Mi piacerebbe invece fare una raccolta di organizzazioni e luoghi inaccessibili agli uomini, nel consenso generale che normalmente la situazione suscita.
Terrei fuori da questa raccolta i posti di lavoro, che sono un gigantesco capitolo a parte, che merita un thread a parte (se non una sezione).
Nasce una città idustriale per sole donne
http://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/1000430/Il-social-network-per-sole-donne.html (http://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/1000430/Il-social-network-per-sole-donne.html)
Il social network per sole donne
Paola Innocenti ha creato www.withandwithin.com: casalinghe e professioniste condividono problemi e consigli
Focus su Paola Innocenti, una wonder woman che si divide tra figli, casa e attività imprenditoriale, www.withandwithin.com, un portale, ma soprattutto un nuovo mondo, tutto in rosa; sì, avete capito bene, perché non si tratta di un social network per incontrare il fidanzato, o trovare marito, o fare semplicemente la vezzosa, ma di un portale nel quale le iscritte sono solo donne, di tutte le professioni e di tutti i mondi, unite da un unico concetto, socializzare tra loro, guadagnare, scambiare.
Buona iniziativa, ma io distinguerei tra luoghi vietati agli uomini in paesi islamici e in paesi occidentali o comunque non islamici.
Questo perché nei paesi islamici la segregazione sessuale è una prescrizione dell'Islam, per cui è facile sostenere che non si tratta di misandria ma, al contrario, di un portato della "cultura maschilista e patriarcale" dell'Islam.
Che poi questo sia vero o meno è un altro discorso, ma chiunque non si occupi di questione maschile la penserebbe così.
Invece un luogo vietato agli uomini in Occidente è sempre, matematicamente, un segnale di misandria perché, come è tristemente noto, in Occidente le donne godono di uguaglianza formale e di macroscopici privilegi sostanziali, e quindi negare l'ingresso agli uomini vuol dire opprimerli e discriminarli ingiustamente ( oltre all'oppressione e alle discriminazioni che già subiscono, si intende ).
Il divieto di ingresso agli uomini è dovuto al fatto che, durante le lezioni, alle donne non sarà possibile indossare il velo.
Fammi capire: se un luogo in terra islamica è proibito agli uomini, sarebbe a causa della cultura maschilista e patriarcale?
Il thread servirebbe per raccogliere tutte quelle prove che si opporrebbero alle lamentele femministe su luoghi esclusivi agli uomini. Poi magari alcuni uomini islamici saranno contenti che le loro figlie o mogli siano confinate in ginecei lontano da sguardi maschili, ma questo per me è un altro discorso.
Fammi capire: se un luogo in terra islamica è proibito agli uomini, sarebbe a causa della cultura maschilista e patriarcale?C'è poco da capire: l'adibire luoghi riservati alle donne e vietati agli uomini, in terra islamica, vuol dire aderire ai canoni dell'Islam.
Il thread servirebbe per raccogliere tutte quelle prove che si opporrebbero alle lamentele femministe su luoghi esclusivi agli uomini. Poi magari alcuni uomini islamici saranno contenti che le loro figlie o mogli siano confinate in ginecei lontano da sguardi maschili, ma questo per me è un altro discorso.Visto che siamo nel forum sulla misandria, in my very humble opinion divieti che hanno poco a che fare con la misandria ci azzeccano poco.
Ad esempio qui:
Sono quasi tutti contrari al velo per le donne, "a casa nostra devono adeguarsi" , "a casa loro ci fanno rispettare le loro leggi..." e bla bla, lamentele di questo tipo.
Mi piacerebbe se ci si lamentasse anche di questa iniziativa, e invece no, nessuno scandalo.
Che differenza farebbe secondo voi?
Ok, DarkSider, proponi tu la sezione, per me è uguale.Per me basta che specifichi se il caso riguarda un paese islamico oppure no, ma se proprio vuoi cambiare sezione il forum libri, links e articoli mi sembra quello più adatto.
Non sto dicendo che gli uomini sono tutti povere vittime.
L'Islam vuole che i sessi siano separati? OK, scrivo che le donne sono in posti dove gli uomini non possono entrare, così nessuno può scandalizzarsi che gli uomini islamici sono in posti vietati alle donne.
