Forum sulla Questione Maschile
In rilievo => Osservatorio sul Femminismo => Osservatorio sulla Misandria e sul Male-bashing => Topic aperto da: Frank - Giugno 20, 2016, 19:28:33 pm
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http://la-zanzara.radio24.ilsole24ore.com/martani-2/?refresh_ce=1
17 giugno 2016 ore 17:16
Martani: “Il maschio è come un batterio: deve essere eliminato”
“Statisticamente la violenza è appannaggio degli uomini”, ci dice Daniela Martani, intervistata da noi, che chiarisce: “io ho scritto che le violenze dipendono direttamente dagli uomini. Basta aprire in libro di storia: tutti predomini e schiavismi sono stati fatti da uomini”. “Il problema principale è la presenza maschile sulla Terra, è come un batterio che deve essere eliminato”. “I dati del Ministero dell’Interno lo dicono: gli uomini sono più violenti”.
Puntata 16-06-2016.
Ho scoperto solo oggi l'esistenza di questa cima, che risponde al nome di Daniela Martani, e che stando a quel che leggo sul web ha partecipato ad una (stupidissima) edizione del c.d. "Grande Fratello".
Mi chiedo: la femminuccia in questione direbbe mai "i maschi negri devono essere eliminati?"
Oppure "i musulmani vanno sterminati?"
Io dico di no... :cool2:
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Mi sono visto il suo profilo . Candidata coi fanatici vegani , stessa area del pd-sel, ora non ricordo dove. Cosa ti aspettavi , dall'area politica femministo-misandrica per eccellenza ?
Segnalo che i commenti sotto l'articolo sono composti da pesanti insulti per almeno il 90 % . Comprese pure donne :lol:
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Mi sono visto il suo profilo . Candidata coi fanatici vegani , stessa area del pd-sel, ora non ricordo dove. Cosa ti aspettavi , dall'area politica femministo-misandrica per eccellenza ?
Ma infatti io non mi aspetto proprio nulla da queste tipe.
Segnalo che i commenti sotto l'articolo sono composti da pesanti insulti per almeno il 90 % . Comprese pure donne :lol:
Mah... io nutro sempre seri dubbi nei confronti di quelle donne che sarebbero "contro" certe dichiarazioni delle loro "sorelle". :cool2:
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http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/elezioni/2016/05/24/vestita-con-pelli-di-struzzo-la-protesta-di-daniela-martani-contro-prada_c4fe5133-ebec-4118-b8a0-d77073ae670b.html
:doh:
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C'è un asse vegano-animalista-femminista in difesa di tutto ciò che è manifestatamente più stupido e incosciente (penso a questo punto per fenomeno di identificazione),e contro ciò che invece arricchisce il mondo.
P.S. i batteri sono creature straordinarie e molto resistenti a tutti i tentativi di ''eliminazione''.
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Già il titolo evoca il carattere genocidario (a partire dal maschio europeo) della cultura contemporanea.
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Frank
Mah... io nutro sempre seri dubbi nei confronti di quelle donne che sarebbero "contro" certe dichiarazioni delle loro "sorelle". :cool2:
Non so se sono sincere o meno, io penso e spero di si, ma l'importante non è quante sono le donne contro certe dichiarazioni. L'importante è che ci siano, ai fini propagandistici
Salar
P.S. i batteri sono creature straordinarie e molto resistenti a tutti i tentativi di ''eliminazione''.
Ma infatti solo una percentuale inferiore è patogena . Quindi al limite doveva dire "il maschio è come i trematodi", che sono tutti vermi parassiti quindi non rivestono alcuna utilità .
Ma che ti aspetti da una di quell'area politica e da una che fece certe affermazioni vegane e antispeciste ridicole ? Questa qui ha proprio un quoziente intellettivo di una sedia .
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Tipiche dichiarazioni che fa una donna a corto di corteggiatori/pagatori di conti, mentre quando affermazioni di questo tipo vengono da uomini emerge allora la figura dello zerbino disperato a caccia di approvazioni femminili, tipicamente uomini del genere finiscono in compagnia della loro mano destra e nulla piu'...
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Mi chiedo: la femminuccia in questione direbbe mai "i maschi negri devono essere eliminati?"
Oppure "i musulmani vanno sterminati?"
