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In rilievo => Osservatorio sul Femminismo => Osservatorio sui Femministi => Topic aperto da: Frank - Settembre 20, 2016, 19:15:55 pm

Titolo: Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Settembre 20, 2016, 19:15:55 pm
Più deficienti delle femministe ci sono solo i femministi.

http://www.corriere.it/cultura/16_settembre_19/aldo-cazzullo-le-donne-erediteranno-la-terra-726abec2-7e81-11e6-b738-f3f4294a9e26.shtml

Citazione
La terra salvata dalle donne Nel nuovo libro del giornalista e scrittore, «Le donne erediteranno la terra», una riflessione sull’universo femminile nell’Italia di oggi La responsabilità dei padri verso le figlie.
Creare un ponte di libertà di Barbara Stefanelli di ALDO CAZZULLO

Voi donne siete meglio di noi. Non pensiate che gli uomini non lo sappiano; lo sappiamo benissimo, e sono millenni che ci organizziamo per sottomettervi, spesso con il vostro volenteroso aiuto. Ma quel tempo sta finendo. È finito. Comincia il tempo in cui le donne prenderanno il potere. Lo stanno prendendo. E «potere» non è una parola negativa; dipende dall’uso che se ne fa. Le donne ne faranno un uso migliore degli uomini. E li salveranno. Aldo Cazzullo, «Le donne erediteranno la terra» (Mondadori, pp. 214, euro 17) Aldo Cazzullo, «Le donne erediteranno la terra» (Mondadori, pp. 214, euro 17) Fino a non molto tempo fa, i primi della classe nell’aspettativa degli insegnanti erano maschi. Oggi nelle scuole italiane, in qualsiasi classe dall’asilo alla maturità, dalla laurea al master, gli allievi migliori sono quasi sempre femmine. (Qualcuno mi dice che è così da trent’anni. Non so. Di sicuro in provincia le nostre professoresse erano un po’ misogine. Bastava che un’allieva accorciasse il vestito o accennasse a un po’ di trucco perché i suoi voti precipitassero).

Le ragazze si applicano di più non solo perché maturano prima, ma proprio perché non sono maschi, e sanno che a loro è richiesto di più. L’Italia è certo un Paese maschilista, familista, burocratico, abitudinario; ma è pur sempre un Paese capitalista, a economia di mercato. E il mercato, e il merito, a lungo andare si impongono. Se le ragazze sono più brave, le ragazze andranno più avanti. Magari ci fanno tenerezza, quando prima dell’interrogazione si scrivono le parole-chiave sul palmo della mano, afferrano con la punta delle dita le maniche del maglioncino mentre si infilano il cappotto, camminano su e giù per scaricare la tensione (noi alla loro età studiavamo e basta; loro studiano e fanno sport, musica, corsi di cinese, scambi con Paesi extraeuropei…). Hanno le loro fragilità, ovviamente. Ma sono formidabili, e domineranno il futuro. Potremmo chiamarla generazione Hermione (io lo scriverei Ermione, senza l’acca, ma mia figlia mi assicura che sarebbe un errore), come la protagonista femminile della saga più popolare del nostro tempo, Harry Potter: inventata da una donna, Joanne Rowling. Anche i film tratti dai libri hanno avuto grande successo, ma gli attori sono spariti tutti; qualcuno, come Richard Harris-Silente e Alan Rickman-Piton, è pure morto. L’unica rimasta è Emma Watson: Hermione, appunto. Secchiona, ambiziosa, un po’ pedante; ma capace di prendersi le proprie responsabilità, e di porre rimedio agli errori dei maschi. Emblema del girl-power, il potere delle ragazze. Non una predestinata, come Harry; una persona di talento che si costruisce passo dopo passo, sino a conquistare la leadership. Non a caso Emma ha poi lavorato con Sofia Coppola, è ormai un’attrice affermata, ed è stata scelta come ambasciatrice da Un-Woman: l’organizzazione dell’Onu che si occupa della parità tra maschi e femmine. Nelle saghe fantasy che formano l’immaginario delle nostre figlie e nipoti, da Divergent a Hunger Games, c’è sempre una ragazza che salva il mondo; e anche nei cartoni della Disney le principesse non sono più quelle di una volta. Non restano in attesa del principe azzurro che le salvi con un bacio; il principe non c’è o è cattivo, come in Frozen; è la principessa a salvarsi da sola. Proprio come in The Brave della Pixar, in italiano La ribelle: la figlia del re sconfigge tutti i pretendenti nel tiro con l’arco; e alla fine ottiene di poter regnare da single. La donna ha sempre avuto qualcosa in più; ora però ne è consapevole. Un tempo i posti migliori erano riservati agli uomini, anche nelle attività considerate da donna. C’erano molte sarte e molte cuoche; ma i grandi stilisti e i grandi chef erano soprattutto maschi. Oggi non c’è categoria, mestiere, contesto sociale in cui le donne non emergano. Le mogli si realizzavano attraverso il successo dei mariti, e si diceva che dietro ogni grande uomo ci fosse sempre una grande donna. Una frase che oggi si può ribaltare: dietro una grande donna a volte c’è un grande uomo; più spesso ci sono talento, sacrifici, lavoro. Non a caso Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazionale, ha pubblicato una ricerca secondo cui le aziende dirette da donne e che investono sulle donne vanno meglio delle altre. (Anche l’altra grande istituzione finanziaria, la Fed americana, è in mano a una donna: Janet Yellen). Immagino l’obiezione: non si può generalizzare; non si possono dare giudizi che valgano per tutti. Non esistono gli uomini e le donne in blocco; esistono esseri umani, con le loro qualità e i loro limiti. Sono d’accordo. Verrà un giorno in cui una donna premier o una donna manager non faranno notizia; e un premier o un manager si valuteranno per il loro operato, non per il loro sesso o il loro aspetto. Oggi non è ancora così. Oggi, per emergere, una donna deve troppo sovente comportarsi come un uomo, muoversi come un uomo, quasi «diventare» uomo. Non a caso si dice, con un’orrenda espressione ghiandolare, «donna con le palle»; cui Roberto Vecchioni in una canzone contrappose la «donna con la gonna». Invece le nostre figlie, le ragazze della «generazione Hermione», potranno valorizzarsi restando se stesse, affermandosi in quanto donne, esprimendo appieno la loro femminilità. Qualcuno potrà anche essere stronza; ma non — come cantava Vecchioni — «stronza come un uomo». Anche questa è una conquista che spetta alla «generazione Hermione»: un mondo in cui la libertà della donna non sia negata o concessa, ma riconosciuta nella sua pienezza. In cui non si parlerà di quote rosa, ma apparirà naturale che al potere ci sia una donna. In cui le femmine non dovranno più travestirsi, imitare i maschi, assumere linguaggi e abitudini virili, e neppure recitare una parte; ma potranno essere se stesse, capaci di accettare i propri difetti proprio perché nessuno metterà più in discussione le loro qualità. Un mondo in cui il futuro non sembrerà una nuvola nera, ma un luogo dove vivere insieme, per molto tempo ancora, uomini e donne infinitamente attratti dalla loro diversità, mai più soggiogati se non dalla libera scelta dell’amore. 19 settembre 2016 (modifica il 20 settembre 2016 | 16:22)]

Le donne hanno avuto sempre qualcosa in più, ma son sempre state sottomesse...
Non è fantastico tutto ciò?
"Superiori" ma subordinate a degli inferiori per millenni...
Eccezionale, direi.

Comunque, voglio proprio vedere cosa combineranno questi esseri superiori, il giorno in cui crollerà la società capitalista.
Tempo al tempo.


Citazione
noi alla loro età studiavamo e basta; loro studiano e fanno sport, musica, corsi di cinese, scambi con Paesi extraeuropei…)

No, dico, ma si possono leggere puttanate del genere?
Prendiamo la questione dello sport: anche un profano sa che al di là della disciplina praticata, è molto più facile che sia un maschio a praticare lo sport piuttosto che una femmina.
Ancor più insopportabile è il vizio di parlare a nome di tutti gli uomini.
"Noi"... ma "noi" chi, castrato di un giornalista ?


Citazione
Una frase che oggi si può ribaltare: dietro una grande donna a volte c’è un grande uomo; più spesso ci sono talento, sacrifici, lavoro.

Capito?
Viceversa c'è sempre "una grande donna".
Da prenderlo a calci in culo questo castrato mentale.


Citazione
Nelle saghe fantasy che formano l’immaginario delle nostre figlie e nipoti, da Divergent a Hunger Games, c’è sempre una ragazza che salva il mondo;

Certo, come no, nelle saghe fantasy sono sempre le femmine "a salvare il mondo"; nella realtà, sia quando c'è un terremoto che una rivolta armata, in prima linea ci sono sempre degli uomini.

Da ricovero coatto, sto tizio.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Jason - Settembre 20, 2016, 19:31:03 pm
Che schifezza questi ometti che devono compiacere le femministe.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Settembre 20, 2016, 19:36:56 pm
Citazione
noi alla loro età studiavamo e basta; loro studiano e fanno sport, musica, corsi di cinese, scambi con Paesi extraeuropei…)
Per forza, gli esami li passano per diritto di nascita (molto utile anche l'Erasmus, che è ca**eggio applicato con 30 e lode politico) .
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Massimo - Settembre 20, 2016, 19:45:53 pm
Non te la prendere, Frank. Quando ci sarà il collasso globale questo castrato femminiello sarà tra i primi a genuflettersi di fronte ai padroni
(uomini) del restaurato patriarcato o di qualcosa di simile e a proclamare l'INELUTTABILITA' del patriarcato visto che esso è stato capace di
riaffermarsi. E alle stupefatte femmine ritornate ad uno stato di subordinazione sarà capace anche di dire:" Credevo in voi. Speravo in voi.
Pensavo che avreste salvato il mondo. Invece non siete state neanche capaci di impedire il crollo del mondo di prima. Vi meritate allora il
vostro destino. Meritate tutta subordinazione che state subendo. La vostra superiorità non esiste. Non è mai esistita. E mai esisterà. Ora
la mia penna e il mio talento sarà al servizio di quelli che hanno dimostrato di mantenere e di ricuperare la leadership. Voi mi avete deluso"
e tanti saluti al suprematismo femminista.
P.S.: più che le donne, sarebbero i miti ad ereditare la terra. Secondo il Vangelo. Le donne e i miti quindi dovrebbero ereditare la terra.
La Storia però non è d'accordo. Secondo la Storia, le cose vanno in un altro modo. E la Storia è una buona indicatrice di ciò che accadrà nel futuro. Pretendere che il nostro testa di Cazzullo (in tutti i sensi) la conosca è forse pretendere troppo. Lasciamolo quindi ai suoi deliri.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Jason - Settembre 20, 2016, 20:20:52 pm
Per forza, gli esami li passano per diritto di nascita (molto utile anche l'Erasmus, che è ca**eggio applicato con 30 e lode politico) .

Per non parlare di quelle che in erasmus vanno a fare esperienze di "quel tipo", e ve ne sono tantissime .
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Settembre 20, 2016, 20:27:59 pm
E' impressionante dover constatare che quando si tratta di donne, i peggiori deficienti sono  soventemente degli "uomini", per giunta laureati.

http://www.uomini3000.it/282.htm
Citazione
Paolo Pancheri - Maschile e femminile    

dal Corriere della Salute  - 21 maggio 2000 - (abstract)

Il cervello ha un sesso? Le ultime ricerche confermerebbero di sì. Studi delle Scuole universitarie di Psichiatria di Roma, Napoli, Genova e L’Aquila dimostrano che quello femminile si differenzia da quello maschile per aspetti morfologici e funzionali che si traducono in maggiori capacità di integrazione del pensiero, di valutazione per raggiungere obiettivi, d’intuizione. Uomini e donne sani, uniformi per lavoro, età, cultura sono stati studiati per anni e il loro cervello scandagliato con la risonanza magnetica e con la tomografia a emissione di positroni.

Più intuitiva. E’ capace di pensieri paralleli.

Grazie a sofisticati mezzi diagnostici Paolo Pancheri, ordinario di Psicologia e Psichiatria all’Università La Sapienza di Roma, ha scoperto che nel cervello femminile il corpo calloso, una struttura composta da (Giovanni Lonardo ipotizza: assoni o dendriti? che permettono all’emisfero di destra di comunicare con quello di sinistra), è più spesso di quello maschile. Ciò significa che le due metà del cervello nella donna comunicano più facilmente. Nell’emisfero di sinistra (quello che “comanda”, rispetto all’emisfero destro che esegue) avvengono ragionamenti di tipo sequenziale (tipici maschili), logico. L’emisfero destro, invece, permette di effettuare anche i ragionamenti di tipo parallelo, di portare avanti più operazioni mentali contemporaneamente. La maggiore comunicazione tra i due consente ai ragionamenti paralleli di raggiungere l’emisfero sinistro e di influenzare le decisioni al di là della logica. “L’intuito – continua Pancheri – altro non è che il risultato di un ragionamento parallelo che una parte del cervello ha continuato a portare avanti al di fuori della coscienza e che è andato a influenzare una logica sequenziale rigida, fornendo una soluzione diversa al problema preso in esame. Le donne sono più intuitive dell’uomo grazie alle maggiori connessioni tra i due emisferi”.

Più fantasiosa. Sa farsi guidare dalle emozioni.

Oltre al corpo calloso le ricerche hanno evidenziato che esiste un’altra area del cervello nella donna che appare più voluminosa e attiva rispetto all’uomo. “Si tratta di una zona dei lobi frontali, ossia la corteccia frontale dorsolaterale, che sovrintende ai processi di memoria a breve termine, alla programmazione e valutazione delle procedure e delle decisioni per raggiungere uno scopo – spiega il professor Pancheri. Questa zona della donna ha uno spessore maggiore ed è collegata con le cosiddette aree “limbiche”, quelle cioè che sono la sede dell’emotività e che sempre, nella donna, a parità di stimoli, si attivano più intensamente”. Il processo decisionale delle donne, quindi, è influenzato emotivamente in misura maggiore rispetto a quello degli uomini. “Quando si devono prendere delle decisioni importanti – spiega Pancheri – si possono seguire ragionamenti basati sulla logica, che fanno scegliere tra le varie opzioni possibili quelle che presentano maggiori probabilità di successo, oppure possono essere introdotti fattori di correzione di tipo emozionale, che possono fare scegliere soluzioni apparentemente meno vantaggiose. Questo fattore emotivo può rivelarsi una carta vincente perché può portare a fare scelte che altri non farebbero mai. Un uomo che fa ragionamenti sequenziali, di stretta valutazione dei rischi, può rifiutare una opzione solo perché la logica probabilistica sconsiglia di sceglierla e, così facendo, può perdere un’opportunità di successo”.

“Una donna, invece, può percepire una serie di variabili, non quantificabili esattamente, sulla base di un feeling emozionale e prendere decisioni che si rivelano più vincenti e corrette” aggiunge l’esperto. “Una donna con un equilibrio emozionale normale, sia per le influenze del ragionamento parallelo, sia per quelle emotive, può sicuramente prendere decisioni importanti con più probabilità di successo di un uomo. Ma se per ragioni patologiche o meno, l’emotività è eccessiva, può costituire un rischio”.

“Di fronte a situazioni complesse è avvantaggiata la donna, perché il cervello femminile anche se possiede gli schemi sequenziali di ragionamento è meno “rigido” e quindi è portato ad analizzare uno spettro più ampio di varianti. La messa in atto di schemi standard, collaudati, ripetitivi, probabilmente è più rapida negli uomini. Il cervello maschile, se deve prendere una decisione, tende ad escludere eventuali variabili, a negarle, ed è quindi avvantaggiato in situazioni semplici, schematiche” conclude Pancheri.

Più reattiva. La sua materia grigia è maggiore.

La PET ... ha evidenziato che, a parità di stimoli, gli emisferi della donna sono più irrorati di quelli di un uomo. “Il cervello femminile è più raffinato, più sofisticato di quello maschile, più completo. In sintesi, è come una macchina altamente sofisticata, quello dell’uomo è più paragonabile a un trattore: entrambi servono, ma i meccanismi e le funzioni sono notevolmente diversi”.

Secondo studi pubblicati sul Journal of neuroscience il cervello femminile ha anche una quantità maggiore di materia grigia rispetto a quello maschile che invece contiene più sostanza bianca. “Questo – dice Alberto Oliverio, direttore dell’Istituto di psicobiologia del CNR – dipende dal fatto che nel cervello femminile le cellule sono “impacchettate” in uno spazio minore. Il numero totale delle cellule è lo stesso, ma nel cervello maschile che pesa in media il 10-15% in più sono più “diluite” nello spazio. Il maggior peso del cervello maschile che rispecchia anche la statura e massa è dovuto ad un maggior materiale di sostegno delle cellule nervose. Queste differenze cellulari non sono correlate all’intelligenza”.

Atteggiamenti opposti anche nell’amore. Un partner ben scelto. Sono le signore a fare una selezione oculata.

Le diverse intelligenze, maschile e femminile, hanno influenza anche sui programmi riproduttivi dei due sessi: dai meccanismi di scelta del partner al desiderio di miglioramento e conservazione della specie, fino al diverso legame con i figli.

“La donna – spiega Pancheri – dispone di un patrimonio genetico contenuto nelle uova e limitato numericamente; l’uomo invece ne ha in abbondanza e può anche permettersi di sprecarlo. Ne consegue che una donna, anche se non ha intenzione di avere un figlio, nella scelta di un partner seguirà un albero decisionale che la porterà ad escludere o scegliere un uomo in base a processi inconsci, condizionati da milioni di anni di evoluzione, mirati ad assicurare che ogni suo uovo sia fecondato da uno spermatozoo “Doc” che assicuri al figlio il miglior patrimonio genetico possibile. Non si pensi però che la donna sia calcolatrice, perché tutti questi comportamenti sono basati su automatismi inconsci, legati alla protezione della prole, al miglioramento della specie e vengono messi in atto anche nella scelta del partner occasionale, per una sola notte.

“L’uomo – aggiunge Pancheri – ha a disposizione un patrimonio più ricco, che può “sprecare” senza problemi. La sua scelta della partner è più semplice; le ragioni per cui sceglie una donna piuttosto che un’altra sono basate quasi esclusivamente sui caratteri sessuali secondari, esteriori. Questa è l’attrazione per l’uomo. Dopo di che, prima o poi trova la donna giusta. La sua, però, non è una scelta oculata, precisa. Chi sceglie veramente è la donna”.

Le differenze dei programmi riproduttivi nel cervello maschile e femminile spiegano anche il legame biologico che si instaura tra madre e figlio. “Questo legame è condizionato biologicamente dalla liberazione di una sostanza, l’ossitocina, che viene rilasciata durante il parto e l’allattamento, e che da un imprinting al cervello che dura tutta la vita – spiega lo psichiatra. Questa sostanza è alla base dei meccanismi di protezione dei figli e di conseguenza dei comportamenti aggressivi delle mamme per difenderli dalle minacce. Nell’uomo questo condizionamento non esiste e l’interesse per il figlio inizia sostanzialmente quando il bambino è in grado di interagire con lui”.


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http://questionemaschile.forumfree.it/?t=780616

Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Fazer - Settembre 20, 2016, 21:08:57 pm
Sono in crisi: non sono riuscito a proseguire oltre "voi donne siete meglio di noi", cioè la prima riga... :cry:
Cazzullo, perfetto Mocio Vileda, non lo digerisco proprio.

Le donne hanno avuto sempre qualcosa in più, ma son sempre state sottomesse...
Non è fantastico tutto ciò?
"Superiori" ma subordinate a degli inferiori per millenni...
Eccezionale, direi.

 :lol:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: CLUBBER - Settembre 20, 2016, 21:37:54 pm
Mentre finivo di cenare( poco fa') ho visto il TG2 che ne parlava.
Questo miserabile castrato è uno zerbino al quadrato.
Viscido,insulso.
Schiavo e felice di esserlo.
Stava per andarmi di traverso la cena per il nervoso.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: giuspal - Settembre 20, 2016, 21:46:48 pm
Ma questi leccafre... leccacu.. cosa sperano di ottenere? Poveracci figli di una madre che li ha castrati in tutti i sensi fin dalla tenera età. Provo un'immensa pena per costoro. Dio ti ringrazio per avermi risvegliato dal maschio-pentitismo
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: CLUBBER - Settembre 20, 2016, 21:49:32 pm
Hanno fatto vedere pure una presentazione per questo libro.
Ospiti speciali quella psicopatica frustrata della Boldrini,l'inutile Carfagna e la Boschi.
Proprio l'insulsa Boschi se ne esce con questa frase"avrei preferito un titolo diverso:le donne CONQUISTERANNO la terra."
Che schifo.
Fiero ed orgoglioso ogni giorno di più di essere un antizerbino e un antifemminista.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Settembre 20, 2016, 21:52:00 pm
Ma questi leccafre... leccacu.. cosa sperano di ottenere?
Cosa non si fa per la pagnotta. :lol:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Settembre 20, 2016, 22:05:26 pm
Proprio l'insulsa Boschi se ne esce con questa frase"avrei preferito un titolo diverso:le donne CONQUISTERANNO la terra."
Che schifo.

Certamente, "le donne conquisteranno la terra"...
Dubito che altrove
http://images.placesonline.com/photos/46622_la_mecca_ka__ba.jpg
siano dello stesso parere e dubito che la decerebrata Boschi si azzarderebbe a dirglielo.

Siamo sempre lì: con le donne non è possibile stabilire "rapporti paritari", ma solo ed esclusivamente rapporti di forza.
Ragion per cui, o comandano loro, o comandiamo noi.
Tutto il resto son solo inutili chiacchiere da castrati mentali, tipo quelle dell'idiota che ha scritto l'ennesimo libro sulla "superiorità delle donne".
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: CLUBBER - Settembre 20, 2016, 22:07:25 pm
Ma questi leccafre... leccacu.. cosa sperano di ottenere? Poveracci figli di una madre che li ha castrati in tutti i sensi fin dalla tenera età. Provo un'immensa pena per costoro. Dio ti ringrazio per avermi risvegliato dal maschio-pentitismo
Giuspal,cito il tuo amato Enrico V e dedico questa frase a queste miserabili femministe e a quel patetico zerbino.
"Prima dovranno uccidermi e poi potranno vendere le mie ossa"
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ReYkY - Settembre 20, 2016, 22:15:54 pm
"Noi donne comandaremo il m.....Hey! Ma quello è Andrea damante? Uddiu che bono gni gni gni" Cit.


Ecco come andrà a finire. .. :lol:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Angelo - Settembre 20, 2016, 22:20:47 pm
Qui l'articolo di un altro femministiello, tale ALBERTO VANNUCCI --->

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/20/tangenti-nella-marina-militare-a-taranto-speriamo-che-non-sia-femmina/3044944/

Una pratica capillare di malversazioni, truffe, sprechi, peculato, corruzione contraddistingue da sempre ogni genere di acquisto, appalto e fornitura militare. In tempi non lontani una vasta aneddotica sui latrocini scientificamente realizzati da una platea di ufficiali addetti alla dispensa e loro superiori (e complici) accompagnava l’esperienza del servizio di leva, trovando conferma nella qualità mediamente disdicevole del rancio del soldato – tutt’altro che “ottimo e abbondante”. Era nota addirittura l’esistenza in alcuni distretti militari di un tariffario per l’esenzione dalla naia, tre-quattro milioni di lire da versare a un ufficiale compiacente (a scanso di malintesi, chi scrive fu a suo tempo obiettore di coscienza). Del resto, la rigida e sclerotica gerarchia militare può diventare un’efficiente struttura di copertura e protezione omertosa di qualsivoglia prassi irregolare o illecita, specie quando la catena di comando ufficiale si sovrappone agli invisibili ma ferrei meccanismi di auto-regolazione degli scambi occulti – evento non infrequente, almeno a giudicare dal numero di alti gradi militari coinvolti in inchieste per gravi reati – e l’ordine di contribuire alla raccolta e spartizione del maltolto proviene dai superiori, tollerato o incoraggiato dai vertici.


La prima ondata di arresti che nel gennaio 2015 ha investito la Marina Militare di Taranto si inquadra a perfezione in questo scenario: nove ufficiali rinviati a giudizio per concussione, protagonisti di quello che è stato definito “il sistema del 10 per cento” – tale era la quota riscossa senza deroghe da almeno dieci anni in tutti gli appalti. Un solo ufficiale “di collegamento” avrebbe incassato la mazzetta dagli imprenditori, ripartendola poi in sub-percentuali prefissate tra i colleghi che avevano seguito l’iter delle pratiche, seguendo con scrupolo certosino una prassi più o meno tacitamente rinnovata al passaggio di consegne da un comandante all’altro, applicata in forme talmente ruvide da indurre il giudice a evocare analogie con la “criminalità organizzata”, visto che questo pizzo militare era incassato “in modo rigido e con brutale e talora sfacciata protervia”.