Invece un luogo vietato agli uomini in Occidente è sempre, matematicamente, un segnale di misandria perché, come è tristemente noto, in Occidente le donne godono di uguaglianza formale e di macroscopici privilegi sostanziali, e quindi negare l'ingresso agli uomini vuol dire opprimerli e discriminarli ingiustamente ( oltre all'oppressione e alle discriminazioni che già subiscono, si intende ).
non vedo nulla di misandria se un uomo non può entrare nella spiaggia di nudisti per le donne o nella palestra.
non vedo nulla di misandria se un uomo non può entrare nella spiaggia di nudisti per le donne o nella palestra.
non vedo nulla di misandria se un uomo non può entrare nella spiaggia di nudisti per le donne o nella palestra.fai un controllo della vista ;)
fai un controllo della vista ;)
Un sacco di risposte interessanti in quella discussione. Anche se credo che molte siano maschili.
http://forum.alfemminile.com/forum/bebegrandit/__f178_bebegrandit_Mamme-negli-spogliatoi-degli-uomini.html (http://forum.alfemminile.com/forum/bebegrandit/__f178_bebegrandit_Mamme-negli-spogliatoi-degli-uomini.html)
E fu così che la lettera venne cestinata. :D
:doh:
http://community.girlpower.it/entrare-negli-spogliatoi-maskili-vt57894.html (http://community.girlpower.it/entrare-negli-spogliatoi-maskili-vt57894.html)
PADOVA - "I genitori, specie i papà, non possono entrare". Spogliatoi del palazzetto dello sport di via Paolo VI a Peraga di Vigonza off limits per i genitori dei bambini che frequentano i corsi di ginnastica e psicomotricità.
Lo ha scritto, nero su bianco, il presidente della Polisportiva Vigonza, Flavio Volpi, in un cartello affisso qualche giorno fa sulla porta degli spogliatoi. Quel cartello affisso alla porta ha scatenato subito polemiche e discussioni. «È assurdo che non possiamo entrare per aiutare i nostri bambini - dice una mamma - Ora siamo costretti a cambiarli in corridoio. Questo è il grazie per i soldi che paghiamo per le rette mensili». «Questa è una discriminazione bella e buona che mi offende - dice un papà - Sono il solo che può accompagnare mia figlia ai corsi,ma non posso entrare per aiutarla».
«Ho dovuto farlo - afferma il presidente della Polisportiva - perché qualche giorno fa c'è stata una discussione in corridoio tra una mamma ed un papà: lui era entrato nello spogliatoio per aiutare il figlio a cambiarsi le scarpe e la mamma gli ha detto che la sua bambina si era sentita a disagio nel vedere entrare un uomo. E da lì, una parola tira l'altra, ne è nata una discussione accesa. A quel punto per evitare che situazioni del genere possano ripetersi e che gli spogliatoi diventino luoghi di litigi, ho affisso il cartello che vieta ai genitori, in particolare ai papà, di entrare».
Il "divieto di accesso" riguarda gli spogliatoi in cui si cambiano i bambini dai 4 ai 6 anni, «mentre per gli atleti più grandi che frequentano i corsi in palestra - prosegue Volpi - gli spogliatoi sono divisi e lì i ragazzini non hanno bisogno dell'aiuto dei genitori. Non c'è nessuna discriminazione, ci mancherebbe, è solo che vogliamo che la palestra sia solo per gli atleti e non il pretesto per discussioni sgradevoli. Per lo stesso motivo è stato vietato ai genitori di assistere agli allenamenti, perché si creavano situazioni spiacevoli e di conflitto tra loro e gli allenatori dei bambini, e tra i genitori stessi. Per me la palestra dev'essere il luogo in cui si fa dell'attività sportiva sana, in amicizia e armonia».
Domenica 02 Dicembre 2012 - 16:15 Ultimo aggiornamento: Lunedì 03 Dicembre - 16:07
«Ho dovuto farlo - afferma il presidente della Polisportiva - perché qualche giorno fa c'è stata una discussione in corridoio tra una mamma ed un papà: lui era entrato nello spogliatoio per aiutare il figlio a cambiarsi le scarpe e la mamma gli ha detto che la sua bambina si era sentita a disagio nel vedere entrare un uomo. E da lì, una parola tira l'altra, ne è nata una discussione accesa. A quel punto per evitare che situazioni del genere possano ripetersi e che gli spogliatoi diventino luoghi di litigi, ho affisso il cartello che vieta ai genitori, in particolare ai papà, di entrare».
Che schifo. E' talmente cosa comune la misandria che manca pure il tatto di scrivere certe cose.
PS: Vnd ho messo la discussione qui dato che c'era un topic apposito.
AZIONE LEGALE DI UN PASSEGGERO
Il regolamento lo obbliga a cambiare
il posto, lui denuncia la compagnia
Il caso su un volo British Airways: vietato agli uomini sedersi vicino a minorenni non accompagnati
Mirko Fisher ha querelato la British Airways (da Daily Mail) MILANO - I regolamenti interni delle compagnie di trasporti non finiscono di stupire. Una delle più bizzarre è costata alla British Airways una querela per diffamazione. La policy della compagnia di bandiera britannica vieta ai passeggeri uomini di sedersi accanto a minorenni che non siano accompagnati dai genitori, onde evitare abusi sessuali. E l’aereo non decolla finché l’adulto non cambia posto. Ma la norma interna ha trovato un vivace oppositore in Mirko Fisher, manager di 33 anni, che ha sporto denuncia, come riporta il quotidiano Daily Mail.
