Forum sulla Questione Maschile
Dialoghi => Natura maschile e natura femminile => Topic aperto da: Massimo - Dicembre 16, 2018, 12:45:58 pm
-
Si legge oggi su Repubblica (l'agit prop del femminismo istituzionale) la notizia che una mamma di Chivasso ha severamente redarguito l'asilo Peter Pan di suo figlio perchè, pisciandosi addosso, l'avevano cambiato con mutandine rosa e un vestitino rosa. La madre è andata su tutte le furie e ha pronunciato una frase non a caso dal giornale definita "shock": "Preferisco mio figlio bagnato di piscio che vestito di rosa. La sua identità di genere non deve essere confusa". Qualche decennio fa, una protesta del genere sarebbe stata considerata sacrosanta e non avrebbe ottenuto alcuna risonanza; oggi è talmente disdicevole e criticabile dai mass media da meritare nientemeno che un articolo di stampa e un commento negativo dell'articolista come se il ragionamento della madre fosse sessista e razzista. Ora, a parte il plauso da attribuire alla madre, per la quale l'identità di genere esiste ed ha un senso, una riflessione ora si impone: l'ideologia gender è oramai talmente diffusa in Occidente che un episodio simile viene menzionato, additato ed esposto al ludibrio mediatico come gesto retrogrado da condannare e non come legittima difesa di un diritto all'identità di genere. Un'altra riflessione attiene alla mancata reazione di un qualche appartenente al sesso maschile di fronte alla vicenda. Silenzio totale. Nessun uomo ha ritenuto opportuno fare un commento qualsiasi. C'è voluta una madre a difendere l'dentità maschile. Lei e solo lei si è mossa.
-
Che vuoi fare Massimo, persino due dei maggiori siti maschili sono apertamente per il gender e ci vogliono convincere che per vedere riconosciuti diritti legittimi dobbiamo vestirci di rosa...
-
Adesso bisogna pure complimentarsi con questa folle? Il rosa non ha nessuna naturale attinenza con la femminilità, lo devono sapere quelle cretine delle femministe che lo rifiutano, ma lo devono sapere anche i controreazionari i favorevoli alla diversificazione dei generi. Il bambino se l'è fatta addosso, alla materna tutti i bambini dovrebbero avere biancheria e pantaloni di ricambio per queste evenienze, preparati dai genitori. Evidentemente il bambino non ce li aveva. Qui non c'entra nulla il genderismo, ci vuole che scuola e genitori siano più previdenti.
-
Adesso bisogna pure complimentarsi con questa folle? Il rosa non ha nessuna naturale attinenza con la femminilità, lo devono sapere quelle cretine delle femministe che lo rifiutano, ma lo devono sapere anche i controreazionari i favorevoli alla diversificazione dei generi. Il bambino se l'è fatta addosso, alla materna tutti i bambini dovrebbero avere biancheria e pantaloni di ricambio per queste evenienze, preparati dai genitori. Evidentemente il bambino non ce li aveva. Qui non c'entra nulla il genderismo, ci vuole che scuola e genitori siano più previdenti.
Il punto non è l'episodio IN SE'. Il punto è la reazione dei me(r)dia nazionali all'episodio stesso. Alla mamma non andava a genio che suo figlio venisse vestito come una bambina. Tutto qui. Ma il giornale ufficiale del femminismo istituzionale, la Repubblica, ha dato risalto alla vicenda come se si trattasse di un episodio di sessismo e di oscurantismo. In questo sta la follia. Non nella logica reazione della madre.
-
i controreazionari
Addirittura!
Vestire gli uomini da maschi è diventato controreazionario :hmm:
-
Vi dico come la penso. Le differenze sessuali esistono e sono di vario genere: ormonali, estetiche, empiriche, non empiriche, forti e meno forti; la persona di buon senso ammette la loro esistenza e se ne fa una ragione. Poi, man mano che ci allontana da questo soggettivo-oggettivo buonsenso, ci sono posizioni che tendono verso due estremi dove uno è il non ammettere che ci siano differenze, e l'altro è esasperarle (e pretendere) calpestando le caratteristiche individuali.
Questo bambino era sporco e doveva essere ripulito, quindi anche cambiato. Non è che dobbiamo dare ragione agli sciroccati per far vedere che siamo diversi da quelli dell'altra parte.
-
Credo che sia da sciroccati far mettere a un ragazzino un "vestitino rosa".
-
Credo che sia da sciroccati far mettere a un ragazzino un "vestitino rosa".
Copia e incolla dal fatto Quotidiano:
Una scelta obbligata quella delle educatrici. Il bimbo, alunno del Peter Pan, infatti, era rimasto senza vestiti di ricambio. Per questo le maestre, cambiandolo puntualmente, hanno dovuto utilizzare indumenti di riserva
-
Con l'aria gender che tira li posso capire. Ma il vero scirocco vien da Repubblica :lol:
-
Il punto non è l'episodio IN SE'. Il punto è la reazione dei me(r)dia nazionali all'episodio stesso. Alla mamma non andava a genio che suo figlio venisse vestito come una bambina. Tutto qui. Ma il giornale ufficiale del femminismo istituzionale, la Repubblica, ha dato risalto alla vicenda come se si trattasse di un episodio di sessismo e di oscurantismo. In questo sta la follia. Non nella logica reazione della madre.