Io dico di no... :cool2:
Due affermazioni che, in base allo stesso demenziale ragionamento usato dalla Martani, andrebbero fatte:
1) i maschi negri sono il gruppo che e' autore del maggior numero di reati violenti di gran lunga (questo negli USA);
2) i mussulmani sono il gruppo che di gran lunga produce il maggior numero di terroristi su scala mondiale, ma anche il gruppo che sostiene regimi teocratici che discriminano le donne anche sul piano legale, oltre che su quello culturale;
Ma chissa' perche' queste affermazioni non si sentono mai...
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Epperò:
1) Per i negri americani vige una disumanizzazione istituzionalizzata da secoli, ma sono riusciti a produrre musica non banale che ha influenzato la cultura mondiale (jazz, rock, blues).
2) C'è chi dice che gli attacchi terroristici siano fatti da truppe speciali di eserciti europei, ovvero dello stesso esercito dello Stato colpito dal 'terrorismo' (dopo si trova sempre il passaporto intonso, 'dimenticato' dall'attentatore sul sedile della macchina usata per la fuga)
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Io dico solo che il ragionamento (sbagliato e demenziale) della Martani porta anche a concludere che maschi negri e musulmani sono batteri da sterminare ma, come giustamente fa notare Frank, queste parole non si sentono mai, mentre del maschio bianco e occidentale il regime permette che si dica di tutto, anche che va cancellato dalla faccia della terra.
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Epperò:
1) Per i negri americani vige una disumanizzazione istituzionalizzata da secoli, ma sono riusciti a produrre musica non banale che ha influenzato la cultura mondiale (jazz, rock, blues).
2) C'è chi dice che gli atacchi terroristici siano fatti da truppe speciali di eserciti europei, ovvero dello stesso esercito dello stato colpito dal 'terrorismo' (dopo si trova sempre il passaporto intonso, 'dimenticato' dall'attentatore sul sedile della macchina usata per la fuga)
Buona visione ---->
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Io dico solo che il ragionamento (sbagliato e demenziale) della Martani porta anche a concludere che maschi negri e musulmani sono batteri da sterminare ma, come giustamente fa notare Frank, queste parole non si sentono mai, mentre del maschio bianco e occidentale il regime permette che si dica di tutto, anche che va cancellato dalla faccia della terra.
Come il femminismo, l'immigrazione di massa è uno dei mezzi per annichilire la società occidentale (a partire dalgi uomini), quindi nessuna femminista criticherà mai africani o musulmani (intesi qui come immigrati), perché - in ambito europeo - sono due facce della stessa medaglia.
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Ma poi infatti non è conveniente per molti motivi, uno tra tutti che rappresenta la colonna portante del femminismo è fare di tutt l'erba un fascio, la mente femminista infatti pensa "voi avete considerato per millenni la donna inferiore? bene anche noi ora vi mettiamo tutti nello stesso calderone, non ci interessa se siano neri o musulmani o laici i più violenti, siete sempre uomini e come tali pericolosi".
1)Solo con un ragionamento di questo tipo dimostrano di non essere diverse da quelli che dicono di voler combattere, pertanto dovrebbero essere ricoverate d'urgenza.
2)In quanto appartenenti alla specie umana e non a una specie di natura aliena si scordano di essere pure loro dotate di qualità e virtuosismi alcuni anche peculiari, come il puttanesimo, le bugie, l'incoerenza, ma poi anche l'odio, le violenze sia fisiche che psicologiche, l'omcidio, l'opportunismo, il materialismo, l'assenza di autocritica, razzismo, sessismo, ma quella più importante è l'onestà, l'onestà di negare tutte le precedenti e farle ricadere solo sugli uomini.
Questo è il femminismo nella realtà, non la definizione superficiale nonchè surreale che c'è nel dizionario. :dry:
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2) i mussulmani sono il gruppo che di gran lunga produce il maggior numero di terroristi su scala mondiale, ma anche il gruppo che sostiene regimi teocratici che discriminano le donne anche sul piano legale, oltre che su quello culturale;
Ma chissa' perche' queste affermazioni non si sentono mai...
Non so se quanto riportato in articoli come questo
http://www.universita.it/iran-corsi-laurea-vietati-alle-donne/
sia del tutto vero, ma in ogni caso vorrei far notare il commento di questa donna iraniana.
lily
Commento del 23 agosto 2012
Io sono iraniana.
