Forum sulla Questione Maschile

In rilievo => Leggi, sentenze e doppi standard antimaschili => Topic aperto da: Cassiodoro - Marzo 02, 2012, 05:35:43 am

Titolo: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Cassiodoro - Marzo 02, 2012, 05:35:43 am
Niente assegno di mantenimento per l’ex marito disoccupato


Figli affidati alla madre e nessun obbligo contributivo a carico del padre: queste le condizioni della separazione consensuale fra due coniugi. Solo che dopo 3 mesi le cose cambiano. La donna, infatti, chiede la modifica delle condizioni stabilite, cioè la fissazione di un contributo per il mantenimento della prole a carico del padre e la cessazione dell’assegno disposto a favore di quest’ultimo, essendo venuto meno il suo stato di disoccupazione. Il Tribunale, allora, revoca l’assegno disposto a favore dell’uomo e pone a suo carico un contributo mensile per il mantenimento della prole. Non soddisfatta, la moglie chiede e ottiene l'aumento del contributo per il mantenimento dei figli. Il marito, tornato disoccupato, fa ricorso. La Cassazione non ritiene sufficiente, per ottenere il mantenimento, «allegare meramente uno stato di disoccupazione, dovendosi verificare, avuto riguardo a tutte le circostanze concrete del caso, la possibilità del coniuge richiedente di collocarsi o meno utilmente, ed in relazione alle proprie attitudini, nel mercato del lavoro». Quindi, la Corte di legittimità ha dichiarato inammissibile il ricorso e, ora, l’uomo si trova disoccupato, senza un assegno di mantenimento e con le spese processuali da pagare.

http://www3.lastampa.it/i-tuoi-diritti/sezioni/famiglia-successioni/news/articolo/lstp/444356/
Titolo: Re: Quando il coniuge è maschio
Inserito da: Cancellato - Marzo 02, 2012, 09:03:46 am
La linea purtroppo viene confermata; due pesi due misure. Sei donna? Mantenimento garantito anche se lavori e potresti essere autosufficiente. Sei uomo? Disoccupato? Colpa tua perchè non sai trovarti un lavoro e non ha diritto a un bel fico secco.

Terribile quando la Giustizia (????????) diventa sessista in questo modo così sfacciato e scandaloso.
Titolo: Re: Quando il coniuge è maschio
Inserito da: Cad. - Marzo 02, 2012, 09:42:59 am
Qui non vige in concetto di "tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio"?

Eppure il concetto è valido, lo stesso giorno questa sentenza (la parte percepiente l'assegno è in questo caso una donna!):
http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_11363.asp

*****

Contrarre matrimonio? Io direi contrarre un mutuo a vita! Per l'uomo si intente.
Titolo: Re: Quando il coniuge è maschio
Inserito da: Giuseppe83 - Marzo 02, 2012, 13:24:15 pm
Via dall'Italia se ci si vuole sposare!
Titolo: Re: Quando il coniuge è maschio
Inserito da: Cancellato - Marzo 02, 2012, 14:31:47 pm
Via dall'Italia se ci si vuole sposare!

Io mi domando cosa si sposano a fare gli uomini !! Bahh,,
Titolo: Re: Quando il coniuge è maschio
Inserito da: ilmarmocchio - Marzo 02, 2012, 14:36:05 pm
Io mi domando cosa si sposano a fare gli uomini !! Bahh,,

giusto. proprio per questo , rinnovo la mia offerta :

ben 100 € :crybaby: (sono ligure ), a chi mi dimostra una qualche utilità del matrimonio per un uomo
Titolo: Re: Quando il coniuge è maschio
Inserito da: Giuseppe83 - Marzo 02, 2012, 15:10:51 pm
Io mi domando cosa si sposano a fare gli uomini !! Bahh,,
Infatti mi sono sbagliato. Volevo dire "via dall'Italia se si vogliono avere figli".
Titolo: Re: Quando il coniuge è maschio
Inserito da: Cancellato - Marzo 02, 2012, 15:22:10 pm
Infatti mi sono sbagliato. Volevo dire "via dall'Italia se si vogliono avere figli".

Puoi sempre mettere su casa familiare in affitto; quando la relazione finisce ognuno per conto suo. Anche all'estero l'assegno per i figli, se non scappi, devi sganciarlo.
 
