Forum sulla Questione Maschile
Dialoghi => Pars Construens => Topic aperto da: COSMOS1 - Gennaio 09, 2013, 18:36:28 pm
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A partire dal mese successivo alla pubblicazione della presente legge sulla Gazzetta Ufficiale è proibita qualunque discriminazione su base sessuale.
Nei colloqui di assunzione e nei concorsi pubblici e privati è assolutamente proibita qualunque discriminazione sulla base del sesso del candidato. Concorsi e colloqui di lavoro saranno effettuati preferibilmente su base telematica, con l'utilizzo di nicks che impediscano l'identificazione del sesso del candidato.
Nelle elezioni di qualunque livello (comunale, provinciale, regionale, nazionale, consigli di qualunque tipo, camera, senato e quant'altro) è proibita l'indicazione del sesso del candidato. I candidati dovranno usare nomi neutri. Le foto sui manifesti dovranno essere trattate in modo da impedire l'identificazione dell'identità sessuale.
Negli esami di qualunque livello (elementare, medio o universitario) è proibita la discriminazione sessuale del candidato. Qualora sia indispensabile una valutazione orale, verrà fatta mediante l'utilizzo di schermi e alteratori vocali per impedire l'identificazione sessuale.
Nei tribunali e nei processi a qualunque livello e per qualunque ragione (omicidio, furto, stupro, divorzio) è severamente vietata l'identificazione sessuale delle parti. In particolare nelle udienze per i divorzi i coniugi verranno identificati come coniuge 1 e coniuge 2 senza alcun riferimento al genere di appartenenza. L'affidamento dei figli e il mantenimento non devono tenere conto del genere di appartenenza. Verranno prese tutte le opportune misure affinchè il giudice non possa venire in alcun modo a conoscenza del sesso dei coniugi 1 e 2.
È proibita la produzione e la commercializzazione di prodotti su base sessuale: gonne, minigonne, collant, collane, trucchi, rossetti, eccetera.
Sui luoghi di lavoro e negli esercizi pubblici è vietata la predisposizione di servizi igienici riservati per genere.
Nei luoghi di lavoro pubblici e privati, ove prevista, è vietata la predisposizione di spogliatoi distinti per genere.
Nei mezzi di informazione di qualunque tipo è proibita l'identificazione di genere.
Per le professioni si userà obbligatoriamente il termine neutro (avvocat@ magistrat@ dottor@ eccetera).
Gli attori dovranno essere trattati in modo da impedire l'identificazione di genere.
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Tu credi che questo sia un manifesto femminista?
E come farebbero a darsi i privilegi se non sanno chi è l'una e chi è l'altro? :hmm:
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ACCIDENTI: non ci avevo pensato!
Ma allora: come potrà essere il VERO DEFINITIVO MANIFESTO FEMMINISTA?
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ACCIDENTI: non ci avevo pensato!
Ma allora: come potrà essere il VERO DEFINITIVO MANIFESTO FEMMINISTA?
forse non ci può essere, perchè un manifesto fisserebbe delle regole.
Il femminismo invece deve potersi muovere il libertà, reinterpretando e adattando al momento, secondo l'utile congiunturale.
soggetivismo, psicologismo, ecco cosa gli serve
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forse non ci può essere, perchè un manifesto fisserebbe delle regole.
Il femminismo invece deve potersi muovere il libertà, reinterpretando e adattando al momento, secondo l'utile congiunturale.
soggetivismo, psicologismo, ecco cosa gli serve
Diciamo che per il def. manifesto femminista la neutralità sessuale è un diktat (che c'è) ma deve rimanere a livello di finzione ... di inganno collettivo: Trovato l'inganno ... si può infine fare la legge.
Banalizzando fino al limite (per capirci insomma), "il patner che penetra l'altro è reo di..."
E' sintatticamente neutro, non vi pare?
Semanticamente invece...uno cade dentro la rete, l'altra no.
;)
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Cmq ad oggi, il faro guida per un ipotetico manifesto rimane (insuperata) la direttiva europea contro le molestie sessuali:
"Ogni comportamento indesiderato a connotazione sessuale o qualsiasi altro comportamento basato sul sesso che offenda la dignità delle donne e degli uomini ivi inclusi atteggiamenti male accetti di tipo fisico, verbale o non verbale".
Quel verbale, a cui si aggiunge, "o non verbale" è una ciliegina sulla torta che, a meno di essere un genio del male, è ben difficile soltanto pensare di imitarlo.
:rolleyes:
Non verbale: Uno sguardo, una smorfia, un pensiero ... un voltoreato. :rolleyes:
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Ottimo Animus,
ad una prima lettura mi sembrava troppo bella questa di Cosmos
dal vero le troiette non faranno il pompino al capo, ma almeno potranno mandare
via web varie ed eventuali.....ahahah
Che presa per il culo colossale!!
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Secondo me un buon esempio di definitivo manifesto femminista è la Convenzione di Istanbul, recentemente firmata, mi pare, pure dall'Italia.
Occorre dire che in alcuni passaggi va nella direzione contraria a quella della neutralità prospettata da Animus.
Leggiamo infatti all'articolo 4 comma 4:
"Le misure specifiche necessarie per prevenire la violenza e proteggere le donne contro la
violenza di genere non saranno considerate discriminatorie ai sensi della presente
Convenzione."
Plù chiaro e univoco di così.
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Cmq ad oggi, il faro guida per un ipotetico manifesto rimane (insuperata) la direttiva europea contro le molestie sessuali:
"Ogni comportamento indesiderato a connotazione sessuale o qualsiasi altro comportamento basato sul sesso che offenda la dignità delle donne e degli uomini ivi inclusi atteggiamenti male accetti di tipo fisico, verbale o non verbale".
Quel verbale, a cui si aggiunge, "o non verbale" è una ciliegina sulla torta che, a meno di essere un genio del male, è ben difficile soltanto pensare di imitarlo.
:rolleyes:
Non verbale: Uno sguardo, una smorfia, un pensiero ... un voltoreato. :rolleyes:
proprio quello che intendevo io. e quel " non verbale " è di rara maestria, perchè dentro ci può star di tutto.
Verbale nacora ancora si può definire, ma non verbale...
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dimenticavo la pubblicità: la legge contro la discriminazione sessuale dovrà anche proibire che vengano usati soggetti con una chiara identità di genere nella pubblicità
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come potrà essere il VERO DEFINITIVO MANIFESTO FEMMINISTA?
Semplice: non parlerà affatto di femminismo, perché le parole femmina o maschio saranno assenti. L'essenza del famminismo è la nullificazione dei generi, e la liberazione della donna è in realtà una liberazione da se stessa.