Autore Topic: C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)  (Letto 102132 volte)

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Offline bluerosso

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #75 il: Luglio 27, 2017, 12:37:47 pm »
Il film western è un universo stilizzato di qualità senza tempo; gli uomini, le donne, i cavalli, i fucili, i vestiti e i ranch in questi film sono al di là della moda. Il progresso industriale non ha parte in questo mondo.

Una cosa che ancora oggi mi rende stupefatto è che ho maturato solo attorno ai 14/15 anni che il cinema western rappresentava il periodo storico degli USA della seconda metà dell'800.

Mentre per le altre categorie di ambientazioni (preistoria, fantascienza, medioevo, cappa e spada, guerra....) la collocazione era chiara, per il western no.
Credo che in qualche modo abbia a che fare con il discorso di Vicus.

Naturalmente per un ragazzo statunitense sarebbe impensabile, ma per chi non è (era) tale credo che fosse facile lo spaesamento.

Offline Sardus_Pater

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #76 il: Luglio 27, 2017, 13:01:30 pm »
Mah, sempre stato cosciente della collocazione temporale del western, almeno dagli otto anni in poi. Poi ho scoperto che certi film potevano essere ambientati negli anni Trenta dell'Ottocento, così come altri all'inizio del successivo (bellissimo Il pistolero con John Wayne, Ron Howard ragazzino e James Stewart in una piccola parte, ambientato nel 1901), ma sapevo che il periodo tipico era tra il 1850 e il 1890.
Ed io sarei voluto esserci.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline claudio camporesi

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #77 il: Luglio 27, 2017, 14:17:33 pm »
Mah, sempre stato cosciente della collocazione temporale del western, almeno dagli otto anni in poi. Poi ho scoperto che certi film potevano essere ambientati negli anni Trenta dell'Ottocento, così come altri all'inizio del successivo (bellissimo Il pistolero con John Wayne, Ron Howard ragazzino e James Stewart in una piccola parte, ambientato nel 1901), ma sapevo che il periodo tipico era tra il 1850 e il 1890.
Ed io sarei voluto esserci.

Tu avresti voluto esserci , e io pure ...
Anche se la realta'era sicuramente molto diversa.
( amo il western , ma adoro il cosiddetto protowestern : Corvo Rosso non avrai il mio scalpo , Uomo bianco va col tuo Dio , Revenant: questi si avvicinano molto alla realta' di quei momenti storici )

Offline freethinker

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #78 il: Luglio 27, 2017, 16:17:38 pm »
Per decenni il cinema western è stato una catarsi contro le frustrazioni maschili.
Gli uomini si identificavano in personaggi con un codice d'onore, che si muovevano in un mondo cavalleresco dove i buoni vincevano.
Negli stessi manuali di regia si afferma che il cinema deve creare un mondo fantastico in ideale contrasto con la realtà, in modo da non fare avvertire l'abbrutimento della società tecnologica: burocratica e monopolistica, con la sua meccanica e i suoi sistematici disumani mutamenti economici e domestici.

Il film western è un universo stilizzato di qualità senza tempo; gli uomini, le donne, i cavalli, i fucili, i vestiti e i ranch in questi film sono al di là della moda. Il progresso industriale non ha parte in questo mondo.

L'antico nemico era una elegante aristocrazia feudale. Il nuovo nemico è la macchina elegante e anonima. Per gli uomini sopraffatti dalla dimensione tecnologica su vasta scala, il West ripristina l'immagine di una dimensione umana.
Questo è il motivo per cui l'immagine di celluloide diventa sempre più vivida man mano che la realtà storica si fa più cupa.
Intimamente associata a queste dinamiche culturali è la profonda nostalgia di una società industriale, una nostalgia che ha origine nel cambiamento rapido.

Diventa sempre meno chiaro il ruolo del maschio nella società, sempre astratto, fragile e precario. L'uomo, il codificatore delle leggi e dei rituali che provvede ai bisogni della famiglia, perde la fiducia in se stesso. Per milioni di uomini del genere la commedia western presenta un mondo non domestico di una semplicità rassicurante, in cui non vi sono problemi di tipo economico.

Ma è un bene che il maschio urbano viva con la fantasia sulla frontiera di 160 anni fa?
Oggi questo mondo di celluloide non viene più fornito da Hollywood: a parte il valore artistico e drammatico dei film western, credo sia un fatto positivo per cominciare a vivere – e cambiare – la realtà.


Vicus, parto dalla tua domanda e ti rispondo che l'industria dell'intrattenimento ha già pensato anche a questo.