Devo dire che questa decisione per me era molto sorprendente all’inizio.
Veramente non si sa perché sono state omesse certe facoltà per le donne.
Ma c’è una cosa ovvia che io come una donna che è presente nella società islamica iraniana ho notato;
Non esiste più l’equilibrio tra l’ammissione del sesso maschile e femminile nelle università iraniane recentemente.Voglio dire, a causa dell’ammissione degli studenti attraverso il concorso generale che viene fatto in tutto il paese, chi avrà un voto più alto sarà ammesso, e vediamo che il numero delle studentesse ha superato i maschi e quindi la maggior parte degli studenti saranno femmine.
questa forse per l’occidente è una cosa normale, ma per la società islamica dove l’uomo ha il dovere di sostenere la famiglia,trovare il lavoro, sostenere la moglie completamente (anche se la moglie sia ricca), questa situazione causa già l’epidemia di disoccupazione dei maschi rispetto alle femmine.
Secondo me però, invece di impedire le femmine di accedere le università per studiare certe facoltà, sarà meglio far entrare le persone(maschi e femmine) alle università a parità,così tutti e due sessi avranno la possibilità di studiare e trovare il lavoro in futuro.
devo ancora dire che la disoccupazione per certe ingegnerie (particolarmente per le donne) esiste e naturalmente chi le studia si rischia a essere disoccupato nel futuro.
Quando mai una femminuccia occidentale farebbe un discorso del genere ?
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In Medio Oriente è pieno di donne medico o ingegnere. Andrà meglio a casa loro, ma pare che quando vengono in Occidente restino sole.
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Questo articolo l'ho letto poco fa su UB.
http://ilmanifesto.info/il-genere-della-violenza-gli-orrori-hanno-un-sesso/
Lea Melandri
Edizione del
10.04.2015
È vero che non tutti gli uomini uccidono, che la cultura maschile da secoli non ha seminato solo morte, ma dato vita anche a opere sublimi di civiltà; è vero che l’amore, la solidarietà, il pacifismo non le sono estranei. Forse è per questo che esitiamo a nominare alcune verità.
La prima è che la violenza, dalle guerre tra Stati alle guerre civili dovute al fanatismo o a problemi sociali, alla persecuzione delle minoranze, è stata praticata dal sesso maschile, sia pure con l’aiuto e la complicità delle donne.
La seconda considerazione è che l’amore e l’odio, considerate pulsioni contrapposte, non si danno mai isolatamente, vincolate come sono l’una all’altra.
Ad Albert Einstein, che in una lettera del settembre 1932 gli chiedeva «metodi educativi», «modi di azione» per frenare la «fatalità della guerra», Freud rispondeva: «…la pulsione di autoconservazione è certamente erotica, ma ciò non toglie che debba ricorrere all’aggressività per compiere quanto si ripromette. Allo stesso modo la pulsione amorosa, rivolta ad oggetti, necessita di un quid della pulsione di appropriazione, se veramente vuole impadronirsi del suo oggetto. La difficoltà di isolare le due specie di pulsioni nelle loro manifestazioni ci ha impedito per tanto tempo di riconoscerle». (Freud, “Il disagio della civiltà e altri saggi”, Bollati Boringhieri 1987, p. 93).
Come è possibile che ancora oggi, dopo tanto parlare di patriarcato e di maschilismo, non si riesca a scalfire la maschera di neutralità che impedisce di riconoscere ai responsabili di tanti orrori l’appartenenza a un sesso? Che cosa impedisce agli uomini sinceramente convinti di dover operare per la pace nel mondo di interrogarsi sulla matrice “virile” della violenza? Perché, a loro volta, le donne sono così poco inclini a chiedersi quando e come un figlio, un marito, un amante passano dalla tenerezza alla violenza?
Può darsi che il rapporto di potere tra i sessi e le inevitabili complicità che ne hanno permesso una così lunga durata non siano, come sono portata a pensare, il maggiore ostacolo materiale e psicologico a una convivenza più umana, più giusta e solidale. Ma finché non vengono portati alla coscienza e fatti oggetto della riflessione che meritano, non sapremo mai se dobbiamo rassegnarci a una “naturale” violenza maschile, o sperare nella possibilità di un cambiamento che non riguarderebbe solo il sessismo, ma tutte le forme di distruzione e di morte che gli uomini hanno agìto contro i loro simili.
