Non è possibile verificare tutti i punti dell'articolo, ma è (o dovrebbe essere) chiaro a tutti che il femminismo è un'arma di disintegrazione familiare e sociale. Il ruolo di Planned Parenthood nella vicenda pare acclarato, ma ad oggi deve ancora essere tracciata una mappa dei poteri che hanno architettato e diffuso il femminismo, fenomeno internazionale così coordinato che non può essere né spontaneo né casuale.
La Questione Maschile farebbe molto più rapidamente progressi se si divenisse consapevoli dell'origine artificiale del femminismo e del suo ruolo puramente distruttivo e si facessero serie ricerche sulla sua struttura ideologica e sulle sue finalità e conseguenze per la società.
Ad oggi molti vedono il femminismo come la degenerazione casuale di qualcosa di buono, dovuta al più a contingenti ragioni economiche (centri antiviolenza), ma nessuno o quasi mette in discussione gli assunti di base su cui il femminismo prospera, che risalgono (soprattutto) al '68.
La maggior parte degli uomini considera ancora positive le rivoluzioni che hanno dato carburante al femminismo, reso la donna pericolosa per l'uomo ed esautorato l'uomo stesso dalla società:
1. Il lavoro femminile, che (insieme al mantenimento) ha permesso alla donna di liberarsi dell'uomo senza conseguenze e in generale ne ha inasprito il carattere e la volubilità (quando sei economicamente autosufficiente non cerchi più uomini affidabili ma oggetti sessuali)
2. La pillola, che ha "liberato" la donna da responsabilità familiari aprendo la strada a ipergamia, capricci e divorzi facili con ovvie conseguenze per l'uomo
3. L'aborto, che elimina anch'esso responsabilità e bisogno di stabilità, facendo tra l'altro piazza pulita di qualnque stigma sociale per le ragazze madri
4. La promiscuità sessuale, che unita alle suddette rivoluzioni ha accentuato esponenzialmente l'ipergamia femminile, chiudendo il rubinetto del sesso alla gran parte degli uomini (anche sposati)
5. Il divorzio, che in una società materialista/consumista in cui l'uomo non può contar nulla, non può che avvantaggiare la donna e che gli uomini continuano a confondere col ripudio di altre culture.
Il ruolo di Planned Parenthood nella vicenda pare acclarato, ma ad oggi deve ancora essere tracciata una mappa dei poteri che hanno architettato e diffuso il femminismo, fenomeno internazionale così coordinato che non può essere né spontaneo né casuale.
4. La promiscuità sessuale, che unita alle suddette rivoluzioni ha accentuato esponenzialmente l'ipergamia femminile, chiudendo il rubinetto del sesso alla gran parte degli uomini (anche sposati)
Concordo inoltre sul fatto che la promiscuitá sessuale sia stato qualcosa di INDOTTO dai suddetti poteri e NON emerso come conseguenza di un fenomeno sociale.Poco ma sicuro, la società ha dovuto subire una vero lavaggio del cervello (e un'autentica violenza) per cambiare costumi fino a questo punto. Oltretutto è stata una presa in giro, il sesso è diventato una chimera per la maggioranza degli uomini e quando c'è è di cattiva qualità, come ormai ammettono anche i film che ritraggono storie senza senso.
Inoltre penso che andare contro qualcosa di grosso come il femminismo porterebbe solo a uscire fuori dai cardini della societáIl femminismo è uno di questi cardini, molti pensano che si possa rimuovere da questa società lasciandola per il resto identica a se stessa, il che è un'illusione e la ragione della lentezza con cui progrediscono i diritti maschili.
La promiscuità credo che sia limitata a poche persone.Esattamente, alzi la mano chi, pur avendo un buon fisico, una buona posizione sociale ecc. non ha dovuto fare numeri da circo per avere poche donne di mediocre aspetto e di livello umano anche peggiore. A meno di essere un bagnino poliglotta a Riccione in agosto, ma questa non è la regola per il 99% degli uomini.
, ma senza i media, la moda e la musica sarebbe stato impensabile trasformare una società contadina o borghese in un bordello.
Esisterebbero dei gruppi occulti che per interessi economici mirano alla distruzione della famiglia e allo sfarinamento della società. A danno degli uomini ma anche delle donne.
Perciò dovremmo allearci tutti contro... contro chi?
E' l'opinione di molti.
E' una posizione semplicistica.
Vedendo che il mondo va in un certo modo ci vedono dietro necessariamente un programma in esecuzione, un qualche gruppo che ha determinato con la forza del denaro il corso delle cose. Vedono certe istituzioni (ONU - UE) e i media come occupati da gente messa là da gruppi di potere e al soldo diretto di Soros e compagnia. Scalzati quelli il problema sarebbe risolto.
Scambiano i programmi e i proclami delle femministe per ordini esecutivi imposti ...non sanno dire come... ad un immenso numero di agenti sociali.
Ma i piani femministi sono stati e sono solo inchiostro sulla carta fin quando ... maturano i tempi in cui masse intere iniziano a farli propri.
