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In rilievo => Leggi, sentenze e doppi standard antimaschili => Leggi e sentenze positive => Topic aperto da: Alberto1986 - Maggio 10, 2017, 17:36:08 pm

Titolo: Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 10, 2017, 17:36:08 pm
Pare ci sia una svolta positiva significativa nella giurisprudenza:


Citazione
La Cassazione ha rivoluzionato i paramentri con cui quantificare l'assegno di mantenimento dopo il divorzio: non più il tenore di vita matrimoniale ma l'autosufficienza economica.
In caso di divorzio da oggi non conta più il "tenore di vita matrimoniale": l'assegno di mantenimento verrà quantificato in base al criterio dell'indipendenza e dell'autosuffcienza economica.
La prima sezione civile della Cassazione, con una sentenza depositata oggi, ha superato il precedente orientamento di giurisprudenza che collegava la misura dell'assegno al parametro del "tenore di vita matrimoniale" e ha stabilito nuovi parametri per riconoscere l'assegno al coniuge economicamente più debole.
Una rivoluzione nel diritto di famiglia che arriva dopo quasi 27 anni: il tenore di vita goduto nel corso delle nozze non conterà più per assegnare l'assegno divorzile al coniuge che lo richiede. Gli ermellini, infatti, hanno ritenuto che non fosse più un orientamento "attuale".
"La Prima sezione civile, con la sentenza 11504 pubblicata oggi, ha superato il precedente consolidato orientamento, che collegava la misura dell'assegno al parametro del tenore di vita matrimoniale, indicando come parametro di spettanza dell'assegno, avente natura assistenziale, l'indipendenza o autosufficienza economica dell'ex coniuge che lo richiede", ha spiegato la Suprema Corte.
Con la sentenza di divorzio, osservano da piazza Cavour, "il rapporto matrimoniale si estingue non solo sul piano personale ma anche economico-patrimoniale, sicché ogni riferimento a tale rapporto finisce illegittimamente con il ripristinarlo, sia pure limitatamente alla dimensione economica del tenore di vita matrimoniale, in una indebita prospettiva di ultrattività del vincolo matrimoniale".
Secondo i supremi giudici, quindi, va individuato un "parametro diverso" nel "raggiungimento dell'indipendenza economica" di chi ha richiesto l'assegno divorzile.
"Se è accertato che (il richiedente) è economicamente indipendente o effettivamente in grado di esserlo, non deve essergli riconosciuto tale diritto", si legge nella sentenza depositata oggi. I principali indici che la Cassazione individua per valutare l'indipendenza economica di un ex coniuge sono il "possesso" di redditi e di patrimonio mobiliare e immobiliare, le "capacità e possibilità effettive" di lavoro personale e "la stabile disponibilità" di un'abitazione.
"Secondo i giudici l'assegno divorzile può essere riconosciuto soltanto se chi lo richiede dimostri di non poter procurarsi i mezzi economici sufficienti al proprio mantenimento - si legge in una nota di Gian Ettore Gassani, presidente dell'associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani - Viene spazzato via un principio sancito nel 1970 dalla legge 898 che ha introdotto il divorzio in Italia. Si tratta quindi di un terremoto giurisprudenziale in linea con gli orientamenti degli altri Paesi europei nei quali l'assegno divorzile dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali".

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/divorzio-lassegno-mantenimento-non-conta-pi-tenore-vita-1395496.html?update=1
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 10, 2017, 17:48:31 pm
notizia importante, forse il calo dei matrimoni sta mettendo un pò di paura

p.s. da leggere i commenti
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 10, 2017, 18:20:15 pm
Ci sono arrivati finalmente.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: TheDarkSider - Maggio 10, 2017, 18:29:47 pm
Citazione
Con la sentenza di divorzio, osservano da piazza Cavour, "il rapporto matrimoniale si estingue non solo sul piano personale ma anche economico-patrimoniale, sicché ogni riferimento a tale rapporto finisce illegittimamente con il ripristinarlo, sia pure limitatamente alla dimensione economica del tenore di vita matrimoniale, in una indebita prospettiva di ultrattività del vincolo matrimoniale".
27 anni per capire un concetto cosi' semplice, che se imponi l'obbligo di mantenimento a vita allora il divorzio e' una pagliacciata, perche' l'obbigo a carico del marito non si estingue mai e dunque e' come se fosse ancora sposato.

Vabbe' cerco di guardare il lato positivo, finalmente ci sono arrivati, meglio tardi che mai!
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 10, 2017, 18:59:03 pm
27 anni per capire un concetto cosi' semplice, che se imponi l'obbligo di mantenimento a vita allora il divorzio e' una pagliacciata, perche' l'obbigo a carico del marito non si estingue mai e dunque e' come se fosse ancora sposato.

Vabbe' cerco di guardare il lato positivo, finalmente ci sono arrivati, meglio tardi che mai!

27 anni, questo ci da la misura della laguna culturale nella quale vegeta il nostro paese
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 10, 2017, 19:26:29 pm
Ci hanno messo 27 anni perchè le associazioni di padri separati hanno cominciato ad assumere una certa rilevanza e probabilmente perchè è passato sotto il tritacarne anche qualcuno che contava. Altrimenti ce ne avrebbero messo non meno di 70.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Massimo - Maggio 10, 2017, 19:30:44 pm
Ci hanno messo 27 anni perchè le associazioni di padri separati hanno cominciato ad assumere una certa rilevanza e probabilmente perchè è passato sotto il tritacarne anche qualcuno che contava. Altrimenti ce ne avrebbero messo non meno di 70.

Per "qualcuno che contava" intendi il nostro Berlusca che ha sperimentato sulla propria pelle che il divorzio e l'assegno di mantenimento
non è più riservato agli "sfigati" ma è una disgrazia che capita anche ai "vincenti"?
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 10, 2017, 19:51:13 pm
Per "qualcuno che contava" intendi il nostro Berlusca che ha sperimentato sulla propria pelle che il divorzio e l'assegno di mantenimento
non è più riservato agli "sfigati" ma è una disgrazia che capita anche ai "vincenti"?

Più che al Berlusca pensavo a qualche magistrato. Il Berlusca se lo meritò a suo tempo, ma dubito che avesse mai potuto incidere in qualche modo su una scelta tanto significativa da parte della Cassazione.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 10, 2017, 23:37:04 pm
notizia importante, forse il calo dei matrimoni sta mettendo un pò di paura
...

....e forse si sono magicamente resi anche conto del nesso divorzio antiuomo -"femminicidio". E' un inizio, ma la guerra è tutta da combattere.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 11, 2017, 00:48:02 am
....e forse si sono magicamente resi anche conto del nesso divorzio antiuomo -"femminicidio". E' un inizio, ma la guerra è tutta da combattere.

si, sono d'accordo. E' una battaglia vinta, ma la guerra non è ancora finita
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ReYkY - Maggio 11, 2017, 08:03:41 am
Ennesima legge a favore dei ricchi. Il "povero cristo" che prende 1000€ al mese dovrà continuare a versare gli stessi soldi, mentre il ricco potrà risparmiare un bel po'...

Poi che significa "tenore di vita dignitoso"? 100/200/400/1000€???
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 11, 2017, 10:26:17 am
La notizia l'ho sentita anche, con tono vagamente seccato da parte della giornalista ( :lol: ), in un telegiornale Rai, ieri notte.

Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 11, 2017, 11:03:25 am
Le reazioni dei media sono tutte positive, tranne quelle de La Stampa:

E' sempre l'Otto Marzo

Non è una sentenza neutra. E ha conseguenze molto negative per le donne. È un cambiamento di rotta che ignora la problematiche sociali e storiche della condizione delle donne all’interno della famiglia come nella società.  

Secondo il nuovo principio di diritto affermato dalla sentenza, in aperto contrasto con un orientamento ormai consolidato della Corte, per il riconoscimento dell’assegno di divorzio il giudice deve verificare la mancanza di mezzi adeguati o comunque la impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive, con esclusivo riferimento all’indipendenza o autosufficienza economica desunta dal possesso di redditi e/o di cespiti mobiliari o immobiliari e dalle capacità e possibilità effettive di lavoro personale. Al tenore di vita tenuto durante il matrimonio si farà, invece, riferimento solo per il quantum dell’assegno.  
 
La maggioranza delle coppie, non ha redditi elevati. E soprattutto il coniuge più debole è nella stragrande maggioranza dei casi la donna. Le coppie sono asimmetriche da un punto di vista economico, ma anche dal punto di vista del lavoro non retribuito.  
L’uomo guadagna di più perché ha anche avuto alle spalle una donna che ha fatto i salti mortali per far quadrare il tutto e magari lavora complessivamente più di lui. Le donne hanno fatto rinunce sul lavoro per far fronte al lavoro di cura, l’hanno interrotto, o hanno fatto part-time. Ebbene queste donne corrono il serio rischio di non vedersi riconosciuto alcun assegno perché economicamente autosufficienti.  
E l’autosufficienza economica come andrà determinata? Qual è il reddito minimo che garantisce l’autosufficienza? Può essere determinata questa condizione di autosufficienza senza tenere conto delle pregresse condizioni di vita?  
 
La prova a carico del coniuge richiedente della impossibilità di procurarsi mezzi adeguati per ragioni oggettive si presta a più rilievi critici. Se i divorzi avvengono per la maggior parte in età non più giovane, quali possibilità avrà una donna vicina ai 50 anni di rimettersi in gioco nel mercato del lavoro senza avere speciali qualificazioni?  
La sentenza parla di una società che cambia rispetto al matrimonio, dando per scontato un’uguaglianza dei coniugi che non c’è. Con questo approccio si accentuerà la asimmetria economica esistente tra i due ex coniugi e a rimetterci saranno le donne. 
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 11, 2017, 11:28:50 am
prima di tutto : nessun uomo degno di questo nome compri più  l' orrendo fogliaccio chiamato La Stampa :sick:
Ma non hanno vergogna ?
Da notare il vergognoso comportamento dei media : per decenni hanno avallato l'ingiustizia del trattamento economico privilegiato delle donne, in caso di divorzio.
Ora che la magistratura ha compreso, con decenni di ritardo, l'ovvia natura del problema,  i meRdia si accodano
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 11, 2017, 11:38:08 am
una copia della Stampa in uscita

(https://s29.postimg.org/7h0alk8zr/dog-1293049_960_720.png) (https://postimg.org/image/p71z6lmkj/)image hosting (https://postimage.io/index.php?lang=italian)certificity.com (https://certificity.com)
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 11, 2017, 11:45:16 am
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/vittorio-grilli-vince-pure-cassazione-cambia-legge-divorzio-147514.htm
Vittorio Nuti per il Sole 24 Ore

Aggiornati i criteri per l'assegno divorzile, il contributo economico dovuto in alcuni casi all'ex coniuge dopo lo scioglimento definitivo o la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Dalla Cassazione arrivano infatti nuovi parametri di riferimento per il riconoscimento dell'assegno di divorzio, incubo di molti celebri ex coniugi, trattandosi spesso di somme a molti zeri.

Superando il «precedente consolidato orientamento» che «collegava la misura dell'assegno al parametro del “tenore di vita matrimoniale”» - informa una nota del Palazzaccio - con la sentenza 11504/2017, depositata oggi, i giudici della prima sezione civile hanno indicato come nuovo criterio di spettanza dell'assegno «l'”indipendenza o autosufficienza economica” dell'ex coniuge che lo richiede». Evoluzione, sottolinea la nota, i n linea con la «natura “assistenziale”» dell’assegno stesso.

Nella sentenza - che conferma il rigetto, deciso dalla Corte d'appello di Milano nel 2014, della richiesta di assegno divorzile avanzata da Lisa Caryl Lowenstein nei confronti dell'ex marito Vittorio Grilli, già ministro dell'Economia nel Governo Monti - i giudici fissano alcuni principi di diritto per la determinazione dell'assegno divorzile.
Il primo indica la necessità di verificare - nella fase dell’accertamento («informata al principio dell'”autoresponsabilità economica” di ciascuno degli ex coniugi quali “persone singole”») se sia dovuto o meno l'assegno di divorzio chiesto dall'ex coniuge - se la domanda di quest'ultimo «soddisfa le condizioni di legge (mancanza di “mezzi adeguati” o comunque impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive”), con esclusivo riferimento “all'indipendenza o autosufficienza economica dello stesso”».
Le condizioni di legge indicate dalla Cassazione devono essere desunti da quelli che la Corte chiama «i principali “indici”». Ovvero il «possesso di redditi di qualsiasi specie/o cespiti mobiliari e immobiliari», ma anche le «capacità e possibilità effettive di lavoro personale» e la «stabile disponibilità di una casa di abitazione».
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 11, 2017, 12:07:22 pm
prima di tutto : nessun uomo degno di questo nome compri più  l' orrendo fogliaccio chiamato La Stampa :sick:
Ma non hanno vergogna ?
Da notare il vergognoso comportamento dei media : per decenni hanno avallato l'ingiustizia del trattamento economico privilegiato delle donne, in caso di divorzio.
Ora che la magistratura ha compreso, con decenni di ritardo, l'ovvia natura del problema,  i meRdia si accodano
Sì ma per la causa maschile conta più chi legge i giornali di chi li scrive.
Segnalo l'intervista (agrodolce) sul Corsera all'avv. Annamaria Bernardini De Pace, terrore dei padri separati:

Assegno di divorzio, Bernardini de Pace: «È la vera parità, alle mie clienti io dico di lavorare»
La matrimonialista: «Non bisogna considerare il matrimonio come un’assicurazione sulla vita. E comunque continuerò a battermi per le donne»  :doh:

di Elvira Serra

Annamaria Bernardini de Pace, matrimonialista temutissima dai mariti. Cosa pensa della sentenza della Cassazione che cancella il parametro del «tenore di vita» nella definizione dell’assegno?
«Ne penso benissimo».
Non ci credo.
«E invece sì, perché quando nel 1975 fu decretato il principio dell’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, veniva affermata la dignità delle donne. Ma la dignità sta nell’autoresponsabilità e nell’autonomia economica».

C’è da dire che lei ha aiutato tante donne ad avere lauti assegni di mantenimento.
«Se è per questo l’interpretazione giurisprudenziale del tenore di vita è stata introdotta anche grazie a me
, che ho rotto le scatole a tutti i giudici. Se la Cassazione lo consentiva, perché non dovevo far avere il massimo alle mie clienti?».
Allora non capisco perché è contenta adesso.
«Quando mi sono sposata avevo 22 anni e mio marito dieci di più. Era il mio professore all’università e pose come condizione che abbandonassi gli studi. Per i miei sfizi personali non presi mai soldi da lui: davo ripetizioni di francese, vendevo i vestiti di Edy Campagnoli, cose così. Poi quando ho capito che non lo amavo più, mi sono rimessa a studiare e ho dato 18 esami in due anni. Ho cominciato a fare questo mestiere a 35 anni, ho mantenuto io le mie figlie e ho messo la mia grinta a disposizione delle altre».
Sono sempre più confusa.
«Con la sentenza di oggi (ieri, ndr) le donne finalmente impareranno a difendere il loro diritto alla dignità, all’autonomia e al lavoro. Adesso dovranno alzarsi anche i mariti, quando di notte i figli piangono. Se vogliono che la moglie non lavori, lei dovrà pretendere la comunione dei beni».
La fa facile.
«Ho sempre detto patti chiari, intendo prematrimoniali, e vita lunga al matrimonio: perché se sai come va a finire è più facile farlo durare».
Pensa che se la Cassazione si fosse espressa così dieci, venti, venticinque anni fa, avrebbe vinto le sue cause?
«Non credo che ne avrei persa qualcuna, non comincio nemmeno se penso di perdere. E comunque avrei trovato lo stesso il modo di difendere le vittime, come lo troverò».
Ha già qualche idea?
«Sì, ma non gliela posso dire. Altrimenti darei un vantaggio ai miei avversari». [Si riferisce verosimilmente alla componente risarcitoria dell'assegno divorzile]

Cosa direbbe oggi a una sua cliente?
«Quello che ho sempre detto: di trovarsi un lavoro. Molte mi hanno dato retta».
E se non lo trovano?
«Di conservare la documentazione che lo dimostra.
Perché si decide caso per caso, ma sposarsi non va inteso come una assicurazione sulla vita».
Finalmente, forse.
«La libertà vale qualsiasi prezzo. Mi creda: un assegno che ti piove in testa è comunque un legame che ha una parte dolorosa, perché qualsiasi cifra, per una ex moglie, è meno di quanto pensa di meritare. E questo fa sempre male».


Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 11, 2017, 12:18:28 pm
La Stampa quotidiano di merda mentre la Bernardini De Pace è la solita doppiopesista.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Massimo - Maggio 11, 2017, 12:41:03 pm
La Stampa quotidiano di merda mentre la Bernardini De Pace è la solita doppiopesista.

La Berrnardini De Pace ha capito che la pacchia è finita. E sta cavalcando l'onda.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 11, 2017, 12:44:36 pm
Ma continua a mantenere un tono doppiopesista :hmm: .
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 11, 2017, 12:50:19 pm
Verissimo, ma si era già pronunciata a favore dei patti prematrimoniali.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 11, 2017, 13:07:18 pm
Il femminista Tg2 ha dato questa sentenza come prima notizia :w00t: ! La giornalista che faceva le domande all'avvocatessa di cause matrimoniali era chiaramente una femminista fatta e finita, mentre l'interlocutrice dava risposte sensate e pacate.

PS Seconda notizia data al Tg2: arrestato in Cecenia un attivista italiano per i diritti dei gay. Le cose importanti per il Paese son di secondaria importanza :shifty: .
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 11, 2017, 13:08:43 pm
La vera rivoluzione è il cambio di atteggiamento della stampa:

Quotidiano.net:
Divorzio, stop agli assegni salasso. Niente soldi a chi si mantiene

Corriere del Veneto:
Svolta per ventimila veronesi.
Terremoto in Cassazione, Sartori: effetti radicali per città e provincia.
VERONA «È una decisione a cui tutti, uomini e donne, dovrebbero plaudere. Con il principio appena stabilito dalla Cassazione - spiega l’avvocato Alessandro Sartori, presidente nazionale di Aiaf(Associazione italiana avvocati per famiglia e minori)- si cesserà finalmente di considerare il matrimonio come un investimento per il futuro, una sistemazione per la vita». Di certo, quella sancita ieri dalla Suprema Corte è un’autentica rivoluzione copernicana sull’assegno di divorzio: se fino a ieri, da 30 anni di indirizzo giurisprudenziale, veniva sempre collegato nella sua entità al parametro del «tenore di vita matrimoniale», d’ora in poi dovrà prevalere invece il cosiddetto «parametro di spettanza» basato sulla valutazione dell’attuale indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede.
«Non c’è che dire: si tratta di una decisione che avrà un enorme impatto ovunque e a Verona, sulla carta, le persone interessate a chiedere l’eventuale rideterminazione dell’attuale assegno di divorzio si prospettano estremamente numerose.
Gli effetti - prevede l’avvocato Sartori - si tradurranno per il palazzo di giustizia scaligero in altrettante istanze da esaminare. Previsioni numeriche certe, al momento, è impossibile farne, ma è indubbio che questo provvedimento anche nella nostra provincia produrrà conseguenze radicali in tempi stretti». Del resto, cifre alla mano, la città simbolo dell’amore continua ormai da tempo a detenere saldamente il primato veneto dei matrimoni spezzati tanto che, in base agli ultimi dati Istat, in terra scaligera risiede il più elevato tasso di divorziati della regione, oltre 10mila uomini e quasi 14mila donne: parliamo rispettivamente del 2,2 e il 2,9 per cento della popolazione complessiva. Un trend che, stando alle previsioni dello stesso istituto nazionale di statistica, risulta in ulteriore crescita: basti pensare che, se nel 1995 a Verona per ogni mille matrimoni erano 158 le separazioni e 80 i divorzi, vent’anni dopo se ne contano oltre il doppio. Una tendenza lievitata ancor di più dall’entrata in vigore della legge sul divorzio breve, che ha ridotto da tre a massimo un anno il tempo d’attesa per dirsi definitivamente addio: il totale di procedimenti avviati per separazioni e divorzi, fra Comune e Tribunale, è ancora in progressivo rialzo: in media 175 al mese nel 2014; 180 nel 2015, quasi 200 nell’annata in corso. Altro che Giulietta e Romeo.

L'Ultima Ribattuta:
Dopo che la Corte di Cassazione ha sentenziato che l’assegno di mantenimento non andrà riconosciuto a chi è indipendente economicamente, sono tante le persone (per lo più uomini in braghe di tela) già separati e divorziati che adesso si chiedono se cambierà qualcosa anche per loro.
La risposta arriva dal portale “La Legge per tutti” che puntualmente chiarisce come la sentenza della Cassazione comporterà sull’assegno di mantenimento, finora imposto al coniuge “benestante”  :sick: :sick: per garantire a quello economicamente più debole di mantenere lo stesso tenore di vita goduto durante il matrimonio.
Dopo la rivoluzione della Cassazione, “nessun assegno quindi spetterà più a chi sarà in grado di raggiungere l’indipendenza economica con i propri mezzi, anche se la vita condotta con tali mezzi non sia al livello di quella condotta durante il matrimonio“.
Ma cosa cambia per chi è già separato o divorziato? La sentenza, spiega il portale “La legge per tutti”, “avrà ripercussioni pesanti sulle separazioni o divorzi, sia quelli ancora in corso che quelli già definiti. Quanto alle separazioni – il cui periodo ora è limitato a massimo un anno (nel caso di separazione giudiziale) o sei mesi (nel caso di separazione consensuale) – i coniugi sapranno che, nel momento in cui andranno a divorziare, le pretese economiche di quello più debole dovranno essere riviste al ribasso”.
“E questo favorirà gli accordi, visto che non sono più in gioco cifre particolarmente elevate o difficilmente sostenibili come in passato. E lo stesso dicasi per le cause di divorzio che ad oggi pendono e sono in attesa di sentenza, sentenza che verrà emessa verosimilmente con i nuovi parametri”.
“Quanto ai divorzi già emessi, non è da escludere un ricorso al giudice da parte del coniuge tenuto al versamento del mantenimento per la revisione dell’importo, in quanto non più sostenibile o, comunque, perché da rivalutare alla base dei nuovi criteri”.
“Resta comunque la facoltà del singolo giudice di discostarsi dal nuovo orientamento della Cassazione”.

Giornale d'Italia:
Assegno di divorzio: rivoluzione
Gli avvocati matrimonialisti parlano di una vera e propria rivoluzione. Difficile dargli torto.

Informazione.it
Cassazione, assegno di divorzio addio al 'tenore di vita'. Gli Ermellini: “No al mantenimento a vita”

Il Giornale:
Viene spazzato via un principio sancito nel 1970 dalla legge 898 che ha introdotto il divorzio in Italia. Si tratta quindi di un terremoto giurisprudenziale in linea con gli orientamenti degli altri Paesi europei nei quali l'assegno divorzile dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali".

Messaggero Veneto:
Addio ai divorzi da favola: il "tenore di vita" non conta più
Addio ai divorzi “da favola”, archiviato per sempre l’assegno di mantenimento legato al “tenore di vita”. Gli avvocati matrimonialisti di tutta Italia e, con loro i propri clienti,  sono stati investiti da una vera e propria rivoluzione. I giudici della prima sezione civile della Cassazione, per la prima volta in quasi 27 anni, hanno cambiato il criterio con cui dovrà essere riconosciuto e calcolato l’assegno di divorzio,  cosiddetto “di mantenimento”.
Bernardini de Pace: ''Superato concetto di coppia, Veronica Lario non avrebbe preso un euro''
"Con questa sentenza la Corte spiega che nel divorzio ci sono due persone singole, non più una coppia. Il concetto di rapporto matrimoniale non conta più. Si deve guardare alla persona che è da valutare sul principio di autoresponsabilità che tutti abbiamo. Veronica Lario con questa sentenza non avrebbe diritto ad alcun assegno di mantenimento." Così l'avvocata matrimonialista Annamaria Bernardini de Pace commenta la sentenza rivoluzionaria della Corte di Cassazione che archivia il criterio del tenore di vita matrimoniale nella valutazione dell'assegno di divorzio.
Nel novembre scorso, la procura della Cassazione aveva spezzato una lancia a favore di Berlusconi contro l’assegno stratosferico da due milioni di euro al mese che ha dovuto versare all’ex moglie in fase di separazione, poi ridotto ad un milione. Cifre da capogiro, ma lontane dai 145 milioni di euro versati negli Usa dall’attore Ben Affleck o dal miliardo e mezzo di dollari sborsati dal patron della Formula Uno, Bernie Ecclestone.

Con questa sentenza, il matrimonio cessa di essere considerato come una «sistemazione definitiva». Sposarsi, scrive la Corte, è un «atto di libertà e autoresponsabilità».
La sentenza ora potrebbe aprire la strada ai «patti prematrimoniali», ossia quegli accordi in cui la coppia prima di dire di “sì” mette nero su bianco le condizioni in caso di divorzio.

Abruzzo24ore:
Rivoluzione copernicana della Cassazione sull'assegno di divorzio che fino ad oggi, con 30 anni di indirizzo costante, era collegato nella sua entità al parametro del "tenore di vita matrimoniale", una pietra miliare che da oggi va in soffitta e lascia il posto a un "parametro di spettanza" basato sulla valutazione dell'indipendenza o dell'autosufficienza economica dell'ex coniuge che lo richiede.
Il matrimonio non è più la "sistemazione definitiva": sposarsi, scrive la Corte, è un "atto di libertà e autoresponsabilità".
Lo 'spauracchio' della condanna al 'mantenimento a vita', va in soffitta
e - sulla scorta di quanto succede anche nel resto d'Europa - lascia il posto a un nuovo "parametro di spettanza" basato sulla valutazione dell'indipendenza o dell'autosufficienza economica dell'ex coniuge.
PS Seconda notizia: arrestato in Cecenia un attivista italiano per i diritti dei gay. Le cose importanti per il Paese son di secondaria importanza :shifty:
Era ora.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 11, 2017, 13:50:25 pm
(https://s27.postimg.org/wogk9qpdf/anna_bernardini_de_pace.jpg) (https://postimg.org/image/j7jlqvf1r/)host image (https://postimage.io/index.php?lang=italian)certificity.com (https://certificity.com)

anna bernardini de pace : ho bisogno di aggiungere altro ?
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 11, 2017, 13:55:06 pm
Mi sembra chiaro che la svolta della Cassazione colpisce duramente la mafia femminista ed il parassitismo femminile ed era scontato che la carta igienica di regime, meglio conosciuta come stampa, si sarebbe dichiarata pesantemente a sfavore usando la solita arma del falso vittimismo. Quello che spero è che, questa volta, non riescano nel loro intento mafioso e che qualcuno che conta non si faccia abbindolare decidendo di tornare indietro.
Per il resto la De Pace è una nazi-femminista ed una delle peggiori nemiche della questione maschile. Per cui non prendetela, in nessun modo, come modello per le affermazioni di convenienza che fa (d'altronde si smentisce pure da sola nello stesso articolo).
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 11, 2017, 14:10:28 pm
Non si tratta di mitizzare la De Pace, ma ha visibilità mediatica e ha detto - suo malgrado - alcune cose giuste.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 11, 2017, 14:20:19 pm
Non si tratta di mitizzare la De Pace, ma ha visibilità mediatica e ha detto - suo malgrado - alcune cose giuste.

Per convenienza, come giustamente ha rimarcato Alberto.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Jason - Maggio 11, 2017, 14:37:18 pm
Io la butto così, bene o male purchè se ne parli . Il tempo renderà conto a ciascuno e dirà chi è davvero dalla nostra parte.

Ma ora come ora...bene o male purchè se ne parli .
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 11, 2017, 14:43:07 pm
Per convenienza, come giustamente ha rimarcato Alberto.
Certamente, ma come dicevo il pubblico destinatario di queste dichiarazioni conta più della De Pace.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Archiloco - Maggio 11, 2017, 14:44:29 pm
Questa sentenza è un ottima notizia! Meno male che la magistratura ha stabilito quello che tutti ritenevano giusto in tema di divorzio.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Cassiodoro - Maggio 11, 2017, 15:19:49 pm
...probabilmente perchè è passato sotto il tritacarne anche qualcuno che contava. ........

Come tutte le sentenze che riteniamo positive, anche questa va analizzata attentamente e "presa con pinze"...
In questo caso è "qualcuno che conta"...... ed ha la capacità economica di versare 2 milioni di euro alla ex moglie.....

http://www.lastampa.it/2017/05/11/italia/cronache/la-battaglia-dellex-ministro-grilli-finalmente-finito-lincubo-0Q4vkdtRSahRkA0K45JzzL/pagina.html
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 11, 2017, 16:15:32 pm
Come tutte le sentenze che riteniamo positive, anche questa va analizzata attentamente e "presa con pinze"...
In questo caso è "qualcuno che conta"...... ed ha la capacità economica di versare 2 milioni di euro alla ex moglie.....

http://www.lastampa.it/2017/05/11/italia/cronache/la-battaglia-dellex-ministro-grilli-finalmente-finito-lincubo-0Q4vkdtRSahRkA0K45JzzL/pagina.html

infatti, v. l'articolo di dagospia
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Archiloco - Maggio 11, 2017, 18:03:34 pm
Come tutte le sentenze che riteniamo positive, anche questa va analizzata attentamente e "presa con pinze"...
In questo caso è "qualcuno che conta"...... ed ha la capacità economica di versare 2 milioni di euro alla ex moglie.....

http://www.lastampa.it/2017/05/11/italia/cronache/la-battaglia-dellex-ministro-grilli-finalmente-finito-lincubo-0Q4vkdtRSahRkA0K45JzzL/pagina.html

Comunque secondo me è una sentenza che avvantaggia i meno abbienti, nel senso che se un berlusconi qualsiasi deve versare milioni di euro alla sua ex moglie, sicuramente non finirà in mezzo a una strada come molti padri separati con reddito  basso/mediobasso.
L'importante è aver affermato il principio che il coniuge non è tenuto a mantenere il tenore di vita della ex moglie dopo il divorzio.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: KasparHauser - Maggio 11, 2017, 20:28:41 pm
Vabbè come ha fatto notare una matrimonialista testè al tg5 , si tratta di una sentenza, non è vincolante, un giudice può continuare a far valere il vecchio principio del tenore di vita. Dipende dal giudice.
Cmq è sempre un grande passo in avanti.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 11, 2017, 21:06:18 pm
Come tutte le sentenze che riteniamo positive, anche questa va analizzata attentamente e "presa con pinze"...
In questo caso è "qualcuno che conta"...... ed ha la capacità economica di versare 2 milioni di euro alla ex moglie.....
http://www.lastampa.it/2017/05/11/italia/cronache/la-battaglia-dellex-ministro-grilli-finalmente-finito-lincubo-0Q4vkdtRSahRkA0K45JzzL/pagina.html

Era immaginabile che ci avesse sbattuto il muso qualcuno che contava. Le cose cambiano solo quando fanno grossi danni generalizzati e/o colpiscono ai piani alti.


