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Dialoghi => Media: notizie, links, articoli, siti, video, libri e manifesti => Libri => Topic aperto da: Frank - Ottobre 18, 2015, 09:23:43 am

Titolo: Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Ottobre 18, 2015, 09:23:43 am
Qualcuno di voi ha mai letto questo libro ?
https://it.wikipedia.org/wiki/Der_Dressierte_Mann
Citazione

Der Dressierte Mann
Autore    Esther Vilar
1ª ed. originale    1971
Genere    saggio
Lingua originale    tedesco


Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato") è un libro scritto nel 1971 da Esther Vilar. L'idea principale espressa nel libro è che le donne non sono oppresse dagli uomini, al contrario: sono le donne a manipolarli. Ancora inedito in Italia, una terza edizione è stata pubblicata nel Gennaio 2009.

Il libro sostiene che, contrariamente a quanto comunemente affermato dalla retorica femminista, le donne nelle culture industrializzate non sono oppresse, ma sfruttano gli uomini tramite sofisticati sistemi di manipolazione.

Vilar scrive, "gli uomini sono stati addestrati e condizionati dalle donne, così come Pavlov condizionò i suoi cani, e ridotti in uno stato di schiavitù. Come ricompensa per il loro lavoro agli uomini viene concesso l'uso periodico della loro vagina". Il libro sostiene la tesi che i giovani vengono incoraggiati ad associare la loro mascolinità alla potenza sessuale, e che questo viene sfruttato dalle donne per ottenere maggiore potere sociale.

Vilar sostiene che le donne usano diversi metodi di controllo: il sesso, l'eccessiva emozionalità, usata per "ricattare" il maschio, e tradizioni e concetti come l'amore per controllarne la vita sessuale, e quindi la mascolinità ad essa associata. Vilar scrive che il matrimonio è sconveniente per gli uomini, e che le donne, alle quali interessa principalmente la stabilità economica che l'uomo può offrire, usano la scusa dell'amore per "incastrarli" in un'istituzione che offre loro più svantaggi che vantaggi.
Reazione della critica

Der Dressierte Mann divenne alquanto popolare, grazie anche ad una certa copertura mediatica sia in America[In tutto il continente o solo negli USA?] che in altri paesi.

Nel 1975 fu invitata ad un dibattito televisivo[1] dalla WDR con Alice Schwarzer, considerata tra le maggiori rappresentanti del movimento femminista Tedesco. Il dibattito fu molto controverso, in particolare per l'aggressività della Schwarzer, che arrivò ad accusare la Villar di essere "non solo sessista, ma fascista"[2], paragonando il suo libro al periodico nazista Der Stürmer.[3]

L'autrice ha dichiarato di avere ricevuto minacce di morte a causa del libro: {{Citazione|Non avevo immaginato l'isolamento nel quale mi sarei ritrovata dopo avere scritto questo libro. Né mi sarei figurata le conseguenze che avrebbe avuto sui miei scritti successivi e addirittura sulla mia vita privata - continuo tuttora a ricevere minacce di violenza.[4]}
Edizioni

(DE) Der Dressierte Mann, Berstelsmann Verlag, 1971

Io no, tra l'altro ne ho scoperto l'esistenza solo in tempi recenti.
Cosa ne pensate ?
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Sardus_Pater - Ottobre 18, 2015, 18:57:17 pm
Penso che in Italia non lo vedremo mai, con quest'andazzo :cry: .
Sui contenuti: da questa preview non sembra che dica nulla di nuovo rispetto a quanto analizzato in questa community.
Comunque, onore al merito per Frau Vilar.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Alberto1986 - Aprile 10, 2017, 01:53:56 am
Conoscevate questo libro?

Da wikipedia:
Citazione

Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato") è un libro scritto nel 1971 da Esther Vilar. L'idea principale espressa nel libro è che le donne non sono oppresse dagli uomini, al contrario: sono le donne a manipolarli. Ancora inedito in Italia, una terza edizione è stata pubblicata nel Gennaio 2009.
Il libro sostiene che, contrariamente a quanto comunemente affermato dalla retorica femminista, le donne nelle culture industrializzate non sono oppresse, ma sfruttano gli uomini tramite sofisticati sistemi di manipolazione.
Vilar scrive, "gli uomini sono stati addestrati e condizionati dalle donne, così come Pavlov condizionò i suoi cani, e ridotti in uno stato di schiavitù. Come ricompensa per il loro lavoro agli uomini viene concesso l'uso periodico della loro vagina". Il libro sostiene la tesi che i giovani vengono incoraggiati ad associare la loro mascolinità alla potenza sessuale, e che questo viene sfruttato dalle donne per ottenere maggiore potere sociale.
Vilar sostiene che le donne usano diversi metodi di controllo: il sesso, l'eccessiva emozionalità, usata per "ricattare" il maschio, e tradizioni e concetti come l'amore per controllarne la vita sessuale, e quindi la mascolinità ad essa associata. Vilar scrive che il matrimonio è sconveniente per gli uomini, e che le donne, alle quali interessa principalmente la stabilità economica che l'uomo può offrire, usano la scusa dell'amore per "incastrarli" in un'istituzione che offre loro più svantaggi che vantaggi.

Reazione della critica
Der Dressierte Mann divenne alquanto popolare, grazie anche ad una certa copertura mediatica sia in America che in altri paesi.
Nel 1975 fu invitata ad un dibattito televisivo[1] dalla WDR con Alice Schwarzer, considerata tra le maggiori rappresentanti del movimento femminista Tedesco. Il dibattito fu molto controverso, in particolare per l'aggressività della Schwarzer, che arrivò ad accusare la Villar di essere "non solo sessista, ma fascista"[2], paragonando il suo libro al periodico nazista Der Stürmer.[3]

L'autrice ha dichiarato di avere ricevuto minacce di morte a causa del libro:
« Non avevo immaginato l'isolamento nel quale mi sarei ritrovata dopo avere scritto questo libro. Né mi sarei figurata le conseguenze che avrebbe avuto sui miei scritti successivi e addirittura sulla mia vita privata - continuo tuttora a ricevere minacce di violenza.[4] »

https://it.wikipedia.org/wiki/Der_Dressierte_Mann
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Alberto1986 - Aprile 10, 2017, 01:59:23 am
Ho unito la discussione perchè ce n'era già un'altra aperta da Frank.

Ho scoperto da poco l'esistenza di questo libro. Il fatto che non sia stato neanche tradotto in italiano la dice tutta.

Impensabile, però, che già nei prima anni '70 , in piena ondata femminista/misandrica post '68, fosse stato scritto (perlopiù da una donna) un qualcosa di così incredibilmente lucido ed apparentemente anacronistico.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Aprile 10, 2017, 09:29:33 am
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=50284

Citazione
La stupidità fa della donna una dea?
di Francesco Lamendola - 03/02/2015
Fonte: Arianna editrice

C’è una donna, una scrittrice tedesco-argentina, Esther Vilar, figlia di genitori ebrei emigrati nel 1935 dalla Germania in Sud America, che ha fatto un’analisi della condizione femminile diametralmente opposta a quella delle femministe; analisi di una durezza tremenda, feroce, che, se fosse provenuta da un uomo, avrebbe suscitato letteralmente un pandemonio e, come minimo, la richiesta di condanna al rogo del malcapitato.

Per lei, autrice di un libro che fece scalpore, anche perché uscito proprio negli anni della contestazione studentesca e della protesta femminista più esacerbata - precisamente, nel 1971 – la donna, semplicemente, è “stupida”, nel senso letterale di individuo poco intelligente; tutta la sua (pochissima) intelligenza, o piuttosto furbizia, la investe nella fatica di trovare un uomo dal quale farsi mantenere e, in genere, a scapito del quale vivere, parassitandolo più o meno come un’edera selvatica che si avvinghia al fusto d’un pioppo. In ciò, ella sa sfruttare a meraviglia la ricerca, da parte dell’uomo, di un dio, o piuttosto di una dea, davanti a cui prostrarsi, cioè – in pratica – un surrogato della madre, la dea della sua infanzia.

Questo accade perché l’uomo, creatura intelligente, sente l’angoscia della propria libertà e, quindi, della propria responsabilità; sa che dalle sue azioni derivano conseguenze che potrebbero essere imprevedibili e perfino minacciose, per cui cerca quella sicurezza perduta che, nell’infanzia, gli veniva dalla madre, la quale gli diceva cosa fare e cosa non fare. La donna, priva d’intelligenza, non sente l’angoscia della libertà, né quella della responsabilità: è incapace, al contrario dell’uomo, di pensiero astratto, dunque non si rappresenta le conseguenze che le sue azioni potrebbero avere, non ne è inquietata, non soffre di angoscia esistenziale. Aspira solo alla sicurezza, come tutte le creature primitive: che, per lei, coincide con il matrimonio, o comunque con l’unione, con un uomo, che la adori, la protegga, le dia tutta la sicurezza di cui sente il bisogno: una sicurezza concreta, terrestre, che non ha niente a che fare con gli slanci metafisici. Solo l’uomo è attirato da questi ultimi, solo l’uomo sente la nostalgia delle altezze: per questo la filosofia, la letteratura, la scienza, sono pressoché tutte al maschile; la donna non sente alcun bisogno, alcun desiderio, di spingersi oltre la soglia delle sue certezze immediate, delle sue sicurezze animali.

L’uomo, creatura intelligente, è anche profondo: non sospetta per nulla il vuoto che si cela dietro un affascinante sorriso femminile; si immagina che esso sia la promessa di chissà quali misteri, di chissà quali abissi inesplorati e conturbanti. L’uomo sopravvaluta la donna, la mette su un piedistallo, ne fa la sua propria divinità personale: tanto è vero che, se un uomo si lascia sedurre da una religione collettiva, comprese le religioni laiche, come il marxismo o il nazionalismo, egli si emancipa automaticamente dal potere della donna, rimane immune al suo fascino, non si lascia prendere al guinzaglio. La donna esercita un potere solo sugli uomini che sono in cerca di una divinità privata, per placare il loro personale bisogno di sicurezza: e, in generale, l’uomo tende a vedere la donna e a giudicarla secondo il proprio metro, cioè dando per scontato che ella possieda le sue stesse aspirazioni, che senta la sua stessa nostalgia dell’assoluto.

In realtà, la donna non è stupida per natura: lo è diventata, da quando si è resa conto che non valeva la pena di darsi da fare per diventare una persona intimamente realizzata, sviluppando le sue aspirazioni superiori, ma era sufficiente acciuffare un uomo e vivere alle sue spalle, ricattandolo con la sua imprevedibilità e tenendolo in pugno con la lusinga del piacere sessuale. Così la donna è diventata stupida: si è trattato di un processo storico, che ha finito per diventare qualcosa di ereditario: una seconda natura, dalla quale la donna moderna, che pur si crede emancipata o che dice di voler lottare per affrancarsi da una supposta servitù nei confronti del maschio, non ha alcuna intenzione di evadere, perché sta troppo bene così come è adesso: padrona del gioco, un gioco che l’uomo non capisce neppure e nel quale ella ha tutti i vantaggi e non corre alcun rischio.

Come esempio di ciò, Esther Vilar fa l’esempio della donna che, per strada e ovunque, guarda intensamente non gli uomini, dei quali individualmente poco le importa, ma le altre donne: è con loro che si sente perennemente in competizione; e se, per caso, si volta a fissarne una, vuol dire che ha riconosciuto in lei una possibile rivale, cosa che le fa alzare il livello dell’attenzione e della diffidenza, onde prevenire spiacevoli sorprese. Di una cosa sola, infatti, la donna ha paura: delle altre donne, che le possono portare via l’uomo e annullare tutto ciò che ha conquistato con tanta fatica. Dell’uomo, non si preoccupa: lei sa come fare per adescarlo, mentre lui è di facile contentatura: non è per lui che si veste in un certo modo, che si trucca, che si profuma con estrema cura in ogni particolare, ma per le altre donne: per segnalare alle altre donne la propria superiorità e per prevenire ogni possibile attacco.

L’uomo, che non vede la donna per quello che è, ma per quello che immagina, ossia come un essere simile a lui, crede che ella sia impedita, nel raggiungimento delle mete più alte, dalle fatiche domestiche e da altri fattori esterni, magari di tipo sociale: per questo si dà da fare per alleviarla, per emanciparla, per fare in modo che ella abbia del tempo libero da dedicare alla lettura, all’arte, agli interessi culturali: lui vorrebbe una vera compagna e crede che, se ella avesse più tempo a disposizione, sentirebbe il piacere che prova lui per le cose dello spirito, e che potrebbe condividere con lui il suo mondo interiore. Ma è un errore totale: la donna non è una creatura spirituale, ma soltanto materiale: a lei non importa nulla delle cose dello spirito; se si trova a disporre di un maggior tempo libero, lo impiega per dedicare ancora più attenzione alla toelette, all’abbigliamento, alla cura del suo aspetto fisico.

Se queste cose le avesse dette o scritte un uomo, ripetiamo, sarebbe stato bruciato o scorticato vivo; ma le ha messe nero su bianco una donna, e allora la strategia della cultura femminista, all’apparire del libro, è stata completamente diversa: la strategia del silenzio. Ad Esther Vilar la stampa e la televisione hanno dedicato pochissimo spazio e il grosso pubblico non ha mai conosciuto le sue idee; mentre è stato abbondantemente informato di quanto dicevano e scrivevano legioni di femministe, anche se non erano precisamente delle grandi pensatrici. La Vilar, invece, bisogna riconoscere che possiede una intelligenza tagliente come una lama (una eccezione alla regola della stupidità femminile, da lei teorizzata?); e che, anche se alcune delle sue affermazioni sono decisamente esagerate e non sufficientemente argomentate, resta il fatto che le sue tesi avrebbero potuto provocare un proficuo dibattito e consentito di guardare alla cosiddetta questione femminile da un’angolazione originale e anti-conformista. Le stese femministe avrebbero potuto servirsene per ritrovare le ragioni della loro protesta, ma dopo averle passate al vaglio di una serie di obiezioni tutt’altro che banali. Ma questo non è avvenuto e, probabilmente, non avrebbe potuto avvenire, dato che la cultura “progressista” degli anni Settanta (e non solo quella di allora, ma anche quella di oggi) non ha mai brillato per la disponibilità all’autocritica; al contrario, si è sempre sentita non solo intellettualmente, ma anche moralmente superiore a qualunque possibile interlocutore, a qualunque eventuale contraddittorio, preferendo una stretta e ostinata auto-referenzialità al dibattito serio, in cui ci si confronta con le opinioni contrarie su un piano di pari dignità e legittimità.

Scrive, dunque, Esther Vilar a proposito della stupidità femminile e della divinizzazione della donna fatta dall’uomo (in: E. Vilar, «L’uomo ammaestrato»; titolo originale: «Der Driesserte Mann», München, Caan Verlag, 1971; traduzione dal tedesco di Clara Lürig, Milano, Bompiani, 1971, pp.49-53):

 «Solo gli oppressi possono sentire il bisogno della libertà. Non appena sono liberi – con la premessa che siano abbastanza intelligenti da saper valutare questa libertà con tutte le sue conseguenze – il loro bisogno di libertà si tramuta ben presto nel contrario: si lasciano prendere dal panico e aspirano nuovamente alla sicurezza di legami ben saldi.

Nei primi anni di vita un individuo non è mai libero. Si trova incastro nelle regole degli adulti e dipende completamente da esse, poiché non ha ancora nessuna esperienza nel campo del comportamento sociale. Sviluppa quindi un ardente desiderio di libertà, e alla prima occasione cerca di fuggire dalla sua prigione. Se è STUPIDO – e le donne SONO STUPIDE – quando poi è finalmente libero si sente completamente a suo agio, con la libertà acquistata, e cerca di mantenersela. Uno stupido non pensa in modo astratto, non abbandona il proprio terreno vitale e non conosce quindi la paura esistenziale. Non teme la morte (non riesce a immaginarsela) e non si pone il problema della sua esistenza: tutte le sue azioni ottengono un significato diretto nel’esaudire i propri desideri di benessere, e ciò gli basti. Gli stimoli religiosi gli dono totalmente estranei. Se però una volta gli si presentano, li appaga subito personalmente, perché è caratteristico dei cretini ammirare sfrenatamente la propria persona (se una donna aderisce a una religione, è solo per andare in cielo: il buon Dio è solamente l’uomo che deve renderglielo possibile).

La posizione dell’intelligente (l’uomo) è totalmente diversa. Appena libero si sente infinitamente sollevato, si inebria delle grandiose prospettive della sua indipendenza, ma non appena vuole usare questa libertà, vale a dire non appena vuole decidersi liberamente in questo o quel senso, s’impaurisce: sapendo pensare in modo astratto, sa anche che ogni sua azione nasconde in sé la possibilità di infinite conseguenze, conseguenze che non può prevedere, nonostante la sua intelligenza, e delle quali è completamente responsabile, agendo liberamente.

E con che gioia vi rinuncerebbe, per paura di effetti negativi della sua azione! E poiché questo non è possibile – l’uomo è condannato ad agire – comincia a rimpiangere le regole fisse della sua infanzia, qualcuno che gli dica cosa deve o non deve fare e che ridia un senso alle sue inutili azioni (perché in fondo servono al proprio bisogno di benessere, ma LUI, a che cosa servono?) e che gli tolga questa grossa responsabilità. E allora cerca un dio che rimpiazzi il dio della sua infanzia- sua madre . e al quale lui si possa sottometter incondizionatamente.

Per questo scopo preferirebbe un dio forse più severo, ma anche più giusto, più saggio e onnisciente, come per esempio il dio giudaico, cristiano o maomettano. Ma è intelligente e sa naturalmente che non può esistere un dio del genere e che ogni persona adulta è “per definitionem” il duo di se stesso, e che di conseguenza può appagare il suo “anelito di non-libertà” (il ritorno a uno stato di dipendenza preinfantile gli procura un’intensa gioia) solo con SUE PROPRIE regole, e cerca quindi di scoprire o inventare queste regole (dei).

E inconsciamente lo fa insieme ad altri, fa mettere a verbale, come gli altri, le sue esperienze personali, le confronta con quelle degli altri, vi riconosce quanto hanno in comune,  riassume tutto quanto in regole, sempre con gli altri, escogita così delle leggi per un suo futuro comportamento “ragionevole” (e cioè utile a qualcun altro, ma non a lui) e si sottomette loro di sua spontanea volontà. Questi SISTEMI nascenti vengono continuamente elaborati, e diventano ben presto così complessi che il singolo individuo non riesce più a valutarli e tenerli sotto controllo: diventano autonomi e “divini”. Si deve solamente AVERE FIDUCIA nelle proprie leggi, proprio come si doveva AVER FIDUCIA da bambini privi di esperienza nelle leggi non sempre ragionevoli imposte dai genitori; non le si può controllare, e violarle significa sempre espulsione dalla società e perdita di scurezza. Marxismo, amore del prossimo, razzismo o nazionalismo sono alcuni dei sistemi escogitati, e gli uomini che riescono a soddisfare il proprio stimolo religioso con queste ideologie sono praticamente immuni dalla sottomissione a una sola persona (donna).

Ma la stragrande maggioranza degli uomini si sottomette di preferenza e coscientemente a quelle dee esclusiviste che sono le DONNE (chiamando questa sottomissione AMORE), perché proprio queste contengono le migliori premesse per l’appagamento del loro bisogno religioso: la donna è sempre presente per l’uomo, non ha un proprio stimolo religioso ed è quindi in questo senso realmente “divina”. E poiché lei avanza continue pretese, l’uomo non si sente mai abbandonato da lei, che come dio è onnipresente: Lo rende indipendente da divinità collettive che dovrebbe dividere con concorrenti. Le gli appare degna di fiducia, assomigliando a sua madre, il dio della sua infanzia. Lei dà alla sua inutile vita uno scopo fittizio, perché tutto quello che lui fa, è ora destinato al benessere DELLA DONNA, non al proprio (e più tardi a quello dei figli). Come dea può non solo castigare (privazione della sicurezza) ma anche premiare (godimento sessuale).

Ma le premesse essenziali per la sua divinità sono comunque l’inclinazione al camuffamento e la stupidità. D’altra parte, un sistema deve imporsi ai suoi discepoli con la superiorità del suo sapere o deve confonderli con la sua incomprensibilità. E visto che con la donna la prima possibilità non viene neppure presa in considerazione, lei approfitta della seconda. La sua mascherata la fa apparire estranea e misteriosa, la sua stupidità rende vano ogni tentativo di controllo da parte dell’uomo. Infatti, mentre l’intelligenza si manifesta con azioni comprensibili e logiche, ed è quindi misurabile, calcolabile e controllabile, le azioni degli stupidi sono irragionevoli e non possono essere né previste né controllate. E così le donne, proprio come i papi e i dittatori, si rifugiano sempre dietro una facciata di sfarzo, di eccentrico camuffamento, e a una certa smania di fare il misterioso; il suo potere continua ad aumentare e garantisce all’uomo proprio per questo un appagamento duraturo delle sue aspirazioni religiose.»

Sincera, è sincera, Esther Vilar: e dice le cose senza peli sulla lingua e senza alcun riguardo per il salotto buono della cultura progressista, ove regnava – e regna tuttora, imperterrita, come se i suoi errori non le avessero insegnato nulla - la regola ferrea del politicamente corretto.

Certo, si può lamentare che ella tenda a generalizzare eccessivamente; che il suo ragionamento sia subordinato a una cultura psicanalitica di matrice freudiana, la quale dà per scontata, fra l’altro, la svalutazione radicale di qualunque sentimento religioso, visto solo come il surrogato nevrotico dell’autorità paterna o materna; e, inoltre, che su molte cose l’evoluzione della società contemporanea le abbia dato torto, visto il processo di mascolinizzazione della donna in atto, e il crescente disinteresse di lei per la figura maschile “protettiva”, come si vede nella propensione di molte donne mature, emancipate e di un certo livello culturale, ad instaurare legami più o meno durevoli con uomini giovanissimi, surrogati del figlio (che forse non hanno avuto o che hanno abbandonato, magari come la sessantenne Sibilla Aleramo, quando intrecciò una lunga relazione con il ventenne poeta Franco Matacotta); o, molto più banalmente, giocattoli sessuali usa e getta, in perfetto stile manageriale e consumista.

Pure, ci sembra che nelle tesi provocatorie e paradossali della Vilar vi sia un nocciolo di verità che meriterebbe di essere ripreso e approfondito, magari con animo più pacato e con minore tendenza all’effetto di tipo giornalistico; un fondo inquietante e sgradevole, che, però, interpella nel profondo sia le donne che gli uomini d’oggi.

Tanto per dirne una: è stato osservato che la Nora di «Casa di bambola», di cui si è voluto fare una bandiera della rivolta femminista contro la schiavitù nei confronti del maschio padrone (cosa che avrà fatto rivoltare Ibsen nella tomba), in fondo non cerca affatto l’emancipazione, bensì vuole manifestare il disprezzo per un marito che l’ha delusa e ferita nel suo desiderio di trovare, in lui, una specie di padre forte e autorevole, severo ma “giusto”. Il marito di Nora si è rivelato un debole e un meschino, e per questo ella lo lascia: non perché sia un maschio padrone e oppressivo, ma perché non ha incarnato degnamente la figura paterna, rassicurante e protettiva.

Se andassimo a rileggerci le principali opere che la letteratura moderna e contemporanea, a torto o a ragione, ha rivendicato come altrettanti manifesti della emancipazione femminile, compresi e, anzi, specialmente quelle scritte da donne (da una Erica Jong, per esempio, e da tante altre simili a lei), scopriremmo, non senza qualche sorpresa, che esse contengono più conferme che smentite alla tesi centrale di Esther Vilar. Tuttavia, per ammetterlo, ci vorrebbe una certa dose di coraggio e soprattutto di onestà intellettuale: una merce che non va molto di moda, di questi tempi, sul mercato della cultura di massa…

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Degli scritti di Esther Vilar ne parlai brevemente pure qui.
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=12074.msg164833#msg164833
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: claudio camporesi - Aprile 10, 2017, 10:25:09 am
Mi procurai quel libro nel 1972 ( l' apice della cosiddetta protesta studentesca , che graziealcielo tutti voi non avete vissuto , ma ne pagate comunque  le conseguenze in negativo).
In realta' me lo procuro' mio padre, antifemminista antelitteram , dopo essersene procurato una copia in tedesco- molti della sua eta' erano divenuti un poco madrelingua tedeschi obtortocollo ).

Vorrei dirti , Frank, pero' che il libro non era affatto sconosciuto : non era stato fattocircolare , ma se ti facevi vedere per piazza Verdi a Bologna nel 73 o 74 con quel libro le buscavi ( cioe' io le avrei buscate , tu magari no- ma forse si, erano in tanti- )
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Aprile 10, 2017, 11:08:59 am
Vorrei dirti , Frank, pero' che il libro non era affatto sconosciuto : non era stato fattocircolare , ma se ti facevi vedere per piazza Verdi a Bologna nel 73 o 74 con quel libro le buscavi ( cioe' io le avrei buscate , tu magari no- ma forse si, erano in tanti- )

Per me è stato un libro sconosciuto fino al 2015.
L'ho scoperto grazie alla segnalazione di un amico, altrimenti ne avrei ignorato l'esistenza fino ad oggi.

A parte questo, cosa ne pensi del suddetto libro, ovvero di ciò che scrisse Esther Vilar ?
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Sardus_Pater - Aprile 10, 2017, 11:45:31 am
Un'azione per la QM: contattare qualcuno con le nostre convinzioni che conosca il tedesco e lo traduca fedelmente in italiano.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: claudio camporesi - Aprile 10, 2017, 13:19:39 pm
La prima lettura mi scosse molto : ero pur sempre un ragazzino del sessantotto. Dire quelle cose allora era realmente molto rivoluzionario, ma considero sia ancor piu' rivoluzionario parlarne oggi.

In realta ' la autrice voleva scuotere il mondo femminile , spingendolo ad assumersi delle responsabilita'  , e a non godere di privilegi.

Il concetto di donna che sfrutta le risorse dell' uomo , allora , non mi convinse troppo.
Ero ancora abituato a vedere le mie coetanee alla pari.

Mio padre, invece , condivise  molto di piu' quei concetti (  .E se le era letto in tedesco! )
Ne parlammo a lungo  , e lo considerai un reazionario ( uso i termini che  si usavano in quegli anni nei quali tu nascesti) , o , peggio , un residuato fascista ( alle mie stupide accuse rispondeva sorridendo:  diventerai piu' fascista di me , visto che ti tocchera' vivere in un mondo peggiore ).

Visto con il senno di poi , considero stupefacente che sia esistita una donna cosi' lungimirante : in realta' anche qui sbaglio : donne di quel genere ci sono , anche se sono pochissime.
E oggi , sicuramente , sono meno di allora.


Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Aprile 10, 2017, 13:47:12 pm
Ottima analisi, ma generalizza un po'. Ho conosciuto donne con interessi culturali e spirituali (visto che ne parla Vilar).
La Vilar non propone azioni per il riavvicinamento tra i sessi né per contrastare il processo di rimbecillimento femminile.
In questo non si discosta molto dal femminismo, il cui scopo era appunto quello di dividere uomini e donne e creare diffidenza reciproca (per giustificata che fosse).
A conforto di questa ipotesi, si tenga presente che nel '68 la donna media si comportava molto meglio di oggi.

Trovo che sia un testo che va benissimo per la consapevolezza maschile, ma questa deve poi evolvere in direzione di soluzioni che portino alla ricomposizione della frattura sociale tra uomini e donne.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: claudio camporesi - Aprile 10, 2017, 15:18:48 pm

La Vilar non propone azioni per il riavvicinamento tra i sessi né per contrastare il processo di rimbecillimento femminile.

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Da quel che ricordo , all' epoca dello scritto non vi era ancora un distanziamento percettibile tra i due sessi ( altri sessi non venivano computati)
Idem per il rimbecillimento  femminile ( ci sarebbe qualcosina da dire sul rincitrullimento maschile)


A conforto di questa ipotesi, si tenga presente che nel '68 la donna media si comportava molto meglio di oggi.
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Testimonianza  anagrafica : 50 anni fa il comportamento della donna media  era improntato ad un " codice" molto diverso rispetto all' attuale , e molto , ma molto migliore.

Siam sempre li' : la seconda parte degli anni sessanta dello scorso secolo rappresenta uno spartiacque storico per tutto quello che un tempo si considerava essere il Mondo Occidentale.
Dopo dieci anni Nulla era piu' come prima.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: ilmarmocchio - Aprile 10, 2017, 16:38:45 pm
Un'azione per la QM: contattare qualcuno con le nostre convinzioni che conosca il tedesco e lo traduca fedelmente in italiano.

lo ho scaricato in pdf, ovviamente in tedesco. Vedo se una tipa tedesca di madrelingua me lo traduce.
Sulle tesi dell 'autrice, il fatto stesso che sia stata etichettata come  fascista, sessista, ecc la dice lunga.
Si tratta, per quello che ho letto qui, di tesi condivisibili che fanno luce su aspetti universali del carattere femminile,  che sono stati esacerbati dal femminismo, ma ad esso preesistenti.
E' vero che lei non propone nessun avvicinamento tra uomo e donna. ma è consequenziale ai suoi argomenti :  difficile proporre a un cane di cercare un avvicinamento con le zecche ^_^
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Aprile 10, 2017, 16:42:21 pm
Si tratta, per quello che ho letto qui, di tesi condivisibili che fanno luce su aspetti universali del carattere femminile,  che sono stati esacerbati dal femminismo, ma ad esso preesistenti.
Concordo
Citazione
E' vero che lei non propone nessun avvicinamento tra uomo e donna. ma è consequenziale ai suoi argomenti :  difficile proporre a un cane di cercare un avvicinamento con le zecche ^_^
In questo non c'è alcuna differenza col femminismo.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Aprile 10, 2017, 19:09:43 pm
https://en.kingswiki.com/wiki/Alice_Schwarzer_vs._Esther_Vilar

Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Aprile 10, 2017, 19:27:25 pm
Un passaggio che condivido in pieno è questo:
Citazione
L’uomo sopravvaluta la donna, la mette su un piedistallo, ne fa la sua propria divinità personale:

E la sopravvaluta da sempre, non solo in tempi recenti.
Un esempio tra i tanti che si potrebbero portare:
http://www.arengario.it/futurismo/erotica-futurista-9-come-si-seducono-le-donne
Citazione
Marinetti* parla ai maschi ma il suo discorso riguarda soprattutto la donna, una donna che non è più quella dell’Ottocento. E’ una donna che può fare a fettine tutti quei baldi maschioni che credono di capirla e sottometterla. Una donna che ha passioni e istinti più forti di quelli dell’uomo, e per questo è più di lui determinata. L’afrodisiaco della donna è l’eroismo, dice Marinetti, e forse è davvero così. Non sono gli occhi azzurri o gli addominali. E’ la volontà di creare qualcosa mettendo in gioco la vita:


*
https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Tommaso_Marinetti
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Aprile 10, 2017, 19:48:01 pm
Tuttavia, da non intellettuale quale sono, mi piacerebbe proprio sapere se anche in altre culture non occidentali esiste la medesima "divinizzazione" della femmina umana, nonché canzoni simili a queste.



Mai ascoltato nulla di simmetrico da parte femminile.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: ilmarmocchio - Aprile 10, 2017, 20:01:11 pm
Un passaggio che condivido in pieno è questo:
E la sopravvaluta da sempre, non solo in tempi recenti.
Un esempio tra i tanti che si potrebbero portare:
http://www.arengario.it/futurismo/erotica-futurista-9-come-si-seducono-le-donne

*
https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Tommaso_Marinetti

Infatti Marinetti era uno di quelli che credeva che le guerre si facessero con le smargiassate verbali e i proclami rutilanti.
Un pagliaccio sciolto di lingua
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Aprile 10, 2017, 20:10:34 pm
E' vero che lei non propone nessun avvicinamento tra uomo e donna. ma è consequenziale ai suoi argomenti :  difficile proporre a un cane di cercare un avvicinamento con le zecche ^_^

Da qualche parte - non ricordo bene se su uomini3000 o su UB - lessi un post di Rino Barnart il quale affermava (più o meno, perché vado a memoria) che l' autoinganno "serve" sostanzialmente ai due sessi (e in primis all' uomo) per portare avanti la specie umana...
Ovvero, il disincanto, il vedere l' altro sesso per quel che realmente è, (e non per quello che uno vorrebbe che fosse) non migliora affatto i rapporti tra i due sessi, bensì li allontana.
In gran parte credo proprio sia così, perché anch'io da quando ho iniziato ad occuparmi di questi argomenti, son diventato di una selettività bestiale.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Aprile 10, 2017, 23:50:48 pm
Considerate le coppie felici anche dopo molti anni che ho visto, nella mia famiglia e altrove, penso che il vero inganno sia quello della nostra cultura (cinema TV e riviste) che porta uomini e donne a vedere l'altro con gli occhiali del sogno e non permetta di apprezzarsi e costruire una relazione stabile su basi concrete.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: ilmarmocchio - Aprile 11, 2017, 08:32:01 am
Da qualche parte - non ricordo bene se su uomini3000 o su UB - lessi un post di Rino Barnart il quale affermava (più o meno, perché vado a memoria) che l' autoinganno "serve" sostanzialmente ai due sessi (e in primis all' uomo) per portare avanti la specie umana...
Ovvero, il disincanto, il vedere l' altro sesso per quel che realmente è, (e non per quello che uno vorrebbe che fosse) non migliora affatto i rapporti tra i due sessi, bensì li allontana.
In gran parte credo proprio sia così, perché anch'io da quando ho iniziato ad occuparmi di questi argomenti, son diventato di una selettività bestiale.

C' era una bella frase di Cioran su questa tendenza, una vera e propria predizione. Appena la trovo, la posto
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Aprile 11, 2017, 19:30:48 pm
C' era una bella frase di Cioran su questa tendenza, una vera e propria predizione. Appena la trovo, la posto

Questa?

Citazione
Davanti all'uomo e alla donna si aprono due strade, la crudeltà e l'indifferenza. Tutto lascia supporre che prenderanno la seconda, che tra loro non vi sarà né spiegazione né rottura ma che continueranno ad allontanarsi l'uno dall'altra; che la pederastia e l'onanismo, proposti dalle scuole e dai templi, conquisteranno le folle; che tornerà in auge una massa di vizi aboliti e che una prassi scientifica supplirà al rendimento dello spasimo ed alla maledizione della coppia."

E.M. Cioran 1952
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: ilmarmocchio - Aprile 11, 2017, 21:29:02 pm
Questa?

esatto :ok:
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Sardus_Pater - Aprile 12, 2017, 20:11:26 pm
Mi genufletto di fronte a chi è riuscito a immaginare oltre sessant'anni fa una situazione come quella in cui stiamo vivendo.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Paol - Novembre 18, 2019, 15:09:16 pm
Un'azione per la QM: contattare qualcuno con le nostre convinzioni che conosca il tedesco e lo traduca fedelmente in italiano.

Vedo che ora, non so da quanto, questo libro è disponibile in Italiano, presumo sia la traduzione di "Der Driesserte Mann" :

https://www.amazon.it/Luomo-ammaestrato-Esther-Vilar/dp/B00NNTSMOQ/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=Esther+Vilar&qid=1574085744&sr=8-2
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Novembre 18, 2019, 23:06:23 pm
C'è da rilevare che il libro risente dell’inevitabile impronta femminista dell’autrice. Generalizzando un po' la Signora Vilar:
• descrive le donne che sfruttano gli uomini (vero!) in un regime di contrapposizione dei sessi (discutibile);
• nonostante la buona volontà, non riesce a fornire un elenco completo dei numerosi privilegi delle donne;
• manca di rilevare che l’attrazione che l’uomo prova verso la donna non è dovuta a una condizione di incapacità, ma a un impulso biologico necessario per l’esistenza della razza umana.
Inoltre nei rapporti donna/uomo di oggi sussistono alcuni aspetti anche paradossali del rapporto asimmetrico padrone/schiavo.
1. Il padrone non rinuncia mai volontariamente ai propri privilegi e li considera “diritti”.
2. Lo schiavo difende il padrone.
3. Se lo schiavo smette di difendere il padrone, cessa il rapporto di schiavitù (e lo schiavo fa una brutta fine).
4. Se al padrone viene tolta la possibilità di uccidere lo schiavo, cessa il rapporto di schiavitù (e il padrone fa una brutta fine).
Il libro si concentra sulle tecniche manipolatorie utilizzate dalle donne e tratta solo marginalmente gli effetti disastrosi della c.d. “emancipazione femminile”.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 15, 2021, 16:29:48 pm
https://commons.wikimannia.org/images/Esther_Vilar_-_L%27uomo_ammaestrato.pdf?fbclid=IwAR17uhONa1WXqXYXsyXabP3phHBqWfMJVVm_gcD-BBn_W8bohPwLo2qUZbA


Citazione
È deprimente osservare come gli uomini gior¬
no per giorno rinneghino tutto ciò per cui sono
nati. Come, invece di scoprire con il loro cervello,
la loro forza e la loro titanica energia nuovi mon¬
di, di cui non ci si sogna nemmeno; come, invece
di studiare e approfondire le ricerche di nuove
sensazioni, di cui non si conosce neppure Resi¬
stenza ; come, invece di rendere la vita infinita¬
mente ricca e degna di essere vissuta (la loro pro¬
pria vita della quale le donne non capiscono un
accidenti), rinunciano a tutte queste incredibili
possibilità costringendo il proprio cervello e Ri
proprio corpo a soddisfare le necessita orrenda¬
mente primitive della donna.
Hanno in mano la chiave di tutti i segreti del¬
l’universo, eppure gli uomini si abbassano volon¬
tariamente al livello delle donne e cercano di cat¬
tivarsi la loro benevolenza. Con la loro forza crea¬
tiva sono predestinati a fare sempre nuove sco¬
perte, e invece si preoccupano di conservare e mi¬
gliorare quello che esiste già. E se inventano qual¬
cosa si schermano dietro l’alibi, che prima o poi
“ servirà a tutta l’umanità ” (s’intende la donna).
Si scusano e si vergognano per le loro meravi¬
gliose opere, si scusano di lanciare astronauti nel¬
lo spazio, fin sulla luna, invece di aumentare il
benessere fisico delle donne e dei bambini. ? la
45
fatica piu spaventosa nelle loto scoperte dev’es¬
sere stata sicuramente la relativa traduzione in
linguaggio prettamente femminile. Per mezzo di
slogan pubblicitari, per esempio, dove con il con¬
fuso chiacchierio di un frotta di bambini o con il
mellifluo sospirare di un innamorato cercano di
convincerla a usare senza alcun timore un nuovo
prodotto. Perché a causa della sua ben nota man¬
canza di fantasia, la donna non sente mai il biso¬
gno a priori di nuove conquiste, in qualsiasi cam¬
po: altrimenti ne farebbe una, almeno una, an¬
che lei.
Ci siamo talmente abituati al fatto che gli uo¬
mini fanno tutto unicamente in funzione della
donna, che non consideriamo nemmeno la possi¬
bilità che possa essere diverso. Che per esempio
i compositori compongano una buona volta qual¬
cosa che non siano le solite canzonette d’amore
(di sottomissione). Che gli scrittori non scrivano
romanzi e poesie d’amore (di sottomissione), ma
arte. E come sarebbe se i pittori la smettessero
una volta per tutte con i loro eterni nudi e profili
femminili (dipinti astratti e convenzionali) e ci
mostrassero qualcosa di veramente nuovo, qual¬
cosa di mai visto!
Dovrebbe in fondo essere possibile per gli
scienziati non dedicare piu alle donne le loro ri¬
cerche e scoperte (che le donne poi non capisco¬
no mai, proprio mai), per i cineasti non sovracca¬
ricare i loro film di donne dal seno prorompente,
per i giornalisti non giustificare di fronte alle don¬
ne gli articoli sui voli spaziali con foto formato
gigante di bionde mogli di astronauti, e anche
per gli astronauti stessi far trasmettere da ter¬
ra qualcosa che non siano le solite stupide can46
zonette sentimentali (sempre di sottomissione).
Non abbiamo la piti pallida idea di come sa¬
rebbe il mondo se gli uomini impiegassero la fan¬
tasia a risolvere veri problemi e non a ideare pen¬
tole a pressione ancora piu sicure, detersivi an¬
cora piu candeggianti, tappeti di velluto dai co¬
lori ancora più resistenti e rossetti ancora piu in¬
delebili. Un mondo in cui vivessero loro stessi in¬
vece di concepire figli (che a loro volta ne mette¬
rebbero al mondo altri). Un mondo in cui invece
di studiare continuamente l’“ enigmatica * psiche
femminile — che sembra loro cosi enigmatica per¬
ché misteriosamente non presenta nulla di inte¬
ressante — studiassero la propria psiche o riflet¬
tessero sulla eventuale esistenza di una psiche in
esseri extraterrestri e scovassero il modo di en¬
trare in contatto con loro. Un mondo in cui invece
di costruire nuove armi, che del resto non hanno
altro scopo che quello (utile solo alle donne) di
proteggere la proprietà privata, architettassero
nuovi mezzi piu efficienti per la ricerca spaziale.
Alla velocità della luce raggiungerebbero altri
mondi e ci narrerebbero poi di cose mai sognate.
Purtroppo gli uomini definiscono “ tabu w tut¬
to quello che riguarda la donna. Ma il peggio è
che i tabu sono tanto efficaci che nessuno li rico¬
nosce più. Oramai gli uomini fanno le guerre del¬
le donne, fanno i figli delle donne, costruiscono
le città delle donne, senza mai fermarsi a riflet¬
tere. E queste donne diventano sempre più pigre,
cretine e materialmente esigenti. E sempre più
ricche. Con Paiuto di un primitivo ma riuscitis¬
simo sistema di sfruttamento diretto, col matri¬
monio, il divorzio, l’eredità, l’assicurazione sulla
vita, per la vecchiaia, con la pensione di vedova si
47
arricchiscono sempre più. Negli Stati Uniti, dove
il numero delle donne che praticano una profes¬
sione è in diminuzione ormai da decenni, le don¬
ne dispongono notoriamente di più della metà del
capitale privato. E non molto diverso dev’essere
nei paesi più progrediti d’Europa. Fra poco la
donna avrà in mano, oltre al potere psicologico
sull’uomo, anche l’assoluto potere materiale.
L’uomo ignora tutto questo e continua a cer¬
care nella sottomissione la sua felicità. In un cer¬
to senso ci sarebbe una giustificazione poetica, se
solo la donna fosse veramente ciò che lui ritiene
che sia. Se fosse cioè questo essere amabile, gen¬
tile, incantevole, questa buona fata, questo ange¬
lo celestiale, troppo buono per lui e per questo
mondo.
Ma com’è possibile dunque che proprio gli uo¬
mini, che solitamente vogliono sapere tutto, chiu¬
dano gli occhi davanti a questi semplici dati di
fatto? Come fanno a non accorgersi che le donne
non hanno proprio nient’altro che una vagina, un
seno e un paio di stupide frasi stereotipate per
adescarli? Che sono conglomerati di materia, am¬
massi di pelle imbottita che asseriscono di essere
individui pensanti?
Se gli uomini si fermassero una volta soltanto
nella loro cieca produttività, e riflettessero, non oc¬
correrebbe loro molto per smascherare le donne
con le loro collanine, camìcettine, pizzi e sandaletti dorati e costruire nel giro di qualche giorno
con la loro intelligenza, fantasia, volontà e tena¬
cia un apparecchio, una specie di macchina dalle
sembianze umane, quale sostituto ideale della
donna. Perché gli uomini hanno tanta paura del¬
la verità

Mi vien quasi da ridere se penso che queste parole furono scritte quando nascevo (nel 1971), da una donna che potrebbe essere mia madre...
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 15, 2021, 16:46:41 pm
Mi pare esagerato dire che gli uomini (specialmente di genio) fanno tutto per le donne. Cocciante forse (ma sono sempre affari), ma Einstein e Tesla no. Anzi, tesla con le donne non voleva proprio aver a che fare, perché diceva che gli annebbiavano l'intelletto:

"Tesla non fu mai sposato. Era celibe e asessuale e sostenne, come Newton, che la sua castità era molto utile alle sue doti scientifiche[5][78]. Alla domanda se credesse nel matrimonio rispose:
«Un inventore possiede una natura così intensa, ricca di caratteristiche così selvagge e passionali che, nel dare sé stesso a una donna che potrebbe amare, perderebbe tutte le sue qualità. Credo che non siate in grado citare alcuna grande invenzione fatta da un uomo sposato.»
Eccetto per le cene formali, egli mangiava sempre da solo, e mai, in alcuna circostanza, avrebbe cenato di sua spontanea volontà con una donna. Al Waldorf-Astoria e al famoso ristorante Delmonico's selezionava sempre particolari tavoli in disparte, che erano riservati a lui."

Di Giovenale e Schopenhauer già sappiamo. Wyndham Lewis era sposato ma era un antifemminista convinto, e dedicò molte pagine al frivolo e manipolabile comportamento femminile.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 15, 2021, 16:54:46 pm
I libri vanno presi per quel sono: dei libri, condivisibili o meno.
Per quanto mi riguarda ci sono passaggi che condivido ed altri che non condivido.
Aggiungo che quel libro va contestualizzato all'epoca in cui fu scritto.

Di Esther Vilar ne parlai pure qui, dove commentavo anche le parole di homodus.
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=12074.msg164833#msg164833

Citazione
Online Frank   
December 30, 2016,
Storico
***

Noto che il tipo in questione ha scritto pure questo articolo, che in buona parte è condivisibile, ma che per altri versi fa veramente cadere le braccia e le palle.
https://homodus.wordpress.com/2014/04/19/uomo-obsoleto/

Qualche esempio.

Citazione
Posso affermare con assoluta fermezza che gli uomini sono da sempre stati manipolati da questa simbiosi, per i fini più vari, ma oggi possiamo vedere il piano finale con l’avvento del femminismo globale, inteso a mutare quello che ormai è l’obsolescenza maschile, non più necessaria.
Praticamente il suddetto non ha fatto altro che ripetere a pappagallo le parole dell'ormai 81enne Esther Vilar.
https://it.wikipedia.org/wiki/Esther_Vilar

Citazione
Esther Vilar, nata Esther Margareta Katzen (Buenos Aires, 16 settembre 1935), è una scrittrice argentina naturalizzata tedesca.
Biografia
Prima di intraprendere l'attività pubblicistica ha esercitato la professione di medico. È conosciuta per il suo saggio mascolinista Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato"), pubblicato nel 1971.
https://it.wikipedia.org/wiki/Der_Dressierte_Mann

Citazione
Der Dressierte Mann
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Der Dressierte Mann
Autore    Esther Vilar
1ª ed. originale    1971
Genere    saggio
Lingua originale    tedesco

Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato") è un libro scritto nel 1971 da Esther Vilar. L'idea principale espressa nel libro è che le donne non sono oppresse dagli uomini, al contrario: sono le donne a manipolarli. Ancora inedito in Italia, una terza edizione è stata pubblicata nel Gennaio 2009.

Indice

    1 Sinossi
    2 Reazione della critica
    3 Edizioni
    4 Note
    5 Collegamenti esterni

Sinossi

Il libro sostiene che, contrariamente a quanto comunemente affermato dalla retorica femminista, le donne nelle culture industrializzate non sono oppresse, ma sfruttano gli uomini tramite sofisticati sistemi di manipolazione.

Vilar scrive, "gli uomini sono stati addestrati e condizionati dalle donne, così come Pavlov condizionò i suoi cani, e ridotti in uno stato di schiavitù. Come ricompensa per il loro lavoro agli uomini viene concesso l'uso periodico della loro vagina". Il libro sostiene la tesi che i giovani vengono incoraggiati ad associare la loro mascolinità alla potenza sessuale, e che questo viene sfruttato dalle donne per ottenere maggiore potere sociale.

Vilar sostiene che le donne usano diversi metodi di controllo: il sesso, l'eccessiva emozionalità, usata per "ricattare" il maschio, e tradizioni e concetti come l'amore per controllarne la vita sessuale, e quindi la mascolinità ad essa associata. Vilar scrive che il matrimonio è sconveniente per gli uomini, e che le donne, alle quali interessa principalmente la stabilità economica che l'uomo può offrire, usano la scusa dell'amore per "incastrarli" in un'istituzione che offre loro più svantaggi che vantaggi.
Reazione della critica

Der Dressierte Mann divenne alquanto popolare, grazie anche ad una certa copertura mediatica sia in America[In tutto il continente o solo negli USA?] che in altri paesi.

Nel 1975 fu invitata ad un dibattito televisivo[1] dalla WDR con Alice Schwarzer, considerata tra le maggiori rappresentanti del movimento femminista Tedesco. Il dibattito fu molto controverso, in particolare per l'aggressività della Schwarzer, che arrivò ad accusare la Villar di essere "non solo sessista, ma fascista"[2], paragonando il suo libro al periodico nazista Der Stürmer.[3]

L'autrice ha dichiarato di avere ricevuto minacce di morte a causa del libro:
« Non avevo immaginato l'isolamento nel quale mi sarei ritrovata dopo avere scritto questo libro. Né mi sarei figurata le conseguenze che avrebbe avuto sui miei scritti successivi e addirittura sulla mia vita privata - continuo tuttora a ricevere minacce di violenza.[4] »


Citazione
Le donne hanno deciso che l’uomo di ieri non sia più utile, è stato sfruttato per bene per creare il benessere odierno necessario affinche le donne possano prosperare senza il loro aiuto,

Citazione
nel corso di poco meno di 50 anni, le donne hanno premuto sull’accelleratore sociale, vogliono sorpassare il maschile? no, in quanto non si sono mai sentite inferiori, questo è stato semplicemente quello che ci hanno voluto far credere per nascondere le loro vere intenzioni e per ovvi tornaconti, non a caso hanno mutuato le stesse caratteristiche maschili che hanno da sempre odiato per sottometterci definitivamente, l’arroganza, la presunzione, il lessico da scaricatore di porto, unito alla loro arma finale, la padronanza dialettica dalla lingua biforcuta, alla manipolazione emotiva ed alla fica, sono tutte da sempre loro armi, e le hanno insegnate agli uomini quando era necessario per i loro scopi, oggi non più, non hanno più la necessità di mandare gli uomini in avanscoperta, al massacro.

Non so se quest'uomo sia uno della "vecchia guardia" oppure no; ma in ogni caso, da appartenente alla "nuova guardia", devo dire che ne ho proprio le palle piene di quei quemmisti che seguitano ad attribuire alle donne poteri superiori a quelli che effettivamente possiedono.
Questi uomini son già perdenti nel linguaggio e fanno discorsi che farebbero morire dal ridere una caterva di musulmani, che non a caso considerano gli occidentali dei deboli, dei debosciati.

Anche frasi come questa,
Citazione
no, in quanto non si sono mai sentite inferiori,

sono ridicole, perché, in realtà, le donne hanno sempre sofferto di vari complessi di inferiorità, altro che cazzi.[/size][/color]
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 15, 2021, 16:56:58 pm
Citazione
No, le donne non ridono degli uomini. Tuttalpiu si arrabbiano con loro. Le vecchie scuse — ac¬
cudire alla casa e ai bambini — con le quali ce¬
lano la loro rinuncia totale a un’esistenza spiri¬
tuale, non sono ancora abbastanza assurde, alme¬
no in apparenza, per non giustificare, diciamo for¬
malmente, il disertare l’università prima della lau¬
rea, o la rinuncia a cariche importanti. Cosa fa¬
ranno però, quando i lavori domestici saranno an¬
cora piu automatizzati, quando ci saranno vera¬
mente abbastanza asili o quando gli uomini sco¬
priranno — e avrebbero dovuto scoprirlo già da
tempo — che per vivere, in fondo, i bambini non
sono poi cosi necessari?
Se l’uomo si fermasse nella sua cieca attività e
tirasse le somme, scoprirebbe che i suoi sforzi per
migliorare il livello culturale femminile sono stati
assolutamente vani. Che la donna è, si, diventata
di giorno in giorno sempre piu pulita, curata e
“ civile ”, ma che tuttora richiede dalla vita solo
un miglioramento materiale e non spirituale.
Forse che il modo di pensare dell’uomo, all’uni¬
versità, l’abbia mai indotta a sviluppare proprie
teorie? Forse che l’insegnamento negli istituti che
lui ha aperto anche a lei l’abbia mai portata a
nuove scoperte? L’uomo dovrebbe ben accorgersi
che la donna non legge i meravigliosi libri che le
mette a disposizione in biblioteca. Che le fanta¬
stiche opere d’arte che espone per lei nei musei
non la incitano ad altro, forse, che all’imitazione.
Che tutti gli appelli alla liberazione di se stessi,
che le vuole illustrare al cinema o a teatro, tra23
dotti nella sua lingua e portati al suo livello, ven¬
gono giudicati da lei sempre e soltanto secondo
il loro grado di divertimento e non la spingono
mai, mai e poi mai alla rivolta.
L’uomo considera la donna un suo pari e os¬
serva che razza di vita stupida conduce al suo
fianco; di conseguenza ritiene di essere lui a oppri¬
mere lei. Ma da che mondo è mondo, la donna
non è mai stata costretta a sottomettersi al volere
dell’uomo, anzi: le è sempre stato possibile ren¬
dersi indipendente. Se dunque la donna in tutto
questo tempo non ha mai cercato di liberarsi da
questo “ giogo ”, è chiaro che questo giogo non
esiste.
L’uomo ama la donna, eppure la disprezza, per¬
ché un individuo che la mattina esce, pieno di
energia, a conquistare il mondo — cosa che gli
riesce solo raramente, semplicemente per motivi
di sopravvivenza — disprezza uno che non lo
vuole. E forse proprio per questo l’uomo continua
a preoccuparsi dello sviluppo intellettuale della
donna; si vergogna per lei e crede che anche lei
si vergogni. E, da vero gentiluomo, vorrebbe trar¬
la dall’impaccio.
Ma lui non sa che le donne non conoscono que¬
sta curiosità, questo orgoglio, questo dinamismo
per lui cosi naturale. Se dunque non partecipano
alla vita degli uomini, è esclusivamente perché
non lo vogliono: non ne sentono la necessità. Il
tipo di indipendenza degli uomini sarebbe per lo¬
ro privo di significato, le donne non si sentono le¬
gate o dipendenti da nessuno. La superiorità in¬
tellettuale degli uomini non le intimidisce; in¬
fatti, non sanno cosa sia l’ambizione dello spi¬
rito.
24
Le donne possono scegliere, ed è questo che
le rende cosi apertamente superiori alPuomo :
ognuna di esse ha la scelta tra la vita di un uomo
e quella di una stupida parassita di lusso: e prati¬
camente ognuna sceglie la seconda possibilità.
L’uomo non ha questa scelta.
Se le donne si sentissero sottomesse o succubi
degli uomini, proverebbero nei loro confronti odio
o paura, come appunto succede verso gli oppres¬
sori. Ma le donne non odiano gli uomini, e non H
temono neppure. Se si sentissero umiliate dalla
conoscenza, dalla grande cultura degli uomini, es¬
se farebbero di tutto — dato che ne hanno i mez¬
zi — per imitarli. Se le donne si sentissero schia¬
ve degli uomini, almeno ora, in questo momento
cosi favorevole della storia, si libererebbero dai
loro oppressori.
In Svizzera, uno dei paesi piu evoluti del mon¬
do, le donne non hanno ancora il diritto di voto.
Poco tempo fa, in un cantone, si diede loro la
possibilità di votare per Pintroduzione del diritto
di voto femminile: la maggioranza si dimostrò
apertamente contraria. Gli svizzeri ne furono
sconcertati, convinti che questo indegno compor¬
tamento fosse dovuto al retaggio di secoli.
Che errore: la donna si sente tutt’altro che in¬
fluenzata dalPuomo. Una delle molte deprimenti
verità nel rapporto tra uomo e donna è semplicemente che nel mondo della donna Puomo praticamente non esiste. L’uomo non è abbastanza im¬
portante perché la donna gli si ribelli. La dipen¬
denza della donna dall’uomo è solo materiale, in
un certo senso “ fisica È la dipendenza del tu¬
rista dalla sua compagnia aerea, di un barista dal¬
la sua macchina da caffè, di un’automobile dalla
25
benzina, di un televisore dalla corrente. E questo
tipo di dipendenza non procura di certo tormenti
dell’anima.
Ibsen, che incorse nello stesso sbaglio degli al¬
tri, si è dato la briga di scrivere con la sua Nora
una specie di manifesto di liberazione per tutte le
donne. Ma la prima del dramma, nel 1880, scan¬
dalizzò soltanto gli uomini. Ed essi giurarono di
lottare ancor piu strenuamente per rendere piu
degna la vita delle donne.
Ma nelle donne, come al solito, il desiderio di
emancipazione si è fermato alla moda: e per un
certo periodo fu di moda la così spesso derisa ma¬
scherata delle suffragette.
Piu tardi anche la filosofia sartriana ebbe lo
stesso tipo di influenza: e tanto per confermare
che avevano capito proprio tutto, si fecero cre¬
scere i capelli fino alla vita e indossarono panta¬
loni e maglioni neri.
E proprio poco tempo fa anche Mao Tse-tung
ebbe un analogo successo presso le donne ; per
una stagione fu di moda il “ Mao-look
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 15, 2021, 17:23:03 pm
Citazione
IL SESSO IN PREMIO
Tutti gli addestramenti si basano sul principio
del bastone e della carota. La sua applicabilità di¬
pende dal rapporto di forze fisiche tra domatore e
soggetto. Ma già nell’ammaestramento dei bam¬
bini si tende, per cosi dire, al solo uso della ca¬
rota: ha il vantaggio infatti di mantenere intatta
la loro fiducia nei confronti degli adulti. I bambini
vanno comunque dai genitori, con i loro piccoli
problemi, e si lasciano quindi manipolare egregia¬
mente, anche senza botte.
Se un delfino esegue un esercizio insegnatogli
in modo soddisfacente, il suo addestratore gli get¬
ta un pesce. L’unico appiglio del delfino è il
cibo; per il cibo fa tutto ciò che gli si richiede.
Un uomo invece è in grado di procurarsi il cibo
da solo: ne ha i mezzi. Sarebbe in teoria quindi
incorruttibile, se non avesse un bisogno ben più
impellente, che da solo non può soddisfare: il bi¬
sogno di un contatto fisico con la donna. È cosi
forte, questa esigenza, e il soddisfarla gli procura
una tale gioia che la si può tranquillamente defi¬
nire il motivo principale della sua sottomissione
alla donna; forse, la sua brama di non-libertà è
solo un aspetto della sua sessualità.
81
L’uomo deve dunque soddisfare la sua voglia,
e l’economia si basa, lo sappiamo tutti, sullo scam¬
bio. Chi pretende un favore deve poter offrire in
cambio qualcosa di altrettanto valido. Ora, l’uso
esclusivo della vagina femminile da parte degli
uomini viene pagato a prezzi esorbitanti, assolu¬
tamente esagerati. E questo permette alla donna
un notevole grado di sfruttamento, tanto da met¬
tere effettivamente in ombra il sistema capitali¬
stico più conservatore. Nessun uomo viene rispar¬
miato. E visto che l’essere femminile è un feno¬
meno soprattutto sociologico e solo secondaria¬
mente biologico, nemmeno gli omosessuali scam¬
pano a questo sfruttamento in grande stile. Il
partner meno eccitabile scopre ben presto quanto
sia facile manipolare il partner più eccitabile, e
assume quindi la parte dello sfruttatore — della
donna — comportandosi di conseguenza: essere
femminile vuol dire avere l’istinto sessuale meno
forte.
Proprio come non si possono permettere
“ grandi ” sentimenti, anche in questo caso la
donna rinuncia a manifestare una spiccata libi¬
dine (come si spiegherebbe altrimenti che una ra¬
gazzina non conceda nulla al suo ragazzo e parli
ugualmente d’amore?). Già nella pubertà la don¬
na reprime le sue voglie, seguendo i consigli del¬
la madre, nell’interesse di quanto ne ricaverà poi.
Una volta, una ragazza “ per bene ” convolava a
nozze sempre vergine, e anche al giorno d’oggi una
ragazza rispettabile non ha molti corteggiatori.
La castità di un uomo, invece, non ha mai avuto
valore (ed è logico, in fondo: alla donna l’uomo
non interessa; come potrebbe quindi interessar¬
gli la sua castità?). Ed è quindi chiaro che un
82
uomo può venir “ sedotto ” da una donna piu
matura, ma mai violentato. Un uomo che facesse
la stessa cosa con una minorenne verrebbe con¬
siderato un maniaco sessuale, e la plebaglia don¬
nesca, come minimo, lo condannerebbe all'erga¬
stolo.
Anche l’uomo è in grado di condizionare il suo
istinto sessuale come la donna, se solo impara a
reprimerlo abbastanza presto. Prova ne sono i
monaci, che anche senza attività sessuale tirano
avanti egregiamente (tanto piu che non si può
certo ritenere che siano tutti eunuchi!). Ma in¬
vece di imparare a reprimerlo, l’uomo lascia che
il suo istinto sessuale si sviluppi liberamente, e
le donne ne godono, essendo le prime a essere in¬
teressate alla sua libidine.
Si può dire tranquillamente che l’uomo è sem¬
pre vestito in modo tale da non provocare o ecci¬
tare mai ?altro sesso; la donna invece comincia
già a dodici anni a fare da esca. Mette in risalto
le curve del seno e dei fianchi con vestiti attilla¬
tissimi, attira l’attenzione sulle sue lunghe gam¬
be tornite, sulle caviglie sottili e sulle cosce ve¬
landole con trasparenti calze di nailon, trucca lab¬
bra e occhi, rende i capelli luminosi: tutto con
l’unico scopo di eccitare Puomo. Gli mostra tutta
la sua mercanzia quasi fosse in vetrina e occor¬
resse un niente per possederla. Non c’è quindi da
meravigliarsi se l’uomo, messo continuamente in
stato di eccitazione sessuale da quanto gli viene
offerto, non ha ben presto altri pensieri che quello
di guadagnare abbastanza da comprarsi questa
merce cosi allettante.
Perché senza denaro o senza previsioni di gua83
dagni notevoli, un uomo non riesce a pigliarsi una
donna e a soddisfare cosi il suo bisogno di sesso.
In questo senso, tra i due sessi, esiste anche il
credito; vale a dire, una donna è disposta a gua¬
dagnare mentre il marito si fa una posizione, met¬
tendogli a disposizione, nel frattempo, il suo
corpo, quasi come acconto per le prestazioni futu¬
re. E gli interessi sono sempre piuttosto alti (la
posizione che vuole farsi l’uomo dev’essere tale
che l’investimento convenga). Di regola il costo
di una donna è direttamente proporzionale alle
sue caratteristiche sessuali. Quando perciò un uo¬
mo incontra un tizio con una donna particolar¬
mente attraente, non deve deprimersi, ma pen¬
sare alle spese favolose che quel povero diavolo
deve sostenere.
Dal punto di vista economico, all’uomo con¬
viene senza dubbio soddisfare il suo istinto ses¬
suale con le prostitute (dico prostitute nel senso
convenzionale: in realtà la maggior parte delle
donne appartiene a questa categoria). Ma anche
qui l’uomo è vittima del principio di rendimento
inculcatogli: il sesso vale in proporzione al prezzo.
Il suo godimento si può esprimere in termini di
costo; il piacere aumenta proporzionalmente alla
spesa. Quando poi non riesce a ottenere diversamente una donna, o quando non vede altra via
d’uscita per tenersela, l’uomo fa la sua massima
offerta e la conduce all’altare.
Per questo motivo le donne tollerano la prosti¬
tuzione pubblica. Appoggiano addirittura le case
chiuse: la gelosia nei confronti dell’uomo è loro
completamente estranea, e se talvolta fingono di
essere gelose, lo fanno unicamente per adulare il
marito. E sempre per la stessa ragione, le donne
84
se ne sono sempre fregate degli amori extraconiu¬
gali del marito. Quante donne rimangono con il
marito che le tradisce! Mentre ben raramente suc¬
cede il contrario. SI, in fondo la donna si augura
solo che il marito si allontani da lei: una coscienza
sporca o la gratitudine per la tolleranza o la com¬
prensione le procurano solo nuovi vantaggi. La
donna preferisce, comunque, poter controllare
questi intrallazzi amorosi; scambio di partner o
amore di gruppo appaiono quindi alle donne la
soluzione ideale per la neutralizzazione della fan¬
tasia erotica dei loro uomini. Questi tipi di intral¬
lazzi sono gratuiti (il denaro per la prostituta af¬
fluisce ora nei diversi forzieri domestici) e non
sono “ igienicamente ” pericolosi: i due amanti
si conoscono e prendono quindi le precauzioni ne¬
cessarie; le malattie veneree che si possono con¬
trarre in bordelli di dubbia fama sono in fondo
Punica cosa che le donne temono dalle avventure
amorose dei loro mariti.
È il colmo dell’ironia che gli uomini disprez¬
zino tanto le comuni prostitute, le uniche donne
che ammettono pubblicamente di lucrare affit¬
tando una determinata apertura del loro corpo.
Le professioni di prostituta, attrice, cantante,
ballerina, fotomodella sono esclusivamente fem¬
minili. Ma mentre attrici, cantanti, ballerine e fo¬
tomodelle lavorano sul sicuro, con Puomo che è
pronto ad acchiapparle nella sua rete quando sono
stufe della loro professione, le prostitute lavorano
senza alcuna sicurezza. Quando sono stanche non
c’è nessuno li pronto ad aspettare il momento più
opportuno per sposarsele, e nella società non c’è
nessun uomo che si lasci sfruttarerdàTuna ex pro¬
stituta come da una ex fotomgfi®Hik
85
Le donne stesse disprezzano le prostitute, ma
per una ragione ben diversa: le disprezzano per
la loro scemenza. Una donna che vende il proprio
corpo in modo cosi poco ortodosso è semplice¬
mente troppo stupida ai loro occhi. Loro ammi¬
rano solo le donne che fanno prezzi da strozzino
e che sposano poi, diciamo, un Rothschild, un
Aga Khan o un Rockefeller. Il termine “ sporco
mestiere ” è stato coniato da loro solo per spa¬
ventare gli uomini, che un giorno o Paltro potreb¬
bero trarre paralleli piuttosto spiacevoli.
Il principio fondamentale del rcrro in premio è
uguale in tutte le donne: si offrono a un uomo
in tutto il loro fascino, lo eccitano, lo portano
quasi alla pazzia, e se poi ubbidisce ed esegue tutti
i loro giochetti, come un buon cucciolone, allora
gli si danno tutte. L’uomo si trova cosi in perenne
stato di eccitazione e ha sempre più bisogno del
* premio ”. Solo uomini con una potenza sessuale
sottosviluppata possono permettersi di vagabon¬
dare a lungo e di rinunciare a un premio regolare,
accettando premi sporadici. Un uomo con un’ac¬
centuata libidine dev’essere poi più docile di
chiunque altro: il “ giovane dinamico, intrapren¬
dente, attivo, pieno di entusiasmo ”, tanto richie¬
sto in ogni settore economico, non è altro che uno
psicopatico completamente schiavo del sesso, che
si è posto fini particolarmente alti riguardo alle
donne. Che cos’altro se non una donna in premio
potrebbe spingere il giovane, anima e corpo, a
vendere un qualunque articolo di mercato, mentre
fuori dal suo ufficio lo aspetta un mondo ricco di
avventure entusiasmanti? Il suo istinto è cosi for¬
te che rinuncia a tutto per comperarsi una don86
na. Questa donna, poi, che lui chiama “ la mia
avventura ”, non è mai sostituto valido per quel¬
lo che ha perduto : nel suo incontro con una don¬
na tutto si svolge secondo il severo sistema di do¬
manda e offerta, che segue regole fisse e offre solo
rarissimamente delle sorprese.
Il vecchio detto, che il destino di una donna
è la sua anatomia, costituisce una sacrosanta veri¬
tà, in quanto solitamente il “ destino ” è qual¬
cosa di positivo. In senso negativo, invece, questo
detto si adatta perfettamente all'uomo, perché
mentre la donna sfrutta sapientemente le sue par¬
ticolarità anatomiche, l'uomo rimane schiavo del¬
le proprie. L’erezione del membro virile appare
cosi grottesca a una donna che le sembra impos¬
sibile, quando ne sente parlare per la prima volta,
che possa esistere una cosa del genere. E quando
scopre che non occorre neppure la presenza di
una donna nuda, per provocare questo fenomeno
— che è semplice quanto un riflesso — ma che
basta anche un film o una fotografia, la donna non
riesce più a uscire dal suo stupore.
Nulla è più assurdo dell’illusione freudiana del¬
l'invidia per il pene. Il membro virile e i testicoli
appaiono alle donne sempre come qualcosa di su¬
perfluo nel corpo solitamente cosi “ a posto ” del¬
l’uomo, e sembrano loro qualcosa di disordinato
(è loro ineomprensibile che il pene non possa es¬
sere abbassato, dopo l’uso, come un'antenna di
radiolina portatile); a nessuna ragazzina verrebbe
mai in mente — neanche inconsciamente — di in¬
vidiare un ragazzo per questo!
Anche Freud era vittima dell'ammaestramento
per automiliazione femminile, che dapprima s
sua madre, poi sua moglie e sua figlia avevano com¬
piuto su di lui. Aveva invertito causa ed effetto:
una donna infatti non pensa che l’uomo le sia su¬
periore, lo dice soltanto. La potenza della donna,
invece, sarebbe piuttosto motivo di invidia: ma
l’uomo, in fondo, gode della propria impotenza
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 15, 2021, 17:30:12 pm
Citazione
LA LIBIDINE FEMMINILE
La sessualità femminile mette a disagio gli uo¬
mini. Infatti ?eccitazione femminile e Lorgasmo
— proprio al contrario dell’uomo — non sono
facili da controllare. Gli uomini devono quindi ri¬
correre, nei loro sondaggi, alle informazioni che
le donne forniscono spontaneamente. Poiché a
una donna non interessano assolutamente dei ri¬
sultati scientificamente esatti, e pensa invece sem¬
pre soltanto al piu immediato vantaggio da rica¬
varvi, è chiaro che dirà sempre soltanto ciò che in
una determinata situazione le sembrerà piu oppor¬
tuno. I diversi sondaggi — mettiamo sulla frigi¬
dità della donna, sulla sua capacità di godere nel¬
l’atto sessuale, sul fatto che il suo orgasmo sia
piu o meno paragonabile a quello dell’uomo —
portano perciò a risultati letteralmente opposti
(si presume che neppure Masters e Johnson * sia¬
no riusciti a ottenere le caratteristiche della don¬
na media). Ed è per questo che l’uomo non sa
mai esattamente se la donna abbia un istinto ses-
* William H. Masters e Virginia E. Johnson sono autori in
comune di varie pubblicazioni di argomento sessuale note anche
in Italia. (N.d.T.)
89
suale o se tutto è solo una commedia, e teme in
verità che essa sia molto piu potente di lui (e che
glielo nasconda per compassione). Per averne la
certezza l’uomo non fa che escogitare nuove e mi¬
gliori domande e nuovi e migliori questionari nel¬
la logica speranza che la donna risponda coscien¬
ziosamente, al servizio della scienza. Speranza
vana!
La verità sta probabilmente a metà strada: le
donne non impazziscono per il sesso (altrimenti
la prostituzione maschile sarebbe molto superio¬
re), e d’altra parte l’atto sessuale non è proprio
odioso, per loro, come spesso affermano.
La donna vive a un livello animalesco, mangia
volentieri, beve volentieri, dorme volentieri, e an¬
che il sesso le piace, con la premessa che con que¬
sto non perda niente di più importante e che non
debba affaticarsi troppo. Al contrario delPuomo,
lei non farebbe mai una faticaccia per riuscire a
portare a letto il suo partner: se però se lo trova
già a letto (e se non ha intenzione di dedicarsi
approfonditamente alla cosmesi o se alla televi¬
sione non c’è un programma che le piace partico¬
larmente), non è assolutamente contraria a fare
l’amore; ma questo chiaramente solo se l’uomo
assume la parte attiva. Perché anche la bella de¬
nominazione “ attivo ” per l’uomo e “ passivo ”
per la donna non è cbe un’ennesima prova che an¬
che a letto — come sempre e ovunque nella vita
— la donna si fa servire dall’uomo. Anche se pro¬
cura godimento all’uomo, l’atto sessuale è in fon¬
do solo una specie di servizio per la donna, in cui
l’uomo è l’amante migliore che procura alla moglie
90
nel modo piu abile, piu veloce e piu duraturo il
godimento*
Ma poiché gli uomini sospettano almeno di ve¬
nir sfruttati nell’atto sessuale, hanno sempre avu¬
to una certa paura della libidine femminile. Si
trova, questa paura, in molti riti di civiltà passate,
nelle opere filosofiche di Schopenhauer e Nietz¬
sche, nella poesia di Baudelaire, nei romanzi di
Balzac, nei drammi di Strindberg, di Tennessee
Williams e di O’Neill. Ma da quando sono stati
inventati gli anticoncezionali — la famigerata pil¬
lola — questa paura ha raggiunto forme addirit¬
tura isteriche. Si scrivono libri e libri su quanto
l’uomo deve temere la donna sessualmente, i gior¬
nali sono prodighi di consigli agli uomini per ga¬
rantire loro una parte prevalente nell’atto ses¬
suale.
Infatti con la scoperta della pillola, l’uomo
(chiaramente l’ha scoperta lui) si è privato del¬
l’unico atout che aveva ancora nella sua dipen¬
denza dalla donna: in questo senso lei era ancora
nelle sue mani. E adesso, d’improvviso, lei gli è
superiore anche in questo: può avere dei figli,
quanti, come e da chi vuole (possibilmente da un
ricco), e se non ha intenzione di metterne al mon¬
do è libera di fare l’amore quando le pare e piace.
L’uomo no, non può farlo. Egli ha sempre
ostentato una potenza enorme, infinita, mai dimo¬
strata per la timidezza della moglie. Ma oggi deve
mettere le carte in tavola, oggi ogni donna può
sapere tutto dal primo rotocalco sulla favola della
potenza maschile. Ora lei sa quanto potente de¬
v’essere un uomo a una certa età, se è piu potente
di pomeriggio o di notte, prima ai cena o dopo, se
l’aria lacustre o montana aumentano la sua po91
tenza, e per quante volte consecutive dev’essere
in grado di soddisfare una donna. E visto che gli
uomini non ingannano mai le statistiche — l’uo¬
mo virile non dice mai bugie, le bugie sono una
ammissione di debolezza — lei può essere sicura
al cento per cento di questi dati. Con le tabelle
preparate dagli uomini lei può stabilire esatta¬
mente la potenza del compagno. E non solo sta¬
bilire, ma anche confrontare con quella di un al¬
tro, perché ormai è abolito ogni rischio. Ma lei
non confronterà mai — come lui teme — le po¬
tenze fra di loro, e non deciderà mai per il piu po¬
tente. Visto che non va pazza per il sesso, prefe¬
risce il meno potente, a parità di altre condizioni,
e lo ricatta con le sue conoscenze intime.
Perché l’uomo è sessualmente piu che mai vit¬
tima del principio di prestazione. E si dà i voti
da solo: tre volte di seguito = ottimo, due vol¬
te = buono, una volta — sufficiente; un falli¬
mento sessuale significa per lui il fallimento su
tutta la linea (anche se è un brillante scienziato,
non sarà piu felice). La donna lo sa e vede una
possibilità di procurarsi dei vantaggi. Primo, può
far finta di non sapere della scarsa potenza del
marito e lodarlo ugualmente (probabilmente il
metodo più diffuso). Secondo, può far credere al
marito che il suo rendimento sessuale è scarso, ed
è un handicap, e che può dichiararsi fortunato se
lei rimane con lui. Terzo, può minacciare di ridi¬
colizzarlo pubblicamente se non le si assoggetta
sufficientemente. E poiché un uomo preferisce
essere chiamato ladro o assassino piuttosto che
impotente, si piega in ogni caso e fa quello che
lei vuole.
La potenza dell’uomo, più che ogni altra fun92
zione fisica, dipende soprattutto dal fattore psico¬
logico, e se ha avuto difficoltà una volta, questa
aumenta continuamente nel tempo. Cresce in lui
la paura di non aver piu bisogno della donna, per¬
ché in base al suo ammaestramento identifica que¬
sta dipendenza con la sua virilità. Si deve chiarire
una volta per tutte questo controsenso: lui fa di
tutto per mantenersi la dipendenza dalla donna.
Gli afrodisiaci — prima venduti sottobanco e
preparati da ciarlatani — ora sono ben diffusi,
addirittura bestseller deirindustria farmaceutica.
Anche in giornali seri si sprecano gli articoli sulla
difficoltà del dormire insieme, e le barzellette per
uomini — che notoriamente risalgono al comples¬
so maschile di castrazione — hanno piu che mai
una congiuntura favorevole, benché il piu delle
volte manchino di spirito. L'uomo non compra di
certo le molte riviste pornografiche per proprio
piacere — si divertirebbe molto di piu ad altre
letture — ma solo nella speranza disperata di es¬
sere sempre piu efficiente in virtù di questo con¬
tinuo eccitamento, e di restare all'altezza del suo
mito di virilità,
E con tutto ciò è sempre vittima della sua abi¬
tudine di giudicare la donna col suo metro. Crede
infatti che la donna voglia recuperare tutto il per¬
duto, ora che c’è la pillola, e che non abbia ormai
altro in mente che il piacere piu grande — il ses¬
so — come gli è stato insegnato nel corso del suo
ammaestramento. Ed è chiaramente un errore,
perché il sesso è si un piacere per la donna, ma di
gran lunga non il piu grande. La gioia che le pro¬
cura l’orgasmo è nella scala di valori molto infe¬
riore a quella che le procura, per esempio, un
93
party o l’acquisto di un paio di stivali di lacca
color melanzana.
E quindi assurda la paura degli uomini di es¬
sere superati sessualmente o addirittura infiacchiti
fisicamente dalla nuova libertà acquisita dalla don¬
na. Una donna metterà fuori combattimento l’uo¬
mo che la mantiene solo quel tanto che non gli
impedisca, il mattino seguente, di essere in uffi¬
cio puntuale come sempre. Perché dovrebbe ri¬
schiare in questo senso? Anche una focosa aman¬
te ridurrà l’atto sessuale a un grado non perico¬
loso, se le nottate troppo agitate dovessero pro¬
curare anche il minimo svantaggio nel lavoro del
marito. Ninfomani non ne esistono o quasi, se
non nei film e a teatro. E proprio perché sono cosi
rare incuriosiscono il pubblico (per lo stesso mo¬
tivo tanti film e romanzi trattano di gente estre¬
mamente ricca, mentre la loro percentuale sulla
popolazione totale è decisamente bassa).
Se la donna è interessata alla potenza maschile,
lo è soprattutto in funzione del concepimento. La
donna ha bisogno di figli per realizzare i suoi pia¬
ni; lo vedremo piu avanti. Molte donne sarebbero
probabilmente felici se la potenza sessuale del
proprio compagno svanisse dopo il concepimento
di due, tre bambini, evitando cosi una folla di
complicazioni.
Che alla donna non importi la capacità fisica
di amare nell’uomo è dimostrato dal fatto che
uomini ad alto livello di reddito si sposano e ri¬
mangono sposati anche se sono impotenti (al con¬
trario, non si potrebbe immaginare che donne
senza vagina avessero possibilità di sposare un
uomo normalmente dotato).
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 15, 2021, 17:51:21 pm
Citazione
Ma la storia diventa complicata con la cosid¬
detta donna emancipata. Perché mentre le don¬
ne delle prime tre categorie (la brutta però solo
prima di aver successo) le si può convincere, con
un’adeguata offerta in denaro, ad abbandonare la
propria professione, e questo senza il minimo
sforzo, l’emancipata non lavora mai per soldi. Da
ragazza è sempre stata attraente per definitionem;
ha avuto perciò sempre tra i piedi uno schiavo
abbastanza ricco. Emanciparsi lo può solo la don¬
na “ bella la brutta, proprio come l’uomo, non
ha nulla da cui emanciparsi; nessuno ha mai cer¬
cato di corromperla: non ha mai avuto la scelta.
Anche la donna emancipata ha figli (solita¬
li
mente uno o due), un’abitazione confortevole e
tutti i simboli di stato del suo ceto sociale. Ma i
suoi divertimenti non li trova solo a casa e ai
balli in maschera organizzati dalle sue compagne
di sesso: il piu grande divertimento glielo procu¬
rano servizi da tirapiedi subordinati, in cui gode
di molto pubblico. La si vede svolazzare eterea
per i corridoi di case editrici e redazioni di gior¬
nali, nelle anticamere dei capoccia della televisio¬
ne, del teatro, dell’industria cinematografica, nel¬
la parte di assistente alla regia, di interprete, agli
sportelli di uffici viaggi, in gioiellerie, in negozi
di antichità e nelle boutiques. Per farla breve:
ovunque si incontri gente ricca e interessante. Il
denaro che guadagna lo usa solitamente per le sue
costosissime mascherate con cui entra in scena
ogni giorno al suo posto di lavoro.
La donna emancipata è altrettanto scema quan¬
to le altre, ma non vorrebbe essere giudicata tale:
delle casalinghe, per esempio, parla nel modo piu
degradante. Crede che il solo fatto di svolgere un
lavoro degno anche di un uomo basti a renderla
intelligente. E qui inverte causa e effetto: gli uo¬
mini non lavorano perché sono cosi intelligenti,
ma perché ci sono costretti. La maggior parte di
essi potrebbe impiegare la propria intelligenza in
modo piu sensato, se solo fossero liberi da preoc¬
cupazioni finanziarie (liberi quanto le casalinghe,
per esempio). Di regola, una donna nella sua bella
villa in periferia avrebbe premesse molto migliori
per condurre una vita attiva e spirituale che non
tra macchine da scrivere e dittafono.
Il lavoro della donna emancipata è raramente
difficile o di responsabilità; lei comunque vive
nell’illusione che esso sia l’uno e l’altro. Questo
156
lavoro “ la occupa ”, “ la stimola ”, “ non po¬
trebbe vivere senza il suo lavoro Ma proprio
indispensabile per lei questo lavoro non lo è mai,
lei può lasciarlo quando vuole, perché a differen¬
za della donna brutta, ?emancipata lavora sempre
con sicurezza: c’è sempre un uomo dietro le quin¬
te, pronto ad accorrere in suo aiuto alla prima dif¬
ficoltà.
Trova ingiusto che gli uomini facciano carrie¬
ra piu in fretta di lei, ma non per questo parteci¬
pa alle estenuanti lotte dei suoi colleghi. Proprio
perché “ come donna ”, anche quando si è “ eman¬
cipate”, non si hanno mai le stesse possibilità.
Invece di preoccuparsi direttamente di cambiare
questa situazione, preferisce correre, conciata co¬
me un pagliaccio e letteralmente cosparsa di ca¬
tenine e collanine varie, alla riunione della sua
cricca sgolandosi per l’eguaglianza dei sessi e l’e¬
mancipazione femminile. Ma non le viene in men¬
te che la colpa di tutto questo è unicamente delle
donne — e non degli uomini — proprio a causa
della loro mancanza di interessi, della loro sce¬
menza, della loro incostanza, della loro malfidenza, della loro venalità, dei loro cretini camuffa¬
menti, delle loro eterne gravidanze (e soprattutto
della loro crudele arte nell’ammaestrare gli uo¬
mini).
Ora, si potrebbe pensare che i mariti delle don¬
ne emancipate stiano meglio degli altri, perché
non tutte le responsabilità gravano sulle loro spal¬
le. È invece il contrario: la cosiddetta donna
emancipata rende infelice il proprio marito. Per¬
ché quest’uomo, ammaestrato chiaramente come
tutti gli altri secondo il principio di prestazione,
deve precederla almeno di qualche passo. La tra157
duttrice sposa quindi uno scrittore, la segretaria
un caporeparto, l'artigiana uno scultore, Farticolista un caporedattore.
La donna emancipata non è dunque un alleg¬
gerimento per il marito; lo sfrutta ancora piu del¬
le altre. Più in alto arriva e più crudelmente lo
sprona (e talvolta capita che una donna del ge¬
nere raggiunta effettivamente un’ottima posizio¬
ne, per caso o per protezione di un uomo: è bel¬
la!). Se lui stesso ha una posizione importante,
ogni aumento di stipendio della moglie lo trau¬
matizza, ogni suo riconoscimento professionale lo
mette in uno stato di agitazione e di panico spa¬
ventoso. Vive nel terrore che un giorno o l’altro
lei lo superi, e non trova un attimo di pace. Gli
estranei che lei incontra ogni giorno lo ingelosi¬
scono furiosamente. Si sente inutile, la sua inte¬
ra vita gli sembra priva di senso perché crede che
lei non abbia più bisogno di lui. La felicità dello
schiavo — l’unica felicità che rimane agli uomini
ammaestrati — non lo può più raggiungere.
L’emancipata è una donna che rende infelici
anche i suoi figli, perché non è certo migliore del¬
le altre, solo diversa: si diverte di più lavorando
stupidamente in ufficio che accudendo i suoi bam¬
bini. Ma non per questo rinuncia alla gravidanza:
come donna, dice, si ha bisogno di un figlio, altri¬
menti si rimane “ vuote ” tutta la vita.
L’emancipata, per principio, non rinuncia a
niente nella vita. Per non fare a meno della sua
“ eccitante attività intellettuale ” manda i figli al¬
l’asilo o in collegio o li affida alla donna di ser¬
vizio che disprezza cosi profondamente. E anche
1 lavori di casa non li fa da sola: si fa aiutare dal
marito dopo il lavoto. E cosi anche a lui è conces158
so di divertirsi “ tanto ”, con una moglie “ cosi
attiva ”, lucidando i pavimenti, innaffiando i fiori
o pulendo l’argenteria. Perché l’emancipata, come
non rinuncia allo schiavetto e ai figli, così non può
rinunciare alla tradizione.
Per accentuare poi le sue rivendicazioni dei
“ privilegi ” maschili (rivendicazioni delle ben re¬
munerate professioni dell’uomo, non dei “ pri¬
vilegi * militari), organizza dei movimenti per
Vemancipazione della donna. In queste occasio¬
ni cerca di attirare con strilli vari l’attenzione del
mondo su di sé, applica distintivi e emblemi alla
nuova moda da suffragetta, mette per esempio
candele sui davanzali del salotto per evidenziare
il suo interesse politico, pizzica le chiappe dei la¬
voratori di un cantiere sotto gli occhi sbarrati del
pubblico televisivo, e fa mille altre scemenze del
genere. E regolarmente coglie l’occasione per li¬
berarsi da qualche “vincolo”. E per “vincoli”
(dato che le sono sconosciuti quelli spirituali) in¬
tende sempre qualcosa di ben reale: aH’inizio del
secolo era il busto o corsetto, negli anni sessanta
il reggiseno (e perché a nessuno passasse inosser¬
vato fece in modo che i suoi schiavi escogitassero
la camicetta trasparente) e nella prossima ondata
di emancipazione sarà probabilmente la scomoda
sottanona lunga che indossa con tanta civetteria
contro il volere degli uomini. Solo alla sua creti¬
neria, alla sua scemenza, alla sua ridicolaggine,
alla sua bugiarderia, alla sua freddezza di senti¬
menti, al suo pettegolare decisamente stupido: a
tutto questo non ha mai abdicato, in simili oc¬
casioni.
E logicamente non fascera mai al marito, anche
se lei guadagna bene, il dominio della casa, e non
159
accetterà mai di assumere al suo posto la respon¬
sabilità per il mantenimento della famiglia e per
il prestigio sociale. Può darsi che nella sua vita
di lavoro lei si senta veramente “ felice ” e “ sod¬
disfatta’7: è d’altronde un essere molto più in¬
sensibile dell’uomo e non soffrirà di certo per un
lavoro alienante. Ma con tutto ciò non si sfor¬
zerà mai per migliorare la vita del marito con i
suoi soldi, e non gliene darà mai neanche la pos¬
sibilità. Non gli accenderà la sigaretta e non gli
aprirà la porta, non gli intesterà un’assicurazione
sulla vita e al divorzio non gli assegnerà una ren¬
dita. Sarebbe * troppo poco femminile ”. E an¬
che all’uomo stesso non verrebbe mai in mente
una soluzione del genere, è troppo ben addestrato.
L’uomo dell’emancipata le darà un bacio, si to¬
glierà, frettoloso, tracce di rossetto, cipria e bur¬
ro di cacao dal viso, e si tufferà nuovamente nella
lotta quotidiana./b]
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 15, 2021, 17:52:42 pm
Augusto fornì un ritratto realistico sulle donne e il roanticismo che pare scritto oggi, aggiungendo che per ragioni demografiche bisognava averci a che fare. Poi varò leggi sbagliate, ma questa è un'altra storia
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 15, 2021, 18:04:11 pm
Citazione
CHE COS’È L’AMORE?
L’uomo viene ammaestrato dalla donna in
modo da non poter vivere senza di lei e fa per¬
ciò tutto quello die lei pretende da lui. L uomo
combatte per la propria esistenza e lo chiama
« amore ”, Ci sono uomini che minacciano di sui¬
cidarsi se la loro adorata non li ascolta. E in fon¬
do, per loro, non è un rischio: non hanno proprio
nulla da perdere.
Ma anche la donna non può vivere senza Lupino.
È incapace di destreggiarsi da sola come un ape
regina. Anche lei, quindi, lotta per la sua esisten¬
za, e anche lei lo chiama “ amore ”. L’uno ha biso¬
gno del?altra, e sembrerebbe quasi che esistesse
almeno un sentimento che li lega. Ma la causa,
l’essenza di questo sentimento e le sue conseguen¬
ze sono totalmente differenti per l’uomo e per
la donna.
Per la donna amore signica potere, per l’uomo
sottomissione. Per la donna l’amore è una scusa
per uno sfruttamento commerciale, per l’uomo
invece un alibi impregnato di emozioni per
un’esistenza di schiavo. u Per amore ” le donne
fanno solo cose che servono loro, gli uomini in¬
vece cose che li danneggiano. La donna “ per
161
amore ” smette di lavorare, l’uomo invece la¬
vora il doppio. L'amore è per entrambi una lotta
per la sopravvivenza. Ma l’una sopravvive solo
con la vittoria, l'altro solo se sconfitto. È il col¬
mo dell’ironia che le donne facciano Ì maggiori
guadagni nell’attimo della loro maggiore passi¬
vità e che la parola “ amore ” dia loro, anche
nel loro piu impietoso e crudele inganno verso
l’uomo, l’aureola delFaltruismo.
L'uomo tradisce se stesso, ma scherma dietro
la parola “ amore ” il suo vile inganno e si autoconvince per di piu che la sua schiavitù insen¬
sata sia onorevole e abbia un valore molto ele¬
vato. E soddisfatto della sua parte di schiavo
raggiunge finalmente l5agognata felicità. E visto
che in ogni caso la donna trae notevoli vantaggi
dal sistema, nulla cambierà; il sistema, è vero,
la spinge alla corruzione, ma nessuno ha poi
niente da ridire. Da una donna non ci si deve
aspettare altro che “ amore ”, fino a quando lei rie¬
sce a ottenere tutto il resto in cambio di questa
parola. E gli sforzi dell’uomo ridotto schiavo
serviranno sempre e soltanto ai fini dell'addestra¬
mento e non gli porteranno mai nessun vantag¬
gio. Renderà sempre di piu; la donna si allon¬
tanerà sempre più da lui. Più si abituerà alla
sua presenza, e più pretenziosa diventerà lei.
L’uomo la circonderà sempre più di benessere
e di comodità, e lei diventerà sempre più scema,
più disumana, più indifferente. E alla fine l’uomo
resterà solo.
Solamente le donne potrebbero rompere la
maledizione dell'ammaestramento e dello sfrut¬
tamento. Ma non lo faranno mai, non c’è motivo
perché lo facciano. Non si deve assolutamente
162
sperare nei loro sentimenti: le donne sono fred¬
de e impietose. Il mondo sprofonderà quindi
sempre più in questo cattivo gusto, in questa bar¬
barie, in questa deficiente femminilità; e gli uomi¬
ni, questi meravigliosi sognatori, non si sveglie¬
ranno mai dal loro sogno.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Massimo - Agosto 15, 2021, 18:10:01 pm
Non si sveglieranno mai dal loro sogno, anzi dal loro incubo a meno che non finiscano nella merda. Cosa che bisogna augurarsi alla svelta!
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 15, 2021, 18:26:51 pm
Ripeto: a me fa ridere il fatto che a scrivere queste cose fosse una donna anziché un uomo.
Per giunta 50 anni fa.
Tra l'altro la Vilar faceva riferimento proprio alle donne e non alle femministe.
In pratica quello che molto spesso faccio io... :cool2:

@@

Foto di Esther Vilar.

https://www.google.it/search?q=Esther+Vilar&sxsrf=ALeKk01VsSf7IC3LhNVZqbFpPkkHZRgDTQ:1629045209704&tbm=isch&source=iu&ictx=1&fir=vY6bw_e66887OM%252CY_H5t5keOMk6kM%252C_&vet=1&usg=AI4_-kTkE6QKwiWUoiiz_JseKagHhYovIA&sa=X&ved=2ahUKEwjhi7CourPyAhXggf0HHap0CrcQ_h16BAg3EAE#imgrc=eK-mLmRMhGU_qM



Video di 46 anni fa.




Citazione
Charles Smile
1 anno fa

I don't get German. Vilar has such a peaceful and enjoyable persona. Humble, sensitive and caring.  We don't see that in women today.  Manliness has disappeared as much as healthy female-hood.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 15, 2021, 20:19:03 pm
Mi pare esagerato dire che gli uomini (specialmente di genio) fanno tutto per le donne. Cocciante forse (ma sono sempre affari), ma Einstein e Tesla no. Anzi, tesla con le donne non voleva proprio aver a che fare, perché diceva che gli annebbiavano l'intelletto:

"Tesla non fu mai sposato. Era celibe e asessuale e sostenne, come Newton, che la sua castità era molto utile alle sue doti scientifiche[5][78]. Alla domanda se credesse nel matrimonio rispose:
«Un inventore possiede una natura così intensa, ricca di caratteristiche così selvagge e passionali che, nel dare sé stesso a una donna che potrebbe amare, perderebbe tutte le sue qualità. Credo che non siate in grado citare alcuna grande invenzione fatta da un uomo sposato.»
Eccetto per le cene formali, egli mangiava sempre da solo, e mai, in alcuna circostanza, avrebbe cenato di sua spontanea volontà con una donna. Al Waldorf-Astoria e al famoso ristorante Delmonico's selezionava sempre particolari tavoli in disparte, che erano riservati a lui."

Di Giovenale e Schopenhauer già sappiamo. Wyndham Lewis era sposato ma era un antifemminista convinto, e dedicò molte pagine al frivolo e manipolabile comportamento femminile.

Il libro inizia così:
Citazione
Questo libro è dedicato a coloro
che non vi vengono menzionati:
ai pochi uomini che non si lasciano
ammaestrare, alle poche donne
che non sono venali;
e ai fortunati che non hanno
valore di mercato, perché sono troppo vecchi,
troppo brutti o troppo malati.

E.V.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 15, 2021, 21:35:54 pm
Non si sveglieranno mai dal loro sogno, anzi dal loro incubo a meno che non finiscano nella merda. Cosa che bisogna augurarsi alla svelta!
Esatto, non c'è altro modo
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Alexandros - Agosto 16, 2021, 00:00:26 am
Dalle citazioni che ha postato Frank il libro sembra interessante.

Dal video la Vilar emana la femminilità e l'intelligenza che ho sempre trovato attraenti nelle donne, ma ahimè di donne così ve ne sono pochissime. Riuscirei ad impegnarmi seriamente solo con una donna del genere, le altre tipologie di donne onestamente mi fanno desiderare di restare single a vita.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 16, 2021, 00:05:37 am
Non si può negare che, in buona parte, è il nostro tempo che le sforna così. Basti pensare alle famiglie da cui provengono, con padre assente perché separato e madre che "dà l'esempio"
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: fritz - Agosto 16, 2021, 00:51:49 am
Giuro che io non ho mai letto questo libro  :lol:

E' impressionante pero' che dica praticamente le stesse cose che scrivo qua da un anno a mezzo a questa parte ...
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 16, 2021, 01:56:19 am
Dalle citazioni che ha postato Frank il libro sembra interessante.

Dal video la Vilar emana la femminilità e l'intelligenza che ho sempre trovato attraenti nelle donne, ma ahimè di donne così ve ne sono pochissime. Riuscirei ad impegnarmi seriamente solo con una donna del genere, le altre tipologie di donne onestamente mi fanno desiderare di restare single a vita.


A me l'unica cosa che ispirano tantissime donnicciole moderne, è una caterva di vaffanculo e calci in culo.
Non a caso le definisco delle ammoscia cazzi.
Del resto viviamo in un'epoca in cui è diventato normale assistere a roba del genere.

https://www.facebook.com/watch/?v=911028459446032



Ma quello che è significativo, è che soprattutto al di là dell'atlantico, ci sono un oceano di omuncoli che si eccitano nel guardare queste pseudo femmine, impegnate a scimmiottare gli uomini.
Uomini che, ovviamente, seguitano a finanziare lo sport femminile e a creare divisioni femminili.

Guarda com'è felice quel coglione di statunitense che intervista la "wonder woman" in questione.


E guarda il livello di idiozia al quale arrivano i soldati statunitensi in presenza di un' altra "wonder woman".

Paige VanZant
https://www.instagram.com/paigevanzant/


Ascolta le risate e leggi pure i commenti.
Da quelle parti gli uomini sono ancora più rincoglioniti che in Europa.

Poi come fanno a non ridere i talebani ?
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Duca - Agosto 16, 2021, 11:23:43 am
A me l'unica cosa che ispirano tantissime donnicciole moderne, è una caterva di vaffanculo e calci in culo.
Non a caso le definisco delle ammoscia cazzi.
:lol:
Condivido in pieno.
Del resto viviamo in un'epoca in cui è diventato normale assistere a roba del genere.

https://www.facebook.com/watch/?v=911028459446032


Che cagata... contente loro che si rovinano la faccia in quel modo, poi tutti questi tatuaggi, che coatte... e c'è gente che paga fior di quattrini per queste boiate, gli americani sono proprio dei poveri coglioni.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Alexandros - Agosto 16, 2021, 16:14:30 pm
A me l'unica cosa che ispirano tantissime donnicciole moderne, è una caterva di vaffanculo e calci in culo.
Non a caso le definisco delle ammoscia cazzi.
Del resto viviamo in un'epoca in cui è diventato normale assistere a roba del genere.

https://www.facebook.com/watch/?v=911028459446032



Ma quello che è significativo, è che soprattutto al di là dell'atlantico, ci sono un oceano di omuncoli che si eccitano nel guardare queste pseudo femmine, impegnate a scimmiottare gli uomini.
Uomini che, ovviamente, seguitano a finanziare lo sport femminile e a creare divisioni femminili.

Guarda com'è felice quel coglione di statunitense che intervista la "wonder woman" in questione.


E guarda il livello di idiozia al quale arrivano i soldati statunitensi in presenza di un' altra "wonder woman".

Paige VanZant
https://www.instagram.com/paigevanzant/


Ascolta le risate e leggi pure i commenti.
Da quelle parti gli uomini sono ancora più rincoglioniti che in Europa.

Poi come fanno a non ridere i talebani ?

Come darti torto...

Qualcuno dirà che i gusti son gusti, io d'altro canto non riuscirò mai a capire come alcuni uomini possano trovare attraenti certe donne. Piuttosto che dormire accanto a un donnone super tatuato che biascica come un camionista, accoglierei con gioia l'alternativa di segarmi fino alla fine dei miei giorni.

Che gli americani siano il popolo più stupido e ignorante in occidente direi che è un'opinione molto diffusa, non è un caso che nelle statistiche la loro media del Q.I. sia sempre sotto i 100. Il nostro paese invece, nonostante tutti i connazionali che spalano merda ogni giorno, risulta essere quello con il più alto QI in occidente, con buona pace di Germania, UK e i soliti posti che vengono citati come gli El Dorado di turno.

https://worldpopulationreview.com/country-rankings/smartest-countries
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 16, 2021, 17:07:30 pm
Poi scrivono qui che le donne lesbicano... per forza. Ripeto quanto mi disse con ironia un'amica ungherese: "I nuovi uomini, sono le donne".
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 16, 2021, 17:44:20 pm
Poi scrivono qui che le donne lesbicano... per forza. Ripeto quanto mi disse con ironia un'amica ungherese: "I nuovi uomini, sono le donne".

Ne parlammo già anni fa, quando c'era ancora Alberto: molte femmine sono tendenzialmente bisessuali e non per "colpa degli uomini".
No, perché la loro natura è quella.
La sessualità femminile è molto più "liquida" di quella maschile.
Casomai è la società odierna che permette alle suddette di essere se stesse fino in fondo, proprio perché non ci sono più i "paletti morali" (e non) che un tempo glielo impedivano.

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=12020.0




Citazione
Ripeto quanto mi disse con ironia un'amica ungherese: "I nuovi uomini, sono le donne".

Non mi pare proprio, altrimenti svolgerebbero i mestieri da uomini, prenderebbero l'iniziativa (quella vera) con gli uomini, pagherebbero al ristorante, creerebbero eserciti e corpi di polizia interamente femminili, andrebbero a salvare le loro sorelle afgane, etc.
Invece, oltre a chiacchierare, pretendere, lamentarsi e sfracellare i coglioni, non fanno nulla di tutto ciò.
Dillo alla tua amica ungherese, di cui peraltro parlasti già in passato.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 16, 2021, 18:21:26 pm
Intendeva dire che non si comprtano più da donne. Tranne quando gli conviene ma femminilità zero.
molte femmine sono tendenzialmente bisessuali e non per "colpa degli uomini".
No, perché la loro natura è quella.
La natura non è idiota. Certo che l'educazione conta: secondo te perché così tante femministe sono lesbiche? A furia di far elavori da uomini, sport da uomini, guidare macchine da uomini (poi dicono dell'Arabia Saudita) è SCONTATO che sviluppino certe tendenze. Come è scontato che un uomo che fa il ballerino diventi frocio.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 16, 2021, 19:20:28 pm
So bene che per te la questione froci/lesbiche è solo un fattore culturale.  :cool2:
Ma in realtà è un mix tra madre natura e l'ambiente...
Per esempio, molte femmine che giocano a calcio, praticano atletica o sport da combattimento, hanno "naturalmente" livelli di testosterone più alti rispetto alla femmina media e non perché a un certo punto della vita hanno deciso di lesbicare tra di loro.
No, perché madre natura le ha "progettate" così.
Poi è chiaro che l'esercizio fisico lo fa aumentare ulteriormente.

Io stesso, quando ero judoka agonista, avevo livelli di testosterone molto più alti rispetto a un maschio medio.

@@

https://www.raisport.rai.it/articoli/2021/07/atletica-alti-livelli-di-testosterone-niente-tokyo-2020-per-mboma-e-masilingi-58ba880c-d5ce-477a-bd29-9cb2020fdff4.html#:~:text=Il%20comitato%20olimpico%20della%20Namibia%20ha%20annunciato%20che%20le%20atlete,di%20testosterone%20oltre%20la%20norma.



Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 16, 2021, 20:17:48 pm
Quella dell'omosessualità innata è un'altra pseudoteoria inventata per gisutificare l'agenda LGBT.Se così fosse, non esisterebbero popolazioni in cui l'omosessualità non è repressa, è proprio sconosciuta.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 17, 2021, 00:47:01 am
Quella dell'omosessualità innata è un'altra pseudoteoria inventata per gisutificare l'agenda LGBT.Se così fosse, non esisterebbero popolazioni in cui l'omosessualità non è repressa, è proprio sconosciuta.

Ma quale teoria inventata...?  :cool2:
Me lo dicevi pure anni fa.
Essù...
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 17, 2021, 01:06:26 am
Quale sarebbe lo scopo evolutivo dell'omosessualità? Cantare in TV?
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Warlordmaniac - Agosto 17, 2021, 10:40:51 am
Intendeva dire che non si comprtano più da donne. Tranne quando gli conviene ma femminilità zero.La natura non è idiota. Certo che l'educazione conta: secondo te perché così tante femministe sono lesbiche? A furia di far elavori da uomini, sport da uomini, guidare macchine da uomini (poi dicono dell'Arabia Saudita) è SCONTATO che sviluppino certe tendenze. Come è scontato che un uomo che fa il ballerino diventi frocio.

Noooo Vicus, stai invertendo le cause con le conseguenze. La maggioranza dei gay se ne accorge ben prima di guidare una macchina che si sono scelti (e poi le auto da uomo quali sarebbero? Quelle più lunghe? Sono anche quelle più costose)
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 17, 2021, 12:23:38 pm
Intendo dire: qual è la funzione naturale dell'omosessualità? A cosa serve in natura? A scuola veniva insegnato che la natura non fa mai nulla a caso, ogni organismo e comportamento hanno una funzione e uno scopo.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: fritz - Agosto 17, 2021, 13:34:37 pm
Quale sarebbe lo scopo evolutivo dell'omosessualità? Cantare in TV?

anche nell'antica Grecia l'omosessualita' era tollerata e diffusa. E anche in natura, con altre specie, si osserva.

@Frank
Citazione
La sessualità femminile è molto più "liquida" di quella maschile.

E' cosi'.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 17, 2021, 14:18:31 pm
Ho già sentito da un frocio quest'argomento dell'antica Grecia, ma che significa? Che se Platone :censored: la nostra è una grande civiltà?
Qui sotto posto un articolo, ma la questione è un'altra: come mai attivisti maschili difendono agende politiche antimaschili? Non sto parlando di troll (magari, almeno hanno un tonaconto). Hai presenti i tanti attivisti mashcili che sottolinenano i lati positivi del femminismo? Come li vogliamo qualificare?

Se l'omosessualità esiste in natura, perché allora non imitare questo:

L'OMOSESSUALITA' E' SECONDO NATURA SEMPLICEMENTE PERCHE' LA PRATICANO ANCHE GLI ANIMALI?
Se è per questo tra gli animali si trovano anche la pedofilia, la necrofilia, gli stupri di gruppo, la divorazione del partner a rapporto avvenuto, ecc.

di Rodolfo Casadei

Prendere a modello la "naturalità" degli animali per inquinare di meno e imparare la tolleranza verso i sessualmente "diversi". Lo predicano etologi come Giorgio Celli e siti internet come www.gay.tv. Si fa notare che comportamenti omosessuali sono stati osservati in 450 specie animali diverse, comprese giraffe, leoni, scimmie bonobo (bisessuali al 100 per cento), pappagalli (il cacatua rosa avrebbe un tasso di omosessualità del 44 per cento), eccetera. E ciò dimostrerebbe che l'omosessualità è un comportamento perfettamente naturale. Se lo fanno gli animali, perché dovrebbero farsi dei problemi i bipedi umani, che sono animali pure loro? Il sillogismo non fa una grinza: gli animali fan così e cosà, gli umani sono animali, dunque anche gli umani faran così e cosà. Vediamo allora cosa sarebbero legittimati a fare gli umani, limitandoci ai comportamenti sessuali, in base al principio della naturale imitazione di quel che fanno gli altri animali.
Gli umani pedofili potrebbero ben rivendicare la naturalità delle loro pratiche: hanno l'abitudine di accoppiarsi con esemplari non ancora sessualmente maturi sia le talpe che gli ermellini. E lo stesso potrebbero fare gli stupratori, dato che il sesso forzato è molto diffuso in natura. È praticato sia fra gli insetti (da alcune varietà di ragni) che fra i mammiferi (da erbivori che presentano una forte differenza di stazza fra il maschio e la femmina). Per non parlare degli uccelli: soprattutto oche e anatre arrivano al rapporto sessuale vero e proprio con una serie di violenti assalti alla femmina. Fra gli scarabei d'acqua non esiste nessun sistema di corteggiamento, lo stupro è sistematico. I maschi quasi affogano le loro compagne, tenendole ferme sotto il pelo dell'acqua fino allo sfinimento. Quando si accorgono che la femmina sta per morire la lasciano un po' in pace a respirare, ma vigilando che non riprenda abbastanza forze da potersi accoppiare con altri maschi.
Perfino lo stupro di gruppo ha i suoi estimatori nel regno animale: i delfini dal naso a collo di bottiglia inseguono in gruppo per settimane una sola femmina, e quando sono convinti che è arrivato il momento giusto, la sottomettono a turno alle loro voglie dopo averle chiuso ogni via di fuga. Colmo della perversione, i tempi morti del lungo inseguimento possono essere allietati da rapporti omosessuali fra i delfini maschi (spesso si tratta di una coppia). Gli stupri possono avvenire anche fra specie: dagli inizi degli anni Novanta nel Parco nazionale di Pilaneberg nella riserva naturale di Hluhluwe-Umfolozi Game Reserve in Sudafrica si registrano violenze sessuali da parte di giovani elefanti maschi ai danni di rinoceronti, spesso uccisi dopo l'atto. Altre riserve della regione hanno registrato casi analoghi.
Il cannibalismo sessuale è un'altra pratica piuttosto diffusa nel mondo animale. In particolare fra i ragni e le mantidi l'uccisione e la divorazione del partner a rapporto avvenuto è molto comune: le femmine aracnidi, se non sono state opportunamente sedotte con doni alimentari o più banalmente immobilizzate con vari accorgimenti, tendono a uccidere e mangiarsi il partner maschio. Sia nel caso dei ragni che degli anfipodi (come per esempio la pulce d'acqua) la divorazione del maschio può avvenire sia durante che al termine della copula.
Infine persino la necrofilia non è per nulla sconosciuta nel regno animale. Un famoso caso di tale pratica è stato osservato dall'etologo Kees Moeliker del Museo di storia naturale di Rotterdam a proposito di una coppia di germani reali. Una coppia di questi animali si schiantò in volo contro una vetrata del museo durante uno di quegli inseguimenti amorosi fra anatre che si concludono con lo stupro della femmina da parte del maschio. Moeliker uscì dal suo ufficio e osservò la seguente scena: dopo avere beccato più volte il germano deceduto a causa dell'incidente senza reazioni da parte di quest'ultimo, il germano sopravvissuto si unì carnalmente al morto ed ebbe un rapporto completo. L'atto di necrofilia durò 75 minuti, durante i quali l'anatra sospese la sua azione per due brevi intervalli per poi riprenderla. Una volta allontanatosi l'animale a rapporto consumato, un'ispezione del cadavere dell'anatra penetrata rivelò trattarsi di un maschio: trattavasi dunque di atto non solo necrofilo, ma omosessuale. Un altro animale sorpreso in connubi necrofili è il rospo delle canne, che oltre a unirsi a rospe defunte fa pure sesso con oggetti inanimati [v. American Pie] .
Bisogna poi dire che anche alcuni degli animali con abitudini omosessuali dimostrano, come certi omosessuali umani, intense aspirazioni genitoriali. Non consiglieremmo però a tutti di realizzarle nello stesso modo. Per esempio ci sono coppie di cigni maschi australiani che attivano una relazione a tre con una femmina e poi, dopo che hanno ottenuto da lei la deposizione di uova, la cacciano dal nido e si occupano loro della cova e poi dell'accudimento dei piccoli. Coppie di pinguini gay dello zoo centrale di New York hanno ugualmente covato con successo uova rubate dal nido di pinguine femmine. Negli zoo di Giappone e Germania coppie di maschi omosex si sono più modestamente limitate a covare un sasso.
Fra i maschi umani c'è poi chi invidia l'elefante marino: un esemplare di due tonnellate può conquistarsi un harem di cento femmine con le quali, nei tre mesi dell'accoppiamento, si unisce carnalmente senza tante cerimonie otto-dieci volte al giorno. C'è però un problema: solo gli elefanti marini più forzuti riescono a realizzare il loro sogno erotico, a prezzo di continue risse e battaglie coi maschi concorrenti. I quali alla fine restano, si può ben dire, con un palmo di naso. Morale: soltanto l'1 per cento dei maschi dell'elefante marino alla fine possono dire di aver avuto rapporti sessuali, contro praticamente il 100 per cento delle femmine [questa sì è una rivelazione: che non succeda altrettanto nella specie umana?].
Qualcosa di simile alle orge è invece segnalato fra abitatori del mare che vanno dai delfini ai cavallucci marini, a lungo erroneamente considerati un modello di fedeltà coniugale fra gli animali, e fra primati come lo scimpanzé e il già citato bonobo. Per la serie "amore e morte", va infine ricordato che alcuni mammiferi uccidono i piccoli di primo letto della femmina o le provocano l'aborto quando è incinta di un altro maschio, quando intendono prendere il posto di quest'ultimo che nel frattempo è deceduto o scomparso.
Volete davvero prendere a modello la sessualità del mondo animale per giustificare la pretesa di "normalizzare" le coppie omosessuali umane e altro ancora? Andate avanti prima voi, noi restiamo dove siamo.

Detto questo, la domanda resta: qual è la funzione evolutiva dell'omosessualità?
E se è naturale tra gli umani perché è sconosciuta a moltissime popolazioni?
Infine, come mai tanti omosessuali hanno seri problemi, per usare un eufemismo? Oggi rispondono che è colpa degli omofobi. Per cui, bisogna eradicare la normalità tossica, maschilista e (perché no) fascista sin dalle scuole. Ma gli attivisti maschili difendono questa agenda... si può essere più :censored: ?
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 17, 2021, 17:01:01 pm
Vicus, il problema di fondo è che tu sei credente.
Ragion per cui non ha molto senso discutere di omosessualità tra un credente e un ateo.
La mia visione è disincantata, la tua no.


Citazione
Ma gli attivisti maschili difendono questa agenda... si può essere più :censored: ?
R

Cosa vuol dire "difendere un'agenda" ?
Quale agenda ?
I dati di fatto, son dati di fatto, poi se per motivi religiosi-ideologici, etc non ti piacciono, è un altro discorso.
Ma questo non significa che non siano veri.
Del resto era (ed è) vero anche quello che sosteneva in passato Santiago, riguardo al fatto che in natura esiste il c.d. "coito coercitivo" anche tra gli esseri umani, che a te tanto scandalizza.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 17, 2021, 17:09:37 pm
Per inciso: non è roba mia, l'ho pescata su uomini3000.

Citazione
Qualora non ne fossi al corrente, tale "malattia" esiste in natura; pertanto NON è una "malattia", né una "perversione", né "contro natura".
E' diffusa tra molti animali, dagli insetti ai cani.
Giorgio Celli, direttore dell'istituto di entomologia agraria dell'Università di Bologna, ha anzi dimostrato che viene ampiamente usata per tenere sotto controllo la crescita demografica.
E che esistono meccanismi automatici che la fanno aumentare e diminuire.
Traduco: se mancano cibo e spazio e le popolazioni devono ridursi, l'aumento dell'omosessualità,cioè di attività sessuale non riproduttiva, è un buon modo per fare calare le nascite.
Questo succede ad esempio tra i topi.
Per molti mammiferi l'omosessualità è anche un sistema di comunicazione sociali.
Le mucche, per esempio, si "montano" tra loro per sincronizzare il ciclo produttivo.
Le femmine di scimmia Rhesus per stabilire la gerarchia del gruppo.
E qualcosa di simile succede quando due babbuini maschi si incontrano: uno dei due saluta l'altro mostrandogli il fondoschiena.
Si tratta di un'offerta sessuale, fatta dall'individuo di rango inferiore a quello di rango superiore per ingraziarselo.
Un comportamento tipico anche dei cani.
Atteggiamenti a vario livello omosessuali riguardano anche insetti e molluschi.
Tra le cimici Afrocimex, ad esempio, un maschio inocula i suoi spermatozoi in un altro maschio, che poi li userà, insieme ai suoi, per fecondare una femmina.
La scoperta più sorprendente è però quella fatta nel 1995 da un gruppo di biologi canadesi, che hanno filmato, a 2512 m di profondità nell'oceano Atlantico, 16 minuti di amplessi "a luci rosse" tra due polpi maschi di specie diverse.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 17, 2021, 17:11:32 pm
E ancora.

Citazione
Alla ricerca di una risposta su che cosa sia veramente l'omosessualità la scienza ha negli ultimi anni studiato le varie fasi in cui si sviluppano i caratteri sessuali.
Partendo da quello che sta alla base di tutto, il cosiddetto sesso cromosomico.
Nella parte più interna di ogni cellula umana in 23 coppie di cromosomi sono conservate le istruzioni per costruire l'intero organismo.
Due di queste coppie sono diverse secondo il sesso: nei maschi hanno forma di XY e nella femmina di XX.
Il cromosoma Y contiene il gene della mascolinità.
Il cromosoma X contiene il gene della femminilità, che si chiama Dss ed è potentissimo.
Infatti è in grado da solo di far diventare femmina un moscerino con sesso cromosomico maschile.
Le possibilità di variazioni dalla "normalità" iniziano già qui.
Un maschio ogni 20 mila nasce con i due cromosomi sessuali femminili XX; e ogni 100 mila femmine ne nasce una con i cromosomi sessuali maschili,XY.
Ogni 30 mila nascite, poi, un individuo XX ha genitali interni sia maschili, sia femminili: un ermafrodita sterile.
E un maschio ogni 700 ha due X e un Y.
Alcune di queste varianti possono portare all'omosessualità? No. Almeno gli studi finora effettuati non l'hanno scoperto.
Ma è molto probabile che possano avere un'influenza sulla sessualità, anche se ancora non si sa quale.
Molti studi d'altronde dimostrano che i geni possono essere responsabili dell'omosessualità.
Ralph Greenspan, un genetista della New York University, ha creato (negli anni '90) in laboratorio un moscerino bisessuale inserendo geni femminili in alcune zone del cervello dei maschi che governano l'odorato (molto importante nella sessualità animale).
Certo, nell'uomo l'odorato svolge un ruolo meno importante.
Ma se questo carattere sessuale ha una causa genetica è probabile che anche altri la abbiano.
E infatti Dean Hamer, del laboratorio del National cancer institute, di Betheseda, negli Stati Uniti e uno psicologo dell'Illinois, Mike Bailey, studiando i gemelli omozigoti omosessuali e ricostruendo la presenza di altri omosessuali nella famiglia d'origine, hanno scoperto che c'è sicuramente un'origine genetica dell'omosessualità maschile.
Ci sono cioè dei geni, che si trasmettono per via materna (perché sono nel cromosoma sessuale X delle femmine, probabilmente in una regione chiamata Hq28), che fanno salire le probabilità di avere figli omosessuali dal 2-4% (media normale) al 13,5%.
Il che significa che se nella famiglia materna l'omosessualità è più diffusa della media è probabile che sia presente il gene che la provoca.

Anche l'omosessualità femminile, secondo i ricercatori della Northwestern University, ha una componente genetica: il 48% delle gemelle omozigote figlie di donne lesbiche sono lesbiche a loro volta.
Ma i cromosomi non sono tutto.
Se i geni contenuti in essi danno gli ordini, a eseguirli o, meglio, a portare alle proteine gli ordini per eseguirli,sono gli ormoni.
Sono testosterone e estradiolo, verso la settima settimana di gravidanza, a trasformare un feto ancora con identità sessuale non riconoscibile in un individuo con organi sessuali.
Non solo danno il via alla costruzione dei genitali esterni,ma anche di quelli interni: ovaie, utero e tube nelle femmine; testicoli, vescicole seminali e prostata nell'uomo.
Sebbene svolgano un ruolo così importante nel determinare il sesso non ci sono però ancora prove che un diverso dosaggio di ormoni durante la gravidanza possa essere alla base di qualche forma di omosessualità.
C'è un caso però in cui un incidente embriologico provoca un sovrafunzionamento delle ghiandole surrenali: l'iperplasia surrenalica congenita.
Le femmine con questa caratteristica nascono con genitali femminili.
Ma l'eccessiva secrezione di ormone maschile delle ghiandole surrenali le mascolinizza: giocano agli indiani e non sanno cosa farsene di gonne e bambole.
Da adulte possono diventare atlete di alto livello, con bicipiti eccezionali*(*per una femmina...).
Il corteggiamento maschile le angoscia, faticano a vivere armoniosamente desideri di femmina, anche se sono attirate dagli uomini.
Per aiutarle ci vuole in questi casi una terapia farmacologica con un anti-ormone maschile.

Durante il corso dell'adolescenza, gli ormoni sono responsabili della formazione di una serie di caratteri secondari tanto ampia che finiscono per avere una grande influenza sulla formazione dell'identità sessuale della persona.
Dall'azione degli ormoni dipendono infatti: la distribuzione dei peli e del grasso nelle varie parti del corpo,lo sviluppo del seno, la forma dei muscoli, la lunghezza dei capelli, il timbro della voce, le linee del viso, l'odore del corpo e l'aggressività.
Hanno anche influenza sul cervello e possono conferirgli capacità maschili (come le abilità spaziali) o femminili (le abilità linguistiche).
C'è chi ipotizza, perciò, che possano quindi predisporre, in alcuni casi, al sorgere di identità sessuali di fatto in contraddizione con il sesso così come sarebbe determinato dalla forma degli organi genitali.
Con ormoni si possono allora "curare" forme di omosessualità?
E' più frequente l'inverso.
Ovvero che persone con identità femminile dentro un corpo maschile cerchino con gli ormoni di acquistare caratteri sessuali femminili.
Come fanno molti transessuali.
Il caso dei trans è molto importante per capire un altro aspetto della sessualità: il cosiddetto orientamento sessuale.
Ci sono cioè individui perfettamente conformati sessualmente e sani di mente che sono convinti di far parte dell'altro sesso: hanno cioè una rappresentazione interna del proprio sesso diversa dal loro sesso biologico.
Questo disagio aumenta, finché chiedono aiuto al medico; alcuni prendono ormoni femminilizzanti per far crescere il seno, altri si sottopongono a interventi chirurgici ai genitali.

Negli ultimi anni molti scienziati sono andati alla ricerca di differenze biologiche che distinguono gli omosessuali e i transessuali dalle persone dello stesso sesso anagrafico.
E della base biologica dell'orientamento sessuale.
Sulla base di studi effettuati dapprima sui topi e poi ripresi anche sugli uomini, Simon Le Vay, un neurobiologo del Salk institute di San Diego, sostiene oggi che in una zona del cervello, l'ipotalamo, c'è un nucleo di neuroni, chiamato Inah 3, che ha molta importanza nel determinare i comportamenti sessuali.
E che questo nucleo è, negli omosessuali, più piccolo che negli eterosessuali, appena più grande di quello delle femmine...
E Dick Swaab dell'Istituto olandese di ricerche del cervello, ha scoperto che un altro nucleo dell'ipotalamo, chiamato BSTc, potrebbe avere un ruolo nel transessualismo.
Sono queste differenze nel cervello a determinare l'orientamento sessuale diverso degli omosessuali e dei transessuali?
E se è così, che ruolo rimane alle cosiddette cause psicologiche?
Prima che se ne identificassero le basi biologiche, si dava spesso la "colpa" dell'omosessualità alla famiglia.
Per esempio, a una madre opprimente o "castrante" e a un padre assente e ostile.
Ma se così fosse, dovrebbe potersi anche "curare" con la psicanalisi.
E invece, lo stesso Sigmund Freud riconosceva che la terapia della psiche non "cura" l'omosessualità.
Ora numerosi studi hanno dimostrato che la famiglia, se ha responsabilità, è solo uno dei tanti tasselli, non il principale.
"Il carattere dei genitori non basta a causare l'omosessualità", sostiene Richard Friedman, psichiatra di New York, uno dei maggiori esperti in questo campo.
E aggiunge:"Possiamo solo dire che la sessualità non nasce una volta per tutte da un meccanismo unico. I nostri studi sui gemelli mostrano che nel 70% dei casi l'omosessualità non è ereditaria. Ci sono anche altre cause, biologiche o psicosociali".

In sostanza: l'omosessualità (piaccia o meno) è una variante tra le tante possibili nel sesso, con una legittimità naturale, quanto quella dei capelli rossi tra quelli albini e quelli neri. E che può avere origini molto diverse.


Per saperne di più:

LeVAY SIMON, A Difference in Hypothalamic Structure between Heterosexual and Homosexual Men
in "Science", 253, 30 agosto 1991.
HAMER DEAN H., HU STELLA, MAGNUSON VICTORIA L., HU NAN e PATTATUCCI ANGELA M.,
A Linkage between DNA Markers on the X Chromosome and Male Sexual Orientation
in "Science", 261, pp.321-327, 16 luglio 1993.
MACKE JENNIFER P., HU NAN, HU STELLA,BAILEY J. MICHAEL,KING VAN L. e BROWN TERRY P.,
Sequence Variation in the Androgen Receptor Gene Is Not a Common Determinant of Male
Sexual Orientation in "American Journal of Human Genetics",53, n.4,ottobre 1993.
LeVAY SIMON, The Sexual Brain, MIT Press, 1993.
LEWONTIN R.C., ROSE STEVEN e KAMIN LEON J., Il gene e la sua mente,
Mondadori, Milano, 1983.
STOLLER ROBERT J., e HERDT GILBERT H., Theories of Origins of Male Homosexuality: A Cross-Cultural
Look in "Archives of General Psychiatry", 42, n.4, aprile 1985.
FAUSTO-STERLING ANNE, Myths of Gender: Biological Theories about Women and Men,
Basic Books, 1992.
BYNE WILLIAM e PARSONS BRUCE, Human Sexual Orientation: The Biologic Theories
Reappraised in "Archives of General Psychiatry", 50, n.3, marzo 1993.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 17, 2021, 17:14:25 pm
Quale sarebbe lo scopo evolutivo dell'omosessualità? Cantare in TV?

E quale sarebbe lo scopo di negare i dati di fatto ?
Quello di aumentare le visite giornaliere ?
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 17, 2021, 17:16:43 pm
Comunque la Vilar pubblicò altri due libri, fra i quali questo.

https://www.amazon.com/Polygamous-Sex-Esther-Vilar/dp/0491017375?fbclid=IwAR3BsMRbl915gyC-yml_fDKr8rb09HjLTw2RQwbkPRvUexPuSnJj8U_9-z8

Citazione
The polygamous sex: A man's right to the other woman Hardcover – January 1, 1976

La prima pubblicazione è del 1974.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 17, 2021, 20:26:12 pm
E quale sarebbe lo scopo di negare i dati di fatto ?
Quello di aumentare le visite giornaliere ?
E quali sarebbero questi dati di fatto? C'è un gene dell'omosessualità?
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: fritz - Agosto 18, 2021, 01:18:52 am
E quali sarebbero questi dati di fatto? C'è un gene dell'omosessualità?

Personalmente ritengo l'omosessualita' un difetto di cui l'individuo che ne soffre ne e' pienamente cosciente. Non confonderei queste persone con i gruppi LGBT, i quali sono perlopiu' conformisti in cerca di assecondare una moda per la maggior parte.

Anche la Chiesa Cattolica ha al suo interno individui omosessuali, e non e' un fatto recente bensi' e' noto che molti ecclesiastici fossero omosessuali, anche famosi.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: fritz - Agosto 18, 2021, 01:30:13 am
Quella dell'omosessualità innata è un'altra pseudoteoria inventata per gisutificare l'agenda LGBT.Se così fosse, non esisterebbero popolazioni in cui l'omosessualità non è repressa, è proprio sconosciuta.

Ma nooo, spero tu stia scherzando! E' esattamente il contrario e lo cantano in tutte le lingue da anni. Per loro il genere e' quello "percepito", non innato. Secondo la teoria gender chiunque puo' essere maschio, femmina, etero, bisex quello che vuoi per scelta.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: fritz - Agosto 18, 2021, 02:04:51 am
Non si deve assolutamente
sperare nei loro sentimenti: le donne sono fred¬
de e impietose. Il mondo sprofonderà quindi
sempre più in questo cattivo gusto, in questa bar¬
barie, in questa deficiente femminilità; e gli uomi¬
ni, questi meravigliosi sognatori, non si sveglie¬
ranno mai dal loro sogno.

Questo concetto cercai di farlo passare qua dentro, stupendomi di come ci fosse una cosi' grande resistenza.

Il punto per me e' il seguente.

Le donne sanno benissimo come sono - ragione per la quale l'amicizia tra donne NON ESISTE - e lucidamente si rendono conto della grande differenza che esiste tra uomo e donna. La Vilar e' una donna che a sua volta conosce bene gli uomini, perche' si rende conto che il maschile e' ad un livello superiore cognitivamente a quello femminile; si meraviglia, come del resto lo fanno tutte le donne - e mi e' capitato che qualcuna mi accennasse al suo stupore - di come gli uomini possano dare tanta retta alle donne.

Dal punto di vista razionale la cosa e' scontata, verissima, e l'ho ripetuta anch'io qua: se gli uomini non fossero attratti dalle donne, oggi la civilta' sarebbe anni luce avanti, e le donne si sarebbero estinte.

L'uomo ha bisogno della donna per le sensazioni che ella in lui provoca: il suo odore, la sua pelle, il suo volto, il suo corpo sono oggetto dell'erotismo maschile. Tutto il resto e' assolutamente secondario, anzi direi di valore nullo per un uomo: all'uomo interessano le donne per questi motivi. Non e' interessato primariamente a quanto e' intelligente, ne' a cosa fa nella vita o quanto guadagna.

Lo sviluppo della societa' ha fatto evolvere i meccanismi di selezione sessuale e gli uomini hanno capito che fattori secondari devono pure essere messi in conto come numero di partner precedenti, condizioni di salute, stabilita' emotiva etc

Per le donne, come gia' accennato poco tempo fa, l'uomo e' invece un provider, uno strumento per acquisire risorse e protezione in cambio del sesso.

L'uomo puo' amare una donna, intendendo con "amore" un'alterazione della psiche maschile simile ad una fissazione che lo portano a preferire su tutte un determinato tipo di donna, e puo' anche rischiare la vita pur di averla.

La donna non prova nulla di simile per nessun uomo. La donna soffre unicamente per il fatto di essere stata scartata a discapito di un'altra, e teme che cio' infici nel suo potere di selezione sessuale. Per la donna le sofferenze relazionali sono piu' legate "alla fama" di lei. Le sofferenze relazionali di un uomo sono invece paragonabili ad un lutto: un uomo che viene rifiutato e' come se improvvisamente si sentisse orfano di una persona verso cui prova una forte attrazione che travalica il sesso; ritengo che anche in questo caso sia evidente la tendenza dell'uomo a idealizzare, a spingersi verso la trascendenza.

Non so quanto di giusto io abbia scritto, l'ho fatto basandomi un po' sulle mie conoscenze e anche quelle di amici e persone che conosco.

In poche parole, la donna e' piu' animalesca dell'uomo, e non bisognerebbe avere timore di dire che la donna e' inferiore all'uomo in quanto essere dotato di cognizione e comportamenti piu' primitivi e assolutamente opportunistici.

Torno a ripetere, come faccio ogni volta che tocco questo tasto, che dire che la donna e' inferiore all'uomo non significa condannarla per quello che e', oppure odiarla, anzi e' l'esatto contrario: e' solo accettando i limiti delle persone, in questo caso delle donne, che si capisce cosa non e' lecito pretendere da loro, e forse se tutti ne fossimo coscienti, uomini e donne soffrirebbero molto meno nel relazionarsi.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 18, 2021, 16:21:46 pm
Non è che sia tutto sbagliato, ma ci sono donne che fanno follie per gli uomini, basti pensare alle amanti di Picasso o a quelle che continuano a stare (pur potendo andarsene) con uomini che le picchiano
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 18, 2021, 20:54:59 pm
E quali sarebbero questi dati di fatto? C'è un gene dell'omosessualità?

Ancora ?
Vicus, fingi di non saper leggere ?

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,12892.msg200565.html#msg200565

Citazione
Alla ricerca di una risposta su che cosa sia veramente l'omosessualità la scienza ha negli ultimi anni studiato le varie fasi in cui si sviluppano i caratteri sessuali.
Partendo da quello che sta alla base di tutto, il cosiddetto sesso cromosomico.
Nella parte più interna di ogni cellula umana in 23 coppie di cromosomi sono conservate le istruzioni per costruire l'intero organismo.
Due di queste coppie sono diverse secondo il sesso: nei maschi hanno forma di XY e nella femmina di XX.
Il cromosoma Y contiene il gene della mascolinità.
Il cromosoma X contiene il gene della femminilità, che si chiama Dss ed è potentissimo.
Infatti è in grado da solo di far diventare femmina un moscerino con sesso cromosomico maschile.
Le possibilità di variazioni dalla "normalità" iniziano già qui.
Un maschio ogni 20 mila nasce con i due cromosomi sessuali femminili XX; e ogni 100 mila femmine ne nasce una con i cromosomi sessuali maschili,XY.
Ogni 30 mila nascite, poi, un individuo XX ha genitali interni sia maschili, sia femminili: un ermafrodita sterile.
E un maschio ogni 700 ha due X e un Y.
Alcune di queste varianti possono portare all'omosessualità? No. Almeno gli studi finora effettuati non l'hanno scoperto.
Ma è molto probabile che possano avere un'influenza sulla sessualità, anche se ancora non si sa quale.
Molti studi d'altronde dimostrano che i geni possono essere responsabili dell'omosessualità.
Ralph Greenspan, un genetista della New York University, ha creato (negli anni '90) in laboratorio un moscerino bisessuale inserendo geni femminili in alcune zone del cervello dei maschi che governano l'odorato (molto importante nella sessualità animale).
Certo, nell'uomo l'odorato svolge un ruolo meno importante.
Ma se questo carattere sessuale ha una causa genetica è probabile che anche altri la abbiano.
E infatti Dean Hamer, del laboratorio del National cancer institute, di Betheseda, negli Stati Uniti e uno psicologo dell'Illinois, Mike Bailey, studiando i gemelli omozigoti omosessuali e ricostruendo la presenza di altri omosessuali nella famiglia d'origine, hanno scoperto che c'è sicuramente un'origine genetica dell'omosessualità maschile.
Ci sono cioè dei geni, che si trasmettono per via materna (perché sono nel cromosoma sessuale X delle femmine, probabilmente in una regione chiamata Hq28), che fanno salire le probabilità di avere figli omosessuali dal 2-4% (media normale) al 13,5%.
Il che significa che se nella famiglia materna l'omosessualità è più diffusa della media è probabile che sia presente il gene che la provoca.

Anche l'omosessualità femminile, secondo i ricercatori della Northwestern University, ha una componente genetica: il 48% delle gemelle omozigote figlie di donne lesbiche sono lesbiche a loro volta.
Ma i cromosomi non sono tutto.
Se i geni contenuti in essi danno gli ordini, a eseguirli o, meglio, a portare alle proteine gli ordini per eseguirli,sono gli ormoni.
Sono testosterone e estradiolo, verso la settima settimana di gravidanza, a trasformare un feto ancora con identità sessuale non riconoscibile in un individuo con organi sessuali.
Non solo danno il via alla costruzione dei genitali esterni,ma anche di quelli interni: ovaie, utero e tube nelle femmine; testicoli, vescicole seminali e prostata nell'uomo.
Sebbene svolgano un ruolo così importante nel determinare il sesso non ci sono però ancora prove che un diverso dosaggio di ormoni durante la gravidanza possa essere alla base di qualche forma di omosessualità.
C'è un caso però in cui un incidente embriologico provoca un sovrafunzionamento delle ghiandole surrenali: l'iperplasia surrenalica congenita.
Le femmine con questa caratteristica nascono con genitali femminili.
Ma l'eccessiva secrezione di ormone maschile delle ghiandole surrenali le mascolinizza: giocano agli indiani e non sanno cosa farsene di gonne e bambole.
Da adulte possono diventare atlete di alto livello, con bicipiti eccezionali*(*per una femmina...).
Il corteggiamento maschile le angoscia, faticano a vivere armoniosamente desideri di femmina, anche se sono attirate dagli uomini.
Per aiutarle ci vuole in questi casi una terapia farmacologica con un anti-ormone maschile.

Durante il corso dell'adolescenza, gli ormoni sono responsabili della formazione di una serie di caratteri secondari tanto ampia che finiscono per avere una grande influenza sulla formazione dell'identità sessuale della persona.
Dall'azione degli ormoni dipendono infatti: la distribuzione dei peli e del grasso nelle varie parti del corpo,lo sviluppo del seno, la forma dei muscoli, la lunghezza dei capelli, il timbro della voce, le linee del viso, l'odore del corpo e l'aggressività.
Hanno anche influenza sul cervello e possono conferirgli capacità maschili (come le abilità spaziali) o femminili (le abilità linguistiche).
C'è chi ipotizza, perciò, che possano quindi predisporre, in alcuni casi, al sorgere di identità sessuali di fatto in contraddizione con il sesso così come sarebbe determinato dalla forma degli organi genitali.
Con ormoni si possono allora "curare" forme di omosessualità?
E' più frequente l'inverso.
Ovvero che persone con identità femminile dentro un corpo maschile cerchino con gli ormoni di acquistare caratteri sessuali femminili.
Come fanno molti transessuali.
Il caso dei trans è molto importante per capire un altro aspetto della sessualità: il cosiddetto orientamento sessuale.
Ci sono cioè individui perfettamente conformati sessualmente e sani di mente che sono convinti di far parte dell'altro sesso: hanno cioè una rappresentazione interna del proprio sesso diversa dal loro sesso biologico.
Questo disagio aumenta, finché chiedono aiuto al medico; alcuni prendono ormoni femminilizzanti per far crescere il seno, altri si sottopongono a interventi chirurgici ai genitali.

Negli ultimi anni molti scienziati sono andati alla ricerca di differenze biologiche che distinguono gli omosessuali e i transessuali dalle persone dello stesso sesso anagrafico.
E della base biologica dell'orientamento sessuale.
Sulla base di studi effettuati dapprima sui topi e poi ripresi anche sugli uomini, Simon Le Vay, un neurobiologo del Salk institute di San Diego, sostiene oggi che in una zona del cervello, l'ipotalamo, c'è un nucleo di neuroni, chiamato Inah 3, che ha molta importanza nel determinare i comportamenti sessuali.
E che questo nucleo è, negli omosessuali, più piccolo che negli eterosessuali, appena più grande di quello delle femmine...
E Dick Swaab dell'Istituto olandese di ricerche del cervello, ha scoperto che un altro nucleo dell'ipotalamo, chiamato BSTc, potrebbe avere un ruolo nel transessualismo.
Sono queste differenze nel cervello a determinare l'orientamento sessuale diverso degli omosessuali e dei transessuali?
E se è così, che ruolo rimane alle cosiddette cause psicologiche?
Prima che se ne identificassero le basi biologiche, si dava spesso la "colpa" dell'omosessualità alla famiglia.
Per esempio, a una madre opprimente o "castrante" e a un padre assente e ostile.
Ma se così fosse, dovrebbe potersi anche "curare" con la psicanalisi.
E invece, lo stesso Sigmund Freud riconosceva che la terapia della psiche non "cura" l'omosessualità.
Ora numerosi studi hanno dimostrato che la famiglia, se ha responsabilità, è solo uno dei tanti tasselli, non il principale.
"Il carattere dei genitori non basta a causare l'omosessualità", sostiene Richard Friedman, psichiatra di New York, uno dei maggiori esperti in questo campo.
E aggiunge:"Possiamo solo dire che la sessualità non nasce una volta per tutte da un meccanismo unico. I nostri studi sui gemelli mostrano che nel 70% dei casi l'omosessualità non è ereditaria. Ci sono anche altre cause, biologiche o psicosociali".

In sostanza: l'omosessualità (piaccia o meno) è una variante tra le tante possibili nel sesso, con una legittimità naturale, quanto quella dei capelli rossi tra quelli albini e quelli neri. E che può avere origini molto diverse.


Per saperne di più:

LeVAY SIMON, A Difference in Hypothalamic Structure between Heterosexual and Homosexual Men
in "Science", 253, 30 agosto 1991.
HAMER DEAN H., HU STELLA, MAGNUSON VICTORIA L., HU NAN e PATTATUCCI ANGELA M.,
A Linkage between DNA Markers on the X Chromosome and Male Sexual Orientation
in "Science", 261, pp.321-327, 16 luglio 1993.
MACKE JENNIFER P., HU NAN, HU STELLA,BAILEY J. MICHAEL,KING VAN L. e BROWN TERRY P.,
Sequence Variation in the Androgen Receptor Gene Is Not a Common Determinant of Male
Sexual Orientation in "American Journal of Human Genetics",53, n.4,ottobre 1993.
LeVAY SIMON, The Sexual Brain, MIT Press, 1993.
LEWONTIN R.C., ROSE STEVEN e KAMIN LEON J., Il gene e la sua mente,
Mondadori, Milano, 1983.
STOLLER ROBERT J., e HERDT GILBERT H., Theories of Origins of Male Homosexuality: A Cross-Cultural
Look in "Archives of General Psychiatry", 42, n.4, aprile 1985.
FAUSTO-STERLING ANNE, Myths of Gender: Biological Theories about Women and Men,
Basic Books, 1992.
BYNE WILLIAM e PARSONS BRUCE, Human Sexual Orientation: The Biologic Theories
Reappraised in "Archives of General Psychiatry", 50, n.3, marzo 1993
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Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 18, 2021, 23:09:22 pm
Frank sei tu che non sai leggere: se esistesse un gene dell'omosessualità, quest'ultima sarebbe presente in tutte le poplazioni ma non è affatto così.

Dai anche un'occhiata allle teorie "scientifiche" dei genetisti di cent'anni fa, oggi completamente ridicolizzate (quando non addirittura aberranti).
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: fritz - Agosto 19, 2021, 09:44:54 am
se esistesse un gene dell'omosessualità, quest'ultima sarebbe presente in tutte le poplazioni ma non è affatto così.

Non vedo cosa c'entri. E non capisco la motivazione della tua affermazione. Perche' dovrebbe essere presente ovunque? E perche' se non si e' ancora trovato questo presunto gene, allora si puo' affermare che non esiste?

Citazione
Dai anche un'occhiata allle teorie "scientifiche" dei genetisti di cent'anni fa, oggi completamente ridicolizzate (quando non addirittura aberranti).

Il DNA e' stato scoperto nel 1953, ci credo che le teorie di cent'anni fa sono assolutamente antiquate per la scienza moderna.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 19, 2021, 10:59:20 am
Non esiste nemmeno "il gene dell'intelligenza", se è per questo...
Esiste un mix di fattori, come ho già avuto modo di farti notare, ma siccome la religione dice che "non è vero", bla bla bla, allora seguiti a portare avanti le tue tesi negazioniste.
Vicus, come ho già avuto modo di farti notare in passato, queste discussioni fra me e te non hanno senso.
Come non hanno senso quando parliamo di Covid-19, e come non avevano senso in passato quando parlavi di scie chimiche, alle quali tu credi e io no...
E non hanno nemmeno senso perché, alla fine della fiera, tu non sei un esperto in materia come non lo sono io.
Tra l'altro in questa discussione l'argomento trattato è il libro di Esther Vilar, perciò credo proprio sia il caso di spostare questi commenti altrove, in una discussione apposita, che eventualmente continuerai a portare avanti tu, visto e considerato che l'argomento froci lo ficchi ovunque.

Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 19, 2021, 13:39:13 pm
Non esiste nemmeno "il gene dell'intelligenza", se è per questo...
Esiste un mix di fattori, come ho già avuto modo di farti notare, ma siccome la religione dice che "non è vero", bla bla bla, allora seguiti a portare avanti le tue tesi negazioniste.
Vicus, come ho già avuto modo di farti notare in passato, queste discussioni fra me e te non hanno senso.
Come non hanno senso quando parliamo di Covid-19, e come non avevano senso in passato quando parlavi di scie chimiche, alle quali tu credi e io no...
E non hanno nemmeno senso perché, alla fine della fiera, tu non sei un esperto in materia come non lo sono io.
Tra l'altro in questa discussione l'argomento trattato è il libro di Esther Vilar, perciò credo proprio sia il caso di spostare questi commenti altrove, in una discussione apposita, che eventualmente continuerai a portare avanti tu, visto e considerato che l'argomento froci lo ficchi ovunque.
Non l'ho cominciata io la discussione sui froci. La religione non si occupa di scienza. Per un uomo e specialmente per un attivista maschile, fare affermazioni favorevoli ad alleanze col femminismo, guerra tra i sessi (voluta dal femminismo), agenda LGBT (antimaschile senza se e senza ma) è come darsi calci sulle gengive.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: fritz - Agosto 25, 2021, 02:48:08 am
Ho continuato a leggere gli altri spezzoni riportati da Frank. Inutile dire che sono d'accordo con quasi-tutto quello che ha scritto Esther Vilar: e' impressionante come quanto ho maturato riguardo questo tema coincida quasi alla perfezione con il pensiero della Vilar.
La cosa che un po' mi spaventa e' che sono d'accordo con quasi-tutto con una donna; questo conferma un'altra delle mie teorie, e cioe' che le donne sono mediamente piu' consapevoli della realta', ed e' raccapricciante che sia io che la Vilar ci troviamo d'accordo pure sulla genesi di questo attaccamento alla realta': perche' la donna e' un essere piu' primitivo dell'uomo, e quindi piu' legato al hic et hunc, con scarsa capacita' di programmazione e astrazione.


C'e' solo una cosa sulla quale io non sono d'accordo con la Vilar, finora: per me le differenze tra uomo e donna sono insite nella natura, si' frutto dell'evoluzione, ma ritengo che queste differenze siano impossibili da diminuire: la donna e' irreversibilmente un essere cognitivamente inferiore, senza nulla togliere alla sua dignita' e al suo valore.

Il problema di fondo e' allora, e rimane, il perche' si e' voluto femminilizzare la societa': come gia' detto in diverse occasioni, e la Vilar non poteva arrivarci perche' ai suoi tempi era ancora troppo difficile capirlo, il fine ultimo e' generare una societa' totalmente consumista e priva di punti di riferimento, creata appositamente per essere sfruttata, spremuta come un limone e poi il singolo individuo buttato una (in 'sti giorni vedo che qualcuno azzarda un referendum sull'Eutanasia) fossa comune o invitato a togliersi la vita, giacche' dal punto di vista economico divenuto un peso per la societa' (da qui la voglia di far fuori tutti gli anziani).

La societa' consumistica ha sostituito Dio (io sono agnostico) con il Denaro. Per un credente, questa sarebbe la conferma dell'inizio dell'Apocalisse (fa venire i brividi il come alcune cose coincidano perfettamente). Il Denaro puo' sostituirsi a Dio solo in una societa' femminea, priva di virilita' e valore e propensione verso il miglioramento, il spingersi verso qualcosa che vada oltre i beni terreni.

Questa societa' ha utilizzato la Scienza come strumento giustificatrice della propria Filosofia luciferina. Purtroppo anche in questo caso la Scienza si e' piegata all'interesse. Non dimentichiamo che anche la Chiesa Cattolica ha fatto la stessa identica cosa, quando deteneva il monopolio del Sapere Scientifico che sfrutto' per secoli per imporsi e giustificarsi come potere temporale (la fine di Giordano Bruno ne e' un tragico esempio).

Il problema di fondo quindi e', e lo ripeto, non le donne. Il problema sono quegli uomini (coloro che tirano le fila dei grandi gruppi finanziari) che, dopo la presa della Bastiglia e la guerra di secessione americana, vogliono ritornare in un'epoca schiavista.

Mi astengo da considerazioni metafisiche, ma ritengo che l'uomo, inteso come maschio, abbia anche lui un limite, ed e' quello di non essere in grado di gestire un potere troppo grande, pena impazzire o delirare.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 25, 2021, 05:25:44 am
Questa dittatura è l'inevitabile, logico sviluppo della rivoluzione francese. De Sade la capì meglio di tutti, preconizzando un estremo individualismo e una violenza esercitata non solo sulle coscienze, ma persino sui corpi (l'attuale biocrazia) come ci ha ricordato Pasolini nel suo ultimo film.
Giordano Bruno (inviso persino ai luterani) è un'altra narrativa diffusa dal potere per giustificare il grigio, innominabile presente.
Eravamo una splendida civiltà e oggi viviamo in città squallide e informi, governati da venduti con onorificenze straniere che non abbiamo mai votato (più dittatura di così).
Come hai evidenziato la scienza non serve più la verità ma è diventata il megafono del potere:

(https://i.imgflip.com/5kppet.jpg)
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 25, 2021, 20:02:24 pm
Non l'ho cominciata io la discussione sui froci. La religione non si occupa di scienza. Per un uomo e specialmente per un attivista maschile, fare affermazioni favorevoli ad alleanze col femminismo, guerra tra i sessi (voluta dal femminismo), agenda LGBT (antimaschile senza se e senza ma) è come darsi calci sulle gengive.

Sì, ok, ma non è a me che devi dire queste cose.
Per me discorsi tipo "facciamo alleanze col femminismo" non stanno né in cielo né in terra.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: fritz - Agosto 26, 2021, 02:44:16 am
Questa dittatura è l'inevitabile, logico sviluppo della rivoluzione francese.

Abbi pazienza, ma non sono per niente d'accordo e mi sembra un modo abbastanza distorto e di parte di interpretare fatti storici dove c'e' davvero poco o nulla da interpretare. La Rivoluzione Francese e' la logica ribellione ad un potere miope, che non si cura dei cittadini e li tratta come indegni di vivere.
Parliamo di una rivoluzione che fu solo l'ultima di una grande serie: quella inglese, quella tedesca (la guerra dei 30 anni), e infine le guerre di indipendenza italiane.

Citazione
Giordano Bruno (inviso persino ai luterani) è un'altra narrativa diffusa dal potere per giustificare il grigio, innominabile presente.

Anche qua mi sembra che tu sia totalmente di parte, e non ti sforzi neppure di fare un'analisi super partes: quella di Giordano Bruno e' e rimarra' una macchia indelebile nella storia della Chiesa Cattolica che ha ucciso con l'inganno, torturandolo, un uomo che ha avuto come unica colpa quella di dichiararsi ateo (ma su moltissime altre cose disse cose di una profondita' che ancora oggi rimane notevole).


Ad ogni modo, e' esattamente il contrario di quanto affermi: le elites vogliono ritornare ad una situazione precedente alla Rivoluzione Francese.

Vogliono cioe' tornare ad una sorta di Potere Assoluto, non piu' declinabile attraverso la monarchia e quindi tramite democrazie controllate. Esattamente com'era prima della Rivoluzione Francese (sebbene esistesse in Francia Gli Stati Generali, ma il Terzo Stato era il due di coppe con briscola a mazze).
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 26, 2021, 03:23:06 am
Che dirti Fritz, anch'io un tempo mi bevevo questa roba ma poi mi sono ampiamente e LIBERAMENTE documentato per anni (hai sicuramente capito che la "Chiesa profonda" oggi la Rivoluzione praticamente la difende) e ho cambiato idea. In realtà la maggior parte della gente della Rivoluzione Francese sa poco, se non che "abbatté i tiranni e cancellò la superstizione in nome... della Dea Ragione":

(https://labuonastrada.files.wordpress.com/2021/01/dea-ragione.jpg)

Non sto difendendo la monarchia o il ceto nobile, basato su un odioso privilegio di casta e non di merito, che chi (casualmente) conosce sa quanto vende ogni giorno l'anima pur di mantenere o guadagnaere il potere.
Semplicemente la RF, causa del Terrore e del primo genocidio di massa della Storia, è stata l'inizio di una deriva che ha inevitabilmente portato ai totalitarismi moderni (del '900 e del 21° secolo).
De Sade lo capì perfettamente, preconizzò la società malata di oggi non solo in senso sessuale come si potrebbe pensare: l'individualismo, la riduzione dell'essere umano a merce e oggetto di piacere, l'onnipresente sadismo (appunto) dal bullismo al luogo di lavoro, la violenza sulle coscienze che oggi si estende anche ai corpi.
Gli altri autori hanno solo alzato fumo, a partire da Voltaire che oltre a essere fortemente razzista (lo sapevate?) era pure una spia inglese.
Rousseau, con la sua idiozia del Buon Selvaggio che la società corrompe ha fatto più disastri di un'atomica, autori maschili compresi che scrivono (letteralmente) bestialità come quella di uomini-scimmie in un felice animalesco stato di natura, poi corrotti dalla civiltà inventata (ma vi pare possibile?!) dalle femmine. Ma si possono bere fole del genere?

Il nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Caiovaleriocatullo - Agosto 26, 2021, 13:15:26 pm
Che dirti Fritz, anch'io un tempo mi bevevo questa roba ma poi mi sono ampiamente e LIBERAMENTE documentato per anni (hai sicuramente capito che la "Chiesa profonda" oggi la Rivoluzione praticamente la difende) e ho cambiato idea. In realtà la maggior parte della gente della Rivoluzione Francese sa poco, se non che "abbatté i tiranni e cancellò la superstizione in nome... della Dea Ragione":


Non sto difendendo la monarchia o il ceto nobile, basato su un odioso privilegio di casta e non di merito, che chi (casualmente) conosce sa quanto vende ogni giorno l'anima pur di mantenere o guadagnaere il potere.
Semplicemente la RF, causa del Terrore e del primo genocidio di massa della Storia, è stata l'inizio di una deriva che ha inevitabilmente portato ai totalitarismi moderni (del '900 e del 21° secolo).
De Sade lo capì perfettamente, preconizzò la società malata di oggi non solo in senso sessuale come si potrebbe pensare: l'individualismo, la riduzione dell'essere umano a merce e oggetto di piacere, l'onnipresente sadismo (appunto) dal bullismo al luogo di lavoro, la violenza sulle coscienze che oggi si estende anche ai corpi.
Gli altri autori hanno solo alzato fumo, a partire da Voltaire che oltre a essere fortemente razzista (lo sapevate?) era pure una spia inglese.
Rousseau, con la sua idiozia del Buon Selvaggio che la società corrompe ha fatto più disastri di un'atomica, autori maschili compresi che scrivono (letteralmente) bestialità come quella di uomini-scimmie in un felice animalesco stato di natura, poi corrotti dalla civiltà inventata (ma vi pare possibile?!) dalle femmine. Ma si possono bere fole del genere?

Il nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.

Sulla Rivoluzione Francese sono sostanzialmente d'accordo.

Per quanto riguarda il Divin Marchese, a mio avviso la sua posizione era orientata sulla denuncia di quello che avveniva negli ambienti libertini dominati dal clero e dall'aristocrazia (gli aguzzini di Justine erano tutti chierici e aristocratici). I suoi scritti sulla morale parlano chiaro circa la sua distanza dai valori dell'Antico Regime. Lui infatti sembra denunciare i libertini, ma dal punto di vista morale condanna Justine perché rappresenta i valori del cristianesimo, a suo parere funzionali a favorire il potere dei libertini: secondo De Sade Justine se la cerca perché cerca di perseguire la "virtù".

Il sadismo femminile su cui si basano i rapporti uomo-donna oggi, come descrive Esther Vilar, funziona a sua volta grazie al masochismo della maggior parte degli uomini. Se gli uomini non fossero tutti così "bravi ragazzi" non andrebbero in rovina per colpa delle donne.
Comunque non mi pare che oggi le donne possano finire in situazioni come quelle descritte da De Sade. Oggi, dopo la rivoluzione francese, le disavventure della virtù sono tutte maschili. Le disavventure femminili riguardano solo alcune donne di alcune parti del mondo.
In pratica quello che è cambiato fra prima e dopo la RF è che non ci sono più vittime femminili, mentre le vittime maschili sono aumentate: prima solo alcuni uomini venivano torturati e massacrati, mentre oggi succede a tutti coloro che hanno a che fare con le donne (anche se magari non così spesso nei modi apparentemente più cruenti di cui si parla in quei libri).
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 26, 2021, 13:42:14 pm
Per quanto riguarda il Divin Marchese, a mio avviso la sua posizione era orientata sulla denuncia di quello che avveniva negli ambienti libertini dominati dal clero e dall'aristocrazia (gli aguzzini di Justine erano tutti chierici e aristocratici).
Avveniva? Mica erano come certi chierici di oggi! In realtà il marchese fu tra i primi a diffondere la tipica idea illuminista che ogni morale sarebbe solo una facciata ipocrita. E' un tema ricorrente nei media, basti vedere la commedia all'italiana (Sordi, Mastroianni, Manfredi, Fellini...)
Citazione
secondo De Sade Justine se la cerca perché cerca di perseguire la "virtù".
Appunto, conferma la tesi cara ai laicisti che la morale non esisterebbe e non sarebbe umanamente possibile.
Quanto agli aristocratici... una con cui sono stato discendeva dal figlio illegittimo di un marchese spagnolo, che si era recato in Francia a spargere il real seme... subito dopo la Rivoluzione Francese.
Detto questo, Justine è un personaggio di fantasia ma che non si discosta troppo da certe donne di oggi: la natura imita l'arte e il nichilismo del nostro tempo ha prodotto donne così, più (colpevolmente) ingenue che "virtuose", che si vanno a scegliere uomini che le usano e le scaricano.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Utente cancellato - Agosto 26, 2021, 13:47:32 pm
Che dirti Fritz, anch'io un tempo mi bevevo questa roba ma poi mi sono ampiamente e LIBERAMENTE documentato per anni (hai sicuramente capito che la "Chiesa profonda" oggi la Rivoluzione praticamente la difende) e ho cambiato idea. In realtà la maggior parte della gente della Rivoluzione Francese sa poco, se non che "abbatté i tiranni e cancellò la superstizione in nome... della Dea Ragione":

(https://labuonastrada.files.wordpress.com/2021/01/dea-ragione.jpg)

Non sto difendendo la monarchia o il ceto nobile, basato su un odioso privilegio di casta e non di merito, che chi (casualmente) conosce sa quanto vende ogni giorno l'anima pur di mantenere o guadagnaere il potere.
Semplicemente la RF, causa del Terrore e del primo genocidio di massa della Storia, è stata l'inizio di una deriva che ha inevitabilmente portato ai totalitarismi moderni (del '900 e del 21° secolo).
De Sade lo capì perfettamente, preconizzò la società malata di oggi non solo in senso sessuale come si potrebbe pensare: l'individualismo, la riduzione dell'essere umano a merce e oggetto di piacere, l'onnipresente sadismo (appunto) dal bullismo al luogo di lavoro, la violenza sulle coscienze che oggi si estende anche ai corpi.
Gli altri autori hanno solo alzato fumo, a partire da Voltaire che oltre a essere fortemente razzista (lo sapevate?) era pure una spia inglese.
Rousseau, con la sua idiozia del Buon Selvaggio che la società corrompe ha fatto più disastri di un'atomica, autori maschili compresi che scrivono (letteralmente) bestialità come quella di uomini-scimmie in un felice animalesco stato di natura, poi corrotti dalla civiltà inventata (ma vi pare possibile?!) dalle femmine. Ma si possono bere fole del genere?

Il nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.

guarda che i massacri, i genocidi, le discriminazioni ci stavano anche prima della rivoluzione francese (a cui poi dar la colpa dei massacri avvenuti in altri Paese, 150 anni dopo è non obiettivo).
la storia antica è piena dal 600 al medievo al mondo antico.  si massacravano popolazioni intere quando si decideva di far guerra, in occidente come in oriente.
la vita del singolo valeva assai poco, specie quando c'è un ideale (che si chiami comunismo o Dio) a cui si è disponibili a sacrificare la vita (sempre l'altrui, mai la propria, seduti in poltrona).
l'unica differenza è che con le rivoluzioni atlantiche puoi sbattere in faccia al tiranno che è solo un tiranno che sta lì per il potere e non per diritti sovrannaturali e immutabili.

Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Caiovaleriocatullo - Agosto 26, 2021, 13:57:44 pm
In realtà il marchese fu tra i primi a diffondere la tipica idea illuminista che ogni morale sarebbe solo una facciata ipocrita. E' un tema ricorrente nei media, basti vedere la commedia all'italiana (Sordi, Mastroianni, Manfredi, Fellini...)Appunto, conferma la tesi cara ai laicisti che la morale non esisterebbe e non sarebbe umanamente possibile.

Sì, intendevo proprio questo.

Citazione
Avveniva? Mica erano come certi chierici di oggi!

A mio parere la vita e l'opera di De Sade lasciano intendere molte cose. Non so se lui fosse davvero colpevole dei crimini di cui era accusato: sosteneva di non esserlo e che i suoi fossero libri di denuncia e condanna del libertinismo (almeno di quello pratico, perché a livello teorico era un libertino anche lui). Quello che è certo è che i suoi libri descrivono cose di cui aveva un'esperienza diretta, e che visse le sue esperienze depravate grazie al rapporto con suo zio, un chierico, e con gli ambienti collegati.

guarda che i massacri, i genocidi, le discriminazioni ci stavano anche prima della rivoluzione francese (a cui poi dar la colpa dei massacri avvenuti in altri Paese, 150 anni dopo è non obiettivo).
la storia antica è piena dal 600 al medievo al mondo antico.  si massacravano popolazioni intere quando si decideva di far guerra, in occidente come in oriente.
la vita del singolo valeva assai poco, specie quando c'è un ideale (che si chiami comunismo o Dio) a cui si è disponibili a sacrificare la vita (sempre l'altrui, mai la propria, seduti in poltrona).
l'unica differenza è che con le rivoluzioni atlantiche puoi sbattere in faccia al tiranno che è solo un tiranno che sta lì per il potere e non per diritti sovrannaturali e immutabili.

Quello che dici è vero, ma la Rivoluzione Francese fu il primo esempio, nella storia, di mobilitazione totale delle masse, che avvenne con le stesse modalità proprie dei totalitarismi del '900 (vedi Jünger e Arendt) e non a caso portò a una dittatura.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 26, 2021, 14:16:46 pm
Proprio all'epoca del marchese i rivoluzionari massacrarono migliaia di chierici (non ricchi, curati di campagna), non certo pe ril loro libertinaggio.
Il genocidio della Vandea non si può accomunare a leggi di guerra o pratiche di conquista del passato per molti motivi:

«Le mie colonne armate hanno già fatto meraviglie, nessun ribelle è sfuggito». Così scriveva al Comitato di salute pubblica della Rivoluzione (francese) il generale Turreau, inviato in Vandea a capo delle truppe di Parigi. 'Meraviglie' rivoluzionarie: stragi di donne e bambini [e anche uomini ovviamente] in nome dello 'spopolamento' che doveva colpire la Vandea, vittima sacrificale (ancorché cattolica) delle strategie demografiche dell'ordine nazionale post-1789.
Lo stesso Babeuf quantificava in un milione di morti l'ammontare di questa strage, cifra ridimensionata in centodiciassettemila vittime dallo storico Reynald Secher. Nei giorni scorsi un gruppo di archeologi francesi ha rinvenuto nel dipartimento della Sarthe due fosse comuni con una trentina di cadaveri. Si tratterebbero per lo più di vittime vandeane uccise dai giacobini in maniera sommaria; le spoglie, che attestano torture, ossa rotte, femori e mandibole fracassate. Di Babeuf in Francia è appena stato ripubblicato La guerre de la Vandée et le système de dépopulation (Cerf), arricchito di importanti inediti che offrono particolari inquietanti sulla vicenda. Gli eventi vandeani furono contrassegnati da strategie poi divenute 'classiche' nei genocidi del XX secolo, come rimarca lo storico Stéphane Courtois, autore del celebre Libro nero del comunismo, nella nuova prefazione al testo di Babuef (qui a fianco ne sono tradotti alcuni stralci). I gulag sovietici, i lager nazisti, le stragi di Pol Pot, tutti eventi accomunati delle caratteristiche anticipate in Vandea: sterminio generalizzato di combattenti e civili, carestia programmata, azione militare come «una macchina, un meccanismo che, una volta caricato, non si può più fermare e rispetto al quale gli attori restano muti: premonizione delle grandi burocrazie sterminatrici dei regimi totalitari», annota Courtois. Ancora, Vandea e drammi del Novecento sono accomunati dalla frequente mancanza di ordini scritti di sterminio, rimarca lo studioso transalpino: «Gli storici non trovano alcun foglio firmato dalla mano di Hitler che ordina il genocidio degli ebrei, e nemmeno quello di Pol Pot nel caso cambogiano. Lenin e Stalin erano più diretti – o più sicuri della loro impunità – e non esitavano a stendere per iscritto questi ordini, ma prendendo la precauzione di associarvi gli altri membri dell'ufficio politico». I generali francesi mandati in Vandea si sentivano chiaramente autorizzati da Parigi a mettere ferro e fuoco la regione: «Ho raccomandato che venga fatta una sorveglianza particolare sugli eserciti e le ricerche fatte al riguardo hanno già dato qualche successo, e se le mie intenzioni verranno assecondate, non esisteranno più in Vandea, nel giro di quindici giorni, né case, né sostanze, né armi né abitanti». Così il 24 gennaio 1794 il generale Turreau scriveva al Comitato di salute pubblica in un documento inedito reso noto nella nuova edizione del libro di Babeuf. Il carattere smaccatamente anti-cristiano dei fatti della Vandea si deduce dalla stessa lettera di Turreau: «Spero di farvi avere ben presto una collezione molto interessante di vasi sacri, di ornamenti di chiese e di altri effetti d'oro e argento». Nel libro viene riportata anche la missiva inedita, datata 6 dicembre 1793, del generale Carrier relativa all'annegamento di massa compiuto a Nantes contro un gruppo di preti 'refrattari', cioè decisi a non giurare fedeltà alla Repubblica: «L'incidente dei preti morti nella Loira diverte tutti i cittadini; i miei colleghi di Angers me ne inviano cinquantatré». Per la prima volta, poi, nel libro viene pubblicata la legge di sterminio [vi ricorda qualcosa?] stabilita il 1 ottobre 1793 dalla Convenzione nazionale con cui si intima all'esercito «lo sterminio dei briganti vandeani»: «Soldati della libertà, bisogna che i briganti della Vandea siano sterminati prima della fine di ottobre: la salvezza della patria lo esige; l'impazienza del popolo francese lo comanda; il suo coraggio deve compierlo». Ma chi bisognava considerare – fu la richiesta di politici e funzionari – per 'briganti vandeani'? La risposta del Comitato fu perentoria: «Tutti gli abitanti residenti in Vandea». Fine del XVIII secolo, età dei Lumi: iniziava l'epoca dei genocidi.

PS Ho conosciuto dei vandeani, sono stato in Vandea. Tutta un'altra Francia. Una mia amica è stata la protagonista di questo eccellente film, a metà tra dramma e documentario:
https://www.amazon.it/rebellion-sottotitolata-versione-originale-francese/dp/B01N786TYT
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: fritz - Agosto 30, 2021, 23:31:54 pm
Che dirti Fritz, anch'io un tempo mi bevevo questa roba ma poi mi sono ampiamente e LIBERAMENTE documentato per anni (hai sicuramente capito che la "Chiesa profonda" oggi la Rivoluzione praticamente la difende) e ho cambiato idea. In realtà la maggior parte della gente della Rivoluzione Francese sa poco, se non che "abbatté i tiranni e cancellò la superstizione in nome... della Dea Ragione":

(https://labuonastrada.files.wordpress.com/2021/01/dea-ragione.jpg)

Non sto difendendo la monarchia o il ceto nobile, basato su un odioso privilegio di casta e non di merito, che chi (casualmente) conosce sa quanto vende ogni giorno l'anima pur di mantenere o guadagnaere il potere.
Semplicemente la RF, causa del Terrore e del primo genocidio di massa della Storia, è stata l'inizio di una deriva che ha inevitabilmente portato ai totalitarismi moderni (del '900 e del 21° secolo).
De Sade lo capì perfettamente, preconizzò la società malata di oggi non solo in senso sessuale come si potrebbe pensare: l'individualismo, la riduzione dell'essere umano a merce e oggetto di piacere, l'onnipresente sadismo (appunto) dal bullismo al luogo di lavoro, la violenza sulle coscienze che oggi si estende anche ai corpi.
Gli altri autori hanno solo alzato fumo, a partire da Voltaire che oltre a essere fortemente razzista (lo sapevate?) era pure una spia inglese.
Rousseau, con la sua idiozia del Buon Selvaggio che la società corrompe ha fatto più disastri di un'atomica, autori maschili compresi che scrivono (letteralmente) bestialità come quella di uomini-scimmie in un felice animalesco stato di natura, poi corrotti dalla civiltà inventata (ma vi pare possibile?!) dalle femmine. Ma si possono bere fole del genere?

Il nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.

La Rivoluzione Francese e' una risposta al degrado della casta dominante. Non vedo quindi nella RF la causa della societa' neoliberista di oggi, bensi' lo vedo nel declino dell'ancien regime che era ormai profondamente corrotto.
La Rivoluzione Francese e' solo un puro atto di ribellione alla decadenza, non dunque la causa ma semmai una reazione violenta ad un regime oppressivo e disumano.
Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Frank - Agosto 31, 2021, 00:30:15 am
IIl nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.

Vicus, quando scrivi queste cose, devo dire che mi lasci sempre un po' sconcertato.
Innanzitutto ti ricordo che il 99% dei cosiddetti attivisti maschili neppure si conosce personalmente e sicuramente in almeno il 99% dei casi non saprà mai chi era quel tal soprannome (o nick) con il quale interagiva virtualmente da anni.

Perché il punto è proprio questo: noi siamo solo dei soprannomi, che contano meno di zero.
Soprannomi che di professione fanno tutt' altro e che in certi ambienti non verrebbero considerati nemmeno di striscio, proprio perché non abbiamo alcuna reale qualifica.

Anche la storia della modernità, che avrebbe generato solo ed esclusivamente caos, non si può più sentire.
Vicus, ma a te piacerebbe veramente vivere nel 1700, senza acqua corrente, elettricità, antibiotici, cibo assicurato tutti i giorni, etc ?
Io dico di no.
Ma proprio di no.
Anche la storia della disumanizzazione di un intero popolo, è a dir poco forzata.
Vicus, ma tu lo sai che in altre epoche si moriva ammazzati per un nonnulla, e che le guerre erano la norma ?

https://questionemaschile.forumfree.it/?t=10006120
Citazione
*STRIDER*
view post Inviato il 11/8/2006, 18:44 
Utente cancellato


Spesso, parlando con delle persone anziane, mi capita di sentirmi dire:"Oggi non c'è più rispetto, oggi i giovani sono tutti maleducati e irrispettosi, una volta c'era più rispetto per gli anziani, ai miei tempi c'era meno violenza, ecc., ecc.".
Bene.
Qualche giorno fa, mentre ero a casa di un amico, mi è capitato fra le mani un vecchio numero di FOCUS EXTRA (n.13 - primavera 2003), che gli ho immediatamente "sequestrato".
Per quale ragione? Be', perchè all'interno vi è pubblicato un interessante articolo intitolato:
"AI MIEI TEMPI..."
"Nel 1861, a Napoli, c'erano 70 delitti ogni 100 mila abitanti. Oggi in Italia sono meno di 4, negli Usa circa 10, a Rio de Janeiro 65".
----------------------------------------
Esiste davvero un'emergenza sociale in Italia?
Ha ragione chi rimpiange il passato e parla di
criminalità dilagante? O la paura non è che
l'effetto del bombardamento di notizie cui
siamo sottoposti dai mezzi d'informazione?
"Se da un lato è vero che in alcuni periodi,
anche recenti, gli omicidi sono aumentati"
risponde Isabella Merzagora Betsos, docente
di Criminologia alla facoltà di Medicina dell'Università
di Milano "è pur vero che prendendo in considerazione
intervalli temporali più ampi il fenomeno appare
decisamente in calo". Nonostante i dati relativi
all'Ottocento siano in genere poco attendibili
e coerenti, Merzagora ha mostrato che nel
nostro Paese si è passati da un tasso di 20
omicidi volontari (tentati o consumati) ogni
100 mila abitanti nel 1880, ai 3,83 del 2001.
Il dato, che nel 1900 era già sceso quasi a 10,
è arrivato sotto i 3 nel 1963, per poi risalire
leggermente. "Il grafico" fa notare Merzagora
"mostra una flessione dei crimini prima e durante
le due guerre mondiali, e una forte crescita
all'indomani (nel '45 si arrivò a un tasso di 28,52
omicidi ogni 100 mila persone). Il calo era dovuto
alla chiamata alle armi dei giovani, allo spopolamento
delle città, alla diminuzione della disoccupazione
grazie allo sviluppo dell'industria bellica; il successivo
incremento, invece, si spiega con la depressione
economica, le difficoltà di integrazione dei reduci,
la più facile reperibilità di armi. Nell'ultimo quarto
di secolo sono diminuiti anche gli omicidi a scopo
di furto o rapina, passati dai 202 del 1975 ai circa
40 attuali, mentre sono aumentati gli assassini di mafia.
"Una volta, nel mondo contadino" dice Merzagora
"i problemi di confine dei campi o di tradimento
coniugale si risolvevano a schioppettate. Oggi si
va dal giudice".
Anche secondo Cary Cooper, psicologo
comportamentale dell'Università di Manchester, il
livello di violenza nella società non è aumentato.
"A cambiare è stata la percezione che ne abbiamo".
Una combinazione di fattori, compresa una maggiore
copertura da parte dei mass media anche degli episodi
di piccola criminalità, ci ha reso più sensibili al problema
della sicurezza. Ma Cooper, statistiche alla mano, sottolinea
come il rischio di essere derubati o aggrediti sia molto
più basso di quanto la gente immagina. Se in Gran Bretagna
una persona su 7 ammette di aver paura di essere rapinata,
solo una ogni 200 lo sarà effettivamente. Parimenti,
il 25% delle donne teme di essere stuprata, mentre la
possibilità che accada è dello 0,078%. Anche gli automobilisti
si preoccupano troppo. Uno su 5 ritiene probabile che
il suo veicolo venga rubato, ma è una realtà solo per
1 su 70. "Spesso, concentrandoci su ciò che è assente
dalla nostra vita, in questo caso il crimine, finiamo per
temerlo di più" conclude Cooper.

Michele Scozzai

Titolo: Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Inserito da: Vicus - Agosto 31, 2021, 00:40:03 am
Frank il tuo post è la prova migliore di quanto dico.
Stiamo perdendo il nostro benessere, lo Stato sociale, il lavoro, la salute, non contiamo nulla, le donne fanno il bello e il cattivo tempo e ancora c'è chi difende questo sistema?