Forum sulla Questione Maschile

In rilievo => Osservatorio sul Femminismo => Topic aperto da: mmann - Febbraio 19, 2013, 21:46:08 pm

Titolo: Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: mmann - Febbraio 19, 2013, 21:46:08 pm
Guarda, sono in Svezia e potrei fare mille esempi ma è vero che c'è una castrazione-psicologica generale, più una disumanizzazione direi...

Tutto funziona bene, benissimo. Gli svedesi uomini e donne pensano seriamente che sia la migliore società del mondo ma in realtà vivendoci ti accorgi che la società è profondamente malata.

All'inizio sembra il paradiso per un italiano medio come me, vai in discoteca e nelle discoteche c'è molte 70% donne che uomini.. le tipe sono tutte bellissime. Poi te ne fai una, due, tre... poi vedi che il giorno dopo non si ricordano neanche chi fossi... Ti considerano un usa e getta. E all'inizio da italiano dici "che figata" poi capisci e non ci stai benissimo...

A titolo di sondaggio: del gruppo di ricerca qui in Svezia dove lavoro tutti i colleghi (giovani e non giovani) che conosco, e che sono sposati, sono sposati con ragazze non-svedesi... sarà un caso!?
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 19, 2013, 23:48:37 pm
... le tipe sono tutte bellissime. Poi te ne fai una, due, tre... poi vedi che il giorno dopo non si ricordano neanche chi fossi...
...ma dai!??  :ohmy: :ohmy:

...non pensavo che questo fosse possibile.

..che ne pensa Abraxas di questa cosa (per la verità quasi incredibile) ?

ma te le fai gratis o le paghi?

...c'è qualcosa che non torna  :hmm:
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 20, 2013, 16:52:39 pm
...ma dai!??  :ohmy: :ohmy:

...non pensavo che questo fosse possibile.

..che ne pensa Abraxas di questa cosa (per la verità quasi incredibile) ?


Anche a me suona incredibile, ma forse confondiamo la natura con la cultura e loro imparano cosi, far sesso è come far pipi, nioente più personale/intimo/sentimentale.  :cry:
Non lo so, ho sempre pensato che il cinismo di alcune prostitute di mestiere viene proprio dal fatto che sono abituate a continuo cambiamento di partner, che è come a negarsi quel desiderio/bisogno di intimità (di appartenersi uno all'altro) dopo il sesso e al di là dell'ecitazione sessuale.
Ma forse non, forse è solo questione di educazione.

Comunque è interessante anche la vostra reazione che "si infatti a una certa età, o qualche volta desideriamo proprio le donne cosi, ma infatti c'è qualcosa che non va se le donne diventano davvero cosi"
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 21, 2013, 11:20:03 am
Io non credo che l'anima può essere cambiata, forse solo nascosta per non essere feriti, fuggire per non essere più vulnerabili.
Pensavo per molto tempo che parla del winner, fino quando un looser (come si chiamava) me l'ha fatto capire che:doh: non .
Abba-The winner takes it all
è vero molto tempo fa. Ma perché soffrire? Per lo spettacolo? Per la poesia?


Poi c'era ancora più tempo fa la Solveig, una forma di Penelope del Per Gynt, che lo aspetta per una vita che lui torni nelle sue foreste.
Mah da un'estrema all'altra.
O forse è solo una finta superficialità delle donne scandinave, una corteccia per non essere ferite.
Non so tanto non conosco personalmente nessuna.




Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2013, 00:20:59 am
Anche a me suona incredibile, ma forse confondiamo la natura con la cultura e loro imparano cosi, far sesso è come far pipi, nioente più personale/intimo/sentimentale.  :cry:
Non lo so, ho sempre pensato che il cinismo di alcune prostitute di mestiere viene proprio dal fatto che sono abituate a continuo cambiamento di partner, che è come a negarsi quel desiderio/bisogno di intimità (di appartenersi uno all'altro) dopo il sesso e al di là dell'ecitazione sessuale.
Ma forse non, forse è solo questione di educazione.

Comunque è interessante anche la vostra reazione che "si infatti a una certa età, o qualche volta desideriamo proprio le donne cosi, ma infatti c'è qualcosa che non va se le donne diventano davvero cosi"

...da sempre antropologi et similia affermano che la donna fa sesso solo se accompagnato dal sentimento, ed in effetti (in linea di massima) quasi certamente è così. La donna non prova nè piacere nè orgasmo se non prova sentimento e trasporto.
Le prostitute le fannno per soldi, lo fanno per guadagnare, non per piacere. Si suppone che una conosciuta in discoteca (così si è detto) lo faccia per piacere. Ma la donna, ripetiamo, non prova piuacere senza sentimento e trasporto.
Ergo se le cose stanno devvero come ce le ha descritte mmann, la spiegazione va ricercata in altre direzioni, poco ci azzecca il paragone con le prostitute.
Ad esempio le donne svedesi potrebbero avvertire un idolum molto forte negli italiani (come per le nostre accade o accadeva con gli extracomunitari) visto che nei loro uomini non avvertomno più alcunchè.
Oppure vi possono essere altre spiegazioni, quali ad esempio un condizionamento culturale molto forte che spinga alcune di loro (tuttavia un a parte minortitaria) ad andare contro la loro natura e comportarsi come uomini.
..etc, etc.
La questione sarebbe di quelle meritevoli di ulteriori indagini. Ma non già per una semplice questione di sesso (di libidine), piuttosto per capire meglio la cosa da un punto di vista psicologico-comportamentale.

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: TheDarkSider - Febbraio 23, 2013, 06:17:01 am
La questione sarebbe di quelle meritevoli di ulteriori indagini. Ma non già per una semplice questione di sesso (di libidine), piuttosto per capire meglio la cosa da un punto di vista psicologico-comportamentale.
Per me la state facendo troppo difficile.

Le svedesi, semplicemente, vivono in una società in cui l'indipendenza e l'autonomia personale sono i valori supremi, per cui prima di entrare in intimità con una persona e farsi coinvolgere in un legame duraturo, ne deve passare tanta di acqua sotto i ponti!
Ecco perché per loro una scopata è solo una scopata, e il giorno dopo se quella è l'unica cosa che si è condivisa con una persona allora quella persona è poco più di uno sconosciuto.

Semplicemente, si tratta popoli con un carattere molto freddo, dove le persone sono molto restie a farsi coinvolgere in  legami personali troppo forti. E non è certamente una scopata che può creare un legame forte!

Anche in Italia ho conosciuto donne che ragionano così. Ma qui sono una minoranza.

Mentre in Svezia sono la maggioranza, perché la loro cultura vuole così. E noi sappiamo bene quanto le donne siano plasmabili dal contesto culturale in cui vivono, vero? ;)
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 23, 2013, 09:50:57 am
...da sempre antropologi et similia affermano che la donna fa sesso solo se accompagnato dal sentimento, ed in effetti (in linea di massima) quasi certamente è così. La donna non prova nè piacere nè orgasmo se non prova sentimento e trasporto.
(....) Ma la donna, ripetiamo, non prova piacere senza sentimento e trasporto.

Io non credo che sia cosi.
Anche se sesso con penetrazione ho fatto solo con chi amavo (1)
ma (scusatemi) anche durante un ballo liscio puoi avere orgasmo  senza sapere un bel niente del partner solo sentire che è maschio, quindi questa con il piacere c'è solo se c'è sentimento insomma io non lo credo.
Certo è solo il mio parere personale.

1. perché crea complicazioni, si può restare incinte e poi non era necessaria per il mio piacere quindi lo facevo quando il Suo piacere mi interessava, ehm si quando quindi lo amavo e sapevo che se arriva un bimbo sarebbe ben venuto.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 23, 2013, 09:54:36 am
Per me la state facendo troppo difficile.

Le svedesi, semplicemente, vivono in una società in cui l'indipendenza e l'autonomia personale sono i valori supremi, per cui prima di entrare in intimità con una persona e farsi coinvolgere in un legame duraturo, ne deve passare tanta di acqua sotto i ponti!
Ecco perché per loro una scopata è solo una scopata, e il giorno dopo se quella è l'unica cosa che si è condivisa con una persona allora quella persona è poco più di uno sconosciuto.

Semplicemente, si tratta popoli con un carattere molto freddo, dove le persone sono molto restie a farsi coinvolgere in  legami personali troppo forti. E non è certamente una scopata che può creare un legame forte!

Anche in Italia ho conosciuto donne che ragionano così. Ma qui sono una minoranza.

Mentre in Svezia sono la maggioranza, perché la loro cultura vuole così. E noi sappiamo bene quanto le donne siano plasmabili dal contesto culturale in cui vivono, vero? ;)

Però sesso è dipendenza, non "indipendenza". Non ti sto contrastando, però la diagnosi non mi sembra completa.
Dobbiamo dirla tutta: la persona veramente indipendente, soprattutto se donna (zero privilegi di marketing dalle sue avventure sessuali) non fa attività sessuale se non motivata. E quella motivazione non può essere l'indipendenza, che in sé non significa molto.

Da dove viene la motivazione allora? Mi piacerebbe sentire le vostre ipotesi, prima di dire la mia.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 23, 2013, 09:57:14 am
Io non credo che sia cosi.
Anche se sesso con penetrazione ho fatto solo con chi amavo (1)
ma (scusatemi) anche durante un ballo liscio puoi avere orgasmo  senza sapere un bel niente del partner solo sentire che è maschio, quindi questa con il piacere c'è solo se c'è sentimento insomma io non lo credo.
Certo è solo il mio parere personale.

1. perché crea complicazioni, si può restare incinte e poi non era necessaria per il mio piacere quindi lo facevo quando il Suo piacere mi interessava, ehm si quando quindi lo amavo e sapevo che se arriva un bimbo sarebbe ben venuto.

Tieni conto però che durante l'atto pratico eterodiretto, sopravvengono dinamiche naturali inibitorie.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: mmann - Febbraio 23, 2013, 11:36:34 am
Citazione

Le svedesi, semplicemente, vivono in una società in cui l'indipendenza e l'autonomia personale sono i valori supremi, per cui prima di entrare in intimità con una persona e farsi coinvolgere in un legame duraturo, ne deve passare tanta di acqua sotto i ponti!
    Ecco perché per loro una scopata è solo una scopata, e il giorno dopo se quella è l'unica cosa che si è condivisa con una persona allora quella persona è poco più di uno sconosciuto.

    Semplicemente, si tratta popoli con un carattere molto freddo, dove le persone sono molto restie a farsi coinvolgere in  legami personali troppo forti. E non è certamente una scopata che può creare un legame forte!

    Mentre in Svezia sono la maggioranza, perché la loro cultura vuole così. E noi sappiamo bene quanto le donne siano plasmabili dal contesto culturale in cui vivono, vero?

Sottoscrivo tutto. È il miglior riassunto di ciò che avrei voluto scrivere! Tack TheDarkSider.

Le esperienze a cui mi riferivo riguardano circa 3 anni fa' quando per la prima volta ho messo piede in terra scandinava... non ero ancora fidanzato e sto parlando di fascia età studente universitario. Voi direte "studente universitario" sì... sesso, droga e rock&roll? Sì questo è costante sia in italia tanto quanto in svezia... ma i rapporti uomo donna sono abissali per quanto detto prima.

Prima di tutto la gente è fredda. E non parlo di clima.
La gente in Svezia si sblocca solo sotto effetto dell'alcool. Infatti per risolvere i problemi di alcolismo di qualche decennio fa', in svezia è proibito bere all'aperto, l'alcool carissimo ed è monopolio di stato e può essere venduto solo nei "supermercati dell'alcol" i SystemBolaget http://www.systembolaget.se/ (http://www.systembolaget.se/)... minimo un litro di vino 6€ circa...
 
A parte le serate in discoteca esagerate, e le cose più tipiche nella città dove studiavo e adesso vivo, erano le feste studentesche nei "corridors", i corridoi con le stanze di a 8 studenti... erano veri e propri feste "dionisiache". Dove l'obiettivo era sfarsi di alcol (ognuno con la propria bottiglia - mai offrire), musica e qualche canna (pochissimi e tipicamente gente da paesi mediterranei) in modo che dopo si era abbastanza sbloccati per conoscere gente, tipe e nei casi fortunati farsele... direte anche in italia... no! In italia, non si beve parlare, ma si beve per passarsi una serata, perchè  si parla già da sobri con la barista alle 7 del mattino, si chiacchiera tra colleghi alla macchinetta del caffe, con l'edicolante, la cassiera del supermercato ti riconosce e saluta... qua non esiste.

Esempio di pochi mesi fa' su rapporto uomini-donne in Svezia:
Serata con tra ragazzi italiani che stanno facendo fanno la tesi o che lavorano in svezia e tutti nello stesso settore, e tutti e tre fidanzati con non-svedesi. Pub a caso in città, ci sediamo dopo qualche minuto arriva giù per dirla all'italiana una "vagonata di giovani bionde" con amici al seguito. Le tipe capiscono che siamo italiani e si siedono affianco a noi e iniziano a provarci loro con noi. Benissimo! Veramente belle ragazze! Si chiacchiera ci accorgiamo subito che non gliene fregava niente, che ci stavano raccontando balle con un solo scopo - quello... poi messe davanti alle balle raccontate e un po' che una di loro aveva un appuntamento insomma hej då (arrivederci).
(Tra le varie balle che avevano detto di essere al primo anno dell'università di studiare lingue, e invece avevano 18/19 e di sicuro non andavano all'univerisità)

Altri due dettagli: i maschi che erano nel gruppo con le bionde avevano un comporatamento veramente "da castrati"... non si vedeva un minimo di interesse nei confronti delle tipe e non ci hanno lanciato neanche un'occhiata di sfida, un sguardo di  "cazzo fai? ci provi con  sta mia amica? mi piace a me togliti dai coglioni!", cosa che in un rapporto normale è inevitabile tra uomini.

Ultimo dettaglio: c'era una coda incredibile per il bagno (l'unico disponibile)... poi si è scoperto perchè... una giovane coppia aveva deciso di intrattenersi li....


=====
Altra cosa in generale: la società svedese ha dei dogmi di società estremizzati.
Esempio: indipendenza e autonomia estrema. Lo vedi dall'architettura delle case, per esempio. Nelle case per gli studenti ("corridors") le camere tipicamente hanno due porte per isolarsi completamente dal resto del corridoio. I posti a sedere al tavolo in cucina non corrispondono mai al numero di persone che vivono nella stanza. Esempio se ci vivono 5 persone il posto a sedere è per 4. In Italia, il tavolo dovrebbe essere da 8 perchè abbiamo sempre amici ospiti. E questo cosa genera... che puoi vivere 6 mesi in una casa con coinquilini senza mai aver scambiato con loro più del "ciao" e se sei fortunato il "come stai?" arriva dopo 5 mesi. E notate che se provavi a chiedere tu qualcosa di più a loro notavi un certo imbarazzo come se chiedessi qualcosa di estremamente intimo, anche se chiedevi solo... boh cosa ne pensi della situazione della grecia.