SEX OFFENDER – Fisher viaggiava con la moglie incinta, Stephanie, che aveva chiesto di sedersi accanto al finestrino. Così il passeggero si trovava tra la moglie e un dodicenne, i cui genitori erano seduti più indietro. Quando lo steward, controllando la cabina prima del decollo, lo ha invitato a cambiare posto, Mr. Fisher ha risposto che voleva viaggiare accanto alla moglie. Ma l’assistente di volo ha insistito appellandosi al regolamento della British e al fatto che altrimenti non sarebbero partiti. Da qui il conflitto fra i due e la denuncia. «Mi sono sentito un delinquente davanti agli altri passeggeri e chissà cosa avrà pensato il bambino. Con questa norma etichettano tutti gli uomini come pedofili e perversi. I viaggiatori innocenti sono pubblicamente umiliati», ha commentato il manager esperto di finanza, che vive in Lussemburgo e ha una figlia.
DISCRIMINAZIONI SESSUALI – Una delle accuse mosse dal manager alla British Airways è la discriminazione sessuale, perché lo stesso trattamento non è riservato alle donne adulte. «Inoltre statisticamente è più probabile che i bambini ricevano offese e violenze all’interno delle mura domestiche che non nello spazio ristretto di un aereo», ha aggiunto Fischer. La sentenza sarà emessa il prossimo mese e nel caso che la corte dia ragione al passeggero, la compagnia britannica sarà tenuta a cambiare il regolamento e a risarcire il querelante. Fisher promette, in quel caso, di devolvere il risarcimento per i danni all’immagine subiti in favore della Nspcc, l’organizzazione britannica che previene la crudeltà sui bambini.
Già che ci sono, riesumo questa vecchia notizia...http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?f=9&t=9546 (http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?f=9&t=9546)
British Airways: TUTTI I MASCHI SONO POTENZIALI PEDOFILI
di babyloon il 11 dicembre 2006, 7:50
British Airways: "Tutti i maschi sono potenziali pedofili"
Questa è la traduzione di un articolo apparso sul DailyMail il 4 Novembre. Racconta cos'è successo a bordo di un aereo della British Airways, dove è stato chiesto ad un uomo di spostarsi di sedile perchè il regolamento della compagnia vieta ai bambini non accompagnati di sedersi di fianco ad ogni adulto di sesso maschile.
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La British Airways vieta agli uomini di sedersi accanto ai bambini
di MARTIN DELGADO, 4 Novembre 2006
La British Airways è stata accusata di trattare tutti i passeggeri maschi come potenziali pedofili dopo che è stato reso noto che la compagnia vieta ai bambini di sedersi accanto ai passeggeri maschi sconosciuti, persino quando gli stessi genitori del bambino sono sullo stesso volo.
La bizzarra norma è venuta allo scoperto quando una bambina di 9 anni è stata fatta spostare dal suo posto accanto ad un uomo di 76 anni e sua moglie durante un volo da Malaga a Londra.
Nel frattempo la madre è stata fatta sedere dalle hostess accanto al giornalista in pensione Michael Kemp e sua moglie Frances, nel mentre che la bambina veniva spostata nei sedili in fondo all'aereo.
La Sig.ra Kemp prenotò un posto nei sedili laterali per avere un pò di spazio extra per far riposare una gamba in cattive condizioni. Ma quando l'Airbus A320 ha iniziato a riempirsi, le è stato chiesto di scambiare il suo posto con quello del marito, di modo che lei, e non lui, si sarebbe trovata a sedere accanto alla bambina.
A questo punto la Sig.ra Kemp si è gentilmente rifiutata, spiegando alla hostess di aver prenotato un posto di fianco al corridoio per stare più comoda durante il viaggio di 3 ore.
Allora il Sig. Kemp si è offerto di spostarsi nel sedile di fianco alla finestrella, in modo che la bambina potesse sedersi fra lui e sua moglie, ma la hostess ha risposto che sarebbe comunque stato contro il regolamento della British Airways, messo in atto per il benessere dei bambini.
Il Sig. Kemp, originario di Kensington, West London, ha dichiarato la scorsa notte:
"La madre della bambina ha fatto sedere la figlia nel sedile di fianco alla finestrella e me, e poi è andata a sedersi più avanti in un altro sedile. Quando tutti erano seduti, la hostess ha chiesto a mia moglie se si sarebbe potuta sedere accanto alla bambina.