Vabbè come ha fatto notare una matrimonialista testè al tg5 , si tratta di una sentenza, non è vincolante, un giudice può continuare a far valere il vecchio principio del tenore di vita. Dipende dal giudice.
...

Se si manterrà intatta questa decisione e non ci saranno ulteriori ribaltoni, sarà molto più difficile per i giudici interpretare a loro modo. Certo, sarà più difficile ma non impossibile. Ecco perchè dicevo che la guerra da combattere è ancora lunga ed il matrimonio, oggigiorno, rimane comunque un suicidio programmato.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 12, 2017, 11:19:54 am
Come sempre i maggiori imbecilli si dimostrano i nostri consimili, sempre pronti a fare i papponi di turno delle false vittime:


Citazione
Mogli (povere) in rivolta: "Così torneremo schiave"
Allarme dal Forum delle associazioni familiari: "Il coniuge debole subirà i soprusi di quello forte"

Ma perché, da ieri, tutti i mariti guardano la moglie con un ghigno di malefica soddisfazione? Come a sottendere: cara la mia strega, la pacchia è finita! Dove per «pacchia» si intende quella specie di «vitalizio» di mantenimento che finora lui versava a lei (rarissimi i casi contrari) per continuare a garantire alla «poveretta» separata il famigerato «vecchio tenore di vita goduto nel corso del matrimonio»; «tenore» che - pur se «afono» - rappresenta sempre una bella mazzata al portafoglio.
Ma dopo la sentenza «anti-furbette dell'assegnetto», le divorziate più esose avranno meno canches di batter Cassa(zione). Nel day after che la Suprema ha illuminato col nuovo concetto di «parametro di spettanza» le donne (tutte potenziali separande o divorziande) stentano ad abituarsi ai nuovi valori (economici e non) dell'«indipendenza» e dell'«autosufficienza».

Fatto sta che ieri le metà «deboli» si sono unite, scendendo in campo con parole «molto preoccupate», di cui si è fatto portavoce il Forum delle associazioni familiari italiane: «Dopo questa sentenza c'è il rischio che molte mogli accetteranno soprusi pur di rimanere sposate». Vincenzo Bassi, responsabile giuridico del Forum, prospetta uno scenario tutt'altro che rosa: «Nel caso di famiglie della media e piccola borghesia, il coniuge debole, ad esempio una moglie che ha dedicato la vita alla famiglia, rischia di trovarsi in una situazione di povertà». «La situazione è gravissima - spiega l'esperto all'Adnkronos -: se il marito decide di divorziare l'assegno non sarà parametrato a quello che la moglie ha contribuito a realizzare ma solo alle necessità di autosufficienza e sopravvivenza, che può essere pari a una pensione sociale». E poi: «Il caso preso in esame dalla Cassazione riguarda un ex ministro e un imprenditrice ma se la situazione viene rapportata a una famiglia di media o piccola borghesia, dove uno stipendio può essere intorno ai 4 5mila euro, la moglie può essere liquidata con 5-600 euro al mese, quindi in una situazione di vera povertà». Catastrofica la conclusione dell'avvocato Bassi: «Il matrimonio perde il suo significato di impegno reciproco e il divorzio, che avrebbe dovuto rendere le donne libere, le renderà invece schiave».
Uomo «schiavista» avvisato, mezzo salvato...

http://www.ilgiornale.it/news/politica/mogli-povere-rivolta-cos-torneremo-schiave-1396121.html



 :doh:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 12, 2017, 11:45:52 am
Il solito zerbino sul quale, spero in un futuro prossimo, ci puliremo metaforici stivaloni da pescatore sporchi della melma femminista.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: bluerosso - Maggio 12, 2017, 12:08:24 pm
Il rappresentante del Forum delle Famiglie che perora la causa della facilitazione al divorzio, ancora mi mancava.

«Il matrimonio perde il suo significato di impegno reciproco e il divorzio, che avrebbe dovuto rendere le donne libere, le renderà invece schiave».

In questa frase c'è la sintesi di cosa ha capito quest'uomo della faccenda.  :blink:
Chi glielo dice a costui che siamo nel 2017?....probabilmente è stato ibernato nel 1967 e scongelato lunedì scorso!


p.s. - temo si tratti di un avvocato divorzista, che vedrà diminuire le parcelle: "avvocà...se ne faccia 'na ragione"  :D
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Jason - Maggio 12, 2017, 16:16:51 pm
Citazione
Non è una rivoluzione, infatti, ma solo il frutto di una lenta ed inesorabile erosione delle tutele per i soggetti economicamente più deboli. Denota la definitiva scomparsa della consapevolezza del contributo economico fornito dal lavoro domestico e di cura, dal quale gli uomini traggono profitto – individualmente e collettivamente, che lo vogliano o meno. Ma se ignoriamo il valore del lavoro domestico all'interno della famiglia, esso perde di valore per tutta la società: lo dimostra la cronica assenza di tutti quei servizi (asili nido, ad esempio, centri estivi, doposcuola) che dovrebbero assistere le donne che lavorano anche fuori casa. Non è una rivoluzione perché per arrivare a questo c'è voluto un gran bel lavoro di mistificazione, che va avanti da tanto, tanto tempo.
Presentarla come "rivoluzione" è una mistificazione, perché presuppone che fino ad oggi il sistema favorisse indiscriminatamente le donne. Basta leggere i commenti alla notizia, per rendersene conto: "Forse così molte donne la smetteranno di fare le mantenute", "E' brutto non potersi più fare mantenere, vero?", "E' finita la pacchia!!! Finalmente si va verso una vera parità"... ma quale pacchia? Pacchia per chi?

Commento di una nota femminista, già sbugiardata in altre sedi , su facebook .

Ottima la loro reazione piena di rabbia .
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Frank - Maggio 12, 2017, 18:29:01 pm
Divertentissima Lisa Lowenstein...

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/05/12/news/divorzio_l_ex_moglie_del_ministro_che_ha_perso_l_assegno_sentenza_punisce_tutte_le_donne_-165223097/
Citazione
Lisa Lowenstein: "Sentenza punisce tutte le donne"

Divorzio, parla l'ex moglie del ministro che ha perso l'assegno: "La Corte mi ha distrutto: non ho casa né soldi, eppure ho contribuito alla ricchezza di mio marito"
di FRANCO VANNI

MILANO - Parla un italiano perfetto. Piange, non si dà pace. "Quella sentenza mi ha distrutto. Prima la corte d'appello, poi la cassazione, hanno ignorato tutti gli elementi che dimostrano la verità: non ho soldi, non ho una casa, mantengo mia madre vedova e malata. E come moglie ho contribuito in modo determinante alla ricchezza del mio ex marito. Lo ho sposato che era un ricercatore universitario, siamo cresciuti insieme". Lisa Lowenstein dal 2008, anno del divorzio da Vittorio Grilli, è tornata negli Stati Uniti.

La sentenza stabilisce che all'ex moglie non è dovuto assegno se è capace di provvedere a se stessa.
"Mio padre, architetto, è morto giovane senza lasciare eredità. Sopravvivo. Faccio qualche consulenza ad artisti, per fare fruttare il loro lavoro. Sono la classica ex moglie italiana, che con il divorzio ha perso ogni cosa. Affetti, soldi, futuro, radici. Mi spiace per le donne che soffriranno per colpa di questa sentenza".

Le donne che vanno incontro a un divorzio?
"Certo. A chi ha scelto di essere moglie e madre. È un lavoro. Non riconoscerlo è assurdo. Io ci sono cascata. Dopo questa scellerata sentenza, temo toccherà a molte".

Lei dal suo ex marito, ministro dell'Economia nel governo Monti, non ha avuto nulla?
"Ho letto che mi avrebbe dato due milioni. Ho avuto 500mila euro, poi più niente. È quanto guadagnano ogni anno i miei compagni della London Business School, laureati con voti inferiori ai miei. Mentre loro lavoravano, io facevo la Signora Grilli".

Cosa comportava essere la moglie del più importante dirigente del Tesoro?
"Compravo e vendevo auto. Organizzavo traslochi. Curavo le ristrutturazioni di casa. E poi c'erano gli obblighi della mondanità".

Quali obblighi?
"Le cene con nobili, ambasciatori, ministri. Le serate scintillanti in cui si tessevano relazioni, si accordavano favori, si costruivano carriere. Io sorridevo e soffrivo. Mi sentivo a mio agio solo nelle cucine, vicina alle cameriere, donne umili che nell'ombra mandavano avanti la messinscena".

Ha mai lavorato in Italia?
"Non potevo. Non a pagamento. Mio marito era molto esposto, qualsiasi cosa avessi fatto nel mio campo - la consulenza strategica - sarebbe stato visto come un conflitto di interessi. I giornali parlarono di una consulenza che avrei avuto da Finmeccanica. Falso, mai visto un euro. Dovevo stare al mio posto".

Qual era il suo posto?
"Un uomo molto potente mi disse che se volevo aiutare mio marito avrei dovuto stare a casa, occuparmi dell'acconciatura e rilassarmi, sacrificando ogni ambizione".

Quali erano le sue ambizioni?
"Sono nata a New Haven, Connecticut. Mio padre mi ha insegnato che essere donna non è un handicap. Da ragazzina sapevo riparare un'automobile. Sono stata una studentessa brillante. Credevo nel merito. Poi sono arrivata a Roma e ho capito".

Cosa ha capito?
"Che nel bel mondo romano contano le conoscenze, a tutti i livelli. Nel 1994, appena atterrata, in tintoria mi distrussero dei vestiti di seta. Volevo indietro i miei soldi. Un'amica romana, conosciuta a Londra, mi disse che avrei dovuto spendere col tintore nomi importanti. Magari qualcuno in Comune che poteva fargli avere problemi con la licenza. Pensavo scherzasse. Dopo pochi mesi, era la mia vita".

Per un periodo ha lavorato a Roma.
"Aiutavo gratis il ministro della Cultura Giuliano Urbani. Mi ascoltava, ero felice. Ma è durata poco. Presto è ricominciato il carosello delle serate. Ho capito a che punto ero arrivata quando ospiti di un presidente del Consiglio mi è stato fatto pesare il fatto di avere lo stesso abito di un'altra invitata".

A un certo punto, ha aperto un'azienda di gadget per turisti.
"Nel 1998. Avevo negozi in aeroporto a Roma, a Venezia. Lavoravo con artigiani italiani, aprivo loro le porte del commercio mondiale. Dopo l'11 settembre 2001, con il crollo dei voli, le cose sono cominciate ad andare male".

E le banche hanno continuato a prestarle soldi?
"Non ne ho idea. Dei profili fiscali si occupava un commercialista che non mi ero scelta. Non so nemmeno se la società sia fallita. In mio marito avevo una fiducia totale. Dipendevo da lui in tutto".

E non è riuscita a dimostrarlo nella causa di divorzio?
"Con il mio avvocato, Salvatore Santagata, abbiamo portato ogni prova, ma i giudici non ne hanno tenuto conto. Si sono rifiutati di sentire i nostri testimoni. Della questione dovrebbero occuparsi le sezioni unite della cassazione, non una sezione soltanto. La natura mi ha negato la gioia di avere un figlio, la giustizia italiana mi ha tolto tutto il resto. Fosse per me, e per il mio avvocato, questa vicenda non sarebbe nemmeno pubblica. Non siamo certo stati noi a fare circolare il nome mio né quello di mio marito".

È più tornata in Italia dopo il divorzio?
"Principalmente per le udienze, e mi dispiace. Per me è ancora casa mia. Ma manco dal 2012. Ora mi piacerebbe poterci tornare, ma non saprei dove trovare i soldi per il biglietto aereo".

@@

Lisa Lowenstein
Citazione
non ho soldi, non ho una casa, mantengo mia madre vedova e malata

Lisa Lowenstein
Citazione
Ho avuto 500mila euro, poi più niente.
...
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 12, 2017, 18:57:26 pm
Citazione
Lisa Lowenstein: "Sentenza punisce tutte le donne"

Bla, bla, bla...

Sarà un riccùn, ma chi se ne impippa stavolta.
W GRILLI!
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: KasparHauser - Maggio 12, 2017, 20:17:32 pm
Comunque secondo me è una sentenza che avvantaggia i meno abbienti, nel senso che se un berlusconi qualsiasi deve versare milioni di euro alla sua ex moglie, sicuramente non finirà in mezzo a una strada come molti padri separati con reddito  basso/mediobasso.
Io la penso diversamente. Secondo me è una sentenza che avvantaggia i ricchi. La sentenza stabilisce che la ex deve avere un livello di vita comunque decoroso. Questo significa che un ricco dovrà impegnare l' 1% delle sue risorse, un po' di più ma più spesso molto meno  a seconda di quanto è ricco. Per un povero cristo qualunque invece garantire una vita decorosa significa  impegnare il 30% 40% delle sue risorse fino ad arrivare al 50%, nei casi in cui i due da sposati facevano una vita appena decorosa. E chissà forse anche più del 50%.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 12, 2017, 20:20:06 pm
Fare la mantenuta è una tale sofferenza :doh:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: KasparHauser - Maggio 12, 2017, 20:27:34 pm
notizia importante, forse il calo dei matrimoni sta mettendo un pò di paura

....e forse si sono magicamente resi anche conto del nesso divorzio antiuomo -"femminicidio".
Forse può esserci anche un'altra lettura. E' da tempo che sento parlare con insistenza di quanto in Italia le donne lavorino poco , di come rispetto all'Europa le donne italiane siano poco presenti nel mondo del lavoro. Se proprio vogliamo leggerci un disegno di "indirizzamento sociale" potrebbe essere anche la volontà di spronare le donne a cercarsi un lavoro invece di contare , alle brutte, su un buon matrimonio.
Più donne al lavoro (che è anche  giusto) naturalmente significa più offerta di lavoratori con tutto ciò che segue.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 12, 2017, 22:49:08 pm
Forse può esserci anche un'altra lettura. E' da tempo che sento parlare con insistenza di quanto in Italia le donne lavorino poco , di come rispetto all'Europa le donne italiane siano poco presenti nel mondo del lavoro. Se proprio vogliamo leggerci un disegno di "indirizzamento sociale" potrebbe essere anche la volontà di spronare le donne a cercarsi un lavoro invece di contare , alle brutte, su un buon matrimonio.
Più donne al lavoro (che è anche  giusto) naturalmente significa più offerta di lavoratori con tutto ciò che segue.
Interessante.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 12, 2017, 23:27:02 pm
Divertentissima Lisa Lowenstein...

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/05/12/news/divorzio_l_ex_moglie_del_ministro_che_ha_perso_l_assegno_sentenza_punisce_tutte_le_donne_-165223097/
....

