Dio mio, Dio mio... perchè ci hai abbandonato?
La famiglia è sconvolta, l'assassina, mi riferisce la sorella con la quale parlo, "è a piede libero e si sta godendo la vita".
Se volete stare vicino alla famiglia del giovane Vincenzo questa è la pagina:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100083217616289 (https://www.facebook.com/profile.php?id=100083217616289)
Giovane
Un uomo onesto, un uomo probo,
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava niente.
Gli disse portami domani,
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.
Lui dalla madre andò e l'uccise,
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.
Non era il cuore, non era il cuore,
non le bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.
Gli disse amor se mi vuoi bene,
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.
Le vene ai polsi lui si tagliò,
e come il sangue ne sgorgò,
correndo come un pazzo da lei tornò.
Gli disse lei ridendo forte,
gli disse lei ridendo forte,
l'ultima tua prova sarà la morte.
E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva,
un uomo s'era ucciso per il suo amore.
Fuori soffiava dolce il vento
ma lei fu presa da sgomento,
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato,
quando a lei niente era restato,
non il suo amore, non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene.
Mi dispiace di andare controcorrente, ma questo ragazzo si è suicidato, vittima dello sua debolezza e della sua scarsa, anzi nulla capacità di farsi rispettare dall'altro sesso. L'aveva BEN capito la sua aguzzina che oramai, constatata la personalità del tipo, non aveva più freni e lo insultava ormai apertamente. Non credo si sia suicidato per amore: si è suicidato per inadeguatezza a rispondere alle sfida della vita e persino alla sfida di guadagnare (magari a ceffoni) il rispetto della compagna e all'obiettivo di scegliersi una compagna decente. Forse per qualche istante prima di morire ha capito che per difendersi dalle stronze non serve a nulla sottomettersi alle stronze nè compiacerle. Ma forse aveva già deciso che una vita come la sua, impotente a difendere e tutelare la propria dignità, non valeva la pena di essere visuta.
Mi dispiace di andare controcorrente, ma questo ragazzo si è suicidato, vittima dello sua debolezza e della sua scarsa, anzi nulla capacità di farsi rispettare dall'altro sesso. L'aveva BEN capito la sua aguzzina che oramai, constatata la personalità del tipo, non aveva più freni e lo insultava ormai apertamente. Non credo si sia suicidato per amore: si è suicidato per inadeguatezza a rispondere alle sfida della vita......Non conosco nei dettagli la vicenda, ma dal poco che hanno riportato credo che tu abbia ragione.
Vabè, alla fine la colpa è sempre degli uomini. Anche quando muoiono. Colpevoli di essere morti. Poveri fessi, che hanno un cuore e hanno amato, e sono stati manipolati da persone perfide, fino ad impazzire. Mai nessuna empatia per un uomo che muore. Nemmeno da parte di altri uomini. E le donne ci sguazzano felici in questo mare di mer**. Amen.
Se questa donna non è finita in galera, è anche per colpa degli uomini come voi, che non hanno uno straccio di empatia per i loro fratelli, morti per queste streghe.
Di uomini che si suicidano per le donne, ce ne sono tantissimi. Ma non fanno notizia. Perchè non frega niente a nessuno, perchè tanto sono poveri fessi. Non sono povere fesse quelle che li hanno uccisi dentro. Quelle no. Solo quelli che muoiono. Il mondo alla rovescia.
E allora chiudiamo il forum. A che serve, se tanto la colpa è sempre nostra, anche quando moriamo? Ma per favore...
Se avesse provato a farsi rispettare, se avesse provato come dici tu, a darle dei ceffoni, sarebbe finito denunciato per violenze e magari anche tentato femminicidio o chissà quale altra diavoleria. Probabilmente già prima di questo suicidio, avrà rischiato di essere pure denunciato per stalking.
Compagna decente? Perchè, ne esistono? Probabilmente già prima di questa assassina, ne aveva conosciute altre, che l'avevano indotto a pensare, erroneamente, che questa fosse meno cattiva delle altre.
Se non abbiamo empatia nemmeno tra di noi, come possiamo pensare che la possano avere le donne per noi?
Vedi, proprio questo è il problema: che mentre le donne fanno squadra, e si difendono tra di loro sempre e comunque, noi invece ci dividiamo anche sulle banalità.
Farsi rispettare, è impossibile in un mondo in cui c'è una competizione a chi è più remissivo e zerbino nei confronti delle donne.
Una donna, nei confronti di un uomo che si fa rispettare, sai cosa dice?
"Caxxo me ne frega, tanto ne trovo 50mila altri, di uomini zerbini, che non mi chiederanno mai di essere corretta, o di crescere interiormente, come mi dici tu. Perchè dovrei crescere quindi? Sei tu che sbagli a volermi cambiare. ".
Un esempio: tempo fa, mandai a quel paese una ragazza per la sua ignoranza, la sua arroganza, e per il suo egoismo squallido.
Poi ho saputo, che dopo nemmeno 20 giorni, si è fidanzata con un altro ragazzo. E ci sta insieme da oltre un anno. E tieni conto che era pure brutta e in sovrappeso. E il suo attuale fidanzato invece è assolutamente normopeso e davvero molto più gradevole esteticamente, rispetto a lei. E questo tizio, da un anno, sopporta una ragazza orrenda, sia fisicamente che mentalmente, una nullità assoluta, pur di non restare da solo.
Questo è il livello della sofferenza maschile in questa società.
Quindi, chi si fa rispettare, viene solo umiliato ulteriormente. Perchè loro ne trovano quanti ne vogliono, con uno schiocco di dita, anche se fanno schifo.
Una donna, nei confronti di un uomo che si fa rispettare, sai cosa dice?
"Caxxo me ne frega, tanto ne trovo 50mila altri, di uomini zerbini, che non mi chiederanno mai di essere corretta, o di crescere interiormente, come mi dici tu. Perchè dovrei crescere quindi? Sei tu che sbagli a volermi cambiare. ".
Sono pienamente d'accordo con Marco21 sul fatto che, soprattutto come Momas-Mra, ma anche semplicemente come uomini dobbiamo essere solidali.