Concordo.
-
Un'altra riflessione attiene alla mancata reazione di un qualche appartenente al sesso maschile di fronte alla vicenda. Silenzio totale. Nessun uomo ha ritenuto opportuno fare un commento qualsiasi. C'è voluta una madre a difendere l'dentità maschile. Lei e solo lei si è mossa.
Un classico.
Gli uomini aprono bocca quando si parla di politica, di immigrazione, di lavoro, di sport e quant'altro; ma quando si va a parare su questi temi il silenzio è pressoché totale.
Vuoi per disinteresse, vuoi per inconsapevolezza, vuoi per codardia, vuoi per vergogna; ma questo è quanto.
Tempo fa era accaduto qualcosa di simile nella mia regione d'adozione, ed anche in quel caso ad aprire bocca eran state soltanto delle donne.
http://www.umbria24.it/attualita/soldatini-rosa-bambole-azzurre-nessuna-teoria-gender-educazione-emozionale
Nessun padre ha avuto qualcosa da dire; a parlare son state solo le madri.
-
Ma l'identità di genere, ragazzi miei, non esiste. Non mi cadete su queste banalità.
I sessi sono due: maschio e femmina. L'identità è o maschile o femminile e dipende interamente dal sesso biologico.
"L'identità di genere" è roba gender.
-
Ma l'identità di genere, ragazzi miei, non esiste. Non mi cadete su queste banalità.
I sessi sono due: maschio e femmina. L'identità è o maschile o femminile e dipende interamente dal sesso biologico.
"L'identità di genere" è roba gender.
Eh, appunto: dove l'hai letta 'sta roba?
Chi è che in questa sede sostiene ciò?
E cioè che i sessi non sarebbero due, bensì tre, quattro, cinque, sei...
Mi pare nessuno, no?
Peraltro, non so se ci hai fatto caso, ma non esiste un mio post - dal 7 febbraio 2014 ad oggi; cioè da quando mi iscrissi in questo forum - in cui ho scritto "genere maschile" o "genere femminile".
In tutti i miei post scrivo e ho scritto "sesso maschile" e "sesso femminile".
Perciò dov'è il problema?
-
Eh, appunto: dove l'hai letta 'sta roba?
Chi è che in questa sede sostiene ciò?
E cioè che i sessi non sarebbero due, bensì tre, quattro, cinque, sei...
Mi pare nessuno, no?
Peraltro, non so se ci hai fatto caso, ma non esiste un mio post - dal 7 febbraio 2014 ad oggi; cioè da quando mi iscrissi in questo forum - in cui ho scritto "genere maschile" o "genere femminile".
In tutti i miei post scrivo e ho scritto "sesso maschile" e "sesso femminile".
Perciò dov'è il problema?
Mi riferivo al post iniziale di Massimo.
Si legge oggi su Repubblica (l'agit prop del femminismo istituzionale) la notizia che una mamma di Chivasso ha severamente redarguito l'asilo Peter Pan di suo figlio perchè, pisciandosi addosso, l'avevano cambiato con mutandine rosa e un vestitino rosa. La madre è andata su tutte le furie e ha pronunciato una frase non a caso dal giornale definita "shock": "Preferisco mio figlio bagnato di piscio che vestito di rosa. La sua identità di genere non deve essere confusa". Qualche decennio fa, una protesta del genere sarebbe stata considerata sacrosanta e non avrebbe ottenuto alcuna risonanza; oggi è talmente disdicevole e criticabile dai mass media da meritare nientemeno che un articolo di stampa e un commento negativo dell'articolista come se il ragionamento della madre fosse sessista e razzista. Ora, a parte il plauso da attribuire alla madre, per la quale l'identità di genere esiste ed ha un senso, una riflessione ora si impone: l'ideologia gender è oramai talmente diffusa in Occidente che un episodio simile viene menzionato, additato ed esposto al ludibrio mediatico come gesto retrogrado da condannare e non come legittima difesa di un diritto all'identità di genere. Un'altra riflessione attiene alla mancata reazione di un qualche appartenente al sesso maschile di fronte alla vicenda. Silenzio totale. Nessun uomo ha ritenuto opportuno fare un commento qualsiasi. C'è voluta una madre a difendere l'dentità maschile. Lei e solo lei si è mossa.
La protesta della madre è giusta, giustissima.
Sbagliato è il concetto che "esiste una identità di genere".
-
Le donne però se non capita ai loro figli, non prendono quasi mai, dico; quasi mai, prese di posizione simili.
-
Le donne però se non capita ai loro figli, non prendono quasi mai, dico; quasi mai, prese di posizione simili.
Senza alcun dubbio.
Le donne-madri se non sono "toccate" personalmente non ci pensano neppure a prendere posizioni del genere.
Resta comunque il silenzio degli uomini-padri, che in merito non aprono mai bocca (o quasi), anche quando vanno a toccare i loro figli.