La nuova catena di arresti che a distanza di pochi mesi investe la medesima struttura dimostra il radicamento di questa eredità di malaffare, ma se possibile introduce ulteriori ragioni di scoramento. L’inderogabile legge non scritta del 10 per cento parrebbe sopravvissuta persino al subentrare del nuovo comandante ivi destinato dalla Marina militare proprio con l’incarico di “fare chiarezza e trasparenza” dopo lo scandalo, nonostante – o magari proprio in virtù – del proprio curriculum non proprio specchiato, nel quale brillerebbe una passata condanna per truffa militare, e presto colto in fallo con in tasca una tangente di 2500 euro, anticipo dei 200mila promessi.

Nella vicenda c’è poi una novità assoluta: la prima donna ufficiale arrestata per corruzione nella storia militare italiana. Il coinvolgimento della tenente di vascello, selezionata dal nuovo comandante per avvalorare il proprio sbandierato intento moralizzatore, costringe a intrecciare la narrazione del caso con alcuni spunti di interesse teorico. Diverse ricerche dimostrano infatti che un più esteso accesso delle donne a ruoli decisionali di responsabilità si accompagna a livelli più contenuti di corruzione. I fattori invocati sono diversi: una più bassa propensione al rischio nel genere femminile, la vocazione mediamente più “altruista” e solidale rispetto alle controparti maschili, o semplicemente come indicatore collaterale della presenza di un sistema di istituzioni e valori sociali refrattari alle malagestione della cosa pubblica. E’ certo comunque che l’ascesa professionale delle donne a ruoli di comando, tanto nel settore pubblico che in quello privato, è un’ottima notizia per chi ha a cuore l’integrità e l’etica pubblica. Di riflesso, però, diventa una pessima notizia la scoperta che nella biografia della trentunenne protagonista della vicenda tarantina tutti i profili – dal genere, alla giovane età, fino alla laurea (con lode) – dovrebbero aver contribuito a rafforzarne le barriere morali all’illecito, distaccandola dal retaggio di “cattive prassi” che alimentano i meccanismi avvolgenti della corruzione. Da dove scaturisce la sua resa senza condizioni, quasi senza combattere, a questa pratica di corruzione organizzata?

Proviamo a cercare non solo parole di conforto, ma anche spunti di saggezza analitica nelle parole di un Pontefice straordinario sotto tutti i profili, quale che sia il proprio credo. Papa Bergoglio ha individuato nella lotta alla corruzione uno dei pilastri del proprio apostolato, riconoscendola quale sintomo e manifestazione estrema di una logica di sopraffazione e avidità che sembra oggi dominare lo “spirito del mondo”. “Qualcuno – ha spiegato papa Francesco all’Angelus domenica scorsa – si comporta con la corruzione come con le droghe: pensa di poterla usare e smettere quando vuole. Si comincia da poco: una mancia di qua e una tangente di là. E tra questa e quella, lentamente perde la propria libertà. Anche la corruzione produce assuefazione, e genera povertà, sfruttamento, sofferenza”.

A poco varrà la condizione di giovane donna brillantemente laureata, a nulla serve il giuramento di fedeltà alla Repubblica se proprio all’interno del proprio ufficio si è stati introdotti, selezionati e socializzati dai propri diretti superiori (maschi!) in un circuito criminale nel quale l’orientamento di valori dominante premia precisamente l’asservimento alla logica del profitto e la cupidigia, dove le competenze sono valorizzate solo in quanto strumentali alla realizzazione di traffici illeciti. Fino all’assuefazione, alla perdita di qualsiasi senso di orientamento morale. E’ sufficiente ascoltare le parole del comandante nelle intercettazioni: “Questa è fenomenale” – si vanta, nel momento in cui la tenente di vascello trova la quadratura del cerchio per assicurare l’appalto a un’impresa che ha presentato un progetto “sgrammaticato”, “nemmeno di livello basico”; “Ma io l’ho presa e l’ho messa là perché ho capito che a questa qua i soldi gli piacciono!”. La sua quota saranno “quaranta, cinquantamila euro (…). Su quello che guadagna quello [l’imprenditore] poi dopo facciamo le parti (…), magari le costruiscono una parte di casa invece di dargli i soldi: che so il soggiorno, la cucina, il tinello”, quasi a riaffermare fino in fondo lo stereotipo donna-casa.

Parole che suonano come un avvertimento sulla scarsa presa di qualsiasi sforzo di riforma che si limiti a incidere su norme e procedure così facilmente aggirabili: nonostante le molte aspettative, anche il nuovo codice degli appalti avrà vita dura nello scalfire i tanti e ben organizzati “sistemi dell’x per cento”. Per quanto sia difficile e frustrante, nella lotta alla corruzione è necessario rafforzare – nella sfera politica, nella pubblica amministrazione, nel mondo dell’imprenditoria e delle professioni, tra i cittadini – gli orientamenti di valore e le cerchie di riconoscimento sociale positivo del rispetto delle regole poste a tutela dei beni comuni. Di fronte alla triste vicenda dell’arresto per corruzione di una giovane militare in carriera occorre riaffermare la necessità di una più estesa presenza femminile nei ruoli di potere e comando – purché quelle donne non siano state selezionate e “allevate” da uomini inclini alla corruzione…




http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/avannucci/   <--- Qui vedete il suo faccino da femministiello
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: CLUBBER - Settembre 20, 2016, 22:22:34 pm
Certamente, "le donne conquisteranno la terra"...
Dubito che altrove
http://images.placesonline.com/photos/46622_la_mecca_ka__ba.jpg
siano dello stesso parere e dubito che la decerebrata Boschi si azzarderebbe a dirglielo.

Siamo sempre lì: con le donne non è possibile stabilire "rapporti paritari", ma solo ed esclusivamente rapporti di forza.
Ragion per cui, o comandano loro, o comandiamo noi.
Tutto il resto son solo inutili chiacchiere da castrati mentali, tipo quelle dell'idiota che ha scritto l'ennesimo libro sulla "superiorità delle donne".

Hai ragione.
Ultimamente sto' diventando sempre più intollerante con questi fessi con il carattere di una sogliola che guardano con occhi bovini e bonari queste sparate femministe.
Veramente faccio uno sforzo per non dargli un ceffone risvegliante e gratuito sulle loro guanciotte rilassate.
Frank sono di un opinione:
Chi non è dichiaratamente contro il femminismo è parte del problema.
Anche la vigliacca neutralità di questi "tiepidi" è causa della fogna in cui ci ritroviamo
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Jason - Settembre 20, 2016, 22:23:55 pm
Ma sti tarati lo sanno che pure le femministe li considerano viscidi lecchini , questi tipi di ometti ?

Non so se mi fanno più pena o schifo , sono indeciso perchè considero molto più pericolosi quelli che le femministe chiamano "The real men" , cioè questi :

https://antifemminismoitalia.wordpress.com/2014/10/04/152/

Sono più pericolosi  , pur essendo di meno, perchè sono i più violenti verso altri uomini .
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Settembre 20, 2016, 22:46:06 pm
Cazzullo è un pennivendolo che scrive le sue schifezze perchè così gli ordina il padrone.
Lo sa anche lui che sogno scemenze, ma pecunia non olet
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: CLUBBER - Settembre 20, 2016, 23:08:23 pm
Qui l'articolo di un altro femministiello, tale ALBERTO VANNUCCI --->

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/20/tangenti-nella-marina-militare-a-taranto-speriamo-che-non-sia-femmina/3044944/

Una pratica capillare di malversazioni, truffe, sprechi, peculato, corruzione contraddistingue da sempre ogni genere di acquisto, appalto e fornitura militare. In tempi non lontani una vasta aneddotica sui latrocini scientificamente realizzati da una platea di ufficiali addetti alla dispensa e loro superiori (e complici) accompagnava l’esperienza del servizio di leva, trovando conferma nella qualità mediamente disdicevole del rancio del soldato – tutt’altro che “ottimo e abbondante”. Era nota addirittura l’esistenza in alcuni distretti militari di un tariffario per l’esenzione dalla naia, tre-quattro milioni di lire da versare a un ufficiale compiacente (a scanso di malintesi, chi scrive fu a suo tempo obiettore di coscienza). Del resto, la rigida e sclerotica gerarchia militare può diventare un’efficiente struttura di copertura e protezione omertosa di qualsivoglia prassi irregolare o illecita, specie quando la catena di comando ufficiale si sovrappone agli invisibili ma ferrei meccanismi di auto-regolazione degli scambi occulti – evento non infrequente, almeno a giudicare dal numero di alti gradi militari coinvolti in inchieste per gravi reati – e l’ordine di contribuire alla raccolta e spartizione del maltolto proviene dai superiori, tollerato o incoraggiato dai vertici.


La prima ondata di arresti che nel gennaio 2015 ha investito la Marina Militare di Taranto si inquadra a perfezione in questo scenario: nove ufficiali rinviati a giudizio per concussione, protagonisti di quello che è stato definito “il sistema del 10 per cento” – tale era la quota riscossa senza deroghe da almeno dieci anni in tutti gli appalti. Un solo ufficiale “di collegamento” avrebbe incassato la mazzetta dagli imprenditori, ripartendola poi in sub-percentuali prefissate tra i colleghi che avevano seguito l’iter delle pratiche, seguendo con scrupolo certosino una prassi più o meno tacitamente rinnovata al passaggio di consegne da un comandante all’altro, applicata in forme talmente ruvide da indurre il giudice a evocare analogie con la “criminalità organizzata”, visto che questo pizzo militare era incassato “in modo rigido e con brutale e talora sfacciata protervia”.

La nuova catena di arresti che a distanza di pochi mesi investe la medesima struttura dimostra il radicamento di questa eredità di malaffare, ma se possibile introduce ulteriori ragioni di scoramento. L’inderogabile legge non scritta del 10 per cento parrebbe sopravvissuta persino al subentrare del nuovo comandante ivi destinato dalla Marina militare proprio con l’incarico di “fare chiarezza e trasparenza” dopo lo scandalo, nonostante – o magari proprio in virtù – del proprio curriculum non proprio specchiato, nel quale brillerebbe una passata condanna per truffa militare, e presto colto in fallo con in tasca una tangente di 2500 euro, anticipo dei 200mila promessi.

Nella vicenda c’è poi una novità assoluta: la prima donna ufficiale arrestata per corruzione nella storia militare italiana. Il coinvolgimento della tenente di vascello, selezionata dal nuovo comandante per avvalorare il proprio sbandierato intento moralizzatore, costringe a intrecciare la narrazione del caso con alcuni spunti di interesse teorico. Diverse ricerche dimostrano infatti che un più esteso accesso delle donne a ruoli decisionali di responsabilità si accompagna a livelli più contenuti di corruzione. I fattori invocati sono diversi: una più bassa propensione al rischio nel genere femminile, la vocazione mediamente più “altruista” e solidale rispetto alle controparti maschili, o semplicemente come indicatore collaterale della presenza di un sistema di istituzioni e valori sociali refrattari alle malagestione della cosa pubblica. E’ certo comunque che l’ascesa professionale delle donne a ruoli di comando, tanto nel settore pubblico che in quello privato, è un’ottima notizia per chi ha a cuore l’integrità e l’etica pubblica. Di riflesso, però, diventa una pessima notizia la scoperta che nella biografia della trentunenne protagonista della vicenda tarantina tutti i profili – dal genere, alla giovane età, fino alla laurea (con lode) – dovrebbero aver contribuito a rafforzarne le barriere morali all’illecito, distaccandola dal retaggio di “cattive prassi” che alimentano i meccanismi avvolgenti della corruzione. Da dove scaturisce la sua resa senza condizioni, quasi senza combattere, a questa pratica di corruzione organizzata?

Proviamo a cercare non solo parole di conforto, ma anche spunti di saggezza analitica nelle parole di un Pontefice straordinario sotto tutti i profili, quale che sia il proprio credo. Papa Bergoglio ha individuato nella lotta alla corruzione uno dei pilastri del proprio apostolato, riconoscendola quale sintomo e manifestazione estrema di una logica di sopraffazione e avidità che sembra oggi dominare lo “spirito del mondo”. “Qualcuno – ha spiegato papa Francesco all’Angelus domenica scorsa – si comporta con la corruzione come con le droghe: pensa di poterla usare e smettere quando vuole. Si comincia da poco: una mancia di qua e una tangente di là. E tra questa e quella, lentamente perde la propria libertà. Anche la corruzione produce assuefazione, e genera povertà, sfruttamento, sofferenza”.

A poco varrà la condizione di giovane donna brillantemente laureata, a nulla serve il giuramento di fedeltà alla Repubblica se proprio all’interno del proprio ufficio si è stati introdotti, selezionati e socializzati dai propri diretti superiori (maschi!) in un circuito criminale nel quale l’orientamento di valori dominante premia precisamente l’asservimento alla logica del profitto e la cupidigia, dove le competenze sono valorizzate solo in quanto strumentali alla realizzazione di traffici illeciti. Fino all’assuefazione, alla perdita di qualsiasi senso di orientamento morale. E’ sufficiente ascoltare le parole del comandante nelle intercettazioni: “Questa è fenomenale” – si vanta, nel momento in cui la tenente di vascello trova la quadratura del cerchio per assicurare l’appalto a un’impresa che ha presentato un progetto “sgrammaticato”, “nemmeno di livello basico”; “Ma io l’ho presa e l’ho messa là perché ho capito che a questa qua i soldi gli piacciono!”. La sua quota saranno “quaranta, cinquantamila euro (…). Su quello che guadagna quello [l’imprenditore] poi dopo facciamo le parti (…), magari le costruiscono una parte di casa invece di dargli i soldi: che so il soggiorno, la cucina, il tinello”, quasi a riaffermare fino in fondo lo stereotipo donna-casa.

Parole che suonano come un avvertimento sulla scarsa presa di qualsiasi sforzo di riforma che si limiti a incidere su norme e procedure così facilmente aggirabili: nonostante le molte aspettative, anche il nuovo codice degli appalti avrà vita dura nello scalfire i tanti e ben organizzati “sistemi dell’x per cento”. Per quanto sia difficile e frustrante, nella lotta alla corruzione è necessario rafforzare – nella sfera politica, nella pubblica amministrazione, nel mondo dell’imprenditoria e delle professioni, tra i cittadini – gli orientamenti di valore e le cerchie di riconoscimento sociale positivo del rispetto delle regole poste a tutela dei beni comuni. Di fronte alla triste vicenda dell’arresto per corruzione di una giovane militare in carriera occorre riaffermare la necessità di una più estesa presenza femminile nei ruoli di potere e comando – purché quelle donne non siano state selezionate e “allevate” da uomini inclini alla corruzione…




http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/avannucci/   <--- Qui vedete il suo faccino da femministiello
Un altro servo dei servi
Non ho abbastanza saliva per sputare in faccia a questo enorme esercito di miserabili
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Sebastiano - Settembre 20, 2016, 23:25:03 pm
 :blink: quante cagate
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Massimo - Settembre 21, 2016, 01:01:13 am
Un altro servo dei servi
Non ho abbastanza saliva per sputare in faccia a questo enorme esercito di miserabili
[/quote
Quindi l'antidoto per combattere i casi di corruzione femminile sarebbe quello di far entrare sempre più donne. Un pò come spalancare le
porte alle zanzare per eliminare le punture di zanzara. Come sillogismo aristotelico non c'è male. Inoltre, "purchè le donne da immettere
non siano state prima selezionate ed allevate da uomini inclini alla corruzione". Quindi se una donna è corrotta o si fa corrompere la colpa
è sempre dell'uomo che l'ha scelta, selezionata ed addestrata. Ma se si comporta bene, l'uomo che l'ha scelta, selezionata e addestrata a
questo punto sparisce. Il merito è solo di lei e tutto di lei. E' responsabile solo del bene e nel bene. Del male che fa non è responsabile.
C'è l'uomo nero dietro di lei che l'ha sviata. Bisogna dire che le femministe li sanno educare e rieducare proprio bene, i loro zerbini. 
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Settembre 21, 2016, 01:09:25 am
Citazione
Di fronte alla triste vicenda dell’arresto per corruzione di una giovane militare in carriera occorre riaffermare la necessità di una più estesa presenza femminile nei ruoli di potere e comando – purché quelle donne non siano state selezionate e “allevate” da uomini inclini alla corruzione…

All'idiozia di questi ometti non c'è veramente limite né cura.
Dunque, le donne son "migliori", nonché "superiori" agli uomini - pertanto più intelligenti, più sveglie, più astute, più sensibili, più empatiche, più mature, più più più -,  ma al tempo stesso vanno protette dai medesimi, onde evitate pericolose "contaminazioni maschili"...
Sempre più straordinari questi deficienti.

Deficienti secondo i quali "dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna", ma dietro ogni corrotto c'è solo il diretto interessato o al massimo qualche altro uomo.
Ragion per cui le donne sono responsabili solo del Bene, gli uomini soltanto del Male.
Sensazionale.
Roba da Premio Nobel.

Minorati mentali che mai una volta si chiedono:
"Cazzo, ma 'ste donne così superiori agli uomini, perché hanno sempre bisogno di parassitare ogni ambito maschile? Perché, essendo più intelligenti dei suddetti, non creano qualcosa di loro, qualcosa di diverso e migliore da ciò che i difettosi uomini hanno già pensato, inventato e costruito? Soprattutto oggi, anno 2016, in cui son liberissime di fare quel che cazzo gli pare?"


... vabbè, vado a nanna, ché è meglio.

Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: giuspal - Settembre 21, 2016, 08:33:04 am
Ecco i frutti di una terra "salvata" dalle donne: http://it.avoiceformen.com/falseaccuse/venezuela-femminismo/

La dittatura femminista ha ridotto il Venezuela a mangiare cani
agosto 2, 2016 By Winstone

Il Venezuela era un paese ricco, ha le maggiori risorse petrolifere al mondo. “Barato!, ¡dame dos!” (“costa poco, dammene due”) era la frase fatta del Venezuelano in vacanza in America.

Oggi il cibo è razionato e può essere acquistato solo alcuni giorni alla settimana. Ma manca tutto, dalla carne al latte alla carta igienica alle medicine, i negozi vengono saccheggiati, i camion con i rifornimenti vengono assaltati, la gente va per le strade a caccia di cani e gatti e cerca cibo fra i rifiuti, la delinquenza è esplosa nell’impunità, Caracas è la città più violenta al mondo, gli omicidi sono quintuplicati, nel 2011 i rapimenti di bambini erano aumentati di 30 volte (poi il governo ha censurato i dati), il tasso di povertà è aumentato al 75%, quello di inflazione al 700%, corruzione, femminismo e inettitudine dilagano, acqua e corrente elettrica razionate con conseguente chiusura di scuole e ospedali, comunque mancano le medicine tanto che è tornata la malaria, in compenso ci sono esercitazioni militari ogni giorno.

È il risultato di un ventennio di governo dell’estrema sinistra femminista.  Nel 1992 Hugo Chavez provò a prendere il potere in maniera onesta, con un colpo di stato militare, ma fallì.  Liberato, si comprò i voti promettendo assistenza pubblica, venne eletto presidente nel 1999, fece approvare in un plebiscito una nuova costituzione che mescolava poteri quasi dittatoriali al presidente e mantenimenti alle donne, pensando che il petrolio bastasse.

Narra una femminista:

«il femminismo era identificato come l’odio verso gli uomini […] Fu perciò necessaria una leadership, il coraggio e la creatività del comandante eterno Hugo Chavez per rompere con questi pregiudizi. Affermò: “sono convinto che un vero socialista debba essere anche un vero e proprio femminista”. “Sono femminista”. […] “La rivoluzione socialista deve essere femminista”. […] “Sotto il sistema capitalistico è impossibile sconfiggere l’esclusione e l’abuso sulle donne, perché il sistema capitalistico si basa su valori negativi di esclusione come il machismo”. […] Un nuovo femminismo-socialista si sviluppò. Le donne venezuelane hanno assunto protagonismo e dirigenza. Le donne erano membri visibili del potere costituente del popolo. […] È stata la prima Costituzione che ha usato un linguaggio di genere».

Da “Il Femminismo Chavista: una breve linea di comprensione”

Art. 88: “lo Stato riconosce il lavoro domestico come attività economica”, ovvero mantenimento pagato dallo stato.  La Consola del Venezuela in Italia Lorena Mavárez dice: «la rivoluzione femminista del Gigante Chávez ha segnato un punto di svolta. 131 milioni di bolívares sono stati investiti dal Governo nazionale per finanziare gli oltre 4 mila progetti socio-produttivi delle donne. Inoltre, oltre 5 mila milioni di bolívares sono stati destinati agli assegni sociali mensili di oltre 100.000 mamme».  Creazione della Banmujer, banca per donne, del MinMujer, forze armate per donne.  La Ministra del Potere Popolare per l’Uguaglianza di Genere ha esortato le donne «ad integrarsi nell’ Unione Nazionale di Donne, UnaMujer, per formare specifiche Brigate Femministe».

Art. 21: “Non sono consentite discriminazioni […] lo Stato adotta misure positive a favore di persone o gruppi che possono essere discriminati, emarginati o vulnerabili”: ovvero discriminazioni a favore di sedicenti vittime, «la donna incinta non può essere licenziata fino a 2 anni dopo il parto», vietato il linguaggio sessista, quote rosa al 50%.  Dice ancora la Consola: «In questo momento, 3 su 5 dei Poteri Pubblici del Venezuela li detengono donne. Siamo presenti nel Governo, nelle istituzioni pubbliche, nelle comunità e in ogni angolo, impegnate nella lotta per la difesa del processo rivoluzionario e la conquista dei diritti delle donne».

E poi, le solite leggi femministe sull’inesistente «femminicidio» e sulla inesistente «violenza di genere» che in Venezuela prevede finanziamenti statali e parcelle di stato alle avvocate femministe  (implicate nelle solite false accuse), benefici vari per incoraggiare le donne a dirsi vittime, fra cui vacanze (comma 8), posti di lavoro pubblici (comma 9),  propaganda anti-maschile, agganci in magistratura, tribunali trasformati in plotoni di esecuzione contro gli uomini calunniati: «si utilizzerà personale debitamente sensibilizzato alla consapevolezza nella violenza di genere» (art. 13). La violenza di genere comprende «fare confronti distruttivi» (art. 15 comma 1) «parole, atti, gesti, scritti, e-mail diretti a intimidire, canzonare, importunare una donna» (comma 2), «violenza ostetrica» per i dottori che disobbediscono alle partorienti (comma 13, la mortalità è aumentata di 5 volte per le madri e di 100 volte per i bambini), «violenza simbolica: segni che trasmettono relazioni di dominio nelle relazioni sociali» (art. 17) e così via per altri 100 articoli.  [Fonte: Ley organica sobre el derecho de las mujeres a una vida libre de violencia].

Facevano prima a scrivere «in nome dell’eguaglianza di genere i maschi sono condannati al lavoro forzato per mantenere femministe e calunniatici». Il Piano per l’Uguaglianza e l’ Equità di Genere “Mamá Rosa” impone la “de-patriarcalizzazione”.

La giornalista femminista Adriana Mindiola dice: «Con l’arrivo del Presidente Chávez noi donne ci siamo prese il posto che ci spetta». Alí Rodríguez, segretario generale dell’Unione delle Nazioni Sud-Americane, dice: “Chávez si era dichiarato femminista e ha saputo promuovere come nessuno l’uguaglianza di genere”. La Federazione Democratica Internazionale delle Donne (femministe) dice: “è sempre stato al fianco delle lotte delle donne”.