Mi dispiace di andare controcorrente, ma questo ragazzo si è suicidato, vittima dello sua debolezza e della sua scarsa, anzi nulla capacità di farsi rispettare dall'altro sesso. L'aveva BEN capito la sua aguzzina che oramai, constatata la personalità del tipo, non aveva più freni e lo insultava ormai apertamente. Non credo si sia suicidato per amore: si è suicidato per inadeguatezza a rispondere alle sfida della vita e persino alla sfida di guadagnare (magari a ceffoni) il rispetto della compagna e all'obiettivo di scegliersi una compagna decente. Forse per qualche istante prima di morire ha capito che per difendersi dalle stronze non serve a nulla sottomettersi alle stronze nè compiacerle. Ma forse aveva già deciso che una vita come la sua, impotente a difendere e tutelare la propria dignità, non valeva la pena di essere visuta.
E' così, anche se queste considerazioni possono non piacere ai più.
I rapporti con l'altro sesso non sono una passeggiata, anzi, sono una roba a dir poco impegnativa, dove non c'è mai niente di certo e di scontato.
Piaccia o meno le femmine non rispettano gli uomini a prescindere, ma solo se i suddetti si fanno rispettare.
Questo è quanto.
Sarebbe bello se la specie umana fosse diversa da come è; ma purtroppo è quello che è.
passereste il tempo in modo più divertente, come fanno tuttiTutti a divertirsi là fuori, soltanto noi siam qui a deprimerci
E chi se ne frega ?
Ma un bel vaffanculo, no ?
la vita se l'è tolta lui, la responsabilità ultima è SUA.Quindi ignoriamo le cause antecedenti? E' pericoloso questo ragionamento. Ed è esattamente il modo di ragionare delle donne, quando si tratta di femminicidi e violenze. Vogliono sempre ignorare tutto quello che è accaduto prima, e le loro responsabilità, nel portare l'uomo all'esasperazione. Come se le loro azioni precedenti fossero sempre ininfluenti. Come se una mattina l'uomo si svegliasse e decidesse di uccidere senza motivo. Ma se invece è la donna ad uccidere l'uomo, allora scrivono (ti giuro che l'ho letto coi miei occhi) "bè chissà quella povera donna cosa avrà passato, per arrivare a uccidere quell'uomo.". Quindi, le cause contano, solo quando conviene. Due pesi due misure. Io penso che le cause contino sempre. Per me l'assassina è lei.
Se una donna partecipasse a questa discussione, direbbe esattamente le stesse cose: "avete ragione, era sicuramente del tutto pazzo e malato. Lei non ha nessuna colpa. Se non di aver perso tempo con un povero fesso come lui".
Non dico che lui non avrebbe dovuto reagire. Ma almeno non invertiamo i ruoli di vittima e carnefice. Si possono fare critiche costruttive, ma solo DOPO la piena solidarietà alla vittima, e il sano e giusto disprezzo della assassina. E le cose vanno chiamate coi loro nomi.
Dare la colpa a lui in questo caso, significa assolvere l'assassina. E questo è orribile. Specie in una comunità maschile. Sarebbe inaccettabile persino su un sito per sole donne. Figuriamoci su questione maschile.
Domanda: perchè vi siete iscritti a questo forum? Perchè partecipate, leggete e scrivete? Non sarà mica che le femmine, qualche "problemino" lo hanno creato anche a voi? Credo che se foste così sicuri di voi stessi, come vi descrivete, passereste il tempo in modo più divertente, come fanno tutti. Invece leggete contenuti deprimenti su questo forum e partecipate pure alle discussioni. Come faccio esattamente anche io.
Potrei dirvi, che nel vostro piccolo, anche voi dimostrate segni di debolezza. Solo che non lo ammettereste mai, perchè per orgoglio volete convincervi che voi siete forti.
Mi ricorderò sempre (perchè ho deciso di non scordarlo più) la frase che un padre (impersonato, se non sbaglio, da Sylvester Stallone) rivolge ad un suo figlio scoraggiato per i problemi dell'adolescenza: "Finchè tu non avrai fiducia in te stesso e rispetto di te stesso, la tua non sarà vita!". Questa frase me la sono scolpita nella mente. E ad essa mi sono sempre ispirato, soprattutto mentre prendevo a scapaccioni le stronzette quando mi dicevano quello che non mi garbava. Uno che mi ha visto fare così, mi ha chiesto, scandalizzato ed inorridito: "Così tratti le ragazze?". Prendile tu, le cretine" Gli ho risposto. Ed eravamo felici in due: lui, di sostituirmi nel rapporto con le cretine. Io, di essermene liberato. Invece, quel ragazzo che ha deciso di porre fine alla sua vita lo ha fatto appunto perchè ha capito che a quel punto la sua non era vita.
Cercherò di essere chiaro fino alla brutalitàSono perfettamente d'accordo. Ti ho capito, ed hai ragione.
Ma quale amore, siamo nella patologia più conclamataQuando parlavo di "amore" prima, non intendevo che questo fosse un amore sano e non invece patologico. Intendevo solo che questi meccanismi di attaccamento totale all'altra persona, di base, sono gli stessi che per millenni hanno permesso alle famiglie di restare unite, nonostante ciò che al contrario, tendeva a dividerle. L'attaccamento è negativo quando l'altra persona invece di gioirne, lo utilizza per fare del male, e per nutrire la propria autostima, in modo tossico. Tra l'altro queste narcisiste, sanno di non valere nulla. Hanno problemi seri di autostima, e per questo hanno bisogno di nutrirla con queste bassezze. E' una consolazione per la loro vita miserabile.
Mi ricorderò sempre (perchè ho deciso di non scordarlo più) la frase che un padre (impersonato, se non sbaglio, da Sylvester Stallone) rivolge ad un suo figlio scoraggiato per i problemi dell'adolescenza: "Finchè tu non avrai fiducia in te stesso e rispetto di te stesso, la tua non sarà vita!". Questa frase me la sono scolpita nella mente.
L'amore familiare non c'entra nulla, chi non ama se stesso non può amare un'altraE' complicato. E' vero quel che dici. Ma allora lui non la amava? L'avrebbe tradita, lasciata, umiliata? Le avrebbe mai fatto ciò che lei ha fatto a lui? Non saprei. Non credo. Quando mi sono ritrovato vittima di narcisiste (mai a questi livelli però! ), io non avrei fatto la stessa cosa a loro. Avrò avuto scarso amore per me stesso, ma ricordo di aver fatto del bene a loro.
Non ignoriamo nulla ma la decisione ultima è stata di quell'uomo, e noi non facciamo come le femmine che evadono sempre dalle loro responsabilità.
La solitudine non si elimina (anzi si peggiora) con donne di quella risma e, in quest'epoca, con le donne in generale che fanno sentire anche più soli: https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,24.msg36.html#msg36
Comunque ti ringrazio per l'estratto di quel libro. Molto interessante. Però io non parlavo solo della solitudine come percezione, ma anche come condizione oggettiva. Prima o poi arrivano le malattie, la vecchiaia, la morte. Non si resta giovani e sani per sempre. E a quel punto la paura di restare da soli, non è solo una percezione dovuta a debolezza d'animo, ma ha una base razionale.
George Soros è ricchissimo. Se lo vedi è uno scimmione. E anche incazzato perchè sa che non eviterà la morte. Ricco o non ricco. E non ha la mobilità e l'autosufficienza motoria che ha un giovane, per quanto poverissimo sia. Ed è questo che lo fa incazzare, nel suo intimo. Tra i nemici che la ricchezza non è in grado di sconfiggere ci sono la vecchiaia e la morte. I soldi aiutano a risolvere tanti problemi, ma questi no
Un mio amico è solito ripetere:
"Il tempo è un assassino".
* E' chiaro che se vieni colpito da un leiomiosarcoma - la forma di tumore che colpì Giovannino Agnelli -
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Alberto_Agnelli
puoi avere tutti i soldi che ti pare, ma finirai ugualmente nella tomba
In qualità di senatore della Repubblica, La Russia riceve una mensilità lorda di 11.555 euro, mentre al netto è di 5.304,89 euro al mese per il ruolo di senatore. A questi si aggiungono una diaria di 3.500 euro. A questi vanno tolti 200 euro in caso idi assenza in aula. Poi c’è un rimborso di 4.180 euro per il mandato e 1.650 euro come rimborso spese tra trasporti e telefonate. In poche parole, facendo un rapido calcolo, il suo stipendio mensile come senatore è di 14.634,89 euro.
Per il ruolo di presidente del Senato l’indennità è maggiore. Secondo quanto è stato riferito e si legge su FanPage, pare che il compenso è di 16 mila euro netti al mese. Una cifra che comprende indennità, rimborsi e diaria. La stessa cifra la riceve il presidente della Camera dei Deputati.
Non essere capaci di difendersi ( in questo caso si ricorre alla fuga: comportamento poco eroico, se vogliamo, ma avveduto) è un conto. NON VOLERSI DIFENDERE sperando che l'altro/a ti rispetti e ti ringrazi e rimanere lì a farsi prendere a schiaffi è un altro conto. Ha a che fare con la stupidità e l'autolesionismo, soprattutto quando vedi che questa tattica è perdente (lo è sempre). L'esempio della rana bollita non regge: mentre la rana che si adegua NON SI ACCORGE che la temperatura a poco a poco si alza, chi viene offeso, umiliato e deriso si accorge subito di quello che sta succedendo. E fa la scelta: reagire o rimanere passivi, BEN SAPENDO cosa la passività produrrà in futuro: la ripetizione delle offese (e questo quando va bene) e l'aggravamento delle offese (in tutti gli altri casi). Che ognuno faccia la sua scelta quando sarà il suo turno di vivere esperienze del genere. Ma una cosa sappia fin dall'inizio: che l'ultima opzione sarà disastrosa quando l'aguzzina sarà una femmina. La quale avrà trovato il pollo e il fesso di turno al quale far pagare tutte le colpe del genere maschile e sul quale sfogare la perfidia che non può usare, conoscendone e temendone la reazione, su tutti gli altri. In più si rischia, come se non bastasse, il ridicolo. Diceva La Rochefoucault: "il ridicolo disonora più del disonore". Un maschio bullizzato da un altro maschio fa pena e viene compatito. Un maschio bullizzato da una femmina fa ridere e basta.
Si fa bullizzare:va deriso, è un coglione
Reagisce:è un mostro patriarcale violento.
La manda affanculo : è un incel.
E allora perché gli altri uomini dovrebbero unirsi a noi, che già siamo 4 gatti?
E' normale che l'istigazione al suicidio sia impunita o anzi riceva una risata?
Per quanto mi riguarda no.
Ora non è che io giustifichi o dica: ''ha fatto bene''.
Non poteva fare di peggio.
Dico solo che a parti invertite l'istigatore sarebbe stato giustamente schiaffato in galera.
E dopo quel "vaffanculo" sai già in anticipo, che sarai umiliato e verrai a sapere che la tizia dopo pochissimo ti ha già sostituito, con una facilità impressionante e ti darà la dimostrazione che il "problema" eri tu.
Lo sai già in anticipo, ben prima di pronunciare quel "vaffanculo".
Questa visione irreale ci rende deboli, e completamente impreparati a gestire IL MOSTRO, che invece loro sono realmente, dentro.Io Marco ti do pienamente ragione.
Abbiamo la terribile colpa, di aver liberato le streghe, dalla "prigione" in cui i nostri avi, saggiamente le avevano confinate.
Il problema è un altro: che il mostro se è una donna la fa franca perché nessuno la riconosce come tale NEMMENO in un forum di qm.
Anche qui sebbene sia d'accordo con te, non esagererei.
La storia delle streghe in prigione è una sciocchezza femminista.
La società prefemminista non era nessuna prigione.
Io dico dai ragazzi chi non ha subito chi non si è in qualche modo abbassato in una relazione uomo donna scagli la prima pietra.
Io non vi credo se fate i duri.
Magari lo siete anche, ma di sti tempi, subisci comunque anche se sei Schwarzenegger.
Perché?
Non lo so.
Ma se siamo su questo forum è perché evidentemente riteniamo che le cose se proprio non vogliamo usare il termine vittima, non siano a nostro vantaggio, per usare un eufemismo.
E allora importante avere pietà e solidarietà per chi cede e sanzionare chi se ne approfitta.
Ascolta, nessuno in questo forum ha mai sostenuto di essere parente di superman, tantomeno di non aver mai avuto rogne con l'altro sesso.
Non si nasce "imparati" (cioè "maestri"), lo si diventa nel tempo, con l'esperienza, che qualcuno definisce "la somma delle fregature".
Ma se siamo su questo forum è perché evidentemente riteniamo che le cose se proprio non vogliamo usare il termine vittima, non siano a nostro vantaggio, per usare un eufemismo.
Esatto. Sono d'accordo. E' quel che cercavo di dire nei post precedenti.
Frank, Massimo, Vicus, guardate, io capisco il vostro punto di vista e penso abbiate ragione, seppur parzialmente. Del resto, chi ha concesso tutta questa libertà alle donne? Chi ha concesso loro tutti i benefici legali di cui godono in quest'epoca? Ovviamente noi uomini. Abbiamo la terribile colpa, di aver liberato le streghe, dalla "prigione" in cui i nostri avi, saggiamente le avevano confinate.
Eppure siamo molto più forti fisicamente, e se ci fosse una guerra tra noi e le donne, la vinceremmo all'istante. Ma purtroppo è una guerra mentale, nella quale entrano in gioco tantissimi fattori e debolezze esistenziali. Il potere delle donne, si basa sul nostro desiderio.
Se smettessimo di desiderarle e le vedessimo senza la distorsione dovuta al desiderio, ci farebbero talmente tanto schifo, che perderebbero ogni potere su di noi.
Si potrebbe quindi anche dire, che il vero nemico non è la donna, ma il desiderio. Il nostro vero nemico dunque, è dentro, come affermano i mistici.
L’Era degli sprovveduti: i maschi
…è solo un’ipotesi
C’è chi ha periodizzato la storia in 4 grandi Età.
Quella Mitologica durata decine di migliaia di anni, fino al sorgere delle grandi religioni che hanno formato il mondo antico con la loro età Teologica.
La terza sarebbe stata quella Ideologica, durata pochi secoli e chiusasi con la fine dell’idea di Rivoluzione. A questa seguirebbe l’età Psicologica, nella quale staremmo entrando in questi decenni.
Molti elementi inducono a dar credito a questa prospettiva e molti altri suggeriscono che essa sia, delle quattro, quella meno confacente alla polarità maschile, non sia un prodotto maschile e trovi gli uomini del tutto spiazzati.
Chi è proiettato da madre natura verso l’esterno, verso il cosmo, non può al tempo stesso essere orientato verso l’interno, attento alle dinamiche interiori. Sue e altrui, dei singoli e dei gruppi.
Questa quarta Età, se fosse, sarebbe allora di polarità femminile. Una stagione storica dalle forme e dalla durata imprevedibili, di fronte alla quale la massa maschile minaccia di essere del tutto sprovvista di strumenti di comprensione e di azione. Spiazzata e spaesata, disorientata e confusa.
Un altro mondo mai visto e, per gli uomini, impensabile. Sconcertante.
E’ un’ipotesi. Scartarla a priori potrebbe rivelarsi un errore. Qui siamo in bilico tra un abbaglio e uno sbaglio, giacché…
…può non essere, ma potrebbe essere davvero…
Osservando questa discussione, non posso non pensare a un fatto importante: che mentre noi uomini siamo sempre a discutere e non riusciamo quasi mai ad esprimere una voce comune, le donne invece sono quasi "uno Stato nello Stato". Sono unite tra di loro (e contro di noi), a prescindere, per il solo fatto di essere donne. Sui social, si auto-elogiano in quanto donne, e scrivono post rivolgendosi esclusivamente a donne, puntando il dito sempre contro gli uomini, a volte velatamente, altre volte in modo ripugnante, ma senza che nessuno si scandalizzi.
Le donne sono sempre unite, a prescindere. Ed è questa la loro diabolica forza.
Le femmine conoscono la cosiddetta "solidarietà di genere"; gli uomini no.Sono d'accordo su tutto, tranne su questo estratto di Rino Barnart che hai citato:
Inoltre (e qui mi ripeto) alle femmine non frega nulla degli uomini in quanto tali; a loro interessa l'utilità o meno che i suddetti possono avere nei loro confronti.
A questo aggiungiamo che solo una ristretta minoranza di uomini esercita una reale attrazione verso di loro e il cerchio si chiude.
Non per niente mi viene sempre da sorridere ogni volta che sento parlare di "femmine innamorate".
Quelle che vediamo oggi altro non sono che le femmine "allo stato brado", quindi come sono veramente, senza più limiti né regole.
Chi è proiettato da madre natura verso l’esterno, verso il cosmo, non può al tempo stesso essere orientato verso l’interno, attento alle dinamiche interiori. Sue e altrui, dei singoli e dei gruppi.
Questa quarta Età, se fosse, sarebbe allora di polarità femminile. Una stagione storica dalle forme e dalla durata imprevedibili, di fronte alla quale la massa maschile minaccia di essere del tutto sprovvista di strumenti di comprensione e di azione. Spiazzata e spaesata, disorientata e confusa.
Le donne sembrano esseri sentimentali, gli uomini lo sono. Gli uomini sembrano esseri crudeli, le donne lo sono.
Salar, Marco, l'unico errore nei vostri ragionamenti è che li applicate a uno che ha posto in essere comportamenti completamente folli.
Come mai la solitudine maschile sarebbe così dura e quella femminile no?
"io cerco di avere tanti amici, così nel momento del bisogno posso sfruttarli".
Salar, Marco, l'unico errore nei vostri ragionamenti è che li applicate a uno che ha posto in essere comportamenti completamente folli. Di questo passo dovremo esprimere solidarietà con chi si crede Napoleone.
A questi soggetti non si può applicare il topos "si è tolto la vita per amore" perché come quello dell'arto menzionato da Salar, entrano in gioco fattori aberranti impossibili da assimilare a dinamiche affettive normali.
Al massimo si può avere compassione per la sua condizione, ma "si è tolto la vita per amore" proprio non ci sta.
Ma anche nei casi in cui ciò avviene è un comportamento poco intelligente, poco razionale: primo perché oltre alla vita terrena ti giochi anche l'altra (anche se non ci credi); poi perché perdi la vita per una imbecille, anche se non ti chiede di gettarti tra i rovi.
L'amore è scomparso dal genere umano e volerlo vedere in queste galline è imbecillità. Al massimo sono capaci di amare un cane, o di infatuarsi per un galeotto tatuato, ma quello non è amore ma una forma sub-umana, è il caso di dire animalesca di attaccamento.
Parlando di solitudine: l'ultima donna che ho mollato (sapendo e dicendo che sarebbe stata proprio l'ultima) mi disse che avevo l'aria felice come a una festa. Certo che la soltudine può essere dura (ma non sempre), ma le donne oggi sono un tale peso, e aumentano talmente il senso di solitudine che allontanarle è un sollievo indescrivibile, come togliersi la proverbaile scarpa stretta.
Come mai la solitudine maschile sarebbe così dura e quella femminile no?
Sono d'accordo su tutto, tranne su questo estratto di Rino Barnart che hai citato:
A me pare che chi ha difficoltà a guardarsi dentro e a cogliere le dinamiche interiori, siano proprio le donne, schiave delle loro emozioni, prive totalmente di consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni. Prive di lungimiranza e focalizzate sull'immediato godimento degli aspetti più materiali dell'esistenza. Questa storia che le donne siano più introspettive degli uomini, è davvero una gran stupidaggine.
Lo disse il filosofo Friedrich Nietzsche
No, guarda, non ci siamo proprio.
Evidentemente non hai mai letto attentamente i miei commenti, dal febbraio 2014 ad oggi, perché altrimenti ti ricorderesti che il sottoscritto, a livello personale, è un fautore della legge del taglione. *
Il che, tradotto, sta a significare che a una tipa del genere potrei tranquillamente frantumare tutte le ossa.
Resta il fatto che non è accettando di tutto, da parte femminile, che si può instaurare una relazione.
Queste cose vanno dette e non occultate, per il "timore" di venire "accusati" di non essere empatici e solidali con chi è vittima di queste stronze di M.
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* Da giovane ero anche un fautore della pena di morte e in casi particolari della tortura (esempio: un terrorista che mette una bomba in una metropolitana e non vuole dire dove ha nascosto l'ordigno), questo a prescindere dal sesso.
Dirò di più: in questo forum son stato l'unico a scriverlo.
Nessun altro si è mai sbilanciato al riguardo, tu compreso.
I maschi, già da ragazzini, avrebbero bisogno di figure maschili realmente autorevoli e consapevoli, che sappiano spiegargli e insegnargli come funzionano realmente le femmine e i rapporti tra i due sessi.
Frank mi sa che c'è un fraintendimento.
Io non sono a favore né della pena di morte né della tortura.
Della " depenalizzazione" dei ceffoni quello si.
Ritengo che ora ai sono sufficientemente lucido e cresciuto da non scandalizzarmi se qualcuno mi dice" le ho mollato un ceffone ".
Non solo non mi scandalizzo, anzi penso sia giusto.
È la misura del limite che manca alle donne e che a noi umani è data innanzitutto dal nostro corpo, ergo la donna va desacralizzata e riumanizzata, il suo corpo , non è quello di Dio, ,ma di un essere umano che caga piscia e si ecciti come me, che suda, e può costantemente morire e ammalarsi.
In molte donne questa cultura che non possono essere toccate crea un senso di onnipotenza che proprio le squilibra le porta a ignorare la realtà.
La realtà che la natura ha consegnato a noi certe chiavi di forza a loro certe altre in ragione dei nostri corpi.
Ergo io depenalizzerei anche la palpita di culto.
Perché?
Perché può insegnarle quello che loro cercano di evitare a tutti i costi con bugie più o meno grosse:
Che sono umane.
Io ricordo che un trans una volta si è avvicinato e mi ha toccato il cazzo.
Ero in mezzo a una folla.
Lo ammetto non è stato il massimo, anzi è stato piuttosto triste.
Ma ho semplicemente preso quella mano e l'ho spostata.
Non mi sono sentito violato non ho sentito la necessità di gridare bhu bhu sono stato violentato.
Ne di denunciarlo.
Non ho gradito.
Ha fatto parte della merda quotidiana.
Anzi la dico tutta ho cercato di non offendere quel trans.
Sono un essere umano.
Guarda che strano posso toccare ed essere toccato...
Ora ripeto se io mi devo sbilanciare mi sbilancio e dico quello che penso.
Non sono uno che mena, ma ci sono situazione in cui la sberla la capisco perfettamente.
Tuttavia, si tratta di valvole di sfogo.
Oltretutto la massa maschile questi discorsi non li accetta.
Rispondono che loro sono contro la violenza, pensando di dire chissà che cosa, di dire chissà quale verità, bhe anch'io sono contro la violenza solo che non sono così ingenuo da vedere solo " alcune forme di violenza" e da non vederne altre, ma sopratutto io nel forum ho già criticato il concetto stesso di violenza che è intrinsecamente fuorviante.
Ma la massa maschile le recepisce queste cose?
E sopratutto noi siamo in una posizione di forza in cui possiamo sul serio permetterci il lusso di menare le mani e di dire quello che ci passa per la testa (come appunto fanno le donne?).
Non credo quindi a sottolineare che le hai mollato un ceffone io ti rispondo hai fatto bene ma non devi rimarcare ad ogni volta che qualcuno gli va male con una donna.
Perché sei stato fortunato.
Se ti denunciava era una sequela di merda che altroché ceffoni.
Diciamo che l'oggetto della discussione non era questo.
L'oggetto della discussione è non se sia giusto assestare ceffoni, ma se in qualche modo noi non dovremo imparare ad avere pietà e solidarietà per gli uomini che vengono feriti da donne.
Detto ciò che ho detto io dico che da un punto di vista di convenienza anche proprio logica di tipogia di società, a noi proprio l'unica strada che ci è data di percorrere ce l'hanno insegnata le femmine stesse.
Quella della vittima.