Frances le ha spiegato che non si poteva muovere e quindi ho pensato che avrei risolto il problema spostandomi e facendo sedere la bambina fra me e mia moglie.
E con mia grande sorpresa, la hostess ha detto che la British Airways ha una regola che vieta ogni bambino non accompagnato di età inferiore ai 16 anni di sedersi accanto ad un passeggero di sesso maschile, persino quando c'è una donna nel sedile di fianco.
La discussione è continuata per parecchi minuti ma la hostess si è rifiutata di cedere nella sua richiesta, e ha detto che l'aereo non sarebbe partito finchè questo problema non fosse stato risolto. L'ho sentita borbottare ad una collega che tutti i passeggeri sarebbero stati fatti sbarcare dall'aereo.
Non sembrava per niente imbarazzata, anzi sembrava irritata per il fatto che si stava perdendo tempo. L'intera faccenda ha creato molto disagio, e tutto ciò si sarebbe potuto evitare se solo la British Airways avesse individuato il problema quando abbiamo prenotato il biglietto."
Michele Elliot, la direttrice dell'organizzazione di beneficienza per bambini Kidscape, e famosa attivista per la tutela dei minori, ha dichiarato di esser rimasta sbalordita da questa regola della British Airways.
"E' completamente assurdo.
Stigmatizza tutti gli uomini come potenziali molestatori", ha dichiarato la Elliot.
"Che tipo di messaggio manda ai bambini una regola simile - che nessun uomo è degno di fiducia ? Anche le donne abusano i bambini. Qui c'è una assoluta mancanza di buon senso." [1]
L'aereo era usato dalla GB Airways, un partner commerciale della British Airways.
Un portavoce ha dichiarato:
"Come compagnia aerea con un obbligo di attenzione verso i nostri clienti, è nel nostro regolamento assicurarci che, ove possibile, nessun minore non accompagnato sieda di fianco a maschi adulti. Ci scusiamo se il Sig. Kemp si è sentito offeso dalla nostra richiesta, ma dobbiamo bilanciare i bisogni del bambino con quelli dell'adulto. Il regolamento è in atto come precauzione e nel migliore interesse e benessere dei bambini che viaggiano da soli." [2]
[FONTE: Daily Mail- 4 Novembre 2006]
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La British Airways, però, non è l'unica compagnia aerea al mondo che adotta questo regolamento. La Qantas e la Air New Zeland (due compagnie aeree australiane) balzarono agli onori della cronaca per un caso simile a quello capitato pochi giorni fa al Sig. Kemp.
Nel 2005 infatti un altro "incidente" avvenne durante un volo della Qantas con rotta da Christchurch ad Auckland. In questo caso la vittima di discriminazione fu Mark Mosley, a cui una hostess ordinò di cambiare posto perchè "la policy della compagnia è che solo alle donne viene consentito di sedersi accanto a bambini non accompagnati".
Quando l'Herald (un quotidiano neozelandese) chiese a Rosie Paul, una portavoce della New Zeland Airlines, se la sua compagnia aerea ritenesse tutti i passeggeri maschi come "pericolosi per i bambini", la Paul rispose: "Questo non è ciò che ho detto". Quando le venne spiegato che il regolamento usato dalla sua compagnia implicava proprio ciò, la Paul di nuovo ripetè: "No, questo non è ciò che ho detto".
Siamo nei primi anni del nuovo millennio, e i cittadini maschi che volano con certe compagnie aeree (non si sa quante e quali adottino lo stesso regolamento) vengono implicitamente accusati di essere dei "potenziali pedofili" e "potenziali molestatori sessuali", in base esclusivamente al loro genere di appartenenza. Al loro DNA. Ai loro cromosomi. I maschi avrebbero cioè l'abuso sessuale dei bambini scritto nel loro codice genetico, e per questo vanno allontanati e possibilmente sorvegliati, affinchè la "bestia" (o il "mostro", per usare un termine giornalistico molto in voga) non si svegli e non metta in pericolo nessun bambino.
E perchè mai, un domani, i cinema non dovrebbero adottare la stessa policy della British Airways ? Forse i "maschi" quando sono al cinema smettono magicamente di essere "maschi" e non c'è più il rischio che abusino il bambino della poltroncina accanto ?
E la stessa cosa vale per gli autobus, per i treni, per i teatri, e praticamente per ogni luogo in cui un "maschio adulto" possa trovarsi accanto ad un bambino di età inferiore ai 16 anni. [3]
Ma la cosa più disarmante di tutta questa storia, è il totale disinteresse (probabilmente dovuto a rincretinimento acuto) che i maschi stessi mostrano riguardo a simili faccende. Cioè riguardo a loro, al loro valore, e in ultimo al senso della loro stessa esistenza. Non ci si indigna, ad esempio, quando regolamenti anti-maschili e misandrici come quello della British Airways dipingono l'intero Genere Maschile come violentatore, stupratore, abusatore di bambini etc.etc.
Immaginate di andare da un operaio, uno che lavora come un mulo tutto il giorno, paga le tasse e vive la vita di un cittadino onesto, e dite a questo operaio che è un ladro, un evasore fiscale e un disonesto. E che il motivo di tutto ciò sta nel suo DNA di "operaio". Non importa se costui non ha mai rubato niente, ha sempre pagato le tasse e si è sempre comportato come un onesto cittadino: ci sono altri operai che hanno rubato, hanno evaso le tasse, e hanno violato la legge. Ragion per cui questo innocente viene sbattuto a forza nel gregge dei colpevoli, così, perchè il "DNA degli operai è quello".
Avrebbe questo operaio il diritto di sentirsi ingiustamente colpevolizzato, e quindi a reclamare giustizia ? Se la risposta è si, per quale motivo lo stesso diritto non dovrebbero averlo gli Uomini che per il solo fatto di esser nati di sesso maschile vengono automaticamente sbattuti a forza nel gregge dei colpevoli, e costantemente addittati come stupratori, pedofili, violentatori ?
Perchè generalizzare sugli "albanesi", sugli "extracomunitari", sui "musulmani" o sugli "ebrei" e sugli "americani" non va bene mentre invece generalizzare sui "maschi" va benissimo ?
Perchè chiedere il pentimento a quell'operaio onesto non è giusto, mentre chiedere il pentimento agli uomini innocenti è invece considerato giusto ?
...
Era il primo Dicembre 1955, nella città di Montgomery, quando Rosa Parks salì nell'autobus che l'avrebbe dovuta portare a casa dopo una dura giornata di lavoro. Pagò il biglietto e si sedette nei posti riservati alle persone di colore. Quando l'autobus si riempì, e tutti i posti furono occupati, il conducente notò che erano rimasti due o tre uomini bianchi in piedi. Fermò l'autobus e chiese a quattro persone di colore di alzarsi e dare il loro posto a quegli uomini bianchi. Rosa Parks rimase dov'era e rispose "No, non mi alzo". Venne arrestata e poi il resto è storia.
Sarebbe il caso, qualora "incidenti" simili a quello presentato nell'articolo sulla British Airways dovessero ripetersi, che anche gli uomini ingiustamente discriminati iniziassero ad adottare il "metodo Rosa Parks", e non abbandonare il proprio posto (e la propria dignità) per nessuna ragione al mondo.
Piuttosto che arrendersi ed affrontare l'intero viaggio da maschietti col nodo in gola.
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Note
[1] "Tenendo presente che la pedofilia femminile intra-familiare ha caratteristiche differenti dalla pedofilia femminile che si manifesta al di fuori delle mura domestiche, preferendo mete lontane come luoghi di abbordaggio, si puo' affermare con certezza che tale fenomeno e' comparso, all'incirca, intorno agli anni '70. In quel periodo donne americane e canadesi, per lo piu' divorziate e vedove, favorite dall'emancipazione economica, hanno iniziato a recarsi verso spiagge lontane alla conquista dei "beach boys" soprattutto, ma anche delle "beach girls" che potevano farle sentire, al suono di 100 dollari, "regine per una notte".
Alcune indagini giornalistiche come quella del settimanale Panorama, hanno messo in luce che oggi l'eta' di queste donne varia dai 25 anni circa ai 50 anni, mentre le motivazioni che le spingerebbero ad alimentare il desiderio di vivere una notte di sesso con bimbi di 6-7 anni o di 11-12, sono sempre le stesse: la soddisfazione sessuale e, ad un tempo, l'appagamento materno.
Differenti sono le mete. Le donne nordamericane si indirizzano, per la maggior parte, verso i Caraibi; mentre le europee provenienti dai ricchi paesi occidentali preferiscono come mete il Marocco, la Tunisia e il Kenya e per le destinazioni piu' lontane la Giamaica e il Brasile. La Thailandiainvece, e' la meta preferita dalle donne giapponesi che, con i voli charter, raggiungono i centri specializzati in massaggi sadomaso di Bangkok. E a Marrakesh trascorrono dei periodi le scandinave e le olandesi che consumano notti d'amore in acconto, cioe' se la notte trascorsa non e' stata soddisfacente la prestazione non viene pagata.
Sulle donne che praticano la pedofilia all'estero, si e' saputo che per permettere l'atto sessuale, vengono iniettati nei testicoli di bambini di 6-7 anni degli ormoni e droghe. Poco si conosce sull'uso di tali sostanze, a parte gli effetti collaterali estremamente sgradevoli per il minore. Dalla testimonianza di volontari dello Sri Lanka, si apprende che sono le donne pedofile stesse (la maggior parte svizzere e tedesche) a portare le droghe da iniettare nei bambini. Secondo il resoconto di una dottoressa che ha visitato alcuni di quei bambini, il trattamento ormonale causa l'abnorme ingrossamento dell'organo sessuale ad un ragazzino di 11-12 anni che non tollera piu' di 5-6 di tali iniezioni."
[FONTE: Greta, con la collaborazione di Nicoletta Bressan. Consulenza a cura del Dott. Sergio De Martino]
[2] "Per tutto il tempo che il Governo viene percepito come operante per il benessere dei bambini, il popolo sopporterà felicemente quasi qualsiasi riduzione della propria libertà." -Daniel Lapin
"Lo Stato deve dichiarare il bambino come il tesoro più prezioso del popolo." -Adolf Hitler
Hitler aveva già capito, negli anni '30, che utilizzare l'espressione "per il benessere dei bambini" a scopo propagandistico era un'ottima arma per far si che il popolo accettasse di buon grado ogni riduzione della propria libertà, senza fiatare. Oggi, nel 2006, lo stesso ritornello viene usato per far accettare al popolo che gli uomini vengano trattati come potenziali pedofili e molestatori sessuali da normative anti-maschili e misandriche come quelle adottate dalle compagnie aeree British Airways, Qantas e Air New Zeland.
[3] Proprio ieri è stato pubblicato in vari giornali inglesi un dossier che spiega l'incredibile declino degli insegnanti maschi nelle scuole primarie, lanciando l'allarme che la professione d'insegnante, tra non molto, potrebbe diventare monopolio assoluto delle donne. Già oggi le insegnanti femmine superano gli insegnanti maschi con un rapporto di 12 a 1. Vari analisti hanno anche evidenziato il fatto che molti uomini preferiscono ormai tenersi alla larga dall'insegnamento perchè spaventati dalle "false accuse di abuso sui minori", fenomeno diventato tristemente famoso soprattutto per alcuni casi "clamorosi" accaduti negli USA, dove insegnanti maschi totalmente innocenti son stati vittime di false accuse e di tutto ciò che ne consegue.
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Tratto da http://antifeminist.altervista.org/noti ... 1_2006.htm
babyloon
http://blog.grazia.it/blog/2007/08/10/vietato-ai-maschi-la-palestra-la-banca-il-ristorante-e-il-bordello/ (http://blog.grazia.it/blog/2007/08/10/vietato-ai-maschi-la-palestra-la-banca-il-ristorante-e-il-bordello/)
In palestra senza il “macho” Quelle che sperano di approfondire la conoscenza con il personal trainer non saranno entusiaste delle nuove palestre per sole donne. Ma per tutte le altre, che sudano solo per la gloria di un corpo migliore, è una comodità non sentirsi inibite di fronte a sguardi maschili. Le catene internazionali con centri sportivi “women only” sono Fitness First e Curves. Negli Stati Uniti le patite della forma fisica – o le disperate che devono buttare giù i chili di troppo – si iscrivono al campo d’addestramento in stile militare per sole donne. Fossati da superare, esercizi nel fango e allenamenti serrati. Così il dimagrimento è assicurato.
Il carnet di servizi riservati esclusivamente all’universo femminile si sta arricchendo sempre più. In questi giorni nella città cinese di Changchun ha aperto un ristorante “femminista”, il Nushi Canting (letteralmente: ristorante delle donne): qui gli uomini possono entrare solo per guardare.
In Germania, invece, c’è la Frauenbank, una banca per donne, gestita da manager in gonnella, sicure di poter dare alle clienti consigli economici liberi da qualsiasi pregiudizio di genere.
E in America? Là la ex maitresse Heidi Fleiss, dopo essere stata più volte in prigione, ora si vuole riciclare creando un bordello per donne nel deserto del Nevada, a un’ora di macchina da Las Vegas. Dalla banca al bordello. E poi, chissà?
Chissà a parti invertite cosa sarebbe successo.
Esiste il sessismo, eccome se esiste. Ma secondo voi, le femministe che sostengono che le disciminazioni siano le donne a subirle, che esiste la misoginia mentre non esiste la misandria, ci sono o ci fanno?
Nessuno ha mai pensato a ristoranti, pub e trattorie dove agli uomini sia severamente proibito pagare i conti all'altro sesso?
Come mai?
Nessuno ha mai pensato a ristoranti, pub e trattorie dove agli uomini sia severamente proibito pagare i conti all'altro sesso?
