI ITALIANI - Una storia per tradimenti", pagine 21-22, anno 2005.

Citazione
4. Eliminare i diversi

Giunti a questo punto, dobbiamo tirare una conclusione evidente: i Tedeschi
hanno portato a termine lo scopo che si era prefisso Hitler: eliminare i diversi.
Soltanto il modo non è lo stesso, e tende a far dimenticare quello che i Tedeschi
stessi hanno fatto: se si è tutti uguali, senza Nazioni, senza monete, senza bandiere,
senza caratteri, non esisteranno più neanche i Tedeschi e il ricordo della loro politica
di sterminio.
Certo, è un ragionamento aberrante; ma non riusciamo ad individuarne un altro.
Per due motivi principali. Il primo è che, almeno alla luce del sole, è stata la Germania
a volere e a condurre a tutti i costi il processo di unificazione europea, anche contro i
suoi stessi interessi economici dovuti alla perdita di potere e dell'immagine forte del
"marco". Il secondo è quello che un antropologo non può e non deve dimenticare mai
e che viene messo in luce, sia pure in ambiti diversi, in questo libro: la persistenza della
forma mentis di ogni popolo.
Da questo punto di vista è evidente che i Tedeschi perseguono, per mezzo dell'unione
europea, tre loro antichi e costanti scopi: fare della Germania il "centro territoriale e
politico dell'Europa spostando i confini il più possibile verso l'Oriente; instaurare la
Germania come fulcro del potere politico in Europa imponendolo anche alla Francia,
sua eterna rivale; realizzare il sogno di Hitler, andando ben più in là di quanto Hitler
aveva pensato: invece che faticosamente eliminare qualche milione di "diversi",
cancellare mischiando tutte le varianti l'esistenza e il concetto stesso di "diversità",
lasciando tuttavia alla Germania il compito di realizzare, verificare e giudicare la
messa in atto di questa operazione. Non si vedrà scorrere il sangue, ma la distruttività
di una simile politica è immensamente superiore (bisognerebbe che se ne convincessero
prima di tutto gli Ebrei) a quella dell'uccisione fisica.
Inutile dire che l'Italia è, come sempre è successo, indispensabile in questa strategia.
Non si può istituire l'Europa come un unico Stato senza il territorio italiano che ne
segni i confini nel Mediterraneo; non si può imporre al mondo la grandezza dell'Unione
Europea senza includervi Roma e la Sede di San Pietro come segnale, ancora simbolicamente
importante, del rinnovato Impero esteso all'Europa d'Oriente. Infine: non si può realizzare
l'uguaglianza in Europa senza eliminare i diversi per eccellenza, gli Italiani.
Per quanto possa sembrare assurdo, tutta la storia dell'Italia, dai primi secoli del cristianesimo
in poi, testimonia la continuità di questo sforzo: distruggere la "forma" Italia, la bellezza
della forma Italia, la straordinaria "eccezione" dell'intelligenza degli Italiani, con il suo primato in
tutte le arti. Si può anzi supporre che sia riposto qui, in questa in esauribile capacità degli
Italiani di ribellarsi con l'Arte (nel pensiero creativo italiano la Scienza è inclusa nell'Arte) a
ogni forma di sudditanza, il motivo più profondo, perfino non consapevole, dell'odio loro
riservato da tutti i Capi, italiani e non italiani. Questa è infatti la grandezza degli Italiani:
aver continuato a pensare sempre, a creare sempre, perché soltanto l'intelligenza sa
di essere libera, quali che siano le coercizioni esteriori. Sa che la gran dezza dell'Uomo è nel
pensiero; e sa che c'è sempre almeno un altro uomo che lo afferra e lo trasmette.
Titolo: Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Inserito da: maschio - Luglio 02, 2020, 01:41:54 am
Una vera signora di classe grande donna coraggiosa e lungimirante non credo che avrebbe condiviso il femminismo di oggi che è diverso, non mi sembrava tanto stupida, riposa al Vittoriale.