Noto e continuo a notare in Svezia, la paura di esprimere proprie opinoni. "Siamo svedesi siamo non amiamo i conflitti" mi son sentito dire più di una volta...

Un esempio che faccio sempre agli amici italiani è se sei alla fermata dell'autobus in Italia e devi aspettare 20min in una fermata dove non c'è niente in torno normale scambiare due parole parlando con chi sta aspettando l'autobus... qui in svezia se lo fai tu capisci che loro pensano "cosa vuole 'sto qua da me?". E quindi smetti e ti adatti, e fidatevi che dopo i primi 6 mesi sei tu quello che inizi a pensarlo se qualcuno ti ferma.
=====



Forse sbaglierò, forse sono rincoglionito.. ma questo è il mio punto di visto från Sverige.

Scusate se ho scritto troppo, e a volte pensieri un po' sconnessi... ma davvero avrei da scrivere per giorni sulle esperienze di questi anni riguardo alla società svedese!
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 23, 2013, 12:01:13 pm
Tieni conto però che durante l'atto pratico eterodiretto, sopravvengono dinamiche naturali inibitorie.

Il sentimento di trasgressione fa parte del piacere erotico (penso, io con il George  Battaile).
Certo, se tutto è permesso e disinhibito, se non essitono tabu dovrebbe sparire anche il piacere, e quindi anche l'unicità della persona con quale si vive quell'esperienza.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2013, 13:33:43 pm
... E noi sappiamo bene quanto le donne siano plasmabili dal contesto culturale in cui vivono, vero? ;)
Contesto decisamente questo assunto: la donna, come tutti gli esseri umani (e viventi) è condizionabile solo in parte dal contesto culturale. Giusto per capirci, (estremizzando) se una "cultura" (ma molto meglio parlare di "condizionamento culturale") dice che non si deve mangiare, l'essere vivente non applicherà mai tale condizionamento, perchè la natura non accetta la privazione di cibo.
Una donna no può accettare di fare sesso senza sentimento, perchè non è nella sua natura, plasmatasi nei milioni di anni e non modificabile in pochi decenni o secoli.
Ergo in quei posti NON SI E' modificata la natura umana, ma la si è COSTRETTA, (compressa, obbligata) e la differenza è abissale.
 
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2013, 13:38:56 pm
... E noi sappiamo bene quanto le donne siano plasmabili dal contesto culturale in cui vivono, vero? ;)
Contesto decisamente questo assunto: la donna, come tutti gli esseri umani (e viventi) è condizionabile solo in parte dal contesto culturale. Giusto per capirci, (estremizzando) se una "cultura" (ma molto meglio parlare di "condizionamento culturale") dice che non si deve mangiare, l'essere vivente non applicherà mai tale condizionamento, perchè la natura non accetta la privazione di cibo.
Una donna no può accettare di fare sesso senza sentimento, perchè non è nella sua natura, plasmatasi nei milioni di anni e non modificabile in pochi decenni o secoli.
Ergo in quei posti NON SI E' modificata la natura umana, ma la si è COSTRETTA, (compressa, obbligata) e la differenza è abissale.
..e ne è conferma il patologico ricorso ad alcool e psicofarmaci.

Citazione
Per me la state facendo troppo difficile
E' vero che in taluni casi può essere meglio semplificare e vedere solo gli aspetti superficiali, va anche detto però che così facendo si è facile preda di analisi (e spiegazioni) del tutto sbagliate e fuorvianti.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: mmann - Febbraio 23, 2013, 13:49:39 pm


...questa mi sembra un po' una cazzata:
Citazione
Una donna non può accettare di fare sesso senza sentimento, perchè non è nella sua natura, plasmatasi nei milioni di anni e non modificabile in pochi decenni o secoli.

Ergo in quei posti NON SI E' modificata la natura umana, ma la si è COSTRETTA, (compressa, obbligata) e la differenza è abissale.
..e ne è conferma il patologico ricorso ad alcool e psicofarmaci.
E' vero che in taluni casi può essere meglio semplificare e vedere solo gli aspetti superficiali, va anche detto però che così facendo si è facile preda di analisi (e spiegazioni) del tutto sbagliate e fuorvianti.

cioè le femministe si sono autocostrette?!
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2013, 14:00:11 pm

...questa mi sembra un po' una cazzata:
cioè le femministe si sono autocostrette?!
La domanda è troppo vaga. Rimanendo nel vago e nel generico, rispondo di sì, sicuramente. Perchè, Elvira Banotti era una donna felice!? La Bonino, sola, lesbica, senza affetti veri e sempre a confrontarsi con chi la vorrebbe sbranare, è una donna felice?
La donna "di potere", è una donna felice??
Rispondere, prego.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 23, 2013, 14:01:48 pm

...questa mi sembra un po' una cazzata:


glielo detto  anch'io, ma non crede
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2013, 14:12:15 pm
glielo detto  anch'io, ma non crede
Io non dico di voi che scrivete cazzate, vi pregherei di comportarvi allo stesso modo, se si può discutere senza insultare ok, altrimenti si lasci perdere.

Rispondete alle domande, come faccio io:
La Terragni vi sembra una donna serena e felice?
(http://www.festivaletteratura.it/upload_xdams/AuthorityPersoneFLM/high/FLM/PERSON/000/01122/FLM.PERSON.000.01122.0001.JPG)
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2013, 14:16:43 pm
...che io poi non riesco a capire il vostro punto di vista:
se una donna fa sesso libero non vi va bene, se nn fa sesso libero non vi va bene, ma ci riflettete sulle cose oppure aprite la bocca, scollegate il cervello e via!?

Se è possibile condizionare la natura umana sino a quel punto, allora si può chiedere che anche qui avvenga la stessa cosa.
Ma se quella stessa cosa onn vi piace (e vi lamentate di questo), allora cosa volete!?

...Ma il contraraio di quel condizionamento è la donna che on la molla mai (come avviene qui), allora vi va bene questa situazione!?
...O ritenete sia meglio quell'altra?!?  :wacko:
Io penso che quell'altra situazione non sia auspicabile, ma nemmeno la donna che non la molla mai nemmeno sotto minaccia di un cannone, sia auspicabile.
Quindi l'unica via è una sorta di ritorno ad un patriarcato di tipo moderno. Negli anni 70 e prima non la mollavano mai? quello è il modello, che va soltanto rimodernato.


Voi avete un'idea, anche se vaga, in merito?
Che modello auspicate?
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 23, 2013, 14:20:56 pm
Io non dico di voi che scrivete cazzate, vi pregherei di comportarvi allo stesso modo, se si può discutere senza insultare ok, altrimenti si lasci perdere.

hai ragione Red, scusami,
infatti io non ho detto che scrivi cazzate, vedi sopra, mi sono espresa diversamente,
ma ho detto lo stesso che il piacere c'è anche senza sentimento, anzi credo che su quel piacere si costruisce poi il sentimento.

Non so che fa la Terragini o le donne di potere. Neanche per un uomo non basta vivere il piacere sessuale con diverse donne per essere felici.
Anche un uomo che fa ogni giorno sesso con altra rischia di essere deluso e sentire vuota la sau vita dopo un tempo.
Quindi il fatto che il potere, la carriera e il sesso saltuario con vari partner non fanno felice una donna non significa che non esiste piacere, orgasmo anche in mancanza di sentimenti. E non è un istinto millenario che le donne sentono piacere solo se ci sono sentimenti.

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 23, 2013, 15:27:50 pm
...che io poi non riesco a capire il vostro punto di vista:
se una donna fa sesso libero non vi va bene, se nn fa sesso libero non vi va bene, ma ci riflettete sulle cose oppure aprite la bocca, scollegate il cervello e via!?

Se è possibile condizionare la natura umana sino a quel punto, allora si può chiedere che anche qui avvenga la stessa cosa.
Ma se quella stessa cosa onn vi piace (e vi lamentate di questo), allora cosa volete!?

...Ma il contraraio di quel condizionamento è la donna che on la molla mai (come avviene qui), allora vi va bene questa situazione!?
...O ritenete sia meglio quell'altra?!?  :wacko:
Io penso che quell'altra situazione non sia auspicabile, ma nemmeno la donna che non la molla mai nemmeno sotto minaccia di un cannone, sia auspicabile.
Quindi l'unica via è una sorta di ritorno ad un patriarcato di tipo moderno. Negli anni 70 e prima non la mollavano mai? quello è il modello, che va soltanto rimodernato.


Voi avete un'idea, anche se vaga, in merito?
Che modello auspicate?

Credo che per tutti gli uomini sia meglio una società dove la donna tiene conto delle pretese maschili. Con la Svezia così come descritta abbiamo l'esatto contrario.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 23, 2013, 15:31:41 pm
Il sentimento di trasgressione fa parte del piacere erotico (penso, io con il George  Battaile).
Certo, se tutto è permesso e disinhibito, se non essitono tabu dovrebbe sparire anche il piacere, e quindi anche l'unicità della persona con quale si vive quell'esperienza.

Non sono così convinto, ma di certo non mi auspico una società senza tabù. Ma temo che tu non abbia capito quello che volevo dire.
Io parlavo di una cosa molto semplice e molto trascurata: il sesso negativo, il sesso odiato; in pratico, il motivo per cui lo stupro non è neutro ma è criminalizzato. Il vibratore è nettamente preferito dalle donne a molti uomini, anche se questo potrebbe non essere visto come logico.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: mmann - Febbraio 23, 2013, 15:53:50 pm
Chiedo scusa a Red- se ho detto una parola di troppo.
Ri-esprimo il concetto usando parole più consone, secondo me dire:
Citazione
Una donna non può accettare di fare sesso senza sentimento, perchè non è nella sua natura, plasmatasi nei milioni di anni e non modificabile in pochi decenni o secoli.
è assolutamente una falsità.

Andare a letto con una conosciuta una sera e che il giorno dopo gentilmente ti caccia di casa facendoti capire "ieri sera è stato bello, ma non ci vediamo più. Ciao". Cos'è?

Altro esempio, ma cavolo la prostituzione, ok che "quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione", ma il sesso a pagamento cos'è?

Citazione
...Ma il contraraio di quel condizionamento è la donna che on la molla mai (come avviene qui), allora vi va bene questa situazione!?
...O ritenete sia meglio quell'altra?!?  :wacko:
Io penso che quell'altra situazione non sia auspicabile, ma nemmeno la donna che non la molla mai nemmeno sotto minaccia di un cannone, sia auspicabile.
Quindi l'unica via è una sorta di ritorno ad un patriarcato di tipo moderno. Negli anni 70 e prima non la mollavano mai? quello è il modello, che va soltanto rimodernato.


Voi avete un'idea, anche se vaga, in merito?
Che modello auspicate?


Un modello dove non c'è il dogma della uguaglianza tra i sessi ma dove c'è giustizia, cioè vengano riconosciute le esigenze di entrambi i generi.

(http://informarsisempre.files.wordpress.com/2013/01/igualdad_no_significa_justicia.jpg?w=584)

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: TheDarkSider - Febbraio 23, 2013, 17:27:49 pm
Contesto decisamente questo assunto: la donna, come tutti gli esseri umani (e viventi) è condizionabile solo in parte dal contesto culturale.
Io invece, nella mia esperienza, ho notato che la donna è molto più plasmabile di un uomo, sopratutto per quanto riguarda i comportamenti sessuali.

Voglio dire, prendi un uomo italiano, uno svedese, un thailandese, un cinese un russo o scegli tu la nazionalità a caso. Prendilo che ha più di 50anni ed è solo.
Bene, con tutta probabilità a quest'uomo farà molto piacere andare in un night club, ammirare  donne poco più che ventenni che si dimenano nude e magari sceglierne una e portarla a letto.
Ovvio non tutti gli uomini sono così, ma la media è quella.

Invece prendi una donna italiana, una svedese, una thailandese, una cinese una russa, ecc. Ebbene, a qualsiasi età ciascuna di queste donne avrà comportamenti relazionali e sessuali molto diversi tra loro, dovuti proprio alla loro diversa estrazione culturale.


Giusto per capirci, (estremizzando) se una "cultura" (ma molto meglio parlare di "condizionamento culturale") dice che non si deve mangiare, l'essere vivente non applicherà mai tale condizionamento, perchè la natura non accetta la privazione di cibo.
Vero, ci sono limiti biologici non oltrepassabili.


Una donna no può accettare di fare sesso senza sentimento, perchè non è nella sua natura, plasmatasi nei milioni di anni e non modificabile in pochi decenni o secoli.
Qui sei veramente troppo categorico.
Già abbraxa, che è una donna, e mmann che vive in Svezia te l'hanno detto.
E io te lo riconfermo: di donne che fanno con piacere sesso senza coinvolgimento sentimentale ce ne sono a milioni.

Non c'è alcun programma genetico che lega il piacere sessuale al sentimento. Piuttosto, diciamo che quando una donna ha già soddisfatto i propri bisogni di protezione, come nel caso di una svedese che è protetta dalla ricchezza e dal sistema di welfare del suo paese, è molto più predisposta a fare sesso per divertirsi senza nessun coinvolgimento.


Ergo in quei posti NON SI E' modificata la natura umana, ma la si è COSTRETTA, (compressa, obbligata) e la differenza è abissale.
..e ne è conferma il patologico ricorso ad alcool e psicofarmaci.
E' vero che in taluni casi può essere meglio semplificare e vedere solo gli aspetti superficiali, va anche detto però che così facendo si è facile preda di analisi (e spiegazioni) del tutto sbagliate e fuorvianti.
Questione di opinioni, per me è del tutto sbagliata e fuorviante la tua.

L'abuso di alcol e psicofarmaci, come ti ha fatto notare mmann, non è dovuto alla necessità da parte delle donne di andare contro un loro programma biologico, ma piuttosto al fatto che quelle culture considerano quasi un tabù la socializazzione e l'entrare in intimità con un'altra persona, per cui solo da ubriachi è consentito farlo.


Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: TheDarkSider - Febbraio 23, 2013, 17:42:07 pm
Un modello dove non c'è il dogma della uguaglianza tra i sessi ma dove c'è giustizia, cioè vengano riconosciute le esigenze di entrambi i generi.

(http://informarsisempre.files.wordpress.com/2013/01/igualdad_no_significa_justicia.jpg?w=584)
Straquoto tutto, pure l'immagine inserita.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 23, 2013, 18:35:02 pm
Non sono così convinto, ma di certo non mi auspico una società senza tabù. Ma temo che tu non abbia capito quello che volevo dire.
Io parlavo di una cosa molto semplice e molto trascurata: il sesso negativo, il sesso odiato; in pratico, il motivo per cui lo stupro non è neutro ma è criminalizzato. Il vibratore è nettamente preferito dalle donne a molti uomini, anche se questo potrebbe non essere visto come logico.

Errata corrige: " in praticA"
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2013, 20:13:45 pm
Andare a letto con una conosciuta una sera e che il giorno dopo gentilmente ti caccia di casa facendoti capire "ieri sera è stato bello, ma non ci vediamo più. Ciao". Cos'è?
...E' un comportamento del tutto innaturale per una donna. Punto. Ovviamente si sta generalizzando, non si dimentichi che esistono le eccezioni, ma sempre eccezioni rimangono. Io da giovane (cioè 2 o 3 anni fa)  ho conosciuto una ninfomane che faceva sesso diverse volte al giorno con uomini diversi. Non parliamo di questo, ovviemnte.
Quindi, escludendo le eccezioni, un luogo in cui un numero più che notevole di donne si comporti nel modo descritto, è un luogo in cui esiste un condizionamento culturale molto forte, che induce in un certo numero di donne (non molte) tale comportamento innaturale. Non avrei molto da aggiungere a questa mia analisi, sono convinto della sua esattezza.


Citazione
Altro esempio, ma cavolo la prostituzione, ok che "quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione", ma il sesso a pagamento cos'è?
Come già detto, il sesso a pagamento è sesso dietro compenso in denaro (appunto), cioè la donna non lo fa per piacere ma per soldi, è cosa del tutto diversa da una conosciuta in discoteca che trascorre una notte con te senza chiedere soldi in cambio.

Citazione
Un modello dove non c'è il dogma della uguaglianza tra i sessi ma dove c'è giustizia, cioè vengano riconosciute le esigenze di entrambi i generi.
Ok.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2013, 20:22:44 pm

L'abuso di alcol e psicofarmaci, come ti ha fatto notare mmann, non è dovuto alla necessità da parte delle donne di andare contro un loro programma biologico, ma piuttosto al fatto che quelle culture considerano quasi un tabù la socializazzione e l'entrare in intimità con un'altra persona, per cui solo da ubriachi è consentito farlo.
Questo è contraddittorio: se uno/a sente il bisogno di ubriacarsi per liberare i propri sentimenti è perchè normalmente li reprime, cioè vive una condizione innaturale. Appunto.

Per il resto se davvero non è innaturale un certo tipo di comportamento nella donna, allora ritenete sia auspicabile che anche qui venga incoraggiato? Ad esempio Paolo Barnard ci ha scritto un articolone, a suo tempo.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Rita - Febbraio 23, 2013, 20:25:37 pm
Mai dato un'occhiata al sito di gnocca travel?  :lol:
trattasi di un sito di rispettabili puttanieri che si scambiano consigli su come avere sesso facile nei vari paesi del mondo.
Sinteticamente quello che io noto è:

- paese ricco (o comunque in cui c'è un benessere diffuso come la Scandinavia, la Germania, la Danimarca etc) tendenzialmente uso e abuso di alcool (e comunque uno dei "modi" per dare un aiutino a darla è "farla bere un po" - questo spiega anche il fatto che il mattino dopo non si ricordi più che ti ha incontrato la sera prima e ci abbia fatto sesso).

- paese povero (prostituzione o ricerca di sistemazione definitiva - matrimonio), insomma tentativo di scambiare il più possibile il sesso con la possibilità di avere l'uomo per la vita.

per esempio, visto che parlate di Svezia:

http://gnoccatravels.com/viaggiodellagnocca/5742/destinazione-della-gnocca-stoccolma-per-un-viaggio-della-gnocca-svedese

Citazione
Certo, se vuoi piace scoparvi una che è ubriaca a tal punto da non reggersi in piedi, e che probabilmente il giorno dopo non sappia chi siate, contenti voi, ma sinceramente a me una tipa così fa davvero vomitare.

Se uno vuole scopare Svezia, o almeno vuole avere la speranza di portarsi in una casa, non deve certo andare in questi locali da fighetto milanese tirato a lucido.

Dovete andare nei pub, nelle birrerie di Södermalm: posti buoni per il rimorchio sono Marie Laveau, Kelly's bar, Scandic hotel lounge a Medborgarplatsen, LemonBar, Orageriet, o anche vari locali a Slussen...

Anche qui non pensate che le bionde stiano ad aspettare voi: inoltre dovete considerare che le svedesi, come tutte le altre donne del pianeta, possono essere divise anche in fascia di età.
Io direi che è più facile scoparsi una svedese over 30 che una ventenne.
Direi anche che più facile scomparsi la rockettara "scaciata" come si dice a Roma che la troietta con la borsa di Gucci Ciucciamelo, che sicuramente ha effetto devastante per l'icona di fica super tirata, ma che vi farà tornare a casa con un bel due di picche, e passerete il fine serata con una bella sega prima di mettermi a dormire.

Se volete informazioni più precise riguardo i locali seri per sperare di rimorchiare, potete chiedere a me, ma io vi consiglio, se avete euro da buttare per un bel gnocca travel, di andarvene a Tallinn in Estonia dove se non siete dei cessi e ci sapete fare un minimo, qualche cosina rimediate.

anche nelle recensioni più "propense" a considerare la svedesità femminile come "libera, emancipata e prendo ciò che voglio" si troveranno frasi come

Come dicevo, essendo libere le svedesi, non hanno problemi a fare approcci diretti, se interessate (componente weekend e alcool imprescindibile da qualsiasi contesto mondano di festa o di divertimento).

Insomma tendenzialmente mi trovo d'accordo con Red: esiste una parte sociale e una parte emotiva ed istintiva. La parte sociale (cioè la cultura che può variare da ambiente a paese a classe sociale a periodo storico) è quella più evidente, ma alla fine dai particolari e dalla lunga frequentazione emerge sempre la parte emotiva e istintiva.


Per quanto riguarda l'orgasmo femminile, bisognerebbe interrogarsi su quello che lo innesca (o meglio che lo predispone). In genere ci si fa un film mentale (come probabilmente farà anche l'uomo), il punto è che il "film mentale" femminile molto spesso è di genere romantico-sentimentale e quello maschile di genere pornografico.

Anche ballare con un uomo "interessante" (mi sembra l'esempio fatto da Abraxas)  e farlo oggetto dei propri pensieri erotici tanto da stimolare anche delle reazioni fisiche, secondo me implica avere intessuto una "storia" su quell'uomo che non implica soltanto la soddisfazione fisica.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Rita - Febbraio 23, 2013, 20:30:49 pm
sul fatto della prostituzione che dimostrerebbe la capacità femminile di fare sesso senza sentimenti vi riallego il video che ho postato sul 3D "Frequentare prostitute"


fate attenzione all'intervista: ad un certo punto la prostituzione dice che "smetterà di fare la prostitute perchè è pesante, perchè bisogna abituarsi sempre ad uomini diversi".

Tenendo conto che le prostitute in questi bordelli, in genere "scelgono" il cliente (quindi hanno la facoltà e spesso lo fanno, così leggo nel sito linkato prima, di rifiutare un cliente troppo volgare o che comunque a loro non piace) pensate che un uomo troverebbe pesante dover fare sesso con donne diverse - che comunque sceglie - e doversi "abituare"?
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 23, 2013, 20:52:20 pm
...E' un comportamento del tutto innaturale per una donna. Punto.

 :unsure: Va bene, se lo dici tu...
E non è possibile che anche in un uomo sia innaturale?
Io ho incontrato uomini che non potevano fare sesso solo se erano legati da punto di vista sentimentale di quella donna ed erano felici, e ho incontrato uomini che avevano avuto 200 donne e si lamentavano che soffrono di tristezza postcoitale. Secondo te perché?
E perché molti cominciano innamorandosi e poi delusi decidono di far solo sesso e non innamorarsi?
Non è possibile che anche per un uomo è naturale un collegamento tra sesso e sentimento?

Non è detto che l'amore è una cosa che esiste da mille anni. Denis de Rougemont dice che è stato inventato dai poeti.

...che io poi non riesco a capire il vostro punto di vista:
se una donna fa sesso libero non vi va bene, se nn fa sesso libero non vi va bene, ma ci riflettete sulle cose oppure aprite la bocca, scollegate il cervello e via!?

Se è possibile condizionare la natura umana sino a quel punto, allora si può chiedere che anche qui avvenga la stessa cosa.
Ma se quella stessa cosa onn vi piace (e vi lamentate di questo), allora cosa volete!?


mah solo le ambivalenze del desiderio, non si possono risolvere con la logica con la ragione, anche uomini anche donne vogliamo sempre altra cosa di ciò che c'è. Vedi che siamo uguali.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Rita - Febbraio 23, 2013, 21:20:21 pm

Io ho incontrato uomini che non potevano fare sesso solo se erano legati da punto di vista sentimentale di quella donna ed erano felici, e ho incontrato uomini che avevano avuto 200 donne e si lamentavano che soffrono di tristezza postcoitale. Secondo te perché?


ma secondo me perchè l'ideale "umano" (e quindi di M e F) è di incontrare qualcuno o qualcuna che lo faccia star bene.
Ma partono da punti opposti e devono incontrarsi alla metà del percorso. Aggirare l'ostacolo e cercare di farsi paracadutare nella metà opposta del campo pensando di abbreviare il percorso non risolve.
Anche fra i puttanieri più incalliti (che potendoselo permettere) hanno avuto magari 400 o più donne alla fine si possono trovare a desiderarne una che non debba essere pagata per levarsi di torno ma che rimanga e con cui condividere altro oltre il letto.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2013, 21:21:34 pm
Citazione
Vedi che siamo uguali.
....se lo dici tu.. :unsure:
...in uomo è innaturale fare sesso con una donna appena conosciuta!? Senza offesa, sei sicura di conoscere gli uomini?
;) :P
... e mi fermo qui .
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 23, 2013, 23:23:37 pm
Anche ballare con un uomo "interessante" (mi sembra l'esempio fatto da Abraxas)  e farlo oggetto dei propri pensieri erotici tanto da stimolare anche delle reazioni fisiche, secondo me implica avere intessuto una "storia" su quell'uomo che non implica soltanto la soddisfazione fisica.

io con quello non ho fatto nessun film mentale o pensiero erotico, semplicemente mi piaceva sentire il suo coso sulla mia cosa, alla faccia dei antropologi di Red.
Neanche dopo non l'ho pensato, infatti mi piaceva proprio quel "film" (se deve essere un film) che ci si desiderava tra i due sconosciuti, senza nessun altro motivo solo perché lui è maschio e io femmina.



Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Rita - Febbraio 24, 2013, 09:40:25 am
io con quello non ho fatto nessun film mentale o pensiero erotico, semplicemente mi piaceva sentire il suo coso sulla mia cosa, alla faccia dei antropologi di Red.
Neanche dopo non l'ho pensato, infatti mi piaceva proprio quel "film" (se deve essere un film) che ci si desiderava tra i due sconosciuti, senza nessun altro motivo solo perché lui è maschio e io femmina.

Benissimo, allora statisticamente nelle sale da ballo e nelle feste da ballo dovrebbe verificarsi una percentuale significativamente alta di donne che dopo aver ballato invitano uno sconosciuto in camera da letto, per provare e dare concretezza a quel desiderio fra due sconosciuti. Invece mi risulta più probabile il contrario, con la ragazza che magari nicchia pur avendo provato desiderio.

Questo andrebbe spiegato, antropologicamente, cosa pensi tu? Che ti è bastata la vicinanza? E' bastato il film mentale del desiderio tra maschio e femmina? E poi è finita lì?  :unsure:
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 24, 2013, 10:32:06 am
No guarda, più che altro Rita, se Abraxas sice che la sua sensazione è puramente fisica, le basterà mettersi un qualche arnese nelle mutande strette, e godrebbe tutto il giorno.
I film mentali sono alla base della sessualità, altroché...
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 24, 2013, 10:36:58 am
....se lo dici tu.. :unsure:
...in uomo è innaturale fare sesso con una donna appena conosciuta!? Senza offesa, sei sicura di conoscere gli uomini?
;) :P
... e mi fermo qui .

Non credo che tra uomo e donna siano in antitesi come sembra che tu sostenga. Diversi, ma non così diversi.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: TheDarkSider - Febbraio 24, 2013, 11:07:17 am
Questo è contraddittorio: se uno/a sente il bisogno di ubriacarsi per liberare i propri sentimenti è perchè normalmente li reprime, cioè vive una condizione innaturale. Appunto.
Ogni cultura è strutturata in divieti e obblighi che vanno a interferire con quelli che sono gli impulsi naturali e impongono un rinvio della gratificazione di questi impulsi.
In questo senso, TUTTE le culture sono innaturali.

Insomma, mi sembra che il tuo fissarsi sul concetto di "innaturale" sia del tutto irrilevante per la discussione.
Non esiste cultura che non reprima in qualche modo le pulsioni naturali.


Citazione
Per il resto se davvero non è innaturale un certo tipo di comportamento nella donna, allora ritenete sia auspicabile che anche qui venga incoraggiato? Ad esempio Paolo Barnard ci ha scritto un articolone, a suo tempo.
Su questo, ho già dato la mia opinione più volte: la mia società ideale è quella dei paesi orientali, dove permane un certo rispetto per i diritti e il ruolo dell'uomo, ma visto che l'Italia è in Europa non ci possiamo mettere a fare i cinesi e allora, realisticamente, sono favorevole a modificare la nostra cultura in senso più mitteleuropeo: basta maschi zerbini e basta corteggiamento, voglio che le donne siano completamente ignorate dagli uomini salvo che in poche occasioni di socializzazione.

Non voglio la Svezia, mi basta la Germania o l'Olanda, per essere chiari.

In definitiva, non mi interessa di quello che fanno le donne, ma di quello che fanno gli uomini.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 24, 2013, 11:19:57 am
DarkSider, credo che Red- distingua i comportamenti dalle sensazioni. Anch'io penso che nel guidare i nostri comportamenti ci siano spinte omologanti-modaiole, cioè quella che qui chiamiamo cultura, però più che piacere autentico, queste spinte se soddisfatte danno soprattutto sollievo, come il togliersi di un peso.
Si fa sesso perché altri lo fanno, non sempre perché quella persona ci ha convinto del tutto; siamo noi che forziamo i nostri comportamenti per "fare punteggio" e "stare nei canoni".
E la ginarchia esaspera questo sesso per dovere, perché sono le donne che giudicano positivamente in base al curriculum e loro stesse rimangono impigliate in questo sistema. Ma qui il sesso rimane sullo sfondo, è soltanto un mezzo, non tanto per arrivare al piacere, quanto per scacciare l'invidia e soddisfare l'istinto omologante.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 24, 2013, 11:26:27 am

...in uomo è innaturale fare sesso con una donna appena conosciuta!? Senza offesa, sei sicura di conoscere gli uomini?
;) :P


per me, poi sarà una cosa culturale, innaturale è lasciarsi subito dopo aver fatto sesso con qualcuno/qualcuna, ma non desiderarsi (in certe condizioni certo, per voi è importante la belleza visiva, per le donne  il tatto e l'olfatto è più vicino al sesso , ma queste in un partner di danza la percepisci subito), non sentire piacere senza nessuna intermeddiaione mentale anche con uno sconosciuto. Perché la sessualità lega in modo molto viscerale, difficile capire pr me come ci si può TORNARE a essere SCONOSCIUTI. E questa lo trovo inquietante se lo propone un uomo e anche se lo fa una donna.
Jean Luc Marion nel Fenomeno erotico parlava della reduzione erotica, quando non sei niente altro chela tua sessualità. Ho recensito quel libro in inglese, non so io riconosco nella sua fenomenologia dell'erotismo quasi tutto ciò che ho vissuto io, anche se lui è Jean e io Lucia.

@Warlord,
grazie per i suggerimenti, non vorrei essere eccitata tutto il giorno, non mi piacerebbe per niente. I film mentali sono buoni solo quando l'altra persona manca. Non nego il loro potere sul desiderio, anzi.

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: TheDarkSider - Febbraio 24, 2013, 11:28:10 am
DarkSider, credo che Red- distingua i comportamenti dalle sensazioni. Anch'io penso che nel guidare i nostri comportamenti ci siano spinte omologanti-modaiole, cioè quella che qui chiamiamo cultura,
Questa è una cosa che ho scritto fin dal mio primo intervento, e quindi mi trovi d'accordo.

A questo punto non riesco a capire cosa Red- contesti della mia posizione :hmm:
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 24, 2013, 11:56:39 am
Benissimo, allora statisticamente nelle sale da ballo e nelle feste da ballo dovrebbe verificarsi una percentuale significativamente alta di donne che dopo aver ballato invitano uno sconosciuto in camera da letto, per provare e dare concretezza a quel desiderio fra due sconosciuti. Invece mi risulta più probabile il contrario, con la ragazza che magari nicchia pur avendo provato desiderio.

Questo andrebbe spiegato, antropologicamente, cosa pensi tu? Che ti è bastata la vicinanza? E' bastato il film mentale del desiderio tra maschio e femmina? E poi è finita lì?  :unsure:

io non sono cresciuta in una cultura dove ogni dentrifriccio si facceva pubblicità con donne nude e rimandi al sesso. Il desiderio non era né colpevilizato ma neanche incentivato, comunque creava un certo imbarazzo non solo piacere. Forse era normale sublimarlo per esempio in ballo, anche se alcune volte era ben poco sublimato.
Comunque dopo alcune scene di ballo (ero studentessa) io ero già soddisfatta, che senso avrebbe avuto andare anche in camera da letto?!
Ho datto quei esempi solo per dire che si che esiste piacere femminile senza nessun sentimento romantico.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Rita - Febbraio 24, 2013, 12:36:04 pm

Ho datto quei esempi solo per dire che si che esiste piacere femminile senza nessun sentimento romantico.

non lo so, secondo me già il ballo E' un suscitatore di pensieri romantici.
Per esempio sugli autobus c'è il contatto fisico, ma il più delle volte da parte femminile risulta fastidioso
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 24, 2013, 12:56:29 pm
si questo è verissimo, poi c'è anche la musica, che non si balla senza musica, si è già una situazione romantica di per sé. (1)


Ho pensato ancora a una cosa cosi per contraddire Red sul fatto che per le donne è più importante il sentimento, il piacere fisico è solo una conseguenza.
oggi nel mondo di internet ci sono tanti rapporti nati nel mondo virtuale ma che 80% finiscono come delusioni al primo incontro. Proprio perché è contra l'istinto scegliersi per cervello o per sola  intesa sentimentale o film mentali, ma è più naturale scegliersi prima di tutto  per intesa fisica (che non deve essere per forza sesso subito ma apprezzamento fisico anche inconscio, intuitivo).
Se per le donne fosse più importante il sentimento o i film che si fanno non sarebbe cosi.

Dovrei citare Nietzsche ma devo cercarlo.

ps: trovato
“Dietro i tuoi pensieri e sentimenti, fratello mio sta un dominatore più potente, un saggio sconosciuto- che si chiama Se.
Esso abita nel tuo corpo, egli è il tuo corpo.” ( Di coloro che disprezzano il corpo in Cosi parlò Zarathustra)
Abbiate una buona volta l’ardimento di credere in voi stessi,
in voi e nelle vostre viscere!
Voi appendete la larva di un dio intorno a voi stessi. (Della immacolata conoscenza in Cosi parlò Zarathustra)

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 24, 2013, 13:09:58 pm
@Red, hai ragione, a nessuna donna potrebbe mai piacere questa, è contro la loro natura.  :P

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 24, 2013, 13:47:35 pm
@Red, hai ragione, a nessuna donna potrebbe mai piacere questa, è contro la loro natura.  :P

Abraxas, se sei convinta di quel che dici allora mettitti sul circuito.
Io ad esempio sono disposto ad incontrarti e fare sesso. Mettiamoci d'accordo.
Poi vedi se ci sono altri disponibili, ma sicuramente ci sono, come è vero che domani sorgerà il sole.
Beninteso: non è che se io o altri faremo sesso con te saremo considerati -da noi stessi o dagli altri- dei "puttani".
E non è questione di cultura. Si può sempre -in ogni caso- tenere segreti gli incontri.

Io lo farei e sono convinto che lo farebbero molti altri. Tu ci sei?

...ma non siamo uguali!?
Si proceda, allora.
...Altrimenti sono solo chiacchiere, aria fritta, inganni veri e propri.

Ps.
come si vede bene la dentiera di Frank Sinatra
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Febbraio 24, 2013, 14:35:04 pm
...che per le donne è più importante il sentimento, il piacere fisico è solo una conseguenza.
E' esattamente così, in genere, in natura. Il resto sono balle :)

Facciamo un esempio:
Carlo, 30enne di media bellezza, incontra Sara, 30enne di media bellezza, in discoteca.
Lui, dopo mezzora: "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ehhh!?? scusa!??"
Lui. "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ma dai, ahahah ma sei matto!" "non ci penso nemmeno!"
Lui: "perchè?"
Lei: "..ma non si fa, ma dai, ma scherzi, vero!?"
Lui: "...voi donne nn fate sesso così facilmente, eh?"
Lei: "....guarda, non è del tutto esatto, cioè, io no, però conoisco ragazze che lo fanno, quindi non è vero del tutto."

Lui: "ah, ok. vabbè. come non detto".
Lei: "ciao".
Lui: "ciao".

Secondo tentativo di Carlo, con un'altra:

Lui, dopo mezzora: "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ehhh!?? scusa!??"
Lui. "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ma dai, ahahah ma sei matto!" "non ci penso nemmeno!"
Lui: "perchè?"
Lei: "..ma non si fa, ma dai, ma scherzi, vero!?"
Lui: "...voi donne nn fate sesso così facilmente, eh?"
Lei: "....guarda, non è del tutto esatto, cioè, io no, però conosco ragazze che lo fanno, quindi non è vero del tutto."

Lui: "ah, ok. vabbè. come non detto".
Lei: "ciao".
Lui: "ciao".

terzo tentativo di Carlo con un'altra:
Lui, dopo mezzora: "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ehhh!?? scusa!??"
Lui. "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ma dai, ahahah ma sei matto!" "non ci penso nemmeno!"
Lui: "perchè?"
Lei: "..ma non si fa, ma dai, ma scherzi, vero!?"
Lui: "...voi donne nn fate sesso così facilmente, eh?"
Lei: "....guarda, non è del tutto esatto, cioè, io no, però conoisco ragazze che lo fanno, quindi non è vero del tutto."

Lui: "ah, ok. vabbè. come non detto".
Lei: "ciao".
Lui: "ciao".

- 20esimo tentativo di Carlo, con un'altra:
Lui, dopo mezzora: "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ehhh!?? scusa!??"
Lui. "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ma dai, ahahah ma sei matto!" "non ci penso nemmeno!"
Lui: "perchè?"
Lei: "..ma non si fa, ma dai, ma scherzi, vero!?"
Lui: "...voi donne nn fate sesso così facilmente, eh?"
Lei: "....guarda, non è del tutto esatto, cioè, io no, però conoisco ragazze che lo fanno, quindi non è vero del tutto."

Lui: "ah, ok. vabbè. come non detto".
Lei: "ciao".
Lui: "ciao".

40esimo tentativo di Carlo, con un'altra:
Lui, dopo mezzora: "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ehhh!?? scusa!??"
Lui. "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "...ma come vai veloce! ...perchè non beviamo prima qualcosa?"
Lui: "Certamente"
...E carlo dopo un'altra mezz'ora si trova a letto con la ragazza.

Ovvero Carlo, al 40esimo tentativo, ha incontrato quella che tutte conoscono, ma che, appunto, è una su quaranta. Ovvero è un'eccezione. E sempre eccezione rimane, che nessuno (men che meno io) ha mai negato.
Quella una su 40 diventa per l'immaginario collettivo una sorta di mito, una leggenda vivente di cui tutti e tutte parlano, e che citano ad esempio di disinibizione sessuale femminile.
E' quella... "....guarda, non è del tutto esatto, cioè, io no, però conoisco ragazze che lo fanno, quindi non è vero del tutto."
Insomma quella una su 40, a seconda dei casi è o una "puttana"; oppure una donna moderna, esempio di disinibizione, di uguaglianza.
Se esiste lei, allora tutte sono come lei; oppure, se non fa comodo proporla in tal modo, lei è solo una "puttana".
Cmque sia, lei è e rimane solo una su 40, ovvero l'eccezione.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 24, 2013, 17:01:48 pm

Io ad esempio sono disposto ad incontrarti e fare sesso. Mettiamoci d'accordo.

Mi sento lussingata, ti scriverò quando mi manchera tanto il sesso se ti va bene cosi,  ma io non ho detto questo
e poi tu non sei ormai nemmeno uno sconosciuto.

uno sconosciuto VISTO; PERCEPITO con i SENSI è un'altra cosa, allora sai subito se c'è sintonia FISICA o non e non ti disturbano alti pensieri.
Di te cosa so dpdv sensoriale? Che hai un lupo bello in avatar.

Non ho detto che una donna farebbe sesso sempre con quiunque, ma che esiste puro piacere, desiderio fisico, che è molto più importante della simpatia. Perché per esempio io vi ammiro sopratutto quelli di voi che avete fondato tutto questo movimento maschile. Il fatto che è un movimento per diffendere i valori maschili è ancor un motivo di più per predisporre all'eccitamento. Ma non è detto che nella realtà fisica è cosi, perché appunto non la simpatia o l'ammirazione è determinante. Al massimo è un buon pretesto SE la sintonia dei SENSI esiste già.

Quella canzone di Frank Sinatra andava sempre quando il treno di notte arrivava nella mia città (era un treno che cantava a ogni stazione una canzone diversa).

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Cassiodoro - Febbraio 24, 2013, 17:26:52 pm
Citazione da: Red
Facciamo un esempio:
Lei: "....guarda, non è del tutto esatto, cioè, io no, però conosco ragazze che lo fanno, quindi non è vero del tutto."
Anche io conosco uno che ha regalato una pelliccia ad una donna ancora prima di iniziare a corteggiarla.....
Questo uomo fa statistica con quella che fa sesso al primo incontro.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: TheDarkSider - Febbraio 24, 2013, 17:53:47 pm
Mi sento lussingata, ti scriverò quando mi manchera tanto il sesso se ti va bene cosi,  ma io non ho detto questo
e poi tu non sei ormai nemmeno uno sconosciuto.

uno sconosciuto VISTO; PERCEPITO con i SENSI è un'altra cosa, allora sai subito se c'è sintonia FISICA o non e non ti disturbano alti pensieri.
Di te cosa so dpdv sensoriale? Che hai un lupo bello in avatar.

Non ho detto che una donna farebbe sesso sempre con quiunque, ma che esiste puro piacere, desiderio fisico, che è molto più importante della simpatia. Perché per esempio io vi ammiro sopratutto quelli di voi che avete fondato tutto questo movimento maschile. Il fatto che è un movimento per diffendere i valori maschili è ancor un motivo di più per predisporre all'eccitamento. Ma non è detto che nella realtà fisica è cosi, perché appunto non la simpatia o l'ammirazione è determinante. Al massimo è un buon pretesto SE la sintonia dei SENSI esiste già.

Quella canzone di Frank Sinatra andava sempre quando il treno di notte arrivava nella mia città (era un treno che cantava a ogni stazione una canzone diversa).
Stavolta straquoto Lucia.

Qui nessuno ha mai sostenuto che la donna media fa sesso con la stessa disinvoltura di un uomo, si è semplicemente detto che anche per le donne esiste la sessualità e l'eccitazione basata sui sensi e non sui sentimenti.

Insomma esiste la libido e l'attrazione sessuale del tutto svincolata dai sentimenti, e questo per la stragrande maggioranza delle donne.

Ma dire che l'attrazione è svincolata dai sentimenti non c'entra nulla col dire che una donna dovrebbe fare sesso a caso, col primo che incontra, come ha scritto Red. Nè c'entra nulla col fatto di darla la prima sera.

Sono cose diverse e l'una non implica le altre.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Rita - Febbraio 25, 2013, 01:42:29 am

Insomma esiste la libido e l'attrazione sessuale del tutto svincolata dai sentimenti, e questo per la stragrande maggioranza delle donne.

Ma dire che l'attrazione è svincolata dai sentimenti non c'entra nulla col dire che una donna dovrebbe fare sesso a caso, col primo che incontra, come ha scritto Red. Nè c'entra nulla col fatto di darla la prima sera.

Sono cose diverse e l'una non implica le altre.

secondo me Dark non è chiaro il concetto: non c'entra nulla il tempo di reazione, una può crearsi un film mentale erotico in 10 minuti.

Per esempio la quarantesima che cita Red non significa che avrebbe detto "vai veloce, prima beviamoci una cosa" a chiunque. Magari in quel momento, per un caso fortuito o per abilità, o per un misto delle due cose è riuscito ad incarnare l'idolum erotico di quella ragazza.

Ripeto, se per la stragrande maggioranza delle donne la libido e l'attrazione sessuale fossero scatenati dai sensi (bastasse la vista e il contatto fisico con un uomo di aspetto gradevole senza alcuna atmosfera)  probabilmente si sarebbe avverata la speranza di Barnard e degli uomini beta.  ;)

Forse l'inganno è che voi con la parola "sentimento" pensate ad amore eterno. In realtà molto spesso il "sentimento" che si intende ai primi incontri è una sorta di pornografia delle emozioni.