Stupida, ottusa, parassita e complessata. Il mix perfetto. Per il resto abbiamo un'altra testimonianza di come per le super donnine multitasking, il matrimonio sia nient'altro che un mezzo per sistemarsi a vita nonchè un modo assai più semplice ed alternativo a quello di fare carriera lavorativa. Tutto qui.
Ps: se l'ex studentessa brillante è in grado di "sistemare le automobili", le consiglierei di mandare il curriculum ad un'officina della zona, dato che urgono quote rosa nei lavori manuali.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Massimo - Maggio 13, 2017, 00:08:23 am
Stupida, ottusa, parassita e complessata. Il mix perfetto. Per il resto abbiamo un'altra testimonianza di come per le super donnine multitasking, il matrimonio sia nient'altro che un mezzo per sistemarsi a vita nonchè un modo assai più semplice ed alternativo a quello di fare carriera lavorativa. Tutto qui.
Ps: se l'ex studentessa brillante è in grado di "sistemare le automobili", le consiglierei di mandare il curriculum ad un'officina della zona, dato che urgono quote rosa nei lavori manuali.
A quanto pare alla seduzione di farsi mantenere dall'uomo ricco e potente non resistono neppure le "emancipate" femmine americane.
Le quali, per quante educate ad "aggiustare le macchine" e a pensare che "essere una donna non è un handicap" non appena hanno la
possibilità di "sistemarsi" senza lavorare, la colgono al volo. A questa però è andata male. Ce ne dovrebbe fregare qualcosa? A me, no.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Jason - Maggio 13, 2017, 09:33:49 am
https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2017/05/13/andate-a-lavorare/

Come volevasi dimostrare , la cazzara femminista più cazzara del web esce fuori dai gangheri e consiglia di non sposarsi alle donne.

Per le femministe quindi se una sentenza mette un pò di giustizia allora il matrimonio è ancora più da boicottare rispetto a prima .

Mi fa piacere che finalmente mostrino il loro vero volto . Rosica, ricciocorno, nel frattempo  :w00t:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 13, 2017, 10:23:59 am
Quanto godo nel sentire lo stridore di denti del ricciocorno :lol: .
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 13, 2017, 13:51:45 pm
Quanto godo nel sentire lo stridore di denti del ricciocorno :lol: .

La ricciocornuta è schiattata  ;)
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 13, 2017, 14:35:57 pm
Come da copione, per le donne di oggi gli uomini sono Bancomat o gigolò quindi perché sposarli?
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Cassiodoro - Maggio 13, 2017, 15:03:01 pm
Citazione da:  
...le donne (tutte potenziali separande o divorziande) stentano ad abituarsi ai nuovi valori (economici e non) dell'«indipendenza» e dell'«autosufficienza»....

E' sempre stato difficile, per le donne, scrollarsi di dosso la "tutela" (del patriarcato) di qualcuno, prima della madre, poi del padre, poi dei fratelli infine quella del marito anche quando è ormai "EX"
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 13, 2017, 15:14:32 pm
Come da copione, per le donne di oggi gli uomini sono Bancomat o gigolò quindi perché sposarli?

La cosa bella (sentita con le mie orecchie) è che diverse donne, non direttamente coinvolte in storie di separazione (ovviamente), arrivano ad ammettere, a volte anche con tono di rimprovero ( :blink: ), che le loro consimili separate usano gli ex compagni come bancomat. Mi è proprio successo ad una cena ieri sera. Mi era già successo un'altra volta. Porco cane, tutte comprensive nei confronti del povero fesso cornuto e mazziato salvo poi riciclarsi in vampiresse quando la ruota gira nel verso che vogliono loro*.

*anche se metto la mano sul fuoco sull'onestà intellettuale e caratteriale dell'interlocutrice di ieri sera
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Maggio 13, 2017, 16:05:06 pm
Tutte virtuose con la vita degli altri!
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 13, 2017, 23:25:44 pm
il ricciocorno schiattoso finalmente schiattò,
RIP :D
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Angelo - Maggio 15, 2017, 21:48:30 pm
Sta schiattando un'altra femminista intanto. I commenti alla femminista sono uno spettacolo. Leggete qui --->

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/14/divorzio-la-sentenza-della-corte-rendera-le-donne-ancora-piu-povere/3582923/

Non c’è dubbio: la sentenza della Corte di Cassazione sull’assegno di mantenimento in caso di divorzio era nell’aria. Era crescente nell’opinione pubblica la convinzione che quei padri sempre più numerosi costretti a vivere in condizioni miserevoli, a tornare a casa dei genitori, a mangiare – anche questo succede – alla Caritas, privi insomma di qualsiasi mezzo di sostentamento (basti pensare che la legge fissa a 600 euro il reddito minimo per il coniuge che versa, un vero assurdo) fossero uno scandalo a cui bisognava porre rimedio. E anche se nel caso che ha generato la sentenza  – quello dell’ex ministro Grilli e sua moglie – non c’era rischio di indigenza per il marito, le conseguenze di un’interpretazione (ancora non è legge, anche se c’è chi la auspica) potrebbero valere per molti.

La rivoluzione sta lì: dove si sostiene che l’assegno non debba più in alcun modo garantire al coniuge lo stesso tenore di vita di prima, ma solo versare un mantenimento che consenta all’altro di (soprav-)vivere. Questo mantenimento può venire a mancare quando, in base ad alcuni criteri, pure ragionevoli, si dimostra che il coniuge che chiede l’assegno è autosufficiente: redditi, patrimoni, possibilità di lavorare, casa di abitazione. Ma sarà onere del coniuge debole, cioè praticamente la donna, dimostrare di non avere abbastanza per andare avanti da sola. Resta invece invariato l’obbligo di mantenimento dei figli. Messa così, sembra una sentenza coerente, priva di qualunque ingiustizia, non sbilanciata a favore di alcun coniuge. A guardare bene, però, le cose stanno diversamente. E per capirlo bisogna mettere questa sentenza sullo sfondo della situazione economica e sociale italiana, e delle condizioni dei due genere, uomo e donna nel nostro paese.

Anzitutto una premessa: che la Corte dica che il matrimonio non debba essere inteso come una sistemazione lo trovo abbastanza offensivo verso le donne. Ci saranno anche le scroccone che si sposano per soldi, ma onestamente per quanto vedo in giro sono pochissime e di altre generazioni. Oggi, le giovani donne non hanno questa mentalità. Pure il richiamo al matrimonio come “scelta libera e responsabile” mi sembra una frase infelice. Tutti si sposano credendo di fare una scelta simile,  insinuare una cattiva coscienza – anche qui alla donna – non lo trovo per nulla gradevole.

Ad ogni modo, prendiamo per esempio due coniugi che guadagnino rispettivamente duemilacinquecento – lui, a tempo indeterminato – e mille lei, da precaria. Normalmente, una volta divorziati lei avrebbe avuto un piccolo assegno di mantenimento. In base alla nuova interpretazione, lei potrebbe non avere nulla, neanche il diritto alla casa, se non di sua proprietà. La Corte non ha stabilito – è solo una prima sentenza – quale sia la soglia di sostentamento sotto la quale non si può scendere, ma è probabile che in futuro sarà stabilita molto in basso. A precipitare nella povertà, insomma, sarà lei.

Altro esempio, forse più grave: consideriamo una donna che lascia il lavoro per crescere i figli, fatti con un marito professionista che guadagna molto bene. In base alla nuova lettura, anche lei avrà diritto a un assegno minuscolo, e nessuno le riconoscerà i vent’anni di lavoro a casa, che magari hanno consentito al marito di fare carriera, tranquillo che tutte le faccende domestiche e la cura dei figli fossero seguite e risolte dalla moglie. Anche perché sono molto spesso i mariti a spingere le mogli a smettere di lavorare. E queste accettano di farlo non perché ebeti, ma perché si rendono conto che in una famiglia dove tutti e due lavorano tantissimo il tasso di stress e conflittualità schizza alle stelle, con conseguenze anche sui bambini. Solo che in genere è lei a lasciare, proprio perché quasi sempre guadagna di meno e spesso molto meno. Quando i figli saranno grandi, e finirà anche il mantenimento per loro, questa donna potrebbe trovarsi senza nulla.

C’è di più. Come ha notato la sociologa Chiara Saraceno, (e qui torniamo alle condizioni economiche e sociali), che le donne lavorino meno, guadagnino meno, siano più molto più precarie è un fatto. E no, non dite che è una scelta perché non lo è, è una triste condizione: altrimenti perché nel 99% dei casi il coniuge “debole” risulta lei? Non dovrebbe essere 50 e 50? Perciò non è vero che ci si sposa in condizioni di parità, perché la vera parità sarebbe avere stipendi simili, tasso di occupazione identici, contratti uguali.

Dunque, concludendo, quali potrebbero essere le conseguenze di questa sentenza sulle donne?

Senz’altro, un drammatico aumento della povertà. D’altronde, visto che lo Stato non interviene per aiutare le coppie separate, visto che non esiste reddito minimo e sussidio di povertà, se lui torna ad avere più soldi, lei ne avrà meno. A questo punto alle donne converrebbe, per non restare fregate, mettere tutte le proprie energie sulla ricerca di un lavoro stabile e retribuito. Peccato che questo potrebbe voler dire lunghissimo precariato, impegno lavorativo per dieci o più ore al giorno per anni, caccia ossessiva ad un’occupazione, costi quel che costi. Tutto questo per trovare magari un lavoro decente verso i 40 anni, non a 25, come negli altri paesi.

Tutto bellissimo, Pil che cresce, insomma risultati meravigliosi. Se non fosse per un particolare: non ci sarebbero più figli, o ce ne sarebbero molti di meno. Perché sì, le statistiche dicono che chi ha il lavoro stabile fa più figli, ma questo riguarda quelle sacche felici – specie al nord – dove ancora esistono lavori stabili. Molto più diffusa è un’altra condizione, per la quale oggi i figli si fanno quando ancora magari sei precaria – se aspetti la stabilità sarai di sicuro infertile –  oppure guadagni così poco che di comune accordo col marito resti a casa per qualche anno per poterli crescere (le statistiche dicono che sono aumentate le donne che restano a casa dopo un figlio, o comunque le madri che non lavorano).

Insomma, ci vuole un compromesso, spesso al ribasso, spesso a scapito delle donne, che poi pagano un prezzo salatissimo. Ma almeno mettono al mondo qualcuno. Un dettaglio non proprio irrilevante, vista la crisi demografia del nostro paese. D’ora in poi, invece si andrà felicemente all’altare in menopausa, senza figli a fare i paggetti. Ma finalmente “liberi ed eguali”.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Jason - Maggio 15, 2017, 22:09:26 pm
Dicono tanto che fare la casalinga sia espressione di "dominio maschile sulle donne", "patriarcato", "maschilismo" . Poi quando escono sentenze giuste come questa, stranamente si riscoprono fans degli angeli del focolare. Comunque la migliore di tutti rimane sempre ricciocorno che ora consiglia di "non sposarsi". Lei.

Insultare queste basse forme di vita sarebbe da considerare un lavoro utile per la società  :lol:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Frank - Maggio 15, 2017, 22:16:14 pm
Elisabetta Ambrosi, ovvero la mentecatta che scrisse questo libro.
http://www.chiarelettere.it/libro/reverse/guerriere-9788861906082.php
Citazione
Le Ultime 20
12 Maggio 2015
"Guerriere" di Elisabetta Ambrosi. Che cosa significa essere madri in Italia.

Queste tizie andrebbero realmente spedite in paesi come l'Arabia Saudita e l'Afghanistan, per un corso di rieducazione, perché definirle delle povere imbecilli è poco. Anzi, è un complimento.

Anche parole come queste la dicono lunga sull'imbecillità della tizia in questione.
Citazione
Tutto questo per trovare magari un lavoro decente verso i 40 anni, non a 25, come negli altri paesi.

A parte il fatto che sarebbe da chiedere pure a lei "quali paesi, cretina?"...
Ma, a parte questo, forse quello non è un discorso che riguarda anche un mare di uomini?
Non parliamo poi del fatto che una donna disoccupata è (o può essere) ugualmente appetibile per molti uomini; il contrario non esiste proprio.
Infatti la disoccupazione è generalmente un problema più drammatico per gli uomini piuttosto che per le donne.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Angelo - Maggio 15, 2017, 22:23:50 pm
Elisabetta Ambrosi, ovvero la mentecatta che scrisse questo libro.
http://www.chiarelettere.it/libro/reverse/guerriere-9788861906082.php
Queste tizie andrebbero realmente spedite in paesi come l'Arabia saudita e l'Afghanistan, per un corso di rieducazione, perché definirle delle povere imbecilli è poco. Anzi, è un complimento.

Anche parole come queste la dicono lunga sull'imbecillità della tizia in questione.
A parte il fatto che sarebbe da chiedere pure a lei "quali paesi, cretina?"...
Ma, a parte questo, forse quello non è un discorso che riguarda anche un mare di uomini?
Non parliamo poi del fatto che una donna disoccupata è (o può essere) ugualmente appetibile per molti uomini; il contrario non esiste proprio.
Infatti la disoccupazione è generalmente un problema più drammatico per gli uomini piuttosto che per le donne.

Afghanistan sarebbe il paese ideale per questa femminista. Anche se per la biografia che la stessa ha scritto la manderei in paesi cattolici "vecchio stile" o meglio ancora in un paese veramente comunista come la Corea del Nord o in Transnistria.

Leggete qui --->

http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/eambrosi/

Giornalista professionista e scrittrice, vivo a Roma. Nata con un dna liberale, cresciuta in un paese catto-comunista, allevata tra ostie consacrate, balli neocatecumenali e canti scout. A venti studiavo Kant sopra la cyclette e iniziavo un’analisi freudiana, a trenta scrivevo un libro contro gli psicoanalisti e mi ricordavo di avere un corpo. Il mio motto? Prendere sempre le cose sul serio, senza mai prendersi sul serio.
Oggi scrivo soprattutto per “Il Fatto” (su cui curo, con Lia Celi, lo spazio “Le Fattucchiere” sul Fatto del lunedì), ma anche per Vanity Fair.it, dove ho il blog Sexand(the)Stress e per D.Repubblica.it. Mi occupo di cultura, editoria, tv, lavoro e temi sociali, bioetica, questioni di genere, infanzia e qualche volta politica.
I miei libri: Non è un paese per giovani.L’anomalia italiana: una generazione senza voce (con A. Rosina, Marsilio editore), Inconscio Ladro. Malefatte degli psicoanalisti (La Lepre editore), Chi ha paura di Nichi Vendola? Le parole di un leader che appassiona e divide l’Italia (Marsilio editore), Mamma a modo mio. Guida pratica ed emotiva per neomamme fuori dal coro (Urra-Feltrinelli editore), Sos.Tata. Nuovi consigli, regole e ricette per crescere ed educare bambini consapevoli e felici (Feltrinelli editore), Guerriere. La resistenza delle nuove mamme italiane (Chiare Lettere editore).
Per conoscermi meglio:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Angelo - Maggio 15, 2017, 22:45:19 pm
In merito a tale sentenza, anche Eretica si pronuncia. E come ultimamente fa, tenta di abbindolare i soliti zerbini e le solite comari femministe. Guardate che artista della paraculeria. Lo schema è conosciuto. Eretica quando nota che la "misura è colma" e che le azioni femministe hanno oramai una forte riprovazione sociale comincia con l'affibbiare l'aggettivo patriarcale a leggi che pochi mesi fa chiamava femministe. Poi, capendo che farsi nemico un ex può talvolta esser "pericoloso" oltre che mediaticamente perdente come atteggiamento, comincia a richiedere quello che pretendeva dall'ex da altre persone (ossia lo Stato, ossia dagli uomini come collettività). 

https://abbattoimuri.wordpress.com/2017/05/13/sentenza-di-cassazione-mantenimento-non-piu-in-rispetto-del-precedente-tenore-di-vita/

La sentenza di cassazione che decide che non si deve più valutare la cifra sul mantenimento dell’ex in relazione al precedente tenore di vita non piace ad alcune femministe che ritengono, ancora, sia necessario favorire una modalità patriarcale e paternalista che giudica le donne vittime e bisognose di tutela da parte dell’ex.

