La donna � felice nella societ� moderna? Una risposta potrebbe venire da una nota commedia:(http://img15.hostingpics.net/pics/352114NUITDELADEPRIME.jpg)
Non � mancato il sequel:(http://www.stars-actu.fr/wp-content/uploads/2013/12/lanuitdeladeprime2.jpg)
Io dico che crede di esserlo.Si dicono soddisfatte e intanto ingurgitano commedie romantiche e dimenticano il loro nulla, fin oltre i trent'anni, con le amiche del cazzeggio.
Una donna felice e`quando e`libera da condizionamenti e sovrastrutture e fa quello che x natura le piace fare: servire amorevolmente un'uomo.
Per assurdo ho visto piu`casalinghe felici che vivono recluse in casa a cucinare al marito e allevare i figli che donne in carriera divorziate o col marito schiavetto pieno di corna a casa.
Questo perche`le cose belle che rendono felici sono quelle semplici che vengono dal cuore.Viviamo in una società senz'anima, e le donne sono apatiche e anaffettive. E mentre nella favola si ridestavano con un bacio, oggi non basta la rianimazione.
Si dicono soddisfatte e intanto ingurgitano commedie romantiche e dimenticano il loro nulla, fin oltre i trent'anni, con le amiche del cazzeggio.
Sono state educate ad aborrire il loro ruolo naturale, che vedono come un incubo. Gli viene detto che la schiava senza figli � 'glamour', e loro obbediscono (vien loro fatto credere che possono rimandare la maternit� a 40 anni). Quelle che sono riuscite a capirlo hanno visto la lor vita cambiare.Viviamo in una societ� senz'anima, e le donne sono apatiche e anaffettive. E mentre nella favola si ridestavano con un bacio, oggi non basta la rianimazione.
Questo perche`nn vedono come condizione primaria il creare legami affettivi e generare in una relazione uomo-donna calore umano(che nn e`quando due corpi si sfregano a vicenda durante il sesso).Vero alla lettera. Sarebbe possibile risolvere questo problema se ci si accorgesse di tutte le prevenzioni inculcate dai media, che ci impediscono di condurre una vita più umana. La QM è una guerra cognitiva.
Io vedo la societa`d'oggi condannata all'estinzione,come piante morenti a cui e`venuta meno la luce,il calore necessaria per vivere.
Tutti i rapporti sono fini a se stessi,sono avventure giusto per provare altri cazzi e tutto questo e`piu`che sconcertante,molto peggio.
Entrambi siamo pile scariche incapaci di rianimarci a vicenda.Tutto quel che aveva senso e valore,e dava speranza al genere umano e`perduto,quasi x intero ormai.
Per assurdo ho visto piu`casalinghe felici che vivono recluse in casa a cucinare al marito e allevare i figli che donne in carriera divorziate o col marito schiavetto pieno di corna a casa.
però l'obbligo di mantenimento dopo divorzio è il diritto proprio di quelle che facevano le casalinghe durante il matrimonioPurtroppo non è così, sencondo la Cassazione devi mantenerle in ogni caso, anche se guadagnano più di te.
mentre le altre che fanno carriera , che hanno lavor non devi pagare mantenimento.
Purtroppo non è così, sencondo la Cassazione devi mantenerle in ogni caso, anche se guadagnano più di te.
ha fatto per te? :huh:
Il mantenimento è dovuto proprio a quel sacrificio che la moglie casalinga lo ha fatto per te. :unsure:
La donna è felice nella società moderna?A me sembra proprio di no, quasi tutte sono sempre incazzate; certamente i ritmi di vita sono diventati più frenetici per tutti, uomini inclusi, però 30/40 anni fa quando le donne in maggioranza facevano le casalinghe erano più rilassate in genere.
Il mantenimento è dovuto proprio a quel sacrificio che la moglie casalinga lo ha fatto per te. :unsure::ohmy: :ohmy:
A me sembra proprio di no, quasi tutte sono sempre incazzate; certamente i ritmi di vita sono diventati più frenetici per tutti, uomini inclusi, però 30/40 anni fa quando le donne in maggioranza facevano le casalinghe erano più rilassate in genere.Magari lo riconoscono pure, ma per carità non parliamo di riscoprire il loro ruolo di donne: meglio sgobbare -spesso dalle 9 alle 20- in un ufficio o fare le galoppine per il capo da un capo all'altro della città, piuttosto che 'tornare indietro' alla semilibertà dal lavoro di una casalinga. Pulizie, cucina e figli sono tabù, un vero stigma sociale, almeno finché Cosmopolitan non li farà tornare di moda.
La donna è felice nella società moderna?
ha fatto per te? :huh:
Visione singolare del ruolo di casalinga...
:ohmy: :ohmy:
Mentre il marito la manteneva col suo sacrificio. Che, ricordo, si fa per tutta la famiglia e non per il coniuge.
Nella mentalità femminile la convinzione espressa da Lucia è molto radicata..
però 30/40 anni fa quando le donne in maggioranza facevano le casalinghe erano più rilassate in genere.
Significa che non c'è donna che si dedichi alla famiglia, al coniuge, senza aspettarsi nulla in cambio, almeno fedeltà e amore fino alla morte.E il marito che le ha mantenute non ha fatto un sacrificio? Il lavoro delle donne è una concessione all'uomo e vale di più?
Diversamente la sentono come un sacrificio.
(vedi l'incredibile caso Ceccarelli).[/b]non so chi diavolo sia sto Cecarelli e il suo INCREDIBILE caso, e non mi interessa nemmeno. Ho perso qualcosa ?
E il marito che le ha mantenute non ha fatto un sacrificio? Il lavoro delle donne è una concessione all'uomo e vale di più?
E' molto raro che un uomo, anche se tradisce (cosa certamente grave) abbandoni la moglie e sfasci la famiglia.Io parlavo di fedeltà e amore non di compromessi.
non so chi diavolo sia sto Cecarelli e il suo INCREDIBILE caso, e non mi interessa nemmeno. Ho perso qualcosa ?Incredibile, siamo in pieno 2014, le donne lavorano o si arrangiano, non ne ho mai vista una per strada, ma quando si tratta di mantenimento ecco saltar fuori il vittimismo alla Oliver Twist.
Lui avrebbe fatto la stessa vita lavorativa anche senza lei, lei non avrebbe fatto la casalinga senza di lui.
Eco perché meglio senza sti sacrifici. Ognuno faccia ciò che gli piace.
Anche il matrimonio funziona meglio cosi, con due persone rilassate e soddisfatte invece di due sacrificati che poi la fanno pagare all'altro.
Io parlavo di fedeltà e amore non di compromessi.
Caso andato in onda sulle iene: un tale si è sposato una che in seguito ha dolosamente smesso di lavorare, e gli ha portato via tutto (il tizio era un dirigente d'azienda, oggi fa il bidello).
Sarebbe possibile risolvere questo problema se ci si accorgesse di tutte le prevenzioni inculcate dai media, che ci impediscono di condurre una vita più umana.basterebbe buttar via il tv e guardare un po il mondo reale con i propri occhi e senza preggiudizzi
.....
Il mantenimento è dovuto proprio a quel sacrificio che la moglie casalinga lo ha fatto per te. :unsure:
:doh:
Suppongo che il mantenimento per essere "giusto" dev'essere anche a vita. Ho detto bene? :doh:
Sono discussioni sterili secondo me, poi continuate pure.
perché è quella che poi nel caso di divorzio ha diritto a mantenersi dal ex marito, senza ormai nessun obbligo nei suoi confronti.
La donna che lavora invece, guadagna, non pesa economicamente sul marito e per niente sull'ex (come è normale che lo sia)
ma infatti il punto di differenza fra i sostenitori della tradizionalista e i sostenitori della paritaria è quella.
Ormai il femminismo ha tolto ogni obbligo o dovere della donna.
L'emancipazione maschile, IMHO dovrebbe consistere nel liberarsi dalla dipendenza verso il femminile, foss'anche il bisogno di occuparsi della loro felicità. Sarà ontologico? E vabbeh.. è sempre dipendenza.
:lol: per questo, come già dissi tempo fa, trovo strano che in un forum maschile fioriscano le discussioni su qual è la condizione migliore per rendere felice una donna.
....
Ma il vostro eloggio della donna casalinga mi sembra che combacia perfettamente con il diritto delle ex al mantenimento. Non è mia colpa.
non sono d'accordo.