A questo punto arriva puntuale la domanda: «Allora le donne che uccidono cosa sono?». Che anche le donne abbiano pulsioni aggressive mi pare fuori di dubbio. Aggiungo anche che, se avessero avuto fin dall’inizio della storia umana la forza fisica, il possesso delle armi e tutto il potere che si è arrogato l’uomo, non è da escludere che avrebbero potuto farne un uso altrettanto selvaggio. Non ho mai pensato che l’esperienza della gravidanza e del parto potessero agire in modo deterministico su quelle che artificiosamente sono state considerate le “naturali” doti femminili di oblatività, dolcezza, altruismo. Gli infanticidi, la violenza sui bambini non sono purtroppo estranei alla maternità.
Sta di fatto che non è andata così e, che piaccia o meno, le guerre, le devastazioni, gli stupri privati e pubblici, gli stermini di interi popoli li ha fatti il sesso maschile. Dagli uomini che non si riconoscono in questa brutalità dei loro simili ci si aspetterebbe quanto meno che si ponessero il problema,ognuno a partire dalla propria esperienza , e che cominciassero a riflettere sulla cultura che loro –nostro- malgrado abbiamo ereditato.
Ma già il fatto che sorga così immediata un’obiezione che non trova fondamento in realtà lontane dal poter essere confrontate, è la prova che la denegazione è ancora il sentimento più diffuso al riguardo. Come spiegare altrimenti che in tanti incontri, convegni, dibattiti sulla violenza contro le donne, così come quando si parla di un’educazione a un rapporto diverso tra i sessi, gli uomini sono pressoché assenti, quasi fosse solo una “questione femminile”? Sono sempre state le vittime a testimoniare la violenza, questo è vero, ma qui stiamo parlando di un male che, nelle sue forme meno visibili e per questo più insidiose, si annida -come scrive Pierre Bourdieu nel suo libro “Il dominio maschile” (Feltrinelli 1998) – nelle istituzioni, nei poteri, nei saperi della vita pubblica e «nell’oscurità dei corpi», cioè nel sentire, ragionare e agire di ogni individuo, maschio o femmina.
Da dove cominciare a snidarlo? Ma, soprattutto, come fermare l’attenzione su un dominio così esteso e al medesimo tempo così sfuggente, che passa attraverso le più tenere cure dell’infanzia, le prime esperienze scolastiche, l’aria stessa che si respira negli interni delle case e per le vie della città, e che, ciò nonostante, si continua a considerarlo “privato”?
Eppure le tracce o gli antefatti di tanti orrori che sono passati e passano nella storia del mondo non sarebbero difficili da rintracciare. In un testo pedagogico che ha goduto di grande rinomanza fino a tempi non lontani – Erik H.Erikson, “Infanzia e società” (Armando Editore, Roma 1966)- gli attributi che differenzierebbero il comportamento femminile da quello maschile, la «staticità» e la «mobilità», sono definiti come «reminiscenze», «modi strettamente paralleli alla morfologia degli organi genitali». Il «fare sociale», che è dell’uomo – dice Erikson- , comporta «l’attacco, il piacere della competizione, l’esigenza della riuscita, la gioia della conquista», mentre quello della donna appare legato esclusivamente alla seduzione, al «desiderio di essere bella e di piacere», e alla «capacità di assecondare il ruolo procreativo del maschio», capacità che fa della donna una «compagna comprensiva e una madre sicura di sé».
Se «le virtù apparentemente naturali del maschio (forza, coraggio, sicurezza, onore, senso del comando e della superiorità)» –come si legge in un interessante saggio di Sandro Bellassai , “L’invenzione della virilità”, Carocci 2011- vengono amplificate fino a produrre forme di virilismo guerriero in determinati momenti storici, ed esasperate fino alla follia omicida, quando appaiono minacciate da una imprevista libertà delle donne, si può pensare che la ‘preistoria’ famigliare e sociale attraverso cui passa il bambino per diventare adulto non lasci il suo segno?