Non vedono che il trend è universale e che tutti gli agenti (politici, intellettuali, giornalisti, etc.) sono succubi di una ideologia e non c'è alcun bisogno di pagarli o forzarli.
Tizio e Caio se la prendono con le persone. Con A, con B con C.
Certo questi sono individualmente responsabili, come lo è ciascuno per qualsiasi cosa relativa al suo
comportamento.
Ma è come prendersela con il giudice che - dato un regime - ti condanna a morte. Certo, anche lui è responsabile, ma la vera causa della sentenza è l'esistenza del regime.
E questo non è un regime come gli altri. Non c'è mai stato in nessun paese un colpo di stato femminista.
Non esiste un partito femminista sulle cui sedi lanciare molotov.
Il femminismo è dappertutto (psichicamente) e al tempo stesso da nessuna parte (materialmente). E' questo il problema.
Quelle che sembrano le Centrali femministe lo sono in via derivata. L'ONU esiste dal 1945. Ma per 40 anni non è stata femminista.
Lo stesso dicasi per la UE.
Eh!, appunto, il progresso, quindi l'evoluzione della società, nel bene come nel male.Frank il progresso, come anche il regresso, non è una pianta, che vien su da sola, è fatto dagli uomini. E il mito del progresso è stato alla base dei più grandi regressi dell'umanità, vedi Stalin per cui il comunismo era "l'inevitabile evoluzione" della società che portò invece alla catastrofe.
Non ci vedo alcun complottismo in tutto ciò, ma solo una conseguenza.
Comunque, resta un fatto: le società "perfette" non sono mai esistite,* né mai esisteranno, proprio perché la specie umana nasce già "difettosa" e imperfetta di suo.Su questo non ci piove, ma aspirina ed elettricità a parte sono esistite società molto migliori della nostra. Davvero vogliamo paragonare l'Atene di Pericle, o l'antica Roma, alla Londra o Berlino contemporanee? Perché studiamo Platone e Aristotele anziché Andy Warhol? O preferiamo Caravaggio a Lucio Fontana?
Questo scritto non è mio, e non è neppure dell'uomo che me lo ha passato; ma mi sembra giusto riportarlo.Temo che questo scritto sia un sonnifero per la consapevolezza sociale. Se il femminismo è un fenomeno spontaneo, le femministe sono delle idealiste e anche delle idiote, ché non ne vedono le conseguenze.
Essendo nuovo qui, da quando mi sono reiscritto, ammettendo si di non avere partecipato ancora attivamente alle discussioni...Molto in breve, secondo me:
Mi chiedevo quanto qui su questo forum si sappia a riguardo della nascita del femminismo?
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Frank il progresso, come anche il regresso, non è una pianta, che vien su da sola, è fatto dagli uomini. E il mito del progresso è stato alla base dei più grandi regressi dell'umanità, vedi Stalin per cui il comunismo era "l'inevitabile evoluzione" della società che portò invece alla catastrofe.Su questo non ci piove, ma aspirina ed elettricità a parte sono esistite società molto migliori della nostra. Davvero vogliamo paragonare l'Atene di Pericle, o l'antica Roma, alla Londra o Berlino contemporanee? Perché studiamo Platone e Aristotele anziché Andy Warhol? O preferiamo Caravaggio a Lucio Fontana?
Alla nascita, la speranza di vita era di appena 27 anni. Ad affliggere diffusamente il vivere quotidiano erano soprattutto fratture gravi, malattie della bocca tra ascessi e carie, ma anche deformazioni delle ossa dovute ad un carico di lavoro pesante. E poi c’erano i «casi». Come la donna della necropoli Collatina che soffriva di una grave «spondilite anchilosante», cioè di un blocco totale della colonna vertebrale, trovata sepolta nella sua fossa in posizione fetale. Oppure il caso rarissimo, unico nel mondo romano, del ragazzo di sedici anni trovato nella necropoli di Fidene, affetto da gigantismo, svelando una statura stimata di oltre due metri. E ancora, l’altro caso insolito di un individuo affetto da nanismo, così come la donna che soffriva di gotta e quella signora che ha sorpreso gli studiosi per la sua perfetta protesi dentaria in oro. Suggestioni da un «quadro clinico» della popolazione che viveva nella Roma imperiale, tra malattie, condizioni sociali, alimentazione e cure, che ha svelato l’inedito studio di resti scheletrici rinvenuti negli ultimi anni. Reperti che saranno presentati per la prima volta nella grande mostra sulla storia della medicina dal titolo «Scritto nelle ossa. Vivere, ammalarsi e curarsi a Roma in età imperiale», organizzata dal Servizio di antropologia della Soprintendenza ai beni archeologici di Roma sotto la cura di Paola Catalano. Il progetto, in programma dal 10 dicembre al Museo nazionale romano della Via Ostiense a Porta San Paolo, è stato illustrato in anteprima ieri nel convegno «Anatomie e Corpi» presso l’Unità di Storia della Medicina e Bioetica dell’università La Sapienza. L’esposizione, frutto di una collaborazione tra La Sapienza, la Società Italiana di Ortopedia, l’università di Pisa e Tor Vergata, raccoglie i campioni scheletrici umani inediti riportati alla luce da sei sepolcreti di epoca imperiale scavati nel territorio di Roma: «I siti sono stati selezionati in base alla consistenza numerica, e alle peculiarità dei contesti, che hanno consentito di formulare ipotesi attendibili sulle diverse economie di sussistenza della popolazione», racconta la Catalano.