Io non ho elogiato nessuna donna casalinga. Ancora oggi ci sono tante donne che per scelta decidono di non lavorare ed occuparsi della casa. Il punto è che se il matrimonio finisce e non ci sono eventuali figli a carico, non esiste che il marito debba ancora mantenere l'ex moglie. La tua pretesa del vitalizio dovuto alle faccende domestiche fatte in passato, è squallido e parassita. D'altronde il marito cosa dovrebbe chiedere all'ex moglie per quello lui ha fatto in passato per lei? Forse il mantenimento di rapporti sessuali regolari ogni sabato e domenica?
se il matrimonio ha anche una componente economica, di divisione dei ruoli economici, ed i coniugi decidono di comune accordo che la donna stia a casa per mantenere a casa, educare i figli, badare agli anziani, etc. non vedo perchè qualora il matrimonio finisce debba andarsene con un semplice 'benservito'.
il mantenere la casa, l'educazione dei figli, il badare agli anziani sono anche attività economiche dell'azienda 'matrimonio', che se è vero non producono reddito diretto,è anche vero che non ti fanno cacciare reddito nella ricerca di servizi esterni sostitutivi.
ed il mschio può dirigere tutte le sue risorse nella rierca di reddito all'esterno della casa, appunto perchè vi st chi bada dentro la casa. qui è 1+1 fa 2 non è 1+0 che fa 2
non sono d'accordo.
se il matrimonio ha anche una componente economica, di divisione dei ruoli economici, ed i coniugi decidono di comune accordo che la donna stia a casa per mantenere a casa, educare i figli, badare agli anziani, etc. non vedo perchè qualora il matrimonio finisce debba andarsene con un semplice 'benservito'.
il mantenere la casa, l'educazione dei figli, il badare agli anziani sono anche attività economiche dell'azienda 'matrimonio', che se è vero non producono reddito diretto,è anche vero che non ti fanno cacciare reddito nella ricerca di servizi esterni sostitutivi.
ed il mschio può dirigere tutte le sue risorse nella rierca di reddito all'esterno della casa, appunto perchè vi st chi bada dentro la casa. qui è 1+1 fa 2 non è 1+0 che fa 2
Ma che senso avrebbero gli alimenti a vita? Ancor meno ne ha il mantenimento del tenore di vita...
Su... Per favore...
quoto. E qui stava la ratio dell'istituzione (quando fu approvata la legge sul divorzio) del mantenimento alla moglie casalinga. La questione sarebbe stata risolvibile con lo stipendio alla casalinga, o con l'obbligo di versare i contributi per il lavoro casalingo, ma questo avrebbe comportato tutta una serie di complicazioni (chi controlla cosa si fa in casa, chi lo fa, cosa succede per esempio se una persona decide, di comune accordo con altre, - per esempio una figlia nubile - di occuparsi del welfare domestico etc.).
Tutte questioni che nascono con l'industrializzazione e con l'esternalizzazione del lavoro. E prima non c'erano. In campagna si lavorava senza contributi INPS, non c'erano pensioni e stava tutto nella capacità di risparmio delle persone o nel contare sui figli che pensassero alla vecchiaia dei genitori.
La prima forma di welfare forse erano le corporazioni artigiane. In cui i soci versavano una quota per provvedere ai periodi di malattia o alla vecchiaia dei soci che non avrebbero più potuto lavorare.
Una volta lessi nell'archivio storico del mio paese che ce n'erano parecchie ai primi dell'ottocento e c'erano anche corporazioni femminili, come quella delle lavandaie, e si discuteva già allora se la gravidanza e il puerperio erano da considerarsi come una malattia o meno :).
Ma erano ovviamente piccole realtà, tentativi di un welfare statale che sarebbe ancora stato di là da venire
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- Allora perché vuole essere ancora mantenuta?
su questo sono pienamente d'accordo.
Ma questo non inficia la ratio originale.
Voglio dire che i doppi salti carpiati delle Cassazioni o delle sentenze dei giudici non inficiano l'art. 156 del Codice Civile che stabilisce:
il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a carico del coniuge cui non sia addebitabile la separazione, il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri”.
Ora se vuoi fare il paragone con l'ambito lavorativo è come un licenziamento ingiusto. Si viene condannati al reintegro del lavoratore, qui non potendo costringere il coniuge che vuole la separazione a rimanere insieme (altrimenti si tornerebbe al matrimonio indissolubile e non avrebbe avuto senso la legge sul divorzio) stabiliscono un mantenimento che dovrebbe essere commisurato, appunto all'addebitabilità della separazione, alla durata del matrimonio, all'incapacità lavorativa del coniuge (perché anziano per esempio) che rimarrebbe senza reddito.
La norma è abbastanza semplice e anche ragionevole.
Il problema casomai, sono le interpretazioni dei Giudici e i tripli salti carpiati che fanno per giustificare l'impossibilità a lavorare o altre amenità del genere.
sarai più coerente, ma la mia domanda era rivolta a quelli che elogiano la donna tradizionale e considerano il lavoro femminile un problema per loro.
Io non ho elogiato nessuna donna casalinga.
D'altronde il marito cosa dovrebbe chiedere all'ex moglie per quello lui ha fatto in passato per lei? Forse il mantenimento di rapporti sessuali regolari ogni sabato e domenica?Mah, la maggior parte dei mariti divorzia/tradisce perché la moglie invecchia e si mettono con una più giovane, qundi non so da questa intesa chi dei due guadagnerebbe? :lol:
- Allora perché vuole essere ancora mantenuta?
perdita di chanceE quante chance perde l'uomo a versarle una rendita? Magari lei potrebbe compensare facendogli da cameriera a ore?
sacrifica il suo percorso professionale per dedicarsi alla casaE' l'uomo che sacrifica il maggior tempo libero che avrebbe facendo il mantenuto in casa, per sgobbare spesso come uno schiavo: in fabbrica, da precario, tra gli scaffali di un grande magazzino, magari -per alcuni lavori poco inquadrati- con straordinari non pagati.
La moglie stira le camicie ed ha diritto ai benefit familiari. Chiede la separazione e perde ogni diritto.
Ci si può mettere d'accordo su una buona uscita. In base ad una quantificazione forfettaria del servizio fornito.
Ma che senso avrebbero gli alimenti a vita? Ancor meno ne ha il mantenimento del tenore di vita...
Su... Per favore...
E' l'uomo che sacrifica il maggior tempo libero che avrebbe facendo il mantenuto in casa,basta con tutti questi sacrifici e vittimismi. Ognuno faccia ciò che gli piace, e non pretenda dall'altro da rinuciare alla propria realizazione,
E' molto radicata la convinzione che fare la casalinga sia una punizione,non è una punizione, è un ripiego, Vale la pena al massimo quando hai bambini piccoli, o quando hai l'orto, gli animali che ti danno uova e latte, ma non nella citta moderna, dove se non hai soldi sei morto di fame.
che configura una responsabilità patrimoniale oggettiva del marito.Ti posso presentare almeno tre uomini che o vivono o sono vissuti per lungo tempo a casa dal redito della moglie, o si sono messi ad aiutare lei nella sua dita. Non dal TV li conosco ma in realtà, nella famiglia. Un'altro senza l'aiuto economico della famiglia della moglie avrebbe già datto fallimento.
Intanto, se l'uomo rimane disoccupato ('casalingo') la moglie divorzia nella maggioranza dei casi. E senza mantenimento.
Molte donne hanno il mito dell'uomo fedifrago, che le molla per strada per scappare con l'amante venticinquenne. Questo succede più raramente di quanto si pensi, con uomini ricchi e influenti che riescono a farla franca.Ma per favooore,
Le statistiche giudiziarie sono lì a dimostrare che nella stragrande maggioranza dei casi sono le donne a comportarsi così (v. vicenda Ceccarelli),ti ho detto non so chi sia, io vivo nella realtà non dai show televisivi,
A queste condizioni, tutto quel che possono sperare le donne dagli uominiIo non spero nulla di stabile ed eterno da un uomo. Certo non mi costruisco la vita su di lui.
Io non spero nulla di stabile ed eterno da un uomo.Meditate gente, meditate.
Certo non mi costruisco la vita su di lui.Giusto: senza mantenimenti.
Ognuno faccia ciò che gli piace, e non pretenda dall'altro da rinuciare alla propria realizazioneMa dove sono questi uomini che impongono alle donne di stare in casa? Semmai il contrario, come hai potuto constatare. Le donne scaricano invariabilmente la responsabilità delle loro scelte o problemi al marito. Alla faccia dell'emancipazione. :lol:
Se non hai figli communi e lei lavora poi non paghi proprio niente. Se avete figli paghi per i figli.
Neanche il mio marito paga mantenimento alla sua ex perchè lei ha sempre lavorato
Il mantenimento è dovuto proprio a quel sacrificio che la moglie casalinga lo ha fatto per te. :unsure:
Nessuno vuole privare le donne della loro amata carriera. Gli uomini apprezzano (talvolta) le doti professionali delle donne architetto o avvocato.
Ma quasi mai vogliono averle in casa.
non sono d'accordo.
se il matrimonio ha anche una componente economica, di divisione dei ruoli economici, ed i coniugi decidono di comune accordo che la donna stia a casa per mantenere a casa, educare i figli, badare agli anziani, etc. non vedo perchè qualora il matrimonio finisce debba andarsene con un semplice 'benservito'.
il mantenere la casa, l'educazione dei figli, il badare agli anziani sono anche attività economiche dell'azienda 'matrimonio', che se è vero non producono reddito diretto,è anche vero che non ti fanno cacciare reddito nella ricerca di servizi esterni sostitutivi.
ed il mschio può dirigere tutte le sue risorse nella rierca di reddito all'esterno della casa, appunto perchè vi st chi bada dentro la casa. qui è 1+1 fa 2 non è 1+0 che fa 2
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Mah, la maggior parte dei mariti divorzia/tradisce perché la moglie invecchia e si mettono con una più giovane, qundi non so da questa intesa chi dei due guadagnerebbe? :lol:
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Forse nelle soap opera che voi casalinghe vedete tutto il giorno. Nella vita reale i mariti divorziano/tradiscono per vari motivi, tra cui spesso cambi d'atteggiamento delle mogli e/o tradimenti da parte di quest'ultime.
e le donne che restano nubili dopo aver sprecato i loro anni migliori nella 'carriera' (=precarie e sottopagate) sono legione.
Poi, ci sono le professioniste felicemente sposate. Ne conosco alcune:
Ma è inutile parlargliene, le donne hanno sempre ragione e gli uomini il dovere di ammetterlo.oh, il vittimismo non ha genere.
Partiamo innanzitutto da un presupposto: quante saranno mai oggi le donne italiane che curano l'educazione dei figli, curano la casa, curano gli anziani, cucinano, stirano, si prendono cura del marito, ecc. ecc.? Di che percentuali parliamo? Non vorrei che la tua figura di donna fosse ferma agli anni '40.
Ma poi mi spieghi perchè se due divorziano e non hanno figli, il marito è quasi sempre tenuto a mantenere la moglie a vita? Cioè per aver lavato e stirato dei panni, cucinato del cibo e pulito la casa, è giusto che un uomo mantenga l'ex moglie a vita??
Come ha detto Vnd, potrei concordare su una buona uscita nel caso lei non lavori, ma un mantenimento a vita è assurdo.
Altro discorso è se ci sono dei figli a carico, ma qui bisognerebbe modificare la legge, prevedendo un mantenimento diretto dei figli.
Forse nelle soap opera che voi casalinghe vedete tutto il giorno. Nella vita reale i mariti divorziano/tradiscono per vari motivi, tra cui spesso cambi d'atteggiamento delle mogli e/o tradimenti da parte di quest'ultime.
su questo sono pienamente d'accordo.
Ma questo non inficia la ratio originale.
Voglio dire che i doppi salti carpiati delle Cassazioni o delle sentenze dei giudici non inficiano l'art. 156 del Codice Civile che stabilisce:
il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a carico del coniuge cui non sia addebitabile la separazione, il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri”.
Ora se vuoi fare il paragone con l'ambito lavorativo è come un licenziamento ingiusto. Si viene condannati al reintegro del lavoratore, qui non potendo costringere il coniuge che vuole la separazione a rimanere insieme (altrimenti si tornerebbe al matrimonio indissolubile e non avrebbe avuto senso la legge sul divorzio) stabiliscono un mantenimento che dovrebbe essere commisurato, appunto all'addebitabilità della separazione, alla durata del matrimonio, all'incapacità lavorativa del coniuge (perché anziano per esempio) che rimarrebbe senza reddito.
La norma è abbastanza semplice e anche ragionevole.
Il problema casomai, sono le interpretazioni dei Giudici e i tripli salti carpiati che fanno per giustificare l'impossibilità a lavorare o altre amenità del genere.
perdita di chance
basta con tutti questi sacrifici e vittimismi. Ognuno faccia ciò che gli piace, e non pretenda dall'altro da rinuciare alla propria realizazione,
tanto la realizazione della donna non è in concorrenza con la vita di famiglia, tutt'al contrario.non è una punizione, è un ripiego, Vale la pena al massimo quando hai bambini piccoli, o quando hai l'orto, gli animali che ti danno uova e latte, ma non nella citta moderna, dove se non hai soldi sei morto di fame.
Ti posso presentare almeno tre uomini che o vivono o sono vissuti per lungo tempo a casa dal redito della moglie, o si sono messi ad aiutare lei nella sua dita. Non dal TV li conosco ma in realtà, nella famiglia. Un'altro senza l'aiuto economico della famiglia della moglie avrebbe già datto fallimento.Ma per favooore,
l'ha fatto mio padre e il mio marito di lasciare la coetanea vecchia e mettersi con una con 20 anni più giovane, senza essere uomini né ricchi né influenti, e ne conosco altri molti casi reali.
Poi anche se non molla la moglie solo la traddisce oggi non si è obbligate a perdonare le corna a nessuno, quello è un valido motivo di divorzio.
ti ho detto non so chi sia, io vivo nella realtà non dai show televisivi, Io non spero nulla di stabile ed eterno da un uomo. Certo non mi costruisco la vita su di lui.
Insomma, in poche parole, la domanda del topic non ha senso, identificate l'emancipazione nell'imitazione dell'uomo ma quando parlate di privilegio della casalinga secondo me torna la questione della mutazione di ambiente e tempo, non per tutte le donne stare a casa a girarsi i pollici per metà del tempo e' un privilegio, quindi la felicità non dipende dalla laurea o dalla carriera, non c'entra secondo me la laurea con l'occupazione e comunque sia conosco anch'io tantissime laureate sposate o in coppia con figli, semplicemente hanno fatto una scelta diversa e per altri versi anche più' coraggiosa, si sono messe in proprio e gestiscono loro i tempi di lavoro ottimizzandoli
l'unica cosa che tiene in piedi il matrimonio, oltre ai riti sociali, sono quel complesso di diritti che chiamiamo diritti ereditari.
se troveremo una formula di gestione de diritti ereditari diversa dal matrimonio, allora quel giorno questo istituto andrà in soffitta
La casalinga è mantenuta in cambio del suo lavoro. Occuparsi della casa è un privilegio: mantenimento assicurato, niente spostamenti e orari fissi, niente treni pendolari che spettano invece al marito. Che, non dimentichiamolo, se non avesse una famiglia da mantenere potrebbe utilizzare lo stipendio per spese voluttuarie.
Come è stato detto da un giudice, quando la giustizia funzionava:
- Cara signora, lei prepara ancora i pasti, lava la biancheria e pulisce casa? Rispetta ancora l'obbligo di mutua assistenza assunto col matrimonio?
- No, siamo separati.
- Allora perché vuole essere ancora mantenuta?
su questo sono pienamente d'accordo.
Ma questo non inficia la ratio originale.
Voglio dire che i doppi salti carpiati delle Cassazioni o delle sentenze dei giudici non inficiano l'art. 156 del Codice Civile che stabilisce:
il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a carico del coniuge cui non sia addebitabile la separazione, il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri”.
Ora se vuoi fare il paragone con l'ambito lavorativo è come un licenziamento ingiusto. Si viene condannati al reintegro del lavoratore, qui non potendo costringere il coniuge che vuole la separazione a rimanere insieme (altrimenti si tornerebbe al matrimonio indissolubile e non avrebbe avuto senso la legge sul divorzio) stabiliscono un mantenimento che dovrebbe essere commisurato, appunto all'addebitabilità della separazione, alla durata del matrimonio, all'incapacità lavorativa del coniuge (perché anziano per esempio) che rimarrebbe senza reddito.
La norma è abbastanza semplice e anche ragionevole.
Il problema casomai, sono le interpretazioni dei Giudici e i tripli salti carpiati che fanno per giustificare l'impossibilità a lavorare o altre amenità del genere.
i primi tentativi di welfare furono le confraternite maschili e/o femminili che fossero. hai mai studiato le beghine?mentre in sicilia degenerarono e da confraternite di mutuo soccorso si trasformarono in 'cosche' che in dialetto siciliano significa carciofo, simbolico di uno stadio di solidarietà: tante foglie separate che unite insieme alla base formano qualcosa di più grande
più che con il mondo del lavoro la metafora va spostata nel diritto delle società.
il matrimonio come una società di persone, ove diversamente dalla società di capitali, invece di unire patrimoni si uniscono abilità delle persone per produrre reddito
quindi in una società di persone ognuno mette insieme una sua abilità per produrre un reddito societario ed allaf ine i soci dividono i guadagni comuni
ma quando si rompe una società di persone cosa succede?
il giudice deve calcolare il reddito prodotto e dividerlo fra gli ex-soci.
ora mentre il giudice rivolgendosi al passato può calcolare il reddito prodotto dalla società di persone 'matrimonio & c.' ,
non è capace invece rivolgendosi al futuro di calcolare le perdite di chance dei rispettivi ex coniugi sopratutto per la donna che in teoria sacrifica il suo percorso professionale per dedicarsi alla casa
poichè non sappiamo calcolare la perdita di chance fra ex coniugi allora adottiamo il sistema del pari livello di vita
Cos'è l'emancipazione?
Etimologicamente, significa essere liberi da un vincolo. Nel caso delle donne dei paesi sviluppati, questo vincolo consisteva nelle leggi che impedivano loro di sviluppare tutti gli aspetti della propria umanità e di sviluppare i propri talenti. Abolite queste leggi, le donne, come collettività, possono considerarsi emancipate.
Per quanto riguarda l'individuo di sesso femminile, non può esistere un modello unico di emancipazione: ogni donna, esattamente come ogni uomo, ha le proprie aspirazioni e la propria scala di priorità.
Venendo alla questione di Vicus: la condizione di emancipato non può in sé e per sé rendere felice un essere umano, perché la disponibilità di una gamma di opzioni non equivale di per sé all'autorealizzazione. Però, a parità di altre condizioni, aumenta di molto le probabilità di autorealizzarsi e vivere quindi un'esistenza appagante.
Questa analisi però è assolutamente antistorica.
Che ogni uomo, di ogni ceto sociale, potesse esercitare la sua libertà è pura fantasia.
Si parla di voto alle donne... Come se le donne avessero votato secoli dopo gli uomini.
In verità il suffragio universale maschile è del 1019 (votava chi era soggetto agli obblighi di leva, quindi tutti i maschi; prima, invece, votava soltanto il 2% della popolazione maschile). Le ultime elezioni libere furono nel 1924... Poi, fino al 1946 non si votò più.
In effetti le donne (per le politiche) vorarono cinque anni dopo gli uomini.
Però le donne non sono state costrette a combattere in guerra.
Se tu consideri che un uomo costretto ad andare a uccidere o a farsi massacrare abbia avuto più possibilità di realizzarsi una donna, sei assolutamente fuori strada.
Oggi è difficile ricontestualizzare, in termini di diritto, le situazioni maschili e femminili del passato.
Tuttavia c'è un'opera godibilissima di Belfort Bax, "The legal subjection of men" che ne fa un'attenta analisi.
Nell'inghilterra tra le due guerre, un uomo rischiava di andare in galera al posto della moglie se questa avesse commesso specifici reati.
Sono cose che non si sentono mai...
E delle quali i testi femministi si guardano si guardano bene di parlare.
Ma per favore.....
forse, ma che devono fare? Chiedere la mano a qualcuno?Se nessuno le vuole è perché sono poco affidabili, e dai modi, chi più chi meno, di un carabiniere a causa delle durezze del lavoro. Una donna costretta a difendersi con le unghie in ufficio, a gestire problemi astratti, difficilmente potrà attrarre gli uomini al punto di sposarsi con lei.
Se non ti vuole sposare nessuno che devi fare? Suicidarti?
Io ne conosco centinaia.Il quadro che descrivi è all’opposto della mia esperienza, con gente diversa in diversi paesi. Ricercatrici universitarie comprese, moltissime delle quali nubili o divorziate.
La causa di addebito è un concetto che sa di vecchio.Non sono d'accordo, ma è a senso unico ed è una fonte infinita di abusi giudiziari. Con tutte queste 'tutele' gli uomini scappano. Letteralmente. Avrete le indennità, ma farete a meno degli uomini. Con geishe thai e domestiche filippine, che se ne fanno di una che lavora tutto il giorno, la sera torna inacidita, si nega a letto anche per settimane perché ha 'mal di testa', e di casa e bambini non vuol saperne?
Più avanti si parla del beghinaggio, o delle comunità religiose.Esattamente. E nessuno trova da ridire.
Chi lascia una comunità di propria volontà chiede forse gli alimenti?
La causa di addebito è un concetto che sa di vecchio.
Se nessuno le vuole è perché sono poco affidabili, e dai modi, chi più chi meno, di un carabiniere a causa delle durezze del lavoro. Una donna costretta a difendersi con le unghie in ufficio, a gestire problemi astratti, difficilmente potrà attrarre gli uomini al punto di sposarsi con lei.Il quadro che descrivi è all’opposto della mia esperienza, con gente diversa in diversi paesi. Ricercatrici universitarie comprese, moltissime delle quali nubili o divorziate.Non sono d'accordo, ma è a senso unico ed è una fonte infinita di abusi giudiziari. Con tutte queste 'tutele' gli uomini scappano. Letteralmente. Avrete le indennità, ma farete a meno degli uomini. Con geishe thai e domestiche filippine, che se ne fanno di una che lavora tutto il giorno, la sera torna inacidita, si nega a letto anche per settimane perché ha 'mal di testa', e di casa e bambini non vuol saperne?il rito matrimoniale sostanzialmente è un giuramento difronte alla divinità (per chi ci crede) e agli uomini
Se permettete, queste teorie astratte su “diritti ereditari” (?) e sulla fine della donna tradizionale sono aria fritta.
Il tramonto della donna tradizionale (parola che evoca scenari stile Mulino Bianco) significa tramonto dell’amore e della famiglia tout court. Basta guardarsi intorno: prostitute, celibato diffusissimo, relazioni “liquide”, fine della maternità, procreazione in provetta. Vi va bene così? Benissimo.
Altrimenti, bisogna rimettere l’essere umano e la famiglia al centro. Con le leggi attuali e due coniugi che lavorano 8-12 ore al giorno lontano da casa, non ci può essere famiglia se non come illusione fantastica per dimenticare la schiavitù del presente.Esattamente. E nessuno trova da ridire.
C'è una cosa, che non a caso oggi suona offensiva ad orecchie femminili: l'uomo vuole, per alcuni aspetti, sentirsi padrone della sua donna, per amarla devotamente. Gli uomini apprezzano le donne intelligenti e dal carattere forte, ma anche femminili: con una certa grazia e magari un pizzico di sana muliebre innocenza (non parlo di persone teoriche). La capacità di seduzione delle coriacee donne in carriera rotte a tutte le esperienze è zero, e non ci sono argomenti che tengano.
Il quadro che descrivi è all’opposto della mia esperienza,Boh, forse hai una esperienza troppo limitata, ristretta a certi ambiti
e domestiche filippine,guarda che anche quella lavora lontanissimo della sua casa.
Basta guardarsi intorno:prostitute, celibato diffusissimo, relazioni “liquide”, fine della maternità,diciamo che se io mi guardo intorno vedo tutt'altre cose. Alla scuola del mio figlio vedo anche tantissimi genitori con uno, due tre figli, madri incinte. A volte i genitori, giovani vengono a prendere insieme i bambini dalla scuola, ci sono delle belle famiglie.
Con le leggi attuali e due coniugi che lavorano 8-12 ore al giorno lontano da casa, non ci può essere famiglia se non come illusione fantastica per dimenticare la schiavitù del presente.Esattamente. E nessuno trova da ridire.
C'è una cosa, che non a caso oggi suona offensiva ad orecchie femminili: l'uomo vuole, per alcuni aspetti, sentirsi padrone della sua donna, per amarla devotamente. Gli uomini apprezzano le donne intelligenti e dal carattere forte, ma anche femminili: con una certa grazia e magari un pizzico di sana muliebre innocenza (non parlo di persone teoriche).Ma non è offensivo. Solo che non vedo la laurea, il lavoro da laureati o l' impresa opposta al sentirsi di qualcuno,
quoto al 100%.
se è vero che oggi molte donne approfittano delle leggi, è anche vero che ci sono anche gli uomini a comportarsi male e una donna che ha mandato avanti una famiglia non può rimanere in mezzo a una strada perchè l'uomo si è invaghito di una più giovane.
E' successo e succederà ancora
Questa analisi però è assolutamente antistorica.
Che ogni uomo, di ogni ceto sociale, potesse esercitare la sua libertà è pura fantasia.
Si parla di voto alle donne... Come se le donne avessero votato secoli dopo gli uomini.
In verità il suffragio universale maschile è del 1019 (votava chi era soggetto agli obblighi di leva, quindi tutti i maschi; prima, invece, votava soltanto il 2% della popolazione maschile). Le ultime elezioni libere furono nel 1924... Poi, fino al 1946 non si votò più.
In effetti le donne (per le politiche) vorarono cinque anni dopo gli uomini.
Però le donne non sono state costrette a combattere in guerra.
Se tu consideri che un uomo costretto ad andare a uccidere o a farsi massacrare abbia avuto più possibilità di realizzarsi una donna, sei assolutamente fuori strada.
Oggi è difficile ricontestualizzare, in termini di diritto, le situazioni maschili e femminili del passato.
Tuttavia c'è un'opera godibilissima di Belfort Bax, "The legal subjection of men" che ne fa un'attenta analisi.
Nell'inghilterra tra le due guerre, un uomo rischiava di andare in galera al posto della moglie se questa avesse commesso specifici reati.
Sono cose che non si sentono mai...
E delle quali i testi femministi si guardano si guardano bene di parlare.
Ma per favore.....
Boh, forse hai una esperienza troppo limitata, ristretta a certi ambitiAllora tutto bene, non c'è niente da discutere. E' pieno di famiglie felici, il divorzio è raro e di solito a causa di un uomo farfallone.
Se hai un conto FB te le posso far vedere molte di chi parlo.
E difficile che mi convingi che agli uomini in generale da fastidio la donna con laurea o con sogni di carriera o realizzazione professionale. Senza il mio sogno di ricerca non avrei neanche conosciuto il mio marito, e lui si vanta col mio PhD. Come mio cugino si vanta col fatto che ha sposato una campionessa nazionale di tennis. Cosi sono gli uomini che conosco io nella mia famiglia. :rolleyes:guarda che anche quella lavora lontanissimo della sua casa. diciamo che se io mi guardo intorno vedo tutt'altre cose. Alla scuola del mio figlio vedo anche tantissimi genitori con uno, due tre figli, madri incinte. A volte i genitori, giovani vengono a prendere insieme i bambini dalla scuola, ci sono delle belle famiglie.
Ma non è offensivo. Solo che non vedo la laurea, il lavoro da laureati o l' impresa opposta al sentirsi di qualcuno,
Bisogna incoraggiare le imprese familiari, però sempre lavoro sarebbe, insieme.Sono d'accordo.
Poi non è che se solo il padre manca 10-12 ore di casa è più famiglia la famiglia.
Un diritto in meno è un diritto in meno: non importa che lo si conquisti pochi anni o poche ore dopo.
Per il resto, se rileggi, noterai che non mi sono concentrata in modo specifico sull'emancipazione femminile: ho fatto riferimento a quest'ultima come caso particolare di un discorso più generale sul rapporto tra emancipazione e felicità, per un essere umano. Mi piacerebbe sentire il tuo parere su questo punto: ritieni che, a parità di opportunità e di autoconsapevolezza, una persona abbia più possibilità di essere felice quando può dirigere la propria vita o quando questa è diretta da altri?
Magari fosse cosi :doh:
Io conosco queste situazioni dalla vita vissuta caro Alberto, non dalle soap opera e dai show televisivi che le guardate voi non io.
....
Quando ho formulato la mia ipotesi di perdita di senso femminile che data anni sessanta con la tecnicizzazione del lavoro casalingo e l'inizio della propaganda contro il sovrappopolamentoLa tecnicizzazione del lavoro casalingo non è una perdita di senso, ma una liberazione. Si tende a considerare il ruolo di casalinga come semplice balia o lavapanni. Ora che c’è la lavapiatti, la casalinga non servirebbe più. Non si tiene conto che la figura della casalinga andrebbe rivalutata per la sua importanza sotto l’aspetto umano e sociale.
non per tutte le donne stare a casa a girarsi i pollici per metà del tempo e' un privilegio, quindi la felicità non dipende dalla laurea o dalla carriera, non c'entra secondo me la laurea con l'occupazione e comunque sia conosco anch'io tantissime laureate sposate o in coppia con figli,Cultura e saggezza si acquistano all’università o non è sempre più il contrario? La laurea riflette davvero la preparazione culturale?
A patto che tu risponda a quest'altra domanda:
Secondo te mio nonn o avrebbe preferito votare o andare a combattere una guerra dalla vittoria della quale non avrebbe mai potuto ricavarne nulla?
Noi non possiamo sapere se e perchè un essere umano è felice.quotone all'ennesima potenza, ci aggiungo che tutti ciò che dice Vicus sul mondo del lavoro se è vero per la donna (cosa che non dipende dal lavoro ma dalla cultura) e' vero anche per l'uomo, non capisco quindi il senso di "lavorare" in direzione di togliere a tutti gli uomini definitivamente la possibilità di scegliere.
Possiamo invece sapere che ogni essere umano, anzi ogni essere vivente, ambisce alla libertà.
la libertà è scelta, e dalla scelta nasce la responsabilità.
responsabilità significa pagare per le proprie scelte, perchè c'è sempre un prezzo da pagare.
Solo allora ci sarà libertà.
Altrimenti c'è arbitrio ai danni di qualcun altro.
Questo vale per tutti , nessuno escluso
Forse vuoi chiedermi se avrebbe preferito non votare...
Se la domanda è questa, immagino che avrebbe preferito evitare di andare a combattere: rinunciando sia al voto che a parecchie altre cose. Ho sentito di uomini pronti a mutilarsi, pur di evitare l'arruolamento.
Sì... infatti... mi sono perso un "non".
E la risposta, secondo me, è quella corretta.
Ne consegue che una donna, per la quale la sopravvivenza non è mai stata compromessa dalle Istituzioni, aveva maggiori diritti, quindi maggiori libertà e possibilità d'essere felice di un uomo della sua stessa condizione sociale.
E se la autorealizzazione deriverebbe dalla sicurezza di aver sfruttato tutte le occasioni che la vita ci concede, loro potrebbero essere stati più siddisfatti di me che forse ho avuto molte più possibilità di loro ma che di sicuro
non le ho sfruttate tutte.
Puoi fare tante cose, troppe => non sai quale fare prima => non fai nulla
Puoi fare soltanto poche cose => trovi il tempo di farle tutte
La libertà può farti illudere di poter vivere in balia dei tuoi capricci.
Noi non possiamo sapere se e perchè un essere umano è felice.
Possiamo invece sapere che ogni essere umano, anzi ogni essere vivente, ambisce alla libertà.
la libertà è scelta, e dalla scelta nasce la responsabilità.
responsabilità significa pagare per le proprie scelte, perchè c'è sempre un prezzo da pagare.
Solo allora ci sarà libertà.
Altrimenti c'è arbitrio ai danni di qualcun altro.
Questo vale per tutti , nessuno escluso
Forse se le donne avessero potuto votare avrebbero vinto quelli che erano contro la guerra.
se ti portano in guerra il figlio, il marito, l'amante che felicità puoi avere ? :doh:Quella che l'hai scampata, che il figli, il marito, l'amante sono andati al tuo posto a combattere in guerra contro gli altri uomini le cui donne sono rimaste a casa felici di essere scampate anche loro.
se ti portano in guerra il figlio, il marito, l'amante che felicità puoi avere ? :doh:
La tecnicizzazione del lavoro casalingo non è una perdita di senso, ma una liberazione. Si tende a considerare il ruolo di casalinga come semplice balia o lavapanni. Ora che c’è la lavapiatti, la casalinga non servirebbe più.
Cultura e saggezza si acquistano all’università o non è sempre più il contrario? La laurea riflette davvero la preparazione culturale?
Stare in un ufficio o in un grande magazzino per 8-10 ore al giorno è più interessante che leggere un libro a casa? O dedicarsi a un hobby, alla propria formazione?
Perché le donne oggi trovano noioso stare in casa? (Ma possono anche uscire!)
Quella che l'hai scampata, che il figli, il marito, l'amante sono andati al tuo posto a combattere in guerra contro gli altri uomini le cui donne sono rimaste a casa felici di essere scampate anche loro.
Sì... infatti... mi sono perso un "non".
E la risposta, secondo me, è quella corretta.
Ne consegue che una donna, per la quale la sopravvivenza non è mai stata compromessa dalle Istituzioni, aveva maggiori diritti, quindi maggiori libertà e possibilità d'essere felice di un uomo della sua stessa condizione sociale.
Per quanto concetti come realizzazione e felicità siano soggettivi e quindi decisamente effimeri.
Parliamo di soddisfazione. O di serenità. Che è ancor meglio.
[Il coniglio di mio figlio, che vive gran parte della giornata nella gabbia nella quale entra volontariamente quando è stanco, si mette a correre e a saltare di felicità quando lo libero sul terrazzo.
E' possibile che i nostri nonni sfruttassero appieno la poca libertà loro concessa. E se la autorealizzazione deriverebbe dalla sicurezza di aver sfruttato tutte le occasioni che la vita ci concede, loro potrebbero essere stati più siddisfatti di me che forse ho avuto molte più possibilità di loro ma che di sicuro
non le ho sfruttate tutte.
Puoi fare tante cose, troppe => non sai quale fare prima => non fai nulla
Puoi fare soltanto poche cose => trovi il tempo di farle tutte
Ora... Non fraintendermi. Non sto dicendo che è meglio limitare la libertà dei popoli per renderli più felici.
Ma... un dempo si parlava di "esaurimento"... si era tristi perché stanchi...
Oggi si parla di "depressione".
Oggi ci impasticchiamo. Ieri annegavamo i nostri dispiaceri nell'alcohol, nell'assenzio e nell'etere (gli uomini) e nello sciroppo per la tosse dei figli (laudano) le donne.
Ma solo i ricchi.
I poveri, forse, dovevano accontentarsi della salute, del cibo coltivato o allevato con le proprie mani e dell'amore.
Hai detto niente?
La libertà può farti illudere di poter vivere in balia dei tuoi capricci.
Ma poi ti giri indietro e vedi che non hai costruito nulla e forse hai distrutto quel poco che avevi realizzato.
Così una donna può spendersi per la carriera e poi rimpiangere di non aver avuto figli quando è tardi. Magari peggiorando la situazione facendosi fecondare artificialmente, come la Nannini. In modo da condannare un figlio a cambiare i pannoloni alla madre anziana quando avrebbe l'età per dover cambiare i pannolini ai suoi figli.
Così un uomo, infatuato, può sfasciare una famiglia e condannare i figli a vivere senza di lui ed il suo esempio, per poi scoprire che ogni donna, in fondo, si somiglia.
In somma. Un tempo c'era forse meno libertà ma poche idee chiare.
oggi abbiamo tante idee confuse.
Al di sopra di certi limiti (come la guerra) non è detto che la serenità sia una variabile dipendente della libertà.]
La tua risposta mi ha colpita. E' uno dei post più profondi che abbia mai letto.
Non posso dire che condivida: ma va letta più volte. E rispettata.
Hai una visione unilaterale del lavoro. Appunto se una segue i suoi hobby, i suoi interessi sceglie il lavoro che gli piace fare. tra le professioniste che vedo, le maestre, le fisioterapiste del mio figlio gioccano con i bambini ogni giorno.
Sì... Ma adesso non cominciamo a prenderci per i fondelli, per favore.
Io non prendo per i fondelli nessuno.
E sono stanca di insulti, sospetti, accuse senza fondamento e inviti a levare le tende.
Hai ragione: ho sbagliato ad iscrivermi.
Questo è il mio ultimo post. Vi ringrazio per l'ospitalità e mi scuso per il disturbo.
Buon proseguimento.
sì infatti, penso anch'io che questi discorsi s'incentrino su una visione molto ristretta del lavoro.
Quel che dice Vicus, c'è ma riguarda uomini e donne. Non vedo perché salvare le donne dall'alienazione di dover competere e costringere gli uomini all'alienazione della competizione maggiormente feroce.
Non è che la femminilizzazione del mondo sia una cosa SEMPRE negativa. Lo è quando è in eccesso, ma anche l'eccesso di maschilizzazione presenta inconvenienti molto seri.
Per esempio: la monogamia è una femminilizzazione. Ma non ha avuto conseguenze così negative. Gli uomini hanno rinunciato un po' alla loro natura riproduttiva che gli suggerisce istintualmente di fecondare il più donne possibile e disinteressarsi dei figli, ma è diminuita la competizione feroce tra maschi. C'è stato un vantaggio per tutti insomma.
Se poi col tempo si arriva all'eccessiva femminilizzazione è chiaro che il mondo si autoriduce a un securismo che alla fine annulla l'azione, ma nemmeno l'estremo opposto è consigliabile.
La maggior parte degli uomini non compete, si limita a lavorare di squadra.
Deve essere una propensione innata acquisita e conervata in milioni di anni di battute di caccia, nel corso delle quali, chi non è stato alle regole si è estinto.
Sono le donne, invece, che competono, perché, pur correndo meno pericoli, dovevano affrettarsi a raccogliere la frutta, prima delle altre.
A volte, anzi, ho l'impressione che siano gli uomini più femminei a competere tra loro per conseguire la leadership del gruppo.
E' una di quelle strane regole del poker... o della morra cinese.
Esiste sempre una situazione, altrimenti debole, che vince su quella forte.
Potrei spiegare meglio ma non è fondamentale.
Non è detto nemmeno che la monogamia sia una femminilizzazione.
Il capo della tribù primitiva potrebbe essersi accorto che il figlio, più debole di lui, rischiava di non riprodursi.
scusate, ma la donna si domanda se l'uomo emancipato è felice ? :hmm:
porca miseria .. qui sembra che sia l'unica a domandarmelo :lol:Se ti riferisci a lavorare in un'azienda o uno studio professionale: no, come hai constatato di persona.
sì infatti, penso anch'io che questi discorsi s'incentrino su una visione molto ristretta del lavoro.Infatti gli uomini vi rinuncerebbero molto volentieri (ne hai la prova nello studio dove lavori ;) ), salvo rari "Alfa plus"che del resto sono pessimi mariti.
Quel che dice Vicus, c'è ma riguarda uomini e donne. Non vedo perché salvare le donne dall'alienazione di dover competere e costringere gli uomini all'alienazione della competizione maggiormente feroce.
scusate, ma la donna si domanda se l'uomo emancipato è felice ? :hmm:
Se ti riferisci a cose come lavorare in uin'azienda o uno studio professionale: no, come hai constatato di persona.
Infatti. Sebbene io faccia il lavoro che volevo fare da grande e per il quale ho studiato e la mia professione mi soddisfi, posso affermare senza esitazione che i motivi per cui mi piace vivere sono altri.
E che si pagassero per stare a casa, io mollerei tutto senza pensarci due volte.
la monogamia riduce la competizione sessuale tra maschi. Lo si vede in natura, lo si vede anche dal fatto che gli animali poligamici hanno persino un maggior dimorfismo sessuale il che è indice di minor competizione sessuale fra maschi.
Se ti riferisci a cose come lavorare in uin'azienda o uno studio professionale: no, come hai constatato di persona.
io si, e io penso che starebbe meglio stare acasa a sferuzzare, penso sempre che sarbbe tanto felice e sereno.Lavoro in parte a casa e ne sono felicissimo. Orari flessibili, libertà, più tempo per leggere. L'idea che la donna debba sferruzzare rientra negli stereotipi da Mulino Bianco ancora associati al ruolo di casalinga, come pure la convinzione che sia più interessante passare il tempo tra faldoni e scaffali, o alla cassa di un supermercato.
Bene. Allora in quel caso si è sacrificato lui per il bene di entrambi o della famiglia.Chi ha detto che sia un sacrificio?
Lucia...
Il figlio... Beh... Comprendo.
Ma un conto è vivere l'assurdità della guerra in prima persona. Al freddo, nell'acqua, sotto i colpi del nemico... affamati e feriti...
Un conto e restare "a preoccuparsi" a casa, al caldo, dormendo in un letto, mangiando.
Su amante e marito preferisco soprassedere...
Chi ha detto che sia un sacrificio?
Ci sono donne che non vogliono saperne di asili nido e affini. E' un'opinione senz'altro gradita.
Perché la donna dovrebbe lavorare part time se potesse evitarlo? Per scacciare la noia? Per sentirsi qualcuno?
Per conformarsi ad un modello femminile alternativo allo stereotipo come da propaganda?Quoto alla lettera. Gli uomini lo stanno imparando, quando lo capiranno le donne?
Sfruttamento.
Immigrazione ed emancipazione sono sfruttamento.
A guadagnarci non sono mai i direttamente interessati ma chi trae beneficio dal conseguente abbassamento del costo del lavoro.
Chi ha detto che sia un sacrificio?
Ci sono donne che non vogliono saperne di asili nido e affini. E' un'opinione senz'altro gradita.
Perché la donna dovrebbe lavorare part time se potesse evitarlo? Per scacciare la noia? Per sentirsi qualcuno?
iihhhhh
Io non prendo per i fondelli nessuno.
E sono stanca di insulti, sospetti, accuse senza fondamento e inviti a levare le tende.
Hai ragione: ho sbagliato ad iscrivermi.
Questo è il mio ultimo post. Vi ringrazio per l'ospitalità e mi scuso per il disturbo.
Buon proseguimento.
Bene. Allora in quel caso si è sacrificato lui per il bene di entrambi o della famiglia.
Magari una soluzione in cui lei continuava a lavorare part time per esempio e lui avesse rinunciato alla scalata dei vertici dello studio per consentire ad entrambi di godere maggiormente dei figli sarebbe stata una cosa più saggia e più equilibrata per entrambi o no?
E ovviamente però in quel caso l'ausilio di un asilo per qualche ora sarebbe stato necessario.
Guarda che anche nei tempi della donna tradizionale non è che la mamma stava sempre appiccicata al figlio fino a che non andava a scuola, sovente e volentieri erano lasciati in cortile sotto l'occhio di un adulto che poteva anche essere un nonno o una zia. In fondo, la concezione è uguale, alla fine il risultato non cambia se si vive ponendo attenzione ai cambiamenti dell'ambiente.
Per conformarsi ad un modello femminile alternativo allo stereotipo come da propaganda?
Sfruttamento.
Immigrazione ed emancipazione sono sfruttamento.
A guadagnarci non sono mai i direttamente interessati ma chi trae beneficio dal conseguente abbassamento del costo del lavoro.
la monogamia riduce la competizione sessuale tra maschi. Lo si vede in natura, lo si vede anche dal fatto che gli animali poligamici hanno persino un maggior dimorfismo sessuale il che è indice di minor competizione sessuale fra maschi.
ci sta una domanda a cui non abbiamo saputo rispondere mai.
come si costruisce il mio io?
io non fatto il lavoro per cui ho studiato, la vita mi ha aggredito da subito.
ma come si dice nelle Isole Spitzbergen 'di necessità ho dovuto far virtù'
certamente anch'io farei a cambio del mio lavoro per un vitalizio, e mi domando allora perchè non dovrebbe farlo anche mia moglie?
siamo essere che viviamo anche di relazione con gli altri
quando si occupa dei bambini continuando ad alimentare quel binomio donna/bambini inscindibile per cui la felicità della donna e la felicità dei minori sono un tutt'uno.Occuparsi della famiglia non significa stare appiccicati ai bambini. Anzi, di solito giocano ‘in cortile’ mentre la donna può dedicarsi ad altro. Come si vede in culture extraeuropee, la famiglia felice è un centro di vita sociale, un luogo dal clima conviviale, non una lavanderia né una nursery.
Dell'uomo, di quel che vorrebbe realmente l'uomo te ne frega qualcosa?Eccome: ho risposto poco più sopra sul mio personale stile di vita. Giro la domanda: alla donna frega qualcosa di quel che vuole l’uomo da lei? Una che vive per il lavoro e detesta la vita familiare che donna è?
Che oggi purtroppo con un solo stipendio raramente si riesce a pagare affitto o mutuo e mantenere una famiglia, anche senza lusso.Infatti.
Quindi lavorare in due dà se non altro una sicurezza maggiore.
Infatti io non conosco nessuna donna che sia felice di stare lontana dalla propria famiglia a fare buste paga, ad esempio.Meno male, in molti casi non è così.
Quando anche io avuto lo stesso bombardamento mediatico del "è possibile fare la carriera e avere dei figli" mi sono detta anche no, piuttosto l'eremitaggio in qualche montagna.Quoto al 100%. Il problema non è il lavoro in sé, ma l'idolatria della carriera e l'orrore per la vita familiare.
Così ho pensato.. E provato ad omologarmi a fare dei lavori del piffero, che mi debilitavano ma che almeno mi lasciavano tempo per stare con mia figlia.
Poi finalmente ho trovato la possibilità di lavorare senza che il lavoro stesso mi prevaricasse.
La maggior parte degli uomini non compete, si limita a lavorare di squadra.
Deve essere una propensione innata acquisita e conervata in milioni di anni di battute di caccia, nel corso delle quali, chi non è stato alle regole si è estinto.
Sono le donne, invece, che competono, perché, pur correndo meno pericoli, dovevano affrettarsi a raccogliere la frutta, prima delle altre.
A volte, anzi, ho l'impressione che siano gli uomini più femminei a competere tra loro per conseguire la leadership del gruppo.
E' una di quelle strane regole del poker... o della morra cinese.
Esiste sempre una situazione, altrimenti debole, che vince su quella forte.
Potrei spiegare meglio ma non è fondamentale.
Non è detto nemmeno che la monogamia sia una femminilizzazione.
Il capo della tribù primitiva potrebbe essersi accorto che il figlio, più debole di lui, rischiava di non riprodursi.
Puoi spiegare meglio?
Ragazzi però non dimentichiamo un piccolissimo particolare.. Che oggi purtroppo con un solo stipendio raramente si riesce a pagare affitto o mutuo e mantenere una famiglia, anche senza lusso.
Quindi lavorare in due dà se non altro una sicurezza maggiore.
.....
Prendi i cervidi tanto per fare un esempio.
I cervi devono competere con gli altri maschi per tenerli lontani dall'harem delle loro femmine e sono sensibilmente più grandi e più forti delle femmine (e devono pure portare sto popo' di palco di corna in testa che pesa non poco e che le femmine non hanno)
Giro la domanda: alla donna frega qualcosa di quel che vuole l’uomo da lei? Una che vive per il lavoro e detesta la vita familiare che donna è?
Occuparsi della famiglia non significa stare appiccicati ai bambini. Anzi, di solito giocano ‘in cortile’ mentre la donna può dedicarsi ad altro. Come si vede in culture extraeuropee, la famiglia felice è un centro di vita sociale, un luogo dal clima conviviale, non una lavanderia né una nursery..
Giro la domanda: alla donna frega qualcosa di quel che vuole l’uomo da lei? Una che vive per il lavoro e detesta la vita familiare che donna è?
Occuparsi della famiglia non significa stare appiccicati ai bambini. Anzi, di solito giocano ‘in cortile’ mentre la donna può dedicarsi ad altro.
Non ci capiamo proprio. Altro cosa? Una volta si dedicava a tantissime attività come cucinare, pulire le verdure, cucire, filare, tessere, etc. Oggi si dedicherebbe allo studio. Bene.Facciamo esempi concreti. Una famiglia dove entrambi i coniugi lavorano ha parecchi problemi a crescere anche 1-2 figli, perché i genitori tornano entrambi la sera tardi. E' una non-famiglia.
E intanto il marito che fa? Lavora in fabbrica, in ufficio o ad asfaltare strade. Certo anche lui avrà i vantaggi della tecnologia e asfaltare strade o lavorare in fabbrica oggi è meno gravoso di cinquant'anni fa... ma comunque ha sempre la parte peggiore.
Ragazzi però non dimentichiamo un piccolissimo particolare.. Che oggi purtroppo con un solo stipendio raramente si riesce a pagare affitto o mutuo e mantenere una famiglia, anche senza lusso.
Ma è proprio questo il bello della vostra emancipazione!
:-)
L'aver dimezzato il valore di salari e stipendi.
Io di economia non so niente, però da una decina d'anni vedo gente che perde il lavoro, aziende che chiudono o che si trasferiscono all'estero. Mi sa che non è più il femminismo ad essere il diretto responsabile di un'economia ormai strozzata.
Certo, per quello si vive meglio nei ultimi decenni in Italia perché l'emancipazione femminile ha fatto abbassare il costo del lavoro. :doh:
Lucia.... Tu non ti rendi conto delle assurdità che, certe volte, scrivi. vero?
.....
3. E quelle che occupano ambiti che potrebbero essere anche maschili ma anche femminili sono brave, resistono alla concorrenza, anche senza quote rosa
E questo è il libero mercato, vinca il migliore
Sarebbe interessante sentire il parere degli altri uomini: vi trovate (nei fatti) più a vostro agio con una della vostra condizione? Quale donna trovate più seducente, più femminile con voi? Quali ci "provano" e a quali piacete di più? La vostra donna ideale è una dirigente d'azienda?
Esempi? :rolleyes:
Ma quale vinca il migliore?!! :doh: Guarda che le donne per fare determinati mestieri prettamente maschili, godono di enormi vantaggi, agevolazioni, facilitazioni e privilegi. Pensa alla soldatessa, alla poliziotta, alla carabinieressa, alla guardia giurata donna, ecc. ecc. Per non parlare di tutti quei mestieri da cui voi donne vi tenete ben alla larga. Altro che vinca il migliore... :rolleyes:infatti, non parlavo di mestieri prettamente maschili, quindi, non vi ha rubato nessuno il lavoro.
Esempi? :rolleyes:
Ma quale vinca il migliore?!! :doh: Guarda che le donne per fare determinati mestieri prettamente maschili, godono di enormi vantaggi, agevolazioni, facilitazioni e privilegi. Pensa alla soldatessa, alla poliziotta, alla carabinieressa, alla guardia giurata donna, ecc. ecc. Per non parlare di tutti quei mestieri da cui voi donne vi tenete ben alla larga. Altro che vinca il migliore... :rolleyes:
Pensa alla soldatessa, alla poliziotta, alla carabinieressa, alla guardia giurata donna, ecc. ecc.
infatti, non parlavo di mestieri prettamente maschili, quindi, non vi ha rubato nessuno il lavoro.
Le donne che fanno spontaneamente mestieri prettamente maschili sono una minoranza esigua.
«Promemoria del concorso 1600 Allievi Agenti 2010/11 della polizia di
stato. Il promemoria riguarda le prove psicoattitudinali svoltesi nel
mese di Luglio 2011. Ogni giornata prevedeva un gruppo di 60 persone
circa, questo resoconto quindi tiene conto dall’esperienza personale di
uno solo di questi gruppi, pur rimanendo identiche le modalità e tempi
di svolgimento.
1. Prove di efficienza fisica differenziate tra uomini e donne: La prova
di corsa è risultata alquanto dubbia, in quanto gran parte delle donne
mostravano una manifesta impreparazione atletica, constatabile anche
visivamente a causa della forma fisica sicuramente non rientrante nei
canoni del peso forma.
Molte di loro, pur dovendo affrontare la prova dei 1000m piani in 4’45” a
differenza dei colleghi uomini che avevano in limite in 4’15”,non hanno tenuto
sicuramente un passo idoneo per il superamento della prova. Nessuna di
loro è risultata non idonea alla prova, considerando che solo una decina
di candidate hanno dimostrato una preparazione idonea. Molte delle
suddette, si sono anche permesse di insultare i candidati maschili
mentre osservavano le prove, in quanto alle donne era stato concesso di
partire per prime, in previsione del fatto che la prova si sarebbe poi
prolungata nelle ore più calde della giornata. (E’ da considerare che chi
aveva già sostenuto la prova poteva osservare le altre batterie della
corsa stando seduto sotto un gazebo all’ombra attrezzato per
l’occasione). Si potrebbe anche ragionare sul fatto che la migliore
delle candidate femminili non sarebbe rientrata nel tempo minimo dei
candidati maschili, in quanto classificatasi prima con 4’18”.
Il salto in alto ha visto scartati 3 uomini e 0 donne. Altezza prevista per le donne 90cm. Altezza prevista per gli uomini 110cm. Per chi è un minimo esperto del settore,
capirà come 20 cm possano fare la differenza in uno sport di questo
tipo.
Per quanto riguarda le prove di forza invece, sollevamento alla sbarra e
piegamenti, risultano un mistero in quanto le prove femminili si sono
“tenute esclusivamente a porte chiuse”, a differenza di quelle maschili
ovviamente di pubblico dominio.
A prescindere dal fatto che ritengo che sostenere una prova sotto lo
sguardo di un pubblico che ti osserva sia completamente diverso dal
sostenerlo in separata sede al riparo da sguardi “indaganti” magari di
un sesso opposto al nostro. Mi sembra obbligatorio riportare per
ammissione di alcune candidate stesse, che le donne sono state agevolate
nell’espletamento delle prove di forza.
1. Gli esaminatori aiutavano le donne sostenendole sui fianchi durante i
sollevamenti alla sbarra, ed era loro concesso lo stacco con slancio
da terra per effettuare la prima trazione. (Donne 2 trazioni per
superamento. Uomini 5 trazioni per superamento)
2. Gli esaminatori contavano con estrema
sufficienza il numero massimo di piegamenti alle donne.
(10 flessioni per le donne. 15 flessioni per gli uomini).
Prove di accertamento fisico:
Anche qui la disparità di trattamento è emersa violentemente fin dai
primi momenti, in quanto alle candidate ci si riferiva con “donne” ai
candidati con l’appellativo di “maschietti”. Le dottoresse che poi
esaminavano gli aspiranti per la valutazione medica generale della
vista, peso altezza, patologie generali, erano definite dalle candidate
stesse “acide”. Si dimostravano infatti scortesi ed arroganti, prive del
tutto di tatto e professionalità. Va considerato inoltre che alle donne
chiaramente è stata concessa una commissione medica del tutto
femminile, mentre agli uomini una commissione mista composta per lo più
dalla commissione femminile con l’aggiunta di un collega maschile.»
Tanto puoi pure spiegarglielo in arabo o in cinese...
Parlare con Lucia o con un muro è la stessa cosa.
Diciamo che prima del mio matrimonio la mia donna ideale era:Quoto, nella donna cerco una certa stupidita' o sprovvedutezza che la rende inoffensiva e molto piu' femminile ;)
Femminile, calda, sensibile, intelligente, con un lavoro femminile e colto che non la impegnasse troppo: traduzione - maestra o professoressa. Anche bella, OK, ma al primo posto c'erano la femminilità, la passione, l'intelligenza, la cultura ed uno stile di vita rilassato e rilassante.
Oggi al primo posto metto la stupidità: mi sono parzialmente salvato esclusivamente perché mia moglie, pur essendo colta, era indecisa e non era un'aquila. La stupidità di una donna è l' unica garanzia di salvezza per il suo uomo. L'ideale sarebbe una con un QI sotto i 90, possibilmente molto bella e pure ninfomane, ignorante come una capra, ma per nulla maleducata: avendo già due figli, non intendo farne altri, quindi il suo basso QI non influenzerà la mia progenie ma mi renderà libero e rilassato. Essendo stupida non mi può fregare, essendo ignorante non conosce neppure le leggi misandriche. Appena rompe le scatole, gli faccio due sorrisi, due moine, e fuori dalle balle!!! ;)
In eccesso di QI nelle candidate, meglio solo. Tanto ogni tanto da scopare lo trovo lo stesso... ;)
Ho dato gli esempi di lavori dove non importa se sei donna o uomo. Se non capisci te lo spiego in ungherese.
Quoto, nella donna cerco una certa stupidita' o sprovvedutezza che la rende inoffensiva e molto piu' femminile ;)
EDIT
Per evitare fraintendimenti, e' ovvio che non deve essere una capra totale, il punto e' che non ritengo importante la cultura o il QI in una donna: quando voglio una conversazione interessante non cerco certo una donna :lol:
Una donna mi riempie la vita per la sua femminilita', la sua sensibilita', il suo senso materno, ecc. oltre ovviamente al suo corpo e alla sua libido nel letto, questo ca va sans dire...
Il QI è importante solo se ci devi fare dei figli, altrimenti è dannoso.
Mai trovato donne "sensibili": io sono una persona sensibile, le donne hanno delle manie di controllo, molto differente.
La sensibilità è capire lo stato d'animo del partner ed adattarsi con dolcezza alla situazione, sapere quando parlare e quando stare zitti, sapere quali argomenti toccare e quali no. Io non ho mai trovato una donna che si confacesse a questa descrizione: se hai dei problemi ti cagano il cazzo e ti sottopongono ad un interrogatorio, oppure se ne fregano altamente perché prese dai loro problemi. La differenza principale tra un uomo e una donna è che spesso l'uomo non si accorge dei problemi della compagna, ma se lei glielo dice, lui diventa molto collaborativo (ma ovviamente lei non glielo dice di solito) - una donna invece se ne accorge e ti da' addosso, anche perché di solito esprime un giudizio senza neppure provare prima a capire quello che ti sta accadendo.
Proprio sicura che molte di queste donne non rubino il lavoro ad altrettanti uomini...?
Un esempio.
(Trattasi di un poliziotto che attualmente presta servizio a Verona, un amico di due miei amici, ma non amico mio).
Il salto in alto ha visto scartati 3 uomini e 0 donne. Altezza prevista per le donne 90cmUna nuova specialità atletica, il salto in basso. :lol:
Proprio sicura che molte di queste donne non rubino il lavoro ad altrettanti uomini...?Sì, e si prendono tre piccioni con una fava: abbassare gli stipendi, diminuire i matrimoni (poiché le donne sono generalmente attratte dagli uomini di diversa condizione sociale), e complicare la vita alle famiglie.
Proprio sicura che molte di queste donne non rubino il lavoro ad altrettanti uomini...?
Un esempio.
(Trattasi di un poliziotto che attualmente presta servizio a Verona, un amico di due miei amici, ma non amico mio).
:D però neanche le donne cercano la cultura nei uomini, ma altre cose, vedi i geni solitari che non le volevano le donne.
Il fatto che ridi di fronte all'immagine che ho postato ti fa onore :cool:
Per mia esperienza: le donne cercano la cultura e lo stipendio, ovverosia il secondo, la prima è una scusa.
Non c'è niente di male ad essere ipergamiste: è puro istinto femminile.
Ma, e qui casca l'asinA, l'ipergamia presuppone una donna in una posizione inferiore all'uomo - è la stessa natura dell'ipergamia a determinare la posizione inferiore della donna che la pratica.