Come mai?
http://archiviostorico.corriere.it/2012/agosto/21/National_Golf_Club_Augusta_apre_co_9_120821171.shtml (http://archiviostorico.corriere.it/2012/agosto/21/National_Golf_Club_Augusta_apre_co_9_120821171.shtml)
Svolta epocale
Il National Golf Club Augusta apre alle donne
Nel 1933, in Italia, Enrico Fermi dà il nome al neutrino, in Francia René Lacoste lancia il suo noto marchio di polo e in Georgia, negli Stati Uniti d' America, l' Augusta National Golf Club ospita il primo torneo Masters. Riservato a soli uomini, of course. Ebbene, 79 anni dopo, l' ultimo baluardo maschilista è caduto e il più prestigioso circolo d' America ha ammesso due donne tra i suoi soci. Be' , non proprio due qualsiasi. La prima è l' ex segretario di Stato di George W. Bush, Condoleezza Rice (foto), la seconda è Darla Moore, vicepresidente della società di investimenti Rainwater. In Italia decisamente meno conosciuta della prima. Come tutte le svolte «epocali» che si rispettino però, non è stata una naturale evoluzione del buon senso, ma un vero e proprio casus belli. Ovvero la nomina alla guida di Ibm, da sempre sponsor del Masters, della prima donna: Virginia Rometty. Nomina che implica l' automatico ingresso nel club, se non fosse che la regola, alla Rometty, lo vieterebbe. Da qui la necessità - da parte del presidente del circolo Billy Payne - di accettare l' invito del Presidente Obama e del suo sfidante, Romney, a far cadere il veto. Vi sembra un atto dovuto? Ricredetevi, l' Augusta National Golf Club ha aperto a membri di colore soltanto nel 1990. RIPRODUZIONE RISERVATA
Cozzari Eleonora
Inizio il thread con questo articolo per rimarcare come venga considerato immorale e sessista un luogo escluso alle donne.
Mi piacerebbe invece fare una raccolta di organizzazioni e luoghi inaccessibili agli uomini, nel consenso generale che normalmente la situazione suscita.
Terrei fuori da questa raccolta i posti di lavoro, che sono un gigantesco capitolo a parte, che merita un thread a parte (se non una sezione).
Dalle mie parti c'è anche una palestra per sole donne...
Dalle mie parti c'è anche una palestra per sole donne...
Riceve aiuti economici dal pubblico?
Una palestra per soli uomini è oramai impensabile.
Scoppierebbe il solito inferno mediatico, anche a livello locale.
Mmmm...sicuramente è come dici tu, ma c'è un'altro punto.
Nessun gestore troverebbe una palestra per soli uomini una buona idea per fare business, mentre una palestra per sole donne potrebbe anche essere un'idea vincente, e se esistono lo è.
Sul perchè di tale differenza è inutile dire.
mentre i maschi vengono soventemente condizionati in maniera negativa da quella inopportuna presenza femminile.
Altro particolare da evidenziare: per un uomo non c'è alcun onore (termine obsoleto in questa epoca e in questa società) nel combattere contro una donna, sia che vinca sia che perda.
Nel primo caso sarà accusato (e a volte minacciato da altri uomini...) di aver picchiato una donna; nel secondo di essere "un mezzo uomo che si è fatto malmenare da una femmina".
Viceversa, la donna sarà ugualmente omaggiata, osannata e glorificata.
CONEGLIANO. Mariti e fidanzati saranno ammessi solo il giorno dell’inaugurazione. I corsi in palestra infatti saranno riservati alle donne. Domani a Conegliano ci sarà il taglio del nastro del primo centro fitness dove non potranno accedere i “macho”. “Just fit” infatti sarà la prima palestra in rosa della città. «Tutte le macchine che abbiamo non si trovano nelle palestre tradizionali, in quanto sono pensate esclusivamente al fisico femminile - spiega Deborah Lorenzon, 23 anni, che con l’amica e socia Jessica Carobolante ha deciso di intraprendere una nuova avventura - mi piaceva l’idea di riservare la partecipazione alle donne». La giovane imprenditrice fin da sei anni pratica arti marziali, e per un anno ha lavorato in una palestra a San Vendemiano dove l’ingresso era consentito al gentil sesso.
La sua ex titolare ha deciso di vendere e così ha rilevato le attrezzature, che sono state collocate in un nuovo spazio in viale Italia 202 a Conegliano, sulla circonvallazione, nell’edificio vicino alla rotatoria della Pontebbana, al piano superiore accanto allo studio Aisel. «È sempre stato un mio sogno avere una mia attività, posso unire così lavoro e passione insieme – racconta Deborah - ho sempre avuto la passione dello sport e praticato tanti tipi di sport, ho fatto tredici anni di judo a livello agonistico ed ora ho avuto questa opportunità». La struttura è stata pensata anche per le neomamme, poiché ci sarà un’area dedicati ai bambini, dove i piccoli potranno giocare e disegnare, mentre le mamme fanno attività fisica. Gli unici maschietti ammessi saranno i bimbi, che potranno svolgere anche corsi dedicati di “Dancekids” e “Creodanza”.
