Tra qualche giorno vedo Stéphanie Bignon, autrice di un libro contro il femminismo ("Smettetela di liberarci!")
Classe 1967, Stéphanie è ingegnere specializzato in operazioni sottomarine per conto del Gruppo Eni. Da 15 anni naviga su tutti i mari del globo per interventi su piattaforme petrolifere.
Gestisce anche una fattoria ed è impegnata nella politica locale.
E' fondatrice dell'associazione "Terra e Famiglia - metter radici per elevarsi".
E' regolarmente ospite di media alternativi francesi di livello nazionale (autofinanziati, non come certe note emittenti), tra cui Radio Cortesia e Tele Libertà.
Nel suo pamphlet antifemminista parla della condizione della donna moderna e propone modelli alternativi alla cultura dominante, ancorati nella realtà attuale.
E' veramente il caso di dire che è "sposa e madre esemplare", problemi di coppia e separazione non sa neppure cosa siano.
Come si vede non vive fuori dal mondo e credo che il suo curriculum dimostri che esistono già possibili soluzioni alla QM, che non passano per lo sfruttamento economico/lavorativo dell'uomo.
La sua tesi potrebbe suscitare dibattiti: pensa che l'anarchia sessuale (propagandata come "diritto") sia tra i fattori di caos sociale e della labilità dei rapporti di coppia (con le note conseguenze del caso).
Come sempre, se avete domande, obiezioni, opinioni sarò lieto di riferirle e pubblicare le sue risposte qui.(http://blog.rc.free.fr/blog_equipe/christine%20sourgins%202.jpg)
donne interessantiDalla Bignon alla Miriano alla Askell - tutte le antifemministe sono non solo molto lucide sulla situazione, ma hanno anche proposte ben articolate e strutturate.
ieri sera alla riunione dei padri separati dicevo: ma come mai i migliori difensori della causa maschile oggi sono donne? Dalla Costanza Miriano alla Glenda Mancini all'autrice del "Maschicidio Silenzioso" (l'ho appena ordinato, non ricordo il nome)
ma alla fine sono convinto che la QM la possiamo risolvere solo noi
e, nonostante io continui a ripetere che la pars destruens è ormai in fase avanzata, di pars costruens non si vede nulla, tuttavia mi vado convincendo che la causa maschile può essere risolta solo riscoprendo l'identità maschile, che è sacrificio ...
Mi piacerebbe sapere qualcosa di più sull'aspetto "Terra e famiglia".Molto volentieri, grazie a te Freethinker.
Mi interessa molto sapere cosa ne pensa del fenomeno, abbastanza recente, dell'abbandono della terra e del suo impatto sulla famiglia, appunto.
Infatti sono da sempre convinto che il distacco degli esseri umani dalla natura (intesa come vita a contatto della terra), abbia conseguenze delle quali solo in parte siamo coscienti: non c'è solo l'inquinamento, per esempio è stato rilevato che le patologie psichiatriche sono inferiori come diffusione nelle zone agricole rispetto alle città, per non parlare degli aspetti culturali legati alle tradizioni (feste patronali ecc.).
Non vorrei che sembrasse una tirata da ambientalista radical-chic, perchè non li sopporto...
Grazie, Vicus per l'opportunità, facci sapere :)
Se capisce un pó l'italiano, girale questo articolo di Icarus e chiedile un parere :Riferirò, quelle come la Bignon non si vedono come una "classe" (le donne) in "lotta" contro un'altra (gli uomini). Sanno bene che devono rispettare dei ruoli - e non si sentono smimuite da questo - altrimenti la relazione diventa insostenibile.
http://ilvolodidedalo.blogspot.it/2014/07/questione-maschile-questione-etica.html
Anticipo (ma giá lo saprá gran parte dei wiki) che la penso esattamente come ha scritto qui, soprattutto sul sesso.
Ma la Bignon sa bene che il femminismo è ai libri paga di Soros, Rockfeller e compagnia cantante?Lo sa eccome e lo dice anche!
Dalla Bignon alla Miriano alla Askell - tutte le antifemministe sono non solo molto lucide sulla situazione, ma hanno anche proposte ben articolate e strutturate.
E' quasi imbarazzante constatare che noi uomini siamo ancora "all'espressione del disagio", cioè a battere i piedi e fare le boccacce.
Si può obiettare "lo fanno perché gli uomini le boicottano", ma queste sono già sposate e lavorano sodo!
In tal senso le donne (antifemministe) ci superano a sinistra e noi uomini, nei fatti, siamo a rimorchio.
Forse la QM dovrebbero risolverla tutti gli esseri umani, ma di certo sarebbe un comportamento da uomini condurre le danze.Molto volentieri, grazie a te Freethinker.
Vicus, perdonami, ma gli uomini che si occupano della QM son veramente quattro gatti, in Italia come in Francia, o altrove.Non proprio, le associazioni di diritti maschili sono diffuse ovunque, dall'Europa agli USA (altrove non ce n'è bisogno).
Inoltre le donne in pubblico possono dire quel che gli uomini "non possono dire", tranne che in forum (unici) come questo e dietro "nickname".*Mi riferisco a quello che diciamo (o se preferisci molti dicono) qui, abbastanza spesso -specie quando si posta nella sezione Pars Construens: non ci sono soluzioni conosciute o collaudate della QM, l'unica scelta valida è abolire (magari per sempre) le relazioni stabili, se non addiritttura i rapporti sociali con le donne (questo almeno mi pare di capire).
Altro particolare che non condivido: dal mio punto di vista, scrivere "noi uomini" è sbagliato, perché pur comprendendo bene cosa vuoi dire, non mi sembra che io, te, Cosimo, Alberto, ecc siamo impegnati a fare le boccacce e a battere i piedi.
Non proprio, le associazioni di diritti maschili sono diffuse ovunque, dall'Europa agli USA (altrove non ce n'è bisogno).
Mi riferisco a quello che diciamo (o se preferisci molti dicono) qui, abbastanza spesso -specie quando si posta nella sezione Pars Construens: non ci sono soluzioni conosciute o collaudate della QM, l'unica scelta valida è abolire (magari per sempre) le relazioni stabili, se non addiritttura i rapporti sociali con le donne (questo almeno mi pare di capire).
Taluni propongono seriamente bambole di gomma non solo come soddisfacimento sessuale, ma come soluzione definitiva della QM!
Vicus, perdonami, ma gli uomini che si occupano della QM son veramente quattro gatti, in Italia come in Francia, o altrove.
Inoltre in pubblico le donne possono dire quel che gli uomini "non possono dire", tranne che in forum (unici) come questo e dietro soprannome (o nickname).*
Altro particolare che non condivido: dal mio punto di vista scrivere "noi uomini" è sbagliato, perché pur comprendendo bene cosa vuoi dire, non mi sembra che io, te, Cosimo, Alberto, ecc siamo impegnati a fare le boccacce e a battere i piedi.
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E' importante sfatare certi cliché dovuti a scarsa conoscenza diretta di chi sono e cosa fanno queste persone:
1. Non sono missionari, amish, predicatori fuori dal mondo: il CV di Stéphanie parla da solo. Né vivono solo tra loro, ma coinvolgono la società civile con media e manifestazioni di portata nazionale (i TG italiani non ne parlano mai, per questo "non esistono" o sembrano marginali)
2. Non sono un fenomeno di nicchia: parliamo di centinaia di migliaia, se non milioni di persone. La Francia (tolti i musulmani) ha la natalità più alta d'Europa grazie a queste famiglie. Tra non molti anni saranno i soli francesi rimasti.
3. Ci sono anche uomini antifemministi, tra cui Eric Zemmour, conduttore televisivo di prima serata su una rete nazionale e autore del pamphlet "Il primo sesso", tradotto anche in Italia; e Alain Soral, fondatore di un movimento politico e autore del libro "La società femminilizzata".
4. Le donne che difendono la famiglia normale con l'uomo capofamiglia e sono dichiaratamente avverse a femminismo, divorzio ecc. sono di conseguenza dell'ordine delle centinaia di migliaia.
5. Molti di loro sono professori, uomini politici nazionali o locali, conduttori televisivi, fondatori di media alternativi di portata nazionale, alti funzionari pubblici, che fanno sentire la loro voce con conferenze (Youtube è pieno), trasmissioni, associazioni, libri e iniziative civili.
6. Data la vasta portata numerica del fenomeno, potrà senz'altro cambiare le cose, per selezione naturale (natalità) ma anche per il coinvolgimento di fasce sempre più ampie della popolazione (sono moltissimi i convertiti in età adulta, anche musulmani, o quelli che partecipano alle manifestazioni nazionali di questi movimenti: solo la Manif' un milione e mezzo di persone per evento).
Questo dovrebbe ristabilire un po' la verità. ;)
Esatto , e sfatiamo anche un altro mito : loro non devono "salvare" una societâ che tra poco fará la fine che merita, ma propongono soluzioni alternative a questa societá morente. Vi è confusione anche in questo .
La parte in blu è molto importante. Dire che le donne "ci hanno superato a sinistra" mentre noi perdiamo tempo, è un concetto totalmente sbagliato, primo perchè loro possono permettersi di dire, su giornali e tv, tutto quello che passa loro per la testa senza subire alcuna conseguenza rilevante e secondo perchè gli uomini lucidi su questi argomenti si contano, percentualmente, sulle dita di una mano. Per cui è questione di mezzi, opportunità e numeri, non di maggiore coscienza femminile. Basterebbe che un giornale di rilevo nazionale desse l'opportunità a qualcuno di noi di scrivere e riportare le stesse cose che scriviamo da anni sul forum e poi vorrei vedere il sorpasso che faremmo noi.
Ricordo una scena di Rambo 4 (John Rambo), in cui un gruppetto di predicatori attivisti chiede di essere condotto in una zona di guerra per diffondere la pace attraverso la parola. Al che Rambo chiede loro: avete armi con voi? E loro rispondono di no, che sono contrari alla violenza. Per cui Rambo replica loro: "allora non risolverete niente".
La questione maschile potrà avere voce in capitolo, solo quando un certa percentuale di soggetti prenderà piena coscienza su questi argomenti ed adotterà le dovute contromisure. A quel punto il cambiamento sociale verrà in automatico. Ed è a quel punto che si potrà tentare di pilotarlo nella direzione giusta. Ma siamo in una fase lontana, ancora.
Non ho detto e non sono convinto che chi la pensa diversamente sia ritardato , ma incappa in un equivoco. Anche io prima ero incappato in questo equivoco, mi sembra piuttosto normale . C'é differenza fra voler dire di salvare la societá (cosa che i gruppi di cui parla Vicus NON vogliono fare) e proporre modelli alternativi (cosa che i gruppi di Vicus VOGLIONO fare).
Ma guarda che il discorso di Vicus è chiaro e limpido come l'acqua di un ruscello di montagna, per cui è impossibile equivocare certi discorsi.
Basterebbe che un giornale di rilevo nazionale desse l'opportunità a qualcuno di noi di scrivere e riportare le stesse cose che scriviamo da anni sul forum e poi vorrei vedere il sorpasso che faremmo noi.L'ho detto, in Francia avviene già (Zemmour e Soral).
Ricordo una scena di Rambo 4 (John Rambo), in cui un gruppetto di predicatori attivisti chiede di essere condotto in una zona di guerra per diffondere la pace attraverso la parola. Al che Rambo chiede loro: avete armi con voi? E loro rispondono di no, che sono contrari alla violenza. Per cui Rambo replica loro: "allora non risolverete niente".L'unica cosa che si può dire di questa frase è che non sono predicatori, amish o suore ma uomini e donne agguerriti e coi piedi per terra. Molti sono militari, legionari o paracadutisti come l'ideatore della Manif'.
Ma siamo in una fase lontana, ancora.Ripeto, centinaia di migliaia, se non milioni di persone con elevata visibilità mediatica non possono definirsi una fase "lontana".
Il governo francese è estremamente illiberale e antipopolare dai tempi di Robespierre e crede di poter infischiarsene del popolo, ma alla lunga rischia la guerra civile. Già vari settori dell'esercito francese mordono il freno.
Non vi è nessuna "confusione", Jason, ma solo una diversa visione di certe problematiche.
Noto che fai riferimento spesso al termine "confusione".
Evidentemente sei convinto che chi la pensa diversamente sia sostanzialmente un po' ritardato.
Be', ti assicuro che sbagli e pure alla grande.
...
Un certo radicamento nel territorio, a contatto con la natura
VicusNon è indispensabile, vivo in città anch'io! Diverso è il caso dell'estrema mobilità favorita esplicitamente dalla UE, che divide spesso i nuclei familiari.
Sì, Vicus, ma ad esempio chi vive in grandi città come Roma o Milano, (tanto per restare in Italia) come fa ad essere a contatto con la natura ?
Al limite quel discorso può parzialmente valere per chi, come me, vive in una piccola città e non è molto distante da luoghi come questo.
http://www.pureio.info/wp-content/uploads/2015/06/maxresdefault.jpg
Ma tutti gli altri ? Come fanno ? Anzi, come faranno ?
Al limite quel discorso può parzialmente valere per chi, come me, vive in una piccola città e non è molto distante da luoghi come questo.
http://www.pureio.info/wp-content/uploads/2015/06/maxresdefault.jpg
Ma tutti gli altri ? Come fanno ? Anzi, come faranno ?
Umbria, vero?Conosco comunità cittadine che vanno benissimo.
Io vengo da una regione che ha una densità abitativa molto più bassa:
http://l7.alamy.com/zooms/abf9722c3c594b92879228c1d141d66b/italy-sardinia-sardegna-castle-castello-di-goceano-near-burgos-a92c58.jpg
Vivere a contatto con la natura è fondamentale per poter ristabilire un equilibrio a livello umano e la coesione sociale.
Ma le grosse città purtroppo esistono e mica si possono spopolare forzatamente come aveva fatto Pol Pot con la capitale della Cambogia.
Umbria, vero?
Io vengo da una regione che ha una densità abitativa molto più bassa:
http://l7.alamy.com/zooms/abf9722c3c594b92879228c1d141d66b/italy-sardinia-sardegna-castle-castello-di-goceano-near-burgos-a92c58.jpg
Ergo, siamo troppo frammentati per poterci spingerci a proporre addirittura "modelli alternativi" di una società della quale non conosciamo minimamente gli esiti che produrrà dopo la sua caduta.Gli esiti sono largamente previdibili (e previsti). Del resto, come diceva Vico la storia si ripete seppure con varianti secondarie.
E' un bel programma, è un po' mettere in pratica il motto "Ora et labora" adeguato all'oggi.Come sempre fai osservazioni molto interessanti.
La differenza con i tempi di S. Benedetto a mio avviso risiede nel fatto che oggi c'è una nuova presa di coscienza della fragilità della condizione umana, che le megalomanie legate al progresso tecnologico vorrebbero tenere nascosta.
Dell'articolo mi ha colpito la parte in cui parla dell'opera del diavolo e della necessità, come prima cosa, di smascherarne le bugie ;)
Credo che sia destinata ad avere un seguito anche in altri paesi: le prese di coscienza collettive, una volta avviate, possono essere molto rapide (come i motori diesel col turbo) ^_^
Si trovano saggi della B .in italiano ? ( su internet nn ne ho trovata vati)Al momento no, anche se parla un ottimo italiano. Mi ha dato i diritti di traduzione per l'Italia del suo libro contro il femminismo, se avrò un po' di tempo ne pubblicherò almeno qualche estratto.
Grazie
Il maschile a differenza dell femmininile non esiste di per sè,c'è una crisi valoriale e psicologicaL'uomo è un essere simbolico, il codificatore delle leggi e dei rituali, la virilità è un fatto simbolico ancor prima che biologico. La rinascita maschile deve partire da lì:
Per me la soluzione alla qm non attiene tanto al femminismo quanto all'uomo di per sè stesso,deve capire chi è e perchè vive crearsi un modello e RISPETTARLO (nota dolente).:drinks:
Che sia Carlo Magno,Carlo Marx,o Yukio Mishima che fa seppuku l'uomo deve avere un modello
''Non si può vivere in una società in cui la somma di valori è costituita da una canzone di Jovanotti''E' il nocciolo della QM, il resto è conseguenza.
''Non si può vivere in una società in cui la somma di valori è costituita da una canzone di Jovanotti''Altra soluzione: portare le buone idee fuori dalla tastiera, nel mondo reale.
citazione Svartjugend
soluzione svartjugend:
comunicare con il mondo esterno solo con una tastiera e una tavoletta ouja
La società dei consumi si basa sulla soddisfazione immediata e acritica delle pulsioni (acquisti), in una parola su una antimaschile mollezza indotta attraverso la regressione dell'essere umano. Ecco perché è una società antimaschile ed ecco perché per cambiare le cose bisogna cambiare i suoi valori di base.
La parte in blu è molto importante. Dire che le donne "ci hanno superato a sinistra" mentre noi perdiamo tempo, è un concetto totalmente sbagliato, primo perchè loro possono permettersi di dire, su giornali e tv, tutto quello che passa loro per la testa senza subire alcuna conseguenza rilevante e secondo perchè gli uomini lucidi su questi argomenti si contano, percentualmente, sulle dita di una mano. Per cui è questione di mezzi, opportunità e numeri, non di maggiore coscienza femminile. Basterebbe che un giornale di rilevo nazionale desse l'opportunità a qualcuno di noi di scrivere e riportare le stesse cose che scriviamo da anni sul forum e poi vorrei vedere il sorpasso che faremmo noi.Premesso che nessuna donna mi pare che abbia partorito scritti al livello di quelli di Rino e di Farrell, la questione è la stessa che avviene ad esempio per le cause di stupro ai danni di donne, dove si preferiscono avvocati difensori di sesso femminile. Tanto è chiaro che l'uomo che difende i propri diritti contro il femminismo non ha ancora credibilità perché viene considerato livoroso e con il dente avvelenato contro le donne, si pensa per delusioni sentimentali. Lo schema, per quanto riduttivo e infantile, è ancora vivo e funzionante.
...Marcello Veneziani, nel Giornale, ha avuto il coraggio di scrivere che il femminismo, insieme al Nazifascismo e il Comunismo è uno dei tre totalitarismo novecenteschi e l'unico dei tre che si è imposto fino ad oggi, per cui molti non lo percepiscono perché lo danno come scontato. Non mi sembra che sia cambiata una virgola.
Probabilmente sono aumentate quelle che concepiscono le avventure invece delle relazioni serie, questo ritengo di più dagli anni 80 in poi, ma non ci sono tutte queste interessate a fare esperienza; e poi nei fatti non prendono neanche l'iniziativa.