Ma basta pensare alla differenza tra gigolò e le prostitute come quelle che sono nel filmato più su.

Sono prestazioni a pagamento: un gigolò prima di finire a letto, deve recitare la parte del corteggiatore, portarla a cena, parlarle, farsi vedere in giro con lei per locali eleganti. La prostituta viene scelta per il corpo e la prestazione si conclude in mezz'ora.

Per questo i gigolò ancorchè più rari, sono più cari  :lol:
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: fabriziopiludu - Febbraio 25, 2013, 02:15:20 am

 
secondo me Dark non è chiaro il concetto: non c'entra nulla il tempo di reazione, una può crearsi un film mentale erotico in 10 minuti.

Per esempio la quarantesima che cita Red non significa che avrebbe detto "vai veloce, prima beviamoci una cosa" a chiunque. Magari in quel momento, per un caso fortuito o per abilità, o per un misto delle due cose è riuscito ad incarnare l'idolum erotico di quella ragazza.

Ripeto, se per la stragrande maggioranza delle donne la libido e l'attrazione sessuale fossero scatenati dai sensi (bastasse la vista e il contatto fisico con un uomo di aspetto gradevole senza alcuna atmosfera)  probabilmente si sarebbe avverata la speranza di Barnard e degli uomini beta.  ;)

Forse l'inganno è che voi con la parola "sentimento" pensate ad amore eterno. In realtà molto spesso il "sentimento" che si intende ai primi incontri è una sorta di pornografia delle emozioni.

Ma basta pensare alla differenza tra gigolò e le prostitute come quelle che sono nel filmato più su.

Sono prestazioni a pagamento: un gigolò prima di finire a letto, deve recitare la parte del corteggiatore, portarla a cena, parlarle, farsi vedere in giro con lei per locali eleganti. La prostituta viene scelta per il corpo e la prestazione si conclude in mezz'ora.

Per questo i gigolò ancorchè più rari, sono più cari  :lol:
Mezz'ora!!!?? Chiedi alla prostituta Mexicana a Genova, quanto duri Piludu!
 Mica sempre il gigolò è più caro!!! Per una notte intera, la Escort Lisa Lipps chiede 1.300 Dollari!
 Ed ha 42 anni!
 
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: vnd - Febbraio 25, 2013, 07:11:16 am
  Mezz'ora!!!?? Chiedi alla prostituta Mexicana a Genova, quanto duri Piludu!
 Mica sempre il gigolò è più caro!!! Per una notte intera, la Escort Lisa Lipps chiede 1.300 Dollari!
 Ed ha 42 anni!
 

1300? Per una 42enne, per giunta?
Chissà che cosa può farsi fare con quella cifra....
Si sarà vatta innestare l'idromassaggio, chirurgicamente...

Esiste davvero gente che può e spende 1300 euro per una scopata, quando il mondo è pieno di mignotte, libere, separate, zitelle o sposate,  pronte a darla gratis?
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: vnd - Febbraio 25, 2013, 07:17:51 am

Rispondete alle domande, come faccio io:
La Terragni vi sembra una donna serena e felice?


No.
Ma non credo che possa rerndersene conto.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: vnd - Febbraio 25, 2013, 07:22:48 am


Un modello dove non c'è il dogma della uguaglianza tra i sessi ma dove c'è giustizia, cioè vengano riconosciute le esigenze di entrambi i generi.

(http://informarsisempre.files.wordpress.com/2013/01/igualdad_no_significa_justicia.jpg?w=584)



Questo, Signori, era il famigerato patriarcato.
Che persino voi (colleghi utenti di questo forum)  avete imparato a disprezzare.

Il femminismo è incazzarsi se sei bassa e non vedi e scambiare per sopruso la rinuncia del più alto al suo supporto: "con questo vuoi sottolineare che io sono più bassa??!!!".
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: vnd - Febbraio 25, 2013, 07:48:10 am
E' esattamente così, in genere, in natura. Il resto sono balle :)

Facciamo un esempio:
Carlo, 30enne di media bellezza, incontra Sara, 30enne di media bellezza, in discoteca.
Lui, dopo mezzora: "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ehhh!?? scusa!??"
Lui. "vuoi fare sesso con me?"
Lei: "ma dai, ahahah ma sei matto!" "non ci penso nemmeno!"
Lui: "perchè?"
Lei: "..ma non si fa, ma dai, ma scherzi, vero!?"
Lui: "...voi donne nn fate sesso così facilmente, eh?"
Lei: "....guarda, non è del tutto esatto, cioè, io no, però conoisco ragazze che lo fanno, quindi non è vero del tutto."

Lui: "ah, ok. vabbè. come non detto".
Lei: "ciao".
Lui: "ciao".


In realtà...
Lui chiede: posso offrirti qualcosa?
Con questo fa leva sull'istinto alla prostituzionedelle donne; anche i ragni portano una preda alla ragna, chi dimentica di farlo viene divorato al termine del rapporto (un po' come accade a noi esseri umani se ci sposiamo).
Dopo aver ascolato una mezzoretta di puttanate su quanto è troia la loro amica (sapendo che "chi va con zoppo"....), lui, mentendo e sapendo di mentire dira
à: "mi piacciono le cose che dici, possiamo uscire di qui che c'è troppa confusione?".
Il resto è storia.

Le avventure sessuali, sono subordinate alle più elementari leggi che regolano il mondo economico.
I migliori affari non si fanno con onestà, affrontando direttamente la questione: l'ostacolo va aggirato, si studia, si sceglie la più comoda via d'accesso.
Il cliente ha bisogno di essere preso per il culo.
Anche le donne.
E in entrambi i sensi.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: TheDarkSider - Febbraio 25, 2013, 07:57:53 am
Ripeto, se per la stragrande maggioranza delle donne la libido e l'attrazione sessuale fossero scatenati dai sensi (bastasse la vista e il contatto fisico con un uomo di aspetto gradevole senza alcuna atmosfera)  probabilmente si sarebbe avverata la speranza di Barnard e degli uomini beta.  ;)
Premesso che non condivido in gran parte le idee del movimento Uomini Beta, tra i sensi non c'è solo la vista.

Così io credo che Lucia sia nel giusto quando dice che una donna è sensibile al tatto e all'odore... e mentre la vista, cui sono sensibili gli uomini, funziona anche a distanza e su supporto inanimato, tipo una fotografia o un'immagine sullo schermo di un computer... olfatto e tatto richiedono la vicinanza o addirittura il contatto fisico con la persona oggetto dell'attrazione.

Ad ogni modo, dire come fa Red che la libido di una donna è sempre connessa a un legame sentimentale e una libido senza sentimento è "contro natura" per me è  falso.


Piuttosto, è vero quello che sosteneva il profeta: la maggior parte degli uomini, per le donne, non è attraente mentre la maggior parte delle donne, per gli uomini, è attraente.
Quindi questa libido scatenata dai sensi sono pochi gli uomini in grado di suscitarla.
Tantissimi uomini, quindi, non ne fanno mai esperienza, ecco perché negano addirittura che possa esistere ;)

Citazione
Forse l'inganno è che voi con la parola "sentimento" pensate ad amore eterno. In realtà molto spesso il "sentimento" che si intende ai primi incontri è una sorta di pornografia delle emozioni.

Ma basta pensare alla differenza tra gigolò e le prostitute come quelle che sono nel filmato più su.

Sono prestazioni a pagamento: un gigolò prima di finire a letto, deve recitare la parte del corteggiatore, portarla a cena, parlarle, farsi vedere in giro con lei per locali eleganti. La prostituta viene scelta per il corpo e la prestazione si conclude in mezz'ora.

Per questo i gigolò ancorchè più rari, sono più cari  :lol:
A beh se tu per sentimenti intedi il legame che si instaura con una cena in un locale elegante, a questo punto hai ragione tu.

Peccato che il resto del mondo intende qualcos'altro quando parla di sentimenti :rolleyes:
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Rita - Febbraio 25, 2013, 10:11:14 am
Premesso che non condivido in gran parte le idee del movimento Uomini Beta, tra i sensi non c'è solo la vista.

Così io credo che Lucia sia nel giusto quando dice che una donna è sensibile al tatto e all'odore... A beh se tu per sentimenti intedi il legame che si instaura con una cena in un locale elegante, a questo punto hai ragione tu.


non c'entra il condividere o meno. Io non ho detto che le idee di Barnard o di UB siano giuste.
O detto "se" il desiderio femminile si innescasse allo stesso modo di quello maschile (con la sola differenza tatto/vista) non avremmo situazioni diverse fra un uomo gradevole e deciso che ti si appoggia sull'autobus nell'ora di punta e uno che ti si appoggia stringendoti in un valzer. Vale a dire, sarebbe solo questione di capire se gli piaci e poi la tocchi. In qualsiasi situazione.

Stiamo cercando di stabilire qual è lo "stato di fatto" più probabile oggettivamente non "come si dovrebbe fare".

Non è che le donne la debbano dare al primo che passa: è che non lo fanno, anche se è bellissimo e le tocca bene


Citazione
A beh se tu per sentimenti intedi il legame che si instaura con una cena in un locale elegante, a questo punto hai ragione tu.

e non c'entra niente nemmeno questo, ma la morale ginocentrica del sesso non puramente fisiologico come superiore ha contagiato anche voi. Questa è la mia impressione, quando si prova a far ragionamenti non solo sulla quantità del desiderio ma anche sulle modalità.

Io sto dicendo che l'accendino è l'uomo. La donna si accende soltanto col desiderio maschile (chiaramente non tutti gli accendini funzionano con tutte le sigarette in questo caso).

Attivo/passivo, ti dice niente?
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 25, 2013, 11:02:09 am
e non c'entra niente nemmeno questo, ma la morale ginocentrica del sesso non puramente fisiologico come superiore ha contagiato anche voi. Questa è la mia impressione, quando si prova a far ragionamenti non solo sulla quantità del desiderio ma anche sulle modalità.

Io sto dicendo che l'accendino è l'uomo. La donna si accende soltanto col desiderio maschile (chiaramente non tutti gli accendini funzionano con tutte le sigarette in questo caso).

Attivo/passivo, ti dice niente?

Ci sono delle differenza ma non devono essere assolutizzate in questo modo.
Anche l'uomo ha bisogno dell'accendino per accendersi, ma quel fuoco lo ricava in gran parte da informazioni senza socializzare, come il giudizio estetico. Anche la donna ricava informazioni a prima vista, ma ha bisogno di essere rassicurata dalla sfruttabilità dell'uomo e se quell'uomo non si pone in una situazione di dipendenza emotiva, non viene considerato sfruttabile. Quindi la diversità di comportamento tra uomo e donna è dovuta al fatto che le pretese sono diverse, in quanto l'uomo è più influenzato dall'estetica che la donna, la quale necessita di esaminare l'utilità dell'uomo attraverso giudizi di tipo sociale.

Altra cosa importante perché sottovalutata troppo spesso.
Io credo che non consideriate abbastanza il marketing sessuale, che domina nella sessualità maschile e di riflesso, nella sessualità femminile autoreferenziale. Uriel Fanelli ha parlato in maniera molto esaustiva delle dinamiche riguardo il flirting e il prestigio sociale che esso comporta nella donna. In pratica il flirting sta agli uomini come l'esibizionismo nell'abbigliamento sta alle donne. Il flirting viene scambiato per voglia di fare sesso con quella persona e invece è piacere puro a se stesso, anche quando avviene in modalità soft, cioè in normale compagnia. Perché la compagnia femminile fa pubblicità. Ecco, tenete conto che la sessualità maschile non sia solo "voglia di fottere", anche perché così facciamo il gioco delle femministe.
Questa porta in maniera decisiva ad allontanare i comportamenti maschili da quelli femminili, perché l'uomo, essendo l'unico bisognoso di marketing interagito (cioè si pubblicizza attraverso la donna, e non accade il contrario) avrà dei comportamenti molto più sociali nell'approccio, quindi più iniziativa.

L'incredibile disparità tra iniziativa femminile e iniziativa maschile porta a far credere che la donna sia naturalmente passiva; ma in realtà è solo la conseguenza di scarse motivazioni e di un diverso tipo di screening.


Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 25, 2013, 13:38:07 pm
secondo me Dark non è chiaro il concetto: non c'entra nulla il tempo di reazione, una può crearsi un film mentale erotico in 10 minuti.

Per esempio la quarantesima che cita Red non significa che avrebbe detto "vai veloce, prima beviamoci una cosa" a chiunque. Magari in quel momento, per un caso fortuito o per abilità, o per un misto delle due cose è riuscito ad incarnare l'idolum erotico di quella ragazza.

anche secondo me, non è detto che quella a un altro avrebbe detto la stessa cosa.
Poi, se mi ricordo queste mie esperienze che maggior parte non finivano in letto
quindi, se durante quelle uno mi avesse chiesto se voglio fare sesso, avrei chiesto (o solo pensato) sorpressa che "ma scusa, ma non lo stavamo già facendo?"  :cry:


Citazione
Ripeto, se per la stragrande maggioranza delle donne la libido e l'attrazione sessuale fossero scatenati dai sensi (bastasse la vista e il contatto fisico con un uomo di aspetto gradevole senza alcuna atmosfera)  probabilmente si sarebbe avverata la speranza di Barnard e degli uomini beta.  ;)

certo che la scenografia è importantissima, sei molto più ricettiva quando vai a ballare o divertirti.. In un'altra situazione lo stesso tocco ti sembrerebbe forse volgare.

Il ballo in coppia è importante anche per capire molte cose del rapporto uomo-donna, secondo me.

Citazione
Io sto dicendo che l'accendino è l'uomo. La donna si accende soltanto col desiderio maschile (chiaramente non tutti gli accendini funzionano con tutte le sigarette in questo caso).

penso che posso essere d'accordo,
ma, il desiderio puo anche essere immaginato, per esempio ti immedessimi in una persona che a lui piace e vuoi che ti voglia come vuole lei.  :rolleyes: (mi spiego? questo è il desiderio mimetico di René Girard)
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Rita - Febbraio 25, 2013, 15:03:07 pm

ma, il desiderio puo anche essere immaginato, per esempio ti immedessimi in una persona che a lui piace e vuoi che ti voglia come vuole lei.  :rolleyes: (mi spiego? questo è il desiderio mimetico di René Girard)

credo di sì.
Ma se ho capito bene, questo altro nn farebbe che confermare il "desiderio di essere desiderate dal soggetto prescelto". Non so se mi spiego io..  :lol:
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Rita - Febbraio 25, 2013, 15:10:02 pm

L'incredibile disparità tra iniziativa femminile e iniziativa maschile porta a far credere che la donna sia naturalmente passiva; ma in realtà è solo la conseguenza di scarse motivazioni e di un diverso tipo di screening.

secondo me non è solo questione di scarse motivazioni.

Se h capito bene il tuo discorso, dici che l'uomo flirta non con lo scopo di finire a letto, ma per farsi pubblicità.

Due domande:
a che pro? cioè il fine ultimo è comunque sempre il sesso o la relazione?

per farsi pubblicità deve flirtare con donne di aspetto gradevole (che probabilmente lo attirano anche). Per confermare questa teoria bisognerebbe che (almeno in un certo numero di casi) l'uomo si tirasse indietro anche quando lei si rende disponibile. Mi spiego?
Ti risulta che statisticamente accada?
Forse ti riferisci al fatto che l'esperienza maschile (la pubblicità di cui pari) consta anche dell'esperienza nell'atto vero e proprio, mentre quella femminile è solo nell'essere desiderata (guardata/ ammirata usa il termine che vuoi) da più uomini possibile.

Non lo so, qualcosa non mi convince, ma non riesco a capire bene cosa.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Warlordmaniac - Febbraio 25, 2013, 15:27:15 pm
secondo me non è solo questione di scarse motivazioni.

Se h capito bene il tuo discorso, dici che l'uomo flirta non con lo scopo di finire a letto, ma per farsi pubblicità.

Due domande:
a che pro? cioè il fine ultimo è comunque sempre il sesso o la relazione?
Sì, ma con donne con più valore sessuale.
Comunque è un istinto non un comportamento pianificato.

per farsi pubblicità deve flirtare con donne di aspetto gradevole (che probabilmente lo attirano anche). Per confermare questa teoria bisognerebbe che (almeno in un certo numero di casi) l'uomo si tirasse indietro anche quando lei si rende disponibile. Mi spiego?
Ti risulta che statisticamente accada?
Che la teoria venga confermata basta che prendi un giovane che in una serata va in un posto e parla con parecchie ragazze anche senza finalizzare; sarà contento della serata e ritornerà in quel luogo. Ovviamente non si può dire espressamente perché fa più maschio mostrarsi col "chiodo fisso".
Invece, riferito a quello che dici tu, ho letto di forumiste donne, che dicevano che per togliersi i "mosconi" dalle scatole, aumentavano la loro iniziativa, cosicché quelli scappavano.
Al di là del fatto che può essere vero o falso, la donna difficilmente fa una proposta sessuale chiara e definitiva e l'uomo può tranquillamente fingere di non cogliere. Sicuramente succede.
Altra questione è quella che hai sollevato tu: cioè il rischio di voler flirtare e poi volere sempre di più. Accade, però questo già si sa; non si dice mai invece che spesso l'uomo vuole flirtare e basta, con quella ragazza che "interessa, ma non in quel modo da".



Forse ti riferisci al fatto che l'esperienza maschile (la pubblicità di cui parli) consta anche dell'esperienza nell'atto vero e proprio, mentre quella femminile è solo nell'essere desiderata (guardata/ ammirata usa il termine che vuoi) da più uomini possibile.

Non lo so, qualcosa non mi convince, ma non riesco a capire bene cosa.

No, non parlo dell'atto vero e proprio, anche se ovviamente, è indispensabile per essere preso in considerazione.
Per pubblicità intendo semplicemente quello di parlava Uriel. Il valore sessuale aumenta soltanto con una compagnia femminile e i seduttori infatti danno molta importanza al fatto di venire in un locale con compagnie femminili sottobraccio.
L'atto sessuale vero e proprio qui è sullo sfondo semplicemente per il fatto che viene praticato in privato e quindi non si hanno dati inconfutabili.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 25, 2013, 16:28:55 pm
dici che l'uomo flirta non con lo scopo di finire a letto,

mi sembra ovvio,
non c'ho mai pensato che dal flirt bisogna arrivare a letto.

Per esempio nel tero anno le mie nuove colleghe di stanza mi hanno presentato un tiio che : Lucia lui è il Nostro marito, adeso anche il tuo.
Poi ho scoperto dopo qualche mese ceh infatti era solo mio  però flirtava con tutte, voleva sempre essere ammirato, in centro dell'attenzione, a me piaceva cosi ma mica lo faceva solo per arrivare a letto.
Nel rapporto uomo-donna ci sono second  me ancora molte cose interessante e non solo arrivare all'atto sessuale. Anzi arrivando troppo veloce ci si rischia di essere delusi, non?!
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: vnd - Febbraio 25, 2013, 18:52:24 pm
mi sembra ovvio,
non c'ho mai pensato che dal flirt bisogna arrivare a letto.



Non ci avrai pensato tu...
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Alberto86 - Febbraio 26, 2013, 00:25:42 am
Sottoscrivo tutto. È il miglior riassunto di ciò che avrei voluto scrivere! Tack TheDarkSider.

Le esperienze a cui mi riferivo riguardano circa 3 anni fa' quando per la prima volta ho messo piede in terra scandinava... non ero ancora fidanzato e sto parlando di fascia età studente universitario. Voi direte "studente universitario" sì... sesso, droga e rock&roll? Sì questo è costante sia in italia tanto quanto in svezia... ma i rapporti uomo donna sono abissali per quanto detto prima.

Prima di tutto la gente è fredda. E non parlo di clima.
La gente in Svezia si sblocca solo sotto effetto dell'alcool. Infatti per risolvere i problemi di alcolismo di qualche decennio fa', in svezia è proibito bere all'aperto, l'alcool carissimo ed è monopolio di stato e può essere venduto solo nei "supermercati dell'alcol" i SystemBolaget http://www.systembolaget.se/ (http://www.systembolaget.se/)... minimo un litro di vino 6€ circa...
 
A parte le serate in discoteca esagerate, e le cose più tipiche nella città dove studiavo e adesso vivo, erano le feste studentesche nei "corridors", i corridoi con le stanze di a 8 studenti... erano veri e propri feste "dionisiache". Dove l'obiettivo era sfarsi di alcol (ognuno con la propria bottiglia - mai offrire), musica e qualche canna (pochissimi e tipicamente gente da paesi mediterranei) in modo che dopo si era abbastanza sbloccati per conoscere gente, tipe e nei casi fortunati farsele... direte anche in italia... no! In italia, non si beve parlare, ma si beve per passarsi una serata, perchè  si parla già da sobri con la barista alle 7 del mattino, si chiacchiera tra colleghi alla macchinetta del caffe, con l'edicolante, la cassiera del supermercato ti riconosce e saluta... qua non esiste.

Esempio di pochi mesi fa' su rapporto uomini-donne in Svezia:
Serata con tra ragazzi italiani che stanno facendo fanno la tesi o che lavorano in svezia e tutti nello stesso settore, e tutti e tre fidanzati con non-svedesi. Pub a caso in città, ci sediamo dopo qualche minuto arriva giù per dirla all'italiana una "vagonata di giovani bionde" con amici al seguito. Le tipe capiscono che siamo italiani e si siedono affianco a noi e iniziano a provarci loro con noi. Benissimo! Veramente belle ragazze! Si chiacchiera ci accorgiamo subito che non gliene fregava niente, che ci stavano raccontando balle con un solo scopo - quello... poi messe davanti alle balle raccontate e un po' che una di loro aveva un appuntamento insomma hej då (arrivederci).
(Tra le varie balle che avevano detto di essere al primo anno dell'università di studiare lingue, e invece avevano 18/19 e di sicuro non andavano all'univerisità)

Altri due dettagli: i maschi che erano nel gruppo con le bionde avevano un comporatamento veramente "da castrati"... non si vedeva un minimo di interesse nei confronti delle tipe e non ci hanno lanciato neanche un'occhiata di sfida, un sguardo di  "cazzo fai? ci provi con  sta mia amica? mi piace a me togliti dai coglioni!", cosa che in un rapporto normale è inevitabile tra uomini.

Ultimo dettaglio: c'era una coda incredibile per il bagno (l'unico disponibile)... poi si è scoperto perchè... una giovane coppia aveva deciso di intrattenersi li....


=====
Altra cosa in generale: la società svedese ha dei dogmi di società estremizzati.
Esempio: indipendenza e autonomia estrema. Lo vedi dall'architettura delle case, per esempio. Nelle case per gli studenti ("corridors") le camere tipicamente hanno due porte per isolarsi completamente dal resto del corridoio. I posti a sedere al tavolo in cucina non corrispondono mai al numero di persone che vivono nella stanza. Esempio se ci vivono 5 persone il posto a sedere è per 4. In Italia, il tavolo dovrebbe essere da 8 perchè abbiamo sempre amici ospiti. E questo cosa genera... che puoi vivere 6 mesi in una casa con coinquilini senza mai aver scambiato con loro più del "ciao" e se sei fortunato il "come stai?" arriva dopo 5 mesi. E notate che se provavi a chiedere tu qualcosa di più a loro notavi un certo imbarazzo come se chiedessi qualcosa di estremamente intimo, anche se chiedevi solo... boh cosa ne pensi della situazione della grecia.

Noto e continuo a notare in Svezia, la paura di esprimere proprie opinoni. "Siamo svedesi siamo non amiamo i conflitti" mi son sentito dire più di una volta...

Un esempio che faccio sempre agli amici italiani è se sei alla fermata dell'autobus in Italia e devi aspettare 20min in una fermata dove non c'è niente in torno normale scambiare due parole parlando con chi sta aspettando l'autobus... qui in svezia se lo fai tu capisci che loro pensano "cosa vuole 'sto qua da me?". E quindi smetti e ti adatti, e fidatevi che dopo i primi 6 mesi sei tu quello che inizi a pensarlo se qualcuno ti ferma.
=====



Forse sbaglierò, forse sono rincoglionito.. ma questo è il mio punto di visto från Sverige.

Scusate se ho scritto troppo, e a volte pensieri un po' sconnessi... ma davvero avrei da scrivere per giorni sulle esperienze di questi anni riguardo alla società svedese!




Leggo con vero piacere le esperienze altrui all'estero. E questo topic in particolare è molto interessante.

Sono sincero, pensavo fossi un troll femminista quando ti 6 presentato ma mi sono ricreduto.  ;)
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 27, 2013, 02:15:30 am
Io ho un libro dei sogni di Swedenborg. Lui era un filosofo svedese e viionario, aveva poteri sovranaturali. Ha visto in dettagli l'incendio di Stokholma mentre lui stava in un'altra città.
Si intratteneva spesso con gli angeli e con l'al di là.
Mi pare che Borges lo ammirava molto ed è sua quella ideea sulla morte che infatti contnuiamo a fare durrante l'eternità ciò che ci piacceva fare in questa vita (ma non possiamo più cambiare stille di vita o passioni, perché i cambiamenti avvengono solo nella vita)
Cosi mi ricordo che dice Swedenborg e Borges (o li confondo perché li ho conosciuti assieme). C 'è anche una chiesa swedenborgiana fondata sulle sue idee.
Anche Jung fu influenzato dalle sue idee.
Su wikipedia non trovo questa storia dell'immortalità ma ci sono altre cose
http://it.wikipedia.org/wiki/Emanuel_Swedenborg

Adesso si trova nel duomo di Uppsala.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Febbraio 27, 2013, 03:57:38 am
A Malmo c'è l'Eurovision quest'anno, perché ha vinto la cantatrice svedese l'anno scorso




Mentre la canzone portughese, la mia preferita non è entrata nemmeno in finale.  :cry:









Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: fabriziopiludu - Marzo 04, 2013, 13:54:47 pm



 "Abraxas"? C'è la canzone!
 


 
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Marzo 04, 2013, 15:46:06 pm


 "Abraxas"? C'è la canzone!
 

 :D  Non mi rendo nemmeno io conto che nome Dark ho scelto, ma mi piace.

(testo tradotto)
Eros e Thanatos sono rami dello stesso albero
Con le radici che affondano nell'ombra e nella luce
Se Dio fu diviso dal suo gemello, dal suo doppio, dal Demonio
Potrà lui mai capire l'animo umano?

Vogliamo un nuovo dio che si chiami Abraxas!



Hanno una canzone anche su Swedenborg

Wake up in the darkest hour!
Angels are surrounding you.
In the borderland of heaven.
Lucid are yor dreams tonight.

Open a door, a gate in a dream.
(The) dead will pass by to show you the sky.
(....)
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 04, 2013, 16:48:46 pm
Forse sbaglierò, forse sono rincoglionito.. ma questo è il mio punto di visto från Sverige.

Sbagli in buona parte perche' le stesse identiche dinamiche le puoi osservare in UK, Olanda, parte della germania e in nord europa in generis, ma quando viaggerai di piu' lo vedrai da solo, tra l'altro i piu' "timidi" in assoluto direi che sono i Finnici e di gran lunga che infatti manco vengono considerati "scandinavi" dagli svedesi checche' si sia pieno di svedesi in finlandia.

Semplicemente, come in tutto il resto del mondo, ogni paese ha le sue usanze, dopotutto ho sentito spesso storie e leggende di ogni tipo sulle ragazze siberiane e russe in generis.

Dopotutto, in paesi dove per 10 mesi l'anno c'e' la neve e temperature sottozero cos'altro c'e' da fare se non bere e trombare ?

Sicuramente, in enorme parte e' il clima a influenzare certe societa', qui in oriente e' pieno di scandinavi e russi e si danno alla pazza gioia, altro che "timidi", a prescindere che siano sobri o meno.

Le svedesi in svezia come pure  inglesi e tutto il resto semplicemente vanno in disco con l'idea di ubriacarsi con le amiche e possibilmente di avere una "one night stand" col primo tizio che trovano pure lui ubriaco ovviamente.

Non sta a noi giudicare, comunque lo stesso fanno qua gli scandinavi, prima bevono e poi si caricano una mercenaria e se la portano in hotel, o peggio ancora prima bevono fino a star male e poi completamente ubriachi caricano la prima cessa ambulante che trovano per poi magari chiedersi con orrore la mattina dopo chi cazzo han tirato su, hahahaha.

Non saprei dire il perche' di questa timidezza, che non e' neanche timidezza poi, la mia idea e' che in certi paesi semplicemente al lavoro si lavora, per strada si cammina, a scuola si studia, non riescono a mischiare le cose, non e' socialmente incentivato avere flirt in ogni situazione o tentare approcci al di fuori dei luoghi "di ritrovo" come bar o discoteche o happy hour dove al contrario incitano la gente a chiaccherare e a flirtare ma non si creda che avviene solo grazie all'alcohol, forse e' piu' un blocco mentale ... coi miei colleghi stranieri si e' sempre discusso di topa a ogni ora del giorno, sicuramente pero' era taboo fare avances in pubblico in orari di lavoro alle colleghe, caso mai era ok chiaccherare in pausa caffe' o altro, ma decisamente quelli di certi paesi durante le ore di lavoro non pensano altro che al lavoro, se poi ti invitano a ber una birra o a cenare insieme invece pensano solo a rilassarsi e cazzeggiare, e' come ci fosse un dualismo e vivessero 2-3 vite ben separate a chiusura stagna.

Giusto quindi che nessuno ti rivolga la parola per strada o alla fermata del bus o sl treno o sulla metro.
Che in realta' pero' in certe situazioni la gente e' ben propensa a chiaccherare con sconosciuti, se c'e' un incidente ad esempio, o qualcuno fa casino sul bus o sul treno, tutti pronti a criticare e fare commenti e ridacchiare, pero' appunto sempre in quest'ottica di "questo si puo' fare questo non si puo' fare", con le dovute eccezioni chiaramente.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 04, 2013, 16:56:27 pm
Ti considerano un usa e getta. E all'inizio da italiano dici "che figata" poi capisci e non ci stai benissimo...

A titolo di sondaggio: del gruppo di ricerca qui in Svezia dove lavoro tutti i colleghi (giovani e non giovani) che conosco, e che sono sposati, sono sposati con ragazze non-svedesi... sarà un caso!?

No, non ti considera neanche usa e getta, non ti considera proprio !
Solo in caso realmente gli piaci e c'e' un feeling profondo possono magari pensare di avere relazioni long- term.

Il weekend in nord europa e' la valvola di sfogo dopo una settimana di duro lavoro a cui dedicano tutte le loro energie fisiche e mentali, nel weekend si "devono" ubriacare e si "devono" divertire a tutti i costi.

Raramente pensano in chiave di "vie di mezzo", non si bevono un bicchiere di vino a tavola, o bevono analcolici o si bevono 2 bottiglie a testa .. il concetto di moderazione non esiste ... o ci si diverte come si deve o non si esce neanche di casa .. la moderazione la lasciano agli anziani.

Matrimoni : e per forza, le ragazze in nord europa trattano gli uomini a sputi in faccia, solo le straniere hanno ancora una parvenza di buona educazione e vedono il rapporto con l'uomo in chiave umana.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Vicus - Marzo 04, 2013, 23:27:08 pm
Citazione
era taboo fare avances in pubblico in orari di lavoro alle colleghe, caso mai era ok chiaccherare in pausa caffe' o altro, ma decisamente quelli di certi paesi durante le ore di lavoro non pensano altro che al lavoro, se poi ti invitano a ber una birra o a cenare insieme invece pensano solo a rilassarsi e cazzeggiare, e' come ci fosse un dualismo e vivessero 2-3 vite ben separate a chiusura stagna.
Il weekend in nord europa e' la valvola di sfogo dopo una settimana di duro lavoro a cui dedicano tutte le loro energie fisiche e mentali
Vedo un fondo di morale calvinista in questo dualismo.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Marzo 05, 2013, 01:25:45 am
Vado a memoria perchè no ho voglia di far ricerche, però mi pare interessante dare due info in ordine sparso  sulla Svezia:
intanto diciamo che è una nazione "lunga e stretta", nella parte a nord fa sempre freddo, nella parte a sud (dove sta la capitale, Stoccolma) il clima è più mite e temperato. Vedo sul mappamondo che confina con Norvegia, Finlandia ..e mar baltico?
La Svezia ha una superficie che è una volta e mezzo l'Italia, e conta poco più di 9 milioni di abitanti. L'italia ne conta circa 60 milioni.
Non ricordo il reddito pro-capite degli svedesi, ma se aveva ragione il buon Malthus, (e ce l'aveva) suppongo per logica che sia notevolmente più alto rispetto al nostro.
L'indice di natalità attuale è intorno a 1,4 figli per donna, immagino che tale risultato sia stato ottenuto grazie ad un welfare che privilegia la donna con figli.
Nonostante questo e "se tanto mi dà tanto", ad un veloce quanto approssimativo calcolo fatto a mente, visto che la popolazione svedese si dimezza quasi ad ogni generazione e non ha alcuna speranza di recuperare, nell'arco di un centinaio d'anni circa la popolazione svedese sparirà per far posto a nuove culture e popolazioni; e cmq in meno di 50 anni gli svedesi saranno una minoranza. (noi resisteremo un pò di più)
Non conosco i dati sull'immigrazione, ma ricordo di aver letto di notevoli difficoltà da parte degli svedesi nell'accettare le popolazioni che li sostituiranno, difficoltà notevoli di "integrazione", visti usi e costumi del tutto diversi dai loro.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Vicus - Marzo 05, 2013, 01:59:16 am
Malthus aveva torto perché non considerava fattori come la scarsità artificiale e i salti tecnologici, che permettono di sostentare una popolazione più vasta. Non mi soffermo, ma i figli sono una ricchezza anche economica, non solo come braccia in agricoltura.
Neppure le previsioni dei piani quinquennali si sono mai avverate, figurarsi queste proiezioni al 2050. Considerano come unica variabile l'economia, la produzione industriale ecc. senza tener conto del fatto che la societàe la gente cambiano molto rapidamente, come lo è stato per l'Italia contadina in un decennio.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 05, 2013, 04:42:52 am
Non conosco i dati sull'immigrazione, ma ricordo di aver letto di notevoli difficoltà da parte degli svedesi nell'accettare le popolazioni che li sostituiranno, difficoltà notevoli di "integrazione", visti usi e costumi del tutto diversi dai loro.

E ben gli sta, ricevono cio' che hanno seminato da anni con le loro follie femministe e mondialiste, e non c'e' minimamente da stupirsi di gente come Breivik perche' ne verranno fuori altri come o peggio di lui visto che li' gli stranieri li trattano molto meglio degli scandinavi.

Aggiungiamo il fatto che in norvegia e svezia hanno proibito di andare a puttane ma le puttane sono libere di prostituirsi, altra pagliacciata e non a caso vengono tutti qui a trombare in asia.

Pero' attenzione, giusto ieri su La 27 ora c'era un commento acido di una femminista appunto sulla prostituzione in Olanda, che diceva che la prostituzione "esiste solo fino a che ci sono clienti".

Esatto ! quindi la diabolica soluzione androfobica e' mettere fuorilegge i clienti come in Svezia, queste pazze non aspettano altro e gia' se la ridono, peccato che in Svezia abbia risolto poco visto che gli uomini ricorrono al turismo sessuale (o semplicemente vanno in Danimarka) o alle escort sui siti online o semplicemente non si fanno beccare in flagrante, nel frattempo il numero di stupri e' andato alle stelle perche' ora bollano come stupro anche reati minimi, forse anche solo un palpeggiamento o persino offese verbali ?

Quanta ipocrisia in questa dottrina e guardacaso l'han fatta proprio in Svezia, non punire le mignotte ma punire i clienti (maschi).
Capirai poi, tanto coi prezzi che hanno li' stiamo freschi, fai quasi prima a prendere un aereo e andare ai caraibi o est europa.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 05, 2013, 04:47:24 am
Vedo un fondo di morale calvinista in questo dualismo.

Puo' essere ma semplicemente nei paesi nordici si va piu' dritti al sodo che altrove, quando si lavora si lavora, quando ci si diverte ci si diverte, dividono nettamente le cose anche perche' amano organizzarsi bene ed essere precisi, tutto il resto e' visto come caos mediterraneo o direttamente come terzo mondo infatti ti faranno lunghe prediche sul come loro sanno organizzarsi e come gli altri no.

Se allora usiamo questo metro pero' io potrei consigliargli di fare un giro in Japan o Singapore dove si organizzano ancora meglio e dove l'intera societa' e' tenuta  a bacchetta e letteralmente non si puo' fare quasi un cazzo se non di nascosto, tanto piu' a Tokyo dove per divertirsi ci sono aree e quartieri designati ma guai a far baldoria in altri posti "dormitorio" o di shopping, tutto e' ordinato e pianificato, inclusa la morte ... uno nasce li' e sa gia' come e dove morire, come in certi film apocalittici e millenaristi.


Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Marzo 05, 2013, 11:25:54 am
Vedo un fondo di morale calvinista in questo dualismo.

tu pensi che prendere sul serio il lavoro è una cosa calvinista?
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Marzo 05, 2013, 11:31:57 am

Dal Settimo sigiglio di Ingmar Bergman

Grandi uomini dalla Scandinavia:
Thor Heyerdahl
con le sua spedizioni sulla zattera per oceani

Roald Admunsen
La sua nave Fram
(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d6/Amundsen-Fram.jpg/220px-Amundsen-Fram.jpg)

A si e uno dei miei autori preferiti
Jostein Gaarder

Tutti tre sono norvegesi ma fa niente, è Scandinavia.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Red- - Marzo 05, 2013, 13:54:11 pm
Malthus aveva torto perché non considerava fattori come la scarsità artificiale e i salti tecnologici, che permettono di sostentare una popolazione più vasta. Non mi soffermo, ma i figli sono una ricchezza anche economica, non solo come braccia in agricoltura.
Neppure le previsioni dei piani quinquennali si sono mai avverate, figurarsi queste proiezioni al 2050. Considerano come unica variabile l'economia, la produzione industriale ecc. senza tener conto del fatto che la societàe la gente cambiano molto rapidamente, come lo è stato per l'Italia contadina in un decennio.
Per me le teorie di malthus, nelle loro linee essenziali, sono corrette. Egli descrisse una realtà approssimata, il resto lo fecero quelli del "club di Roma" e via discorrendo.
La tecnologia è in grado a volte di ottimizzare ed incrementare le risorse, ma produce inquinamento, per cui da una parte dà e dall'altra toglie e non risolve veramente il problema.
La questione può cmq essere affrontata da due lati: uno è quello freddo e razionalista, l'altro è quello delle regole naturali e del "sentiment".
Entrambi hanno le loro ottime ragioni, ed ora approfondire qui il tema sarebbe troppo lungo e magari noioso.
In genere il mondo laico ed ateo tende ad affrontare la questione dal primo lato, (freddo e razionalista, da cui femminismo e controllo stretto delle nascite), mentre il mondo "dei credenti" e della religione, basandosi appunto sulle regole naturali, tende ad affrontare la questione dal secondo versante, che è più o meno quello di cui parli tu. I partiti politici italiani, nella recente campagna hanno parlato spesso della novità "quoziente famigliare", che doveva dare soldi alle famiglie con figli e con ciò sostenere la natalità. Ma erano tutti partiti che in qualche modo facevano riferimento alle religioni ed ai valori tradizionali.
La questione per me è di quelle importanti, secondo me è la prima grande questione che riguarda il mondo moderno e il più o meno immediato futuro, e sempre di più se ne parlerà, volenti o nolenti.
Ma le teorie di Malthus, per quanto fondamentali ed urgenti, sono anche piuttosto scabrose, per cui il suo nome sui media è tabù; e si riescono a fare trasmissioni di ore sulla demografia senza mai nominarlo. Effettivamente è una realtà pesante e spiacevole e  probabilmente è parte di quelle realtà "più stupefacenti della fantasia", ma che non si vogliono vedere.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 05, 2013, 15:05:53 pm
in un ottica mondialista il quoziente familiare non interessa nessuno, il mondialismo odia i nazionalismi, vuole creare il governo mondiale distruggendo gli stati nazionali, che in un paese ci sia crescita demografica o meno non cambia niente perche' nella loro visione mondialista se serve gente basta chiamare milioni di immigrati, delle razze delle etnie delle lingue e di tutto il resto per loro e' spazzatura e anzi sono il nemico primo per il loro "grand plan".

se gli svedesi si estinguessero nessun politico verserebbe una lacrima, li rimpiazzerebbero subito con est europei, cingalesi, cinesi, nigeriani.

e anzi darebbero pure colpa agli svedesi perche' erano "una societa' moribonda".
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Vicus - Marzo 05, 2013, 18:22:02 pm
Che la tecnologia produca necessariamente inquinamento è falso: sembra probabile che già oggi potremmo fare a meno dei combustibili fossili.
L'equazione più umani=più bocche da sfamare è falsa, la prosperità economica è sempre stata legata all'aumento della popolazione, salvi i casi di sfruttamento e scarsità organizzata delle risorse.
Non sono in pochi a dire che il problema della fame del mondo potrebbe essere già risolto da decenni. Molti governi, inclusa l'UE, incentivano attivamente la de-agricolizzazione per eccesso di produzione; le quote-latte e gli agrumi italiani al macero ne sono esempi lampanti.
Inoltre la storia ha già dimostrato come la crescita della popolazione rallenti da sé senza bisogno di forzature esterne. Malthus visse in piena rivoluzione industriale, all'epoca la gente non mangiava perché si era distrutta la piccola proprietà agricola creando latifondi recintati, ed abolendo il diritto della popolazione ad es. di prelevare legna secca dai boschi.
Ciò che produsse povertà non era l'aumento della popolazione, ma lo sfruttamento senza riguardo alle conseguenze sociali-popolazioni rurali private di risorse agricole e masse inurbate con scarso lavoro sottopagato-cosa che la corona inglese cercò di controbilanciare con discreta efficacia.
Stessa cosa avvenne in Italia con l'esproprio delle proprietà ecclesiastiche-che non servivano allo sfruttamento, ma al sostentamento di buona parte della popolazione che si ritrovò in mezzo ad una strada. Queste proprietà non furono distribuite ai contadini ma furono trasformate in latifondi di nessun beneficio alla gente.
Con Malthus e Darwin la 'scienza' diviene una contraffazione apertamente antisociale, e teorie o programmi di riduzione della popolazione sono obiettivamente inquietanti e non recano alcun beneficio collettivo.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Vicus - Marzo 05, 2013, 18:28:23 pm
Citazione
tu pensi che prendere sul serio il lavoro è una cosa calvinista?
Mi sembra un'osservazione molto sbrigativa. Il lavoro come religione o senso della vita, o il successo negli affari come segno di predestinazione sono tipici concetti calvinisti, che nullla hanno a che vedere con l'amare il proprio lavoro. Dovresti saperlo, di sicuro hai letto Weber (l'Etica Protestante e le Sette).
In altri Paesi ad es. i braccianti lavorano duro ma socializzano o cantano durante il lavoro, cosa suppongo impensabile per uno svedese. Questo produce le tipiche contraddizioni di queste società: un fondo di puritanesimo represso che rende incapaci di divertirsi in modo sano, e che obbliga a rituali dionisiaci in chiave moderna a base di alcool o peggio per stordirsi e rilassare i freni inibitori.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Marzo 05, 2013, 21:41:41 pm
Mi sembra un'osservazione molto sbrigativa. Il lavoro come religione o senso della vita, o il successo negli affari come segno di predestinazione sono tipici concetti calvinisti, che nullla hanno a che vedere con l'amare il proprio lavoro. Dovresti saperlo, di sicuro hai letto Weber (l'Etica Protestante e le Sette).
In altri Paesi ad es. i braccianti lavorano duro ma socializzano o cantano durante il lavoro, cosa suppongo impensabile per uno svedese. Questo produce le tipiche contraddizioni di queste società: un fondo di puritanesimo represso che rende incapaci di divertirsi in modo sano, e che obbliga a rituali dionisiaci in chiave moderna a base di alcool o peggio per stordirsi e rilassare i freni inibitori.

L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, cosi si chiamava il libro che ho letto di Max Weber,
comunque sempre nell'ottica di come sono bravi i paesi protestanti.

Da noi i cattolici sono visti come più puritani dei protestanti
ma forse infatti è cosi.
I cattolici si devono pentire e devono confessare ogni stupidaggine.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Vicus - Marzo 05, 2013, 22:20:02 pm
Con rispetto parlando, i protestanti hanno provveduto a sostituire il sapone al confessionale.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 06, 2013, 09:39:48 am
c'e' da dire pero' che nei paesi nordici a causa del clima che c'e' se la gente non si organizzasse bene e se la prendesse comoda come in certi posti del mediterraneo andrebbe tutto a rotoli, sono diciamo "costretti" a organizzarsi e far le cose come si deve, se ci sono -30 gradi la finestra si deve chiudere senza spifferi, se per giorni c'e' la neve devi aver gia' accatastato legna abbastanza e cibo abbastanza, ti devi saper programmare e gestire in tutto, e sono tutte cose che invece sono facoltative nei paesi caldi tanto piu' in quelli tropicali dove veramente e' una farsa a cielo aperto e se funziona qualcosa e' quasi un miracolo e lo si deve agli stranieri che gli hanno fatto le infrastrutture che tengono su tutto il paese.

tra l'altro in posti dove piove o nevica tutti i giorni mica uno puo' far baldoria o andare tanto in giro a cazzeggiare, o lavora tutto il giorno o se ne sta tutto il giorno al bar, sono poche le alternative.

stessa cosa sulle Alpi, e infatti i montanari hanno lo stesso carattere scorbutico e ostile di molti nordici, come pure c'e' una differenza vistosa tra chi vive a milano e chi vive a roma o anche gia' solo a firenze.

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 06, 2013, 09:55:32 am
Mi sembra un'osservazione molto sbrigativa. Il lavoro come religione o senso della vita, o il successo negli affari come segno di predestinazione sono tipici concetti calvinisti, che nullla hanno a che vedere con l'amare il proprio lavoro. Dovresti saperlo, di sicuro hai letto Weber (l'Etica Protestante e le Sette).
In altri Paesi ad es. i braccianti lavorano duro ma socializzano o cantano durante il lavoro, cosa suppongo impensabile per uno svedese. Questo produce le tipiche contraddizioni di queste società: un fondo di puritanesimo represso che rende incapaci di divertirsi in modo sano, e che obbliga a rituali dionisiaci in chiave moderna a base di alcool o peggio per stordirsi e rilassare i freni inibitori.

puo' essere, ci sono tanti fattori in gioco.

per mia esperienza diretta, gli scandinavi sono proprio cosi' di indole, arriverei a dire che hanno adattato la religione e la loro societa' alla loro indole anziche' viceversa !

alcuni dei loro tratti caratteristici li descriveva Tacito 2000 anni fa nel suo libro "Germania" anche se in generale li bollava come barbari e ubriaconi ma vabbe' sia lui che Plinio erano i soliti aristocratici romano-centrici con la puzza sotto il culo, non parliamo di come Giulio Cesare descrive le tribu' dei Galli nel De Bello Gallico.

e' un peccato rimanga poco di cronache antiche sui nordici perche' bene o male io sono sicuro le cose non cambino poi molto coi secoli o coi millenni.

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 06, 2013, 10:00:54 am
Che la tecnologia produca necessariamente inquinamento è falso: sembra probabile che già oggi potremmo fare a meno dei combustibili fossili.
L'equazione più umani=più bocche da sfamare è falsa, la prosperità economica è sempre stata legata all'aumento della popolazione, salvi i casi di sfruttamento e scarsità organizzata delle risorse.
Non sono in pochi a dire che il problema della fame del mondo potrebbe essere già risolto da decenni. Molti governi, inclusa l'UE, incentivano attivamente la de-agricolizzazione per eccesso di produzione; le quote-latte e gli agrumi italiani al macero ne sono esempi lampanti.
Inoltre la storia ha già dimostrato come la crescita della popolazione rallenti da sé senza bisogno di forzature esterne. Malthus visse in piena rivoluzione industriale, all'epoca la gente non mangiava perché si era distrutta la piccola proprietà agricola creando latifondi recintati, ed abolendo il diritto della popolazione ad es. di prelevare legna secca dai boschi.
Ciò che produsse povertà non era l'aumento della popolazione, ma lo sfruttamento senza riguardo alle conseguenze sociali-popolazioni rurali private di risorse agricole e masse inurbate con scarso lavoro sottopagato-cosa che la corona inglese cercò di controbilanciare con discreta efficacia.
Stessa cosa avvenne in Italia con l'esproprio delle proprietà ecclesiastiche-che non servivano allo sfruttamento, ma al sostentamento di buona parte della popolazione che si ritrovò in mezzo ad una strada. Queste proprietà non furono distribuite ai contadini ma furono trasformate in latifondi di nessun beneficio alla gente.
Con Malthus e Darwin la 'scienza' diviene una contraffazione apertamente antisociale, e teorie o programmi di riduzione della popolazione sono obiettivamente inquietanti e non recano alcun beneficio collettivo.

la scienza e' sempre stata antisociale, non compepisce il sociale come un bene ma solo come un qualcosa da controllare e manipolare, qui sta il grave e se un domani imponessero la loro societa' perfetta e "scientista" saremmo fottuti !

tanto per iniziare si passerebbe subito all'eugenetica e gia' infatti lo fanno in vari ambiti.

che ne farebbero di vecchi e malati poi ? io avrei qualche idea in merito ... non avete idea di quanti "scientisti" propinano apertamente l'idea di sbarazzarsene, anzi lo ha ribadito di recente anche il nuovo premier japponese, dicendo che i vecchi farebbero meglio a morire in fretta per non gravare troppo sullo stato che li deve "mantenere".

che poi non e' poi molto peggio dei concetti tecnocratici visti in vari paesi socialisti e maoisti, non parliamo poi del concetto stesso di "comunismo scientifico" che e' una barzelletta solo a sentirne parlare.

basilarmente, il genere umano ridotto a bestiame con l'elite dominante che gioca come il gatto col topo.

un bel futuro ci attende eh !



Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: ilmarmocchio - Marzo 06, 2013, 12:40:27 pm
Citazione
Mercimonio : Il weekend in nord europa e' la valvola di sfogo dopo una settimana di duro lavoro a cui dedicano tutte le loro energie fisiche e mentali, nel weekend si "devono" ubriacare e si "devono" divertire a tutti i costi.

proprio questo è il punto.
Giudicherei libere le scandinave se facessero sesso anche  " one night stand " senza dover essere ubriache, per puro piacere sessuale.
ma così non è , con tutto ciò che ne deriva.
Scopare una tizia piena di alcoo , mi fa abbastanza ribrezzo e per questo giudico quelle società in modo negativo.
mancano di forza vitale e per questo saranno sostituite
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 06, 2013, 14:18:51 pm
proprio questo è il punto.
Giudicherei libere le scandinave se facessero sesso anche  " one night stand " senza dover essere ubriache, per puro piacere sessuale.
ma così non è , con tutto ciò che ne deriva.
Scopare una tizia piena di alcoo , mi fa abbastanza ribrezzo e per questo giudico quelle società in modo negativo.
mancano di forza vitale e per questo saranno sostituite

mah mancano di tutto, di sole, di vitamina D, di relax, di stare per i cazzi loro per un po', di scoprire con orrore che nel resto del mondo la gente non vive come loro ...

ma appunto, se solo da ubriache han voglia di trombare ... questo la dice gia' lunga, capisco i maschi zerbini timidoni e cagasotto che devono fare il primo passo ma le donne che c'entrano ? forse che da femministe lo vedono come "empowernment" ?
 
e fosse solo l'alcool, sai quante fumano e si impasticcano, anche perche' da loro ormai costa meno drogarsi che non bere.

tra un po' a forza di voler fare tutto quello che fa l'uomo e che a loro e' socialmente proibito finiranno pure a sputare ruttare e scoreggiare e bestemmiare.

Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Marzo 06, 2013, 14:37:43 pm
Con rispetto parlando, i protestanti hanno provveduto a sostituire il sapone al confessionale.

poi se fai il lavoro come una sofferena è peggio chew se lo fai per piacere, qunado ti diverti di più nella vita? se ti piace il lavoro ceh fai o quando lo fai solo con sofferena.
Per noi la vocazione è legato dalla storia dei talenti, c'è chi le interra o chi li molteplica.

OT: Vicus ha scritto una biografia elogiativa di un generale taliano che diede fuoco a una chiesa protestante da noi, perché la gente non voleva accettarlo come "liberatore". Ma la chiesa non brucciò, solo divenne nera, è nera anche adesso. Era un fanatico infatti.
Non c'ho mai capito perchè ce l'avevano con i protestanti.

dove piove o nevica tutti i giorni mica uno puo' far baldoria o andare tanto in giro a cazzeggiare, o lavora tutto il giorno o se ne sta tutto il giorno al bar, sono poche le alternative.

La Scandinavia ha inventato la sauna
Loro hanno inventato la moda del nordic walking, ho sentito che la Norvegia è particolarmente bella
nella neve si può gioccare, andare con la slitta trainata dai cani lupo o dalle renne
Insomma ci sono tante cose, divertimenti tipici scandinavi.



Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 06, 2013, 15:39:33 pm
La Scandinavia ha inventato la sauna
Loro hanno inventato la moda del nordic walking, ho sentito che la Norvegia è particolarmente bella
nella neve si può gioccare, andare con la slitta trainata dai cani lupo o dalle renne
Insomma ci sono tante cose, divertimenti tipici scandinavi.

si certo ma non puoi vivere in baracche di bamboo come fanno qua in campagna, non puoi passare la giornata sull'amaca a dormire come qua ai tropici e poi andare al bar o al bordello la sera all'aperto vestito di quattro stracci in motorino senza casco e in ciabatte ... e' tutto un altro pianeta.

il divertimento al nord e' tutto indoor, bisogna uscire di casa intabarrati da testa a piedi, avere in tasca un sacco di soldi visto che anche solo una birra costa quasi 10 euro, non parliamo se inizi a offrire un giro di drink a destra e a manca ... i giochi outdoor saranno anche divertenti ma quanto puoi stare a -10 o -20 sottozero ? dubito piu' di un ora prima che ti venga voglia di andare indoor e ber qualcosa.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: TheDarkSider - Marzo 06, 2013, 17:32:29 pm
tra un po' a forza di voler fare tutto quello che fa l'uomo e che a loro e' socialmente proibito finiranno pure a sputare ruttare e scoreggiare e bestemmiare.
veramente quello la maggior parte delle donne inglesi di estrazione popolare lo fanno già, e non sto affatto scherzando
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Vicus - Marzo 06, 2013, 19:08:06 pm
Citazione
OT: Vicus ha scritto una biografia elogiativa di un generale taliano che diede fuoco a una chiesa protestante da noi, perché la gente non voleva accettarlo come "liberatore".
Mai scritto biografie, mai elogiato generali tantomeno quelli che bruciavano chiese. Puoi essere più specifica?
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Marzo 06, 2013, 20:31:12 pm
Mai scritto biografie, mai elogiato generali tantomeno quelli che bruciavano chiese. Puoi essere più specifica?

Dicevo del Vicus che è nel tuo avatar non di te  :lol: :lol: :lol:
(http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?action=dlattach;attach=1910;type=avatar)

Però ti rifai a lui, parli con superiorità dei protestanti quindi sei un po come lui.
Si tratta dell a biografia di Antonio Caraffa e la Chiesa Nera di Kronstadt (Brasov)
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Lucia - Marzo 06, 2013, 20:35:27 pm
Torniamo in Svezia. Albergo di ghiaccio c'è anche nel mio paese ogni inverno però quello svedese vicino al circolo polare è più famoso e forse si può vedere l'aurora boreale

(http://www.visitsweden.com/ImageVault/Images/id_592/conversionFormat_13/scope_0/conversionFormatType_Jpeg/ImageVaultHandler.aspx)
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Vicus - Marzo 06, 2013, 21:07:49 pm
Citazione
Però ti rifai a lui, parli con superiorità dei protestanti quindi sei un po come lui.
Mi rifaccio a Vicus per altre cose. Come cristiano non mi ritengo superiore al prossimo, che sia protestante o adoratore delle comete. Ho conosciuto protestanti migliori di molti cattolici.
Però non penso che tutte le dottrine siano equivalenti, una semplice questione di idee personali o il prodotto di un folclore ancestrale. Lo dice proprio Eliade quando parla di irriducibilità del sacro.
Penso che le cose andrebbero meglio (anche sul versante femminismo e famiglia) se la gente credesse -liberamente- a un principio trascendente il proprio ego, invece di adattare le proprie convinzioni in favore di quest'ultimo.
Tacciare di intolleranza chi pensa che una dottrina sia vera e un'altra no è spesso indice di un relativismo esclusivista che accusa gli altri di ciò che lui stesso fa.
Sono fermamente convinto che la diversità di opinioni libere, e non una uniformità artificiale, siano la vera condizione del dialogo e della pace, perché tutte le religioni hanno elementi in comune al di là delle differenze dottrinali.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Vicus - Marzo 06, 2013, 21:28:21 pm
PS Dire che una religione o un sistema di valori possa produrre un certo tipo di società (ad es. il buddismo corruzione, o il cattolicesimo le favelas) non è intolleranza, tanto più che non esclude il rispetto verso le persone.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 07, 2013, 04:49:02 am
veramente quello la maggior parte delle donne inglesi di estrazione popolare lo fanno già, e non sto affatto scherzando

qui e' pieno di chavs della peggior specie infatti, tatuate da testa a piedi tra l'altro, cosa che odio a morte, il peggio lo danno da ubriache comunque, arrivo perfino a preferire le punkabbestia nostrane.
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: TheDarkSider - Marzo 07, 2013, 17:31:24 pm
qui e' pieno di chavs della peggior specie infatti, tatuate da testa a piedi tra l'altro, cosa che odio a morte, il peggio lo danno da ubriache comunque, arrivo perfino a preferire le punkabbestia nostrane.
qui dove, stai in UK adesso?
Titolo: Re:Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)
Inserito da: Mercimonio - Marzo 07, 2013, 18:10:41 pm
indochina.