Parlano al passato perché Chavez si fece curare un cancro a Cuba: le sue ultime parole ai dottori ideologicamente preparati furono «per favore non lasciatemi morire».  Dopo la sua morte il Venezuela si è avvitato nella tipica spirale auto-distruttiva comunista-femminista.   Il regime, sfiduciato nelle ultime elezioni, rifiuta di riconoscere il parlamento e prosegue prendendo misure che sembrano una barzelletta: fuso orario spostato di mezz’ora e vacanze di Natale anticipate per compensare la mancanza di elettricità,  i dipendenti statali lavorano solo di lunedì e martedì, appelli all’“agricoltura urbana” (pomodori sui balconi per non morire di fame) e ai “pollai verticali”, carcere per gli imprenditori che chiudono le fabbriche per mancanza di materie prime, propaganda, culto della personalità, vittimismo xenofobo, brogli elettorali e prigionieri politici per impedire una conclusione democratica.
Lee Anderson, biografo di Che Guevara, dice di non aver mai visto un paese che, senza essere in guerra, sia stato così profondamente devastato.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: giuspal - Settembre 21, 2016, 14:27:46 pm
Giuspal,cito il tuo amato Enrico V e dedico questa frase a queste miserabili femministe e a quel patetico zerbino.
"Prima dovranno uccidermi e poi potranno vendere le mie ossa"

E a tal proposito ti mostro come agisce Enrico V nei confronti di questi traditori: :cool:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: CLUBBER - Settembre 21, 2016, 21:43:58 pm
E a tal proposito ti mostro come agisce Enrico V nei confronti di questi traditori: :cool:
Ben fatto.
Piccolo offtopic:film molto interessante,è riuscito ad appassionarmi nonostante io sia un feroce antimonarchico e non apprezzi particolarmente Shakespeare..ha veramente una potenza evocativa incredibile e una colonna sonora epica.
tra l'altro è uno di quei film che preferisco doppiato rispetto all'originale(per quanto buono anch'esso):il grande Tonino Accolla è un doppiatore straordinario.
Tornando in argomento:hai ragione questi molluschi femministi sono dei veri traditori del genere maschile.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Settembre 21, 2016, 21:56:19 pm
Il sito AVFM è notevole.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Alberto1986 - Settembre 21, 2016, 22:02:07 pm
Vabbè, parlare di quel vermiciattolo di Aldo Cazzullo è come stupirsi della puzza che si emana dopo aver calpestato una grossa merda di cane. 
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Settembre 21, 2016, 22:49:13 pm
purtroppo, Cazzullo &C  confermano un principio fondamentale :
la Q.M. è un problema degli uomini causato dagli uomini.
Il femminismo è solo uno spiacevole e deleterio effetto collaterale
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Settembre 21, 2016, 23:21:07 pm
All'idiozia di questi ometti non c'è veramente limite né cura.
Dunque, le donne son "migliori", nonché "superiori" agli uomini - pertanto più intelligenti, più sveglie, più astute, più sensibili, più empatiche, più mature, più più più -,  ma al tempo stesso vanno protette dai medesimi, onde evitate pericolose "contaminazioni maschili"...
Sempre più straordinari questi deficienti.

Deficienti secondo i quali "dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna", ma dietro ogni corrotto c'è solo il diretto interessato o al massimo qualche altro uomo.
Ragion per cui le donne sono responsabili solo del Bene, gli uomini soltanto del Male.
Sensazionale.
Roba da Premio Nobel.

Minorati mentali che mai una volta si chiedono:
"Cazzo, ma 'ste donne così superiori agli uomini, perché hanno sempre bisogno di parassitare ogni ambito maschile? Perché, essendo più intelligenti dei suddetti, non creano qualcosa di loro, qualcosa di diverso e migliore da ciò che i difettosi uomini hanno già pensato, inventato e costruito? Soprattutto oggi, anno 2016, in cui son liberissime di fare quel che cazzo gli pare?"


... vabbè, vado a nanna, ché è meglio.


Pensare che le donne di mariti influenti portano, guarda caso sempre il cognome dei mariti, mai viceversa per ora.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Settembre 21, 2016, 23:22:51 pm
Al di là di essere pennivendoli o meno, hanno anche poco carattere, sono incapaci di lottare e di esporre una teoria controcorrente. Ci vogliono poi anche delle capacità che a loro sono inesistenti.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Settembre 23, 2016, 20:00:15 pm
Tuttavia c'è da dire che queste "profezie" erano la norma già parecchi anni fa.
Questo è un articolo che ho trovato su U3000, postato all'epoca da uno dei cosiddetti pionieri della QM, che la dice lunga sull'idiozia e il leccaculismo verso le donne degli intellettuali di cacca figli del '68.

Citazione
L'Espresso del 26 gennaio 1992,
"Povero maschio, il futuro è donna" (pag. 76-79).
Colloquio con Francesco Alberoni, di Chiara Beria di Argentine.
"Ormai sono le donne le indiscusse protagoniste
della nostra vita. Lo afferma il più noto e spregiudicato
sociologo italiano in due nuovi lavori: sulla sessualità femminile
e sulle adolescenti"
.


Sciami di ragazzine che sorvolano gli impacciati e timidi compagni di banco per ronzare - a fantasia spiegata - verso i loro idoli maschili come l'attore americano Tom Cruise, per citare uno dei sex-simbol che vanno per la maggiore tra le adolescenti. Schiere di giovani donne forti, decise, multidimensionali: investono molto nel lavoro ma non rinunciano alla maternità; fantasticano amori di gruppo ma poi, nella realtà, confessano che non farebbero mai all'amore con un uomo per il quale non provano niente. E, persino, manipoli di ultraquarantenni non ancora rassegnate alla monotonia di coppia che, grazie a un nuovo amore, rifioriscono alla vita.
Donne più o meno giovani, più o meno disinibite, più o meno inquiete sono comunque loro, seguendo le analisi del sociologo Francesco Alberoni, le indiscusse protagoniste della vita erotica-emozionale?
"La grande vitalità delle donne è un prodotto recente e, al tempo stesso, caratteristico di questa fine secolo", incalza Alberoni.
E, a sostegno della sua tesi, non porta solo vaghe intuizioni. A tredici anni dal suo famoso saggio su "Innamoramento e amore", il sociologo ha appena terminato una ricerca sulla sessualità femminile, "Erotismo e valori", condotta per la società farmaceutica Wyth, su un campione di 400 donne (una fascia di "donne moderne" di età fra i 20 e i 50 anni, che abitano in città, con un buon livello scolastico). Non solo. Dal 25 gennaio è nelle librerie "Il volo nuziale" (152 pagine, 24 mila lire, editore Garzanti), l'ultimo saggio di Alberoni dedicato soprattutto alle adolescenti che, proprio come fanno i fuchi con l'ape regina, ronzerebbero in alto, attorno al loro oggetto del desiderio.

Siamo inondati da rapporti e inchieste sulla sessualità: vale la pena occuparsi di queste cose o, forse, tanto interesse dipende solo dal fatto che l'eros oggi è un argomento che assicura successo?
"Prima di tutto rispondo che io da anni ho posto al centro dei miei interessi di studioso il mondo emozionale ed erotico, un termine che nel mio linguaggio indica un mix di passione-interesse-intelligenza. Quanto poi agli studi condotti finora, devo dire che non condivido quasi nessuna delle tesi sostenute dai sessuologi: il loro criterio di riferimento è ancora e sempre l'uomo.
In pratica hanno sempre preso come misura l'erotismo maschile che però è altra cosa da quello femminile. Infine, i dati sui quali eravamo abituati a ragionare, in Italia, erano frutto di ricerche cliniche che tendono, come è logico, a sopravvalutare gli aspetti patologici. La realtà che emerge dalle nostre intervistate, donne normali, il cuore dell'universo femminile, è ben diversa".

In che senso?
"Per capirlo occorre fare qualche passo indietro. Si parte negli anni Sessanta con la rivoluzione sessuale: Woodstock, una grande orgia collettiva di spinelli, musica rock e promiscuità sessuale; poi arriva il femminismo, un movimento di tipo etico, nel senso che rivaluta certi elementi specifici femminili ma, più in generale, la dignità di ogni individuo, della persona. Alla fine degli anni Settanta queste due tendenze si intrecciano e convivono: esplodono i movimenti gay, il fenomeno dei single, ancora la promiscuità e, così, nel 1978 a New York l'ideale sessuale è la bisessualità. Poi, alla vigilia degli anni Ottanta, una svolta improvvisa: queste tendenze cadono - badate bene - ancora prima del diffondersi dell'Aids. Sulla scena compare l'individuo, è il momento dello jogging, dell'areobica, degli yuppies, ma anche del ritorno ai sentimenti, alla coppia. Non a caso, proprio nel '79, il mio saggio su "Innamoramento e amore" ha tanto successo. Solo a questo punto s'inserisce l'Aids: una malattia che ha un effetto choc sulle fantasie, sui pensieri, le comunità gay, e uccide personaggi simbolo. Siamo arrivati ai nostri giorni, ai tempi del giudice Thomas colpevole di molestie sessuali, ai tempi dei seni smisurati di Striscia la notizia".

Un momento, professore. Quale rapporto di causa-effetto c'è mai tra l'Aids e le maggiorate di Canale 5?
"Vede, in questo la penso come un vecchio psicoanalista freudiano: la paura ha provocato una violenta rimozione che, a sua volta, ha generato una nuova repressione. Mi spiego meglio: una società che si era preparata a essere fortemente disinibita si è ritrovata di fronte, all'improvviso, un problema non risolto dalla medicina. Risultato: il ritorno del represso, quello che parla molto di sesso, consuma molto materiale porno, segue voracemente alla tv il processo sul giudice palpone o quello del rampollo Kennedy, con tanto di discussioni sulla dimensione di un paio di mutandine e sul pene più o meno eretto del ragazzo. In giro c'è molta sessualità grossolana, molta ostentazione (penso alle tettone televisive): tutto ciò è sintomo di una nevrosi".

Se questa è la sua analisi come si concilia con l'altra sua ipotesi, quella di una nuova vitalità femminile?
"La mia impressione è che gli uomini si siano trovati più impreparati ad affrontare questo trauma e, quindi, oggi sono quelli che soffrono di più. Di sicuro so che vent'anni di emancipazione hanno generato una femmina forte, viva, che ha molte più energie del maschio. Donne capaci di volare alto, come fanno anche solo con la fantasia le ragazzine del mio libro. Non solo. Anni fa si pensava che l'emancipazione avrebbe, alla fine, prodotto un nuovo equilibrio: da una parte una donna più impegnata nel lavoro e, in compenso, un uomo più presente in casa. Invece il solo sesso che sta avanzando è quello femminile: sia nella sfera pubblica sia in quella privata. Ormai detiene una vera e propria egemonia culturale".

Alla fine anche lei, proprio come tanti sessuologi, coltiva l'immagine di una donna onnivora, sessualmente scatenata, tanto seduttiva da terrorizzare i maschi...
"Assolutamente no. E' ridicolo pensare che il mutamento dei comportamenti si traduca in uno stravolgimento della natura. La donna non si è mascolinizzata e non si comporta eroticamente come un uomo. Nella mia ricerca su "Erotismo e valori" risulta chiaramente che, anche nella donna più disinibita, permangono aspetti tipici della sensibilità erotica femminile come la mescolanza delle emozioni con il sesso o il dare maggiore importanza alle emozioni rispetto alla pura sessualità. Certo, nell'universo femminile ci sono anche fasce di donne ancora represse o in preda a nuove inquietudini ma, la stragrande maggioranza, è fatta di donne solari, serene e monogame. Anche se hanno avuto un'educazione cattolica non vivono più il sesso senza figli come peccato, e pensano che a letto, se i partner sono consenzienti, tutto è lecito. Quello che colpisce, semmai, è il loro scarso desiderio sessuale: la maggioranza sembra accontentarsi di quello che ha".

Se questa è la nuova donna, ammetterà che, per gli uomini, la vita diventa più difficile.
"Sì, ma hanno poco da lamentarsi: farebbero invece meglio a pensare, a studiare, agire. In questa fase storica sono i maschi che devono fare uno sforzo maggiore di comprensione. Per le donne le cose emozionali sono da anni oggetto di scienza e conoscenza: sono attente, parlano, discutono, usano persino romanzi rosa o soap-opere alla Beautiful per imparare a decodificare messaggi, a muoversi con agio nella sfera erotica. Prendiamo le adolescenti del mio libro: loro sanno tutto dei loro idoli, li giudicano, li soppesano. Sono ragazzine con un'immaginazione ricchissima a livelli d'aspirazione molto alti: i maschietti, invece, non volano, sono come spenti, si muovono come trogloditi e finiscono per prendersi delle grandi facciate e stare malissimo. Quanto al maschio adulto non sa più in che mondo, in quale casa e in quale coppia vive. Non sa neanche decodificare una menzogna: eppure i tempi in cui era il padrone assoluto e poteva permettersi di non sapere niente sono ormai passati. Oggi nella coppia c'è la democrazia e, se vuole reggere un rapporto, il maschio deve farsi furbo"

Francesco Alberoni
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Settembre 28, 2016, 18:45:33 pm
Articolo seganalatomi da un amico e scritto da uno degli innumerevoli zerbini che infestano l'Italia.

http://corrieredellumbria.corr.it/news/giovenale/233387/giornaliste-d-umbria.html
Citazione
Giornaliste d'Umbria
di Anton Carlo Ponti
28/Settembre/2016 - 10:48

Ho letto che fra venti-trent’anni le donne saranno insediate in tutti i settori e i comparti nel 60% dei posti apicali. Agli inizi del Novecento penso fossero uno zero virgola. Prendiamo in esame la categoria dei giornalisti iscritti all’Ordine. In Umbria le giornaliste professioniste (dati 2012) sono 118 su 309, il 30%. Ma di certo sono oggi aumentate. Quando l’Ordine umbro non c’era ancora, negli anni Sessanta, le firme femminili si contavano davvero in una mano. Rammento di quei tempi arcaici Eliana Pirazzoli, da Città di Castello, firma de “Il Messaggero”, penna brillante d’innumerevoli temi. E la bresciana, da oltre mezzo secolo a Terni, Franca Calzavacca, giornalista culturale di lunghissimo corso (“Ansa” e altre innumerevoli testate), critico d’arte e curatrice di mostre, poetessa di conio raffinato. Il giornalismo umbro era appannaggio dei maschi. Quanto alle pubbliciste (dati 2012), su 1.160 iscritti le donne sono 360 (28%). Un’onda travolgente. Le trovi in Rai, dove conducono radio e telegiornale, sono inviate sul luogo di eventi lieti e di disastri, vedi il terremoto del 24 agosto e, dicono i geologi, del “salutare” sciame sismico come valvole di sfogo dei crolli sotterranei. Le trovi generalmente, salvo rare eccezioni, agguerrite, spigliate, pronte alle domande e alla risposte. Lavorano nelle emittenti private e negli uffici stampa pubblici e privati. Se si sfogliano i tre quotidiani cartacei, i due con redazioni umbre, e il nostro “Corriere”, ci si imbatte in decine di ragazze che scrivono bene, salvo eccezioni fisiologiche, con nomi che si alternano, alcuni arrivano e altri se ne vanno, perché la crisi occupazionale c’è, troppi cittadini ahimè non comprano il giornale quotidiano come preghiera del mattino dell’uomo moderno, come voleva Georg Wilhelm Friedrich Hegel, insomma una preghiera laica che faceva inorridire Baudelaire e stuoli di denigratori della stampa e dell’informazione. Figuriamoci quel che avrebbero detto della televisione Balzac o Tolstoj o Cesare Cantù. Eppure, immaginate una nazione priva di giornali liberi, con tutti i limiti di questo magico aggettivo, Sarebbe muta, come muta, e sorda, una società che avesse soltanto un giornalismo di regime, una “Pravda” (?P?B?A) solo di nome verità. Proibito divagare. Il tema dell’odierno Giovenale è “Giornaliste d’Umbria”, un tema che non è peregrino come sembra, attiene al lavoro, alla giusta retribuzione per una prestazione, ai contributi, alla pensione, alla tranquillità socio economica d’oggi e di domani. Le donne avanzano, il corso della storia è inarrestabile, l’Italia non brilla per diplomati e laureati (apprezzabile Francesco Rutelli, si dice buon sindaco di Roma, che intende pigliarsi il “pezzo di carta” a più di sessant’anni), migliaia di ricercatori emigrano perché la meritocrazia non abita qui, vedi alla voce Università, dove il cognome pesa. Ma la vita è popolata di donne che si son fatte da sé, combattendo la concorrenza e la raccomandazione, sfidando il vizio di pagare la donna a parità di lavoro un 20-30% in meno. Ben venga la giornata della fertilità, dove si son fatti errori macroscopici nella comunicazione, affidata, al solito, non al top ma agli amici degli amici, ma il problema esiste o no? Se invece di rubare a man bassa per dritto e per rovescio, si ponesse mano ad aprire asili nido, a dare “stipendi di maternità” anziché la miseria degli assegni familiari, per cui il salario di un padre di quattro figli è di poco superiore a quello di un single o di uno senza figli a carico? Misteri dell'economia e della burocrazia. E resta intatto l’arcano dell’evasione fiscale che imperterrita, trionfale e trionfante domina questo meraviglioso e disastroso paese dove fioriscono i limoni, dove impinguano dubbi e corruzione, e sfiducia nella politica, dove tribuni sfacciati e volgari convincono indifferentemente borghesi, rivoluzionari, ricchi, evasori, pavidi, filosofi e sfigati. E poi dice che le ideologie sono morte e sepolte sotto il muro di Berlino. Non è questa che demolisce i partiti, quando son ridotti al lumicino, l’ideologia del no sempre e comunque? L’ideologia dell’irrazionale sulla sensatezza? Il cupio dissolvi sulla scena del mondo, quando la vita “è una storia raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, e che non significa nulla”.
Pessimismo cosmico, ma Macbeth ha le mani macchiate di sangue, affamato di potere. Al contrario, le giornaliste d’Umbria, giovani e giovanissime, perfino coraggiose croniste d’inchiesta, sono armate di penna e taccuino, di registratore, di tablet e altre diavolerie informatiche (che Giovenale trova riprovevoli: perché non sa usarle), che permettono loro in tempo reale d’informarsi su quel che accade sul pianeta e di collegarsi a Google digitando su, anzi sfiorando minuscoli aggeggi grandi quanto il palmo della mano.


Citazione
Ma la vita è popolata di donne che si son fatte da sé, combattendo la concorrenza e la raccomandazione, sfidando il vizio di pagare la donna a parità di lavoro un 20-30% in meno.


Citazione
Il giornalismo umbro era appannaggio dei maschi
[...]
Quanto alle pubbliciste (dati 2012), su 1.160 iscritti le donne sono 360 (28%

I "maschi" e le "donne"...

http://www.umbrialibri.com/anton-carlo-ponti/
Citazione
Anton Carlo Ponti nasce a Roma nel 1936, maturità classica, laurea in giurisprudenza, premio della cultura della Presidenza del consiglio dei ministri, primo direttore responsabile del “Corriere dell’Umbria”, Accademico d’onore dell’Accademia di belle arti Pietro Vannucci, socio corrispondente della Depurtazione di storia patria per l’Umbria.

Definirli dei cattivi maestri è poco.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Settembre 28, 2016, 18:50:01 pm
Citazione
Ma la vita è popolata di donne che si son fatte da sé, combattendo la concorrenza e la raccomandazione, sfidando il vizio di pagare la donna a parità di lavoro un 20-30% in meno.
Che bella favola :lol:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Settembre 28, 2016, 18:57:41 pm
Che bella favola :lol:

Il bello è che parliamo di un uomo di ottant'anni (80) e laureato...

Personalmente trovo a dir poco sconcertante la gran parte degli uomini di quella generazione (o giù di lì), ché per certi versi hanno fatto danni incalcolabili.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Settembre 28, 2016, 19:01:57 pm
Se c'è una categoria iperfavorita, con o senza raccomandazioni, è quella delle donne :mad: :mad:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Massimo - Settembre 28, 2016, 19:17:35 pm
"Le persone, ahimè, non leggono più i giornali come preghiera del mattino..." e non ti sei chiesto perchè, scimunito? Perchè fanno schifo!
"Oggi troviamo molte donne giornaliste brave, spigliate e capaci" e non ti viene il sospetto che le donne ci sono per il semplice fatto che i
maschi vanno a lavorare altrove perchè il cartaceo è destinato a sparire e i giornali stanno in piedi grazie alle sovvenzioni statali, idiota?
Certi maschi, se si può definirli tali, sono solo una generazione di falliti che maschera il loro fallimento con il zerbinismo a tutto spiano.
E, dulcis in fundo: "Tra vent'anni vedremo donne in tutte le posizioni apicali". Te lo dico io dove vedremo le donne, imbecille: tra le mura
domestiche a fare la pappa per l'uomo tornato ad essere contadino o cacciatore, visto che assisteremo tra pochissimi anni al collasso del
sistema finanziario ed economico globale. E si accontenteranno di sopravvivere fisicamente e di emanciparsi solo dalla morte per fame.
Altro che emanciparsi da tutto il resto. Il suprematismo se lo scorderanno. Quanto a te, per bene che ti vada, farai il menestrello in giro
per i villaggi rurali a cantare le lodi del patriarcato o, se esisterà ancora una Chiesa, a fare il prete a predicare dal pulpito che le donne
devono obbedire al loro marito senza discutere perchè ciò è inevitabile nel patriarcato. Sempre che tu (Allelujah, non sia crepato prima).
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Negan_66 - Settembre 29, 2016, 23:56:23 pm
Non so a voi ma "La terra salvata dalle donne..." mi ricorda tanto questo classico della fantascienza.... :sick:

(http://www.canalecinema.it/wp-content/uploads/2014/08/il_pianetadellescimmie-207x300.jpg)
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Settembre 30, 2016, 00:03:38 am
Da quando le donne hanno avuto più responsabilità pubbliche le cose sono non poco peggiorate... :dry:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Ottobre 01, 2016, 14:13:24 pm
Il libro di cazzullo si sta vendendo, purtroppo. :ohmy:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Sardus_Pater - Ottobre 01, 2016, 14:52:43 pm
Il libro di cazzullo si sta vendendo, purtroppo. :ohmy:

Dietro c'è una campagna stampa studiata a tavolino, il semplice "femminista è bello" non basta per vendere quello spreco di carta.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Ottobre 01, 2016, 22:42:10 pm
Il libro di cazzullo si sta vendendo, purtroppo. :ohmy:
Con la promozione che fanno... :mad:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 16, 2016, 09:02:38 am
La presentazione fatta dallo stesso Cazzullo: corriere.it/cultura/16_settembre_19/aldo-cazzullo-le-donne-erediteranno-la-terra-726abec2-7e81-11e6-b738-f3f4294a9e26.shtml

Intervista radiofonica a Radio Deejay: deejay.it/news/le-donne-useranno-il-potere-meglio-degli-uomini-la-visione-di-aldo-cazzullo-a-djci/497048/

Riporto due citazioni dall'articolo del Corriere scritto dallo stesso autore del libro:

Citazione
Voi donne siete meglio di noi. Non pensiate che gli uomini non lo sappiano; lo sappiamo benissimo, e sono millenni che ci organizziamo per sottomettervi, spesso con il vostro volenteroso aiuto. Ma quel tempo sta finendo. È finito. Comincia il tempo in cui le donne prenderanno il potere. Lo stanno prendendo. E «potere» non è una parola negativa; dipende dall’uso che se ne fa. Le donne ne faranno un uso migliore degli uomini. E li salveranno.

Citazione
La donna ha sempre avuto qualcosa in più; ora però ne è consapevole. Un tempo i posti migliori erano riservati agli uomini, anche nelle attività considerate da donna. C’erano molte sarte e molte cuoche; ma i grandi stilisti e i grandi chef erano soprattutto maschi. Oggi non c’è categoria, mestiere, contesto sociale in cui le donne non emergano. Le mogli si realizzavano attraverso il successo dei mariti, e si diceva che dietro ogni grande uomo ci fosse sempre una grande donna. Una frase che oggi si può ribaltare: dietro una grande donna a volte c’è un grande uomo; più spesso ci sono talento, sacrifici, lavoro.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 16, 2016, 09:03:33 am
Mi sono subito accorto che l'argomento era già stato affrontato: https://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=13828.0
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 16, 2016, 09:15:25 am
A quanto pare quella di scrivere articoli femministi è un'abitudine di Cazzullo, guardate qui:

Fonte: iodonna.it/attualita/famiglie/2016/08/13/cosa-vogliono-le-ragazze/

Citazione
13 agosto 2016

QUELLO CHE GLI UOMINI NON DICONO I ragazzi guardano il mondo attraverso le cose che fanno, le cose che hanno. Le ragazze invece sono concentrate su quello che provano, che sentono

di ALDO CAZZULLO

«I ragazzi guardano il mondo attraverso le cose che fanno, le cose che hanno. Le ragazze invece sono concentrate su quello che provano, che sentono. I maschi vivono al presente, le femmine al futuro. È per questo, credo, che 9 volte su 10 quando a un ragazzo dici la parola progetto lui sparisce. Progetto, cioè pensiero astratto di qualcosa nel futuro».

Per due anni Concita De Gregorio, con la sua squadra, ha intervistato mille ragazze. Oltre 400 clip sono on line, una al giorno, sul sito di Repubblica: centinaia di migliaia di lettori le seguono e mandano a loro volta testimonianze. Gli spunti sono infiniti. Tra le molte cose che mi hanno colpito, scelgo questa riflessione sulle ragazze e i ragazzi (che vale anche per le bambine e i bambini): «La differenza è che quando finisce la ricreazione dei maschi ne troviamo sempre uno che piange. Fanno giochi che fanno piangere. Noi no. Noi disegniamo, parliamo, cose così. Noi quando finisce la ricreazione non abbiamo mai pianto».

Il futuro appartiene alla femmine perché sanno guardare lontano. Perché sanno sacrificare l’oggi per il domani. Perché si prendono cura; e la terra, e l’uomo, hanno bisogno di cura, perché ormai è chiaro che non sono, non siamo immortali. Ci sono molte ragioni per leggere Cosa pensano le ragazze (Einaudi), non a caso il saggio più venduto della stagione. Il principale è la speranza, che si affaccia quasi dappertutto: dal racconto della ragazza dello Zen di Palermo che vorrebbe «andare in una città lontana, tipo Londra o Taranto», a quello di Zahra, che piangeva perché nel viaggio per l’Italia aveva perso il suo orso, e come regalo per i 16 anni ha voluto Skype, grazie a cui ha trovato il suo amore.

