Forum sulla Questione Maschile
Dialoghi => Natura maschile e natura femminile => Topic aperto da: KasparHauser - Novembre 08, 2017, 20:58:25 pm
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Non so se vi è capitato di ascoltare l'intervista che lo psicoterapaeuta Morelli ha rilasciato alle Iene.
Choccante per i benpensanti, piacevolmente soprendente per il sottoscritto. Sorprendente perchè mi pare di ricordare che più di una volta si è espresso in maniera allineata al clima generale nelle questioni uomini/donne.
Condivisibile in gran parte.
L'intervista inoltre, meglio, l'intervistatore , il suo atteggiamento, rafforza la senzazione che la trasmissione sia ormai diventata una roccaforte del donnismo.
Una piccola nota a margine che non c'entra nulla con la questione maschile: a un certo punto Morelli dice "nella vita non bisogna migliorare, bisogna completarsi" e niente mi è piaciuta sta cosa.
https://www.iene.mediaset.it/video/morelli-in-ogni-donna-c-e-una-prostituta_12689.shtml
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Diamogli del tempo. Potrebbe essere una conversione sincera come una conversione sulla via di Damasco...
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Grazie per l'ottima segnalazione Kaspar :ok:: questo me l'ero proprio perso (purtroppo non riesco più a guardare serenamente una puntata de Le Iene in tv, programma sfociato nella totale misandria).
Detto questo, il dott. Morelli ha scoperto sicuramente l'acqua calda, ma gli va certamente riconosciuto il merito di aver espresso il concetto di natura femminile egregiamente e soprattutto di averci messo la faccia, specialmente in un questa epoca nazi-femminista, anti-uomo e politicamente corretta dove il peggio della natura femminile è uscito a galla. Per cui, tutta la mia stima a quest'uomo. Aspettiamoci presto una campagna mediatica denigratoria contro di lui (magari spunteranno magicamente fuori anche le puttane in questione che lo accuseranno di "molestie" :sick:).
Ps: del servizio non poteva che occuparsene quell'emerito coglione femminista di Viviani. :sick: :sick: :sick:
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Interessante, a parte un paio di assurdità: il sesso come trasmutazione (ma che significa) di sé, senza riferimento alla relazione con un altro essere umano che ne è l'essenza, e l'idea che per una donna essere "santa" sarebbe una "grave malattia". A parte l'ironia di queste parole :lol: :lol: con tutte le patologie derubricate dai manuali psichiatrici, viene da pensare che la normalità di oggi sia la malattia di ieri.
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Semplicemente ha detto una sacrosanta verità: la donna santa, tutta casa e chiesa, non esiste. Chi crede una cosa simile, inganna solo se stesso e pecca di grossa ingenuità.
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Morelli è sempre stato un donnista. Non per niente Costanzo stravedeva per lui. Adesso ha finalmente aperto gli occhi sul lato oscuro della
natura femminile. Ripensamenti? Convenienza? Opportunismo? Vedremo. Per ora rallegriamoci. Siamo sempre meno soli nel dire certe cose
che sarebbero delle banalità se non corressero il rischio di apparire delle eresie.
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Morelli è sempre stato un donnista. Non per niente Costanzo stravedeva per lui. Adesso ha finalmente aperto gli occhi sul lato oscuro della
natura femminile. Ripensamenti? Convenienza? Opportunismo? Vedremo. Per ora rallegriamoci. Siamo sempre meno soli nel dire certe cose
che sarebbero delle banalità se non corressero il rischio di apparire delle eresie.
Al femminismo verrà, forse, riconosciuto un giorno l'unico merito di aver fatto scendere dalle nuvole molti uomini.
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Semplicemente ha detto una sacrosanta verità: la donna santa, tutta casa e chiesa, non esiste. Chi crede una cosa simile, inganna solo se stesso e pecca di grossa ingenuità.
E' vero oggi non esiste, e crederlo sarebbe da ingenui. Ma dissento sul fatto che la virtù sia una "grave malattia" (per i matti sono i sani ad esser malati), che non possa esistere né sia mai esistita.
Più avanti il nostro si corregge dicendo che nella donna coesistono tendenze opposte (niente di nuovo, ci era arrivato Jung) e che in base alle sue libere scelte una o l'altra è preponderante.
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Ps: del servizio non poteva che occuparsene quell'emerito coglione femminista di Viviani. :sick: :sick: :sick:
Illuminante la conclusione del servizio da parte di Viviani.
L’ex modello, personaggio televisivo e conduttore televisivo italiano (fonte wikipedia) contraddice alla radice le affermazioni dello psicoterapeuta Morelli (40 anni di carriera professionale).
Questa è l’informazione in Italia, quando c’è di mezzo qualcosa che riguarda il doppio cromosoma XX.
Fortunatamente nel servizio Morelli ha spiegato bene il meccanismo della prostituzione.
Quindi ognuno può farsi la propria idea. Anche di quella giornalistica maschile.
* prevedo rogne per il dott. Morelli
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E' vero oggi non esiste, e crederlo sarebbe da ingenui. Ma dissento sul fatto che la virtù sia una "grave malattia" (per i matti sono i sani ad esser malati), che non possa esistere né sia mai esistita.
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Nessuno ha detto che la virtù sia una grave malattia. Semplicemente la virtù è nient'altro che un insieme di regole (essenzialmente morali) che manipolano, forgiano e plasmano una persona, permettendo di tenere a bada gli istinti più bassi facenti parte di un individuo (tenere a bada, non eliminare). Per cui i valori sono importanti per decretare il futuro di un individuo, che senza di essi può dare libero sfogo al peggio della propria natura (esattamente ciò che ha creato il femminismo). Chiaro, poi, che con la società occidentale odierna la virtù va a farsi friggere.
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Nessuno ha detto che la virtù sia una grave malattia. Semplicemente la virtù è nient'altro che un insieme di regole (essenzialmente morali) che manipolano, forgiano e plasmano una persona, permettendo di tenere a bada gli istinti più bassi facenti parte di un individuo (tenere a bada, non eliminare). Per cui i valori sono importanti per decretare il futuro di un individuo, che senza di essi può dare libero sfogo al peggio della propria natura (esattamente ciò che ha creato il femminismo). Chiaro, poi, che con la società occidentale odierna la virtù va a farsi friggere.
:drinks:
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Illuminante la conclusione del servizio da parte di Viviani.
L’ex modello, personaggio televisivo e conduttore televisivo italiano (fonte wikipedia) contraddice alla radice le affermazioni dello psicoterapeuta Morelli (40 anni di carriera professionale).
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I femministi sono irrecuperabilmente imbecilli. Non ci puoi fare niente. L'unica speranza è che prima o poi tocchi anche lui di sperimentare di persona cosa hanno e stanno continuando a fomentare.
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Nessuno ha detto che la virtù sia una grave malattia. Semplicemente la virtù è nient'altro che un insieme di regole (essenzialmente morali) che manipolano, forgiano e plasmano una persona, permettendo di tenere a bada gli istinti più bassi facenti parte di un individuo (tenere a bada, non eliminare). Per cui i valori sono importanti per decretare il futuro di un individuo, che senza di essi può dare libero sfogo al peggio della propria natura (esattamente ciò che ha creato il femminismo). Chiaro, poi, che con la società occidentale odierna la virtù va a farsi friggere.
il problema della cosidetta virtù è che gli istinti più bassi sono quelli che determinano e qualificano la vita.
Non a caso, oggi si studia l' intelligenza artificiale ma non l'emozione o l'istinvità artificiale : non si saprebbe neanche da dove cominciare.
Per es , i robot di Asimov gareggiano in intelligenza con l' uomo ma non hanno idea, pur cecando di sapere, di cosa sia una emozione o un istinto.
La donna virtuosa è una sorta di astrazione, è la controparte ideale della donna sessualmente vogliosa, ma come quella non esiste
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La virtù come il vizio non sono innati, sono frutto di una scelta quotidiana.
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La virtù come il vizio non sono innati, sono frutto di una scelta quotidiana.
il fatto è che vizi e virtù sono personali,. scarsamente definibili e altamente soggettivi
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Scarsamente definibili? Decine di trattati si sono susseguiti nei secoli - e i principi restano simili in tutte le culture, per una semplice ragione: vizi e virtù non sono soggettivi ma definiti dalla collettività, sulla base di esperienze secolari che definiscono le strutture con le quali una società può durare.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/09/raffaele-morelli-in-ogni-donna-ce-una-prostituta-sbagliato-lo-stupro-e-sempre-un-crimine/3968718/
L'articolo qui sopra, sul Fatto, di un certo medico sessuologo Vincenzo Puppo, risponde indirettamente all'intervista di Morelli.
L'articolo, scritto quasi in trans agonistica come si direbbe nel calcio, a un certo punto presenta una chicca che riporto:
"[...]se istruisci un bambino/a al rispetto di ogni essere umano, con gli stessi diritti e doveri, insegnandogli che la diversità non esiste e cosa è l’amore, il rispetto,[...]"
Capito? La diversità non esiste, tutti uguali siamo. Io però non mi sento tanto uguale a 'sto ecc. ecc.
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Morelli non mi è piaciuto, ha detto delle banalità incredibili che chiunque con la quinta elementare e un po' di conoscenza dell'universo femminile può intuire; però dato che la nostra società ormai è quasi totalmente femminilizzata questa sua presa di posizione sembra molto alternativa... dai, Morelli, le donne sono opportuniste e calcolatrici per natura, cosa vuoi che ci offrano visto che siamo perennemente con l'uccello in tiro? Siamo schiavi della libido e le donne - chi più, chi meno - se ne approfittano.
Che si chiamino prostitute, puttane, troie, approfittatrici, cortigiane, mantenute, gold diggers, ecc. il senso è sempre quello.
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Ce l'ho anche in firma: nel tempo dell'inganno universale (o meglio occidentale), dire la verità (o una banalità in questo caso) è un atto rivoluzionario.
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il fatto è che vizi e virtù sono personali,. scarsamente definibili e altamente soggettivi
Scarsamente definibili? Decine di trattati si sono susseguiti nei secoli - e i principi restano simili in tutte le culture, per una semplice ragione: vizi e virtù non sono soggettivi ma definiti dalla collettività, sulla base di esperienze secolari che definiscono le strutture con le quali una società può durare.
Avete ragione entrambi. Il contratto sociale può stabilire cosa sia vizio o cosa virtù, ma nulla togli al fatto che siano doti personali, indipendentemente proprio dal contratto sociale.
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Il femminista Viviani continua a battere il chiodo dell'argomento di moda del momento, intervistando dapprima una fantomatica "molestata" che inaspettatamente conferma le parole del Dott. Morelli (ma che poi, alla fine, invita comunque le dddonne a denunciare queste presunte "molestie" :lol:) e due psicologhe femministeche, a quanto pare, vorrebbero smentire le parole di uno psichiatra di lungo corso: :doh: https://www.iene.mediaset.it/video/in-ogni-donna-c-e-una-prostituta-il-dibattito-continua_12766.shtml
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Morelli non mi è piaciuto, ha detto delle banalità incredibili che chiunque con la quinta elementare e un po' di conoscenza dell'universo femminile può intuire; però dato che la nostra società ormai è quasi totalmente femminilizzata questa sua presa di posizione sembra molto alternativa... dai, Morelli, le donne sono opportuniste e calcolatrici per natura, cosa vuoi che ci offrano visto che siamo perennemente con l'uccello in tiro? Siamo schiavi della libido e le donne - chi più, chi meno - se ne approfittano.
Che si chiamino prostitute, puttane, troie, approfittatrici, cortigiane, mantenute, gold diggers, ecc. il senso è sempre quello.
il punto è proprio questo