E' l'unica figura sacra riconosciuta dalla società e non si capisce per quale ragioni, gli uomini, anche avendo a disposizione tutti i crismi della vittima, si devono sentire dire in sostanza:
''Non sei una vittima sei semplicemente un debole.''
Ora se vale la logica della vittima, deve in qualche modo valere anche per gli uomini, se vale la logica di Darwin deve valere in qualche modo anche per le donne.
Se vale la logica della vittima per le donne e quella di Darwin per gli uomini, ecco quegli uomini dovrebbero riflettere che è questo il problema.
Non mi pare che per il momento siamo in grado di gestire i nostri limiti di specie in termini di Darwin.
Se smettessimo di desiderarle e le vedessimo senza la distorsione dovuta al desiderio, ci farebbero talmente tanto schifo, che perderebbero ogni potere su di noi.
........
Bisogna insegnare agli uomini a resistere alle manipolazioni femminili.
Se io la dico tutta, se parlo con amici, se le donne stesse si aprono e tossiscono qualcosa di vero, il movente primo della durata di determinate relazioni, da ambo le parti è la paura della solitudine.Questo è vero ma incontra alcuni insormontabili limiti. Per esempio io non penso di "attirare" donne superficiali e ignoranti; è che non ce ne sono altre in giro. Ma credo che il masochismo fatale del nostro eroe non poteva che interessare una donna così e viceversa
Con alcune differenze importanti, perché si le donne sanno di poter contare su una bassa manovalanza di sostituti e surrogati, ma le più intelligenti arrivano addirittura al concetto chiave:
" che senso ha che lo cambio che tanto ne trovo uno uguale "?
In una donna stupida la possibilità di cambiare per uno uguale è una autorizzazione a fare e farsi inutilmente del male.
Una donna intelligente coglie la dinamica spinosa della questione: " siamo noi a selezionare quel tipo di donna o di uomo, ergo abbiamo delle famose dinamiche interiori che ci spingono verso quel tipo di donna quel tipo di uomo" ergo a che serve un vaffanculo o uno schiaffo se tanto poi me ne riprendo una uguale?"
E quelle coppie vanno avanti.
E di cosa?
Della paura no solo della solitudine, da ambo le parti, ma di rivivere da capo sempre le solite cazzo di situazioni come una punizione dantesca.
Ora so di persone che hanno cambiato e sono andate verso il meglio.
Ma so anche che i vaffanculo rischiano di essere te che seghi il ramo su cui sei seduto.
La questione va riassunta in:
Non è semplice non puoi giudicare.
.....essere la riproposizione inconsapevole di istanze storiche della ginolatria e utilitarismo antimaschile volti alla già citata e ben nota manipolazione di genere nei confronti degli uomini.Cercare di insegnare agli uomini a non suicidarsi o farsi del male per una qualsiasi donna non lo trovo per niente antimaschile.
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Cercare di insegnare agli uomini a non suicidarsi o farsi del male per una qualsiasi donna non lo trovo per niente antimaschile.:drinks:
Non mi interessa quello che dice uno che vive in Afghanistan e conosce la fame e la logica del se non usi le armi gli imperi non se ne vanno.
Lui sopravvive nel suo contesto io nel mio.
In mezzo al deserto, fuori dalla prigione o conforto della ''civiltà'', valgono altre regole e altre morali.
Non di certo quella della vittima.
Leggendo Lawrence d'Arabia ho compreso la morale degli arabi e dell'Islam, lui si è avvicinato ha imparato la ''logica del deserto''.
Cosa mi risponderebbe un arabo?
Che prima di tutto si deve difendere l'onore.
Ok.
Se però venisse qui nella ''civiltà'' se fosse sufficientemente intelligente proverebbe a fare quello che ha fatto Lawrence d'Arabia al contrario.
Proverebbe a capire.
Anche noi abbiamo il nostro deserto, ma è molto diverso dal loro, è il deserto anomico urbano.
Sono situazioni nuove, ci mettono in difficoltà, metteranno in difficoltà anche loro a momento giusto.
Anche i giapponesi prima facevano i samurai e poi...poi si sono in qualche modo ''adeguati'' e si sono ammalati di alcune malattie nostre cui si sentivano immuni.
Del giudizio di un Tuareg o di uno sciamano siberiano io non dico che non mi interessi, dico che non è molto utile se non cerca di capire.
E vale anche per noi uomini che parliamo italiano.
Se non ci sforziamo di capire partono solo giudizi tranchant.
Che sono inutili.
Ma anche un greco o un albanese cosa replicherebbero ?
E un tedesco ?
Un francese ?
Uno spagnolo ?
Un portoghese ?
Cercare di insegnare agli uomini a non suicidarsi o farsi del male per una qualsiasi donna non lo trovo per niente antimaschile.
Colpevolizzare e disprezzare gli uomini deboli o non consapevoli non serve a nulla e non insegna non suicidarsi. Se non magari ( a chi disprezza e colpevolizza) a sentirsi, "migliore". E un atteggiamento' parte dell'eterna conflittualità interna al genere maschile.
Ma mi spieghi chi cazzo è che in questo forum sta disprezzando gli uomini deboli ?
Non credi sarebbe l'ora di darci un taglio a queste cazzate ?
Ma poi, credi veramente che la soluzione stia nel comportarsi come le femmine ?
Cioè nell' atteggiarsi a vittime di tutto e di tutti ?
Ascolta, anche se non ti piace sentirtelo dire, le lacrime maschili non suscitano alcuna empatia nelle femmine; idem in una caterva di uomini.
Prenderne atto è già un buon passo in avanti.
Colpevolizzare e disprezzare gli uomini deboli o non consapevoli non serve a nulla e non insegna non suicidarsi. Se non magari ( a chi disprezza e colpevolizza) a sentirsi, "migliore". E un atteggiamento' parte dell'eterna conflittualità interna al genere maschile.
Per Marco, Rino sulle donne che sono più psicologiche ha colto un aspetto importante.
non ho sentito nessuno in questa discussione (a parte Salar e Paol), indignarsi per questo scandalohttps://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,18999.msg206670.html#msg206670
No, guarda, non ci siamo proprio.