Non si può far vivere al maschio urbano di oggi la frontiera di 160 anni fa, neanche mandandolo in una specie di Knott's Berry farm  per bambinoni come quella immaginata nel film "Il mondo dei robot" (col mitico Yul Brynner nella parte del robot-pistolero).

Per i nostalgici della frontiera, per quelli che pensano come si potrebbe vivere diversamente negli spazi liberi, a contatto con la natura, procurandosi il cibo con un fucile, ci sono già serie televisive  dedicate proprio a loro e ambientate in Alaska.
Che cosa presentano: in paesaggi di una bellezza fantastica, poche, pochissime persone in piccole baite di tronchi, che vivono in mezzo ai boschi, a contatto con la natura, in uno stato di quasi totale isolamento, campando di caccia, pesca e di un'agricoltura da sopravvivenza. Un clima rigido e un'estate cortissima completano il tutto.

La cosa che mi ha colpito di più in queste persone, è la loro calma e tranquillità nell'affrontare le mille difficoltà che si presentano quotidianamente, il loro essere felici per le piccole e grandi cose di ogni giorno, l'aiuto reciproco fra “vicini” che spesso distano un centinaio di chilometri; insomma, gente perfettamente soddisfatta delle scelte compiute.

Ma, e qui viene il bello,  le voci narranti e le didascalie continuano a rammentare allo spettatore che questi avventurosi pionieri rischiano la vita ogni giorno, sono lontani dalla civiltà, un piccolo incidente potrebbe trasformarsi in una tragedia, non ci sono pronti-soccorso, e così via; insomma, mettono in guardia contro i pericoli della vita troppo libera dell'ultima frontiera.
Molto meglio vivere in paesi civilizzati, dove tutto è ben organizzato :lol:, dove ci si può risparmiare anche il disturbo di parlare con le persone, tanto ci sono i “social”: l'importante è essere omologati. :sick:
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
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Offline Vicus

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #79 il: Luglio 28, 2017, 01:59:21 am »
McLuhan vero?
C'è anche molta farina del mio sacco! In particolare, se i padroni del vapore non vogliono più produrre sogni per tener buoni gli uomini, vuol dire che è tempo di svegliarsi!
Mentre per le altre categorie di ambientazioni (preistoria, fantascienza, medioevo, cappa e spada, guerra....) la collocazione era chiara, per il western no.
Credo che in qualche modo abbia a che fare con il discorso di Vicus.
Il cinema lo sa e non per nulla un film di Leone ha un titolo senza tempo, quello di una fiaba mitica: "C'era una volta il West".
Vicus, parto dalla tua domanda e ti rispondo che l'industria dell'intrattenimento ha già pensato anche a questo.

Non si può far vivere al maschio urbano di oggi la frontiera di 160 anni fa, neanche mandandolo in una specie di Knott's Berry farm  per bambinoni come quella immaginata nel film "Il mondo dei robot" (col mitico Yul Brynner nella parte del robot-pistolero).

Per i nostalgici della frontiera, per quelli che pensano come si potrebbe vivere diversamente negli spazi liberi, a contatto con la natura, procurandosi il cibo con un fucile, ci sono già serie televisive  dedicate proprio a loro e ambientate in Alaska.
Che cosa presentano: in paesaggi di una bellezza fantastica, poche, pochissime persone in piccole baite di tronchi, che vivono in mezzo ai boschi, a contatto con la natura, in uno stato di quasi totale isolamento, campando di caccia, pesca e di un'agricoltura da sopravvivenza. Un clima rigido e un'estate cortissima completano il tutto.

La cosa che mi ha colpito di più in queste persone, è la loro calma e tranquillità nell'affrontare le mille difficoltà che si presentano quotidianamente, il loro essere felici per le piccole e grandi cose di ogni giorno, l'aiuto reciproco fra “vicini” che spesso distano un centinaio di chilometri; insomma, gente perfettamente soddisfatta delle scelte compiute.

Ma, e qui viene il bello,  le voci narranti e le didascalie continuano a rammentare allo spettatore che questi avventurosi pionieri rischiano la vita ogni giorno, sono lontani dalla civiltà, un piccolo incidente potrebbe trasformarsi in una tragedia, non ci sono pronti-soccorso, e così via; insomma, mettono in guardia contro i pericoli della vita troppo libera dell'ultima frontiera.
Molto meglio vivere in paesi civilizzati, dove tutto è ben organizzato :lol:, dove ci si può risparmiare anche il disturbo di parlare con le persone, tanto ci sono i “social”: l'importante è essere omologati. :sick:
L'Età Barbarica, un film di Denys Arcand che ho già citato qui, parla proprio di questo: l'epopea di un uomo che, dopo delusioni sul lavoro* e la separazione da una moglie senz'anima, va a vivere (da solo) in una casa tra mare e campagna, si mette a pescare e coltivare la terra. La natura imita l'arte, ci sono quindi buone possibilità che dovrò fare anch'io così.