E' da non credere la massa di luoghi comuni e frasi senza fondamento presenti in questo genere di articoli. Che poi sono proprio tra le più frequenti accuse che sono soliti rivolgere a chi non la pensa come loro: quelle di ragionare per luoghi comuni o affermazioni infondate.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 16, 2016, 09:41:44 am
Che coraggio ci vuole a dire che il femminismo è sinonimo di parità mentre il maschilismo è sinonimo di supremazia maschile.

Questi articolo sono misandrici, altroché, e si trovano sul maggiore quotidiano nazionale ("Io Donna" dovrebbe essere un inserto del Corriere).
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 16, 2016, 09:53:49 am
Articolo seganalatomi da un amico e scritto da uno degli innumerevoli zerbini che infestano l'Italia.

http://corrieredellumbria.corr.it/news/giovenale/233387/giornaliste-d-umbria.html


I "maschi" e le "donne"...

http://www.umbrialibri.com/anton-carlo-ponti/
Definirli dei cattivi maestri è poco.

In parte è già così, ad esempio se ricordo bene (ma non ricordo con certezza) 7-8 dei nuovi medici su 10 di quelli che esordiscono annualmente negli ultimi anni sono donne...

E la stampa che fa?

Si rammarica che ci sono poche donne medico in ruoli dirigenziali o nell'ordine professionale, non è che scrive a proposito della sempre più minoranza della componente maschile. Non sarebbe abbastanza politicamente corretto farlo.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Massimo - Ottobre 16, 2016, 12:59:24 pm
La donna, quando può, fa solo i cazzi suoi. E basta. Altro che preoccuparsi di "salvare la terra". Quanto allo scimunito di Cazzullo (al quale
manca come secondo cognome il sostantivo "Testa") dovrebbe sapere che la preoccupazione degli uomini è sempre stata solo quella di
garantire la sopravvivenza della specie umana, non di irregimentare ed asservire le donne. Lo strumento per garantire la sopravvivenza
dell'umanità era e non poteva essere che la famiglia e la società patriarcale, la sola possibile in contesti di pericoli sempre incombenti e di
precarietà esistenziale. La sottomissione e l'asservimento della donna in ruoli che le si confacevano, casomai, era una conseguenza,  non
un obiettivo fissato e stabilito a tavolino (come la demenziale propaganda femminista crede e ama far credere). Ma forse pretendere ciò
da Cazzullo (non sarebbe il caso di usare il vezzeggiativo nel menzionare il suo nome) è pretendere troppo. Secondo me, non fa neanche
finta di non saperlo. Non lo sa e basta.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Ottobre 16, 2016, 21:30:51 pm
La donna, quando può, fa solo i cazzi suoi. E basta. Altro che preoccuparsi di "salvare la terra". Quanto allo scimunito di Cazzullo (al quale
manca come secondo cognome il sostantivo "Testa") dovrebbe sapere che la preoccupazione degli uomini è sempre stata solo quella di
garantire la sopravvivenza della specie umana, non di irregimentare ed asservire le donne. Lo strumento per garantire la sopravvivenza
dell'umanità era e non poteva essere che la famiglia e la società patriarcale, la sola possibile in contesti di pericoli sempre incombenti e di
precarietà esistenziale. La sottomissione e l'asservimento della donna in ruoli che le si confacevano, casomai, era una conseguenza,  non
un obiettivo fissato e stabilito a tavolino (come la demenziale propaganda femminista crede e ama far credere). Ma forse pretendere ciò
da Cazzullo (non sarebbe il caso di usare il vezzeggiativo nel menzionare il suo nome) è pretendere troppo. Secondo me, non fa neanche
finta di non saperlo. Non lo sa e basta.
:clapping:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: freethinker - Ottobre 17, 2016, 08:41:50 am
Le donne faranno del potere un uso migliore?
Qualora, Dio non voglia, la Clinton dovesse vincere le elezioni USA, il suddetto Cazzullo rischierebbe di verificare molto presto e a proprie spese quale "uso migliore" del potere possano fare le donne.
A proposito di libri, sono riuscito a trovare, non senza qualche difficoltà, una copia del libro di Moebius (roba di un secolo fa) e tra le cose che mi hanno colpito, c'è il fatto che anche lui parla di "femministi" :hmm:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 17, 2016, 13:14:50 pm
Altre "perle" di Cazzullo:

Citazione
“Io credo che le donne non chiedano dei vantaggi, semplicemente intendono essere rispettate in quanto donne”, afferma l’autore, che prosegue spiegando quali siano le qualità femminili che permetteranno loro di gestire il potere meglio degli uomini nell’immediato futuro.

Citazione
“Quattro suicidi su cinque sono uomini: le donne hanno una capacità di resistenza che noi non riusciamo neanche ad immaginare”.

Fonte: h*tp://www.deejay.it/news/le-donne-useranno-il-potere-meglio-degli-uomini-la-visione-di-aldo-cazzullo-a-djci/497048/ 3 ott 2016

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Nell'articolo seguente recensisce Concita De Gregorio:

Citazione
13 agosto 2016

QUELLO CHE GLI UOMINI NON DICONO I ragazzi guardano il mondo attraverso le cose che fanno, le cose che hanno. Le ragazze invece sono concentrate su quello che provano, che sentono

di ALDO CAZZULLO

«I ragazzi guardano il mondo attraverso le cose che fanno, le cose che hanno. Le ragazze invece sono concentrate su quello che provano, che sentono. I maschi vivono al presente, le femmine al futuro. È per questo, credo, che 9 volte su 10 quando a un ragazzo dici la parola progetto lui sparisce. Progetto, cioè pensiero astratto di qualcosa nel futuro».

Per due anni Concita De Gregorio, con la sua squadra, ha intervistato mille ragazze. Oltre 400 clip sono on line, una al giorno, sul sito di Repubblica: centinaia di migliaia di lettori le seguono e mandano a loro volta testimonianze. Gli spunti sono infiniti. Tra le molte cose che mi hanno colpito, scelgo questa riflessione sulle ragazze e i ragazzi (che vale anche per le bambine e i bambini): «La differenza è che quando finisce la ricreazione dei maschi ne troviamo sempre uno che piange. Fanno giochi che fanno piangere. Noi no. Noi disegniamo, parliamo, cose così. Noi quando finisce la ricreazione non abbiamo mai pianto».

Il futuro appartiene alla femmine perché sanno guardare lontano. Perché sanno sacrificare l’oggi per il domani. Perché si prendono cura; e la terra, e l’uomo, hanno bisogno di cura, perché ormai è chiaro che non sono, non siamo immortali. Ci sono molte ragioni per leggere Cosa pensano le ragazze (Einaudi), non a caso il saggio più venduto della stagione. Il principale è la speranza, che si affaccia quasi dappertutto: dal racconto della ragazza dello Zen di Palermo che vorrebbe «andare in una città lontana, tipo Londra o Taranto», a quello di Zahra, che piangeva perché nel viaggio per l’Italia aveva perso il suo orso, e come regalo per i 16 anni ha voluto Skype, grazie a cui ha trovato il suo amore.

Fonte: h*tp://www.deejay.it/news/le-donne-useranno-il-potere-meglio-degli-uomini-la-visione-di-aldo-cazzullo-a-djci/497048/  13 ago 2016

Mi chiedo se per esaltare alcune storie di vita con protagoniste donne che hanno lasciato un segno, come sono state raccontate da Cazzullo nel suo libro o storie più o meno ordinarie, come sono state raccontate da Concita De Gregorio in un altro libro (a quanto ho capito), è necessario per forza denigrare il genere maschile.
Non credo che quando vengono raccontate storie esemplari con protagonisti uomini allora per dargli maggiore importanza viene denigrato il genere femminile.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 17, 2016, 13:51:43 pm
Il libro è stato presentato anche a Montecitorio alla presenza di Laura Boldrini e Maria Elena Boschi.

Nonostante il libro abbia chiari toni misandrici e pubblicizzi una presunta superiorità della donna sull'uomo.

Ma "presunta superiorità dell'uomo sulla donna" non è forse il significato del termine "maschilismo" sul vocabolario del sito della Treccani e quello del Corriere laddove al femminismo si attribuisce la ricerca della parità e uguaglianza?

Riporto dal sito della Treccani:

Citazione
maschilismo s. m. [der. di maschile]. – Termine, coniato sul modello di femminismo, usato per indicare polemicamente l’adesione a quei comportamenti e atteggiamenti (personali, sociali, culturali) con cui i maschi in genere, o alcuni di essi, esprimerebbero la convinzione di una propria superiorità nei confronti delle donne sul piano intellettuale, psicologico, biologico, ecc. e intenderebbero così giustificare la posizione di privilegio da loro occupata nella società e nella storia.

h*tp://www.treccani.it/vocabolario/maschilismo/

E da quello del Corriere:

Citazione
maschilismo[ma-schi-lì-smo] s.m

Atteggiamento per cui l'uomo si reputa superiore alla donna in contesti sociali e privati

h*tp://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/maschilismo.shtml
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Ottobre 17, 2016, 19:29:32 pm
Aldo Cazzullo
Citazione
“Quattro suicidi su cinque sono uomini: le donne hanno una capacità di resistenza che noi non riusciamo neanche ad immaginare”.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/cina-molto-alto-numero-dei-suicidi-1672165/
Citazione
SHANGHAI, CINA – C’è un serio problema di suicidi in Cina e le autorità se ne stanno accorgendo se, in occasione della giornata mondiale della prevenzione dei suicidi, molti studiosi ed esperti del Paese del dragone chiedono la creazione di una task force per prevenirli. E i numeri danno ragione a queste preoccupazioni.

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che risalgono al 2009, i suicidi in Cina rappresentano il 26% del totale nel mondo, diventando tra le prime cinque cause di morte nel Paese. I dati ufficiali del governo di Pechino, che secondo molti analisti internazionali sono più bassi della realtà, dicono che ogni anno si suicidano circa 280.000 persone, più di 300.000 secondo altre stime non ufficiali. Quello che fa impressione in un dato già molto alo è che l’80% di questi suicidi avviene nelle zone rurali. Non solo: le donne cinesi si suicidano molto più degli uomini, facendo della Cina il Paese con più suicidi femminili, ovvero il 56% di tutti i suicidi femminili del pianeta.

E i suicidi in Cina non riguardano solo gli anziani: la maggioranza rientra nella fascia di età 15-34 anni, per la quale è la prima causa di morte o, comunque, sotto i 60 anni. Il suicidio è la prima cause di morte per i teenager cinesi, il 6-10% del totale dei quali ha tentato di togliersi la vita. Le cause sono le più varie. Se ad esempio negli Usa la quasi totalità dei casi di suicidio sono dovuti alla depressione o a malattie mentali, in Cina, secondo il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), negli Stati Uniti, “solo” il 60% delle vittime di suicidio in Cina vengono da una storia di malattia mentale.

Tra i giovani e i ragazzini, la causa dei suicidi è da ricercare soprattutto nello stress e nelle pressioni che la neo società cinese, votata all’arrivismo e al successo, provoca. Con la legge del figlio unico soprattutto, i genitori poggiano tutte le speranze sull’unico erede il quale non può fallire nelle prove  scolastiche che lo porteranno verso una vita di successi. Soprattutto in prossimità degli esami nazionali per l’accesso alle scuole superiori e alle migliori università, aumenta il numero dei suicidi. Senza poi contare che la crisi economica ha creato un problema di occupazione in Cina,

Un terzo dei laureandi nel 2011 è stato incapace di trovare un lavoro e 1,5 milioni di questi laureati invece erano disoccupati ancora un anno dopo il diploma. Nelle campagne, invece, oltre all’abbandono dovuto alla ricerca di lavoro e alle difficoltà di un lavoro pesante, a gravare sui suicidi è anche l’uso dei pesticidi. Sempre secondo l’Oms, il 58% di tutti i suicidi cinesi avviene utilizzando un pesticida diffusamente sfruttato nelle colture delle campagne cinesi. Secondo alcuni studi, il pesticida favorirebbe malattie mentali (la sua esposizione porterebbe anche Alzheimer e Parkinson) e depressione e viene spesso ingerito per porre a termine la vita. La mancanza di soccorsi adeguati nelle campagne favorisce l’aumento dei casi.

@@

Per inciso: il 90% delle persone che soffrono di anoressia e bulimia appartiene al sesso femminile.

Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 17, 2016, 20:50:15 pm
Mi sovviene un orribile quesito :
se Cazzullo e Conchita avessero un coito ( o una copula  :sick: ), che razza di orrido essere potrebbe nascere ?
Ora,io li capisco, li pagano e loro scrivono quelle scemenze.
Purtuttavia, devono avere proprio delle perversioni, specie il Cazzillo , per eruttare quelle boiate. 
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 17, 2016, 20:57:37 pm
a proposito, visto che ormai siamo dentro alla sentina, vi presento un altro esponente di questa schiatta degenere :

http://www.gazzettadellaspezia.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=60062:la-guerriera-dagli-occhi-verdi-marco-rovelli-presenta-il-suo-ultimo-libro-contro-il-maschilismo-e-le-guerre&Itemid=9887

Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Ottobre 17, 2016, 23:29:49 pm
La Clinton lo ha letto? :lol:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 18, 2016, 14:34:26 pm
La Clinton lo ha letto? :lol:

Lei  non legge, lei manda a bormbardare :cry:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 18, 2016, 14:55:12 pm
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/versione-mughini-cazzullo-siamo-secolo-sorpasso-133441.htm
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 19, 2016, 16:02:32 pm
Alla presentazione del libro di Cazzullo a Montecitorio al fianco del giornalista del Corriere c'erano la Boldrini e la Boschi: http://formiche.net/2016/09/21/le-donne-erediteranno-la-terra-di-aldo-cazzullo-letto-da-maria-elena-boschi-e-laura-boldrini/

http://formiche.net/gallerie/tutti-volti-di-maria-elena-boschi-alla-presentazione-del-libro-di-cazzullo-foto-di-pizzi/
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 19, 2016, 16:09:18 pm
Alla presentazione del libro di Cazzullo a Montecitorio al fianco del giornalista del Corriere c'erano la Boldrini e la Boschi: http://formiche.net/2016/09/21/le-donne-erediteranno-la-terra-di-aldo-cazzullo-letto-da-maria-elena-boschi-e-laura-boldrini/

http://formiche.net/gallerie/tutti-volti-di-maria-elena-boschi-alla-presentazione-del-libro-di-cazzullo-foto-di-pizzi/
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: giuspal - Ottobre 19, 2016, 20:28:31 pm
Alla presentazione del libro di Cazzullo a Montecitorio al fianco del giornalista del Corriere c'erano la Boldrini e la Boschi: http://formiche.net/2016/09/21/le-donne-erediteranno-la-terra-di-aldo-cazzullo-letto-da-maria-elena-boschi-e-laura-boldrini/

http://formiche.net/gallerie/tutti-volti-di-maria-elena-boschi-alla-presentazione-del-libro-di-cazzullo-foto-di-pizzi/

Mi sarei meravigliato del contrario.  :sick:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 21, 2016, 00:33:33 am
A mio avviso è un episodio grave perché se fosse successa una cosa del genere al contrario le femministe avrebbero chiesto la destituzione del politico che avesse partecipato a una simile presentazione. Due pesi e due misure.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Sardus_Pater - Ottobre 21, 2016, 19:59:34 pm
Se fosse successa una cosa del genere al contrario... NON sarebbe mai successa una cosa del genere al contrario, ahinoi :doh: .
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Ottobre 22, 2016, 12:42:38 pm
Ne ho letto all'incirca 10 pagine in libreria, e devo dire che è un libro fortemente sessista, suprematista femminile in tutti i suoi aspetti, misandrico a livello di paranoia, un libro che se veramente si condannassero sul serio le discriminazioni e il sessismo dovrebbe essere messo all'indice e l'editore denunciato per istigazione all'odio. Invece niente la mancino guarda caso non funziona verso tale settore.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Ottobre 22, 2016, 13:13:52 pm
Le donne faranno del potere un uso migliore?
Qualora, Dio non voglia, la Clinton dovesse vincere le elezioni USA, il suddetto Cazzullo rischierebbe di verificare molto presto e a proprie spese quale "uso migliore" del potere possano fare le donne.
A proposito di libri, sono riuscito a trovare, non senza qualche difficoltà, una copia del libro di Moebius (roba di un secolo fa) e tra le cose che mi hanno colpito, c'è il fatto che anche lui parla di "femministi" :hmm:

Io ho il libro di moebius che tra l'altro è stato uno dei migliori scienziati del tempo.

Sì, parlava di femministi.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Ottobre 22, 2016, 13:16:31 pm
Oggi i libri sono tutti contro gli uomini, i quali vengono considerati tutti maschilisti. Ovviamente sono tutti bianchi occidentali, non musulmani o di colore.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Ottobre 22, 2016, 13:18:07 pm
Notate i prestiti di queste seguenti biblioteche:


https://opac.provincia.ra.it/SebinaOpac/Opac?action=inventory&docID=0


Chissà poi se sono uomini o donne.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Ottobre 22, 2016, 14:34:09 pm
Oggi i libri sono tutti contro gli uomini, i quali vengono considerati tutti maschilisti. Ovviamente sono tutti bianchi occidentali, non musulmani o di colore.

Questo è più che sicuro.
Tra l'altro questo è un particolare che io stesso ho sottolineato più volte.

Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Ottobre 22, 2016, 14:35:52 pm
Io ho il libro di moebius che tra l'altro è stato uno dei migliori scienziati del tempo.

Sì, parlava di femministi.

JAROD72, ti andrebbe di postare qualche brano di quel libro?

Io, a parte questo,
http://www.lucidamente.com/1802-quel-maledetto-crucco-di-moebius/
non ho altro.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Ottobre 22, 2016, 14:44:50 pm
Ne ho letto all'incirca 10 pagine in libreria, e devo dire che è un libro fortemente sessista, suprematista femminile in tutti i suoi aspetti, misandrico a livello di paranoia, un libro che se veramente si condannassero sul serio le discriminazioni e il sessismo dovrebbe essere messo all'indice e l'editore denunciato per istigazione all'odio. Invece niente la mancino guarda caso non funziona verso tale settore.

Tuttavia son sicuro che un giorno, sicuramente lontano, roba del genere non passerà più inosservata neppure dalle nostre parti.
Gli uomini del futuro, quelli che ancora devono nascere, si chiederanno:
"Ma come cazzo facevano i nostri nonni e bisnonni ad accettare tutto ciò? E come è possibile che all'epoca esistessero uomini così mentalmente depravati, come l'autore di quel cazzo di libro?"

Tempo al tempo.
Mi spiace solo che io non ci sarò.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Ottobre 22, 2016, 23:14:51 pm
Questo è più che sicuro.
Tra l'altro questo è un particolare che io stesso ho sottolineato più volte.
Ciò rivela la sinergia di ideologie e propagande apparentemente indipendenti, che hanno come scopo quello di affossare (temporaneamente) la civiltà occidentale, partendo dall'uomo che ne è il custode primario. Wyndham Lewis diceva che la propaganda di ogni ideologia 'rivoluzionaria' punta su donne e bambini (il 'futuro') perché più facilmente influenzabili, mettendoli contro l'uomo che è il principale ostacolo a ogni manipolazione sociale.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Ottobre 23, 2016, 01:22:05 am
Probabilmente il riflusso verrà molto più rapidamente.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Ottobre 23, 2016, 21:22:13 pm
Tuttavia son sicuro che un giorno, sicuramente lontano, roba del genere non passerà più inosservata neppure dalle nostre parti.
Gli uomini del futuro, quelli che ancora devono nascere, si chiederanno:
"Ma come cazzo facevano i nostri nonni e bisnonni ad accettare tutto ciò? E come è possibile che all'epoca esistessero uomini così mentalmente depravati, come l'autore di quel cazzo di libro?"

Tempo al tempo.
Mi spiace solo che io non ci sarò.

Esatto tempo al tempo.

Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Ottobre 23, 2016, 21:25:36 pm
JAROD72, ti andrebbe di postare qualche brano di quel libro?

Io, a parte questo,
http://www.lucidamente.com/1802-quel-maledetto-crucco-di-moebius/
non ho altro.

Sì, ci avevo pensato. Pur non avendo lo scanner, vedrò di farlo in altro modo. Comunque vedrò di trovare qualcuno che possa digitalizzarmelo in pdf, poi lo caricherò.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Ottobre 24, 2016, 22:52:51 pm
Leggete qua.

https://www.facebook.com/aldo.cazzullo?ref=br_rs
Citazione
Antonella Cigolini‎
a Aldo Cazzullo
9 ore fa ·

Sto guardando la puntata di Quante Storie: SEMPRE I MIEI COMPLIMENTI E LA MIA STIMA ASSOLUTA!
Antonella
P.S. Dove studia mia figlia, quest'anno su sette specializzandi in chirurgia, sei son ragazze!

Citazione
Serenella Gatti Linares‎
a Aldo Cazzullo
10 ore fa ·

Magari tutti gli uomini la pensassero come te! Allora sì il mondo cambierebbe e sarebbe più bello! Grazie per quello che fai per tutte le donne e che addita una strada nuova e finalmente giusta.

Come ho già avuto modo di scrivere son proprio questi eunuchi mentali il "cavallo di troia" delle donne.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 25, 2016, 11:12:12 am
La strada giusta sono il suprematismo femminile e la misandria?

Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 25, 2016, 13:41:50 pm
La strada giusta sono il suprematismo femminile e la misandria?

per i castrati, si :doh:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Ottobre 25, 2016, 20:45:17 pm
Le donne si ritengono superiori e hanno, guarda caso bisogno di cazzullo come appoggio.

Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 25, 2016, 20:53:47 pm
Le donne si ritengono superiori e hanno, guarda caso bisogno di cazzullo come appoggio.

Forse perché se queste cose le sostiene un uomo allora passa più inosservato ai radar degli altri uomini laddove una scrittrice donna solleverebbe maggiori malumori e diffidenza tra gli uomini.

E' come se si accorda a chi fa parte di una categoria, maggiori libertà di criticare la categoria stessa rispetto a quando a farlo è chi è al di fuori della categoria. In questo caso le categorie sono uomini e donne.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 29, 2016, 14:42:43 pm
http://it.avoiceformen.com/mega-evidenza/cazzullo/
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Ottobre 29, 2016, 14:43:22 pm
http://it.avoiceformen.com/mega-evidenza/cazzullo/
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: COSMOS1 - Ottobre 29, 2016, 15:29:00 pm
va bene, nel MoMas la critica degli zerbini ormai è completa, credo che difficilmente potremo dire di più (si, potremmo organizzarci per diffondere il dileggio di questa ignobile sottospecie, va bene)
ma a mio parere dobbiamo fare qualche passo in più:
perchè incensare in questo modo le donne? perchè magnificarle? perchè illuderle di essere quel che non sono?
e poi: questi complimenti continui cosa producono nella psiche femminile?
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 29, 2016, 17:09:22 pm
Il perchè dei  vari Cazzullo è in una di queste risposte, o più di una :

https://www.questionemaschile.org/?p=1655#more-1655
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Ottobre 29, 2016, 17:33:48 pm
e poi: questi complimenti continui cosa producono nella psiche femminile?
Meglio non parlarne :doh:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Novembre 08, 2016, 13:53:34 pm
Mughini in questo pezzo del suo articolo pubblicato da Dagospia ha detto tutto sull'argomento... ho evidenziato due frasi salienti in grassetto:

Citazione
Giorno più giorno meno sono passati circa quarant’anni dal giorno in cui, al romano centro culturale “Mondoperaio” allora diretto da Paolo Flores, stavo chiacchierando di donne e terrorismo e avevo accanto quattro o cinque donne, di cui non faccio i nomi perché l’esser galantuomo è per me una seconda pelle, altro che inferiorità del Maschio.
 
Stavo dicendo semplice che in fatto di terrorismo “rosso” e di agguati terroristi contro inermi non è che le donne avessero avuto una loro intima gentilezza che le differenziava dagli assassini maschi. Naturalmente ero lì lì per elencare gli episodi, che conosco a puntino completi di nome, cognome e soprannome. In quel preciso momento il pubblico femminile (la stragrande maggioranza dei presenti) scattò in piedi a opporsi alla mia parola.

No, non a opporsi alla mia parola; a togliermela di brutto, a impedire che parlassi. E sebbene tre o quattro ragazze del pubblico (ciao, Lalli Mannarini) volessero invece che io continuassi il mio ragionamento. Nessuna delle donne sedute accanto a me pronunciò una parola in difesa del mio diritto a dire quello che pensavo. Una di loro, era stata a cena a casa mia poche sere prima.
 