L’IDENTIKIT BIOLOGICO
I reperti arrivano dalla Prenestina Polense (non lontano da Gabii), la necropoli Collatina (tra via della Serenissima e via Basiliana), Casal Bertone, Osteria del Curato, dal sepolcreto di Via Padre Semeria, e di Castel Malnome (a Ponte Galeria). «Esporremo i reperti più interessanti, selezionati per evidenziare le malattie che affiggevano la popolazione di Roma - continua la Catalano - e saranno affiancati dai relativi strumenti terapeutici dell’epoca». E scatta l’identikit antropologico: l’aspettativa di vita media era di 27 anni (raro superare i 49 anni, discreta la morte infantile sotto i 6 anni, più alte le morti di uomini); la statura media era di 167 centimetri per i maschi e 156 per le femmine. «Le analisi degli isotopi del carbonio e dell’azoto contenuti nella frazione organica dell’osso ci consentono di risalire al tipo di dieta seguita - dice la Catalano - ossia vegetariana, mista o con ingente consumo di carne». «Fondamentali nella ricostruzione delle condizioni di vita quotidiana nella Roma imperiale sono le patologie orali- avverte la Catalano - la carie è stata rilevata nel 70% degli individui, gli ascessi nel 30%». E stupisce oggi il ritrovamento di una protesi dentaria in oro in una sepoltura a cremazione femminile della grande necropoli Collatina.
Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 18:21
Frank seguendo il tuo ragionamento, il "progresso" porta necessariamente al femminismo
Vicus, non hai risposto.Ti ho risposto: associ il livello superiore di civiltà di altre epoche a fame e guerre, come fossero inscindibili. Seguendo questo ragionamento, se l'acqua corrente e l'aspirina arrivano solo con la società femminista, teniamoci il femminismo.
Non lo dico io, lo dicono i fatti.
E come in altre vicende della storia, deve essere contrastato.
Di certo il femminismo non poteva e non può nascere in una società primitiva, proprio perché in tale contesto non esiste il terreno fertile che può permetterlo.
Secondo alcuni, a partire dalle ipotesi avanzate da Johann Jakob Bachofen nel suo saggio Il matriarcato del 1861, il matriarcato fu l'organizzazione originale dell'umanità, e solo successivamente questa venne sostituita dal patriarcato.https://it.wikipedia.org/wiki/Matriarcato_(antropologia)
Tali tesi ritengono reale il matriarcato in epoca neolitica, riconoscendo l'esistenza di un capo supremo donna e in generale delle donne come capi-famiglia. All'uomo sarebbero state demandate le funzioni pratiche di sussistenza (approvvigionamento, caccia - funzioni "esterne" all'aggregato sociale, alla caverna), alla donna si sarebbe invece delegata l'organizzazione sociale ("funzione interna").
It is not in the shallow physical imitation of men that women will assert first their equality and later their superiority, but in the awakening of the intellect of women.https://www.brainpickings.org/2015/07/10/nikola-tesla-when-woman-is-boss/
"...But modifying that essence is the core of the transhumanist project. If we start transforming ourselves into something superior, what rights will these enhanced creatures claim, and what rights will they possess when compared to those left behind? If some move ahead, can anyone afford not to follow?"https://www.au.dk/fukuyama/boger/essay/
Questo scritto non è mio, e non è neppure dell'uomo che me lo ha passato; ma mi sembra giusto riportarlo.Molto interessante.
Anche se ci fosse, o sono sistemateGià, le migliori (posto che ce ne siano) non restano sole a lungo.
o molte di quelle libere stanno bene da sole.Fino al Muro dei 40.
Al contrario, molte di loro vanno nel panico e fanno carte false per aggiudicarsi il primo zerbino che capiti loro a tiro. Si può dire che cerchino seriamente gli uomini a partire dai 40, prima (alfa a parte) se ne interessano solo per cercare validazione.Prima pensano alla (si fa per dire) carriera... dopo i 40 quando hanno perso tutte le battaglie e sono mediamente da rottamare allora finiscono col primo marocchino che ingrumano in spiaggia. :lol:
Al contrario, molte di loro vanno nel panico e fanno carte false per aggiudicarsi il primo zerbino che capiti loro a tiro. Si può dire che cerchino seriamente gli uomini a partire dai 40, prima (alfa a parte) se ne interessano solo per cercare validazione.Spero che hai ragione. Io ne ho quasi 50 e non posso cercare quelle di 30. E a 40 non sono da rottamare, anche a 50 una parte non lo sono per nulla.