Evidentemente non hai mai letto attentamente i miei commenti, dal febbraio 2014 ad oggi, perché altrimenti ti ricorderesti che il sottoscritto, a livello personale, è un fautore della legge del taglione. *
Il che, tradotto, sta a significare che a una tipa del genere potrei tranquillamente frantumare tutte le ossa.
Si, era quello che intendevo anche io nei primi post.
Comunque credo che si possa riassumere tutta la discussione, considerando che questa può arricchirci se ognuno comprende e indaga la motivazione del fastidio che prova nel leggere le parole altrui.
E' vero, bisogna imparare a farsi rispettare. Io per primo devo impararlo.
Ma è anche vero che è giusto sottolineare l'ingiustizia, di una assassina che è LIBERA. E questo è scandaloso.
E non ho sentito nessuno in questa discussione (a parte Salar e Paol), indignarsi per questo scandalo. Come se, sotto sotto, anche voi lo consideriate normale.
Sono perfettamente d'accordo. Ti ho capito, ed hai ragione.
Avete ragione.
Anche noi abbiamo il nostro deserto, ma è molto diverso dal loro, è il deserto anomico urbano.La chiave delle malattie occidentali l'hai già trovata, è l'anomia. Gli italiani schifano se stessi, le proprie radici (incidentalmente cristiane) e proprio ora coninciano a passare le leggi sull'eutanasia, in regioni insospttabili come Veneto e Friuli.
Sono situazioni nuove, ci mettono in difficoltà, metteranno in difficoltà anche loro a momento giusto.
Anche i giapponesi prima facevano i samurai e poi...poi si sono in qualche modo ''adeguati'' e si sono ammalati di alcune malattie nostre cui si sentivano immuni.
Ho solo cercato di comprendere al meglio possibile il vostro punto di vista. E confermo che ci sono elementi di verità. Avete ragione quando sostenete la necessità di imparare a difendersi. E' vero. Penso però che vi siate espressi male, o comunque in un modo infelice. Quasi infierendo su un morto. Ed è stato molto brutto. Non vedo contraddizione nelle mie parole.
Marco, questo è ciò che avevi scritto tre giorni fa, in risposta a Massimo (e poi a Vicus).
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,18999.msg206680.html#msg206680
Non ti sembra di essere contraddittorio ?
Sai, io sapevo già, nel momento in cui l'hai postata, che la tua non era una risposta sincera.
Certo, ma una cosa non esclude l'altra. Si tratta solo di spiegarsi meglio. E' stato detto che le colpe erano equamente distribuite, e che anzi, la colpa maggiore era proprio dell'uomo. Ma stiamo scherzando? Questo è stato detto. Che cosa dovrebbero pensare i famigliari di quel ragazzo, che chiedono giustamente giustizia, se leggessero questo forum? Poi per fortuna hanno tutti cercato di correggersi e lo apprezzo, come ho già scritto in post precedenti.
Ma tra cercare di fare punire una istigazione al suicidio o prevenire un suicidio io dedico le mie (poche) forze a prevenire i possibili suicidi, qualsiasi sia la causa di questi gesti contro se stessi.
deve accadere qualcosa di terrificante nella mente di un essere umano. Una sofferenza inimmaginabile, qualcosa che distrugge completamente l'animo, in modo irrimediabile.Non necessariamente, tanti si uccidono per leggerezza e per capriccio, per sfidare la sorte (note le prove di "coraggio" in rete che culminano col suicidio) e mero nichilismo.
........... la colpa maggiore era proprio dell'uomo. Ma stiamo scherzando? Questo è stato detto.
Di una situazione identica a questa, ne parlava Fabrizio De Andrè, nella sua canzone "La ballata dell'amore cieco". Che secondo me, si conclude in modo magistrale.
"ma lei fu presa da sgomento,
quando lo vide morir contento"
Per rispondere a Frank la psicologia della vittima in quelle società non attecchisce,
Si autocondannerebbe all'inferno senza bisogno di Dio.
Io fossi Dio non lo manderei all'inferno.
Mi esprimo meglio su un particolare: la condanna del fatto avvenuto e delle responsabilità della donna, c'è stata solo DOPO la mia indignazione e quella di altri pochi utenti. Non è stata spontanea. Certo, meglio che niente. Ma le vostre prime parole, sono state di condanna dell'uomo morto, non della donna.
Se esistesse veramente un "Dio", non esisterebbe nemmeno la specie umana...La specie umana è stata lasciata libera di fottersi con le proprie mani
Esisterebbe "qualcos' altro", sicuramente migliore della summenzionata specie.
Mi esprimo meglio su un particolare: la condanna del fatto avvenuto e delle responsabilità della donna, c'è stata solo DOPO la mia indignazione e quella di altri pochi utenti. Non è stata spontanea. Certo, meglio che niente.
Le fonti ?Le gente ha difficoltà a credere a un Dio eterno, ma crede facilmente a una materia eterna che da sola si è organizzata in esseri intelligenti.
Naturalmente sei ibero di crederci, come io lo sono di non crederci.
Resta il fatto che un presunto "dio", onnipotente e onnisciente, NON avrebbe lasciato "libera" di distruggersi questa cazzo di umanità.
Sennò che "dio" onnipotente è ?
E' una contraddizione in termini.
Veramente il divieto dei funerali esisterebbe ancora. Ecco cosa dice il Catechismo:
Il suicidio contraddice la naturale inclinazione dell'essere umano a conservare e a perpetuare la propria vita.
Non necessariamente, tanti si uccidono per leggerezza e per capriccio, per sfidare la sorte
Nonostante io stimo e apprezzo molto i contributi di Giovane, già nel titolo del topic trovo una incongruenza, non l'ha ucciso la ragazza, ma si è suicidato.
La colpa morale si può estendere a più persone oltre alla "strega", per esempio a chi negli anni ha formato il carattere "perdente e remissivo" di questo giovane uomo.
Possibile che in sei mesi di "pesante persecuzione" nessuno della cerchia delle conoscenze di questo ragazzo si sia accorto, lo abbia avvertito (e salvato) della relazione tossica in cui era caduto?
No, non sto scherzando, sono molto serio. tu credi che ti sia più utile un commento contro questa presunta (?????) manipolatrice oppure un consiglio su come rinforzarti il carattere e come trattare una manipolatrice nel caso ne incontri una nella tua vita reale?
"ma lei fu presa da sgomento.
A lei niente era restato,
non il suo amore, non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene".
E' rimasto lì a fare la vittima...
Tagliare la corda, no? Mandarla affanculo, no? Mollarle due ceffoni ben assestati, no?
Usando il tuo stesso metro, ti faccio notare che solo dopo che ti è stato fatto notare che con le femmine bisogna imparare a farsi rispettare, tu hai ammesso che effettivamente è così, perché in precedenza non avevi scritto una parola al riguardo.
La tua ammissione non è stata spontanea ma indotta dalle nostre parole.
Il suicidio è autodistruttivo.
Ma in modo apparente, vuole semplicemente, talvolta salvarsi dalla sofferenza, dunque tutelarsi.
Il suicida NON è una vittima.
La paura della morte, che è presente in tutti gli esseri viventi senzienti, è talmente grande ed intensa, che impone la presenza di una forza contraria altrettanto imponente, che la superi. E questa forza è la disperazione assoluta, la distruzione assoluta della mente e del suo libero arbitrio (ammesso che prima ci fosse) Non ci si uccide per divertimento. Non è facile non avere paura della morte, SPECIE, se NON si è credenti.Appunto, la disperazione è un peccato gravissimo, che si aggiunge a quello di porre fine alla propria vita, dono di Dio, rigettando quindi l'amore del Creatore, che sussiste a prescindere dall'amarezza dell'esistenza.
Comunque se di fronte a tutte queste dinamiche difficili e complesse, si preferisce girarsi dall'altra parte e dire che molto semplicemente lui ha "scelto", allora niente... Amen. Più che provare a spiegare e dimostrare, non si può fare. Spesso è una questione di percezione. Vediamo solo ciò che vogliamo vedere. Sicuramente vale anche per me.
anche nei peggiori momenti si ha sufficiente nozione di sé per capire ciò che si sta facendoQuindi l'incoscienza non esiste e non è mai esistita.
Gesù non ha MAI detto che il suicidio è lecito ai Suoi occhi e i cristiani sanno da SEMPRE che conseguenze ha, non ci sono voluti Concili ecumenici che secondo te, servono solo ad appannare la fede anziché a chiarirla. Magari per difendersi da errori che puntualmente si ripresentano e mai come oggiCon la stessa logica, si potrebbe dire che anche Gesù si è suicidato. Sapeva benissimo a cosa andava incontro, quindi se l'è cercata. In ogni momento avrebbe potuto porre fine alle sue sofferenze indicibili, ma non lo ha fatto. Ha scelto di farsi torturare. Perchè non si è difeso? Era un pazzo?
"Non è segno di salute mentale essere ben adattati ad una società profondamente malata".
Jiddu Krishnamurti.
E mi rifiuto di credere che Dio, un essere onnisciente, sia così ingiusto da punire le anime più buone, fragili ed oneste, che non hanno saputo adattarsi a una società malata. Dio non potrebbe mai essere così ingiusto verso le anime più buone.L'anima col suicidio perde la sua "bontà", perché è un atto di radicale rifiuto dell'amore Dio vivente. Purtroppo anche a causa di una Chiesa in autoliquidazione, oggi prevale un'idea puerile e piagnucolosa di Dio e della bontà.
Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.
Se persino la disperazione, come dici è un peccato gravissimo, allora finiremo tutti all'inferno.Guarda che non siamo tutti disperati, anche se hai un concetto tutto personale di disperazione:
E persino Gesù, quando sulla croce si disperò dicendo "Padre perchè mi hai abbandonato?"Presentami chi ti ha fatto catechismo, se ci sei andato, così gli torco le orecchie. Gesù cita un salmo di affidamento a Dio che termina col soccorso dell'Onnipotente: "Ma io a Te Signore, grido aiuto, e al mattino giunge a Te la mia preghiera".
è stato allora un gravissimo peccatore, perchè era disperato. E poco importa che qualcuno lo abbia fatto disperare dall'esterno.Che tocca sentire... La gente non vuol riflettere sulla responsabilità degli atti umani davanti al Creatore e così resta annullato ogni rimorso; tutto è considerato lecito. Ma non ci si può prendere gioco dell'Onnipotente.
Io da adolescente ho già patito per concetti come inferno e punizioni eterne.L'Inferno è solo un lato della medaglia. L'altro è il valore purificatore della sofferenza. E' il mezzo che Dio usa per la nostra evoluzione spirituale. Se accettiamo la croce non solo daremo senso alla nostra vita e sentiremo molto meno la sofferenza, ma proveremo anche felicità malgrado la situazione: "Nella tempesta il rifugio".
Io mi auguro che Dio se c'è trovi tempo e modo di farmi comprendere questa diamine di esperienza senza senso apparente chiamata vita, trovi modo di alleggerire del peso che porto io come tutti, e non di appesantire il tutto con ulteriori cose senza senso.
E io perdono la tua ignoranzaQuando non si riesce a demolire un ragionamento, si demolisce il ragionatore, diceva Paul Valéry. Non me ne sorprendo. Ti capisco e ti perdono.
Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
?
Se la cultura non porta a maggiore compassione verso il prossimo, allora è stata solo uno spreco di tempo.
Presentami chi ti ha fatto catechismo, se ci sei andato, così gli torco le orecchie. Gesù cita un salmo di affidamento a Dio che termina col soccorso dell'Onnipotente: "Ma io a Te Signore, grido aiuto, e al mattino giunge a Te la mia preghiera".
Preghiera dal profondo dell'angoscia
Lamento di un disperato
Un maestro spirituale, ti direbbe: guardati dentro, e chiediti piuttosto da quale problema interiore, deriva il tuo giudizio verso chi si suicida. Cosa ti sta rivelando questo sentimento negativo? Meditaci sopra e col tempo lo scoprirai, se riesci a mettere da parte l'ego che ti controlla.QUALE maestro spirituale, Osho? insisti, a questo punto penso in malafede, a dire che formulo giudizi.
la tua ignoranza è invincibile.
Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34).