* Burocrate di un ente case popolari elefantiaco (che si occupa pure di padri separati), simbolicamente ambientato in uno stadio dove tutti si perdono.
« Ultima modifica: Luglio 28, 2017, 02:43:04 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Alberto1986

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #80 il: Luglio 28, 2017, 02:04:27 am »
....

Per i nostalgici della frontiera, per quelli che pensano come si potrebbe vivere diversamente negli spazi liberi, a contatto con la natura, procurandosi il cibo con un fucile, ci sono già serie televisive  dedicate proprio a loro e ambientate in Alaska.
Che cosa presentano: in paesaggi di una bellezza fantastica, poche, pochissime persone in piccole baite di tronchi, che vivono in mezzo ai boschi, a contatto con la natura, in uno stato di quasi totale isolamento, campando di caccia, pesca e di un'agricoltura da sopravvivenza. Un clima rigido e un'estate cortissima completano il tutto.

La cosa che mi ha colpito di più in queste persone, è la loro calma e tranquillità nell'affrontare le mille difficoltà che si presentano quotidianamente, il loro essere felici per le piccole e grandi cose di ogni giorno, l'aiuto reciproco fra “vicini” che spesso distano un centinaio di chilometri; insomma, gente perfettamente soddisfatta delle scelte compiute.

Ma, e qui viene il bello,  le voci narranti e le didascalie continuano a rammentare allo spettatore che questi avventurosi pionieri rischiano la vita ogni giorno, sono lontani dalla civiltà, un piccolo incidente potrebbe trasformarsi in una tragedia, non ci sono pronti-soccorso, e così via; insomma, mettono in guardia contro i pericoli della vita troppo libera dell'ultima frontiera.
Molto meglio vivere in paesi civilizzati, dove tutto è ben organizzato :lol:, dove ci si può risparmiare anche il disturbo di parlare con le persone, tanto ci sono i “social”: l'importante è essere omologati. :sick:

The Last Alaskans su DMAX  ;) Lo vedo anch'io. E guardando quelle persone che vivono allo "stato brado", sento la stessa sensazione di libertà, soddisfazione e gioia di vivere che hai ben descritto, cosa che manca totalmente nella nostrana e tanto decantata pseudo società civilizzata occidentale.
« Ultima modifica: Luglio 28, 2017, 02:26:21 am da -Alberto86- »

Offline Vicus

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #81 il: Luglio 28, 2017, 02:27:22 am »
Al cinema è bellissimo (meno nel film di Arcand, più realistico). Per farsi un'opinione di questo stile di vita bisogna fare la prova (come ho fatto io).
Comunque, la Bignon mi ha offerto un posto nella sua fattoria, per come vanno le cose nel mondo quasi mi converrebbe accettare. :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Alberto1986

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #82 il: Luglio 28, 2017, 02:31:14 am »
Rimanendo in Italia:

Il commissario (2001), una serie tv non ad alti livelli di recitazione (tranne per il grandissimo Massimo Dapporto), ma coinvolgente e soprattutto senza stronzate femministe (almeno, io non ne ricordo):


Offline Frank

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #83 il: Luglio 28, 2017, 07:18:24 am »
Al cinema è bellissimo (meno nel film di Arcand, più realistico). Per farsi un'opinione di questo stile di vita bisogna fare la prova (come ho fatto io).
Comunque, la Bignon mi ha offerto un posto nella sua fattoria, per come vanno le cose nel mondo quasi mi converrebbe accettare. :lol:

Vicus, non credo ti piacerebbe.
Un conto è la vita in fattoria (e in natura) idealizzata e un conto è la vita vera.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Vicus