Tra la decina di corsi dedicati ve ne sarà anche uno per la difesa personale. Ci saranno Zumba, Pilates, Yogafit, Posturale, Total body, Blackroll, Combact e altre attività, tutti dedicati alle donne. È stato ideato inoltre un “Circuito fitness”, con un allenamento creato per il corpo femminile. Il taglio del nastro è fissato
per domani alle ore 16.30. Al brindisi potranno partecipare anche gli uomini, per accompagnare moglie e fidanzate. Ma da lunedì, quando saranno avviati i corsi, gli uomini potranno sempre accompagnare le loro compagne, ma poi dovranno rimanere fuori dalla porta. Le tessere saranno solo rosa.
Lor signore-signori che vietano l'ingresso agli uomini, a me sembrerebbe, ma che giustamente mi correggano se leggo o interpreto male, possa essere illegittimo.
D.lgs. 196/2007, riporto un estratto:
Art. 55-ter.
Divieto di discriminazione 1. E' vietata ogni discriminazione diretta e indiretta fondata sul sesso nell'accesso a beni e servizi e loro fornitura.
2. Il divieto di cui al comma 1 si applica a tutti i soggetti, pubblici e privati, fornitori di beni e servizi che sono a disposizione del pubblico e che sono offerti al di fuori dell'area della vita privata e familiare e delle transazioni ivi effettuate.
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In Italia si sono succeduti tre interi parlamenti, eletti tramite una legge elettorale (la n. 270/2015) definita poi incostituzionale nel gennaio 2014.
Cioè quasi 9 anni dopo…
Stiamo parlando quindi, dopo la Costituzione, della più importante legge dello Stato.
Quella che regola, la regola delle regole.
L'elezione dei rappresentanti del popolo.
Pilastro centrale della sovranità popolare.
C’è da meravigliarsi che si possa autorizzare l’apertura d’un esercizio pubblico che discrimina un genere sessuale come neanche il Sud Africa dell’apartheid?
Penso basterebbe un semplice ricorso...
In questo caso deve agire chi presume di aver subito la discriminazione, se nessuno si lamenta, tutto regolare.
In Finlandia un'isola sarà vietata agli uomini.
In una delle isole finlandesi ci si prepara ad aprire un resort dove solo le donne potranno recarsi: SuperShe. Secondo il Daily Mail, l'idea di organizzare un complesso alberghiero per sole donne appartiene all'americana Kristina Roth.
Sottolinea di non provare alcun disgusto o pregiudizio nei confronti degli uomini, ma è convinta che la loro presenza nell'hotel disturbi le ospiti femminili sulla via del miglioramento personale.
"Non appena era apparso un bel ragazzo, le donne hanno cominciato a pensare al rossetto", ha condiviso i suoi ricordi durante la permanenza in un centro di salute e benessere.
L'isola ha una superficie di oltre 3 ettari: secondo il progetto la struttura alberghiera avrà 10 stanze da letto, un centro benessere, così come sale speciali per lo yoga e corsi di cucina.
Al di là del doppio standard (club maschili non sarebbero ammessi) sono sicuro che il resort se lo costruiranno con le loro manine d'oro... oppure no?
Dipendesse dalle donne vivremmo (o ritorneremmo) ancora nelle capanne, tra serpenti e predatori di vario genere...Hai fotografato una situazione che si verifica molto spesso, quando ad esempio due uomini sono impegnati in un'attività che richiede concentrazione (dalla messa a punto di una stampante 3D al cambio della cinghia della distribuzione dell'auto, tanto per esemplificare) e arrivano le femminucce (madri, mogli, compagne, etc.) e dopo aver cazzeggiato un po', se ne vanno con la frase: "vieni, lasciamoli ai loro giochini".
Tra l'altro, certi assurdi modi di ragionare (e di comportarsi) tipicamente femminili (quindi non solo femministi), denotano realmente un bel fondo di stupidità.
Delle persone veramente intelligenti non avrebbero problemi a riconoscere i meriti altrui, mentre le donne ne hanno tantissimi a farlo, quando ci sono di mezzo gli uomini, considerati soventemente dalle medesime una massa di perfetti imbecilli fissati con il sesso e incapaci di camminare con le proprie gambe.
E se non lo fanno non è solo per orgoglio e/o malafede: no, affatto.
In questo son decisamente più stupide degli uomini, i quali, invece, non hanno problemi a riconoscere i meriti femminili (eccezioni a parte).
Al di là del doppio standard (club maschili non sarebbero ammessi) sono sicuro che il resort se lo costruiranno con le loro manine d'oro... oppure no?