Piuttosto che rivendicare la continuità con uno schema ancora patriarcale si potrebbe ragionare del fatto che va garantita l’autonomia della donna, autonomia che va negoziata con governi e imprese, datori di lavoro e luoghi di formazione, famiglie che non condividono i ruoli di cura e lasciano alle donne il peso di tutte le faccende che riguardano, per l’appunto, questioni riproduttive e di cura.

Quel mantenimento fu rivendicazione basata sul fatto che la società dell’epoca in cui fu approvata la legge sul divorzio era ancora lo specchio di una mentalità e una cultura sessista ragion per cui serviva assicurare denaro alla donna che doveva, anche dopo la separazione e il divorzio, prendersi cura dei figli a tempo pieno. Fu una resa rispetto ad altre possibili rivendicazioni che a mio avviso sono contenute oggi nelle richieste di donne che piuttosto vogliono che i padri si assumano le proprie responsabilità prima e dopo il divorzio affinché le donne possano costruire e realizzare la propria autonomia economica senza mantenere stretto quel filo di dipendenza che spesso impedisce a donne che subiscono violenza di dover restare legate a uomini violenti.

Affermare che la donna ha bisogno di essere mantenuta dall’ex significa dare una mano allo Stato, alle istituzioni patriarcali, che gettano tutto il peso del divorzio sulle spalle di una coppia che alla meglio supererà il problema con un po’ di buon senso ma alla peggio rimarrà in attesa di una sentenza litigiosa che danneggerà entrambi.

La questione del rispetto del precedente tenore di vita è una cavolata che corrisponde alla mentalità che ho descritto. Fare in modo che le donne restino fedeli ai propri ruoli anche dopo il divorzio con l’uomo che liquida una sorta di stipendio in sostituzione di uno Stato che non fornisce adeguate risorse e servizi per consentire ad una donna di rendersi indipendente.

E’ una cavolata anche perché dopo una separazione, quando non parliamo di divorzio tra persone straricche, i due ex coniugi, probabilmente precari, avranno il loro bel da fare per provare a campare alla meglio con i soldi che hanno. Un conto è dover stare nella stessa casa, pagare lo stesso affitto o un solo mutuo e fare la spesa per mangiare insieme e un altro conto è abitare in posto diversi, fare la spesa due volte e dover raddoppiare il costo della vita tenendo anche conto del mantenimento che si deve dare ai figli.

Figli che non è detto debbano restare con la madre, anzi. Ci sono padri che vogliono occuparsene e già lo fanno in accordo  :shifty: :sick: con le loro ex che hanno così tempo e modo di realizzare un’indipendenza nel lavoro, nella vita, nel privato. Ci sono però anche quei genitori che non mollano i figli e li tengono in ostaggio per ricavare quel che possono dopo una separazione. Chi ha l’affido prevalente dei figli può ottenere la casa, per continuità a beneficio dei figli, e può ottenere la gestione del mantenimento per i figli e per se’. :shifty: :shifty: Parlo di “genitori” perché a tenere a volte in ostaggio i figli possono essere entrambi, madri o padri.  :shifty: :shifty: :shifty:
Con questa mentalità che continua a lasciare tutto così come sta, esattamente allo stesso punto in cui le donne erano prima, ad elemosinare benefici, sebbene sia più che giusto che una donna che ha rinunciato alla carriera per la famiglia debba essere in qualche modo risarcita, a dimostrarsi vittime e a ottenere il disprezzo degli ex che non comprendono il significato di alcune scelte.
Restare attaccate ad una cultura patriarcale spacciandola per femminista è un errore, grave, a mio avviso, e come tale andrebbe considerato. Si può e si dovrebbe mettere tutto in discussione a partire dalla divisione dei compiti e delle responsabilità, senza mostrare attaccamento rispetto ai ruoli anacronistici che vanno superati con un progredire di riforme utili anche a noi.
Perciò vedo bene questa sentenza e spero che altre comprenderanno il valore di tutto questo. Non c’è un tenore di vita da mantenere ma un’autonomia da recuperare, per essere persone che combattono per la propria indipendenza e non per affermare il presunto diritto al mantenimento da parte di un ex coniuge che in quanto ex dovrebbe restare fuori dalla vita della donna che potrà puntare verso altri e più meravigliosi obiettivi.
Obiettivi che – spero – non siano un nuovo matrimonio per assicurarsi una ulteriore fonte di reddito. Essere indipendenti e darsi più valore ha un prezzo, innanzitutto quello di lasciare il passato al passato e di rinnovare il futuro per diventare finalmente non “mantenute” ma lavoratrici, autonome, fiere, indipendenti, orgogliose per se stesse.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Angelo - Maggio 15, 2017, 22:48:24 pm
In merito a tale sentenza, anche Eretica si pronuncia. E come ultimamente fa, tenta di abbindolare i soliti zerbini e le solite comari femministe. Guardate che artista della paraculeria. Lo schema è conosciuto. Eretica quando nota che la "misura è colma" e che le azioni femministe hanno oramai una forte riprovazione sociale comincia con l'affibbiare l'aggettivo patriarcale a leggi che pochi mesi fa chiamava femministe. Poi, capendo che farsi nemico un ex può talvolta esser "pericoloso" oltre che mediaticamente perdente come atteggiamento, comincia a richiedere quello che pretendeva dall'ex da altre persone (ossia lo Statto, ossia dagli uomini come collettività). 

Ci sarebbero molti aggettivi per Enza Panebianco. Ma bastano i suoi scritti, esposti qui, a rivelare di che "pasta" è fatta.
Ecco il link e il pezzo --->

https://abbattoimuri.wordpress.com/2017/05/13/sentenza-di-cassazione-mantenimento-non-piu-in-rispetto-del-precedente-tenore-di-vita/

La sentenza di cassazione che decide che non si deve più valutare la cifra sul mantenimento dell’ex in relazione al precedente tenore di vita non piace ad alcune femministe che ritengono, ancora, sia necessario favorire una modalità patriarcale e paternalista che giudica le donne vittime e bisognose di tutela da parte dell’ex.

Piuttosto che rivendicare la continuità con uno schema ancora patriarcale si potrebbe ragionare del fatto che va garantita l’autonomia della donna, autonomia che va negoziata con governi e imprese, datori di lavoro e luoghi di formazione, famiglie che non condividono i ruoli di cura e lasciano alle donne il peso di tutte le faccende che riguardano, per l’appunto, questioni riproduttive e di cura.

Quel mantenimento fu rivendicazione basata sul fatto che la società dell’epoca in cui fu approvata la legge sul divorzio era ancora lo specchio di una mentalità e una cultura sessista ragion per cui serviva assicurare denaro alla donna che doveva, anche dopo la separazione e il divorzio, prendersi cura dei figli a tempo pieno. Fu una resa rispetto ad altre possibili rivendicazioni che a mio avviso sono contenute oggi nelle richieste di donne che piuttosto vogliono che i padri si assumano le proprie responsabilità prima e dopo il divorzio affinché le donne possano costruire e realizzare la propria autonomia economica senza mantenere stretto quel filo di dipendenza che spesso impedisce a donne che subiscono violenza di dover restare legate a uomini violenti.

Affermare che la donna ha bisogno di essere mantenuta dall’ex significa dare una mano allo Stato, alle istituzioni patriarcali, che gettano tutto il peso del divorzio sulle spalle di una coppia che alla meglio supererà il problema con un po’ di buon senso ma alla peggio rimarrà in attesa di una sentenza litigiosa che danneggerà entrambi.

La questione del rispetto del precedente tenore di vita è una cavolata che corrisponde alla mentalità che ho descritto. Fare in modo che le donne restino fedeli ai propri ruoli anche dopo il divorzio con l’uomo che liquida una sorta di stipendio in sostituzione di uno Stato che non fornisce adeguate risorse e servizi per consentire ad una donna di rendersi indipendente.

E’ una cavolata anche perché dopo una separazione, quando non parliamo di divorzio tra persone straricche, i due ex coniugi, probabilmente precari, avranno il loro bel da fare per provare a campare alla meglio con i soldi che hanno. Un conto è dover stare nella stessa casa, pagare lo stesso affitto o un solo mutuo e fare la spesa per mangiare insieme e un altro conto è abitare in posto diversi, fare la spesa due volte e dover raddoppiare il costo della vita tenendo anche conto del mantenimento che si deve dare ai figli.

Figli che non è detto debbano restare con la madre, anzi. Ci sono padri che vogliono occuparsene e già lo fanno in accordo  :shifty: :sick: con le loro ex che hanno così tempo e modo di realizzare un’indipendenza nel lavoro, nella vita, nel privato. Ci sono però anche quei genitori che non mollano i figli e li tengono in ostaggio per ricavare quel che possono dopo una separazione. Chi ha l’affido prevalente dei figli può ottenere la casa, per continuità a beneficio dei figli, e può ottenere la gestione del mantenimento per i figli e per se’. :shifty: :shifty: Parlo di “genitori” perché a tenere a volte in ostaggio i figli possono essere entrambi, madri o padri.  :shifty: :shifty: :shifty:
Con questa mentalità che continua a lasciare tutto così come sta, esattamente allo stesso punto in cui le donne erano prima, ad elemosinare benefici, sebbene sia più che giusto che una donna che ha rinunciato alla carriera per la famiglia debba essere in qualche modo risarcita, a dimostrarsi vittime e a ottenere il disprezzo degli ex che non comprendono il significato di alcune scelte.
Restare attaccate ad una cultura patriarcale spacciandola per femminista è un errore, grave, a mio avviso, e come tale andrebbe considerato. Si può e si dovrebbe mettere tutto in discussione a partire dalla divisione dei compiti e delle responsabilità, senza mostrare attaccamento rispetto ai ruoli anacronistici che vanno superati con un progredire di riforme utili anche a noi.
Perciò vedo bene questa sentenza e spero che altre comprenderanno il valore di tutto questo. Non c’è un tenore di vita da mantenere ma un’autonomia da recuperare, per essere persone che combattono per la propria indipendenza e non per affermare il presunto diritto al mantenimento da parte di un ex coniuge che in quanto ex dovrebbe restare fuori dalla vita della donna che potrà puntare verso altri e più meravigliosi obiettivi.
Obiettivi che – spero – non siano un nuovo matrimonio per assicurarsi una ulteriore fonte di reddito. Essere indipendenti e darsi più valore ha un prezzo, innanzitutto quello di lasciare il passato al passato e di rinnovare il futuro per diventare finalmente non “mantenute” ma lavoratrici, autonome, fiere, indipendenti, orgogliose per se stesse.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Maggio 16, 2017, 00:09:18 am
Elisabetta Ambrosi, ovvero la mentecatta che scrisse questo libro.
http://www.chiarelettere.it/libro/reverse/guerriere-9788861906082.php
.....

E' una vecchia conoscenza, nonchè l'ennesimo odierno fenomeno da baraccone dal cromosoma XX. Anni addietro scrisse una mestruata di "articolo" femminista in cui si lamentava della politica divisoria dei bagni tra maschi è femmine in quanto, secondo il suo abbozzo di cervellino bacato, "discriminatoria"  :lol: (non riesco a trovare più il link originale) . Ti lascio trarre le conclusioni su che tipo di femmina stiamo parlando..... :doh:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: TheDarkSider - Maggio 16, 2017, 11:31:36 am
Pero' per non vedere tutto negativo bisogna dire che tanti post di donne oneste intellettualmente hanno demolito le tesi di Elisabbetta Ambrosi.
Evidentemente l'ingiustizia della situazione era troppo eclatante, e il comportamento di certe ex mogli troppo ripugnante da accettare anche per le donne stesse.

Alcuni esempi presi da Facebook:


Maria C.
Io parlo da donna e da impiegata in uno studio legale... onestamente stavolta sono da parte degli uomini. Io vivo al sud e qua la maggior parte delle donne non lavora. Donne giovani pretendono il mantenimento, usano i figli per spennare i mariti sopratutto se il marito si crea una nuova vita. Le donne quando vogliono sono vipere, plagiano i figli, li mettono contro il padre, voi non avete idea di quello che vedo ogni giorno. Ci sono padri disperati che non vedono i figli da anni. Perché una donna di 30/35 anni deve stare nella casa di famiglia e prendere 1000e al mese + gli extra? Io la vedo un offesa per le donne che lavorano e nella pausa pranzo cucinano, fanno fare i compiti ai figli, attaccano la lavatrice e c... e la sera cenano di corsa, stendono, stirano ecc... e nel fine settimana dedicano tutto il tempo a lavorare in casa. Io la penso così. Se non siete cosa non vi sposate, oggi ci si sposa per gioco o perché ad una certa età ci si prende il prima che capita per non restare sole.
(post con piu' di 1300 like!)


Medea C.
L'ennesima a cui viene data possibilità di parola su una testata nazionale senza meritarlo. La sentenza sull'assegno di mantenimento ci rende più povere? No bella di casa, ci rende solo più responsabili. Prima di fare un figlio d'ora in poi dovrai pensarci tre volte, esattamente come fa l'uomo, ed entrare nell'ottica di andare a "sporcarti le mani" a lavorare per mantenerlo, se serve, esattamente come fa l'uomo dai tempi di Adamo. Basta parassite. Basta gravidanze di comodo per poi divorziare e lavorare in nero, mentre il poveretto fa la fame per mantenervi. Fai un figlio e non ha da mangiare? Vai a servire i tavoli d'estate, come facciamo in molte ed in silenzio. Siete il male del genere femminile.


Sara G.
MA più povere de che??? Sono sempre gli uomini a mantenere delle inette approfittatrici che potrebbero benissimo lavorare ma non fanno comodamente un cavolo. Vadano a lavorare, le donne!


Anna Chiara B.

Premetto con forza: prima di tutto la difesa dei figli e del più debole. Però vogliamo considerare quelle donne, e sono tante, che godono della casa acquistata in comunione, e soprattutto non si sono mai interessate a trovare un lavoro perché campavano e campano benissimo con l'assegno divorzile. E dopo decenni e decenni di mantenimento senza pensieri hanno diritto anche ad una parte della buonuscita​ dell'ex coniuge. Guardando e considerando questi casi, e sono tantissimi, mi chiedo che fine ha fatto quella dignità tutta femminile che ci contraddistingue


Valentina A.

È giustissimo invece: una donna può tranquillamente mantenersi e badare a se stessa, prima-durante-e pure dopo un matrimonio. Ci si divide proprio perché ognuno vada per la propria strada: rimanere dipendenti economicamente non ha alcun senso (discorso figli escluso).


Gloria M.
Finalmente le donne la smetteranno di fare le femminucce e si rimboccheranno le maniche. Non ho mai capito perché alcune donne debbano sempre dipendere da qualcuno per farsi mantenere. Ogni separazione/divorzio è un caso a sé: è auspicabile che ci sia un giudice intelligente e le parti in causa invece di farsi guerre inutilmente dannose soprattutto quando ci sono i figli usino il cervello per un accordo dignitoso per entrambi. Se una storia è finita si va a capo è si cambia pagina!


Alessia C.
Finalmente!! Da donna mi vergognavo per tutte le donne mantenute da uomini impoveriti . Donne che hanno sempre visto il matrimonio per sistemarsi e arricchirsi. Una vergogna. W l indipendenza! Tutte a lavorare


Maria F.
È questione di dignità, perché dovrei vivere facendomi mantenere da qualcuno? Ha lavorato mia nonna, mia madre,io, mia figlia e spero per il suo bene, che lavori anche mia nipote.


Idacristina N.
1. Lavoro da 32 anni come infermiera ospedaliera, lavoro duro e impegnativo, quando torno a casa sono casalinga a tutto tondo, avendo anche i figli, allora anch'io voglio lo stipendio da casalinga. Con le mie tasse dovrei finanziare gli stipendi delle casalinghe, questo è assurdo. Andate a lavorare.
2.  Alla dott.ssa Saraceno, che oggi è da tempo siano gli uomini in povertà, non ha mai interessato molto. Si facesse un giretto alle mense della Caritas e vedrà quanti papà divorziati ci sono. Che tristezza.


Francesca D.
Da donna mi sento di dire che se si è arrivati a questo punto è perché troppe donne in passato hanno approfittato della loro posizione per farsi mantenere e per speculare sull'ex marito. Anche questo fa parte dell'emancipazione femminile... Ci sono donne che chiedono più indipendenza però ogni mese incassano l'assegno dall'ex marito...coerenza quella sconosciuta!


Rita B.
Questa volta sono a favore degli uomini. Non ha senso pretendere lo stesso tenore di vita se ti separi, ci si deve adeguare entrambi. Oltretutto siamo in recessione e non si possono più vedere uomini che mangiano alla Caritas perché la ex moglie approfitta della situazione (non sempre ma spesso). Il divorzio è un cambiamento che deve portare a eventuali sacrifici e rinunce entrambe le parti se occorre. La donna italiana deve veramente emanciparsi, avere sempre l'obiettivo del lavoro, partecipare alla vita economica del Paese, non vedere famiglia e figli come una "sistemazione" comunque vadano le cose nella vita.


Nicoletta R.
Pagano tutte per la disonestà delle femmine venute prima... che usavano gli assegni di mantenimento come vendetta, raccontanto un sacco di balle... finalmente un altro passo verso la parità dei sessi!


Beena Laura C.
Il fatto come sempre ha eccellenti blogger che della situazione non hanno capito un cazz. Qua si parla, finalmente, di pari diritti e doveri. Solo i figli devono essere garantiti in quanto non ancora indipendenti e autosufficienti. Una moglie, madre, donna deve innanzitutto vivere per sé, per la propria crescita e realizzazione. In caso si sposasse e poi divorziasse, DEVE saper badare a sé. Non è una lattante né una malata o cose così. Pensa? Lavora? Cucina? Pensa a sé, ai figli ecc? Deve essere autonoma. Io questa dipendenza dagli uomini non l'ho mai concepita. Un conto è se ci sono gravi problemi, ma se una è capace di intendere e volere, qual è il problema? Non so chi ha scritto questo pezzo ma vorrei avvertirlo/a che siamo felicemente nel 2017, ed era anche ora, dato i casi ingiusti di molti padri abbandonati, umiliati e sfruttati
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 16, 2017, 11:58:48 am
Donne che si ribellano al piagnisteo femminista? Così fanno piangere* il povero Ricciocorno :lol: !

*presumo sangue
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 16, 2017, 13:54:54 pm
non a caso, al Fatto ha pensato bene di :

(https://s1.postimg.org/9l3ojoetr/Schermata_del_2017-05-16_13-46-18.v01.png) (https://postimg.org/image/7taporvgr/)invia immagini (https://postimage.io/index.php?lang=italian)

dopo la pioggia di commenti negativi sul delirante articolo.
E dico delirante non a caso : a 20 la nostra autrice era già in analisi.
Capito ?

ragazzi, basta con Eretica : è più prolissa di una diarrea da colera :sick:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 16, 2017, 13:56:47 pm
la magistratura italiana proprio non ne vuole sapere di azzeccare 2 sentenze giuste di fila :
sembra il Pescara calcio

http://www.huffingtonpost.it/2017/05/16/berlusconi-e-uno-dei-piu-ricchi-al-mondo-e-la-cassazione-conf_a_22093042/
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Archiloco - Maggio 16, 2017, 14:27:49 pm

http://www.huffingtonpost.it/2017/05/16/berlusconi-e-uno-dei-piu-ricchi-al-mondo-e-la-cassazione-conf_a_22093042/

A dimostrazione della mia tesi che questa sentenza avvantaggi i meno abbienti.Infatti ho notato che nei dibattitti che sono seguiti,alcune femministe hanno sostenuto l'argomento "vale per lo più per i ricchi" un modo di buttare la palla in tribuna per rendere impopolare questa importante inversione di tendenza.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Maggio 16, 2017, 14:29:14 pm
Attento ai termini, Marmocchio, Berlusconi è separato, non divorziato.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 16, 2017, 14:51:36 pm
Attento ai termini, Marmocchio, Berlusconi è separato, non divorziato.

dovrebbe essere lo stesso, visto che comunque divorzieranno
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ReYkY - Maggio 23, 2017, 23:44:42 pm
la magistratura italiana proprio non ne vuole sapere di azzeccare 2 sentenze giuste di fila :
sembra il Pescara calcio

http://www.huffingtonpost.it/2017/05/16/berlusconi-e-uno-dei-piu-ricchi-al-mondo-e-la-cassazione-conf_a_22093042/


OT/ Ormai siamo diventati una barzelletta da citare per prendere in giro qualcuno. Umiliati a livello nazionale. La barzelletta d'Italia.

Cari Daniele e Luca tutto merito vostro. Grazie. / OT
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Frank - Maggio 24, 2017, 00:52:08 am
OT/ Ormai siamo diventati una barzelletta da citare per prendere in giro qualcuno. Umiliati a livello nazionale. La barzelletta d'Italia.

Cari Daniele e Luca tutto merito vostro. Grazie. / OT

ReYkY, dove vivo io non sento mai parlare del Pescara calcio. :cool:
Tranquillo, non siete "la barzelletta d'Italia", frase che peraltro mi ricorda quelle tipiche di tanti italiani secondo i quali "tutto il mondo ride di noi".  :doh:

Fine OT.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 24, 2017, 10:58:43 am

OT/ Ormai siamo diventati una barzelletta da citare per prendere in giro qualcuno. Umiliati a livello nazionale. La barzelletta d'Italia.

Cari Daniele e Luca tutto merito vostro. Grazie. / OT

la mia era una battuta, applicabile a qualsiasi squadra in zona retrocessione che,  in genere, non riesce a vincere 2 partite di fila.
Niete contro il Pescara in specifico, anzi quest' anno il mio esempio si adatta anche all' Inter :sick:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Cad. - Luglio 19, 2017, 10:38:17 am
Sapete com'è, deve pagare il mutuo, la solidarietà dell'ex deve essere concessa-imposta, con buona pace alla sentenza della Cassazione.
Ma quando avrà finito di pagare il mutuo una parte della casa sarà dell'ex marito che ha contribuito?

da: www.studiocataldi.it

Divorzio: l'ex va mantenuta in nome della solidarietà post-coniugale
Il Tribunale di Roma dissente dalla Cassazione, perché la donna che ha pochi mezzi e paga il mutuo ha diritto all'assegno


di Valeria Zeppilli – Per il Tribunale di Roma, se la ex moglie è gravata da oneri economici pesanti, l'assegno divorzile le spetta comunque, anche se la Corte di cassazione, con la sentenza numero 11504/2017, ha detto addio al criterio del tenore di vita come parametro per valutare l'an del diritto al contributo (leggi: "Divorzio: la Cassazione dice addio al tenore di vita. Ecco le motivazioni").

Con la sentenza numero 11723/2017, infatti, la prima sezione civile ha confermato l'assegno divorzile a vantaggio di una moglie che deve pagare il mutuo della casa in cui vive, anche se l'ex marito ha una nuova famiglia e guadagna circa 1.600 euro al mese.
Solidarietà post-coniugale
Per il Tribunale capitolino, il mantenimento va solo ridotto di importo ma spetta perché la ex guadagna solo 850 euro al mese e la rata mensile di mutuo gliene porta via 500 e continuerà a farlo sino al 2030. Non importa che la donna abbia una propria professionalità ed, essendo nata nel 1970, sia in piena età lavorativa: i suoi redditi e la circostanza che la stessa sia stata costretta più volte a ricorrere all'aiuto economico dei genitori giustificano il ricorso alla solidarietà post-coniugale.
Ed è proprio tale solidarietà che, considerato anche che l'uomo ha redditi comunque maggiori di quelli che aveva al momento della separazione, possono consentire l'erogazione di un sostegno economico, contenuto, alla ex compagna di vita.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: bluerosso - Luglio 19, 2017, 12:10:46 pm
E poi non è vero che il problema italiano è la giustizia civile.
Il "libero" convincimento del giudice...

https://archividipsicologiagiuridica.it/2016/02/il-principio-del-libero-convincimento-del-giudice/


"Ma il principio cardine ormai adottato anche in Italia è quello della valutazione delle prove rimesso alla discrezionalità del giudice (principio del libero convincimento), contenuto nell’art. 116 del codice di procedura civile, il cui significato più ovvio consiste, appunto, nell’inesistenza di norme che predeterminano l’efficacia della prova.

L’ammissione delle prove è dunque normalmente libera per il giudice e deve essere ispirata al criterio della maggiore utilità per l’accertamento dei fatti di causa, salvo il rispetto di specifiche norme che prevedono invece l’inammissibilità della prova in certe circostanze (vedi ad esempio artt. 2721 e ss c.c.).

Inoltre il giudice è libero di scegliere gli elementi di prova su cui fondare il proprio convincimento e quindi la propria decisione, all’interno del materiale probatorio acquisito nel processo.

Ciò significa, secondo la giurisprudenza prevalente, che il giudice non è affatto obbligato a dar conto in sentenza di ogni singolo elemento di prova acquisito, ma può mettere in rilievo solo quelle prove che ritiene più significative, e quindi prevalenti, trascurando quelle che non ritiene utili o attendibili, purchè si inseriscano in un ragionamento logico e immune da vizi.

Sotto altro aspetto si sostiene in giurisprudenza come il giudice sia libero di non ammettere ulteriori mezzi di prova, e anzi di revocare l’assunzione di mezzi di prova già ammessi, quando siano divenuti superflui a seguito di elementi già acquisiti (art. 209 c.p.c.) o quando ritenga di disporre sufficienti elementi di valutazione.

La questione centrale è “come” il giudice utilizza il suo prudente apprezzamento circa la prova dei fatti di causa, affinché il principio del libero convincimento non si traduca in valutazione arbitraria, svincolata da ogni criterio di ragionevolezza, coerenza e correttezza.

Si tratta, senza dubbio, di una valutazione non vincolata, ma proprio per questo si rende necessario un controllo sulla razionalità delle argomentazioni logiche che la sostengono.

Tale controllo viene compiuto in sede di esame della motivazione della sentenza.

Il giudice inoltre, deve rispettare due principi fondamentali del processo: il principio del contraddittorio e il diritto alla prova.

In base al principio del contraddittorio le parti devono essere messe in grado di dedurre e controdedurre sui mezzi di prova, di essere presenti all’assunzione dei medesimi e di svolgere deduzioni e controdeduzioni circa l’esito delle prove, prima che sia emessa la sentenza.

Il diritto alla prova, comporta che le parti abbiano il diritto di difendersi provando, ovverosia, abbiano il diritto di far assumere tutte le prove ammissibili e rilevanti e, successivamente, di far valutare dal giudice tutto il materiale probatorio acquisito in giudizio.

Vi sono ovviamente casi in cui viene fatto un cattivo uso o un abuso del libero convincimento.

Sono innanzitutto i casi di “valutazione misteriosa” in cui il giudice non esplicita le ragioni giustificative delle sue valutazioni sulle prove.

Altro caso di abuso è costituito dalla “valutazione unilaterale” che si verifica quando il giudice fa riferimento, in motivazione, solo agli elementi di prova che sorreggono il proprio convincimento, senza occuparsi delle prove di segno contrario e senza spiegare la ragione per la quale le ritiene inattendibili.

Vi sono poi i casi di “inversione del giudizio“, che si verificano allorquando il giudice sceglie una versione dei fatti e poi cita soltanto le prove che confermano tale versione, senza compiere prima una valutazione complessiva del materiale probatorio.

Infine si verificano casi di “sopravalutazione della prova“, allorché il giudice fa derivare da parte o anche da tutto il materiale acquisito  conseguenze giuridiche non giustificate e comunque sproporzionate rispetto alla base conoscitiva fornita dalle prove stesse. Ciò si può verificare quando il giudice utilizza un materiale probatorio scarso e ritiene di poterlo integrare con presunzioni semplici o con argomenti di prova.

La questione è complicata dal fatto che spesso il giudice non spiega, in motivazione, in modo puntuale e completo, perché ha ritenuto attendibile una determinata prova, su cui poi fonda la propria ricostruzione del fatto.

L’orientamento prevalente della Suprema Corte è nel senso di non ritenere assolutamente necessaria una giustificazione analitica e completa sulla attendibilità e credibilità di ciascuna prova; ritenendo invece sufficiente che il giudice compia, dandone conto in sentenza, una valutazione complessiva.

Il controllo della correttezza del processo logico seguito dal giudice per giungere alla decisione è dunque l’unico contrappeso possibile al libero convincimento del giudice.

A tal proposito è necessario che il giudice giustifichi analiticamente, l’attendibilità e la rilevanza di ciascuna prova in relazione al relativo fatto che essa intende dimostrare.

Se poi un fatto è oggetto di più prove, anche contrastanti tra loro, il giudizio dovrà essere complessivo, e il giudice dovrà motivare sulle ragioni per le quali abbia ritenuto prevalente una prova rispetto ad altre, valendosi del criterio di probabilità logica prevalente."


In pratica...un satrapo.

Che poi nella casistica in questione, in presenza di un orientamento giurisprudenziale espresso dalla corte, il risultato sarà quello di essere costretti a farsi tutti i gradi di giudizio (con relative spese.... :rolleyes:) per vedersi finalmente dare ragione.
E' il principio della burocrazia che si autoalimenta. Geniale!

Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Luglio 19, 2017, 14:26:53 pm
Roba da impero ottomano.
Citazione da: Cad
il mantenimento va solo ridotto di importo ma spetta perché la ex guadagna solo 850 euro al mese e la rata mensile di mutuo gliene porta via 500 e continuerà a farlo sino al 2030. Non importa che la donna abbia una propria professionalità ed, essendo nata nel 1970, sia in piena età lavorativa: i suoi redditi e la circostanza che la stessa sia stata costretta più volte a ricorrere all'aiuto economico dei genitori giustificano il ricorso alla solidarietà post-coniugale.
Begli esempi di burocratese per scavalcare le norme anche costituzionali: solidarietà post-coniugale, genitore collocatario prevalente.

Una chicca (quasi) inedita: se una donna riesce a rimanere incinta di voi - col vostro consenso o meno, che sia vostra moglie o meno - un giudice vi obbligherà non solo a mantenere il figlio ma (sorpresa-sorpresa) sarete costretti a mantenere anche lei e a pagare l'affitto o mutuo della casa da cui il suddetto giudice vi farà inevitabilmente sloggiare. Se poi la suddetta "perde" il lavoro preparatevi a doppi turni di mendicità.

Il minore oggi conta più del padre e per tale ragione genera per così dire una "reazione a catena" di mantenimenti:
1. Per evitargli "traumi", ha diritto a restare nella casa della ex coppia
2. Ma l'affido "prevalente" è dato alla madre che ha diritto anche lei a rimanere nella casa suddetta, e se non guadagna abbastanza anche a titolo gratuito
3. Va da sé che essendo la coppia separata l'uomo deve sloggiare
4. Se la coppia in questione non è sposata, alla donna non spetta il mantenimento come ad una ex moglie (salvo quanto previsto dalla Cirinnà), MA il buon giudice, per così dire, "fa la sua zuppa" lo stesso anche con meno ingredienti e assegna al minore un mantenimento superiore per coprire le spese della donna.
5. Ciliegina sulla torta, se il figliolo in questione che per il giudice è l'innocenza personificata e non può dire il falso (con buona pace della Sindrome di Alienazione Parentale che per femministe e giudici non esiste) dice qualcosa contro di voi, la sua testimonianza è indiscutibile.

Non so cosa c'entrino la legge e la giustizia in tutto questo, ma meditate 300 volte non solo prima di sposarvi, ma anche prima di mettere al mondo un figlio.

Disclaimer
A scanso di equivoci da parte di lettori poco benevoli, ad oggi mi sono ben guardato anche solo dal rischiare di mettere incinta una donna, con un metodo infallibile: patta chiusa.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Luglio 19, 2017, 16:27:26 pm
http://www.studiocataldi.it/articoli/26821-divorzio-a-volte-ritornano-la-giurisprudenza-lascia-spiragli-all-assegno-all-ex.asp

Divorzio: a volte ritornano. La giurisprudenza lascia spiragli all'assegno all'ex
Il Tribunale di Udine prende le distanze dalla Cassazione e riapre le porte al tenore di vita
donna fa segno con la mano per chiedere soldi concetto divorzio mantenimento

di Valeria Zeppilli – Ormai è noto a tutti che il tenore di vita è stato escluso dalla Corte di cassazione dai parametri da valutare onde verificare il diritto dell'ex coniuge all'assegno divorzile. La notizia, infatti, negli ultimi tempi ha fatto molto parlare di sé (leggi: "Divorzio: la Cassazione dice addio al tenore di vita. Ecco le motivazioni").

Non tutta la giurisprudenza, però, ha deciso di adeguarsi ai dettami della Corte, tanto che, con la sentenza del 1° giugno 2017 qui sotto allegata, il Tribunale di Udine ha preferito continuare a tener conto del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, unitamente agli ulteriori elementi di cui all'articolo 5 della legge numero 898/1970, prediligendo il vecchio orientamento, definito maggioritario.

Il diritto all'assegno divorzile, per il giudice friulano, va quindi valutato dapprima in astratto, osservando gli effettivi mezzi del richiedente e raffrontandoli al tenore di vita del quale questi godeva quando il matrimonio era ancora in essere. In una seconda fase, poi, va determinato l'importo concreto del contributo, tenendo conto di tutti gli altri criteri previsti dalla legge, come la condizione dei coniugi, l'apporto che ognuno dava alla conduzione familiare, la durata del matrimonio.
I limiti della posizione della Cassazione

La sentenza numero 11504/2017 della Corte di cassazione, invece, incontrerebbe un limite fondamentale per il Tribunale di Udine: quello di valutare l'adeguatezza dei redditi del coniuge che richiede l'assegno divorzile tenendo conto del raggiungimento dell'indipendenza economica, senza però ancorare il relativo giudizio a un parametro effettivo e rendendolo così del tutto astratto.

A tal proposito, non è possibile affidare ai giudici il compito di colmare la lacuna che ha lasciato il legislatore nel definire i "mezzi adeguati": l'articolo 5 della legge sul divorzio lascerebbe chiaramente intendere che l'assegno divorzile debba essere parametrato a tutti i criteri ivi indicati e, quindi, anche al tenore di vita.

Di conseguenza, come si legge in sentenza, non è adeguato distinguere tra adeguatezza dei mezzi e criteri che attengono alla misura dell'assegno, ma è piuttosto opportuno leggere il testo della norma in maniera congiunta, pervenendo così "ad un'equa ponderazione di quello che è lo scioglimento di un precedente legame solidaristico, con effetti ex nunc e non ex tunc".

ex nuc e non ex tunc :
a quando un virus che stermini questi dementi ?
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Luglio 19, 2017, 17:46:33 pm
Dal matrimonio indissolubile siamo passati al divorzio indissolubile - inesplicabilmente difeso ad oltranza dagli uomini che "si spaccano la schiena" (leggo qui) almeno come prima; ma che, a differenza di prima, si riducono così:
http://www.filmtv.it/film/50815/gli-equilibristi/

(http://ftv-video.stbm.it/preview/FTC391461-1.jpg)

Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Cad. - Luglio 19, 2017, 18:28:03 pm
Pertanto un uomo divorziato condannato al pagamento del mantenimento da una sentenze di un tribunale in contrasto con la ormai famosa sentenza della Cassazione, si vede costretto a ricorre fino alla Cassazione medesima sperando che nel frattempo non cambi idea (fatto non impossibile).
E aspettando anni e anni intanto paga.

Penso che vi sia la percezione che con il matrimonio l'uomo abbia dei benefici e la donna no, quindi se il matrimonio finisce è ora di cominciare a rimborsare quanto ricevuto (poi durante il matrimonio ha avuto sesso! (Forse) E gratis!)
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Luglio 19, 2017, 18:53:22 pm
Penso che vi sia la percezione che con il matrimonio l'uomo abbia dei benefici e la donna no
Ho sentito la stessa cosa da diverse donne. Hai visto giusto.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Luglio 20, 2017, 12:48:18 pm
Le donne vivono in un mondo tutto loro :disgust: .
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Luglio 20, 2017, 15:29:16 pm
Le donne vivono in un mondo tutto loro :disgust: .

purtroppo non solo loro. L' indefinibile casta dei magistrati continua a distruggere ogni parvenza di legalità in Italia
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Luglio 20, 2017, 22:19:57 pm
In Italia, si potrebbero approvare i contratti prematrimoniali anche domani mattina. Ma i giudici, in fase di divorzio, troverebbero sempre il modo e la scusa per "tutelare" il cosiddetto "soggetto debole", che, nella mentalità matriarcale-donnista-cavalleresca italica, equivale sempre e solo ad una persona, cioè quella di sesso femminile. Per cui, di questi tempi, occorre mettersi l'anima in pace ed optare per la scelta preventiva migliore, cioè quella di non sposarsi.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Luglio 21, 2017, 01:22:21 am
La Costituzione recita: "Il giudice è soggetto soltanto alla legge". Basterebbe una legge molto precisa sui contratti prematrimoniali per limitare la discrezionalità dei giudici.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Luglio 21, 2017, 04:14:10 am
In Italia, "precisione e certezza" sono parole che non esistono nella giurisprudenza applicata. E' una questione di mentalità e modi di fare, prima ancora che di leggi e norme. Penso solo all'ultima barzelletta giuridica all'italiana, nella quale un clandestino irregolare ha accoltellato un poliziotto ed è stato subito rilasciato, non venendogli riconosciuto neanche il tentato omicidio. O come il rom ubriaco che falciò ed uccise un "vigile" (polizia locale) a Miliano con un'auto rubata, prontamente scarcerato dopo pochi anni dietro le sbarre.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Luglio 21, 2017, 04:47:57 am
La giurisprudenza ha gioco molto più facile se la norma è vaga, o lascia la porta aperta a scappatoie.
Il potere giudiziario andrebbe ampiamente regolamentato e (in caso di errori colpevoli) sanzionato. Servirebbe un organo di controllo esterno. Finché non si faranno riforme come queste, ci sarà una guerra continua (ampiamente voluta) tra giudici, legislatori, governo centrale e amministrazioni locali.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Settembre 05, 2017, 09:11:17 am
http://www.studiocataldi.it/articoli/27314-divorzio-la-cassazione-ribadisce-l-addio-al-mantenimento-all-ex-autosufficiente.asp

nuova conferma della Cassazione

Citazione
Divorzio: la Cassazione ribadisce l'addio al mantenimento all'ex autosufficiente
I giudici confermano il recente orientamento sul mantenimento e mettono in dubbio l'assegno all'ex moglie professoressa
donna triste deve pagare soldi e mostra portafogli vuoto

di Valeria Zeppilli – L'orientamento rivoluzionario espresso dalla Corte di cassazione nella sentenza numero 11504/2017 continua a essere ribadito nelle aule di giustizia: anche con la recente sentenza numero 20525/2017 (qui sotto allegata) i giudici di legittimità hanno confermato che l'ex autosufficiente non ha diritto a percepire l'assegno di mantenimento.
Doppia conforme ribaltata

La convinzione con la quale la Corte sta sposando il nuovo orientamento emerge chiaramente dalla decisione con la quale la sesta sezione ha ribaltato una doppia conforme di merito, emessa a favore di una donna e con la quale a questa era stato riconosciuto il versamento dell'assegno divorzile da parte dell'ex marito facoltoso.

Per i giudici del merito andava data rilevanza preminente alla circostanza che tra la situazione reddituale e patrimoniale dell'uomo e quella della donna esisteva una forte sproporzione e che solo con un contributo da parte del primo, la seconda avrebbe potuto mantenere il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio.
La posizione della Cassazione

Per la Cassazione, invece, gli aspetti ai quali dare rilevanza per stabilire se la ex moglie ha diritto al mantenimento sono altri. I giudici avrebbero dovuto infatti considerare che la donna è una professoressa di matematica, ha compiuto diversi investimenti immobiliari dei quali gode i frutti ed ha un'abitazione di proprietà. Tutte circostanze che, sulla base dei criteri affermati dalla sentenza numero 11504, mettono in discussione l'esistenza delle condizioni per l'assegno di mantenimento.

Il giudice del merito dovrà quindi tornare sulla vicenda per accertare l'effettiva sussistenza dell'an dell'assegno.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Settembre 05, 2017, 09:19:09 am
Gaudio e tripudio! L'avevo detto che non finiva lì :clapping: :fiocco: :italia1:

Lo so non è tutto, ma per decine di migliaia di ex mariti è già molto. ;)
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: bluerosso - Settembre 05, 2017, 11:03:35 am
http://www.studiocataldi.it/articoli/27314-divorzio-la-cassazione-ribadisce-l-addio-al-mantenimento-all-ex-autosufficiente.asp

nuova conferma della Cassazione


Marmocchio, oggi per me si profilava una giornata storta.
Mi hai tirato su il morale.....Grazie!

(http://www.studiocataldi.it/images/imgnews/donna_pagare_soldi_divorzio-id24084.jpg)
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Settembre 05, 2017, 16:53:19 pm
http://www.studiocataldi.it/articoli/27314-divorzio-la-cassazione-ribadisce-l-addio-al-mantenimento-all-ex-autosufficiente.asp

nuova conferma della Cassazione

Buona notizia. Ma sarebbe meglio non cantar vittoria.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Settembre 06, 2017, 09:14:38 am
Buona notizia. Ma sarebbe meglio non cantar vittoria.

Vincere una battaglia non vuol vincere una guerra. Il generale Lee e Rommel non son serviti a salvare le sorti della Confederazione e della Campagna d'Africa.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Settembre 06, 2017, 09:31:32 am
E' una buona notizia soprattutto perché sembra indicare un cambiamento di tendenza. Fino a pochi anni fa sentenze così e libri antifemministi erano impensabili. Anche quello che si diceva qui pareva fuori dal mondo, ora invece...
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Ryu - Settembre 11, 2017, 12:55:58 pm
Sì ma per la causa maschile conta più chi legge i giornali di chi li scrive.
Segnalo l'intervista (agrodolce) sul Corsera all'avv. Annamaria Bernardini De Pace, terrore dei padri separati:

Assegno di divorzio, Bernardini de Pace: «È la vera parità, alle mie clienti io dico di lavorare»
La matrimonialista: «Non bisogna considerare il matrimonio come un’assicurazione sulla vita. E comunque continuerò a battermi per le donne»  :doh:

di Elvira Serra

Annamaria Bernardini de Pace, matrimonialista temutissima dai mariti. Cosa pensa della sentenza della Cassazione che cancella il parametro del «tenore di vita» nella definizione dell’assegno?
«Ne penso benissimo».
Non ci credo.
«E invece sì, perché quando nel 1975 fu decretato il principio dell’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, veniva affermata la dignità delle donne. Ma la dignità sta nell’autoresponsabilità e nell’autonomia economica».

C’è da dire che lei ha aiutato tante donne ad avere lauti assegni di mantenimento.
«Se è per questo l’interpretazione giurisprudenziale del tenore di vita è stata introdotta anche grazie a me
, che ho rotto le scatole a tutti i giudici. Se la Cassazione lo consentiva, perché non dovevo far avere il massimo alle mie clienti?».
Allora non capisco perché è contenta adesso.
«Quando mi sono sposata avevo 22 anni e mio marito dieci di più. Era il mio professore all’università e pose come condizione che abbandonassi gli studi. Per i miei sfizi personali non presi mai soldi da lui: davo ripetizioni di francese, vendevo i vestiti di Edy Campagnoli, cose così. Poi quando ho capito che non lo amavo più, mi sono rimessa a studiare e ho dato 18 esami in due anni. Ho cominciato a fare questo mestiere a 35 anni, ho mantenuto io le mie figlie e ho messo la mia grinta a disposizione delle altre».
Sono sempre più confusa.
«Con la sentenza di oggi (ieri, ndr) le donne finalmente impareranno a difendere il loro diritto alla dignità, all’autonomia e al lavoro. Adesso dovranno alzarsi anche i mariti, quando di notte i figli piangono. Se vogliono che la moglie non lavori, lei dovrà pretendere la comunione dei beni».
La fa facile.
«Ho sempre detto patti chiari, intendo prematrimoniali, e vita lunga al matrimonio: perché se sai come va a finire è più facile farlo durare».
Pensa che se la Cassazione si fosse espressa così dieci, venti, venticinque anni fa, avrebbe vinto le sue cause?
«Non credo che ne avrei persa qualcuna, non comincio nemmeno se penso di perdere. E comunque avrei trovato lo stesso il modo di difendere le vittime, come lo troverò».
Ha già qualche idea?
«Sì, ma non gliela posso dire. Altrimenti darei un vantaggio ai miei avversari». [Si riferisce verosimilmente alla componente risarcitoria dell'assegno divorzile]

Cosa direbbe oggi a una sua cliente?
«Quello che ho sempre detto: di trovarsi un lavoro. Molte mi hanno dato retta».
E se non lo trovano?
«Di conservare la documentazione che lo dimostra.
Perché si decide caso per caso, ma sposarsi non va inteso come una assicurazione sulla vita».
Finalmente, forse.
«La libertà vale qualsiasi prezzo. Mi creda: un assegno che ti piove in testa è comunque un legame che ha una parte dolorosa, perché qualsiasi cifra, per una ex moglie, è meno di quanto pensa di meritare. E questo fa sempre male».

Non so se avete colto l'ipergamia in questo discorso quando dice "un assegno che ti piove in testa è comunque un legame che ha una parte dolorosa, perché qualsiasi cifra, per una ex moglie, è meno di quanto pensa di meritare."

Lei PENSA di meritare, ergo è giusto, ergè c'è il patriarcato che la fa star male perché non prende da quello schifoso che vale poco quanto PENSA, SENTE, di meritare  :rolleyes:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Settembre 14, 2017, 00:46:46 am
L'ho colta sì, il testo è in neretto 14 :lol:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: bluerosso - Settembre 14, 2017, 10:14:27 am
La sola idea che un istituto sacro come il matrimonio sia finito in mano agli avvocati, mi fa rizzare i peli della schiena...che non ho.

"Qual'è la differenza tra due incidenti stradali in cui sono coinvolti un avvocato ed un cinghiale?
Nel secondo ci sono i segni della franata."

(vecchia barzelletta americana...sempre attuale)
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Cad. - Ottobre 02, 2017, 19:47:49 pm

https://www.studiocataldi.it/articoli/27667-assegno-divorzio-in-arrivo-l-addio-al-tenore-di-vita-per-legge.asp

Dopo una serie di paroloni: "eccessiva entità dell'assegno", "indebito arricchimento", "un'esigenza in linea .....ordinamenti europei" che prima della sentenza della Cassazione nessuno ne parlava, si arriva alla proposta del nuovo assegno di mantenimento.

Ed ecco che spetterebbe a "favore di un coniuge, destinato a compensare, per quanto possibile, la disparità. ..... nelle condizioni di vita tra i coniugi".
Mi chiedo la differenza tra questa nuova formulazione  e la precedente prassi del mantenimento del tenore di vita, praticamente nessuna.
E tra le tante condizioni che ne regolano l'ammontare troviamo:"l'impegno di cura personale di figli......"

In definitiva il legislatore si sta muovendo per annullare gli effetti della sentenza della Cassazione,  addirittura sembrerebbe proprio a misura di ex moglie,  roba da rimpiangere il tenore di vita.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Ottobre 02, 2017, 20:03:10 pm
C'era qualcuno qui dentro che credeva che la questione fosse risolta e che le lobby femministe avrebbe mollato l'osso?  :cool:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: maveryx - Ottobre 02, 2017, 21:25:56 pm
In futuro studieranno questa epoca, in cui si è raggiunto un perfetto equilibrio tra doveri e diritti, i doveri spettano ai maschi ed i diritti alle femmine.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Ottobre 03, 2017, 00:35:37 am
https://www.studiocataldi.it/articoli/27667-assegno-divorzio-in-arrivo-l-addio-al-tenore-di-vita-per-legge.asp

Dopo una serie di paroloni: "eccessiva entità dell'assegno", "indebito arricchimento", "un'esigenza in linea .....ordinamenti europei" che prima della sentenza della Cassazione nessuno ne parlava, si arriva alla proposta del nuovo assegno di mantenimento.

Ed ecco che spetterebbe a "favore di un coniuge, destinato a compensare, per quanto possibile, la disparità. ..... nelle condizioni di vita tra i coniugi".
Mi chiedo la differenza tra questa nuova formulazione  e la precedente prassi del mantenimento del tenore di vita, praticamente nessuna.
E tra le tante condizioni che ne regolano l'ammontare troviamo:"l'impegno di cura personale di figli......"

In definitiva il legislatore si sta muovendo per annullare gli effetti della sentenza della Cassazione,  addirittura sembrerebbe proprio a misura di ex moglie,  roba da rimpiangere il tenore di vita.

Era troppo bello per essere vero.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Ottobre 03, 2017, 00:52:08 am
Era prevedibile una reazione, si allungano solo i tempi. O si accorciano: il tasso zero matrimoni annui è attualmente previsto per il 2031, ma si vedrà. Scommesse aperte.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 03, 2017, 18:24:57 pm
https://www.studiocataldi.it/articoli/27667-assegno-divorzio-in-arrivo-l-addio-al-tenore-di-vita-per-legge.asp

Dopo una serie di paroloni: "eccessiva entità dell'assegno", "indebito arricchimento", "un'esigenza in linea .....ordinamenti europei" che prima della sentenza della Cassazione nessuno ne parlava, si arriva alla proposta del nuovo assegno di mantenimento.

Ed ecco che spetterebbe a "favore di un coniuge, destinato a compensare, per quanto possibile, la disparità. ..... nelle condizioni di vita tra i coniugi".
Mi chiedo la differenza tra questa nuova formulazione  e la precedente prassi del mantenimento del tenore di vita, praticamente nessuna.
E tra le tante condizioni che ne regolano l'ammontare troviamo:"l'impegno di cura personale di figli......"

In definitiva il legislatore si sta muovendo per annullare gli effetti della sentenza della Cassazione,  addirittura sembrerebbe proprio a misura di ex moglie,  roba da rimpiangere il tenore di vita.

non avevo dubbi e purtroppo non credo che la maggior  parte dei parlamentari sia donna
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 13, 2017, 08:06:58 am
https://www.studiocataldi.it/allegati/news/allegato_27776_1.pdf

la Cassazione conferma l'abolizione del criterio di tenore di vita

si può scaricare la sentenza
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Ottobre 13, 2017, 08:21:32 am
In questo Paese i giudici contano più del legislatore - per una volta questo va a vantaggio degli uomini.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Ryu - Ottobre 27, 2017, 17:26:22 pm
In questo Paese i giudici contano più del legislatore - per una volta questo va a vantaggio degli uomini.

È proprio così, contano più i giudici. La tripartizione dei poteri porta a dei coups giurisprudenziali
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Hector Hammond - Novembre 23, 2017, 11:01:00 am
E intanto
http://it.avoiceformen.com/racket-mantenimenti/il-pd-presenta-legge-a-favore-delle-mantenute/

 :rolleyes:
A volte è difficile non metterla in politica.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Alberto1986 - Novembre 23, 2017, 13:19:55 pm
E' ovvio che le femministe non sarebbero state a guardare, soprattutto in un paese altamente ginocentrico come l'Italia in cui praticamente fanno tutto ciò che vogliono. Le quote rosa in politica e nei posti di potere le hanno pretese proprio per modificare, a loro piacimento, ogni legge e sentenza a loro uso e consumo. D'altronde quando un'organizzazione criminale, qual è il femminismo, non ha nessun tipo di contrasto sociale, continua a fare impunemente tutto ciò che vuole.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Vicus - Novembre 23, 2017, 13:43:09 pm
Articolo fondamentale, aggiorno la guida per gli uomini sulla separazione.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Cad. - Aprile 12, 2018, 11:41:22 am
Il 10 aprile la Cassazione a sezioni unite ha deciso se ritornare al "tenore di vita" per la quantificazione dell'assegno di divorzio o confermare l'abbandono di questo criterio avvenuto nel 2017, la decisione si saprà tra circa un mese.
Sul web si trovano numerose richieste di ripristinare questo metodo, spesso donne (ci mancherebbe), anche il PG della Cassazione è dello stesso parere.

Pochi giorni fa è entrato in vigore il nuovo art.570bis del codice penale che ben prevede il carcere o la multa per il separato o divorziato che non paga l'assegno.
Per caso si è voluto ben specificare e inserire nello stesso articolo le medesime pene anche per l'ex che non fa vedere i figli al padre così come da sentenza? Ci mancherebbe! Si parla solo ed esclusivamente di questioni economiche, se non paghi vai in galera, per tutto il resto OK, ci sono le sanzioni, ma è meglio non accanirsi troppo.

Se la Cassazione deciderà il ritorno "al tenore di vita" l'ex marito rischierà la galera se non le pagherà la "bella vita" e non solo se le farà mancare i mezzi di sussistenza o quanto per arrivare alla autosufficienza economica.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: COSMOS1 - Aprile 12, 2018, 19:15:57 pm
dunque: 5 milioni di padri separati in Italia
ciascuno di loro costretto a mantenere una parassita
gli interessi di entrambi è di dichiarare il meno possibile: lei per prendere più soldi dall'ex lui per pagare di meno a lei

facciamo che per ogni coppia ci siano 20-30,000 euro di minor reddito (a naso di più, ma andiamo sul sicuro)
20,000 euro l'anno x 5 milioni = 10 miliardi di euro l'anno
scusate, che PIL ha l'Italia?
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: freethinker - Aprile 13, 2018, 17:12:28 pm
Il 10 aprile la Cassazione a sezioni unite ha deciso se ritornare al "tenore di vita" per la quantificazione dell'assegno di divorzio o confermare l'abbandono di questo criterio avvenuto nel 2017, la decisione si saprà tra circa un mese.
Sul web si trovano numerose richieste di ripristinare questo metodo, spesso donne (ci mancherebbe), anche il PG della Cassazione è dello stesso parere.

Pochi giorni fa è entrato in vigore il nuovo art.570bis del codice penale che ben prevede il carcere o la multa per il separato o divorziato che non paga l'assegno.
Per caso si è voluto ben specificare e inserire nello stesso articolo le medesime pene anche per l'ex che non fa vedere i figli al padre così come da sentenza? Ci mancherebbe! Si parla solo ed esclusivamente di questioni economiche, se non paghi vai in galera, per tutto il resto OK, ci sono le sanzioni, ma è meglio non accanirsi troppo.

Se la Cassazione deciderà il ritorno "al tenore di vita" l'ex marito rischierà la galera se non le pagherà la "bella vita" e non solo se le farà mancare i mezzi di sussistenza o quanto per arrivare alla autosufficienza economica.

Riferendoci alla parte che ho grassettato, considerato che molti uomini divorziati o separati dormono in macchina e vanno a mangiare alle mense della Charitas, non so se avere vitto e alloggio assicurato (anche se in carcere), rappresenti un peggioramento per alcuni...
Ma scherzi a parte, mi spiegate quale tipo di rendita economica potrebbe garantire un carcerato alla ex-moglie?
E' meglio accontentarsi di una piccola parte di qualcosa, o avere il cento per cento di niente? :doh:
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Sardus_Pater - Aprile 13, 2018, 19:22:52 pm
Le femministe fanno le pentole, ma non i coperchi.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Cad. - Aprile 13, 2018, 19:52:14 pm
........
Ma scherzi a parte, mi spiegate quale tipo di rendita economica potrebbe garantire un carcerato alla ex-moglie?
E' meglio accontentarsi di una piccola parte di qualcosa, o avere il cento per cento di niente? :doh:

Non penso le femministe vogliano tutti gli uomini in galera, hai ragione, un uomo incarcerato non potrà mantenere la moglie, ma anche più in generale, non potrà lavorare, produrre.
Questo non è il loro scopo.
Vogliono intimorire gli uomini per indurli al volere delle donne.
Se non fai come ti dico io rischi quello che più interessa ad un essere umano: la libertà. E questo è più che sufficiente.

Come per la violenza sessuale e la estensione delle fattispecie a casi sempre più ampi con condanne sulla parola della donna.
L'uomo (chi capisce la situazione) vive in una condizione di ansia perché sa che, da innocente, rischia comunque.
Meglio quindi sottostare ai voleri, capricci, richieste di una donna.
Vari anni fa lessi che un college aveva istituito un codice di comportamento (per gli uomini) che interessava tutti i passi inerenti un approccio con le donne, ossia dovevano chiedere il permesso prima di ogni azione.....e finito il rapporto, prudentemente, molti chiedevano: posso andare?
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: freethinker - Aprile 14, 2018, 07:32:46 am
Non penso le femministe vogliano tutti gli uomini in galera, hai ragione, un uomo incarcerato non potrà mantenere la moglie, ma anche più in generale, non potrà lavorare, produrre.
Questo non è il loro scopo.
Vogliono intimorire gli uomini per indurli al volere delle donne.
Se non fai come ti dico io rischi quello che più interessa ad un essere umano: la libertà. E questo è più che sufficiente.

Come per la violenza sessuale e la estensione delle fattispecie a casi sempre più ampi con condanne sulla parola della donna.
L'uomo (chi capisce la situazione) vive in una condizione di ansia perché sa che, da innocente, rischia comunque.
Meglio quindi sottostare ai voleri, capricci, richieste di una donna.
Vari anni fa lessi che un college aveva istituito un codice di comportamento (per gli uomini) che interessava tutti i passi inerenti un approccio con le donne, ossia dovevano chiedere il permesso prima di ogni azione.....e finito il rapporto, prudentemente, molti chiedevano: posso andare?

Lessi anch'io qualcosa del genere, in passato; ho anche trovato una fonte molto interessante: per chi ha tempo, consiglio di leggere il discorso intero che, per l'epoca nella quale venne pronunciato, è veramente illuminante e suona profetico; qui faccio un semplice copia-incolla della parte interessata:
 
        Editor's Note: Charlton Heston addressed the topic 'Winning the Cultural War' at the Harvard Law School Forum, February 16, 1999.

        (c) 1999 WorldNetDaily.com


        "... At Antioch college in Ohio, young men seeking intimacy with a coed must get verbal permission at each step of the process from kissing to petting to final copulation ... all clearly spelled out in a printed college directive."


Charlton Heston at Harvard University/Caltech/ marcsulf@hotmail.com /revised May 03
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Frank - Aprile 14, 2018, 13:50:18 pm
Vari anni fa lessi che un college aveva istituito un codice di comportamento (per gli uomini) che interessava tutti i passi inerenti un approccio con le donne, ossia dovevano chiedere il permesso prima di ogni azione.....e finito il rapporto, prudentemente, molti chiedevano: posso andare?

Ne parlò anche Claudio Risé in un suo libro del 1998, che lessi qualche anno fa, questo per la precisione:
<< DA UOMO A UOMO, maschi che scrivono allo psicoanalista >>

Riporto un passaggio (pagine 44/45).
Citazione
Negli Stati Uniti i maggiori College, a partire da quello di Antiochia, che ha aperto la strada (con la sua Procedura dell' Antioch College contro le offese sessuali), riforniscono le matricole di manuali di "procedura" da seguire in una relazione.
Vi si ingiunge di chiedere alla ragazza, prima di farlo:<< Vuoi che ti prenda la mano, vuoi che ti carezzi l'avambraccio, vuoi che ti baci >> e così via, in interminabili, estenuanti e "politicamente corretti" interrogatori.
Secondo la direttrice del College, Marian Jensen, i ragazzi ora, invece di azzardarsi a invitare la ragazza a una cenetta a lume di candela, dovrebbero limitarsi alla burocratica richiesta:<< Sei d'accordo nel mettere in atto la procedura?>>
Naturalmente in queste "procedure" politicamente corrette addio istinto maschile che è anche fantasia, desiderio, iniziativa.
L'istinto maschile soffoca, sommerso dalla burocrazia pedagocica della political correctness
.
Titolo: Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
Inserito da: Ryu - Maggio 07, 2018, 16:47:19 pm
Oggi leggevo questo.

https://www.laleggepertutti.it/202145_se-lex-ha-una-relazione-perde-lassegno-di-mantenimento/comment-page-1#comment-257979

Ovviamente ai fini pratici basterà che lei tenga la relazione segreta e non cambierà nulla. Da notare i soliti cliché nei commenti delle nuove steve jobs che lasciano il lavoro "per stare a casa", non per non fare un cazzo attenzione, e che così facendo gomblotto ha stato il patriarcato  :lol: :lol: