Forum sulla Questione Maschile

Dialoghi => Pars Construens => Movimento Maschile Italiano => Topic aperto da: COSMOS1 - Agosto 22, 2012, 10:52:29 am

Titolo: Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: COSMOS1 - Agosto 22, 2012, 10:52:29 am
gli antefatti:

Vincenzo Spavone (al quale è dedicata questa sezione del forum sul MoMas, che quindi qui ha ampio accesso ma abbiamo visto raramente) ha annunciato per il 4 ottobre una manifestazione contro l'alienazione parenterale (mi pare di aver capito)

nella lista MoMas (ha lo stesso nome, ma è precedente all'iniziativa di Spavone) viene fuori una protesta perchè sembra che Salvatore Marino (maschio100x100) abbia aderito. Io, e credo la maggior parte degli iscritti, vengo a sapere in quella occasione della manifestazione.

Spavone risponde che a lui non disturba la presenza di Marino e che in ogni caso i contenuti non li decide Marino

a quel punto qualcuno gli fa notare che l'adesione di Marino è arrivata prima ancora che i Movimenti Maschili venissero invitati. Spavone dice che ci aveva già pensato e che appena dopo la pausa estiva avrebbe provveduto (en passant, stiamo ancora aspettando ma giustamente la pausa estiva non è ancora finita. Tra il resto se questa sezione aperta per lui e gli altri del MoMas non serve per pubblicizzare le loro iniziative, a che serve?)

nel frattempo però un gruppo dal nome Bigenitorialità Assente con indirizzo su questa pagina facebook http://www.facebook.com/bigenitorialita.assente diffonde urbi et orbi  (cioè, non proprio urbi et orbi, diciamo che l'invito pare mirato al mondo femminista o para-femminista, a noi ancora non è arrivato nulla) un invito ad una manifestazione sullo stesso tema, nello stesso luogo, alla stessa ora...

chi sono costoro? dalla pagina faceBook non si capisce granchè: la sezione informazioni è vuota, hanno 182 amicizie, di cui solo due uomini (mi sembrano tanto maschi-pentiti) alcuni nomi che di riffa o di raffa abbiamo già sentito (Franca Rame, Flavia Amabile, Pia Covre, Anna Pramstrahler) eppoi una serie di associazioni (Telefono Rosa Mantova, Camera delle Donne Napoli, coordinamento donne TS, Comitato donne Chioggia, ma il gruppo di amicizie più consistente è SNOQ: da quello nazionale a Bassano, Venezia, Pulsano, Mantova, Milano, Trieste, Barletta etc

di che si tratta? della stessa manifestazione? di una azione di disturbo?

boh, la cosa non è assolutamente chiara, però:
ipotesi 1: azione di disturbo, cyberstalking dello SNOQ verso Spavone
ipotesi 2: azione di supporto mascherata, Spavone mascherato da Bigenitorialità
ipotesi 3: vicinanza tra gli obiettivi di Spavone/Gesef e SNOQ

detto tra noi l'ipotesi 3 mi sembra la più inverosimile
la 1 mi sembra invece, anche se debolmente, plausibile: le SNOQ sono molto forti dal punto di vista mediatico ma dal punto di vista dei contenuti sono prossime allo zero, suddite ai propri capi -> fanno quello che Bersani dice loro di fare e stop, non mi stupirebbe se fossero preoccupate dalle iniziative della Gesef, che è l'esatto contrario: debole dal punto di vista mediatico ma forte dal punto di vista dei contenuti

sulla 2 vorrei dilungarmi un po' di più
dal punto di vista della fattibilità concreta mi sembra molto ardua: per ottenere quelle 182 amicizie (al momento è l'unica cosa che so di quel gruppo) ci vuole una barca di lavoro e fatica: come hanno fatto a fare tutto quel lavoro sotto mentite spoglie?  :wacko:
se però davvero qualcuno ha le risorse per fare una cosa del genere (per ipotesi, perchè non si può condannare qualcuno senza sapere neppure chi è  :wacko: ) e nell'ottica di cui al punto 2, vorrei sviluppare due ragionamenti:
i siti fake/specchio di femminismo a su, no violenza alle donne, e via elencando, hanno avuto un loro ruolo e tutto sommato dobbiamo esserne fieri: in una fase di catacombale per la QM hanno sfruttato la forza dell'avversario per ottenere visibilità: come il moscerino che mette KO l'elefante, il quale per il fastidio che gli da il moscerino va a gettarsi contro un albero. Adesso però quella fase è superata, non dico che abbiamo la stessa visibilità, ma se l'arcipelago MoMas si mettesse d'accordo su un obiettivo, non credo che qualcuno riuscirebbe a silenziarci.
Una seconda ragione di quei siti fake poteva essere e forse è ancora il rancore, me ne rendo conto. Non sono nessuno per dire a chicchessia: vai oltre. Ogni mattina devo fare 10' di training autogeno per convincermi a non ammazzare mia moglie, per cui so quanto certe ferite facciano fatica a guarire. Però dobbiamo farcene una ragione: dobbiamo andare oltre il rancore, dobbiamo lasciarcelo alle spalle, non perchè loro (quelle donne che ci hanno fatto e ci fanno del male) lo meritino, ma perchè la nostra vita vale di più del loro male e merita più attenzione e più amore.
Però, se Bigenitorialità Assente fosse (SE fosse) opera di qualcuno di noi, faccio fatica a collocarla sia sotto la prima che la seconda versione. Se la stessa fatica fatta per mettere in piedi quella pagina la avessero impiegata per dare visibiità alle nostre tematiche e alle nostre facce, avrebbero ottenuto più risultati.

In definitiva: se abbiamo a che fare con una iniziativa snoq, questo dimostra il peso assunto dalle nostre tematiche
se è una iniziativa nostra, credo che sia un metodo retaggio del passato che sarebbe meglio lasciarsi alle spalle
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: jorek - Agosto 22, 2012, 12:02:10 pm
beh senti....della presenza di marino  ce ne dovremmo infischiare. sarebbe anche bene liberarci dallo spirito da prime donne che appesta l'area momas direi....
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: skorpion72 - Agosto 22, 2012, 19:51:19 pm
Ho appena letto sulla pagina FB di MP questo commento:

Citazione
se il 4 ottobre ci sarà la manifestazione a roma dei padri separati potrebbe essere interessante ragionare come maschile plurale su come intervenire, interloquire...
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: ilmarmocchio - Agosto 23, 2012, 00:39:53 am
beh senti....della presenza di marino  ce ne dovremmo infischiare. sarebbe anche bene liberarci dallo spirito da prime donne che appesta l'area momas direi....

quoto al 100%. per un grottesco contrappasso, il Momas abbonda di " primedonne " :w00t:
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: COSMOS1 - Agosto 23, 2012, 12:03:16 pm
interessante che anche Maschile Plurale stia pensando di intervenire il 4 ottobre
bene, potrebbe venirne una manifestazione interessante
ancora sono perplesso che nessun Movimento Maschile  sia stato coinvolto  :wacko:
io personalmente ho le mie domande, ma le tengo per me

per quel che riguarda lo spamming nell'indirizzario femminista, ancora silenzio: nessuno della nostra area ne sa nulla  :hmm: restano le ipotesi 1 e 3?
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: COSMOS1 - Agosto 23, 2012, 12:59:38 pm
la cosa si complica: pare che le donne sospettate e le reali attrici dell'invito di cui sopra siano venute allo scoperto e si siano dichiarate su FAS:

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/23/manifestazione-4-ottobre-comunicato-di-bigenitorialita-assente/

queste sarebbero donne divorziate e inviperite che andrebbero il 4 ottobre in piazza proprio per fare casino contro la Gesef

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/22/manifestazione-4-ottobre-comunicato-del-movimento-femminile-per-la-parita-genitoriale/

se intuisco bene invece queste sono donne che solidarizzano con la Gesef (compagne di uomini separati?)

vabbè, clima un po' strano

che le donne divorziate siano inviperite è interessante, vuol dire che cominciano a sentire il fiato sul collo degli ex mariti e la legge non è più (o potrebbe non essere +) a loro totale vantaggio. Sicuramente è un passo avanti: se i mafiosi facessero un partito e scendessero in piazza, sarebbe un'ottima strada per superare la mafia. La legalità è l'unica strada per superare i soprusi.

che le donne che parteggiano per i padri separati abbiano voce in capitolo (cioè che nello specifico possano discolparsi di un sospetto che FAS aveva lanciato nei loro confronti) anche questo è interessante. Se e nella misura in cui il femminismo rappresenta gli interessi delle donne, non ci sono donne più uguali delle altre, quindi anche le compagne degli uomini divorziati hanno diritto di esprimere il loro punto di vista in quanto donne e bisogna dare atto a FAS che ha realizzato questa apertura. Nonostante il nostro atavico scetticismo sulla possibilità che la definizione "interessi delle donne" corrisponda a qualcosa di reale, apprezziamo questi passi avanti.

Dobbiamo prendere atto che il nostro confronto con il femminismo si apre su tre fronti:
1 il femminismo solidale, quello che parte dall'esperienza dei torti che abbiamo subito (le compagne dei divorziati)
2 il femminismo antagonista, le donne divorziate inviperite e incattivite
3 il femminismo classico, il quale nella misura in cui rappresentasse un luogo di scontro/incontro/confronto degli altri due, sarebbe davvero rivoluzionario!
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: skorpion72 - Agosto 23, 2012, 13:18:41 pm
interessante che anche Maschile Plurale stia pensando di intervenire il 4 ottobre
bene, potrebbe venirne una manifestazione interessante

A me non è che stuzzica tanto questa cosa, sicuramente loro sono dalla parte delle mogli separate sempre e comunque.
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: vnd - Agosto 23, 2012, 18:10:36 pm
la cosa si complica: pare che le donne sospettate e le reali attrici dell'invito di cui sopra siano venute allo scoperto e si siano dichiarate su FAS:

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/23/manifestazione-4-ottobre-comunicato-di-bigenitorialita-assente/



Apro una parentesi....  non ho preconcetti. Sto esaminando attentamente il comportamento delle faS per verificare l'opportunità di instaurare un dialogo con loro, come molti qui sembrano volere.
Sappiate che questo, tanto per fare un esempio, lo considero un elemento a sfavore del dialogo.

Continuo a non capire perché, con tutte le associazioni di donne intelligenti  che appoggiano i padri separate, vi siete incaponiti con le nazicozze che, quotidianamente, smerdano i padri separati e la QM.

Chiusa parentesi.
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: COSMOS1 - Agosto 23, 2012, 18:15:44 pm
A me non è che stuzzica tanto questa cosa, sicuramente loro sono dalla parte delle mogli separate sempre e comunque.


 :D

al momento una sola cosa mi pare chiara: si può discutere con chiunque, con gli imbecilli al massimo si ride
abbiamo trovato canali di dialogo anche con le FAS, chi l'avrebbe detto solo qualche mese fa
che si possa prima o poi discutere con Maschile Plurale faccio fatica a crederlo

dicevo interessante perchè ci sarà da divertirsi, epperò vedi un po' se metti insieme alcuni elementi che stanno emergendo...
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: vnd - Agosto 23, 2012, 18:24:34 pm
Apro una parentesi....  non ho preconcetti. Sto esaminando attentamente il comportamento delle faS per verificare l'opportunità di instaurare un dialogo con loro, come molti qui sembrano volere.
Sappiate che questo, tanto per fare un esempio, lo considero un elemento a sfavore del dialogo.

Continuo a non capire perché, con tutte le associazioni di donne intelligenti  che appoggiano i padri separate, vi siete incaponiti con le nazicozze che, quotidianamente, smerdano i padri separati e la QM.

Chiusa parentesi.
Riapro, per rincarare la dose:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/21/le-donne-invitate-ad-una-manifestazione-il-4-ottobre-si-scopre-che-e-dei-padri-separati/
Richiudo.
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: skorpion72 - Agosto 23, 2012, 20:33:40 pm
Anche io ho più di un dubbio sulle fas (non capisco cosa sia cambiato nell'ultimo mese), proprio di recente hanno riattaccato le solite menate che le donne lavorano mentre gli uomini si grattano, che le pussy pussy sono vittime del maschilismo, etc.
E poi se si chiamano "femministe" mi spiegate come fanno ad essere per la parità? E come se io mi definisco "milanista" e pretendo che tutti dicano che sono a favore di tutte le squadre.

Riguardo a mp, a quel post ci sono state le risposte di un certo C.M. ed un certo G.L. (uno dei più filofemminoidi)

Citazione
C.M. Credo che la proposta di Stefano sia quanto mai utile. Ma lasciamo da parte per un momento le preoccupazioni femminili: l'associazione che il 4 ottobre manifesterà, comprmede padri e madri separati. Solo che siccome il problema dell'affidamento dei figli colpisce per lo più maschi, donne ce ne sono poche; questo non vuol dire che l'appello sia ingannevole

C.M.  Forse MP potrebbe confrontarsi prima del 4, magari solo attraverso letture e analisi comuni. Credo che ogni gruppo maschile meriti attenzione e ci si debba ocnfrontare; credo infatti che le distanze e le differenze rimarchino solo esperienze diverse, livelli di consapevolezza diversi, ecc. ecc.

G.L. "esperienze diverse e livelli di consapevolezza diversi" questa è un'ottima considerazione e giustamente ottimista. Credo che molto spesso sia vero. Purtroppo alcuni gruppi però cercano tutt'altro che la comunicazione, ma strategie molto scorrette di intervento e azione. Però un dialogo è probabilmente necessario anche per non far dominare la scena a queste modalità di attacco che di dialogo non hanno niente.
Sulla manifestazione ci sono novità positive comunque: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/23/manifestazione-4-ottobre-comunicato-di-bigenitorialita-assente/

C.M. Grazie Gabriele del tuo intervento costruttivo. o vivo da anni un confronto interno/esterno a Maschile Plurale perche da dieci anni porto avanti una esperienza di gruppi maschili nella tratta e nella prostituzione...è dura capirsi. A volte l'esigenze di fare è più forte del pensare, è sbagliato ma è così ed è improduttivo contrapporre la sociologia alla sofferenza, la riflessione al dramma immediato.

C.M. In questi giorni la rete maschile clienti è frastornata dal fatto di cronaca: uccide una prostituta e scrive un libro... più o meno suona così, ma è molto molto più comlicato

C.M. Ti raccomando, comunque, se vuoi, di approfondire l'analisi del problema PAS sollevato da Guido Parodi di Genova alcuni anni or sono e anche in questo caso frainteso

G.L. sulla pas mi sono fatto un'idea abbastanza precisa e avevo anche scritto qualcosa. per me è una bufala scientifica, tanti padri separati credo la accolgano a braccia aperte (per riprendere il tuo discorso sopra) con la sofferenza e non con la riflessione, perché dà loro delle spiegazioni "confortevoli" di alcune dinamiche e forse a volte anche in buona fede ci vedono la soluzione facile a loro fallimenti relazionali ("i miei figli mi rifiutano... deve essere stata la madre, chissà che gli ha detto").
contrapporre la sociologia alla sofferenza, detta così, è sbagliato sicuramente; probabilmente per salvare la riflessione nel senso di uscire dal pregiudizio più violento e anche l'emotività si deve sia accogliere sia riflettere insieme.
Poi in fondo resta il fatto che ogni storia è a sé e ogni caso è diverso. Il problema è quando alcune associazioni appiattiscono tutto su visioni pregiudiziali che ricalcano la violenza di genere. Questo non solo è in contrasto con il femminismo e l'antipatriarcato di MP, che può essere un lato della faccenda, ma impedisce anche a chi sta in quelle associazioni di valutare i casi singoli nella loro peculiarità, al di là di meccanismi di genere pervasivi.

E io devo dialogare con questi, in particolare con questo G.L.? Nossignore, io con questi posso solo scontrarmici!
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: skorpion72 - Agosto 23, 2012, 20:42:47 pm
fasi ha inoltre ospitato questo conato di vomito del gruppo "bigenitorialità assente", che evidentemente gode a vedere i padri separati spolpati fino all'osso, quindi come si fa a dire che queste sono per il dialogo? Ci vuole una bella fantasia.
Se fossero state per il dialogo con uno schifo del genere ci si sarebbero pulite il culo, e invece è lì in bella mostra, con sotto un commento "BRAVE!!!"

Citazione
Bigenitorialità Assente (gruppo di donne separate e madri provenienti da diverse regioni italiane) si dissocia completamente dalla missione che da circa due anni divulga il Movimento Femminile per la Parità Genitoriale (vd. M.F.P.G.) Bigenitorialità Assente si dissocia a pieno titolo da tutte le loro azioni, dai loro commenti atti a screditare la figura delle ex mogli, tanto da aver già depositato e discusso in opportune sedi di questa loro unilaterale campagna a favore dei padri separati.

Bigenitorialità Assente è orientata a dare voce alle madri italiane che necessitano di ricevere un maggior aiuto e supporto nella crescita dei figli prima e dopo la separazione. A noi preme sostenere tutte  quelle donne che quotidianamente sostengono, proteggono e curano i figli.

Si continua a parlare dei casi in cui le madri manipolano i figli per allontanarli dai padri e mai dei padri che rifiutano di assumersi le loro responsabilità rispetto alla crescita dei figli. ISTAT e  Caritas conoscono da vicino il disagio economico delle madri, i casi di violenza non sempre vengono tempestivamente denunciati ai centri antiviolenza e sovente le violenze proseguono anche dopo la separazione. Violenze agevolate anche dal diritto di visita ai figli. La diagnosi di PAS (vd. Sindrome da alienazione genitoriale) viene spesso eseguita senza la necessità dello specialista di parte di incontrare la madre e il bambino, quindi vi è in gioco sempre un alto rischio di strumentalizzazione nei casi di violenza e abuso. Senza tener conto di quanto possa essere emotivamente devastante per un bambino doversi sottoporre a controlli o visite specialistiche a causa dell’egoismo di un genitore, a suo volta mai cresciuto.

Si parla di false denunce per violenze subite, ma di fatto volendo essere obiettivi, al Senato arriva un unico documento frutto di valutazioni e di commenti dei Magistrati ed esperti di settore e non certo da superficiali considerazioni. Gravi i casi in cui ci sono violenze fisiche e morali a danno delle madri, a danno dei figli, senza contare di quanti si astengono a versare l’assegno di mantenimento. Sappiamo che l’assegno di mantenimento agita particolarmente i padri separati, tanto da arrivare a diffamare le ex mogli per questo motivo anche a distanza anche virtualmente, utilizzando termini e mostrando link con l’unico scopo di fomentare ed innescare tormenti mediatici. Un famoso social network raccoglie quotidianamente “vivaci” commenti, che volendo approfondire si rivelano poi essere calunnie, ingiurie, intimidazioni, diffamazioni.

Bigenitorialità Assente ha richiesto ufficialmente di manifestare il giorno 4 ottobre 2012 in Piazza Montecitorio a Roma, invitiamo a tale proposito il sopracitato Movimento dei padri separati, di verificare se ci potrà essere compatibilità di presenza per quello stesso giorno. Riteniamo sia stato poco professionale aver comunicato di essere dei “partecipanti ufficiali” con così largo anticipo senza essersi recati in Questura, prima di divulgarlo. Un organizzatore raramente compie simili errori. Comunichiamo infine che abbiamo segnalato alla Polizia Postale la scomparsa del nostro profilo di FaceBook che verrà a breve ripristinato. Senza avanzare polemiche sterili, che lasciamo a chi ha tempo di creare confusione, vi invitiamo direttamente a consultare il nostro sito per i comunicati stampa, la logistica e l’organizzazione: https://bigenitorialita.wordpress.com

Le madri finalmente scendono in piazza, compatte ed unite perché diritti e doveri dell’affido congiunto sono obiettivamente impari. Disoccupazione, lavori part-time, salari bassi e tasse alte, per non parlare della mancanza di sostegno e di servizi per la cura dei figli. Le madri sole vengono trattate come semplici categorie “in stato di bisogno”.

Vi aspettiamo il 4 ottobre 2012 (dalle h. 14.00 alle h.19.00) Piazza Montecitorio, ROMA certe di trovare solidarietà e sostegno in associazioni sensibili al reale e concreto disagio delle donne madri separate italiane.

Saluti cordiali.

Immacolata Cusmai Responsabile e Coordinatrice – Bigenitorialità Assente

Claudia Caporgno Web Promoter – Ufficio Stampa – Bigenitorialità Assente

Ecco invece come è stato commentato il post dell MFPG

Citazione
Il Movimento Femminile per la Parità Genitoriale ha una strana visione del principio di uguaglianza sancito Dichiarazione dei Diritti dell’Umanità e dalla Carta Costituzionale… Ho letto alcuni degli articoli da loro pubblicati e mi ha particolarmente colpito quello intitolato “Lavori domestici: conflitto tra condivisione e ambivalenza femminile”. Alla luce dei stati statistici che confermano che gli uomini in casa non collaborano, vi sono parecchie interessanti considerazioni:
1. il piacere della donna nel prendersi cura del partner (pare che quando le femmine di macaco pettinano la pelliccia di un altro macaco è chi pulisce che trae il massimo beneficio e non chi riceve il trattamento: più tempo la femmina di macaco passa a spulciare un altro macaco meno sarà stressata… Il macaco????)
2. Al termine di una giornata stressante una donna tende ad avere molta dopamina che la sprona ad agire ma poca serotonina. L’alto livello di dopamina le dice che ha parecchie cose da fare, mentre il basso livello di serotonina le dice che non ha il tempo o l’aiuto necessario per farle. La donna si sente sopraffatta.
3. L’uomo torna a casa con bassi livelli di dopamina. Non ha voglia di fare niente, ma ha in circolo molta serotonina che lo fa sentire bene, gli consente di rilassarsi e di ricostituire le riserve di testosterone. il suo stress si scioglie come neve al sole. Questo perché per gli uomini la tana è sempre stato il rifugio dove potevano rilassarsi dopo una giornata a caccia di prede mentre per la donna è stato il luogo di maggiore attività visto che per preservare il loro potenziale riproduttivo le società antiche preferivano evitare che si mettessero in pericolo di vita. I millenni hanno consolidato nella biologia dei sessi questo stato di cose.
Peccato che abbiamo abbandonato le caverne da un bel po’…

Conclusione dell’articolo: una donna dovrebbe innanzitutto fare una analisi onesta di ciò che il compagno svolge realmente. Dovrebbe evitare la tentazione femminile alla recriminazione sostituendola con richieste specifiche e chiare ma soprattutto dovrebbe compilare delle liste di compiti da svolgere lasciando al compagno l’opportunità di stabilire che priorità dare oltre a concedergli un certo margine sui tempi di realizzazione. Riconoscere l’impegno e motivare invece di criticare e recriminare produce risultati migliori.
Le differenze caratteriali sono analizzate in base al sesso: le donne sono più portate a fare questo, gli uomini quest’altro, non si parla di rapporti sociali, ma di questioni fisiologiche, giustificate da flussi ormonali. Quello che mi rattrista è che questi ormoni dimostrano sempre che sono le donne quelle portate a fare cose negative, come recriminare, non riconoscere il valore altrui, essere ambivalenti. Quello che mi rattrista ancora di più è che agli uomini sia negata la gioia di occuparsi di coloro che amano… perché è una caratteristica femminile. Ce lo dimostra l’ossitocina.
Ora mi chiedo: in che modo questo movimento si occupa di discriminazione positiva?
(Sono stata abbastanza civile?)

Se qualcuno ha ancora dubbi è ora che si svegli!
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: vnd - Agosto 23, 2012, 21:12:01 pm
fasi ha inoltre ospitato questo conato di vomito del gruppo "bigenitorialità assente", che evidentemente gode a vedere i padri separati spolpati fino all'osso, quindi come si fa a dire che queste sono per il dialogo? Ci vuole una bella fantasia.
Se fossero state per il dialogo con uno schifo del genere ci si sarebbero pulite il culo, e invece è lì in bella mostra, con sotto un commento "BRAVE!!!"

Ecco invece come è stato commentato il post dell MFPG

Se qualcuno ha ancora dubbi è ora che si svegli!

Quoto.
Non posso fare altrimenti.
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: COSMOS1 - Agosto 24, 2012, 18:12:14 pm
ho l'impressione che stiamo perdendo il treno e ci stiamo spostando dall'avanguardia alla retroguardia!

a volte capita: dici cose che all'inizio nessuno capisce, poi si stupiscono, poi ti attaccano, poi discutono, poi ti danno ragione. Nel frattempo sono passati anni, ma tu, a ripetere sempre la stessa cosa ottenendo di volta in volta reazioni diverse e progressivamente più positive, ti sei abituato, ti sei adagiato, sclerotizzato, ammuffito.

Perchè non eravamo noi intelligenti ad ottenere risultati diversi su argomenti uguali, era la storia che camminava e mostrava a tutti quello che noi avevamo visto per primi. Ma ormai le cose stanno andando anche oltre, e noi non ce ne accorgiamo.

Ho fatto una certa resistenza a prendere sul serio Bigenitorialità Assente.
Di che si tratta? di donne che vedono minacciati i loro privilegi!

Reazionarie, conservatrici, spaventate. Anche se votano a sinistra. Non cambia.
Donne che se ne fregano se quello che per loro è un privilegio per altri è la disperazione, la miseria, la Caritas e le panchine. Donne che usano le cifre e le indagini coscientemente come armi.

Quindi, femministe?

Si e no.
Si in senso tecnico: difendono gli interessi femminili in senso stretto, come un sindacato, e del resto se ne fregano.
No in prospettiva storica. Volente o nolente, in mala o in buona fede, il femminismo storico ha sempre sostenuto la necessità dell'uguaglianza (lasciamo perdere che per alcune fosse una foglie di fico: la credibilità al femminismo in quanto femminismo non lo dava nè la Morandi nè la Palmisani, ma quelle femministe che all'uguaglianza ci credevano!).
La lotta alla discriminazione femminile nel femminismo storico è una esigenza di giustizia.

BA se ne frega dell'uguaglianza, se ne frega della giustizia. Loro sono incazzate perchè le associazioni di padri separati hanno messo in discussione i loro privilegi, perchè i figli non vengono più affidati alle madri per default, perchè se una donna può lavorare a volte, a volte l'assegno di mantenimento se lo ciuccia e va a lavorare.
Così, mentre noi discutiamo di come si corteggia una donna e del posto che dobbiamo dare ad un link  :( , le cose ci cambiano sotto i piedi.
In senso tecnico potrebbe accadere nel prossimo futuro (prossimo prossimo) una situazione del genere:
Bigenitorialità Assente e le altre donne ricche e reazionarie che gravitano su SNOQ, rancorose e irritate da un lato.
Alcuni spezzoni dei padri separati dall'altro (al momento non ci sono associazioni di padri separati speculare a SNOQ/BA, però è questione di tempo: ad ogni azione segue una reazione, se le BA attaccheranno per cattiveria, con rancore per mantenere lo statu quo e i loro privilegi, i padri separati che già sono al limite della sopportazione non ci metteranno molto a rispondere pan per focaccia, con molte più ragioni e più gusto)

In mezzo le aree storiche del femminismo e del "maschilismo" (qui paghiamo la nostra cronica incapacità di identificarci, non siamo maschilisti, va bene: e allora come ci definiamo?): in comune abbiamo la necessità di un orizzonte globale, di un obiettivo valido a prescindere da chi lo porta avanti, da una necessità di giustizia.

Le attuali associazioni di padri separati a mio parere si troveranno in difficoltà: loro hanno sempre cercato di mantenere un atteggiamento equilibrato: se le SNOQ li attaccheranno con forza e con i mezzi che hanno, con il peso anche economico che le iniziative dei padri separati stanno spostando, non potranno mantenersi equidistanti. Dovranno scendere al loro livello.

Cari quemmisti: questo è il quadro!
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: Peter Bark - Agosto 24, 2012, 19:07:02 pm
ahhhhh quando capirete che le femmine sono tutte femministe...ci sono quelle furiose che ogni tanto vengono qua a tediarci con post esageratamente lunghi e inutili (cioè quelle che archittetano),e ci sono quelle moderate e più o meno inconsapevoli ,che lasciano che le pazze architettino...
anche mia mamma è femminista,ma non lo sa,è solo che è femmina quindi è femminista.
hanno manifestato contro il razzismo,contro questo,contro quello,contro l'aumento dei prezzi nelle botiques,praticamente le femmine hanno manifestato e manifestano per qualsiasi cosa ma mai si sognerebbero di muovere un dito in favore degli uomini.
portatemene una che andrebbe ad urlare in piazza contro una di queste psicasteniche,sono disposto a perdere l'unico testicolo che mi è rimasto.(l'altro l'ho già perso in una scommessa che avevo fatto qui dentro con qualcuno ieri,che non mi ricordo che tipo di scommessa fosse).
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: vnd - Agosto 24, 2012, 19:24:13 pm
ho l'impressione che stiamo perdendo il treno e ci stiamo spostando dall'avanguardia alla retroguardia!

a volte capita: dici cose che all'inizio nessuno capisce, poi si stupiscono, poi ti attaccano, poi discutono, poi ti danno ragione. Nel frattempo sono passati anni, ma tu, a ripetere sempre la stessa cosa ottenendo di volta in volta reazioni diverse e progressivamente più positive, ti sei abituato, ti sei adagiato, sclerotizzato, ammuffito.

....

Reazionarie, conservatrici, spaventate. Anche se votano a sinistra. Non cambia.
Donne che se ne fregano se quello che per loro è un privilegio per altri è la disperazione, la miseria, la Caritas e le panchine. Donne che usano le cifre e le indagini coscientemente come armi.

Quindi, femministe?

Si e no.
Si in senso tecnico: difendono gli interessi femminili in senso stretto, come un sindacato, e del resto se ne fregano.
No in prospettiva storica. Volente o nolente, in mala o in buona fede, il femminismo storico ha sempre sostenuto la necessità dell'uguaglianza (lasciamo perdere che per alcune fosse una foglie di fico: la credibilità al femminismo in quanto femminismo non lo dava nè la Morandi nè la Palmisani, ma quelle femministe che all'uguaglianza ci credevano!).


C'è da pensare...
Già da qualche tempo stavo meditando di smettere di definirmi antifemminista per cominciare a dirmi antisessista.
Non so se sono mai esistite femministe che mirassero all'uguaglianza. Secondo me, no.
Ma non è questo il punto.
Di certo, in coloro che oggi si definiscono femministe, dalla zanarda alle cozze, non c'è più la volontà di ottenere uguaglianza. Dal femminismo della differenza in poi, si parla di ottenere nuovi privilegi, quote rosa, prove di accesso facilitate, agevolazioni diritti e privilegi...
La PAS rischia di far perdere un privilegio? Non stanno nemmeno a perdere il tempo di pensarci. La si combatte e basta.

Ma pensare soltanto a se stesse è una forma di egoismo e di sessismo che non corrisponde alla definizione di femminismo che viene millantata.

Io non credo che nel mondo di chi cerca di buttare giù il muro ci sia l'inerzia che dici.
Le associazioni di padri separate sono attive, chiedono interrogazioni parlamentari, propongono ed ottengono leggi, e lo fanno, da anni col supporto di donne. Donne giuste.
Non le chiamerei femministe. Ma nemmeno antifemministe.
Di certo sono antissessite.

Ora. U3000 e Maschi Selvatici, ma anche UB, hanno svolto negli anni una funzione importantissima.
Hanno parlato.
Lo facevano mentre altri agivano.
Ma dire che gli uni sono stati più bravi degli altri sarebbe sbagliato.
Perché ci vuole anche qualcuno che faccia informazione.

E almeno questa, mi pare, si faccia.

Esiste una Questione Maschile.
Diciamolo.
Sembra che nulla cambi...

... eppur si muove.



Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: skorpion72 - Agosto 25, 2012, 10:55:37 am
Nel frattempo la discussione su MP è andata avanti, mentre CM (la persona che sembra più ragionevole) risponde a GL (uno dei più estremisti), arriva in suo soccorso AB (uno dei peggiori soggetti che sono lì dentro) che gli fa subito capire che aria tiri lì

Citazione
C.M. Scusa ma credo che tu sia un poco prevenuto, forse per il fatto che la PAS non piace alle femministe, anche se potrebbe intressare ed interessa anche le donne. d ogni modo già il fatto che le situazioni creino sofferenza mi pare meriti seria attenzione. In verità quel che mi interessa è che molti maschi, molte università italiane, ecc. hanno parlato positivamente della PAS. Mi fermo ai maschi: se ci sono addirittua gruppi maschili nati attorno alla PAS non basta dire che tutti i componenti sono persone sofferenti che dovrebbero metabolizzare la sofferenza e riconsocere i loro errori, poichè spesso - e se non spesso talora - quei dolori sono immeritati. Scusase sono sopsinto dall'emozione. un mio caro compagno di scuola si diede fuoco davanti al Tribunale che gli negava incontri con la figlia; se anche fosse sussistita una ragione più o meno giusta, PERCHE nessuno si è fato carico della sua angoscia?

A.B. Non fare la femminuccia, comportati da uomo. Essere uomo significa ancora per molti nascondere, anche a sè stessi, il dolore e la vulnerabilità. Questo rende difficile agli uomini chiedere aiuto, sia agli amici, che a professionisti. I gruppi maschili sono una possibile risorsa, ma, almeno per come si presentano in rete e per i contatti che ho avuto con alcuni dei loro rappresentanti, sono connotati da una misoginia di fondo (ad esclusione di MP e dell'Associazione le Ragazze di Benin City). Non è un caso che una bufala scientifica come la PAS rischi di diventare la loro bandiera.
@ Claudio: i gruppi si auto-mutuo aiuto, i servizi sociali, il sostegno psicologico e il counseling, le psicoterapie non sono realtà alle quali gli uomini si rivolgano spontanemente (ce li mandano la moglie, i figli se hanno abbastanza potere relazionale, il capo sul lavoro). La domanda non è perchè nessuno si faccia carico della loro angoscia, ma come costruire relazioni di aiuto che non respingano (anche e soprattutto) uomini che hanno una visione tradizionale di loro stessi e delle relazioni e tuttavia -come tutt*- sono vulnerabili in momenti importanti della propria vita (un lutto, una crisi professionale, una separazione...)

C.M. Per me ciascuno dei partecipanti a questa discussione ha un po' di ragione e di verità. E' vero, bisogna costruire relazioni di aiuto che non respingano...ma non si dimentichi che di fronte a lutti, crisi professionali, separazioni quanto a vulnerabilità anche le donne non scherzano. Ti contesto che gli uomini non si rivolgano spontaneamente a servizi e gruppi di auto - mutuo aiuto che anzi sono molto molto attivi proprio per avvicinare direttamente e farsi avvicinare e ti contesto la visione consolatoria della pas, soprattutto perchè mi pare importante ed interessante evidenziare che i maschi hanno bisogno di nuove forme di aggregazioni e se anche trovano quel che trovano, il o disagio è evidente. Allora mi dico che fare? Fare filosofia e sociologia della nuoba maschiltà o fare altro. Serve a poco dire che un maschio è misogeno e che la PAS è scientificamente sbagliata, serve dire e fare quel che è meglio della PAS e di altro e sia li, tangibile e concreto, ...questo serve.

A.B. Claudio, mi sembra che ci sia un equivoco. Mi sono fatto l'idea che di fronte ad eventi che ci mettono in discussione e provocano un dolore esistenziale ci si aspetta che un uomo riaffermi la propria autonomia e il comando sulla propria vita (e, in una visione più tradizionalista, anche sui membri della sua famiglia).
Questo rende più difficile agli uomini che alle donne sia fare i conti con sé stessi che chiedere aiuto nei momenti di crisi. Non penso e non ho scritto che per questo gli uomini siano peggiori delle donne.
Le richieste che la loro educazione e l'ambiente sociale fanno agli uomini perché si mostrino "sani" e perchè possano rivendicare "Iio non ho mai chiesto niente a nessuno" sono più stringenti e le risposte che sono preparati a dare alle difficoltà sono meno varie di quelle che le donne hanno a disposizione.
Gli uomini hanno in genere più difficoltà a riconoscere le proprie sofferenze: non solo quelle esistenziali, ma anche quelle fisiche: vanno più tardi dal medico, figuriamoci al consultorio familiare o al centro di igiene mentale per dire che stanno male.
Sono, se ci piace fare del vittimismo, più esposti delle donne alle traversie della vita. Perfino a quelle assolutamente prevedibili, come il pensionamento. Concentrare gran parte del proprio successo e valore personale nel lavoro retribuito espone molti di noi a un'improvvisa caduta di senso quando questo finisce.
Il lavoro è sopratutto e sempre di più competizione, se va bene di "squadra", e i sentimenti che vengono incoraggiati sono la determinazione e il sacrificio di sé più che la partecipazione ai sentimenti (propri e degli altri). Mostrarsi "emotivi" sul lavoro è un handicap, mentre la rabbia è un sentimento che può tornare utile.
La vulnerabilità è una condizione che non rende né migliori né peggiori le persone. E chi non lo è vulnerabile? Se le donne sono (o sono state) abituate a cooperare e scambiare sentimenti più di quanto lo siano (o siano stati) gli uomini non un è loro merito.
Non credo che le donne siano migliori degli uomini, né tanto meno che ogni donna sia, per il solo fatto di essere donna, meglio attrezzata ad affrontare le traversie della vita. Un'educazione sessista affievolisce negli uomini i campanelli di allarme interni e li priva di risorse d'aiuto. Gli da un potere illusorio su sé stessi e sulla vita dei propri familiari, li lascia con la rabbia come strumento prevalente di espressione dei sentimenti.
Far passare la critica ad un'educazione e ad organizzazione sessista della società per una svalutazione degli uomini è un equivoco. Credo che questo equivoco sia un ostacolo al cambiamento che, non a caso, viene agitato dai nostri critici.

C.M. Così ti capisco meglio, grazie. Purtroppo ne stiamo parlando solo in tre... apresto


Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: ilmarmocchio - Agosto 25, 2012, 12:26:33 pm
Questo AB è il classico individuo problematico, ma arrogante. Sa benissimo di essere inadeguato , ma il suo ego è troppo distorto per riconoscerlo e allora, invece di risolvere i suoi problemi, vuole attribuire agli altri ipotetici problemi , in modo da sentirsi alla pari, o meglio, superiore.
E' questo un dato comune a molti pseuso riformatori , rivoluzionari e volontari che trasportano nel mondo le loro mancanze.
naturalmente, la terapia la devono fare gli altri ( in questo caso gli uomini) , non lui stesso.
In Anna karenina trovai una definizione dei volontari che non ho più dimenticato :
eccoli lì i volontari *. generali senza esercito, falliti di ogni genere, che vanno in casa d'altri a risolvere i problemi di altri, quando non sono stati capaci di risolvere i loro problemi a casa loro .
( * volontari russi in partenza per aiutare i volontari serbi contro i turchi ).
AB, MP ecc vogliono il mondo nuovo non perchè il mondo non va, essi non vanno.
da qui le palingenesi, cambiamenti, ecc.
falliti esistenziali, carichi di risentimento e aggressivi verso chi non ha le loro stesse magagne.
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: COSMOS1 - Agosto 28, 2012, 12:46:16 pm
in effetti AB dà davvero l'impressione di essere disturbato: qualcuno gli può chiedere se ha seguito il consiglio che dà ad altri? (di farsi seguire da uno psicologo)

il disturbo mentale a mio parere è lampante nella contraddizione seguente:
la PAS è una bufala e va rifiutata con forza perchè medicalizza un comportamento
il disagio maschile va medicalizzato e gli uomini convinti a farsi curare anche se  non ne sentono la necessità
 :doh:
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: falseaccuse - Agosto 28, 2012, 14:21:36 pm
Ritorno OT: per chi fosse interessato, la manifestazione si terrà il 4 ottobre in piazza del Pantheon e non a Montecitorio. http://www.adiantum.it/public/3094-pantheon,-4-ottobre--cosa-nascondono-i-maldestri-tentativi-di-boicottaggio--.asp Parteciperanno

AMI, TU SEI MIO FIGLIO ONLUS, NONNENONNI SEPARATI, ADIANTUM, CCDU, CIATDM, MOVIMENTO FEMMINILE PER LA PARITA' GENITORIALE, COMITATO CITTADINI CONTRO LA MALAGIUSTIZIA, FIGLI NEGATI, FENBI, GESIF FRIULI VENEZIA GIULIA, COMITATO PARIOPPORTUNITAMASCHILI, TRIPLA DIFESA, PAPA' SEPARATI DAI FIGLI ROMA, GESEF, ALEF

Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: COSMOS1 - Agosto 28, 2012, 14:23:50 pm
oibò, tu ci fai due torti:

1 fai confusione andando OT
2 non fai abbastanza rilievo ad una notizia importante. Per favore inseriscila nella sezione "proposte per nuove iniziative". Grazie
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: falseaccuse - Agosto 28, 2012, 14:39:39 pm
No aspè, ma questo non era il thread riguardante il plagio da parte di BA della suddetta manifestazione? Se non si capiscono bene gli antefatti è pure difficile capire che è successo realmente. Comunque segnalo la manifestazione ANCHE in "proposte per nuove iniziative"
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: COSMOS1 - Agosto 28, 2012, 14:51:43 pm
si, quindi il tuo post chiarisce i contorni della vicenda
però credo che la notizia più importante non sia chi ha convocato la manifestazione a cui è seguita la contromanifestazione fake
ma che la prima manifestazione è stata convocata
poi credo che questa discussione possa considerarsi conclusa, l'ipotesi che un gruppo nostro abbia rubato l'identita ad un gruppo femminista e abbia organizzato la contromanifestazione, sembra superata

attualmente è chiaro che la contromanifestazione è una iniziativa di una rete legata al PD, di donne rancorose, incattivite, incivili
insomma: loro sono convinte che per quanti malanni possano incorrere al loro ex-marito, sono sempre troppo pochi: in ossequio alla legge che recita: gli stronzi ti vogliono morto. Le stronze vivo e sofferente!

se qualcun altro ha altro da aggiungere a proposito di queste povere dementi, lo faccia
altrimenti chiudo
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: skorpion72 - Agosto 28, 2012, 22:15:08 pm
La risposta di stefano ciccone nella discussione sulla pagina FB di mp

Citazione
il mese di settembre è pieno di impegni ma sarebbe interessante approfittare di questa occasione per proporre pubblicamente un nostr ragionamento che sia frutto di un confronto tra noi e che senza liquidare sofferenze e disagi reali prospetti un'alternativa alla reazione rancorosa e misognia spesso strumentalizzata. avviare un dialogo con l'esperienza dei padri che vivono la sofferenza conseguente a una separazione e alla difficoltà di mantenere un rqapporto con i propri figli (cosa diversa dalle associazioni che ne assumono la rappresentanza). potrebbe anche essere interessante vedere quali altre forme non "competitive" con i diritti delle donne di affermazione di spazio per la paternità siano possibili (come la proposta delle associazioni spagnole per il congedo parentale) o evidenziare come la rappresentazione stereotipata che attribuisce alle madri la priorità nella cura e a ai padri il ruolo di chi porta i soldi a casa si riproponga non solo in caso di separazione ma quando si decide un'assunzione o un avanzamento di carriere. potremmo così scoprire che "nemici degli uomini" non sono le donne o i giudici ma quei ruoli stereotipati che hanno colpito le donne e che ora, con l'infrangersi della famiglia come immutabile e del ruolo maschile come certo, si ritorcono contro anche il genuino desiderio di paternità. Riconoscere e valorizzare l'espressione di un desiderio maschile di relazione con i figli mi sembra importante e mi sembra importante non regalare questo desiderio alla strumentalizzazione che se ne fa condannandolo a una violenza frustrata e rancorosa.
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: COSMOS1 - Agosto 31, 2012, 08:23:13 am
ha soffiato il primato di paucineuronico alle fas  :D

Citazione
potremmo così scoprire

ah Cicco', lo scopriamo o non lo scopriamo sto benedetto mistero universale?  :D

ad ogni modo è interessante che all'improvviso abbia scoperto (senza condizionale, lo ha scoperto davvero) di essere in retroguardia e di essersi lasciato superare dagli eventi: mo' cerca di recuperare il terreno perduto e di rinfrescarsi con qualche argomento rubacchiato qua e là  :sick:
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: ilmarmocchio - Agosto 31, 2012, 15:37:23 pm
il nostro amico è viscido, come il suo italiano logorroico, tipico di una certa area.
è più pericoloso di quello che può sembrare.ù
striscia e unge, l'arrivista perfetto
Titolo: Re:Cyberstalking: ce n'era bisogno?
Inserito da: krool - Settembre 01, 2012, 22:33:05 pm
bla bla bla rancore misoginia bla bla bla violenza bla bla stereotipi millenari patriarcato ecc ecc donne in cucina bla bla bla ecc ecc ecc

Sono diventati un disco rotto...