Niente, non ci fu verso di continuare. La sola volta in vita mia che non ho potuto dire quel che pensavo. A quel punto le giornaliste presenti in sala si raccolsero in gruppo a decidere che l’indomani non avrebbero pubblicato nulla di nulla dell’episodio, ahimé così politically incorrect. E’ un episodio piccolo piccolo, certo. Ma serve a capire che non c’è alcuna Superiorità delle donne come predestinata e che verrà confermata ogni volta.

Ci sono le singole persone, ciascuna con un suo nome e cognome. Ci sono i diversi e più contrastanti episodi, ciascuno (o ciascuna) di noi che una volta è in un modo e una volta in un altro, ci sono uomini volgari e stronzissimi (a caterve) ma ci sono anche donne stronzissime. Ne sta parlando uno che più erano stronze e più mi piacevano. Le adoravo.

Fonte: http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/versione-mughini-cazzullo-siamo-secolo-sorpasso-133441.htm
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Novembre 08, 2016, 13:53:45 pm
L'ex attivista comunista Mughini in questo pezzo del suo articolo pubblicato da Dagospia ha detto tutto sull'argomento... ho evidenziato due frasi salienti in grassetto:

Citazione
Giorno più giorno meno sono passati circa quarant’anni dal giorno in cui, al romano centro culturale “Mondoperaio” allora diretto da Paolo Flores, stavo chiacchierando di donne e terrorismo e avevo accanto quattro o cinque donne, di cui non faccio i nomi perché l’esser galantuomo è per me una seconda pelle, altro che inferiorità del Maschio.
 
Stavo dicendo semplice che in fatto di terrorismo “rosso” e di agguati terroristi contro inermi non è che le donne avessero avuto una loro intima gentilezza che le differenziava dagli assassini maschi. Naturalmente ero lì lì per elencare gli episodi, che conosco a puntino completi di nome, cognome e soprannome. In quel preciso momento il pubblico femminile (la stragrande maggioranza dei presenti) scattò in piedi a opporsi alla mia parola.

No, non a opporsi alla mia parola; a togliermela di brutto, a impedire che parlassi. E sebbene tre o quattro ragazze del pubblico (ciao, Lalli Mannarini) volessero invece che io continuassi il mio ragionamento. Nessuna delle donne sedute accanto a me pronunciò una parola in difesa del mio diritto a dire quello che pensavo. Una di loro, era stata a cena a casa mia poche sere prima.
 
Niente, non ci fu verso di continuare. La sola volta in vita mia che non ho potuto dire quel che pensavo. A quel punto le giornaliste presenti in sala si raccolsero in gruppo a decidere che l’indomani non avrebbero pubblicato nulla di nulla dell’episodio, ahimé così politically incorrect. E’ un episodio piccolo piccolo, certo. Ma serve a capire che non c’è alcuna Superiorità delle donne come predestinata e che verrà confermata ogni volta.

Ci sono le singole persone, ciascuna con un suo nome e cognome. Ci sono i diversi e più contrastanti episodi, ciascuno (o ciascuna) di noi che una volta è in un modo e una volta in un altro, ci sono uomini volgari e stronzissimi (a caterve) ma ci sono anche donne stronzissime. Ne sta parlando uno che più erano stronze e più mi piacevano. Le adoravo.

Fonte: http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/versione-mughini-cazzullo-siamo-secolo-sorpasso-133441.htm
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Massimo - Novembre 08, 2016, 13:59:28 pm
Quando ne fanno le spese anche loro, anche i Mughini di turno si svegliano e si ravvedono. Troppo tardi.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Novembre 27, 2016, 16:47:56 pm
Lo posto qua per non aprire una nuova discussione.


Ultimamente Sgarbi è migliorato moltissimo...

Tra l'altro bisognerebbe far notare alla onorevole in questione, messa lì solo perché è una donna, che si dice misogino e non misogeno.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Novembre 27, 2016, 16:54:28 pm
Che sia l'effetto Trump?

Boh...  :hmm:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Novembre 27, 2016, 18:54:43 pm
Trump o no, ci sono comunque segni di cambiamento del vento.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Sardus_Pater - Novembre 28, 2016, 15:11:19 pm
Ebbravo Vittorione nostro :clapping: .
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Novembre 28, 2016, 15:16:17 pm
Sgarbi for president! :italia2:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Novembre 29, 2016, 18:52:39 pm
Sempre peggio...

http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2016/11/28/news/_oceania_vaiana_e_le_altre_quando_l_eroina_disney_non_ha_bisogno_di_un_uomo-152876781/

Citazione
Oceania', Vaiana e le altre: quando l'eroina Disney non ha bisogno di un uomo
di CHIARA UGOLINI
Pubblicato il 28 novembre 2016

Nelle sale per Natale il nuovo cartoon dei registi di 'La sirenetta' e 'La principessa e il ranocchio', protagonista un'adolescente polinesiana ultima della lista di protagoniste che che per realizzare i propri sogni non cercano un innamorato

"Vorrei, vorrei un amore che sia tutto per me, io sogno la felicità che un giorno verrà, so che quel giorno lui mi dirà: amore son qua" cantava Biancaneve mentre alle sue spalle il principe azzurro si materializzava sul cavallo bianco per unirsi al suo canto. Sono passati quasi 80 anni da Biancaneve e i sette nani, il classico di Walt Disney che ha conquistato bambini ma soprattutto bambine di tutto il mondo e tutte le generazioni. Dopo di lei ci sono state Cenerentola, Aurora, Ariel, Jasmine, Pocahontas, Tiana, Mulan, Rapunzel fanciulle diverse con storie, provenienze, aspetti differenti ma un sogno sempre molto simile: trovare l'amore. Da un po' di tempo invece le cose cominciano a prendere un'altra piega anche nel mondo ipertradizionale della casa di Topolino.

Non è un caso, forse, che la prima principessa Disney a rinnegare l'idea di un fidanzato è stata un'eroina Pixar, frutto della collaborazione tra gli storici studios e la factory di John Lasseter. Merida, la principessa scozzese del film Ribelle - The Brave nel 2012, infatti è stata la prima a rompere il tabù: nessun uomo al suo fianco. Nonostante i genitori abbiano già organizzato un torneo per trovarle un marito, lei che si ritiene troppo giovane per sposarsi e soprattutto (quando fosse) non ha nessuna intenzione di farselo scegliere da altri, decide di fare di testa sua. Provocando la rabbia della mamma, portando il regno sull'orlo di una guerra con i paesi vicini e provocando una serie di guai che però non metteranno in dubbio la sua convinzione: realizzare i suoi desideri di autonomia e compiere il suo destino.

E così, mentre da un lato gli innamorati, quando c'erano, cominciavano ad allontanarsi dal cliché del principe azzurro (c'è stato il ladro gentiluomo di Rapunzel e il consegnatore di ghiaccio Kristoff in Frozen) dall'altro nelle trame l'elemento romantico si faceva mano mano meno importante. Prendiamo appunto Frozen, il film che con il suo incasso mondiale da un miliardo e duecentomila dollari, si è guadagnato il primato del cartoon re del botteghino di tutti i tempi. Anna è una giovane fanciulla che sì sogna l'amore ma che, dopo esser stata abbindolata da un principe senza scrupoli, non solo capisce che "non si può sposare qualcuno conosciuto il giorno stesso", ma messa di fronte ad una scelta estrema sarà capace di un "atto di vero amore" nei confronti della sorella Elsa. Ma è a Elsa, la regina del ghiaccio intrappolata dai suoi stessi poteri, che si deve la "rivoluzione" antiromantica del film; per lei non ci sono innamorati o pretendenti tanto che qualche mese fa è partita una campagna sul web per far sì che, nel secondo episodio della saga che dovrebbe arrivare nel 2018, Elsa abbia una fidanzata.

Così sotto l'ashtag #GiveElsaAGirlfriend (#DiamoAdElsaUnaFidanzata), lanciato da una diciassettenne messicana, è partito un tam tam che invoca appunto una Elsa lesbica per il prossimo cartoon. Sarà difficile, la via LGBT ai cartoon è tortuosa e particolarmente accidentata ma soltanto il fatto che se ne parli costituisce una grande novità. Novità che arriva alla fine di un percorso di allontanamento dall'immagine di "principessa in attesa di essere salvata" che primo fra tutti la Fiona di Shrek (mondo Dreamworks però) aveva inaugurato e che si ritrova nell'ultima eroina Disney, la polinesiana Vaiana protagonista di Oceania, campione di incassi lo scorso weekend negli Stati Uniti (più di 80 milioni di dollari) e salutato in patria da buone critiche. Lo firmano i registi John Musker e Ron Clements (La sirenetta, La principessa e il ranocchio).

Vaiana non è una principessa, è lei stessa a chiarirlo, è un'adolescente polinesiana figlia del capo del suo villaggio. Vive nell'isola di Motonui, nella Polinesia francese, in un tempo lontano quando gli abitanti da esperti navigatori misteriosamente avevano abbandonato ogni desiderio di esplorazione. Vaiana, che in originale si chiama Moana, è destinata a prendere il posto del padre alla guida della sua gente. Come tutte le adolescenti, Vaiana è combattuta tra la volontà di seguire i suoi sogni e il senso di responsabilità che i genitori le infondono, tra il desiderio di partire ad esplorare l'Oceano e il suo dovere di rimanere ad aiutare il suo popolo, la cui isola sembra di giorno in giorno impoversi, le noci di cocco colpite dalla malattia, il pesce sempre più scarso. Una nonna un po' sciamana l'aiuterà a prendere la decisione giusta e la spingerà a partire per una grande avventura. E se c'è un uomo a fianco di Vaiana attraverso l'Oceano, il personaggio è lontanissimo da ogni modello romantico. Si tratta del semidio Maui, figlio di umani che gli Dei hanno salvato rendendolo un essere mutaforma (può trasformarsi in uccello, pesce o insetto), nel passato ha regalato al popolo di Vaiana il fuoco, ma poi è caduto in disgrazia per aver rubato alla dea Te Fiti, cioé l'isola Madre il suo cuore. Oggi è un simpatico cialtrone, senza coraggio e pieno di prosopopea, cui Vaiana, con la sua generosità e tenacia, darà una seconda possibilità.

"Sin dall'inizio del progetto sapevamo che non ci sarebbe stato spazio nel film per una storia d'amore - ha detto a Roma uno dei due registi John Musker - Oceania è una storia di crescita e maturazione, ci piaceva l'idea di una protagonista che fosse un'eroina "cazzuta", avventurosa ma anche capace di compassione. Credo che Vaiana possa essere un ottimo modello per le ragazze ma anche per i ragazzi, per chiunque decide di ascoltare la propria voce interiore e che incoraggia a non lasciare che altri decidano il tuo destino". "Abbiamo concluso il film soltanto tre settimane fa per cui non sappiamo se ci sarà un'altra Oceania - ha aggiunto Ron Clements - non so quanto io possa dire dei progetti Disney ma vi posso garantire che ci sono molte altre ragazze forti in arrivo. Ma anche qualche storia d'amore".

Ovviamentre dietro non potevano che esserci due maschietti.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Novembre 29, 2016, 19:11:49 pm
questi qui sono maschietti che vanno a trans : hanno in testa la fissa della donna cazzuta.
il trans, per l'appunto.
ma si può essere più storditi ?
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Novembre 29, 2016, 19:16:57 pm
questi qui sono maschietti che vanno a trans : hanno in testa la fissa della donna cazzuta.
il trans, per l'appunto.
ma si può essere più storditi ?

Non è un caso che entrambi sono statunitensi e non russi, ad esempio...
Perché, come ben sai, certe puttanate vengono regolarmente partorite in una ben precisa area del pianeta Terra e generalmente gli autori di tali puttanate sono dei maschietti bianchi, che definire degli evirati mentali è poco.

@@

Non è da escludere che nei prossimi anni faranno interpretare a qualche femminuccia ruoli del genere, però in versione rovesciata, quindi femminil/femminista...

Sandokana la tigressa della Malesia.   :sick: :doh:
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Dicembre 12, 2016, 14:35:30 pm
Anche qui parlano di Cazzullo: http://it.avoiceformen.com/propaganda-femminista/il-maschio-pentito-e-la-sua-triste-deriva-suprematista/

(https://i0.wp.com/it.avoiceformen.com/wp-content/uploads/sites/8/2016/09/14362534_1306813166025748_3066263545512535977_o.jpg)

Riporto solo la parte di articolo che lo riguarda:

Citazione
Guardiamo questo screen shoot pubblicato a sinistra, tratto dalla pagina Facebook di StopMoralismoTV. È un semplice estratto di un articolo pubblicato sul Corriere del FemminiSera nel quale si sponsorizzava il libro di un noto giornalista.  Si legga  bene cosa viene affermato.

Un personaggio pubblico che svolge un’importante funzione, quella di informare, non solo dichiara apertamente la superiorità del genere femminile rispetto a quello maschile, ma addirittura vaneggia di una presunta congiura storica degli uomini per sottomettere le donne.

Se una frase del genere fosse stata usata per accusare, ad esempio, il popolo ebraico, il suo autore sarebbe stato tacciato di istigazione all’odio razziale. Perché in questo caso, allora, non si potrebbe parlare di istigazione all’odio di genere? 

Attenzione, non dobbiamo commettere l’errore di pensare a questi interventi come a delle assurdità. C’è dietro un lavoro di “cesellatura culturale” lungo e paziente che da più di trent’anni  indirizza l’opinione pubblica verso un’unica direzione: la ghettizzazione del sesso maschile, la sua criminalizzazione, l’affermazione della sua inferiorità. Un giornalista affermato e rispettabile che pubblica articoli così carichi di sessismo e misandria non è una folle, non è un pazzo ma una persona consapevole di ciò che dice.

L’ipotesi opposta sarebbe inimmaginabile. Un professionista della stampa che avesse scritto della superiorità maschile, sarebbe stato radiato rebus sic stantibus dal proprio ordine. Si pensi che solo pochi mesi addietro, il direttore del Quotidiano Sportivo è stato fatto saltare dalla sua poltrona per aver permesso la pubblicazione di un articolo in cui si dava delle “ciciottelle” a tre atlete.  E adesso?
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Alberto1986 - Dicembre 12, 2016, 16:46:04 pm
Questo individuo è un raccapricciante imbecille sotto ogni punto di vista nonchè un irrecuperabile castrato mentale femminista, perennemente presente tra tv e giornali mainstream. Purtroppo questo personaggio non conosce il significato di dignità ed anzi l'essere un leccaculo modaiolo è per lui (lui??) motivo di vanto ma soprattutto motivo di tornaconto personale. Sarà la storia che giudicherà definitivamente queste puttane contemporanee.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Dicembre 12, 2016, 18:26:45 pm
Il tipo in questione è un poveretto con non pochi problemi. Nel libro lui parla di cose puramente personali, sue opinioni. Poi cita il caso di una ragazza che lui esalta perché racconta la sua storia personale. Quindi è roba puramente soggettiva nulla di più.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Dicembre 12, 2016, 18:27:56 pm
Anche qui parlano di Cazzullo: http://it.avoiceformen.com/propaganda-femminista/il-maschio-pentito-e-la-sua-triste-deriva-suprematista/

(https://i0.wp.com/it.avoiceformen.com/wp-content/uploads/sites/8/2016/09/14362534_1306813166025748_3066263545512535977_o.jpg)

Riporto solo la parte di articolo che lo riguarda:


Una faccia da schiaffi e da cretino. Tipica faccia anche da poco intelligente.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 13, 2016, 21:58:40 pm
eccole qui le donne che salveranno il mondo :

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/valeria_fedeli_ministro_istruzione_laurea-2138804.html

http://www.huffingtonpost.it/2016/12/13/valeria-fedeli-tutti-a-casa_n_13599938.html

cazzullo, vai a nasconderti


(https://s24.postimg.org/i3jxx4go5/valeria_fedeli_1000x600_v01.jpg) (https://postimg.org/image/y1snn9aw1/)url immagine (https://postimage.org/index.php?lang=italian)
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 13, 2016, 22:14:36 pm
senza vergogna :


(https://s29.postimg.org/h5utqcasn/boschi_v01.jpg) (https://postimg.org/image/ixnsl8u5f/)host image (https://postimage.org/index.php?lang=italian)
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 13, 2016, 22:19:41 pm
Cazzullo, questo essere salverà il mondo ?


(https://s30.postimg.org/5efyepmv5/fedeli_mentirosa.png) (https://postimg.org/image/jkvp9xxq5/)host immagini (https://postimage.org/index.php?lang=italian)
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Angelo - Dicembre 13, 2016, 22:47:42 pm
Il tipo in questione è un poveretto con non pochi problemi. Nel libro lui parla di cose puramente personali, sue opinioni. Poi cita il caso di una ragazza che lui esalta perché racconta la sua storia personale. Quindi è roba puramente soggettiva nulla di più.

Il tipo in questione ha sicuramente dei problemi. Ma il femminista Aldo Cazzullo ha questi sponsor ---->

E' un soggetto che scientemente fa il lavoro di femminista, pur di guadagnarsi la pagnotta. Ha deciso di andare contro i più elementari concetti di dignità e di giustizia. Dobbiamo ricordare bene la sua faccia, non dimentichiamolo... Non si può riciclare come paladino della giustizia o come "scrittore contro" o scrittore libero. No, è un classico esempio di persona che pur di far denaro vende la sua dignità e infanga, scientemente, la dignità degli uomini. Un traditore del suo stesso paese ed in particolare degli uomini. Le persone come Cazzullo ESEGUONO, quale che sia l'azione, anche la più infame. Se ci fosse, per assurdo, una dittatura teocratica, questo femminista di merda scriverebbe un libro di elogi e di beatificazioni del "nuovo corso" politico.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 14, 2016, 00:08:25 am
Il tipo in questione ha sicuramente dei problemi. Ma il femminista Aldo Cazzullo ha questi sponsor ---->

E' un soggetto che scientemente fa il lavoro di femminista, pur di guadagnarsi la pagnotta. Ha deciso di andare contro i più elementari concetti di dignità e di giustizia. Dobbiamo ricordare bene la sua faccia, non dimentichiamolo... Non si può riciclare come paladino della giustizia o come "scrittore contro" o scrittore libero. No, è un classico esempio di persona che pur di far denaro vende la sua dignità e infanga, scientemente, la dignità degli uomini. Un traditore del suo stesso paese ed in particolare degli uomini. Le persone come Cazzullo ESEGUONO, quale che sia l'azione, anche la più infame. Se ci fosse, per assurdo, una dittatura teocratica, questo femminista di merda scriverebbe un libro di elogi e di beatificazioni del "nuovo corso" politico.

esatto. 
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Sardus_Pater - Dicembre 14, 2016, 10:07:43 am
Il tipo in questione ha sicuramente dei problemi. Ma il femminista Aldo Cazzullo ha questi sponsor ---->

Giulio Scarpati è un attore mediocre, ora ho un altro motivo per detestarlo.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 14, 2016, 17:57:32 pm
ennesima puntata della cazzulleide : le donne cambieranno il mondo...si, piangendo :doh:

dopo la Fornero, la Mogherini, anche la Serracchiani :

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/14/debora-serracchiani-si-commuove-in-consiglio-regionale-tanti-attacchi-personali/3259776/
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Sardus_Pater - Dicembre 14, 2016, 19:40:24 pm
Quelle della Fornero erano lacrime di coccodrillo.
Quelle della Serracchiani sono lacrime di una dddonna sull'orlo di una crisi di nervi.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 15, 2016, 22:14:06 pm
altra puntata della cazzulleide :    alessandra moretti

http://www.quotidiano.net/politica/alessandra-moretti-1.2755802

(https://s29.postimg.org/wrg563yvb/morettti_v01.jpg) (https://postimg.org/image/c7bb7mj43/)image share (https://postimage.org/index.php?lang=italian)

altro valore aggiunto femminile , la bersaniana/renziana Moretti
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Damocle - Dicembre 15, 2016, 23:02:16 pm
Qualche giorno fa Cazzullo ha fatto un cameo a "Che tempo che fa" su Rai 3:

https://it-it.facebook.com/LeParoleRai3/videos/607314912785213/

Nello stesso programma aveva già presentato il suo libro ad ottobre.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Sardus_Pater - Dicembre 15, 2016, 23:43:59 pm
Cazzullo ha fatto anche una comparsata sulla 7, il 5 dicembre, per commentare la sconfitta del sì al referendum (e mi è parso che lo zerbinetto fosse proprio per il sì).
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 16, 2016, 19:09:43 pm
prosegue la cazzulleide :   le donne erediteranno il mondo

http://www.rischiocalcolato.it/2016/12/non-poteva-non-sapere-oppure-stupida-sindaco.html

basta il titolo :

Citazione
Non Poteva non Sapere, Oppure è Troppo Stupida per Fare il Sindaco

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Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Febbraio 18, 2017, 20:59:53 pm
Sono venuto a conoscenza solo oggi di quest'altro libro del menga, intitolato "Maschio addio" e scritto dal tal psichiatra Pasquale Romeo .

https://www.barlettaviva.it/notizie/maschio-addio-a-barletta-cadono-gli-stereotipi/
Citazione
E' per giovedì 8 aprile 2010. alle ore 19.30, nel Lounge Foyer de 'La Tana', al Castello di Barletta, l'appuntamento con "Maschio addio" (Armando Editore), l'ultimo libro di Pasquale Romeo, psichiatra, psicoterapeuta ed esperto di Dinamiche Familiari, che ha già riscosso grande successo a Barletta lo scorso anno con 'Tradire – L'altra faccia dell'amore'. Pasquale Romeo sarà intervistato dalla giornalista Carmen Palmiotta. L'appuntamento è organizzato da Liberincipit.

Questo nuovo saggio, scritto con il solito linguaggio dell'autore, semplice chiaro e diretto, prende in esame la caduta degli stereotipi nei rapporti uomo-donna, che portano inevitabilmente a un indebolimento del ruolo maschile nella famiglia e nella società. Il libro prende le mosse da ricerche cliniche sulla sessualità maschile e femminile e si concentra sul concetto di crisi del maschio e sulle sue cause. Incalzando il lettore con domande che stimolano alla riflessione, Romeo approfondisce peculiarità e gli effetti della crisi del maschio nel suo confrontarsi con l'altro sesso. Dimensione familiare "fatherless" cioè monogenitoriale (generalmente femminile), perdita di autorità e di ruolo del maschio, misandria (corrispettivo femminile di misoginia) ormai presente in dimensione stabile nella competizione uomo-donna, dimensione maschile sempre più vicina agli stereotipi tradizionalmente femminili, senza meccanismi di compensazione, diventano un potente disgregatore non solo di definizioni di ruolo tradizionali, ma soprattutto di ridefinizione armonica dei ruoli, con conseguente crisi che investe i rapporti sociali e sviluppa forti disagi psichici.

L'uomo, ritenuto da sempre capo famiglia, capo branco, portatore di usi e costumi nel corso delle generazioni, persona dotata di abilità e forza, sembra, attualmente, aver deposto le armi. Un gioco di potere ha reso la donna libera dal suo ruolo di madre, moglie e amante, mentre ha imprigionato l'uomo in una gabbia come figlio, mammo e puer aeternus. Quest'uomo ingabbiato ha abbandonato il ruolo di seduttore, di latin lover, di àncora sicura della donna, e si è dedicato sempre di più alla cura del suo aspetto esteriore delegando all'altro sesso l'arte della conquista afferma il dottor Romeo, spiegando che nella cultura pluralistica odierna il dualismo sessuale ha portato ad una confusione di ruoli e di stereotipi. E se alcuni maschi sono rimasti ancorati a certi stereotipi per una sorta di "pigrizia culturale", il maschio ha realmente dato l' addio alla concezione tradizionale, per proiettarsi verso una forma post-moderna di maschio che si adatta a delle nuove esigenze in maniera duttile, conclude l'autore.

Qualcuno di voi lo ha letto?

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Citazione
Quest'uomo ingabbiato ha abbandonato il ruolo di seduttore, di latin lover, di àncora sicura della donna, e si è dedicato sempre di più alla cura del suo aspetto esteriore delegando all'altro sesso l'arte della conquista afferma il dottor Romeo,

Eh già, "delegando all'altro sesso l'arte della conquista"... :doh:
Insomma, un altro "esperto in materia" incapace di vedere oltre il proprio naso e di descrivere la realtà per ciò che realmente è.

In confronto a questi dementi un qualsiasi quemmista è un gigante del pensiero.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Febbraio 18, 2017, 21:17:39 pm
"Deleghe" a parte, non tesse certo l'elogio del femminismo, le sue critiche sembrano condivisibili a partire dalla misandria.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Febbraio 18, 2017, 21:21:26 pm
"Deleghe" a parte, non tesse certo l'elogio del femminismo, le sue critiche sembrano condivisibili a partire dalla misandria.