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #84 il: Luglio 28, 2017, 09:17:29 am »
Non ho detto che mi piacerebbe:
Citazione
Al cinema è bellissimo (meno nel film di Arcand, più realistico). Per farsi un'opinione di questo stile di vita bisogna fare la prova (come ho fatto io).
So bene cosa significa lavorare in una fattoria e non lo idealizzo affatto. Ma sarebbe sempre meglio dell'indigenza urbana, da non escludere in caso di recessione economica o disordini civili.
Di sicuro poi nella fattoria in questione la qualità dei rapporti umani è decisamente migliore, meno materialista e superficiale e più solidale.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #85 il: Luglio 28, 2017, 12:34:32 pm »
Non ho detto che mi piacerebbe:So bene cosa significa lavorare in una fattoria e non lo idealizzo affatto. Ma sarebbe sempre meglio dell'indigenza urbana, da non escludere in caso di recessione economica o disordini civili.
Di sicuro poi nella fattoria in questione la qualità dei rapporti umani è decisamente migliore, meno materialista e superficiale e più solidale.

Vivo in zona subalpina. E conosco bene le piccole comunità rurali attestate attorno ai 400/600 slm.
Ancora oggi, nonostante Adsl, lavatrice a carico dall'alto, e auto 4x4 la vita è mediamente più dura che in piano.
E dove c'è da fare fatica, non so perché, ma la figura maschile è ancora parecchio valutata. Non so perché...

Offline Sardus_Pater

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #86 il: Luglio 28, 2017, 16:25:27 pm »
E dove c'è da fare fatica, non so perché, ma la figura maschile è ancora parecchio valutata. Non so perché...

 :D Già, chissà.
Io ho zii allevatori o contadini con relativi poderi. Avevamo una campagna anche noi, un uliveto abbandonato di un ettaro e mezzo trasformato grazie al lavoro di mio padre in una bellissima tenuta, con olivi, piante da frutto, orto e vigna. Quando son cresciuto abbastanza da poterlo fare ho cominciato a dare una mano a babbo, sconfiggendo la mia indolenza :lol: . Morto lui, nel 2006, l'unico che voleva tenere la campagna ero io. Le due donne di casa no :disgust: .
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Offline Frank

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #87 il: Luglio 29, 2017, 00:26:24 am »
"La regina di Palermo"...

http://tvzap.kataweb.it/news/207018/la-regina-di-palermo-su-canale-5-il-best-of-di-squadra-antimafia-dedicato-a-rosy-abate/
Citazione
La regina di Palermo, su Canale 5 il best of di Squadra Antimafia dedicato a Rosy Abate

Da scompisciarsi dalle risate.
Oramai siamo (anzi, sono) alla malattia mentale.
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Offline Sardus_Pater

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #88 il: Luglio 29, 2017, 10:17:34 am »
Da quello che so, quella del telefilm è una donna boss pericolosa, ma non è detto che -per una volta- sia un personaggio poco credibile.
La cronaca ci dice che, per quanto magari meno letali in quanto a fatti di sangue rispetto agli uomini, le donne nella mafia sono piuttosto determinate e prive di scrupoli negli affari. Quando in caso di 41 bis il loro uomo è impossibilitato a dare ordini, loro prendono in mano la cosca, al massimo avvalendosi di "consigliori" per le decisioni più importanti.
Ogni tanto ne spunta una: è divertente sentire le giornaliste riportare la notizia dell'arresto di una con un tono misto tra il preoccupato (non possiamo giustificarle) e il compiaciuto (le dddonne comunque "meglio" degli uomini :doh: ).
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Offline Frank

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Re:C'era una volta il cinema (discussione generale su film e serie tv)
« Risposta #89 il: Luglio 29, 2017, 11:59:37 am »
Sardus, ci sono scene in quel telefilm che fanno veramente ridere (ora non mi va nemmeno di elencarle), come fa ridere il titolo:
"La regina di Palermo",
ovvero un titolo che la dice lunga riguardo all' ossessione occidentale verso le donne.

Altro discorso sono le mogli, figlie, madri e sorelle dei mafiosi, che sono indubbiamente pericolose, avendo il deretano parato dai "loro uomini" (altrimenti, da sole, non combinerebbero nulla), ma che hanno ben poco a che spartire con certi telefilm romanzati.



Citazione
è divertente sentire le giornaliste riportare la notizia dell'arresto di una con un tono misto tra il preoccupato (non possiamo giustificarle) e il compiaciuto (le dddonne comunque "meglio" degli uomini :doh: ).

E' questo il punto: ossia che la donna "boss" è implicitamente vista e descritta come un personaggio positivo, tosto, ribelle, che non si sottomette agli uomini, che se la si fa incazzare ti prende pure a schiaffoni e calci in culo (in una scena la tipa si allena al sacco di boxe), etc etc.
Insomma, le solite puttanate.
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