Portare allo scoperto tutto ciò che trattiene la memoria del corpo di quelle prime esperienze – configurazioni immaginarie, fantasie, schemi cognitivi, habitus mentali- presenti sia nella formazione del singolo che dei popoli, ci aiuterebbe a capire da dove nascono e come si trasmettono fenomeni duraturi come il sessismo, il razzismo, i nazionalismi, le guerre.
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Vecchia discussione aperta su uomini3000.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=14946240
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"Come spiegare altrimenti che in tanti incontri, convegni, dibattiti sulla violenza contro le donne, così come quando si parla di un’educazione a un rapporto diverso tra i sessi, gli uomini sono pressoché assenti, quasi fosse solo una “questione femminile”?"
Forse per il fatto che i pochi che si presentano non fanno in tempo ad aprire bocca che vengono subissati d'insulti da un branco di capre isteriche? :rolleyes:
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Questa non è farina del mio sacco; è un post che ho rubato su uomini 3000.
Finché la Storia viene letta in apparenza, finché si pensa che il vero potere stia nella spada, nella borsa, nel libro e nella poltrona, risulta impossibile contrastare l'evidenza, perché non si può negare che quegli strumenti sono stati quasi totalmente in mani maschili.
Finché la violenza si intende (solo) quella visibile, quella punita dal codice penale e non (anche) quella invisibile - di cui la prima è, in sostanza, pura manifestazione -, non si può cacciar via le femmine dal trono morale sul quale stanno sedute, perché la violenza maschile è molto più visibile e non può essere negata.
L'autorità morale femminile è una autorità usurpata, perché fondata su una impotenza femminile che non è mai esistita e su una innocenza che parimenti non può esistere.
Nondimeno oggi le femmine occidentali hanno questa autorità.
Da qui si vede che l'interpretazione materialistica della Storia deve essere superata altrimenti non si viene a capo di nulla.
Non si vedono né il potere occulto né le malefatte femminili e nemmeno tutto il resto.
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"L'autorità morale femminile è una autorità usurpata, perché fondata su una impotenza femminile che non è mai esistita e su una innocenza che parimenti non può esistere."
Esatto, si tratta proprio di autorità usurpata in quanto loro non si riconoscono accanto ad un uomo, loro vogliono stare sopra
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Articolo totalemtne sessista e fuori da ogni realtà obbiettiva.
Si dice che anche le donne sono violente ma si accusa il maschio di essserlo sempre stato, come se oggi dopo le vittorie femministe non si possano ben vedere palesemente anche le annesse sconfitte in ordine almeno della stessa misura. (ah già ma quelle degli uomin sono durate di più tiè !)
Si declamano i valori degli uomini passati e non si considera che questi erano anche a beneficio delle stesse donne.
Non mi pare infatti che l'invenzione della ruota o la scoperta del fuoco siano state ad esclusivo beneficio degli uomini, cosi come qualsiasi altra scoperta.
Si sostiene un'imprevista libertà della donna, quando questa era già stata prevista e valorizzata proprio dagli uomini (vedi rivoluzione francese e dichiarazione dei diritti umani) senza l'apporto dei quali la donna sarebbe ancora "schiava" ma probabilmente lo sarebbero ancora anche altri uomini e donne di ceti sociali più bassi dominati da altri uomini e altre donne di piani superiori.
CHe vada a chiedere alla meccanica di aggiustargli l'auto o alla muratora di costruirgli la casa per 4 soldi perchè i meccanici e i muratori sono andati in guerra, una guerra i cui mandanti sono donne, donne che uccidono l'intelligenza.