Titolo: Re: Quando il coniuge è maschio
Inserito da: Giuseppe83 - Marzo 02, 2012, 16:44:14 pm
Può darsi che ci siano paesi più sani (musulmani, est Europa) in cui il diritto di famiglia non è così anti-maschile.
Titolo: Re: Quando il coniuge è maschio
Inserito da: yamamax - Marzo 03, 2012, 08:44:12 am
http://saigon2k.altervista.org/2012/02/cronache-da-un-regime-maschilista-2/

Ti separi, rimani senza lavoro e soldi....preparati al carcere, non hai speranza uomo !  :cry:
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: poisonmind - Aprile 01, 2012, 13:35:34 pm
non contenta prova a rovinare la nuova vita dell'ex

www.corriereadriatico.it/ANSAviewnews.php?file=newsANSA/2012-04-01_101688549.txt

ANSA) - BOLOGNA, 1 APR - L'ex marito ha una relazione sentimentale con l'assistente sociale che, chiamata a decidere sulle modalità e i tempi di incontro tra i genitori separati e il figlio di 2 anni, avrebbe dato sempre ragione all'uomo. Per questo a Bologna una donna aveva presentato un esposto in Procura che ha aperto un fascicolo a titolo di ignoti, con l' ipotesi di falso ideologico.La moglie,ritenendo che i servizi favorivano il marito, ha fatto seguire l'uomo da un detective che ha scoperto la relazione.
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Peter Bark - Aprile 01, 2012, 14:28:51 pm
a riprova che le donne sanno benissimo come funzionano le cose nei tribunali.fatelo presente a FikaSikula ,visto che fa parte di un femminismo (!?) diverso rispetto a quello nostrano forse ci aiuterà a cambiar le cose.
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: wolf - Aprile 23, 2012, 17:45:25 pm
Ciao a tutti,questa è per me la prima volta in questo sito, io sono certamente tra quelli meno colpiti, "almeno economicamente", io non ho, per ora, storie di matrimoni finiti ai ferri corti, in compenso ho avuto delle sapienti attrici opportuniste travestite da brave ed indifese donne divorziate vittime di mariti ingrati, bisogna riconoscere che come sanno fingere loro..., voglio comunque credere che passato questo mio momento di grande rabbia, per essere stato abilmente usato, riuscirò a vedere che forse esistono anche brave donne, insomma anche tra noi maschietti ci sono non pochi che a loro volta fanno cose poco oneste.
Perdonate lo sfogo, in realtà sto scrivendo per l'assurda sentenza, che, ancora una volta protegge giustamente le donne, ma ingiustamente l'uomo, mi chiedo se a fronte di tali evidenti ingiustizie non sia il caso di punire tali giudici facendogli rifare gli esami di ammissione a giurisprudenza, forse la volta dopo se ne guarderebbero bene dal dare sentenze di parte.
Fermo restando che non conoscendo direttamente la questione, e supponendo che l'uomo sia in buona fede, quindi, realmente ha perso il lavoro e non ne sta ottenendo di nuovi, come ne esce vivo se nemmeno la legge è equa sufficientemente da dargli l'opportunità di rifarsi una vita e adempiere ai suoi doveri ? Esiste un ente a cui rivolgersi per essere protetti o cautelati da tali ingiustizie ? Anche se per ora, data la batosta ricevuta, non credo tornerò presto a far vita di coppia, preventivamente mi informo hehehehe .Grazie
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Effe - Aprile 23, 2012, 22:18:37 pm
Ciao Wolf,
anche io sono relativamente nuovo, quindi non mi permetto di parlare a nome del forum, ma solo di condividere con te le mie idee.

"voglio comunque credere che passato questo mio momento di grande rabbia, per essere stato abilmente usato, riuscirò a vedere che forse esistono anche brave donne, insomma anche tra noi maschietti ci sono non pochi che a loro volta fanno cose poco oneste."

Forse il tuo è uno sfogo passeggero, oppure stai aprendo gli occhi.
Non so se ci siano brave donne ... io non ne vedo. Ho l'impressione che si fingano tutte ingenue ma che già dalla tenera età di 15 anni conoscano mille e più modi per lasciarti in mutande dopo un divorzio. Daltronde la legge glielo permette.
Perchè siamo arrivati a questo punto? Ci sono talmente tanti fattori che non saprei da dove iniziare, pertanto mi limito a considerare superficialmente uno dei tanti aspetti che è quello del 'senso di colpa' che la strategia femminista continua ad incutere in noi uomini per tutto quello che abbiamo commesso nel passato nei confronti delle donne. Quel senso di colpa che ti ha spinto, nella tua frase, a parlare di loro in termini di 'donne' e di noi in termini di 'maschietti'. Ma ... è giusto che gli uomini subiscano discriminazioni per quello che è stato commesso nel passato? E poi ... siamo sicuri che la visione distorta del passato delle femministe corrisponda alla realtà?

Fermo restando che non conoscendo direttamente la questione, e supponendo che l'uomo sia in buona fede, quindi, realmente ha perso il lavoro e non ne sta ottenendo di nuovi, come ne esce vivo se nemmeno la legge è equa sufficientemente da dargli l'opportunità di rifarsi una vita e adempiere ai suoi doveri ? Esiste un ente a cui rivolgersi per essere protetti o cautelati da tali ingiustizie ?

Anche se non fosse in buona fede dovrebbe essere tutelato. Anche qui, sempre per il concetto di senso di colpa, pensiamo che all'uomo le cose debbano essere concesse solo se meritate, solo se c'è una giustificazione logica ... invece alle donne tutto è dovuto a prescindere

All'uomo hai collegato il concetto di dovere, quasi gli fosse consentito rifarsi una vita solo per poter espletare i propri doveri. La donna viene sempre collegata al diritto a prescindere.

Nessun ente tutela gli uomini .... non se ne esce vivi se questo intendevi.
Solo le associazioni dei papà separati tengono vivo il tema ed il MMI, tutto il resto è virtuale.
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: vnd - Maggio 23, 2012, 21:40:34 pm
Niente assegno di mantenimento per l’ex marito disoccupato


http://www3.lastampa.it/i-tuoi-diritti/sezioni/famiglia-successioni/news/articolo/lstp/444356/

Poi ci si stupisce perché alcuni uomini impazziscono...
Questa è istigazione all'uxoricidio.
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 24, 2012, 00:15:57 am
Ogni cittadino, specie se istruito o colto, ma senza esperienza pratica di tribunali, crede che la legge sia quella scritta nei codici.
No. La legge applicata e interpretata, e spesso stravolta.
Possono aversi sentenze contrastanti sullo stesso fatto .
la verità è che le sentenze le producono i giudici.
Commettono anche errori, non raramente voluti.
In pratica non sono sanzionabili, quindi possiono fare quello che vogliono.
Cosa può fare un cittadino ?
niente.
Il dirtto è forza, non giustizia.
Senza potere coercitivo non c'è diritto
tutto qui
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Cad. - Maggio 24, 2012, 13:06:51 pm
http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_11965.asp

Mantenimento: lui ha una busta paga da 1.000 euro ma dovrà pagarne 1.100 alla ex
E' sempre più difficile comprendere quali siano i criteri adottati dai diversi Tribunali italiani per determinare la misura del mantenimento in caso di separazione. In mancanza di tabelle di legge risulta evidente che la decisione non potrà che essere presa caso per caso. Accade sempre più spesso però di avere a che fare con situazioni limite come quella che ha coinvolto un padre separato che, pur avendo depositato la documentazione fiscale attestante un suo reddito mensile di circa 1.000 euro (questa la sua busta paga), si è visto condannare al pagamento di un assegno di mantenimento di 1.100 Euro mensili in favore della ex moglie (oltretutto titolare di reddito autonomo) e della figlia minorenne. La decisione è del Tribunale di Ascoli Piceno (sentenza n. 312/12) che nella parte motiva del provvedimento ha preso in considerazione la situazione patrimoniale della coppia in costanza di matrimonio. Nella fattispecie la ex moglie ha documentato un reddito mensile di 456 euro mentre il marito ha documentato un reddito mensile di 1.000 euro. Secondo il Tribunale però la donna data l'età non può avere prospettive di miglioramento della sua situazione occupazionale, mentre il reddito documentato dal marito non sarebbe credibile dato il tenore di vita che la coppia avrebbe avuto in passato. In sostanza secondo quanto si legge in sentenza, è necessario che il marito garantisca un assegno alla ex moglie che le consenta di far fronte alle proprie difficoltà economiche per garantirle uno stato di vita paragonabile alle condizioni ante separazione quando il menage coniugale le assicurava una situazione di vita serena e di buon livello medio. Insomma il Tribunale ha presunto che se la coppia ha avuto in passato un tenore di vita più elevato, rispetto a quanto documentato da entrambi, verosimilmente è il marito ad avere un reddito maggiore rispetto a quanto indicato in busta paga. I modelli unici prodotti dal marito, secondo il Tribunale, non sarebbero idonei a dimostrare le reali risorse patrimoniali ed economiche della coppia e pertanto, tenendo conto della qualità di vita pregressa si devono ipotizzare capacità patrimoniali maggiori. Di qui la decisione di fissare il mantenimento nella complessiva somma di 1100 Euro.
(24/05/2012 09:00 - Autore: N.R.) -


Tratto da: Mantenimento: lui ha una busta paga da 1.000 euro ma dovrà pagarne 1.100 alla ex
(Fonte: StudioCataldi.it)  


E' il marito che si presume avesse un reddito maggiore di quello dichiarato in busta paga?
Non commento nemmeno.
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 24, 2012, 16:09:32 pm
ma come sono possibili abomini come questo ?
io non sono un legare/giurista, ma proprio non riesco a capire.
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: vnd - Maggio 24, 2012, 17:23:52 pm
a riprova che le donne sanno benissimo come funzionano le cose nei tribunali.fatelo presente a FikaSikula ,visto che fa parte di un femminismo (!?) diverso rispetto a quello nostrano forse ci aiuterà a cambiar le cose.

Sono nuovo...
Stai scherzando immagino.

Sai... non vorrei che un ragazzino, passando di qui, leggendo, ti prendesse in parola.
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: vnd - Maggio 24, 2012, 17:43:49 pm
wolf
Ciao a tutti,questa è per me la prima volta in questo sito,

vnd
benvenuto.
sono nuovo anch'io.

wolf
tra noi maschietti ci sono non pochi che a loro volta fanno cose poco oneste.

vnd
detesto che si usi il temine "maschietto". Abbi pazienza ama ti sarei grato se non lo usassi e se, anzi, mi aiutassi in questa campagna di sensibilizzazione.

wolf
 Anche se per ora, data la batosta ricevuta, non credo tornerò presto a far vita di coppia, preventivamente mi informo hehehehe .Grazie


vnd
La vita di coppia, ognuno a casa sua, non comporta nessun problema.
Tanto... non credere che una donna ti possa tornare utile. Non han voglia e non sanno più far niente.
In più... se sei tu ad organizzarti i lavori domestici e la spesa, fai in un'attimo.
Poi... sai... c'è la lavastoviglie, la lavatrice... e se, come me, non hai voglia di pulire e stirare, paghi una che lo faccia senza romperti troppo i c0glioni.
Se invece c'è l'inutile interferenza di una che vuole a tutti i costi complicarti la vita, sei finito
Se te lo puoi permettere, nel senso che dividere riscaldamento, tasse e affitto fa sempre comodo ma potendo è meglio pagarseli per intero... è meglio vivere per conto tuo e accettare, al massimo, brevissimi periodi di convivenza.


Nel caso tu sia un comune mortale, invece, sei davvero f0ttuto, soltanto se fai figli o se decidi di dividere un mutuo.
Ma sai... prima o poi... i figli... sennò che viviamo a fare?

In ogni caso, prima di iniziare una convivenza, tale per cui lei voglia spostare la residenza presso una casa TUA, sappi che esiste una dichiarazione particolare da presentare in Comune... grazie alla quale, se non ci sono figli, in caso di fine della convivenza lei non possa rivendicare la "buona uscita".

Come sai, NON ACCETTARE DI SPOSARTI.

Se convivi e lei, essendo tr0ia, ti lascia, ci rimetti soltanto gli alimenti per i figli e la casa che puoi sempre rivendere.
Se invece hai fatto lo SBAGLIO di sposarti, devi sottostare anche alla beffa di pagarle gli alimenti.
Perché le donne sono delle furbastre, a meno che non sono dei cessi o singolari idealiste, non si innamorano mai di uno che guadagna meno di loro.
 
Titolo: Re: Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: ilmarmocchio - Maggio 24, 2012, 22:58:11 pm
MAI il matrimonio. non serve a nulla ed è nocivo.
come le mosche, porta solo m..da.
Distrugge la voglia di sco..re, invecchia precocemente.
induce il sovrappeso e compromette il portafoglio.
da evitare a tutti i costi
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Cad. - Ottobre 25, 2012, 12:24:10 pm
http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_12657.asp

Cassazione: padre separato e disoccupato? Non basta per non pagare gli alimenti.

 Vi siete separati? Il giudice vi ha appioppato l'esborso su base mensile di un bell'assegno (per l'ex, non per voi!) per mantenere la prole? Vi è capitato, causa crisi, di perdere il vostro lavoro, nonché unico mezzo di sostentamento e di pagamento dei suddetti alimenti?

Bene, anzi male, anzi malissimo. Dovrete pagare comunque. Perché, come ha stabilito la Cassazione, lo stato di disoccupazione non è sufficiente di per sé a scagionare un povero papà separato dal pagare ciò che spetta ai figli.

La Corte Suprema ha ricordato infatti che "l'allegazione della sopravvenuta condizione di disoccupazione non esime da responsabilità", in base all'art. 570 c.p. Poiché "lo stato di disoccupazione non coincide necessariamente con l'incapacità economica e incombe pur sempre sull'imputato l'onere di allegazione di idonei e convincenti elementi sintomatici della concreta impossibilità di adempiere".

Prima di gridare allo scandalo e allo schifo, rammentiamo che esistono moltissimi (esagero? Forse basta "molti", o persino solo "alcuni") uomini che lavorano quasi per hobby, vantano possedimenti su tutto il suolo nazionale e poi, mai e poi mai, vivrebbero esclusivamente con il loro stipendio. La Cassazione ha sottolineato proprio la differenza tra restare senza posto di lavoro ed essere indigente; in mezzo ci può essere un bel patrimonio, o esserci un'altra o più fonti si reddito.

Questo pare essere il caso del signor F.R., padre marchigiano separato (non necessariamente in quest'ordine, ndr), che si è ritrovato in Cassazione per tentare di annullare la decisione del tribunale di Ancona. Tribunale che, nel lontano 2002, gli aveva imposto il pagamento di alimenti al figlio minore. Sulla base di tutto ciò che è stato precedentemente detto e riportato, la Sesta sezione penale della Suprema Corte ha convalidato la condanna per violazione degli obblighi di assistenza familiare nei confronti del signor F. R., dopo che era stato regolarmente denunciato dalla ex moglie per non aver corrisposto gli alimenti al figlio minorenne, nel periodo tra il giugno del 2003 e il maggio del 2008. Ben cinque anni scarsi, o sessanta mesi (fate vobis!), di nulla totale.

La Suprema Corte ha precisato che la Corte d'appello di Ancona, con sentenza del giugno 2010, aveva di fatto constatato che il signor F. R "lavorava e percepiva un regolare stipendio fino a quando ha convissuto con la moglie". E su questa base ha stabilito l'inammissibilità del ricorso.

Due considerazioni sorgono spontanee, dritte dritte dal cuore: Se vi sposate cercate sempre di avere un doppio impiego; Se non vi sposate è meglio!


Fonte: Cassazione: padre separato e disoccupato? Non basta per non pagare gli alimenti.
(StudioCataldi.it)  

In calce all'articolo: "Se non vi sposate è meglio!"
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Massimo - Ottobre 25, 2012, 12:48:41 pm
Adesso le donne ridono di questa situazione. Un giorno piangeranno. E sarà un giorno assai vicino.
Per il momento si lamentano le loro figlie che non trovano un marito disposto a diventare il fesso di
turno. Per far cambiare le cose bisogna infliggere alle donne le conseguenze delle cose da cambiare.
Non c'è altra strada o altro mezzo. Si sta cominciando ora. A Milano ci sono stati nel 2010  meno
matrimoni che nel 1944 durante la guerra. Avanti tutta così. Solo quando le donne prenderanno nel
culo quello che non entra loro nella testa capiranno che dovranno cambiare registro. Ma sarà tardi.
Come ho già detto in un'altra occasione, vogliono farci piangere? Noi le faremo piangere di più.
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 25, 2012, 12:51:42 pm
Adesso le donne ridono di questa situazione. Un giorno piangeranno. E sarà un giorno assai vicino.
Per il momento si lamentano le loro figlie che non trovano un marito disposto a diventare il fesso di
turno. Per far cambiare le cose bisogna infliggere alle donne le conseguenze delle cose da cambiare.
Non c'è altra strada o altro mezzo. Si sta cominciando ora. A Milano ci sono stati nel 2010  meno
matrimoni che nel 1944 durante la guerra. Avanti tutta così. Solo quando le donne prenderanno nel
culo quello che non entra loro nella testa capiranno che dovranno cambiare registro. Ma sarà tardi.
Come ho già detto in un'altra occasione, vogliono farci piangere? Noi le faremo piangere di più.

quoto al 100%.
NO assoluto al matrimonio.
SEMPRE
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Eric Lauder - Ottobre 22, 2014, 02:20:46 am
Adesso le donne ridono di questa situazione. Un giorno piangeranno. E sarà un giorno assai vicino.
Per il momento si lamentano le loro figlie che non trovano un marito disposto a diventare il fesso di
turno. Per far cambiare le cose bisogna infliggere alle donne le conseguenze delle cose da cambiare.
Non c'è altra strada o altro mezzo. Si sta cominciando ora. A Milano ci sono stati nel 2010  meno
matrimoni che nel 1944 durante la guerra. Avanti tutta così. Solo quando le donne prenderanno nel
culo quello che non entra loro nella testa capiranno che dovranno cambiare registro. Ma sarà tardi.
Come ho già detto in un'altra occasione, vogliono farci piangere? Noi le faremo piangere di più.

Scusate se riesumo questo post, ma vorrei dire una cosa.
E' un'ottima idea, ma per fare questo bisogna che i ragazzi studino e abbiano buoni stipendi: alle donne non frega nulla di un uomo che guadagna meno di loro - sono loro che non lo sposerebbero. Se invece lei guadagna 1000 euro e lui 2000 euro, la cosa cambia radicalmente  :D
E dico che bisogna darsi da fare perche oggi come oggi dalle università escono molte più laureate che laureati. Se vogliamo che piangano dobbiamo PRIMA avere più soldi di loro e DOPO rifiutarci di sposarle. Altrimenti saranno loro a non considerare neppure uomini che guadagnano meno.
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Cassiodoro - Ottobre 22, 2014, 10:00:59 am
Se vogliamo che piangano dobbiamo PRIMA avere più soldi di loro e DOPO rifiutarci di sposarle. Altrimenti saranno loro a non considerare neppure uomini che guadagnano meno.
Le donne, in generale, non prendono in considerazione la possibilità di sposarsi con un uomo che sia di livello culturale e economico inferiore al loro.
Non vedo il motivo e le ragioni, per un uomo, di sposare una donna ed investire, in questo tipo di  rapporto, finanze e sentimenti..... in ogni caso, che sia povero o ricco.
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Rita - Ottobre 22, 2014, 10:10:15 am
E dico che bisogna darsi da fare perche oggi come oggi dalle università escono molte più laureate che laureati.

oggi come oggi, non è che i laureati abbiano maggiori possibilità di guadagno rispetto a un non-laureato.
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: vnd - Ottobre 22, 2014, 10:30:11 am
Le donne, in generale, non prendono in considerazione la possibilità di sposarsi con un uomo che sia di livello culturale e economico inferiore al loro.

Dipende da quanto sono cesse.
E' la legge della domanda e dell'offerta. Se non vendi, abbassi il prezzo.

Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Massimo - Ottobre 22, 2014, 12:45:37 pm
Le donne, in generale, non prendono in considerazione la possibilità di sposarsi con un uomo che sia di livello culturale e economico inferiore al loro.
Non vedo il motivo e le ragioni, per un uomo, di sposare una donna ed investire, in questo tipo di  rapporto, finanze e sentimenti..... in ogni caso, che sia povero o ricco.

Arriverà il giorno in cui, pur di avere un uomo accanto, saranno anche disposte ad avere uno spiantato. Il piacere di avere un uomo con cui prendersela è impagabile. Quindi magari saranno persino disposte a mantenerlo. Tempo al tempo.
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Warlordmaniac - Ottobre 22, 2014, 15:12:43 pm
Dipende da quanto sono cesse.
E' la legge della domanda e dell'offerta. Se non vendi, abbassi il prezzo.

Certo che dipende da quello, ma le donne in generale sono cesse o belle nella media. Inoltre è proprio la donna bella, oggi, a trovare più facilmente lavoro e quindi ad essere mediamente più ricca dei loro coetanei e coetanei precario-disoccupati.
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: vnd - Ottobre 22, 2014, 15:17:04 pm
Certo che dipende da quello, ma le donne in generale sono cesse o belle nella media. Inoltre è proprio la donna bella, oggi, a trovare più facilmente lavoro e quindi ad essere mediamente più ricca dei loro coetanei e coetanei precario-disoccupati.

Eppure loro frignano lamentando il contrario...
Strano.

Ma non troppo.
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Eric Lauder - Ottobre 22, 2014, 16:25:57 pm
oggi come oggi, non è che i laureati abbiano maggiori possibilità di guadagno rispetto a un non-laureato.

Dipende: un ingegnere delle telecomunicazioni, ad esempio, ha ottime possibilità di guadagno, ed anche un esperto pasticcere, che pure laureato non è.
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Cad. - Dicembre 13, 2016, 09:39:10 am
Laddove si scrive "ma non è sempre così" ben aggiungerei: in base al genere di appartenenza del richiedente



Separazione: valido l'accordo anche se la moglie ricatta il marito
La minaccia però non deve risultare idonea a rappresentare un pericolo tale da invalidare il negozio
 di Valeria Zeppilli – Anche se il placet del marito è stato estorto con il ricatto, la separazione consensuale è comunque da ritenersi valida.

Con una recente ordinanza a firma del giudice Dott. Giuseppe Buffone, il Tribunale di Milano ha infatti respinto l'azione di annullamento proposta da un uomo avverso l'accordo raggiunto con la ex moglie e fondata sulla circostanza che la donna, prima dell'omologa, lo aveva minacciato di trasferirsi con il figlio a 900 chilometri di distanza se non avesse firmato l'accordo.
Per il Tribunale, infatti, una simile condotta non integra comunque il vizio del consenso che l'articolo 1435 del codice civile richiede per l'annullamento di un contratto.
In generale, in realtà, i patti che marito e moglie raggiungono in sede di separazione sono dei veri e propri contratti atipici, meritevoli di tutela ai sensi dell'articolo 1322 del codice civile e sottoposti alle azioni di annullamento in presenza dei vizi contemplati dal nostro ordinamento.

Nel caso di specie, tuttavia, la minaccia del trasferimento, pur se ancorata a circostanze oggettive, non è stata considerata idonea a rappresentare un pericolo tale da invalidare il negozio.

Ma non sempre è così.

Qualche tempo fa, ad esempio, una questione simile è stata decisa in maniera diversa. Nel caso affrontato dalla Cassazione e sfociato nella sentenza numero 17902/2004, infatti, le minacce avanzate dal marito nei confronti della moglie sono state reputate idonee a far dichiarare l'annullamento della separazione consensuale per vizio del consenso.

In quell'occasione, comunque, la Corte aveva affermato che "l'accordo di separazione ha natura negoziale e ad esso possono applicarsi, nei limiti della loro compatibilità, le norme del regime contrattuale che riguardano in generale la disciplina del negozio giuridico o che esprimono principi generali dell'ordinamento, come quelle in tema di vizi del consenso".



Fonte: Separazione: valido l'accordo anche se la moglie ricatta il marito
(www.StudioCataldi.it)  
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 13, 2016, 17:14:46 pm
quindi, a parte le farneticazioni sul negozio giuridico, il contratto, ecc , il ricatto non è reato ( ovviamente se commesso dalla moglie )
Dico bene ?
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: Vicus - Dicembre 13, 2016, 18:02:44 pm
Sarebbe anche reato (estorsione o come minimo violenza privata, art. Art. 610 c.p.: chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare, od omettere qualche cosa), oltre a determinare la nullità del contratto per vizio del consenso.
Titolo: Re:Quando il coniuge è "maschio"
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 13, 2016, 20:29:08 pm
Sarebbe anche reato (estorsione o come minimo violenza privata, art. Art. 610 c.p.: chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare, od omettere qualche cosa), oltre a determinare la nullità del contratto per vizio del consenso.

già, sarebbe. E'  ovvio, ma non per i giudici