Sì, ma si perde "altrove".
In ogni caso non ho letto quel libro, a parte la sintesi che ho riportato poc'anzi.

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ps: tra tutti i cosiddetti esperti in materia, non ce n'è uno che possa essere lontanamente paragonato a Rino Della Vecchia.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Volpe argentata - Febbraio 19, 2017, 09:54:55 am
Una femminista eterosessuale di matrice latina non mettera' mai in discussione il PPE (Primo Passo Esplicito) maschile, e' noto infatti che non tutti gli stereotipi di genere vengono per nuocere, e loro infatti lo sanno benissimo...
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Febbraio 19, 2017, 10:20:09 am
Ad esempio, questo vecchio e ridicolo articolo, in cui traspare evidente una sorta di compiacimento, nonché scritto dal solito omuncolo di cacca, perennemente genuflesso di fronte alle sue Padrone, cosa starebbe a significare ?

http://espresso.repubblica.it/visioni/cultura/2008/02/13/news/maschio-addio-1.7189
Citazione
Maschio addio
Basta stupri. Giù gli obelischi. Fine dei sigari e degli hooligan. Scienziati inglesi producono sperma dal midollo spinale femminile. E rinasce l'utopia di un mondo solo di donne
di Mauro Covacich

Ci aspettavamo un futuro di navicelle spaziali, strade intergalattiche, cibo in pasticche, macchine volanti, invece sono arrivati Internet, la posta elettronica, il trasferimento di testi e immagini in tempo reale, la rarefazione della materia nei processi digitali. Ci aspettavamo un futuro di androidi, robot, marziani, uomini bicefali con le antenne e le orecchie da pipistrello, ci aspettavamo di vedere, come il povero Rutger Hauer, "navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione e i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser". Invece vedremo il pianeta terrestre abitato da sole donne (o meglio: lo vedranno loro). Un mondo normale, con gli alberi e le case, senza raggi B, ma abitato esclusivamente da donne.

La scienza non smette di prendere in contropiede la fantascienza (prima o poi i cultori del genere dovrebbero affrontare l'argomento). Lo fa di nuovo oggi, con i ricercatori dell'Università di Newcastle, i quali dichiarano di essere pronti a trasformare il midollo spinale di una donna in sperma, escludendo l'elemento maschile dal ciclo riproduttivo. Di più: in questo tipo di sperma mancherebbe il cromosoma Y e quindi la procedura comporterebbe la nascita di una nuova stirpe umana, integralmente al femminile.

La fantascienza non vede bene, e prevede peggio. Lavora di fantasia. L'orizzonte che descrive è sempre separato da una specie di salto rispetto all'orizzonte che abbiamo ancora davanti agli occhi. È il salto che ci sposta in un sistema caratterizzato da parametri diversi rispetto a quelli della realtà, fantaparametri all'interno dei quali è concessa qualsiasi invenzione. La scienza invece ci vede benissimo. Ha una vista così potente da apparire allucinata. È la vista di chi lavora con l'immaginazione, non con la fantasia. La scienza ha una 'vision', elabora un orizzonte futuro sulla base dei parametri della realtà stessa. Niente salti. Niente orecchie di pipistrello. Solo un mondo abitato da esseri umani uniformemente dotati di vagina. Donne geneticamente autonome, ermafroditi, portatrici di ovuli e seme. È un mondo verosimile, che riusciamo a prefigurarci, e per questo piuttosto sconvolgente. Un mondo XX dove ci sarà una prima breve era di tutela della minoranza maschile e verranno stabilite delle quote azzurre. Poi, inesorabilmente, gli uomini verranno declassati, allontanati dai ruoli di potere, e perderanno via via, insieme al loro ruolo riproduttivo, anche quello sociale. Divenuti inutili, saranno sempre meno interessanti sul piano delle relazioni. Le donne etero impareranno dalle loro amiche omosessuali a darsi piacere senza penetrazione, a espandere l'orgasmo clitorideo sull'intera superficie del corpo, e diventeranno ancora più sofisticate, e sapranno venire anche facendo brainstorming in riunione, anche semplicemente sfiorandosi il lobo di un orecchio. I pochi uomini superstiti vedranno scomparire i loro caratteri sessuali. Non essendo più desiderati, smetteranno di desiderare. I loro peni si atrofizzeranno per disuso. Infine, dopo due, tre generazioni da eunuco, il maschio si estinguerà.

A quel punto tutto prenderà luce e calore dall'ossimoro 'sperma femminile'. La fallocrazia, un concetto sopravvissuto almeno 5 mila anni, affonderà in un mare spumeggiante come il membro di Urano evirato da Crono. Nelle città verranno demoliti i campanili, i minareti, le torri, i grattacieli, le ciminiere, gli obelischi. Dalle case scompariranno le penne, i sigari, i coltelli. Dai bagni pubblici, gli orinatoi. I negozi non venderanno più kit da bricolage - addio trapani! - né bilancieri, né panche. Certo, potrà essere un problema montare le scaffalature Ikea, ma la fatica sarà ampiamente ricompensata: niente più calze di spugna sudate in giro per la casa, niente più peli nel lavandino, niente più l'odioso ronzio del rasoio. Solo collant gocciolanti sul bordo della doccia, solo strisce di ceretta, pacchi di assorbenti con le alette, solo forcine, spazzole, balsami al midollo di placenta, solo creme idratanti e fon col diffusore.

E fuori? Be', fuori, una società senza gerarchie, né assetti piramidali. Luoghi di lavoro con organigrammi solo orizzontali. Uffici e assetti societari progettati senza vertici, un sistema di protocolli in cui il potere non verrà esercitato, ma circolerà come linfa nelle venature di una pianta. Fuori, una società dove verranno distrutti i fucili e i cannoni (anche i cannoli, purtroppo). Una società senza più manganelli, dove l'ordine pubblico si manterrà da solo, dove anche gli ultras saranno scomparsi insieme all'ultima molecola di testosterone, dove guidare sarà più facile e nessuno si picchierà ai semafori, dove diminuiranno drasticamente gli incidenti, anche se il parasole, in macchina, avrà lo specchietto pure sul lato guida. Ecco il futuro, un mondo senza più erezioni, senza più invidia del pene. Un mondo senza Freud. Un mondo senza più violenze sessuali.

Certo, per i maschi è una prospettiva non proprio rosea, un contrappasso piuttosto brusco. Per lenire il colpo, gli scienziati ci assicurano che questa scoperta sarà concretamente realizzabile fra una decina d'anni (al momento i topi nati da 'sperma femminile' non godono di buona salute). Però, insomma, la strada sembra essere segnata: lo si voglia o meno, un mondo senza uomini appare migliore. E c'è già chi spiega come costruire una famiglia senza padre, dal primo contatto con una banca del seme in poi: si chiama Louise Sloan e il suo libro 'Knock yourself up' ha avuto un enorme successo.

Ovviamente agli uomini non piacerà scomparire dalla faccia della Terra. Ma in questi ultimi quarant'anni di rarefatte filosofie della differenza non siamo stati capaci di uscire dall'impasse di un muro contro muro. Pensavamo che il problema fosse risolto, molti di noi (io, ad esempio) trovavano anacronistiche le battaglie per i diritti delle donne. Anacronistiche e pedanti. Il mio commercialista è una donna, il mio medico è una donna, il mio editor è una donna, il giornale a cui collaboro è diretto da una donna: mi sembrava che dovessimo passare oltre, che 'noi' e 'loro' dovessimo affrontare insieme cose tipo l'approvvigionamento idrico, l'inquinamento del pianeta, l'imperialismo delle multinazionali, eccetera eccetera. Invece il rancore cresceva appena fuori casa, bastava dare un'occhiata un po' più in là del proprio naso e si vedeva un mondo di rancore.

A New Delhi è nata una compagnia di taxi per sole donne. In Kenya, a pochi chilometri dalla famosa riserva naturale Samburu, è nato un villaggio per sole donne. Donne percosse, ustionate, infibulate, tenute insieme al bestiame, violentate con la naturalezza con cui si spezza il pane. Oppure donne Pandora, colme dei mali del mondo, guai anche solo a sfiorarle: sto pensando all'ultimo romanzo di Don DeLillo, 'L'uomo che cade' (Einaudi), dove Mohamed Hatta e gli altri dirottatori dell'11 settembre, riuniti nella casa-rifugio di Marienstrasse ad Amburgo, si assentano dalle discussioni solo per andare in bagno a controllarsi la barba e a masturbarsi.

Se non siete riusciti a trovare un accordo, l'unica soluzione - sembra dirci la scienza da Newcastle - è che uno dei due se ne vada. L'uomo non è più indispensabile, può accomodarsi all'uscita. Forse qualcosa di noi si conserverà nei geni delle donne, forse il pensiero uterino salverà il calcolo e le categorie del cogito, e in qualche modo sopravvivremo dentro questa nuova umanità monosessuata. Resta da capire cosa diventerà l'essere umano, una volta persa la sua duplicità. Un essere umano che si feconda e partorisce è una specie di 'corpo senza organi', come se lo figurava Gilles Deleuze. Un organismo liberato dalla Legge, fatto di solo Desiderio. Un nucleo informe di energia, inteso come riserva di produttività sempre pronta a generare, ad affermare se stessa, rivoluzionando l'esistente in nome di un corpo sempre a venire. Friedrich Nietzsche ha parlato di un 'Oltreuomo', pensando al soggetto in una prospettiva successiva al dominio della tecnica e al superamento della metafisica. Probabilmente per delicatezza ha preferito non specificare di che sesso sarebbe stato.
13 febbraio 2008
© Riproduzione riservata

Peraltro, non ci vuole molto a capire che il tipo facesse riferimento più che altro ai "soliti uomini", ovvero quelli bianchi e occidentali.
Col kaiser che questi esseri striscianti si azzardavavo, e si azzardano, a scrivere qualcosa del genere contro i negri o i musulmani.
Ad esempio, immaginate un titolone di questo genere:
"Negro addio".

Oppure:
"Musulmano addio".

... campa cavallo ché l'erba cresce. :cool2:

Anche vaginate come queste cosa siginificano ?
(I "maschi" e le "donne", ovviamente.)
http://1.bp.blogspot.com/_jLvJTMckKxE/SWfrrH4zXeI/AAAAAAAADHo/yh9X9XITat4/w1200-h630-p-k-nu/MaschioAddio.bmp

No, perché nel mondo ci sono più uomini che donne e non il contrario.
Perciò altro che "maschio addio".
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Febbraio 19, 2017, 10:27:20 am
No, perché nel mondo ci sono più uomini che donne e non il contrario.
Perciò altro che "maschio addio".

http://www.ilpost.it/2015/02/05/perche-piu-maschi-femmine/

Citazione
5 febbraio 2015

Perché nel mondo ci sono più maschi che femmine

In natura dovrebbe esserci parità numerica, ma lo squilibrio esiste soprattutto a causa di due paesi e delle loro discriminazioni

Popolazione mondiale per genere   

In natura la maggior parte delle popolazioni animali è caratterizzata da un rapporto unitario tra i sessi, e cioè da una sostanziale parità tra il numero di individui di sesso maschile e il numero di individui di sesso femminile. Esistono comunque delle eccezioni che i biologi e gli evoluzionisti, a partire da Darwin, hanno studiato e cercato di spiegare. Per quanto riguarda gli esseri umani, i dati sulla popolazione mondiale, comprese le divisioni di genere, sono stati raccolti fin dal 1962 dalla Banca Mondiale sulla base del World Population Prospects, rapporto annuale della Divisione Popolazione del Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali: in quell’anno la distribuzione sul pianeta tra uomini e donne era sostanzialmente alla pari (con uno scarto dello 0,9 per cento). Da allora il divario si è però allargato e nel 2013 gli uomini superavano le donne di 58 milioni. Il fatto che ci siano più maschi che femmine è il risultato di vari fattori, ma il principale è la discriminazione contro le donne.

Più maschi nel mondo, ma più paesi a maggioranza femminile. Perché?
Due cose da tener presenti sono che le donne, in generale, vivono più a lungo degli uomini, e che nascono più maschi che femmine (il rapporto nel 2013 è di 107 a 100). Nel 2013 risulta che il 49,59 per cento della popolazione mondiale sia di sesso femminile. Risulta anche che la maggior parte dei paesi abbiano più donne che uomini: 81 hanno una maggioranza di donne e 37 una maggioranza di uomini (i restanti 75 sono entro lo 0,5 per cento della parità di genere). Questo apparente paradosso si spiega con il fatto che i paesi più popolosi del mondo hanno al loro interno uno squilibrio così grande da incidere sui dati totali: la Cina ha quasi 50 milioni di uomini in più rispetto alle donne e l’India 43 milioni.

Lo squilibrio di Cina e India è dovuto alla diffusione degli aborti selettivi (a causa anche della disponibilità di tecniche di diagnosi prenatale a prezzi accessibili) e all’infanticidio delle neonate. Nel 1994 l’India ha tentato di fermare questa tendenza vietando la determinazione del sesso prima della nascita, ma la legge si è dimostrata inefficace e anzi, secondo diversi studi, avrebbe portato ad un aumento delle discriminazioni. La Cina, nel 2013, ha poi allentato la politica del figlio unico. Entrambi i paesi hanno poi rapporti tra diversi generi alla nascita che sono al di fuori della media: nel 2013, in Cina sono nati 1,11 maschi ogni femmina, e in India 1,12. La media nel mondo è di 1,07.

I paesi a maggioranza maschile
Tra i paesi che hanno un maggiore squilibrio tra quantità di uomini e quantità di donne ci sono quelli della penisola araba: il peggiore è il Qatar dove nel 2013 meno di un quarto della popolazione totale era rappresentata da donne. Una spiegazione sta nel fatto che questi paesi hanno promosso, soprattutto dagli anni Settanta, la migrazione di lavoratori da impiegare nelle industrie e dunque a prevalenza maschile. Milioni di uomini, provenienti soprattutto dall’Asia meridionale, si sono quindi stabiliti nella penisola araba senza ottenere l’autorizzazione di portare con sé mogli, figli e figlie.

Le donne russe vivono più degli uomini e sono di più
Dai dati risulta che gli Stati dell’ex Unione Sovietica hanno brevi aspettative di vita per gli uomini e questo a causa soprattutto delle patologie e dei decessi per abuso di alcol. In Russia le donne di 65 anni e oltre sono più del doppio dei coetanei maschi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le donne in Russia vivono in media 12 anni più degli uomini: la differenza è anche la più grande rispetto a qualsiasi altra parte del mondo. Gli unici paesi che si avvicinano a questa media sono quelli dell’ex Unione Sovietica. Ed è questo il motivo per cui la popolazione degli stati che facevano parte dell’URSS è a maggioranza femminile.

Popolazione Russia

C’è però anche un altro fenomeno interessante nella maggior parte degli ex stati dell’Unione Sovietica. All’inizio degli anni Sessanta la percentuale di donne era altissima ancora per effetto della Seconda Guerra Mondiale, quando l’URSS perse quasi il 15 per cento della sua popolazione maschile in età riproduttiva. Con il passare del tempo questo effetto è andato via via diminuendo. La tendenza verso un maggiore equilibrio di genere si è mantenuta fino a quando l’Unione Sovietica si è dissolta: a quel punto la tendenza si è invertita. La crisi sanitaria, unita a un improvviso aumento della mortalità che ha caratterizzato gli anni dopo la dissoluzione, ha colpito più gli uomini che le donne. Tra il 1991 e il 1994 l’aspettativa di vita media è scesa di sei anni per gli uomini e di tre per le donne.

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Guerre e genocidi
Nei dati sul genere della popolazione mondiale, le guerre e i genocidi hanno avuto delle conseguenze significative. La guerra Iran-Iraq del 1980 e il genocidio in Rwanda del 1994 hanno lasciato quei paesi con una popolazione composta più da donne che da uomini rispetto a prima. Lo stesso è avvenuto dopo le uccisioni di massa dei Khmer Rossi in Cambogia tra il 1975 e il 1978, quando morì circa un quarto della popolazione totale.

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I paesi più equilibrati
I paesi più sviluppati tendono ad avere un maggior numero di donne nella popolazione. Tredici paesi tra i primi quindici misurati in base all’Indice di sviluppo umano (che considera il livello di salute, istruzione e prosperità) e ventinove paesi su trentuno di quelli che fanno parte dell’OCSE e che vengono definiti dalla Banca Mondiale “ad alto reddito” hanno una popolazione femminile superiore al 50 per cento. Le uniche eccezioni, in entrambe le classifiche, sono l’Islanda (49,66 per cento di donne) e la Norvegia (49.93 per cento di donne). Il divario nella maggior parte di questi paesi si è ridotto in gran parte a causa di stili di vita e condizioni tra uomini e donne sempre più simili. Questa l’evoluzione dell’Italia (attualmente la popolazione femminile è del 51,42 per cento):

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Gli stati dell’Africa presentano un generale equilibrio. Nella maggior parte di questi paesi nascono 103 maschi ogni 100 femmine (il rapporto è inferiore alla media mondiale), ma la mortalità dei neonati è superiore a quella delle neonate: la malnutrizione delle madri e il clima influisce infatti maggiormente sulla mortalità maschile. Contribuisce al sostanziale equilibrio anche il fatto che la vita media delle donne è sì superiore a quella degli uomini, ma inferiore rispetto alla media generale degli altri paesi.

Le quattro grandi economie emergenti che fanno parte dei BRIC si dividono in tre gruppi. Cina e India hanno un forte squilibrio verso gli uomini, la Russia verso le donne, mentre Brasile e il Sud Africa sono nel mezzo.

Popolazione BRIC

Hong Kong, Sri Lanka e Nepal sono i tre paesi che, negli ultimi cinque anni, hanno mostrato il maggior progresso verso un aumento della popolazione femminile. Questo vale soprattuto per Hong Kong, confermando una tendenza degli ultimi 35 anni. La quota di donne nella popolazione è salita dal 48 per cento circa del 1980 a oltre il 53 per cento del 2013. La spiegazione sta nei due diversi modelli di migrazione dal e nel paese: molti uomini sono emigrati verso la Cina continentale e molte lavoratrici domestiche si sono trasferite dalle Filippine e dall’Indonesia. Lo stesso fenomeno è avvenuto in Nepal (l’emigrazione è maschile, l’immigrazione femminile). Per lo Sri Lanka la situazione è meno chiara: la maggiore spiegazione nell’aumento della popolazione femminile starebbe nell’aumento della media di vita delle donne che è passata da 4 a 6 anni tra il 1970 a oggi.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Frank - Febbraio 19, 2017, 10:37:17 am
Questo è un articolo segnalatomi da una conoscenza e risalente ad almeno 15 anni fa.

Citazione
www.juragentium.unifi.it/topics/rol/it/rondinon.htm
Le donne mancanti: lo squilibrio demografico in India (*)

Antonella Rondinone
1. Premessa

L'interesse sempre crescente rivolto al ruolo della donna nella società odierna ha originato negli ultimi anni una notevole produzione scientifica sull'argomento. La diffusione degli studi sul genere è andata di pari passo con l'acquisizione da parte della donna dello status di individuo, ben differenziato dall'uomo dal punto di vista non solo biologico ma anche sociale (Marengo, 1996), avvenuto a partire dalla seconda metà degli anni '70 sulla scia del movimento femminista. Da allora gli studiosi di tutte le discipline, tra cui anche i geografi, si sono soffermati, ognuno nella propria ottica su questa nuova protagonista. Ma, se negli altri paesi europei e in particolare nel mondo anglosassone la ricerca geografica ha prodotto in tale ambito un filone autonomo ben definito, in Italia le voci che si sono levate sono state rare e per lo più disgiunte (Cortesi, 1996).

Questo lavoro di ricerca vorrebbe andare ad ingrossare le fila, un po' scarne, della geografia del genere, ovvero di quella geografia che nelle parole di Gabriella Arena (1990), "comporta prendere in esame i due agenti modificatori (uomini e donne) che, con la stessa incidenza, ma in modo diverso concorrono a trasformare lo spazio".
2. Meno donne che uomini

Senza l'aiuto delle statistiche, basandoci sull'intuito, si è portati a presumere che uomini e donne più o meno si eguaglino numericamente all'interno della popolazione in cui vivono. Tale intuizione, tuttavia, non corrisponde alla realtà. Il tasso di natalità, di mortalità e di mobilità, che costituiscono le principali variabili risultanti nel rapporto numerico di genere, la sex ratio (1), non sono gli stessi per la componente maschile e per quella femminile, così come variano nello spazio e nel tempo producendo alterazioni della sex ratio, anche notevoli, da un luogo all'altro.
2.1 Una panoramica mondiale


Biologicamente il rapporto numerico di genere alla nascita svantaggia la popolazione femminile (2) con una media di 94,5 ogni 100 maschi (3). Però, nel periodo neonatale essi hanno una percentuale di sopravvivenza inferiore rispetto alle femmine e successivamente il tasso di mortalità specifica per età è sfavorevole ai primi in qualunque fascia. Inoltre, le donne vivono più a lungo degli uomini per una media di circa sei anni nei paesi industrializzati, di 8 in Asia Centrale e di addirittura 10 anni nell'ex Unione Sovietica. Poiché il divario in loro favore cresce con l'avanzare dell'età (la media mondiale è di 123 ogni 100 nella fascia di età 60+, 189 ogni 100 nella fascia di età 80+ e 385 ogni 100 al di sopra dei 100 anni), la sex ratio complessiva dovrebbe favorire le donne o per lo meno tendere alla parità soprattutto se si tiene conto che ai privilegi biologici di longevità e resistenza se ne aggiungono altri rappresentati da alcune circostanze che, coinvolgendo specificamente gli uomini, come la maggior suscettibilità ad alcune malattie, le migrazioni a scopo lavorativo (4) e le guerre, ne sottraggono ulteriori quote (Gentileschi, 1991).

Nonostante tutto gli ultimi dati provenienti dalle Nazioni Unite (The world's woman, 2000) affermano che nel mondo si contano 99 donne ogni cento uomini. Ovviamente, una media eseguita su una scala così vasta non può che essere poco rappresentativa.

Fonte: Elaborazione su dati delle Nazioni Unite, 2001


Lo confermano i dati della tavola I rivelando che in alcuni paesi la sex ratio favorisce particolarmente le donne mentre in altri è notevolmente sbilanciata in senso opposto. Si tratta principalmente di India, Cina, Pakistan e Bangladesh (5), ovvero di quei Paesi che contano 95 donne ogni 100 uomini o meno.

Le stime numeriche sulle donne mancanti sono preoccupanti. Secondo il premio nobel Amartya Sen (1992) supererebbero i cento milioni in tutto il mondo mentre secondo Coale (1991) sarebbero 60 milioni e il trend non sembra cambiare rotta. In base alle stime eseguite dalle Nazioni Unite, solamente in India, sarebbero 50 milioni le donne mancanti e ed è proprio del caso indiano che mi occuperò in questo studio. Sebbene l'India non sia l'unico paese a presentare una piramide demografica squilibrata resta uno di quelli in cui il rapporto numerico di genere è per le donne uno dei più sfavorevoli nel mondo, senza dimenticare che ospita una popolazione di vaste proporzioni la cui sex ratio influenza fortemente il numero globale delle donne mancanti. Un'ulteriore ragione che lo rende un caso di studio interessante è che l'India conduce censimenti decennali da più di un secolo ed è quindi in grado di fornire una quantità di dati che non sono disponibili per gli altri paesi che presentano una struttura della popolazione analoga, rendendo così possibile eseguire analisi dettagliate e con una significativa continuità temporale. Infine, la mia seppur limitata conoscenza diretta della situazione sociale e culturale indiana rende più agevole questa indagine.
2.2 Il caso dell'India

Il 2001 è stato testimone del primo censimento del nuovo millennio ed ha aggiunto un altro tassello negativo alla storia della sex ratio femminile indiana. Fonte: Elaborazione su dati del Census of India, 2001

Prima di analizzare i fattori che concorrono allo squilibrio demografico illustrato dalla figura 1 vorrei soffermarmi su una caratteristica particolare che questo fenomeno mostra nel caso indiano, identificabile con il peggioramento del suo trend nell'ultimo secolo. Mentre è possibile fornire delle risposte, seppure indicative, sui perché dello squilibrio demografico, la ragione della continua discesa del suo trend rimane ancora una questione aperta, specialmente se si tiene conto dei miglioramenti generali che sono avvenuti negli ultimi 50 anni nel campo delle strutture igieniche e sanitarie, che hanno contribuito all'abbassamento del tasso di mortalità aggregato e all'aumento della longevità di cui generalmente si avvantaggia la popolazione femminile (Bellencin Meneghel, 1996). Mayer (1999) suggerisce che il peggioramento della sex ratio femminile è attribuibile agli effetti della discriminazione di genere amplificati dalla transizione demografica in corso che porta a far sì che il miglioramento delle strutture sanitarie e delle risorse alimentari benefìci in particolare gli uomini. In sostanza, durante la transizione, si registra una diminuzione differenziale del tasso di mortalità che ha per conseguenza l'allargamento del divario di genere.

A questo punto è necessario esaminare brevemente i possibili fattori responsabili dello squilibrio demografico. Prima di cominciare vorrei puntualizzare che la migrazione specifica per genere, componente che di norma ha un peso importante nello squilibrio demografico, nel caso indiano, date le piccole proporzioni delle migrazioni, ha effetti minimi sulla sex ratio del paese (Griffith, Matthews e Hinde, 2000) e quindi non saranno prese in considerazione.

a) Il ruolo dei censimenti nello squilibrio demografico: il problema della sottostima numerica femminile.

Vi sono persistenti evidenze che suggeriscono che nei censimenti il genere femminile ha più possibilità di quello maschile di essere numericamente sottostimato. Lo dimostrano i test d'enumerazione successivi ai censimenti eseguiti dal 1951 in poi. Nel 1981, il test di post enumerazione ha segnalato che 17,1 persone ogni mille di genere maschile non erano state registrate mentre per il genere femminile si saliva di 18,9 ogni mille.

Nel 1991 la situazione migliora leggermente mostrando un'omissione netta di 17, 3 ogni mille uomini e 17,9 ogni mille donne rivelando differenze di omissione ridotte fra le due categorie. Queste cifre, oltre ad evidenziare una diminuzione del divario di genere rilevato, dimostrano anche che la sottostima numerica può essere responsabile solamente per una piccola parte delle donne mancanti (Griffith, Matthews e Hinde, 2000). Però, sebbene questa sia l'opinione più diffusa tra gli studiosi del settore, non tutti sono d'accordo.

Inoltre esiste una divergenza, in favore delle donne, tra la sex ratio misurata dai censimenti e quella misurata dai National Family Health Survey (Nfhs) i quali ultimi utilizzano per eseguire le proprie statistiche principalmente personale femminile. Per esempio, nel 1992 il Nfhs ha rilevato, a livello nazionale, la presenza di 944 donne ogni 1000 uomini contro le 927 riportate dal censimento dell'anno precedente. L'incongruenza dei dati fa sorgere dei problemi di affidabilità che tuttavia non cambiano il problema di fondo. Considerando i dati forniti dal Nfhs la sex ratio sarebbe in ogni caso molto al di sotto della media mondiale. Perciò, anche volendo attribuire alla sottostima numerica femminile un ruolo di eccessiva importanza, considerandola un fattore rilevante per lo squilibrio demografico, da sola essa non sarebbe comunque sufficiente a spiegare una divergenza di genere di tali proporzioni.

b) La sex ratio alla nascita

La sex ratio alla nascita (Srb) si riferisce al rapporto numerico tra maschi e femmine nati in uno specifico arco di tempo ed è il fattore che influisce maggiormente sulla sex ratio globale in quanto tende ad essere costante. Tuttavia, ha un effetto inferiore sulla sex ratio del tasso di mortalità specifico per genere in quanto solo dall'1 al 4% di una popolazione nasce in un anno, e le nascite maschili raramente superano il 10% di quelle femminili, mentre la sex ratio dei decessi è spesso superiore. Il suo effetto è ancora minore su piccole popolazioni dove l'influenza delle migrazione è preponderante (Clarke, 2000).

Nel caso considerato in questa ricerca, poiché si tratta di dati su larga scala, la sex ratio alla nascita risulta significativa sia statisticamente che, in quanto particolarmente distorta, come campanello d'allarme della recente diffusione dell'aborto selettivo.

In India i dati statistici sulla Srb sono difficili da reperire ed è quindi impossibile condurre un'analisi sistematica a livello nazionale. Tuttavia, nel 2001 il Census of India, che solitamente non si occupa di queste statistiche, ha pubblicato insieme ai dati provvisori, un grafico raffigurante la sex ratio nazionale alla nascita divisa in trienni per il periodo che va dal 1982 al 1998. Per l'ultimo periodo sono strate registrate 902 nascite femminili ogni 1000 maschili. Fonte: Elaborazione su dati del Census of India 2001

Secondo il National Family Health Survey, condotto solamente due volte (1992-1993 e 1998-1999), che invece lo include tra i suoi dati, la Srb per lo stesso periodo è di 93 femmine ogni 100 maschi. In ogni caso la Srb risulta sensibilmente lontana da quella biologica.

c) La mortalità femminile in eccesso

I trend internazionali attuali dimostrano che con il miglioramento delle condizioni generali di vita, il tasso di mortalità si abbassa per tutti, ma favorisce maggiormente la popolazione femminile (6) (Bellencin Meneghel, 1996). Le statistiche riscontrano infatti, un tasso di mortalità femminile inferiore a quello maschile in ogni fascia d'età, con una differenza sul divario di longevità minore nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, vi sono paesi, che rappresentano un'eccezione al modello demografico corrente, in cui la mortalità femminile è più elevata di quella maschile specialmente nelle fasce di età basse.

In India la speranza di vita alla nascita, dal 1901 ad oggi, è aumentata da 23,3 a 63 anni per le donne e da 21,6 a 62 anni per gli uomini (United Nations, The World's Woman 2000). Il vantaggio di sopravvivenza delle donne, che nel 1901 era di due anni, si è attualmente dimezzato raggiungendo un livello molto basso rispetto ai modelli demografici odierni che indicano una longevità femminile superiore a quella maschile di almeno sei anni. Anche considerando esclusivamente i paesi in via di sviluppo si nota che per quanto riguarda la longevità delle donne lo svantaggio più consistente si rileva proprio nell'Asia Meridionale con in testa il Bangladesh e subito dopo l'India. In India, diversi studi sia a livello nazionale sia regionale (Das Gupta, 1987; Murthi, Guio e Dreze, 1995; Das Gupta e Mari Bhat, 1997) hanno mostrato come ciò sia attribuibile ad una mortalità femminile più alta in tutte le fasce di età ma soprattutto durante l'infanzia. Scendendo nei dettagli Das Gupta (1987) ha rilevato che in Punjab, uno degli stati più ricchi dell'India, la mortalità maschile nella fascia neonatale è più alta di quella femminile ma che dal primo mese in poi fino ai successivi 49 la mortalità femminile è superiore a quella maschile. I dati provenienti dal National Family Health Survey (Nhfs-1, 1992-93 e Nhfs-2, 1998-1999) confermano a livello nazionale ciò che Das Gupta aveva rilevato nel 1987 per il Punjab, ovvero, che la fascia neonatale è l'unica in cui il tasso di mortalità è più alto per i maschi che per le femmine dimostrando che la mortalità femminile in eccesso è un importante causa della discrepanza numerica tra uomini e donne.
3. Geografia della sex ratio: un'analisi regionale

L'India è divisa in 35 stati, distribuiti su un territorio molto vasto, che presentano grosse differenze economiche, culturali, sociali e anche demografiche. Tuttavia, una sex ratio sfavorevole alle donne è riscontrabile in tutti gli stati dell'India ad eccezione del Kerala, unico caso in cui, nell'ultimo secolo, la sex ratio ha sempre superato la parità e, al contrario del modello nazionale, dal 1901 ad oggi è sempre stata in ascesa. Per quanto riguarda gli altri stati il numero percentuale di donne decresce man mano che ci si sposta verso nord. L'Uttar Pradesh o il Punjab hanno una sex ratio femminile che è tra le più basse del mondo.

Fig. 3 - La sex ratio in India nel 2001. Divisione per stati
Fonte: Census of India 2001

Come mostra la carta è possibile raggruppare geograficamente gli stati con una sex ratio molto sfavorevole alle donne esclusivamente nel nord e quelli con una sex ratio ad esse favorevole a sud tanto da rendere indispensabile un'analisi dei possibili elementi comuni che ne sono la causa.

Tra gli stati del nord ce ne sono alcuni come il Rajasthan, l'Uttar Pradesh e il Bihar collocabili tra quelli più densamente popolati e più poveri dell'India con infrastrutture scarse e con un tasso di analfabetismo femminile molto alto -che raggiunge rispettivamente il 56,7%, il 57% e il 66,4% di donne analfabete (7)- però ce ne sono anche altri, come il Punjab, l'Haryana o Delhi, tra i più ricchi ed economicamente sviluppati. Il Punjab, ad esempio, che possiede un'economia prevalentemente agricola, ha notevolmente beneficiato della Rivoluzione Verde e della riforma agraria ottenendo un apprezzabile incremento del tenore di vita. Oggi, in Punjab, la maggior parte dei coltivatori possiede i terreni che coltiva, le infrastrutture sono tra le migliori del paese e l'analfabetismo femminile è in discesa. Nella stessa posizione troviamo l'Haryana, che fino al 1966 faceva parte del Punjab, il cui reddito pro capite, attualmente in crescita, è tra i più alti dell'India (George e Dahiya, 1998).

Elevati livelli di sviluppo economico portano ovviamente ad una maggiore disponibilità di risorse alimentari, igieniche e sanitarie che migliorando le condizioni di vita, influiscono positivamente sulla speranza di vita e sul tasso di mortalità. Questa affermazione, però, apre una serie di problematiche non facilmente risolvibili. I numeri dimostrano che il benessere provoca un abbassamento generale del tasso di mortalità ma non influisce positivamente sul tasso di mortalità femminile specialmente nelle prime fasce d'età (8). Se la discriminazione nell'accesso alle risorse non è dettata dalla disponibilità, come dimostra il fatto che la sex ratio è particolarmente sfavorevole alle donne proprio nelle zone economicamente più evolute, in casi di abbondanza le donne sono doppiamente svantaggiate. Risulta quindi chiaro che la possibilità di accedere alle risorse dipende dal valore che la famiglia, e più in generale il gruppo sociale, attribuisce alla donna facendo si che tra le famiglie benestanti del Punjab le bambine abbiano meno possibilità di sopravvivenza che tra le varie tribù sparse per il territorio indiano nonostante queste ultime appartengano alle fasce più basse della scala economica e sociale.

Kishor (1993) è stata la prima a condurre un'analisi approfondita sull'impatto che le diverse variabili, economiche e non, potessero avere sul raggiungimento di una sex ratio sfavorevole alle donne. Prima di lei Rosenzweig e Shultz (1982) eseguendo uno studio a livello familiare, avevano riscontrato una relazione positiva tra la partecipazione lavorativa delle donne e la diminuzione della mortalità femminile in eccesso nelle fasce basse di età. Nel nord dell'India, dove prevale il grano, che richiede soprattutto l'utilizzo di mezzi meccanici, si registra un tasso di partecipazione lavorativa delle donne inferiore a quello rilevato nel sud dove la coltura principale, il riso, impone un lavoro agricolo manuale intensivo.

Successivamente Dyson e Moore (1983), utilizzando dati statistici nazionali, mostrarono che il tasso di mortalità era invece principalmente correlato alle strutture familiari. Negli stati dell'India del Nord, dove si registra un alto tasso di mortalità femminile, si riscontra anche l'età al matrimonio più bassa oltre al tasso di fertilità e di mortalità infantile più alto. Ciò che accomuna socialmente questi stati è una struttura familiare caratterizzata dall'esogamia patrilocale dove le spose provengono da famiglie diverse e luoghi lontani. Abbandonando la famiglia di origine per andare a far parte della famiglia dello sposo le donne non sono in grado di fornire alcun supporto al proprio nucleo familiare dal quale sono considerate come uno spreco di risorse che andrà a beneficiare qualcun altro. Nelle famiglie caratterizzate dall'esogamia patrilocale l'aiuto in caso di bisogno proviene sempre dai parenti di sesso maschile, che di conseguenza godono di uno status familiare e sociale più elevato, escludendo inoltre le donne dall'eredità. In contrasto, gli stati del sud, dove la differenza di genere nel tasso di mortalità è relativamente bassa, i matrimoni sono principalmente endogami e alle donne, in alcuni casi, è permesso ereditare le proprietà di famiglia.

Kishor, mettendo insieme i fattori economici e non, considerati separatamente negli studi precedenti, è arrivata alla conclusione che per fornire delle risposte soddisfacenti sulle motivazioni che concorrono alla formazione della sex ratio sfavorevole alle donne registrata in India è indispensabile prendere in considerazione sia le componenti sociali che quelle economiche perché, sebbene i fattori economici rivestano un ruolo importante, sono i fattori culturali ad aver l'influenza maggiore sulle variazioni del tasso di mortalità, anche se il basso valore culturale attribuito alla donna e il basso valore economico tendono a rinforzarsi a vicenda.
4. Dietro la discriminazione di genere: lo status della donna in India

Con l'indipendenza, nel 1947 l'India, ha legalmente riconosciuto ai suoi cittadini l'assoluta uguaglianza accordando a tutti gli stessi diritti e doveri. Ha, inoltre, abolito le leggi discriminatorie provenienti da secoli di consuetudini religiose che organizzavano la società in una gerarchia incontrastabile che poneva la donna ai livelli più bassi. Legalmente la situazione è notevolmente migliorata grazie anche all'opera dei vari movimenti di riforma che, interessandosi alle molte problematiche femminili, hanno stimolato la promulgazione delle leggi per la tutela dei loro diritti e per l'abolizione di usanze centenarie quali l'immolazione della vedova, il matrimonio infantile, l'impossibilità della vedova di contrarre un ulteriore matrimonio e la poligamia. Infatti, oggi la legge concede alle donne il diritto all'eredità, all'aborto, al divorzio, punisce severamente la violenza carnale e proibisce la dote. Tuttavia, de facto, le vecchie istituzioni come le caste, la famiglia patriarcale, e tutte le usanze contro cui sono state promulgate le numerose norme giuridiche proseguono più o meno indisturbate mentre i precetti religiosi, fondati sulla nozione della superiorità maschile, regnano ancora con incontrastato vigore. A prima vista, la presenza di donne istruite che lavorano e godono di una certa emancipazione, generano l'impressione, confermata dalla presenza femminile nelle alte sfere politiche e professionali, che lo status delle indiane sia notevolmente migliorato. Questa impressione però, al di là di una vaga parvenza, non trova conferma nella realtà in quanto esse rappresentano l'esigua minoranza di coloro che hanno la fortuna di appartenere alle classi medie e alte della società e di risiedere nelle aree urbane. Nei paesi, nei villaggi e in generale nelle zone rurali che in India, oltre ad ospitare la maggior parte della popolazione, sopravanzano nettamente quelle urbane, le donne risentono ancora di una notevole oppressione sociale ed economica. La maggior parte delle donne che lavorano oggi in India sono mosse dallo stato di necessità e non dal desiderio di autonomia economica e sociale esattamente come accadeva nella nostra società qualche decennio addietro quando l'accettazione di lavori precari e dequalificanti da parte delle donne (i settori professionali erano d'appannaggio maschile) si poneva come espediente per risolvere questioni economiche di fronte ad una cultura che esaltava i valori domestici della femminilità (Bonora, 1990).

Per una donna indiana la discriminazione non rappresenta una possibilità ma una certezza che, cominciando ancora prima della nascita, l'accompagna per tutta la vita. Se le sarà concesso di nascere e di continuare a vivere, una bambina verrà trattata con disparità rispetto ai suoi fratelli maschi, sarà discriminata all'interno della sua stessa famiglia nell'accesso al cibo e alle cure mediche compromettendo seriamente la sua sopravvivenza. Per tutta la vita avrà uno status inferiore rispetto a quello degli uomini e, nella maggior parte dei casi, non godrà di alcuna indipendenza. Se i genitori potranno pagare una dote adeguata verrà data in sposa il prima possibile diventando così di proprietà assoluta del marito che si sentirà in diritto di dominarla e spesso anche di maltrattarla.
5. La preferenza per il figlio maschio

Uno studio eseguito dal National Family Health Survey dimostra che la composizione ideale della famiglia indiana è di due figli maschi e una figlia femmina e durante il sondaggio solo il 7% delle intervisteta ha risposto che il sesso del nascituro non ha importanza. La preferenza espressa non si limita ai sondaggi d'opinione ma si ripercuote sul tasso di mortalità infantile che, contrariamente alla tendenza biologica, pone in netto svantaggio il genere femminile. Fig. 4 - Tasso di mortalità infantile da 0 a 5 anni
Fonte: Elaborazione su dati del Nfhs-2, 1998-1999

Il grafico, suddividendo la prima fascia d'età in tre sottogruppi classificati come neonatale, post neonatale, e infantile, mostra come durante il primo mese la mortalità sia considerevolmente maggiore per i maschi mentre scende fino quasi ad eguagliare il tasso di mortalità femminile nel periodo post neonatale per mostrarsi decisamente avversa alle bambine tra il primo e il quinto anno di vita.

I demografi sembrano concordare sull'esistenza di una serie di norme relative ai fattori che influenzano i modelli di mortalità da 0 a 5 anni e, sebbene in situazioni particolari esse possano essere stravolte (9), sono ritenute valide nella maggior parte dei casi.

1. La mortalità neonatale è principalmente influenzata da fattori endogeni ovvero da fattori biologici e fisiologici legati alla salute della madre, del feto e alle circostanze del parto.
2. La mortalità post neonatale è influenzata principalmente da fattori esogeni legati all'ambiente fisico come il rischio di infezioni, le malattie dell'apparato respiratorio o le malattie virali.
3. La mortalità infantile è principalmente influenzata da fattori legati alla discriminazione.

Secondo il grafico, il tasso di mortalità maschile, superiore nel periodo neonatale, registrato dalle statistiche indiane è l'unico ad essere in linea col trend mondiale. Questa è anche l'unica fascia in cui le condizioni biologiche hanno un'influenza superiore a quelle sociali e quindi i maschi, che geneticamente risultano essere più deboli e inclini a contrarre virus e infezioni, hanno un tasso di mortalità più elevato.

Successivamente però, quando i fattori di origine sociale fanno la differenza, il tasso di mortalità sfavorisce fortemente il genere femminile dimostrando chiaramente che la discriminante non è di origine biologica.
5.1 L'importanza del figlio maschio

Le motivazioni della preferenza per il figlio maschio derivano da un intreccio di fattori che partendo da problematiche religiose, ne richiedono la presenza per il compimento del rito finale che aprirà la strada della beatitudine ai defunti e giungono alle più terrene motivazioni economiche.

La società indiana si fonda su un modello familiare patriarcale in cui i figli maschi rimangono nella casa natale, innestando il proprio nucleo su quello preesistente, mentre le figlie femmine si sposano appena raggiunta la pubertà sparendo completamente dall'orizzonte familiare.

In generale un nucleo riceve un maggiore ritorno economico dai figli maschi in quanto essi, più delle loro sorelle, amministreranno le proprietà o gli affari, indipendentemente dalla loro quantità o qualità, porteranno un salario e si occuperanno dei genitori durante la vecchiaia. A questo si aggiunge che un figlio maschio con il matrimonio darà alla casa una sposa che, oltre a fornire un aiuto domestico non retribuito, arricchirà la nuova famiglia con la cospicua dote che è costretta a portare con sé al momento del suo ingresso.

Un maschio è ritenuto una fonte di ricchezza e ogni cura spesa per il suo benessere è considerata un investimento. Per quanto riguarda le femmine la situazione è ben diversa: una figlia abbandona la casa del padre al momento del matrimonio e da allora in poi non contribuirà più in alcun modo al ménage d'origine. Inoltre, come conditio sine qua non alla celebrazione delle nozze, la sua famiglia deve pagare al futuro marito una cospicua dote e, poiché è socialmente inaccettabile che una donna non si sposi, ciò diventa fonte di grande preoccupazione per i genitori fin dalla sua nascita. Perciò, mentre avere un figlio maschio conferisce stabilità economica e prestigio, avere una figlia femmina è sentito come una grande sfortuna e spesso come un peso di cui liberarsi. Tuttavia, non tutte le figlie sono indesiderate e non tutte si trovano ad affrontare la discriminazione con la stessa intensità. I dati sulla differenza della mortalità infantile per genere e per ordine di nascita mostrano un grosso aumento della mortalità tra le bambine che hanno già dei fratelli o delle sorelle ed è specialmente alta dopo la terza nascita. Le nascite successive alla terza rispondono generalmente al tentativo da parte di una coppia di raggiungere il numero di prole maschile desiderato e il forte aumento del tasso di mortalità infantile femminile negli alti ordini di nascita indicano un chiaro esercizio discriminativo nei loro confronti. Ciò mostra che il fardello dell'eccesso di mortalità cade principalmente sulle bambine negli ordini di nascita elevati.
5.2 Com'è raggiunta la composizione familiare desiderata

Biologicamente non è sempre possibile ottenere la composizione familiare desiderata e, nel tentativo di partorire l'indispensabile progenie maschile, molte donne continuano la procreazione dando alla luce un numero di bambine superiore a quello auspicato.

Una figlia femmina, desiderata o meno, è discriminata rispetto ai fratelli maschi nell'accesso alle risorse all'interno del nucleo domestico: riceve meno cibo e di qualità inferiore, partecipa delle cure mediche più raramente, ottiene un'istruzione inferiore e meno attenzioni in generale. Nel caso di una figlia indesiderata, tale discriminazione, oltre ad essere d'intensità superiore è, in alcune circostanze, specificatamente volta allo scopo di eliminarla.

Quantizzare i fattori di negligenza non è un'operazione semplice perché la trascuratezza risultante in un decesso è applicata in modo altamente selettivo a un sottogruppo specifico di figlie femmine. In teoria sarebbe possibile raggiungere un tasso di mortalità sufficiente a produrre una sex ratio fortemente squilibrata negando unicamente un input cruciale a una piccola porzione della popolazione femminile. E se questo input fosse, ad esempio, la prontezza nell'ottenere terapie mediche adeguate sarebbe molto difficile da catturare nelle statistiche.

Tuttavia, nonostante la difficoltà di misurazione, ci sono evidenze che mostrano la differenza di genere con cui vengono somministrate le cure.
Fig. 5 - Situazione della malnutrizione e delle vaccinazioni nelle aree rurali dell'India nel 1999
Fonte: Pande, 2000

Il grafico 5 mostra come in generale i casi di malnutrizione siano più diffusi tra le femmine e la percentuale aumenta se nella famiglia ci sono altri bimbi di sesso femminile. Altrettanto si riscontra nella distribuzione delle cure mediche. Lo stesso grafico evidenzia la differenza di accesso alle vaccinazioni tra bambini e bambine e, il fatto che le femmine incontrino una discriminazione nell'ottenere anche quei presidi medichi che, come le vaccinazioni, sono distribuiti gratuitamente e attraverso campagne capillari, fa presupporre che ne subiscano molta di più se vi è un costo monetario.

Nonostante i vari livelli di discriminazione, più o meno intenzionale, nell'accesso alle risorse, a volte la necessità di eliminare velocemente il problema di una nascita femminile porta a cercare soluzioni più drastiche e rapide.
6. L'infanticidio femminile

L'infanticidio è una pratica storicamente conosciuta in diverse culture compresa quella indiana dove sembra antica di secoli anche se prima della colonizzazione inglese non si sa molto a riguardo. Ciò che si sa invece è che all'arrivo degli inglesi come governatori, nella seconda metà del '700, l'infanticidio era una pratica fiorente tra alcune caste dell'India settentrionale. Il primo incontro con l'usanza gli inglesi lo ebbero in Bengala nel 1789. Successivamente si resero conto che essa era diffusa in tutti gli stati del nord e del centro tra le caste alte e di origine guerriera quali i Rajput, i Jat, gli Ahir, i Gujar e i Khutri. I resoconti erano preoccupanti: nel 1808 nella provincia di Baroda (oggi Vadodara), nel Gujarat, 1.250.000 di famiglie di Jadeya Rajput ogni anno eliminavano circa 20.000 neonate di sesso femminile, nel 1851 in Punjab si registrò che tra i Bedi, una casta Sikh, non nascevano femmine da 400 anni, nel 1856 in Uttar Pradesh in 78 villaggi controllati dai Suryavamsh Rajput su 721 maschi tra 0 e 6 anni c'erano solo 129 femmine e la lista continua a lungo (Vishwanath, 1998). Per quanto riguarda il sud dell'India ci sono pochi riferimenti all'infanticidio e, sebbene fosse praticato, sembra aver avuto un'intensità minore e comunque non risulta che gli inglesi vi abbiano prestato attenzione (10).

Per cercare di porre un freno alla pratica, nel 1870 venne promulgato il Female Infanticide Act da parte del Consiglio del Viceré che lo sancì come un'azione criminale punibile dalla legge. Questa presa di posizione del Governo Britannico invece del risultato sperato ebbe come unico effetto quello di rendere la pratica più segreta tanto da rendere difficile qualunque stima numerica, anche se da allora fino ad oggi tutti i censimenti hanno incluso l'infanticidio tra le cause del divario di genere.

Naturalmente non è facile raccogliere dati su una pratica considerata criminale dalla legge indiana specialmente attraverso gli organi ufficiali. Inoltre la necessità di vincere la ritrosia delle persone a dare informazioni in proposito rende questo tipo di ricerche estremamente lunghe e complicate soprattutto su aree estese.

Esistono però dati disponibili in proposito riguardanti aree ristrette provenienti da studi eseguiti da organizzazioni accademiche, associazioni non governative, ricercatori indipendenti o commissionati da uffici governativi specifici dei singoli stati. Generalmente queste indagini si sono concentrate in aree notoriamente problematiche e hanno dimostrato che di solito le zone in cui si pratica l'infanticidio tendono ad essere contigue con un centro, in cui il fenomeno si registra con maggiore intensità, e una periferia verso la quale esso si irradia.

Un esempio si trova in Madhya Pradesh, uno stato del centro nord, dove il censimento del 1991 aveva registrato una sex ratio alla nascita di 837 femmine ogni 1000 maschi e nella fascia di età da 0 a 6 anni di 500 femmine ogni 1000 evidenziandola come una regione problematica. Nel 1997, due ricercatori (Premi e Raju, 1998), riconfermando con qualche piccola variazione le statistiche rilevate dal censimento, decisero di verificare se l'ampia discrepanza di genere rilevata potesse essere attribuibile all'infanticidio.

Lo studio si concentrò sui cinque villaggi del distretto di Bhind in cui la sex ratio risultava più sfavorevole al genere femminile. I risultati della loro ricerca mostrarono che tra alcune caste il numero di donne era particolarmente basso: la discrepanza di genere più accentuata venne rilevata tra i Gujar dove si contarono 392 donne ogni 1000 uomini; seguivano gli Ahir con 400 e Rajput con 417. Tutte le caste menzionate sono di origine guerriera e appartengono agli alti strati della società oltre a figurare tra quelle citate nei rapporti inglesi del periodo coloniale come ree di infanticidio segnandone, come spesso accade, la continuità storica.

Durante lo studio furono inoltre esaminati i Village Death Ragister dai quali si rilevò ad esempio che nel 1997 di 43 decessi infantili registrati 36 riguardavano neonati di sesso femminile e 21 di essi erano avvenuti entro il settimo giorno di vita. La causa della morte era generalmente attribuita alla polmonite, anche se essa era sopravvenuta durante il primo giorno di vita, oppure ad un cambiamento repentino nel colore dell'incarnato. L'inesistenza di spiegazioni scientifiche che giustificano l'occorrenza di tali patologie unicamente sui neonati di sesso femminile, sommata alle testimonianze raccolte durante lo studio, lascia presupporre che nella maggior parte dei casi si tratta d'infanticidio.

Nel distretto considerato vige la tradizione secolare dell'ipergamia, il costume di maritare le donne con uomini di status sociale superiore, che oggi, come nel periodo coloniale, rende difficile oltre che tremendamente dispendioso per una famiglia appartenente alle caste alte trovare uno sposo adatto per le proprie figlie. Inoltre, durante la cerimonia matrimoniale viene stabilita la superiorità della famiglia dello sposo rispetto a quella della sposa e più cerimonie matrimoniali significano ripetute sottomissioni che non è una questione da poco per la fierezza delle caste guerriere.

Nel contiguo stato del Bihar, uno dei più poveri e arretrati dell'India e abitato da circa il 10% della popolazione indiana, opera un'organizzazione non governativa chiamata Adhiti. Fondata nel 1988 da Viji Srinivasan e finanziata da diverse organizzazioni internazionali, Adhiti ha lo scopo di migliorare le condizioni di vita degli abitanti del Bihar attraverso molteplici programmi d'istruzione e di finanziamento diretti alle donne. Negli anni '90 iniziò un programma di addestramento sanitario diretto al vasto numero di levatrici di sette distretti contigui del Bihar dalle quali cominciò ad emergere la realtà dell'infanticidio. Una levatrice tradizionale, dai, viene pagata il doppio della sua tariffa se a nascere è un maschio anziché una femmina e dieci volte tanto se solleva la famiglia dall'onere di aver dato alla luce un bambino del sesso sbagliato. Nei sette distretti in cui opera Adithi ci sono circa 68.000 levatrici e secondo le loro stesse stime ognuna di loro uccide almeno due bambine al mese producendo un totale annuo di 1.632.000 infanticidi (Sudha e Raja, 1998; Jordan, 2000).

Il Bihar e il Madhya Pradesh non sono gli unici stati del nord in cui è diffuso l'infanticidio. In Rajasthan ad esempio ci sono interi villaggi in cui non nascono bambine da decine di anni anche se come si vedrà successivamente, negli stati in cui la preferenza per il figlio maschio è forte e il benessere economico mette a disposizione i mezzi per determinare il sesso del nascituro il problema viene risolto con l'aborto selettivo.

La sorpresa arriva da uno stato del sud dell'India che in generale sembra essere meno acutamente discriminatorio nei confronti del genere femminile. Da quando nel 1986 si venne a sapere attraverso la stampa che nel distretto di Madurai, in Tamil Nadu si erano verificati diversi casi d'infanticidio varie indagini sono state eseguite per verificarne l'estensione. Uno studio cominciato nel 1987 (George, Abel e Miller, 1998) su un campione di 12 villaggi non contigui nel distretto di Ambedkar ha monitorato per 3 anni, con visite regolari ogni 10-12 giorni, tutte le gravidanze avvenute su una popolazione di 13.000 abitanti producendo una serie di dati insolitamente affidabili. In tre anni i ricercatori hanno accertato che nei 12 villaggi studiati l'infanticidio ha costituito il 72% dei decessi femminili e il 33% dei decessi complessivi.

Uno studio successivo eseguito nel 1996 (Chunkath e Athreya, 1997) dall'allora commissario per il Maternal and Child Health and Welfare del Tamil Nadu, Sheela Rani Chunkat, ha allargato il panorama sull'estensione dell'infanticidio femminile evidenziando quattro distretti del Tamil Nadu in cui l'infanticidio femminile è molto diffuso, Dharmapuri, Madurai, Salem e Ambedkar che formano una specie di centro d'irradiazione da cui il fenomeno si espande in modo meno intenso verso altri quattro distretti contigui. I risultati dello studio sono in parte riassunti nella tavola seguente.

Fonte: Chunkath e Athreya, 1997

Dei 24 distretti del Tamil Nadu solo in 8 è stata registrata la pratica dell'infanticidio, ma dove la pratica è in vigore, la percentuale dei casi di infanticidio sul tasso di mortalità femminile neonatale è considerevole.

I metodi per raggiungere lo scopo sono vari. Generalmente si adopera una delle molteplici tecniche di soffocamento inserendo nella gola della neonata del tabacco, dei grani di riso o degli impasti ottenuti mescolando insieme acqua e cereali. In alternativa si utilizza un panno bagnato, un cuscino, si annega la neonata in un secchio d'acqua o la si seppellisce in un vaso di terracotta, successivamente sigillato, dove la piccola può resistere fino a due ore prima di soffocare. A volte vengono anche impiegati veleni e pesticidi che provocano il decesso della neonata attraverso convulsioni ed emorragie.

Nelle zone in cui è praticato, l'infanticidio è utilizzato come un metodo di pianificazione familiare per raggiungere la composizione familiare desiderata. In questi casi, poiché si vuole limitare solamente il numero di figlie femmine e non il numero di figli, l'uso di metodi anticoncezionali non è considerato appropriato.
7. L'aborto selettivo

In una realtà sociale sfavorevole al genere femminile e già interessata all'infanticidio, la legalizzazione dell'aborto e l'arrivo in India dell'amniocentesi, entrambi avvenuti a pochi anni di distanza negli anni '70, e successivamente delle altre tecniche che permettono di conoscere il sesso del nascituro hanno provocato l'insorgere del fenomeno dell'aborto selettivo come mezzo per liberarsi delle figlie indesiderate.

Attualmente, sebbene la legge lo abbia vietato nel 1994 (11), il test per l'identificazione del sesso del feto, eseguito con varie tecniche è ampiamente disponibile anche nelle aree rurali più remote. L'amniocentesi, che resta ancora oggi il metodo più diffuso, è praticata in migliaia di ospedali, cliniche e ambulatori, sebbene spesso tali luoghi non siano altro che strutture improvvisate prive perfino delle attrezzature mediche essenziali.

Accanto all'amniocentesi si trova l'ecografia che grazie alla sua maneggevolezza, alla semplicità di attuazione e al basso costo si sta rapidamente diffondendo anche se, rivelando il sesso del feto attraverso l'immagine, è utilizzabile solamente ad uno stadio avanzato della gravidanza, portando ad aborti tardivi e rischiosi. Malgrado ciò, poiché in India l'aborto è praticabile a discrezione del medico fino alla ventesima settimana, l'ecografia viene comunque utilizzata a questo scopo.

Da quando, nel 1979, è stata aperta la prima clinica specializzata, la scienza medica e la tecnologia moderna sono state abusate in tutti i modi possibili per soddisfare le richieste sociali che impongono ad ogni donna di partorire almeno un figlio maschio. Le cliniche che effettuano i test si sono moltiplicate e sono tuttora in crescita, rendendo possibile ad ogni donna conoscere il sesso del bambino che porta in grembo. Prima che la legge lo rendesse illegale le cliniche, gli ospedali e tutti coloro che erano disposti ad eseguire il famigerato test si lanciarono in un'aggressiva campagna pubblicitaria che tramite poster, volantini, mediatori e qualunque altro mezzo possibile, propagandavano il servizio a prezzi stracciati. Ma fu l'ecografia a segnare il momento di svolta, offrendo la possibilità anche alle donne residenti nelle zone rurali più remote di accedere al test grazie ad automezzi itineranti attrezzati allo scopo.

La legislazione, che proibisce l'utilizzo di qualunque tecnica per l'individuazione del sesso del nascituro, a causa delle sue difficoltà d'implementazione non sta riportando i risultati sperati. La possibilità di liberarsi di una figlia femmina indesiderata è una problematica che tocca tutti gli strati sociali, non escludendo neppure coloro che dovrebbero fare in modo che la legge sia applicata. E se negli ospedali pubblici non è più possibile adoperare apertamente la tecnologia per conoscere il sesso del nascituro si continua a farlo aggirando la legge, senza contare che, comunque, il servizio è disponibile per chiunque lo desideri nel settore privato dove i medici continuano ad agire indisturbati alzando il prezzo del servizio per compensare il rischio.

Il divieto di servirsi di qualunque tipo di tecnica per l'identificazione del sesso del nascituro, imposto dallo stato indiano, non ha ostacolato l'attività. Dalla sua promulgazione nessuno è stato condannato per aver infranto la legge (Mudur, 1999) né tra i medici, che rivelano il risultato solo oralmente e senza lasciare tracce, né tra le pazienti che se mai intendessero farlo, senza una prova scritta, non avrebbero alcuna possibilità di intentare una causa.
7.1 La fortuna dell'aborto selettivo

L'aborto selettivo permette di raggiungere lo stesso scopo dell'infanticidio con un peso psicologico inferiore e con un atto permesso dalla legge. Avendo la possibilità di individuare una femmina precedentemente alla sua nascita si può eliminarla prima che tale atto diventi un crimine, sebbene ciò non sia sufficiente a risolvere il dilemma morale.

I precetti raccolti nell'antica letteratura sacra, su cui si basa una discreta porzione dell'odierna morale hindu, condannano apertamente l'aborto in qualsiasi stadio della gravidanza considerandolo tra gli atti peggiori che un uomo possa commettere.

Però, al di là della questione morale e religiosa, mentre l'infanticidio è a tutti gli effetti un omicidio e come tale è considerato dalla legge dello stato indiano, con l'aborto la situazione è leggermente diversa e sicuramente più confusa. Esso è condannato dai precetti religiosi e dalla morale comune ma è reso legale dallo stato secolare. Inoltre la determinazione del sesso del nascituro, sebbene sia proibita dallo stato, è garantita da un nuovo strumento tecnologico che ottiene l'accettabilità in quanto metodo scientifico e apparentemente neutrale. Il fatto che sia il test che l'interruzione della gravidanza siano eseguiti da medici professionisti, generalmente investiti di valore morale positivo, secondo il demografo indiano Satish Agnihotri (2000), legittimerebbe l'eliminazione di un bambino in base al suo sesso spostando la questione dal "se" al "come" eseguirla. Quindi, chi può economicamente permettersi di risolvere il problema di una figlia indesiderata attraverso la tecnologia moderna e per mano di professionisti in camice bianco, ricorre all'aborto selettivo mentre chi non può cerca alternative meno costose perché ormai l'atto in sé è stato legittimato.

E comunque l'accettabilità etica da sola non rappresenta la conditio sine qua non all'aborto selettivo. Lo conferma uno studio condotto in Punjab dimostrando che, sebbene il 72% delle donne intervistate ritenesse l'aborto "un peccato pari all'omicidio e un rifiuto della volontà di Dio", il 95% si dimostrò favorevole ad un'interruzione della gravidanza se il feto in questione era di sesso femminile (Kaur, 1993).
7.2 Dove si pratica

L'aborto selettivo è largamente diffuso in tutti gli stati del Nord dell'India dove la preferenza per il figlio maschio si esprime con punte particolarmente preoccupanti in Punjab, in Haryana e in Uttar Pradesh denominato da Agnihotri il "Bermuda Triangle where girls go missing".

Generalmente l'aborto selettivo coesiste con l'infanticidio femminile anche se negli stati più prosperi dove le strutture mediche e la tecnologia per l'identificazione del sesso del feto sono maggiormente diffuse, come l'Haryana e il Punjab, ha quasi totalmente sostituito l'infanticidio. In questi due stati è molto comune che una donna si sottoponga ripetutamente ai test e all'aborto finché non ha raggiunto il numero di figli maschi desiderati, nonostante questo metta in serio pericolo la sua salute. È molto difficile parlare di numeri nel caso dell'aborto selettivo in quanto non esistono statistiche ufficiali né a livello nazionale né a livello regionale, così come non si conosce il numero esatto delle cliniche che eseguono gli esami perché molte di esse non sono registrate e operano clandestinamente. In molti casi, tali cliniche non sono altro che un medico con una siringa in mano o un'auto che trasporta l'attrezzatura per eseguire l'ecografia di villaggio in villaggio, rendendo tremendamente ardua la compilazione di qualunque statistica. Infatti, i dati disponibili sono discontinui e generalmente sono il risultato di stime e proiezioni.

Uno studio retrospettivo ha stimato che tra il 1978 e il 1982 erano stati eseguiti in India 78.000 aborti avvenuti in seguito al test di identificazione del sesso del feto. Un'analisi successiva realizzata nel 1996 sui dati provenienti dal Registrar General of India, basati unicamente sulle registrazioni ospedaliere avvenute tra il 1993 e il 1994, riportava l'aborto di 360.000 feti di sesso femminile (Sudha e Raja, 1998).

Negli anni immediatamente precedenti alla promulgazione del The Pre-natal Diagnostic Techniques (Regulation and Prevention of Misuse) Act, ricerche indipendenti eseguite da volontari e da giornalisti riportavano la presenza massiccia di cliniche per l'individuazione del sesso del nascituro operative in Uttar Pradesh, Madhya Pradesh, Delhi, Punjab, Haryana, Bengala, Goa, Gujarat e Maharashtra.

Un'indagine compiuta nel 1996 in sei villaggi del distretto di Rothak, nello stato dell'Haryana, su un campione di 1.022 donne ha mostrato che il 16,8% dei feti di sesso femminile erano stati abortiti negli ultimi 5 anni tra le caste alte, puntualizzando che le donne si sottopongono al test non solo se hanno già delle figlie femmine ma anche se si tratta della prima gravidanza (George e Dahiya, 1998). I ricercatori hanno rilevato inoltre, che l'ecografia è estesamente abusata per conoscere il sesso del nascituro e che sempre più medici stanno acquisendo le attrezzature necessarie per eseguirla. Molti di essi allestiscono ambulatori mobili su autovetture per spingersi anche nelle zone più remote e l'unica differenza notata dopo la promulgazione della legge che rendeva i test illegali è stato il raddoppio del loro costo.

Non si sa con esattezza quanti feti di sesso femminile siano abortiti ogni anno in quanto l'interruzione selettiva della gravidanza è un fenomeno recente che ha interessato l'ultimo ventennio e sono quindi poche le ricerche sul campo al riguardo ma secondo The Indian Medical Association il 42% dei feti di sesso femminile verrebbero abortiti ogni anno contro il 25% dei feti di sesso maschile per un numero complessivo di 5.000.000 di feti di sesso femminile (Ramachandran, 2001)
8. Le donne mancanti: una stima numerica

Prendendo come riferimento la sex ratio mondiale che conta 990 donne ogni 1000 uomini, secondo i dati forniti dal Census of India 2001, all'appello mancherebbero circa 30 milioni di donne. Tuttavia la sex ratio mondiale è profondamente influenzata dalla discrepanza di genere riscontrata in una popolazione di così ampia portata come quella indiana o quella cinese, che mostra analoghe caratteristiche, e non può quindi considerarsi adeguatamente rappresentativa, fornendo un stima delle donne mancanti inferiore al numero reale. Eseguendo il calcolo utilizzando la sex ratio del Kerala, che è la più alta tra gli stati indiani e che conta 1058 donne ogni 1000 uomini, la cifra salirebbe oltre i 62 milioni.

Ma quali saranno le conseguenze a lungo termine di una sex ratio così sfavorevole al genere femminile? La scarsità di donne, aumenterà il loro prestigio come sostengono i propugnatori dell'aborto selettivo o peggiorerà ulteriormente la qualità della loro vita? Storicamente non esistono modelli simili di così ampia portata per avere qualche riferimento precedente, tuttavia paragonare le donne ad un bene di consumo la cui scarsità ne fa aumentare il valore, non fa certamente intravedere prospettive rassicuranti. In una società così fortemente patriarcale e discriminativa nei confronti delle donne è più probabile che le conseguenze negative, quali violenze e poliandria, abbiano il sopravvento su quelle positive come l'elevazione dello status sociale.
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Note

*. Si ringrazia la direzione della "Rivista geografica italiana" per la gentile concessione alla pubblicazione sul presente sito dell'articolo qui riportato apparso sul numero 1 (2003), vol. 110, pp. 197-198.

1. La sex ratio può essere espressa nel numero di maschi per cento femmine (tasso di mascolinità) oppure nel numero di femmine per cento maschi (tasso di femminilità). In questo articolo è stato utilizzato il secondo metodo riferendosi al numero di donne ogni cento uomini nel caso dei dati provenienti dalle Nazioni Unite (The world's woman) utilizzati per inserire il caso indiano nel contesto globale, e al numero di donne ogni 1000 uomini per quanto riguarda i dati provenienti dalle statistiche nazionali indiane (Office of the registrar general e The national family health survey). Non ho uniformato i due set di dati in quanto i dati espressi in centinaia mancavano dei decimali affinché potessero essere convertiti in migliaia in modo preciso e quelli in migliaia, a mio parere, risultavano maggiormente rappresentativi senza costituire un elemento di particolare disturbo.

2. La ragione per cui ciò accade è stata ripetutamente studiata sia dalla prospettiva biologica che da quella behaviourista senza che si possa dare una risposta chiara e definitiva sul perché la popolazione umana tende ad avere una preponderanza di nascite maschili (Clarke, 2000).

3. Con una percentuale di variazione che oscilla tra il 7% e il 4%, ogni deviazione da questi standard indica una interferenza selettiva (United Nation, The World's Women 2000).

4. Un caso esemplificativo riguarda il Lesotho dove gli uomini lasciano le loro famiglie per recarsi nella vicina Repubblica del Sud Africa per trovare impiego nelle fiorenti miniere d'oro. L'immigrazione é, però, dagli anni '60, proibita alle donne che non possono seguire i loro uomini sul luogo di lavoro. Ciò ha portato ad uno squilibrio nella piramide della popolazione. Oggi, 2/3 dei capifamiglia nelle aree rurali del Lesotho, le più colpite dalla migrazione, sono donne.

5. Ho escluso l'Arabia Saudita, sebbene la sua popolazione abbia una sex ratio di 81 donne ogni 100 uomini, in quanto, come accade in altri paesi del Medio Oriente, lo squilibrio di genere è dato principalmente da una forte immigrazione maschile collegata alla produzione del petrolio oltre alla elevata disponibilità di denaro che rende possibile la delegazione di molte attività agli immigrati e non risulta rappresentativo in questo caso di studio.

6. Le cause di questa differenza, non del tutto note, sono certamente il frutto dell'interazione di molteplici fattori sia genetici sia socio-culturali. La popolazione femminile sembra essere biologicamente più resistente di quella maschile nella maggior parte delle circostanze ambientali. In generale, i maschi risultano maggiormente suscettibili alle malattie; elevati livelli di testosterone sono associati al cancro alla prostata e ai disturbi cardiovascolari mentre si ritiene che gli estrogeni proteggano le donne dai disturbi cardiovascolari e aiutino il sistema immunitario. Inoltre, i dati della mortalità sesso-specifica rivelano la presenza di fattori socio culturali che coinvolgo particolarmente gli uomini come le guerre, i conflitti e gli incidenti (rispetto alle donne gli uomini sono sovrarappresentati in posti di lavoro pericolosi e nel traffico automobilistico). Tra gli altri fattori si trovano le differenti attitudini rispetto alla malattia e alla cura e le dissimili abitudini di vita: gli uomini si rivelano più soggetti all'obesità, all'uso di tabacco, di alcol e di droghe il cui accesso è spesso facilitato dalla maggiore disponibilità di risorse finanziarie (Bellencin Meneghel, 1996; Clarke, 2000).

7. Dati provenienti dal Census of India 2001. Il ruolo dell'istruzione femminile sulla mortalità infantile sembra essere un'arma a doppio taglio. È stato rilevato che, in generale, un tasso di istruzione elevato corrisponde ad una diminuzione della mortalità infantile in quanto le madri istruite hanno maggiori possibilità di fornire ai loro figli cure migliori (Livi Bacci, 1989). Sebbene nel caso indiano questa affermazione sia controversa, in quanto la correlazione non è costante e in alcune regioni dell'India come il Rajasthan o l'Himalchal Pradesh è addirittura inversa, è in ogni caso accettato che l'istruzione materna sia un importante fattore associato alla diminuzione della mortalità infantile (Pandey, Choe, Luther, Sadhu e Chand, 1998). Tuttavia, Das Gupta (1987) nel suo studio sul Punjab ha notato che un alto tasso di istruzione materna influisce positivamente sull'abbassamento del tasso di mortalità infantile in generale ma non nel caso della mortalità infantile femminile dove la relazione è inversa.

8. Studi basati sui dati nazionali dimostrano che le regioni con un alto livello di sviluppo, misurato attraverso indicatori quali l'urbanizzazione, l'industrializzazione e la produzione agricola, hanno una sex ratio notevolmente sfavorevole alle donne. In contrasto, le regioni con un'alta percentuale di abitanti appartenenti alle Tribù (Scheduled Tribes), che appartengono agli strati sociali meno abbienti, mostrano una discrepanza di genere nettamente inferiore (Sudha e Raja, 1998).

9. Uno studio condotto in Uttar Pradesh negli anni '80 ha rilevato che il 60% dei decessi avvenuti nella fascia neonatale fossero da attribuire al tetano (Agnihotri, 2000), ovvero a fattori esogeni che generalmente non hanno particolare rilevanza in questa fascia. Inoltre, l'infanticidio, un fattore comportamentale, incide principalmente nella fasce neonatale.

10. La differenza di incidenza della pratica dell'infanticidio tra nord e sud può essere parzialmente spiegata dalla diversità degli avvenimenti storici che caratterizzano le due aree. La storia dell'India del Nord, dove la preferenza del figlio maschio è maggiore, è caratterizzata da molteplici invasioni che richiedevano la presenza di numerosi uomini per la difesa del territorio. Le donne invece, non solo non contribuivano alla difesa ma rappresentavano un punto debole nella struttura sociale che richiedeva esso stesso protezione. Inoltre le donne spesso erano molestate e violentate dagli invasori macchiando l'onore delle loro famiglie (Patel, 1996).

11. The Pre-natal diagnostic techniques (regulation and prevention od misuse) act, 20 settembre 1994.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: JAROD72 - Febbraio 19, 2017, 12:28:19 pm
Comunque è un bene, e tra noi bisogna farlo, specificare che il femminismo dell'odio è contro sempre gli uomini solamente BIANCHI.

Mai contro quelli di colore o affini.

Quindi fai bene frank a specificarlo sempre.
Titolo: Re:Aldo Cazzullo presenta il nuovo libro: "Le donne erediteranno la terra"
Inserito da: Vicus - Febbraio 20, 2017, 01:50:36 am
Una femminista eterosessuale di matrice latina non mettera' mai in discussione il PPE (Primo Passo Esplicito) maschile, e' noto infatti che non tutti gli stereotipi di genere vengono per nuocere, e loro infatti lo sanno benissimo...
Non mi metterei mai con una donna che facesse il primo passo.