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/02/14/vi-odio-cari-maschi.html
VI ODIO CARI MASCHI
Palermo - In America, adesso, c' è anche "la dama della morte": una prostituta che fra l' 89 e il ' 90 ha ucciso sette clienti. Lo psichiatra chiamato in causa ha detto: "E' chiaro che si tratta di una donna che odia gli uomini". In maniera per fortuna ridente e incruenta, anche la siciliana Letizia Battaglia ci ha detto che odia gli uomini. Per l' esattezza ha detto: "Li disprezzo". Professor Tullio De Mauro, lei che fa il linguista come spiega che le lingue di tutto il mondo, fino ad oggi, non hanno previsto che le donne possano odiare gli uomini? Non esiste infatti il corrispondente di misoginia, termine largamente in uso per un sentimento ammesso e coltivato, l' odio degli uomini per le donne... De Mauro va a sfogliare i suoi moltissimi dizionari: "E' vero. Nel dizionario inglese si trova la parola misandry, ' misandria' , ma non si cita altro che Euripide, che, evidentemente, una volta o due l' ha usata. ' Misandria' non esiste nei dizionari italiani, mentre per la parola ' misoginia' c' è un' intera colonna di dizionario, con riferimenti, praticamente, a tutta la letteratura italiana, da Savinio a Gozzano, da De Robertis a Carducci, da Panzini a D' Annunzio". Conclusioni, professore? "E' evidente che non c' è stato interesse a qualificare un sentimento di odio delle donne nei confronti degli uomini: delle donne, interessavano solo i sentimenti positivi nei confronti di padri, figli, mariti, amanti, fratelli. Tutto quello che non rientrava in questa previsione, costituiva ' devianza' : mentre l' antipatia degli uomini per le donne, la ' misoginia' , è largamente accettata. C' è, culturalmente, una liceità ad essere misogini. Non altrettanto ad essere ' misandre' : ma chi sa, nel prossimo futuro, non è detto che non ci capiterà di leggere un romanzo intitolato appunto La misandra. Anzi, lo suggerisco: è un bel titolo...".
14 febbraio 1992 sez.
Tutto quello che non rientrava in questa previsione, costituiva ' devianza' : mentre l' antipatia degli uomini per le donne, la ' misoginia' , è largamente accettata. C' è, culturalmente, una liceità ad essere misogini. Non altrettanto ad essere ' misandre'
... :hmm:
Dunque, nel 1992 la c.d. misoginia era "largamente accettata" (?), mentre la misandria era condannata?
Mi è sfuggito qualcosa?
ma chi sa, nel prossimo futuro, non è detto che non ci capiterà di leggere un romanzo intitolato appunto La misandra. Anzi, lo suggerisco: è un bel titolo...".
"La misandra" è un bel titolo, diceva il defunto professor Tullio De Mauro.
Mah... che tristezza questi professoroni del menga, ché più studiano e meno capiscono.
In maniera per fortuna ridente e incruenta, anche la siciliana Letizia Battaglia* ci ha detto che odia gli uomini. Per l' esattezza ha detto: "Li disprezzo".
In maniera "ridente"...
Eccezionale.
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https://altreconomia.it/wp-content/uploads/2016/08/letizia_battaglia.jpg
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a proposito :
chi è più orrida, lei o la Fedeli ? :hmm:
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è OT , ma ci sta :
scontro finale di mostri ; altro che maciste contro Ercole o Godzilla contro King Kong
(https://s24.postimg.org/qice5r805/letizia_battaglia_v02.jpg) (https://postimg.org/image/qv3sbxq9t/)hostare immagini (https://postimage.org/index.php?lang=italian)
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:sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick:
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Fanno molto maschere da casa degli orrori nei luna park.
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è OT , ma ci sta :
scontro finale di mostri ; altro che maciste contro Ercole o Godzilla contro King Kong
Ah Ah ... sei troppo crudele :D
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a proposito :
chi è più orrida, lei o la Fedeli ? :hmm:
E' chiaro che alcuni uomini sono intimoriti dalla bellezza dell'una, mentre dell'altra temono i titoli accademici :lol:
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A me piacerebbe che gli rispondesse qualche maschio islamico per le rime, solo per capire come risponderebbero queste dementi.
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è OT , ma ci sta :
scontro finale di mostri ; altro che maciste contro Ercole o Godzilla contro King Kong
(https://s24.postimg.org/qice5r805/letizia_battaglia_v02.jpg) (https://postimg.org/image/qv3sbxq9t/)hostare immagini (https://postimage.org/index.php?lang=italian)
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:sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick:
Si notino poi le facce da streghe cattive che hanno.
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A me piacerebbe che gli rispondesse qualche maschio islamico per le rime, solo per capire come risponderebbero queste dementi.
Di certo i toni sarebbero ben diversi.
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@ TheObserver : sono crudele verso di voi che vi guardate i 2 mostri in questione
@ Freethinker : le 2 tipe sono più belle o istruite :cry: