Forum sulla Questione Maschile

Dialoghi => Media: notizie, links, articoli, siti, video, libri e manifesti => Topic aperto da: Giuseppe83 - Febbraio 22, 2012, 16:21:58 pm

Titolo: Maschicidi
Inserito da: Giuseppe83 - Febbraio 22, 2012, 16:21:58 pm
Propongo di far diventare questa discussione importante.
Si conteranno tutte le morti maschili volute e causate da donne. Con la precisazione che si conteranno anche gli omicidi commessi da uomini ed i "suicidi" quando sono stati voluti ed istigati da donne o associazioni femministe, poichè la criminalità femminile non necessariamente si manifesta nelle stesse forme di quella maschile.
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Giuseppe83 - Febbraio 22, 2012, 16:32:17 pm
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/443227/

milano
Un detenuto di 21 anni si è impiccato nel carcere milanese di San Vittore: «aveva più volte denunciato di aver subito violenze», secondo l’Osservatorio permanente sulle morti in carcere. Da inizio anno «sono 10 i detenuti che si sono tolti la vita e 24 il totale dei decessi avvenuti nelle carceri (di cui 10 per cause ancora da accertare)». Alessandro Gallelli, 21 anni compiuti da poche settimane, era accusato di violenza sessuale e molestie ai danni di ragazze minorenni. Da quattro mesi era in carcere in attesa di giudizio.
«Sono sconcertato per quanto di terribile è successo - ha detto l’avvocato Giuseppe Lauria-. I genitori mi avevano affidato l’incarico di difenderlo ed io, fin da subito, avevo presentato istanza di scarcerazione con richiesta di arresti domiciliari, ma era stata respinta. Dopo l’emissione di rigetto, datata metà gennaio, il padre mi aveva revocato il mandato di conferimento, ma questa vicenda mi era rimasta a cuore. Non vi erano, a mio parere, gravi indizi di colpevolezza e Alessandro era incensurato».
Il giovane si sarebbe ucciso subito dopo una seduta psichiatrica. «Mi chiedo come possano avvenire queste cose -aggiunge il legale- e, qualora fosse vero, è inaccettabile che venisse picchiato da altri detenuti. Alessandro sarebbe dovuto essere controllato a vista». Dal carcere garantiscono che il giovane era in isolamento e che quindi non poteva essere vittima di pestaggi o percosse. «Quel che è certo - ha concluso l’avvocato - è che Alessandro è una delle tante vittima di questo malcostume giudiziario di italica abitudine: si ricorre alla carcerazione in maniera del tutto indiscriminata».


CHIUNQUE ABBIA COMMESSO MATERIALMENTE IL FATTO NON E' IL COLPEVOLE PRINCIPALE. PIU' COLPEVOLI SONO QUELLE CHE HANNO VOLUTO UNA LEGGE DICHIARATA INCOSTITUZIONALISSIMA, CIOE' OGNI FEMMINISTA CHE ESISTA IN ITALIA E GLI ZERBINI CHE LE APPOGGIANO.  
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Alberto86 - Febbraio 22, 2012, 16:36:26 pm
Propongo di far diventare questa discussione importante.
Si conteranno tutte le morti maschili volute e causate da donne. Con la precisazione che si conteranno anche gli omicidi commessi da uomini ed i "suicidi" quando sono stati voluti ed istigati da donne o associazioni femministe, poichè la criminalità femminile non necessariamente si manifesta nelle stesse forme di quella maschile.



Non è malaccio come idea, anche se secondo me primo entra un po' in conflitto con questo topic http://www.metromaschile.it/forum/libri-links-e-articoli/violenze-come-donne-aggressori/ col problema di riportare una qualsiasi notizia su vari post e secondo ci abbassiamo alla genetica psicopatia femminista.

Secondo me si potrebbe continuare a riportare tutti i fatti di cronaca e violenza femminile sul topic specifico e questa discussione che hai aperto dedicarla ai suicidi maschili causati dalla componente femminista/femminile, cambiando il nome del titolo.
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Guit - Febbraio 22, 2012, 16:57:13 pm


Non è malaccio come idea, anche se secondo me primo entra un po' in conflitto con questo topic http://www.metromaschile.it/forum/libri-links-e-articoli/violenze-come-donne-aggressori/ col problema di riportare una qualsiasi notizia su vari post e secondo ci abbassiamo alla genetica psicopatia femminista.

Secondo me si potrebbe continuare a riportare tutti i fatti di cronaca e violenza femminile sul topic specifico e questa discussione che hai aperto dedicarla ai suicidi maschili causati dalla componente femminista/femminile, cambiando il nome del titolo.

Donna come aggressore e maschicidio non sono la stessa cosa. Le due notizie coincidono solo quando un uomo viene ucciso da una donna, ma come dice giustamente Giuseppe non tutte morti "di genere" maschili seguono questa dinamica. Ho segnalo la discussione come importante.
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Giuseppe83 - Febbraio 22, 2012, 16:58:50 pm
Potremmo fare così: inserire in questa sezione solo i casi di morti maschili cagionate da uomini e suicidi in cui ha avuto un peso determinante la volontà e l'istigazione di una donna o delle donne in generale, tanto da farla apparire come la vera colpevole dell'omicidio.
Per il nome per me è indifferente. Trovatene uno che possa esprimere il concetto di morti maschili cagionate da uomini e suicidi in cui ha avuto un peso determinante la volontà e l'istigazione di una donna o delle donne in generale, tanto da farla apparire come la vera colpevole dell'omicidio (che è troppo lungo e noi non siamo tedeschi).
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Guit - Febbraio 22, 2012, 17:00:55 pm
Potremmo fare così: inserire in questa sezione solo i casi di morti maschili cagionate da uomini e suicidi in cui ha avuto un peso determinante la volontà e l'istigazione di una donna o delle donne in generale, tanto da farla apparire come la vera colpevole dell'omicidio.
Per il nome per me è indifferente. Trovatene uno che possa esprimere il concetto di morti maschili cagionate da uomini e suicidi in cui ha avuto un peso determinante la volontà e l'istigazione di una donna o delle donne in generale, tanto da farla apparire come la vera colpevole dell'omicidio (che è troppo lungo e noi non siamo tedeschi).


Ho solo convertito il titolo in minuscolo.
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Alberto86 - Febbraio 22, 2012, 17:03:11 pm
Donna come aggressore e maschicidio non sono la stessa cosa. Le due notizie coincidono solo quando un uomo viene ucciso da una donna, ma come dice giustamente Giuseppe non tutte morti "di genere" maschili seguono questa dinamica. Ho segnalo la discussione come importante.


Si hai ragione ma comunque poi bisognerebbe riportare tutti i fatti di cronaca e le notizie dove una femmina uccide in qualsiasi modo un maschio e quindi fare un doppio post qui e sul topic della violenza femminile...Non che ci sia alcun problema per me sia chiaro  :)

Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Guit - Febbraio 22, 2012, 17:52:33 pm

La metà dei morti sul lavoro andrebbe conteggiata come maschicidio, perché ogni due uno è morto al posto di una quotarosata che lì non c'era.

In un colpo solo fanno circa 500 all'anno.


Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Giuseppe83 - Febbraio 23, 2012, 19:59:34 pm
http://www.centriantiviolenza.com/the_truth_archives/spagna-femminismo-denunciato-per-genocidio/

UN GENOCIDIO DI UOMINI AD OPERA DEL GOVERNO FEMMINISTA DI ZAPATERO

Spagna: ex-governo femminista denunciato per genocidio
Posted on 19 febbraio 2012 by Paola

Dopo la peggiore sconfitta elettorale della storia, per il governo Zapatero che aveva messo femministe al potere è arrivata una denuncia penale presentata dalla Associazione Catalana Nonne e Nonni per l’Affido Condiviso.  La associazione considera che la legge integrale sulla “violenza di genere” e l’ideologia femminista su cui è basata «costituiscono presunti delitti di genocidio, crimini di lesa umanità dai tratti inumani e degradanti nei confronti dei cittadini, codificati nei trattati internazionali e nel codice penale».

La denuncia è stata formulata anche presso il Tribunale Supremo, passo preliminare affinché la denuncia sia «inoltrata alla Corte Penale Internazionale, affinché si proceda a nominare un tribunale speciale per perseguire i crimini commessi sotto il governo Zapatero contro più di un milione di cittadini uomini perseguitati in quanto maschi, sia spagnoli che stranieri», afferma la associazione in una nota stampa.

Viene denunciata «una attività politica che incita all’odio contro i maschi» e la «implementazione di eccezioni proibite dalla Costituzione e dai Trattati Internazionali», riferendosi a leggi diverse per uomini e donne.


Il Tribunale di Norimberga
La associazione ricorda che già «il Tribunale di Norimberga [che giudicò i crimini del nazismo] considerò gli organi creati per applicare queste leggi collaboratori e quindi colpevoli dell’olocausto» e segnala di aver ricevuto «l’appoggio di più di 50 organizzazioni di difesa dei diritti umani su tutto il territorio nazionale».

La denuncia è stata appoggiata dal Giudice Francisco Serrano Castro [...] presidente della Piattaforma per l’Eguaglianza che parla di «detenzioni illegali, suicidi di uomini… in definitiva un genocidio» e che considera questa denuncia «un passo importante per abrogare la legge sulla “violenza di genere” ed avere una legge sulla “violenza domestica”.  La società non è cosciente che si sta attentando ai diritti umani.  Io non giustifico la violenza, ma nemmeno quello che si sta facendo per criminalizzare la famiglia da parte di determinati settori».

[Tratto da http://www.abcdesevilla.es/20111215/sevilla/sevp-denuncian-zapatero-genocidio-violencia-20111215.html]

Non sappiamo se la denuncia andrà avanti, ma intanto per capire cosa ha portato a questa situazione, riproduciamo un articolo in merito:

Spagna: la Guantanamo femminista
Il 28 dicembre 2004, mascherata da legge contro la violenza domestica, il governo Zapatero composto da varie femministe varò la Ley Integral contra la Violencia de Género. Oggi spagnoli riconoscono che ha provocato un “olocausto” di 600 morti all’anno, trasformando la Spagna in una “Guantánamo femminista”. Già dal primo articolo si vede che è una legge anti-uomo, anti-padre, anti-famiglia:

Artículo 1. Objeto de la Ley. La presente Ley tiene por objeto actuar contra la violencia que, como manifestación de la discriminación, la situación de desigualdad y las relaciones de poder de los hombres sobre las mujeres
Traduzione: solo le donne sono vittime, solo gli uomini sono colpevoli. Un Giudice, intervistato su tali leggi femministe, ha osservato che un codice penale con leggi diverse per diverse categorie di persone “nel secolo XX in Europa è esistito solo sotto due regimi: quello nazista e quello Stalinista”.

Artículo 20. Asistencia jurídica. Las mujeres víctimas de violencia de género [...] tienen derecho a la defensa y representación gratuitas por abogado y procurador en todos los procesos y procedimientos administrativos que tengan causa directa o indirecta en la violencia padecida
Traduzione: se vuoi divorziare, denuncia “violenza di genere”, sulla parola vieni nominata “vittima” e ti pagano una avvocata femminista

Artículo 21. Derechos laborales y de Seguridad Social. La trabajadora víctima de violencia de género tendrá derecho, en los términos previstos en el Estatuto de los Trabajadores, a la reducción o a la reordenación de su tiempo de trabajo … Las ausencias o faltas de puntualidad al trabajo motivadas por la situación física o psicológica derivada de la violencia de género se considerarán justificadas
Traduzione: se hai un lavoro ma non hai voglia di lavorare, denuncia “violenza di genere”, potrai lavorare meno dei colleghi, ed avrai più diritti.

Artículo 22. Programa específico de empleo. En el marco del Plan de Empleo del Reino de España, se incluirá un programa de acción específico para las víctimas de violencia de género inscritas como demandantes de empleo.
Traduzione: se vuoi lavorare ma non hai un lavoro, denuncia “violenza di genere” e ti daranno un lavoro, a spese degli altri disoccupati. Sotto Zapatero, il tasso di disoccupazione spagnolo è raddoppiato, salendo al 21%.

Artículo 27. Ayudas sociales. …. las víctimas de violencia de género … recibirán una ayuda de pago único. El importe de esta ayuda será equivalente al de seis meses de subsidio por desempleo. En el caso de que la víctima tenga responsabilidades familiares, su importe podrá alcanzar el de un período equivalente al de 18 meses de subsidio.
Traduzione: se vuoi soldi, denuncia “violenza di genere” e per un anno e mezzo ti mantiene lo Stato. Questo parassitismo sociale è finanziato da fondi europei: lo paghiamo anche noi.

Artículo 28. Acceso a la vivienda y residencias públicas para mayores. Las mujeres víctimas de violencia de género serán consideradas colectivos prioritarios en el acceso a viviendas protegidas y residencias públicas para mayores, en los términos que determine la legislación aplicable.
Traduzione: se vuoi una casa pubblica, denuncia “violenza di genere”.

Articulo 43. En cada partido habrá uno o más Juzgados de Violencia sobre la Mujer, con sede en la capital de aquél y jurisdicción en todo su ámbito territorial.
Traduzione: tribunali speciali, come ai tempi della dittatura Franchista.

Artículo 65. De las medidas de suspensión de la patria potestad o la custodia de menores. El Juez podrá suspender para el inculpado por violencia de género el ejercicio de la patria potestad o de la guarda y custodia, respecto de los menores a que se refiera.
Artículo 66. De la medida de suspensión del régimen de visitas. El Juez podrá ordenar la suspensión de visitas del inculpado por violencia de género a sus descendientes.
Traduzione: se vuoi appropriarti dei figli, denuncia “violenza di genere” e sulla base della tua sola parola i bambini saranno resi orfani di padre vivo per 5 anni, nei quali potrai plagiarli con calunnie femministe fino a provocare l’Alienazione Genitoriale.

Mentre nel mondo vengono varate leggi ed iniziativeper proteggere i bambini da questo abuso, organi legati al governo spagnolo cercano di negarlo (un sito femminista riferisce che in Spagna un medico o uno psicologo che faccia la diagnosi di Alienazione Parentale potrebbe essere denunciato!), suscitando la reazione indignata del Giudice familiare Serrano Castro:

L’evidenza della PAS, palese a qualunque cittadino comune, non viene riconosciuta dagli esperti nella commissione governativa scelti in modo esclusivo ed escludente fra chi rappresenta l’ideologia di genere. [...] Questi sedicenti esperti sono pochi, ma rumorosi e con potere politico, economico e mediatico. [...] Il Tribunale Europeo dei Diritti Umani in varie sentenze ha espressamente dichiarato che i Tribunali devono determinare l’esistenza della PAS e delle sue conseguenze sullo sviluppo dei minori. [...] Pertanto, nel rispetto della legge, mi dichiaro non sottomesso alle istruzioni ed orientamento del governo su come dovrei giudicare. Mi dichiaro più incline a seguire le indicazioni e le linee guida della Corte Europea per i Diritti Umani.

Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2012, 22:31:13 pm
Assolda killer per uccidere il marito:

Avrebbe assoldato un killer per uccidere suo marito. Con questa accusa è stata arrestata l’ex moglie di Mario Gaspani, commerciante d’auto bergamasco di 57 anni ucciso a coltellate la notte del 26 marzo scorso nella sua abitazione di Boltiere, nella Bergamasca, e abbandonato in una roggia ad Osio Sopra.

 

La donna, 37 anni, è stata fermata su ordine del Gip di Bergamo, perchè sospettata di essere la mandante dell’assassinio, per cui sono già finiti in cella due fratelli calabresi, A e S. L., 37 e 41 anni, ritenuti gli esecutori materiali del delitto.

 

Secondo l’accusa, la donna - che ora dovrà rispondere dell’ accusa di concorso in omicidio - avrebbe ingaggiato due killer per uccidere il marito, dal quale voleva separarsi, per motivi di denaro. Insieme all’ex moglie, ènstato arrestato anche il suo attuale compagno, di 41 anni, con l’accusa di favoreggiamento. I due sono ora rinchiusi nel carcere di Bergamo, in attesa di essere interrogati.

http://affaritaliani.libero.it/cronache/killer_uccidere_marito_arrestata270611.html

Sarrebbe interessante sapere se per la donna è stata disposta la custodia cautelare in carcere oppure agli arresti domiciliari.
Io scommetterei per la seconda.

Così va il mondo.
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Red- - Febbraio 23, 2012, 22:40:05 pm
Morto il tassista ucciso per aver investito un cane
...aveva investito un cagnolino, la proprietaria si era avventata su di lui, sceso per scusarsi. Immeditamente è intervenuto il di lei fidanzato, che ha ucciso di botte il taxista .

È morto ieri all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, Luca Massari, il quarantacinquenne tassista aggredito un mese fa per aver investito e ucciso un cane. Non si era mai ripreso. Dopo il decesso il pm di Milano, Tiziana Siciliano, ha modificato l'imputazione per i tre aggressori, che sono detenuti in carcere. La loro posizione ora è molto grave, perché sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Luca Massari, dopo aver investito inavvertitamente un cocker scappato in strada, era sceso dall'auto per prestare soccorso al cane, rimasto ucciso, e per scusarsi, ma era stato pestato brutalmente da un gruppetto di tre persone. «Il nostro Paese si è dato delle leggi civili per tutelare la vita degli animali – afferma il segretario SIVeMP Veneto, Roberto Poggiani - ma se il risultato di tante campagne in loro favore è questo, allora siamo sconfortati».

Non si era mai ripreso. Si aggrava la posizione dei suoi aggressori: ora sono imputati di omicidio volontario

(corriere.it - 11 novembre) Un fiocco nero stretto all'antenna del taxi. Così alcuni tassisti milanesi hanno voluto onorare il ricordo del collega, morto dopo un mese di coma in seguito a un brutale pestaggio. Luca Massari, il 45enne tassista di Milano aggredito un mese fa per aver investito e ucciso un cane, è morto giovedì mattina all'ospedale Fatebenefratelli di Milano. Non si era mai ripreso. Due giorni fa era stato trasferito dal reparto di rianimazione in neurochirurgia, perché aveva ripreso a respirare da solo: tuttavia il quadro neurologico era rimasto invariato. I medici hanno spiegato che Massari aveva una «patologia cerebrale molto grave» ed aveva «funzioni cerebrali praticamente nulle». È stato sottoposto ad interventi salvavita che però non sono serviti. L'arresto cardiaco, hanno spiegato, è «abbastanza frequente per persone che hanno subito questi tipo di lesioni». I familiari avevano espresso il desiderio dell'espianto degli organi compatibilmente con le lesioni riportate, ma questo non è stato possibile a causa di uno stato infettivo che ha pregiudicato le condizioni degli organi stessi. L'autopsia verrà eseguita, come di norma, dopo le 24 ore dal decesso, quindi la salma verrà trasferita alla chiesa di Lambrate dove alla cerimonia funebre seguirà la cremazione. Dopo la morte di Luca Massari il pm di Milano Tiziana Siciliano ha modificato l'imputazione per i tre aggressori, che sono detenuti in carcere. La loro posizione ora è molto grave, perché sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. La pena potrebbe anche essere l'ergastolo. La difesa sostiene invece la tesi dell'omicidio preterintenzionale. Alla notizia della morte di Luca Massari, la tensione nel quartiere è diventata palpabile. I residenti hanno organizzato una fiaccolata per venerdì pomeriggio.

IL CORDOGLIO - «È successo alle undici e mezza. Stavamo salendo e il medico ha allargato le braccia». Il padre di Luca Massari è riuscito a dire soltanto queste parole prima di scoppiare in lacrime, in attesa di salire al terzo piano, nel reparto di neurologia, per raggiungere gli altri congiunti. Patrizia, la fidanzata, è arrivata in ospedale e non ha potuto mascherare la disperazione. Nella camera ardente, è scoppiata in lacrime ed è solo riuscita a dire: «Amore mio, perché non vieni a prendermi?». In lacrime anche la mamma del taxista: «Luca non c'è più. Me l'hanno ammazzato». Molti i messaggi di cordoglio al Forum milanese «Casi metropolitani» del nostro sito Corriere.it. Appresa la notizia del decesso nel corso di una conferenza stampa in municipio, il sindaco Letizia Moratti non è riuscita a trattenere la commozione. «Le mie condoglianze più sentite alla famiglia. In questi giorni sono stata in contatto con il padre: è un episodio che mi ha colpita, mi addolora e mi tocca nel profondo. Una giovane vita è stata spezzata in modo assurdo, per motivi assolutamente futili». «La notizia mi ha colpito nel profondo: è assurdo che un uomo possa morire in questo modo così barbaro», dice il presidente della Regione Roberto Formigoni. «Mi voglio stringere al dolore della famiglia e delle persone che gli volevano bene - afferma Formigoni - e manifestare loro le mie più sentite condoglianze e quelle di tutta Regione Lombardia».

IL PESTAGGIO - Era esattamente un mese fa, il 10 ottobre, quando, poco dopo l'una, in Largo Caccia Dominioni a Milano, Luca Massari investiva inavvertitamente con il suo taxi un cocker scappato in strada. Il taxista era sceso dall'auto per prestare soccorso al cane, rimasto ucciso, e per scusarsi, ma venne pestato brutalmente da un gruppetto di tre persone. Gravissimi i danni subiti: un grande edema cerebrale e lesioni al viso, ai polmoni e alla milza. Massari entrò in coma e subì anche un arresto cardiaco. Trasportato all'ospedale Fatebenefratelli, le sue condizioni apparvero subito disperate, tanto che i medici non garantirono ai familiari che avrebbe superato le 12 ore. Massari invece è sopravvissuto per un mese, fra tanti bassi - compreso un intervento al cervello per alleggerire la pressione esercitata dall'edema - e pochi alti. Non si è mai svegliato.

GLI AGGRESSORI - Subito dopo il pestaggio venne arrestato Morris Michael Ciavarella, 31 anni, e un paio di giorni dopo i fratelli Citterio, Piero, 26 anni, incensurato e senza un lavoro stabile, e Stefania, commessa di 28 anni e fidanzata di Morris. I tre erano finora detenuti in carcere per tentato omicidio in concorso. Ora l'accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Le forze dell'ordine continuano anche le indagini sulle intimidazioni verificatesi nei giorni immediatamente successivi al pestaggio, con l'aggressione a un fotografo e l'incendio dell'automobile di uno dei testimoni del delitto. Stando alle indagini, sarebbe stata Stefania la prima a picchiare il tassista, dopo aver inveito a lungo contro di lui perché aveva investito con la sua auto il cane di una sua amica, la fidanzata di Piero. Poi sono intervenuti il fratello e il fidanzato Ciavarella. Piero Citterio ha ammesso in un interrogatorio di aver pestato con violenza il taxista, mentre Ciavarella avrebbe sferrato alla fine una ginocchiata contro la faccia di Massari, che è caduto a terra e ha battuto la nuca contro il marciapiede. Con un messaggio lasciato sulla propria pagina di Facebook, l'esponente milanese della Lega Nord Matteo Salvini invoca «per gli assassini il disprezzo e (spero) l'ergastolo, per i loro amici un futuro lontano (spero) da Milano». A poche ore dall'aggressione di Luca Massari, Salvini aveva invocato per i tassisti corsie privilegiate nel rilascio del porto d'armi e la possibilità di detenere a bordo delle proprie auto spray urticanti e scacciacani.

http://www.sivempveneto.it/leggi-tutte-le-notizie/301-morto-il-tassista-pestato-per-un-cane-loltrepassato-qualsiasi-limite-eticor.html

...Sarebbe interessante sapere se lei è in carcere, io scommetteri di no, in carcere infatti ci sarà solo il di lei fidanzato (per una volta tanto, ben gli sta: buttassero via la chiave e lo facessero violentare dagli altri carcerati)

...raga, se fate qualunque ricerca in rete, di casi simili ne trovate a josa, molto più di un morto ogni tre giorni.


Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Guit - Febbraio 23, 2012, 22:55:05 pm
...raga, se fate qualunque ricerca in rete, di casi simili ne trovate a josa, molto più di un morto ogni tre giorni.

Non c'è fretta Red. Piano piano.
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: falseaccuse - Febbraio 24, 2012, 00:02:07 am
Citazione
No jail for woman who killed abusive husband

Posted July 01, 2011 12:11:00
Rajini Narayan's suspended sentence upheld on appeal

The Court of Criminal Appeal has upheld a suspended jail sentence given to a woman who burned her husband to death after discovering he was having an affair.

Rajini Narayan threw petrol and a candle on her husband's back while he was in bed, in 2008.

He died from his extensive burns a month later.

Narayan had been abused by her husband throughout their marriage, and the South Australian Supreme Court heard she broke down when she discovered her husband was being unfaithful.

The Adelaide woman said at trial she only intended burning his genitals, to ensure he would not go to another woman.

A jury found her not guilty of murder, but of manslaughter.

The prosecution appealed against Narayan's suspended sentence as being manifestly inadequate.

The appeal was unanimously dismissed. Outside court, Ms Narayan said she was relieved, but made no further comment.

Ammazzato perchè tradiva la moglie. Lei gli ha versato petrolio sulle palle e poi ha appiccato il fuoco. Sentenza: niente, come se non avesse fatto nulla. http://www.abc.net.au/news/2011-07-01/no-jail-for-woman-who-killed-abusive-husband/2779142?section=justin
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: JAROD72 - Febbraio 24, 2012, 21:41:17 pm
Buonissima idea quella del maschicidio.

Il politicamente corretto non conosce questa terminologia, anzi la sbeffeggerebbe e la negherebbe.

Speriamo che si riesca  a diffondere il più possibile questa terminologia.
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: Cancellato - Marzo 14, 2012, 08:50:08 am
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/257625

Citazione
Tommy, Cassazione conferma
"Conserva sconti 24 anni" La piccola vittima Tommy Conserva

E' definitiva la condanna a 24 anni di reclusione per Antonella Conserva, accusata di aver partecipato al drammatico sequestro del piccolo Tommaso Onofri, il bimbo di 18 mesi rapito e ucciso il 2 marzo del 2006 a Casalbaroncolo (Parma)   dal manovale pregiudicato Mario Alessi, convivente della donna, e del suo complice Salvatore Raimondi.

Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione confermando il verdetto emesso il 17 giugno 2011 dalla Corte di Assise di Appello di Bologna. Si chiude così la vicenda giudiziaria dei tre indagati per questo crimine: Alessi e Raimondi, infatti, stanno già scontando rispettivamente la condanna all'ergastolo e quella a 20 anni di reclusione. Anche la Conserva è in carcere da circa 6 anni. Nella requisitoria, la Procura della Suprema Corte aveva messo in evidenza come gli elementi dell'accusa a carico della Conserva - che avrebbe avuto il ruolo di carceriera del bimbo se Alessi non avesse deciso di ucciderlo subito perché piangeva troppo - "hanno la loro forza indiziaria indiscutibile e provano e giustificano l'affermazione della colpevolezza". La Procura aveva poi ricordato che l'imputata, prima del sequestro, a dicembre, si era offerta come baby-sitter di Tommaso, fatto messo in collegamento con il suo futuro ruolo di "custode". Inoltre la Procura, aveva dato rilievo probatorio anche alla telefonata, di soli nove secondi, ricevuta dalla Conserva e fatta da Alessi dopo l'omicidio, su schede sotto falso nome. Secondo la linea di difesa, sostenuta dagli avvocati, Luigi Vincenzo e Eduardo Rotondi, invece, si sarebbe trattato di un sequestro "su commissione a scopo di vendetta e non di estorsione, e l'omicidio è stato premeditato". "Occorre cercare il terzo livello, quello dei mandanti, che è collegato all'ambiente della pedopornografia e della pedofilia nella zona di Parma e Bologna", aveva sottolineato il criminologo Carmelo Lavorino dello staff difensivo, ricordando che il padre di Tommaso - in coma dopo un malore - deteneva "di nascosto dalla moglie, molti files con violenze sessuali su minori". Invece, per Donata Cappelluto, l'avvocato che ha difeso i familiari della piccola vittima, "la telefonata ricevuta da Conserva, da parte di Alessi, la sera del sequestro e omicidio del piccolo, rappresenta l'impronta digitale virtuale dell'imputata su questo gravissimo crimine: è la prova certa e diretta del suo coinvolgimento". "Una telefonata così breve - aveva aggiunto l'avvocato - dopo un delitto così grave, può essere fatta solo ad un soggetto direttamente coinvolto". Cappelluto aveva poi ricordato che Conserva "durante quattro interrogatori e ben trentadue udienze, ha sempre negato la telefonata, ammettendola solo quando è stata disposta la perizia sulle intercettazioni". In Cassazione è voluta essere presente anche Paola Pellinghelli, la mamma di Tommy, insieme a uno zio del piccolo che l'ha accompagnata. Ha pianto in silenzio mentre l'udienza ripercorreva i momenti dell'ultima giornata del suo Tommy.(ANSA). NM/VIT

Mercoledì 14 marzo 2012 08.06


Qualche volta le condannano. Capita...
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Alberto86 - Agosto 29, 2012, 16:44:59 pm
Cade cercando di salvare una donna che dichiara di volersi suicidare. In gravi condizioni operatore 118.

BRINDISI – Un operatore del 118 di San Pietro Vernotico (Brindisi) è in gravi condizioni dopo la caduta causata, a quanto si è saputo, dal cedimento della tettoia della veranda di una abitazione sulla quale era salito per salvare una donna che minacciava il suicidio. L’episodio si è verificato questa mattina, attorno alle 10, in via Nitti. Il soccorritore è stato trasportato d’urgenza all’ospedale "Perrino" di Brindisi dove i medici, che si sono riservati la prognosi, lo stanno sottoponendo, a quanto si è saputo, a un intervento chirurgico. Gli accertamenti sulla dinamica dei fatti sono affidati ai vigili urbani che hanno avvertito il magistrato di turno e per ricostruire l’accaduto hanno ascoltato la testimonianza dei vicini di casa. La donna per la quale era stata inoltrata al 118 una richiesta di intervento, è stata condotta in ospedale ma non avrebbe riportato lesioni tali da esporla a pericolo di vita.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=546607&IDCategoria=1
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Cad. - Gennaio 23, 2013, 16:28:34 pm
da: http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG214708&idc=1

No al maschicidio psicologico di massa

E’ la cultura catto-comunista, la cultura assistenziale, a dominare il bacino del mediterraneo, e tutti ne siamo pienamente impregnati e soggezionati.

Quando i padri andavano a lavorare al mattino presto e tornavano a casa la sera ormai stanchi morti, uccisi dalla fatica del lavoro nei campi, le madri stavano a casa a fare il lavaggio del cervello ai figli, e mentre i padri cercavano di mandare avanti la carretta, le madri scavavano la fossa ai mariti creandosi degli alleati educati sin dalla nascita, soggezionati psicologicamente, i figli e le madri che sebbene separati nel corpo, non lo erano nella mente, alleati, contro il padre, sino alla fine, sino alla morte.

E’la meritocrazia il vero nemico del catto-comunismo, è lo studio, la fatica, meglio fare studiare gli altri, meglio fare lavorare gli altri, soprattutto i maschi , e poi da grandi fregargli lo stipendio, la pensione, le case, tutti i beni materiali possibili, attraverso la soggezione psicologica, il senso di colpa inculcato scientificamente nella mente dei bambini soprattutto maschietti, attraverso un sentimento che li faccia sentire indegni, una merda, se solo da adulti osino ragionare di testa loro, liberi, ed individualisti.

Cosi i maschi della generazione anni ’60 e ‘70 sono diventati “femministi”, ibridi mostruosi, non più maschi e mai femmine.

Rinnegando la loro biologia, i maschi hanno perso l’ identità, ormai deboli, confusi, dipendenti, incapaci di esprimere anche un solo parere, per paura di essere fulminati all’istante dallo sguardo di una femmina. I maschi si aggirano in branco fra di loro, lontani dalle femmine, vanno a giocare fra di loro, passeggiano fra di loro, in fuga eterna dalle donne- madri, femmine virago, in fuga da questi mostri assassini. Le donne madri, appunto.

Dove sono finiti gli eroi?

Non è più tempo di eroi, non è più tempo di Ercole o di Teseo che uccise Medea grazie all’aiuto di uno scudo.

Dove sono finiti i caw-boy? o i gentiluomini? Che fine ha fatto il principe azzurro? Gli 007? I James Bond?

Estinti, e le femmine disperate di non riuscire a trovare più un vero uomo, sole, anche loro si aggirano in branchi famelici, in cerca di veri uomini, ma non ne trovano, il femminismo dopo 40 anni, si sta ritorcendo contro loro stesse, perché dopo avere reso deboli e fragili i maschi adesso si mordono le unghia perchè non trovano un vero maschio, neanche a cercalo con il lanternino.

Che delusione amiche mie.

Non vi posso presentare nessuno, nessun maschio perché nessuno è alla vostra altezza, tutti scemi, mezzi idioti, o disoccupati, e comunque improponibili.

E’ fra le lenzuola sudate in odore di sesso, che le femmine hanno imposto ai maschi la loro volontà, senza bisogno di quote rosa, senza bisogno di un lavoro, da semplici casalinghe, infatti le donne meritevoli lo sanno e rifiutano le quote rosa in quanto sanno di valere come persone, e non vogliono passare per idiote da proteggere per legge.

Chi ha capacità, chi vale si fa avanti, e non ci sono quote che tengano, nè rosa nè nere, come hanno fatto i neri in America.

Ma quest’altra idiozia è ormai passata nel nostro parlamento a stragrande maggioranza maschile, vittima della soggezione verso le femmine, perché questi maschietti sanno che appena fuori dal parlamento devono rendere conto alle loro madri, alle loro mogli, e pur di essere lasciati in pace gli votano qualsiasi idiozia.

E il patrimonio immobiliare italiano, o gelese? quanto di tutto questo patrimonio frutto, molto spesso del lavoro maschile è invece di proprietà delle femmine?

I notai lo sanno, gli avvocati pure, se potessero parlare avremmo delle belle conferme. E le ville? villa Daniela, villa Rosa, villa Anna, etc, tutte al femminile e tutte di proprietà di femmine, ma frutto del sudore dei maschi.

Le donne non hanno mai avuto bisogno di andare in parlamento per comandare, né di trovarsi un lavoro, è bastato educare bene i bambini, è bastato infilarsi nei loro letti da adulti, o da mogli o da amanti.

La storia è maestra di queste cose.

Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria  

© Copyright 2003 - 2013 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Massimo - Gennaio 23, 2013, 17:29:24 pm
Un elemento del tutto nuovo è però il risveglio maschile in corso. C'è quindi da ben sperare....
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: beta - Gennaio 23, 2013, 17:37:20 pm
da: http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG214708&idc=1

No al maschicidio psicologico di massa

E’ la cultura catto-comunista, la cultura assistenziale, a dominare il bacino del mediterraneo, e tutti ne siamo pienamente impregnati e soggezionati.

Quando i padri andavano a lavorare al mattino presto e tornavano a casa la sera ormai stanchi morti, uccisi dalla fatica del lavoro nei campi, le madri stavano a casa a fare il lavaggio del cervello ai figli, e mentre i padri cercavano di mandare avanti la carretta, le madri scavavano la fossa ai mariti creandosi degli alleati educati sin dalla nascita, soggezionati psicologicamente, i figli e le madri che sebbene separati nel corpo, non lo erano nella mente, alleati, contro il padre, sino alla fine, sino alla morte.

E’la meritocrazia il vero nemico del catto-comunismo, è lo studio, la fatica, meglio fare studiare gli altri, meglio fare lavorare gli altri, soprattutto i maschi , e poi da grandi fregargli lo stipendio, la pensione, le case, tutti i beni materiali possibili, attraverso la soggezione psicologica, il senso di colpa inculcato scientificamente nella mente dei bambini soprattutto maschietti, attraverso un sentimento che li faccia sentire indegni, una merda, se solo da adulti osino ragionare di testa loro, liberi, ed individualisti.

Cosi i maschi della generazione anni ’60 e ‘70 sono diventati “femministi”, ibridi mostruosi, non più maschi e mai femmine.

Rinnegando la loro biologia, i maschi hanno perso l’ identità, ormai deboli, confusi, dipendenti, incapaci di esprimere anche un solo parere, per paura di essere fulminati all’istante dallo sguardo di una femmina. I maschi si aggirano in branco fra di loro, lontani dalle femmine, vanno a giocare fra di loro, passeggiano fra di loro, in fuga eterna dalle donne- madri, femmine virago, in fuga da questi mostri assassini. Le donne madri, appunto.

Dove sono finiti gli eroi?

Non è più tempo di eroi, non è più tempo di Ercole o di Teseo che uccise Medea grazie all’aiuto di uno scudo.

Dove sono finiti i caw-boy? o i gentiluomini? Che fine ha fatto il principe azzurro? Gli 007? I James Bond?

Estinti, e le femmine disperate di non riuscire a trovare più un vero uomo, sole, anche loro si aggirano in branchi famelici, in cerca di veri uomini, ma non ne trovano, il femminismo dopo 40 anni, si sta ritorcendo contro loro stesse, perché dopo avere reso deboli e fragili i maschi adesso si mordono le unghia perchè non trovano un vero maschio, neanche a cercalo con il lanternino.

Che delusione amiche mie.

Non vi posso presentare nessuno, nessun maschio perché nessuno è alla vostra altezza, tutti scemi, mezzi idioti, o disoccupati, e comunque improponibili.

E’ fra le lenzuola sudate in odore di sesso, che le femmine hanno imposto ai maschi la loro volontà, senza bisogno di quote rosa, senza bisogno di un lavoro, da semplici casalinghe, infatti le donne meritevoli lo sanno e rifiutano le quote rosa in quanto sanno di valere come persone, e non vogliono passare per idiote da proteggere per legge.

Chi ha capacità, chi vale si fa avanti, e non ci sono quote che tengano, nè rosa nè nere, come hanno fatto i neri in America.

Ma quest’altra idiozia è ormai passata nel nostro parlamento a stragrande maggioranza maschile, vittima della soggezione verso le femmine, perché questi maschietti sanno che appena fuori dal parlamento devono rendere conto alle loro madri, alle loro mogli, e pur di essere lasciati in pace gli votano qualsiasi idiozia.

E il patrimonio immobiliare italiano, o gelese? quanto di tutto questo patrimonio frutto, molto spesso del lavoro maschile è invece di proprietà delle femmine?

I notai lo sanno, gli avvocati pure, se potessero parlare avremmo delle belle conferme. E le ville? villa Daniela, villa Rosa, villa Anna, etc, tutte al femminile e tutte di proprietà di femmine, ma frutto del sudore dei maschi.

Le donne non hanno mai avuto bisogno di andare in parlamento per comandare, né di trovarsi un lavoro, è bastato educare bene i bambini, è bastato infilarsi nei loro letti da adulti, o da mogli o da amanti.

La storia è maestra di queste cose.

Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria  

© Copyright 2003 - 2013 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati.

ottimo articolo.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: ilmarmocchio - Gennaio 23, 2013, 17:59:55 pm
applausi
Titolo: Oggi, un altro caso di maschicidio...
Inserito da: amarilys - Gennaio 24, 2013, 01:32:21 am
Si legge su internet:
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/puglia/articoli/1078514/imprenditore-bruciato-vivo-fermata-lamanteil-questore-di-brindisi-un-caso-di-maschicidio.shtml

Caso di maschicidio... Pover'uomo... Vittima innocente di una mente criminale...

STOP ALLA VIOLENZA DI OGNI TIPO!!!
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: COSMOS1 - Gennaio 24, 2013, 13:31:24 pm
sono senza parole!

http://affaritaliani.libero.it/sicilia/bimbo-assiste-al-suicidio-del-padre230113.html

un bimbo di sei anni assiste al suicidio del padre e passa la notte nell'auto con la sorellina!

vorrei tanto aver potuto fare qualcosa ...  :crybaby:
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: maveryx - Gennaio 24, 2013, 15:10:32 pm
Bell'articolo, anche questo, dello steso autore, mi sembra interessante:

http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG195012&idc=1

La violenza delle madri

Tutto ebbe inizio con la vittoria degli ateniesi sugli spartani, i filosofi vinsero sui guerrieri, le femmine sui maschi.

Ma il cattolicesimo diede il colpo di grazia, e il Figlio, alleato strettissimo della Madre, divenne il nuovo Dio, scalzando il padre Zeus o Javè dal trono. Gli spartani ebbero la peggio, gli ebrei furono rinnovati dai cattolici.

La lunga marcia delle Madri verso il potere ebbe inizio così, ed oggi ci ritroviamo tante feste in onore delle madri, le Madonne con il Bambino in braccio, e nessuna festa dedicata a Dio padre.

La Madonna con il Bambino si affiancò e sostituì la dea Artemide con la spiga in braccio, e insieme campeggiano in pubblica piazza.

Il Dio padre, sfrattato, e isolato, viene rimosso ed al suo posto, ci ritroviamo un padre putativo, S. Giuseppe, debole e vecchio , figura ombra, inconsistente, rassegnato a subire la volontà delle madri, e perfino a ingoiare un tradimento, perché opera dello Spirito Santo.

E finalmente il figlio ormai morto, il Venerdi Santo, ritorna al padre, dimodochè le madri possano vivere libere e forti, con un potere pressoché assoluto, la dittatura delle madri, che è vero, piangono il figlio morto, ma meglio un figlio morto che un figlio giovane, vivo e pericoloso per il loro potere.

Niente più figli, e niente più mariti.

La società senza padre trionfa, nelle solitudini delle case moderne, troppo grandi per una persona sola.

Il maschio adulto, forte giovane e libero, è il vero nemico, cercato amato e desiderato quando è libero e solo, respinto come pericolosissimo quando ormai è all’interno di un nucleo familiare.

Mentre prima da single il suo potere è 100, da fidanzato scema, da marito scema ancora di più, da separato, crolla, per riprendersi in parte nella condizione di uomo divorziato. In ultimo il catto-comunismo soprattutto in Italia ha avuto il suo trionfo attraverso le Leggi sul divorzio e sull’aborto, dove il maschio è stato definitivamente messo da parte, ed in ispecie con la Legge sull’aborto, messo a tacere, ormai pallida figura, senza alcun peso e valore.

La violenza sulle donne, da parte dei maschi, violenza fisica soprattutto, quotidiana fra le mura domestiche, ha origini altrettanto lontane, il maschio non ha mai accettato questa sconfitta, non la sopporta, la sua genetica, la sua biologia lo porta alla libertà ed alla infedeltà, al tradimento, mentre la donna tende a tenersi vicino il maschio sino a quando lo domina e lo gestisce, altrimenti lo butta fuori, con l’ausilio delle leggi dello Stato, tenendosi i suoi figli, ed i suoi beni materiali.

Al di la di ogni romanticismo, in effetti la donna-madre si sa fare bene i conti, e tende ad accaparrarsi sempre di più i beni materiali dell’ex coniuge, dimostrando un attaccamento alla “roba” superiore a quello del maschio.

Il maschio incapace di reggere un conflitto sul piano psicologico e verbale, terreno di elezione per la femmina, sposta il conflitto sul piano fisico ed aggredisce, sino ad uccidere la femmina. Ma la femmina è a sua volta una professionista della tortura psicologica sul maschio, di cui le donne non parlano, esibendo piuttosto vittimismo quando serve, pianti e urla, e servendosi delle Leggi quando sono a loro favore.

Non basterà incrementare le pene per i maschi violenti fisicamente, e perché non prevedere pene severissime per le madri violente psicologicamente?
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: beta - Gennaio 24, 2013, 15:27:46 pm
lo contattiamo questo lauria?
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: beta - Gennaio 24, 2013, 15:49:25 pm
e perché non prevedere pene severissime per le madri violente psicologicamente?

domanda cruciale..non riesco quasi a credere che l'abbia posta un giornalista..la violenza femminile è psicologica, l'emergere di questa verita è fondamentale.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: COSMOS1 - Gennaio 24, 2013, 16:30:49 pm
lo contattiamo questo lauria?

magari  :)

contattalo a nome del forum
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: beta - Gennaio 24, 2013, 21:41:00 pm
magari  :)

contattalo a nome del forum

nonostante sia un medico, non sono riuscito a travare una sua mail personale. rimane l'opzione di scrivergli un commento sotto l'articolo.
potrei scrivergli:

Ottimo articolo signor Lauria, desidero complimentarmi con lei, anche a nome del forum sulla questione maschile (https://www.questionemaschile.org/).
Da anni il nostro forum si occupa del conflitto dei sessi, e cerca di portare alla luce le contraddizioni del femminismo e il folle attacco, morale, mediatico, culturale, giuridico ed economico alla maschilita. un attacco di proporzioni enormi sul quale i media pero tacciono, anche per questo articoli come il suo sogno un segnale di speranza. grazie dunque, e naturalmente saremo lieti se vorra venirci a fare visita sul forum.

che dici puo andare?

Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: COSMOS1 - Gennaio 25, 2013, 08:13:23 am
ottimo

la firma?
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Cassiodoro - Gennaio 25, 2013, 12:15:12 pm
nonostante sia un medico, non sono riuscito a travare una sua mail personale. rimane l'opzione di scrivergli un commento sotto l'articolo.

Anch'io ho cercato un suo indirizzo, ma non l'ho trovato, scrivigli, se lo merita....
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: beta - Gennaio 25, 2013, 12:43:37 pm
ottimo

la firma?

metto il mio nome, preferisci che firmi "forum sulla questione maschile"?
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: COSMOS1 - Gennaio 25, 2013, 19:00:15 pm
no, è + serio se metti il tuo nome!  :wub:
Titolo: Re: Maschicidi
Inserito da: raniran - Gennaio 25, 2013, 19:25:54 pm
Si hai ragione ma comunque poi bisognerebbe riportare tutti i fatti di cronaca e le notizie dove una femmina uccide in qualsiasi modo un maschio e quindi fare un doppio post qui e sul topic della violenza femminile...Non che ci sia alcun problema per me sia chiaro  :)


Ma chi siete voi i giudici?
Dove vi state arrampicando.....non vi rendete conto che questo è puro delirio.
ALe
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: beta - Gennaio 25, 2013, 19:49:20 pm
inviato. in attesa di moderazione. :cool:
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: beta - Gennaio 26, 2013, 17:40:21 pm
inviato. in attesa di moderazione. :cool:

pubblicato :)

http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG214708&idc=1
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: COSMOS1 - Gennaio 26, 2013, 21:40:06 pm
ottimo
anche se sarebbe stato meglio usare noome e cognome e non un nick  :cool:
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Warlordmaniac - Gennaio 27, 2013, 16:33:54 pm
Due al prezzo di uno.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/01/24/news/ferrara_uccide_il_marito_con_un_colpo_di_pistola_alla_nuca-51218841/?ref=HREC1-4 (http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/01/24/news/ferrara_uccide_il_marito_con_un_colpo_di_pistola_alla_nuca-51218841/?ref=HREC1-4)

Ferrara, uccide il marito
con un colpo di pistola alla nuca

Donatella Zucchi, ex vigilessa, avrebbe sparato al marito, il 49enne Vincenzo Brunaldi, probabilmente mentre erano a letto. La polizia ha trovato la donna vicina al corpo già in un sacco. Ha confessato l'omicidio
Lo leggo dopo
Ha ucciso il marito tossicologo con un colpo di pistola alla nuca, cercando successivamente di disfarsi del corpo: il fatto, accaduto in un appartamento di Ferrara, potrebbe risalire a mercoledì mattina, ma è stato scoperto solo oggi, in seguito all'intervento della polizia. La vittima è Vincenzo Brunaldi, 49 anni, responsabile di medicina legale, la moglie si chiama Donatella Zucchi, ex vigilessa e attualmente dipendente comunale. L'uomo da due giorni era assente dal lavoro. La morte  sarebbe avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì, o nelle prime ore del mattino di ieri, 36/48 ore prima del ritrovamento, hanno riferito i medici legali.

Grazie a una segnalazione giunta alla squadra mobile, gli agenti sono arrivati in via Favero, entrando  nell'appartamento, dove hanno trovato la donna, che non ha opposto resistenza, vicina al letto e al corpo del marito, già all'interno di un sacco di plastica nero, pronto per essere trasportato via: nell'auto della donna, sono state trovate anche delle lattine di liquido infiammabile.

I fatti sono stati ricostruiti dal questore di Ferrara, Luigi Mauriello. Sono in corso accertamenti della scientifica per ricostruire l'esatta dinamica del delitto: il corpo risulta spostato, mentre nel materasso sporco di sangue è stato individuato il foro del proiettile, il che fa ipotizzare che l'omicidio sia avvenuto a letto. S'indaga per capire se la donna avesse o meno cercato l'aiuto di qualcuno per disfarsi del corpo.

In casa gli agenti hanno trovato
il materasso del letto - che la Zucchi aveva buttato in un cassonetto - ancora sporco di sangue e con al centro un buco provocato dal proiettile della calibro 9 che la donna deteneva legalmente per uso sportivo. La donna aveva posto anche un telone nell'auto, una piccola utilitaria per portare via il corpo, e questa mattina ha telefonato a un'amica dicendo che aveva ucciso il marito. Questa ha chiamato subito la polizia facendo scattare l'allarme e le prime indagini.

La donna era stata per alcuni anni agente della polizia municipale per poi passare ad un incarico amministrativo nel comune, ma in Comune a Ferrara non la si vedeva tanto per i problemi di salute. E' escluso che l'ex vigilessa avesse problemi psichici. Quanto al rapporto tra i coniugi sembra fossero in procinto di separarsi. Non avevano figli.

La presunta assassina, 22 anni fa aveva vissuto una tragedia familiare: nel marzo del 1991 il padre, Nedo Zucchi, morì per un colpo di fucile partito accidentalmente durante un litigio con la moglie, Antonietta Crisante. La responsabilità della donna nella morte del marito venne esclusa dalle indagini che seguirono la tragedia.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Red- - Aprile 29, 2013, 22:28:13 pm
Altri maschicidi

Soldati caduti in Afghanistan, a rappresentare l'Italia, formata da uomini e donne.
I caduti, però, sono tutti maschi e non perchè più inetti, ma perchè solo loro sono in prima linea.

2004

1 –  Giovanni Bruno
caporal maggiore, distretto di Surobi, incidente col suo mezzo, 3 ottobre

2005

2 – Bruno Vianini
capitano di fregata, disastro aereo, 3 febbraio

3 – Michele Sanfilippo
caporal maggiore, per ferite riportate in addestramento, 11 ottobre

2006

4 – Manuel Fiorito
tenente, 2º Reggimento alpini, 5 maggio

5 – Luca Polsinelli
maresciallo, 9º Reggimento alpini, 5 maggio
per lo scoppio di un ordigno al passaggio del loro convoglio nella Musay Valley

6 – Carlo Liguori
tenente colonnello, Herat, attacco cardiaco durante una missione, 2 luglio

7 – Giuseppe Orlando
caporal maggiore, 2º Reggimento alpini, Kabul, incidente stradale, 20 settembre

8 – Vincenzo Cardella
caporal maggiore, 2º Reggimento alpini, a Sud di Kabul, scoppio di un ordigno, azionato probabilmente a distanza, al passaggio del convoglio, 26 settembre

9 – Giorgio Langella
caporal maggiore, 2º Reggimento alpini, muore il 30 settembre all’ospedale militare del Celio di Roma per le ferite riportate nell’attentato del 26 settembre i cui è morto Cardella

2007

10 – Lorenzo D’Auria
sottufficiale del Sismi, catturato insieme a un altro agente dagli insorti, riporta gravi ferite durante il blitz per la liberazione e muore pochi giorni dopo all’ospedale militare del Celio a Roma, 4 ottobre

11 – Daniele Paladini
maresciallo capo, 2º Reggimento del genio pontieri di Piacenza, a  seguito di una strage a opera di un attentatore suicida durante la cerimonia d’inaugurazione del ponte sul fiume a Paghman, 25 km a nord-ovest di Kabul, 24 novembre

2008

12 – Giovanni Pezzulo
maresciallo del Cimic Group South Rudbar, a seguito di uno scontro a fuoco durante una distribuzione di viveri alla popolazione locale, 12 febbraio

13 – Alessandro Caroppo
caporal maggiore, per cause naturali, 21 settembre

2009

14 – Arnaldo Forcucci
maresciallo dell’Aeronautica Militare, base italiana di “Camp Arena” di Herat, per cause naturali, 15 gennaio

15 – Alessandro Di Lisio
caporal maggiore, 8º Reggimento genio guastatori paracadutisti “Folgore”, 50 km Nord-Est di Farah,  scoppio di un ordigno artigianale al passaggio del suo convoglio, 14 luglio

16 – Roberto Valente
sergente maggiore, 187º Reggimento “Folgore”

17 – Matteo Mureddu
primo caporal maggiore, 186º Reggimento “Folgore”

18 – Antonio Fortunato
tenente, 186º Reggimento “Folgore”

19 – Davide Ricchiuto
primo caporal maggiore, 186º Reggimento “Folgore”

20 – Giandomenico Pistonami
primo caporal maggiore, 186º Reggimento “Folgore”

21 – Massimiliano Randino
primo caporal maggiore, 183º Reggimento “Nembo” della “Folgore”
Kabul, 17 settembre. Un’auto carica di esplosivo (150 kg) si infila tra due mezzi Lince del 186º Reggimento della Brigata Folgore e fa strage

22 – Rosario Ponziano
caporal maggiore, 4º Reggimento alpini paracadutisti “Monte Cervino”, ribaltamento dell’autoblindato “Lince” in incidente stradale tra Herat e Shindad, 15 ottobre

2010

23 – Pietro Antonio Colazzo
agente dell’Aise, attentato contro un hotel nell’area di Shahr-i-Naw, 26 febbraio

24 – Massimiliano Ramadù
sergente in forza al 32º Reggimento genio guastatori “Torino”

25 – Luigi Pascazio
caporal maggiore del 32º Reggimento genio guastatori “Torino”
Entrambi morti in seguito allo scoppio di un ordigno artigianale al passaggio di un convoglio partito da Herat e diretta alla base di Bala Murghab per portare rinforzi, 17 maggio

26 – Francesco Saverio Positano
caporal maggiore scelto in forza al 32º Reggimento genio guastatori “Torino”, caduta dal proprio mezzo nei nei pressi di Shindad, 23 giugno

27 – Marco Callegaro
capitano in forza al 121º Reggimento di artiglieria contraerei “Ravenna”, operativo in un piccolo contingente italiano che supporta il comando della missione Isaf della Nato, aeroporto di Kabul, suicida, 25 luglio

28 – Mauro Gigli
primo maresciallo in forza al 32º Reggimento genio guastatori alpini “Torino”

29 – Pierdavide De Cillis
caporale maggiore capo in forza al 21º Reggimento genio guastatori Di Caserta
Entrambi morti in un attentato compiuto con un ordigno artigianale, piazzato lungo la strada che stavano dpercorrendo a seguito di una chiamata, a 8 chilometri a sud di Herat, 28 luglio

30 – Alessandro Romani
tenente in forza al 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” e operativo presso la Task Force 45, nella zona di Bakwah, nell’area a est di Farah, nella provincia di Herat, colpito a morte mentre cercava di catturare un gruppo di insorgenti che aveva appena piazzato un ordigno, 17 settembre

31 – Gianmarco Manca
primo caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini

32 – Francesco Vannozzi
primo caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini

33 – Sebastiano Ville
primo caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini

34 – Marco Pedone
caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini
Tutti e quattro muoiono in un’imboscata al loro blindato Lince. A esplodere è un ordigno improvvisato al ciglio della strada a circa 200 chilometri a est della Provincia di Farah, al confine con l’Helmand, nel sud ovest dell’Afghanistan. Erano di scorta a 70 camion civili, 9 ottobre

35 – Matteo Miotto
caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini, base di Buji, nel distretto di Gulistan (provincia di Farah), colpito da un cecchino, 31 dicembre

2011

36 – Luca Sanna
caporal maggiore in forza all’8º Reggimento alpini, colpito a morte alla testa da un ribelle in uniforme dell’esercito afghano, nell’avamposto  “Highlander” nella cintura di sicurezza intorno alla base di Bala Morghab, nell’ovest dell’Afghanistan, 18 gennaio

37 – Massimo Ranzani
tenente in forza al 5º Reggimento alpini, per l’esplosione di un ordigno artigianale che esplode al passaggio del Lince sul quale viaggiava di ritorno da un’operazione di assistenza medica nella zona di Shindand, 28 febbraio

38 – Cristiano Congiu
tenente colonnello della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga dei Carabinieri, in servizio presso l’Ambasciata italiana di Kabul dal 2007, ucciso con un colpo di kalashnikov alla testa per aver difeso una donna statunitense da un’aggressione, in una località nella zona di Khinch della Valle di Mokni nella provincia del Panjshir, nell’Afghanistan nord orientale, 4 giugno

39 – Gaetano Tuccillo
caporal maggiore scelto in forza al Battaglione logistico “Ariete”, esplosione di un ordigno artigianale al passaggio del suo mezzo nel villaggio di Caghaz, 16 km ad ovest di Bakwa, 2 luglio

40 – Roberto Marchini
caporal maggiore in forza all’8º Reggimento Genio Guastatori Folgore di Legnago, esplosione di un ordigno artigianale a tre chilometri dalla base di “Camp Lavaredo” a Bakwa, 12 luglio

41 – David Tobini
primo caporal maggiore in forza al 183º Reggimento paracadutisti “Nembo” di Pistoia, ucciso durante un’operazione congiunta tra militari italiani e forze afgane nella zona a nord ovest della valle di Bala Morghab, 25 luglio

42 – Matteo De Marco
maggiore dei Carabinieri comandante dell’RC-West Training Center, Herat, per cause naturali, 16 settembre

43 – Riccardo Bucci
tenente del Reggimento Lagunari “Serenissima” di Venezia

44 – Mario Frasca
caporal maggiore del Comando Forze Operative Terrestri (Comfoter) di Verona

45 – Massimo Di Legge
caporal maggiore del Raggruppamento logistico centrale di Roma
Tutti e tre restano uccisi in un incidente stradale nei pressi di Herat

2012

46 – Giovanni Gallo
tenente colonnello del 152º Reggimento fanteria “Sassari”, a  causa di un malore, Farah, 13 gennaio

47 – Francesco Currò
caporal maggiore capo del 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” di Forlì

48 – Francesco Paolo Messineo
primo caporal maggiore del 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” di Forlì

49 – Luca Valente
primo caporal maggiore del 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” di Forlì
Tutti e tre morti in un incidente stradale nell’area di Shindad, nella parte occidentale dell’Afghanistan , 20 febbraio

50 – Michele Silvestri
sergente dei bersaglieri del 21° Genio guastatori di Caserta, attacco a colpi di mortaio degli insorgenti alla base italiana in Gulistan, 24 marzo

51 – Manuele Braj
carabiniere scelto del 13º Reggimento carabinieri "Friuli-Venezia Giulia", per un razzo da 107mm esploso vicino una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono in un campo per l’addestramento della polizia afgana, ad Adraskan, 25 giugno

52 – Tiziano Chierotti
caporale del II Reggimento Alpini di San Rocco Castagnaretta, Cuneo. Scontro a fuoco nel villaggio di Siav, distretto di Bakwa, a sud di Herat, durante le operazioni di pattuglia

Il 22 agosto 1998, prima dell’attuale missione, era morto un soldato italiano di stanza a Kabul. Faceva parte del contingente Unsma (United nations special mission to Afghanistan) e venne ucciso in un conflitto a fuoco. Era un colonnello. Si chiamava Carmine Calò

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/afghanistan-morti#ixzz2Rt05Fhtv



Tutti maschi, non c'è nemmeno una donna.


Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: krool - Aprile 30, 2013, 17:51:29 pm
... e nessuno invoca quote rosa. :D
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Angelo - Maggio 27, 2013, 02:15:58 am
http://video.corriere.it/sacramento-agente-donna-colpisce-bastone-uomo-terra/a174cb0a-c600-11e2-91df-63d1aefa93a2

La solita merda, quel bastone dovrebbero ficcarglielo in culo fino a farla morire,così come ha fatto lei con quel tizio a terra. Ah, se fosse stato un negro... Ma purtroppo è un uomo bianco e quindi...  :sick:
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: maveryx - Dicembre 06, 2013, 18:27:38 pm
Il Lauria è proprio in gamba.

http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG231832&idc=1

Dalla parte dei maschi

Parlare a favore delle donne è facile, scontato, ripetitivo. Le donne si sono organizzate in associazioni, club, partiti, che hanno sempre un programma per la difesa dei diritti delle donne. Scrivere qualcosa dalla parte dei maschi, non vuol dire essere contro le femmine, ma cercare di fare luce sulla personalità maschile, sui modelli comportamentali e affettivi, diversi da quelli femminili, significa vedere il mondo dal punto di vista maschile, senza la coreografia, la sceneggiatura, la drammaticità di cui le donne sono padrone. I maschi non sanno usare la parola cosi bene come le femmine quando si tratta di parlare di emozioni, non si aprono facilmente, non confidano i loro problemi, psicologici o sessuali, se li tengono, la psicoanalisi ha fatto fortuna con un pubblico al 70% di donne.

 Il maschio dinanzi ad un conflitto con una donna non regge la discussione, non sopporta l’offesa verbale da parte della donna, e finisce con il perdere il controllo, ed usare le mani.

Così anche quando ha ragione passa dalla ragione al torto. Parlare dal punto di vista maschile è difficile, perché per prima cosa bisogna liberarsi di una certa soggezione psicologica dalle donne-madri. I maschi hanno letteralmente paura di difendersi sul piano verbale, non sono buoni psicologi, preferiscono essere evitanti, sia fisicamente che emotivamente. Il maschio viene educato alle madri fin da bambino ad essere forte, nel senso di non mostrare le proprie emozioni, e forse anche per ragioni biologiche non sa difendersi sul piano verbale, soccombe ad una discussione, lascia perdere, e pur di finire una discussione, la dà vinta.

 Quello è purtroppo l’inizio di tanti guai, non sa che ha aperto una maglia pericolosissima, che senza interruzione lo porterà a nuove discussioni, nuove richieste, ed alla fine, esasperato, userà le mani, o peggio le armi, passando dalla ragione al torto. Il maschio è semplice, è diretto, spesso quello che pensa dice, non è furbo, almeno non quanto una donna, il maschio si fida, almeno più di quanto si fidi una donna. Il maschio non trama nel buio, non parla a bassa voce per non fare sentire i discorsi, in genere tende ad urlare, guarda diritto negli occhi, ma è fondamentalmente ingenuo rispetto ad una donna, nella dinamica relazionale ed emotiva, è perdente.

 L’uso della violenza spesso è l’ultima sua chance, l’ultima sua risorsa quando ormai da mesi, da anni, è esasperato, offeso e frustrato da madri, sorelle, figlie, compagne, mogli, amanti, colleghe di lavoro. Quando non ne può più, la repressione degli istinti non è il suo forte, e se la donna è provocante o provocatoria, denigratoria od offensiva, il rischio che passi alla aggressione fisica diventa realtà.

 Tutto questo per capire meglio come funziona un maschio, al solo fine di migliorare la relazione maschio-femmina, al solo fine di capire le origini della violenza fisica e poterla meglio prevenire, perché gli uomini amano le donne, e tutte le loro vite possono essere lette in relazione alle donne che hanno, o non hanno avuto.

Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: maveryx - Dicembre 06, 2013, 18:28:54 pm
http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG200137&idc=1

Alle origini del femminicidio

Approfittando del fatto che ormai in Italia c’è una legge sul femminicidio , mi permetto di scrivere una nota, dal mio punto di vista personale, sulle cause e sulle motivazioni lontane e vicine che producono il fenomeno. Possiamo seguire alcuni approcci come quello psicologico-analitico. Il maschio è tutto da inventare dopo la nascita, deve costruirsi in alternativa alla femmina che invece è lì, natura, carne, con un destino preciso di donna e madre. Il maschio deve differenziarsi dalla donna-madre e trovarsi una sua precisa identità, cosa non sempre facile.

La femmina è natura essa stessa, e rimane legata alla natura attraverso il corpo ed i suoi appuntamenti.

Il maschio è uno strappo alla natura, è lacerazione di un tessuto socio-psicologico, impresa che si sta dimostrando sempre più difficile, per diversi motivi.

 I movimenti femministi della fine degli ani '60 hanno provocato un cambiamento del ruolo della donna in relazione ai maschi, i quali però fondamentalmente sono cambiati poco, e molti non sono cambiati affatto, senza accettare il cambiamento imposto dai movimenti femministi. Si sentono quindi disadattati e frustrati. Questo succede in maschi normali psicologicamente, ma figuratevi che succede nella mente di maschi fragili, senza una forte identità, e sempre a rischio di essere risucchiati psichicamente dalla donna-madre. Ci sono maschi insicuri, anche molto, schizoidi, paranoici, sociopatici, etc. e questi non sanno che farsene di leggi che inaspriscono le pene, tanto è vero che dopo l’omicidio si consegnano spontaneamente, o addirittura a volte si uccidono essi stessi. Da questo punto di vista la legge sul femminicidio non serve a nulla.

 La legge può servire per iniziare un discorso serio sulle cause più o meno remote che hanno indotto il fenomeno sino al punto attuale, ma ci vogliono professionisti seri, preparati, motivati, agenzie, associazioni di volontariato che abbiano nello statuto finalità come protezione e tutela delle fragilità, e delle donne vittime di tentativo di femminicidio, o di violenze fisiche e psichiche in genere.

Attenzione però, a questo punto bisogna pur aggiungere per onestà morale ed intellettuale che anche certe donne procurano danni psichici ai maschi, e sono a volte grossi danni psicologici, che nessuno sino ad oggi vuole riconoscere, e semplicemente vengono scartati, repressi, rimossi. Tantomeno si pensa a poterli perseguire con una legge, cosi come si è fatto con la legge sul femminicidio. Io direi infatti che una legge sul maschicidio psicologico non è affatto una esagerazione, ma un notevole segno di civiltà.

Ci sono, seppure rare, donne che per punire, uccidere i compagni o i mariti assoldano altre persone, amanti o amici di amici. Le donne poi, alcune donne sanno mentire molto bene, sanno creare menzogne, e recitarle come fosse pura e santa verità, ed attraverso le menzogne sanno fare danni psicologici enormi.

Io sono convinto che tenendo conto della difficoltà filosofica-ontologica del maschio a diventare tale durante gli anni della crescita, è possibile tentare di capire il fenomeno. Per fare questo è necessario attivare in Italia tutta una serie di associazioni onlus, composte da persone competenti fra cui: psicologi, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione, educatori, pedagogisti, che abbiano a cuore i problemi della fragilità, sopratutto quella legata al disturbo psichico, alla malattia mentale vera e propria, allo svantaggio, etc., per fare formazione, prevenzione e nei casi specifici anche terapia, intesa come psicoterapia.

Ma è chiaro che nessuna agenzia o associazione può risolvere nulla, se non operiamo un cambiamento epocale nei rapporti maschi-femmine, e penso ad un cambiamento culturale nei ruoli e nelle relazioni, oltre che nelle identità, smettendola di pensare che tutta la colpa è dei maschi, e che le femmine sono solo le vittime designate. Le cose non stanno cosi.

 Noi operatori che lavoriamo neidipartimento di salute mentale lo sappiamo. (1 – Continua)

Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: maveryx - Dicembre 06, 2013, 18:29:50 pm
http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG1648&idc=1

Alle origini del femminicidio/2

Il maschio ama la donna in quanto amato da bambino dalla madre, e crescendo ripropone la relazione madre-figlio in ogni donna che incontra. Spesso sento dire a delle mie amiche: Io non ho un figlio, ma due, riferendosi cosi al marito prima ed al figlio dopo.

 Ma il bambino-figlio per diventare un vero maschio deve acquisire delle capacità psicologiche che non sono insite naturalmente nel suo essere maschio biologico, ma sono frutto di apprendimento, per imitazione ed immedesimazione di figure maschili forti.

 Là dove per sua fortuna sono presenti tali figure maschili forti, il bambino apprende ad essere coraggioso, a sopportare il dolore, a non lagnarsi, a rischiare, a prendere l’iniziativa, ad essere attivo, a scegliere, a prendere decisioni.

 Là dove per sua sfortuna tali maschi sono carenti per numero o per struttura di personalità (padre debole), il bambino introietta una figura maschile debole, ed una figura femminile forte, dove femminilità è associata a passività, bisogno di sicurezza, di protezione, di dipendenza.

 A parte i casi limite dove queste situazioni sono chiare e nette, in una buona percentuale di casi la realtà è promiscua, ed il bambino deve districarsi fra mille difficoltà per assorbire un modello maschile forte.

 Quindi deve lottare per acquisire le caratteristiche maschili, in una società dove il potere psicologico nelle relazioni è tutto al femminile.

 Il maschio rischia di essere risucchiato dalla madre, che da un lato lo partorisce biologicamente, ma dall’altro lo divora psicologicamente. Alcuni maschi non nascono mai, in senso ontologico, restano legati a vita ad un cordone ombelicale psicologico con la madre, e molte mogli ne sanno qualcosa, quando si lamentano della intromissione delle suocere nel rapporto marito-moglie.

 Vivono da maschi deboli, passivi e rassegnati. Altri maschi introiettano il modello femminile e vivono da gay, da maschi effeminati, altri maschi sostengono di non essere maschi, ma femmine, e che la responsabilità è della natura, loro sono maschi solo nell’involucro esterno, ma in realtà sono femmine.

 A parte questi casi estremi, la maggior parte dei maschi lotta per differenziarsi dal modello femminile, per affrancarsi dalla dipendenza, per sentirsi forti e tranquilli.

 In alcuni casi incontrano notevoli ostacoli nell’ambiente domestico, da parte delle madri, delle sorelle, e delle femmine del clan, e come in un arcobaleno di colori le variabili sono tante, cosi che le caratteristiche maschile e femminili si mescolano.

 Il maschio che non raggiunge questa serenità interiore deve lottare ogni giorno per avere la conferma di essere maschio, deve difendersi dal rischio di essere fagogitato, dal rischio di non esistere.

 La sua difesa è per sua natura comportamentale, è nella azione, nella forza muscolare, nella aggressione fisica.

 La donna che lo minaccia nella sua essenza, vive il rischio di essere aggredita fisicamente, non psicologicamente, in quanto è lei la vittoriosa sul piano psicologico, ed il maschio fragile lo avverte, avverte il pericolo mortale di essere tallonato ogni giorno della propria vita, si difende con il mutismo, con la fuga nell’impegno sociale, fuori casa, fa sport, fa sindacato, fa politica.

 E così nella stragrande maggioranza dei casi riesce a sottrarsi a questo immane pericolo. Ma in alcuni casi limite succede che il maschio perde l’autocontrollo, o perchè ormai francamente paranoico, con la paura di essere “ucciso”, o vittima di un acting-out in personalità fragile.

 Alcuni maschi perdono il controllo, e per non essere uccisi psicologicamente spostano inconsapevolmente la lotta dal piano psicologico a quello fisico –comportamentale, la fonte del pericolo deve essere eliminata… o io la uccido o lei mi divora ed io non esisto più. Il maschio in questi casi limite uccide.

 (2 – Fine)

Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: raniran - Maggio 03, 2014, 18:45:23 pm
Ma ditemi se tutta questa mole di dati (riferendomi a certi Topic del forum) pieni di livore da news
 queste pagine date in pasto al popolino
 non fanno altro che distogliere l'attenzione...
"Scrivete di verità, non appoggiate indirettamente il Sistema marcio"

Se distogliamo l'attenzione dal nemico abbiamo... più perso:
il nemico è più grande di noi facciamonecene una ragione
,         frasi(parole) fatte Consumismo/Capitalismo/Globalizzazione
ci hanno tagliato i zebedei.
NON RITENGO LA PRINCIPALE RESPONSABILE  la tv
magari in post precedenti l'avrò detto, ma ho preso un abbaglio:
La TV è il principale mezzo NON la PRINCIPALE CAUSA...

...pausa cena...

ALe

ALe


http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG1648&idc=1

Alle origini del femminicidio/2

Il maschio ama la donna in quanto amato da bambino dalla madre, e crescendo ripropone la relazione madre-figlio in ogni donna che incontra. Spesso sento dire a delle mie amiche: Io non ho un figlio, ma due, riferendosi cosi al marito prima ed al figlio dopo.

 Ma il bambino-figlio per diventare un vero maschio deve acquisire delle capacità psicologiche che non sono insite naturalmente nel suo essere maschio biologico, ma sono frutto di apprendimento, per imitazione ed immedesimazione di figure maschili forti.

 Là dove per sua fortuna sono presenti tali figure maschili forti, il bambino apprende ad essere coraggioso, a sopportare il dolore, a non lagnarsi, a rischiare, a prendere l’iniziativa, ad essere attivo, a scegliere, a prendere decisioni.

 Là dove per sua sfortuna tali maschi sono carenti per numero o per struttura di personalità (padre debole), il bambino introietta una figura maschile debole, ed una figura femminile forte, dove femminilità è associata a passività, bisogno di sicurezza, di protezione, di dipendenza.

 A parte i casi limite dove queste situazioni sono chiare e nette, in una buona percentuale di casi la realtà è promiscua, ed il bambino deve districarsi fra mille difficoltà per assorbire un modello maschile forte.

 Quindi deve lottare per acquisire le caratteristiche maschili, in una società dove il potere psicologico nelle relazioni è tutto al femminile.

 Il maschio rischia di essere risucchiato dalla madre, che da un lato lo partorisce biologicamente, ma dall’altro lo divora psicologicamente. Alcuni maschi non nascono mai, in senso ontologico, restano legati a vita ad un cordone ombelicale psicologico con la madre, e molte mogli ne sanno qualcosa, quando si lamentano della intromissione delle suocere nel rapporto marito-moglie.

 Vivono da maschi deboli, passivi e rassegnati. Altri maschi introiettano il modello femminile e vivono da gay, da maschi effeminati, altri maschi sostengono di non essere maschi, ma femmine, e che la responsabilità è della natura, loro sono maschi solo nell’involucro esterno, ma in realtà sono femmine.

 A parte questi casi estremi, la maggior parte dei maschi lotta per differenziarsi dal modello femminile, per affrancarsi dalla dipendenza, per sentirsi forti e tranquilli.

 In alcuni casi incontrano notevoli ostacoli nell’ambiente domestico, da parte delle madri, delle sorelle, e delle femmine del clan, e come in un arcobaleno di colori le variabili sono tante, cosi che le caratteristiche maschile e femminili si mescolano.

 Il maschio che non raggiunge questa serenità interiore deve lottare ogni giorno per avere la conferma di essere maschio, deve difendersi dal rischio di essere fagogitato, dal rischio di non esistere.

 La sua difesa è per sua natura comportamentale, è nella azione, nella forza muscolare, nella aggressione fisica.

 La donna che lo minaccia nella sua essenza, vive il rischio di essere aggredita fisicamente, non psicologicamente, in quanto è lei la vittoriosa sul piano psicologico, ed il maschio fragile lo avverte, avverte il pericolo mortale di essere tallonato ogni giorno della propria vita, si difende con il mutismo, con la fuga nell’impegno sociale, fuori casa, fa sport, fa sindacato, fa politica.

 E così nella stragrande maggioranza dei casi riesce a sottrarsi a questo immane pericolo. Ma in alcuni casi limite succede che il maschio perde l’autocontrollo, o perchè ormai francamente paranoico, con la paura di essere “ucciso”, o vittima di un acting-out in personalità fragile.

 Alcuni maschi perdono il controllo, e per non essere uccisi psicologicamente spostano inconsapevolmente la lotta dal piano psicologico a quello fisico –comportamentale, la fonte del pericolo deve essere eliminata… o io la uccido o lei mi divora ed io non esisto più. Il maschio in questi casi limite uccide.

 (2 – Fine)

Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: raniran - Maggio 06, 2014, 20:55:15 pm
Ma ditemi se tutta questa mole di dati (riferendomi a certi Topic del forum) pieni di livore da news
 queste pagine date in pasto al popolino
 non fanno altro che distogliere l'attenzione...
"Scrivete di verità, non appoggiate indirettamente il Sistema marcio"

Se distogliamo l'attenzione dal nemico abbiamo... più perso:
il nemico è più grande di noi facciamonecene una ragione
,         frasi(parole) fatte Consumismo/Capitalismo/Globalizzazione
ci hanno tagliato i zebedei.
NON RITENGO LA PRINCIPALE RESPONSABILE  la tv
magari in post precedenti l'avrò detto, ma ho preso un abbaglio:
La TV è il principale mezzo NON la PRINCIPALE CAUSA...

...pausa cena...

ALe

ALe

La tv  il mezzo semplicemente.

ALe
Titolo: Re:Maschicidip
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 30, 2014, 13:50:30 pm
per non dimenticare : la storia di Bruce David Brenda Reimer :

Con le sue mani, Bruce David Brenda Reimer si è tolto quella tragica vita che ideologi e stregoni avevano trasformato in un inferno. Nato maschio, trasformato a sua insaputa in una femmina e cresciuto come tale, per poi scegliere di tornare “come l’aveva fatto madre natura”, David si è suicidato nel 2004. “As nature made him: The boy who was raised as a girl”, è il titolo del libro di John Colapinto che nel 2001 aveva rivelato al mondo la storia di Reimer. Adesso, le edizioni San Paolo colmano il vuoto editoriale e portano “Come l’aveva fatto madre natura” in Italia, dove avanza proprio quella teoria del genere che aveva reso la vita di David un abisso di vergogna e timore. Colapinto di David aveva già scritto un memorabile articolo di ventimila parole pubblicato sulla rivista statunitense Rolling Stone, ma senza rivelare la vera identità di quel bambino-cavia.

A soli otto mesi, Brian era stato sottoposto a un intervento di routine, una semplice circoncisione andata male e in cui era stato evirato. Aveva un fratello gemello, Bruce. La famiglia, incredula e angosciata, aveva ceduto al carisma di un professore della Johns Hopkins University, John Money, il guru, il pioniere e il padre fondatore di quella teoria del genere che vede l’identità sessuale come una questione ambiental-culturale, il risultato della formazione e non come una identità biologica. Dunque nessun XY, ma il potere coercitivo dell’ambiente. Bruce sarebbe cresciuto come una femmina XX, con l’aiuto del bisturi e dell’ideologia della “riassegnazione sessuale”. Money spiegò ai genitori di Bruce che lui e i suoi colleghi al Johns Hopkins Hospital erano in grado, attraverso la chirurgia, i trattamenti ormonali e il condizionamento psicologico, di assegnare questi bambini al sesso che si riteneva preferibile, qualunque esso fosse, e che il bambino poteva essere cresciuto felicemente in quel sesso. “Il sesso psicologico”, così si espresse Money, “in queste situazioni non sempre coincide con il sesso genetico, né con il fatto che le ghiandole sessuali siano maschili o femminili”.

La Psychohormonal Research Unit del dottor Money si trovava nella Henry Phipps Psychiatric Clinic, un tetro edificio vittoriano poco in vista, a cui si accedeva da un cortile sul retro. Gli uffici della “Unit”, al quarto piano, si raggiungevano con un traballante ascensore di fine secolo. Nel luglio del 1967, a ventidue mesi, Bruce venne castrato chirurgicamente. Money modellò lo scroto del bambino dandogli la forma delle grandi labbra di una vagina. Ai suoi genitori raccomandò di vestirlo e trattarlo come una bambina: un successivo trattamento ormonale avrebbe fatto il resto. Ogni anno il dottor Money avrebbe visitato “Brenda” – questo il suo nuovo nome – e controllato che tutto fosse andato per il meglio.
Mentre la teoria prende piede tra i movimenti femministi e ispira il dibattito sull’omosessualità e la pedofilia negli anni Settanta, Bruce diventa Brenda.

Fate di lui una femmina e femmina sarà. Sottoposto a potenti cure ormonali, oggetto di esperimenti medici e clinici senza precedenti, Bruce cresce nel corpo di Brenda, con forme non sue, non sa di essere nato maschio, ma lo sente e reagisce con violenza. E’ la triste storia di un essere umano nato maschio, trasformato in femmina da errori e false ideologie, ridiventato maschio per desiderio e usato come cavia dal professor Money. Il libro di Colapinto parla di lui. Del guru. Money all’epoca sosteneva che l’identità sessuale non inizia nell’utero, ma dipende dall’ambiente, dall’educazione, dalle circostanze. David-Brenda è la fatale prova che gli darebbe ragione.

Il dottor Money ha grandi credenziali accademiche. Dopo il dottorato in Psicologia ad Harvard, si è specializzato a Baltimora, al Johns Hopkins Hospital, dove ha fondato la prima Gender Identity Clinic. E’ un chirurgo e si occupa della riassegnazione del sesso, specie nei casi di anomalie genitali nei bambini, campo in cui la sua autorità è indiscussa. Nel 1972 in “Man & Woman, Boy & Girl” – definito dal New York Times “il più importante libro sulle scienze sociali dopo il Rapporto Kinsey” e pubblicato in Italia da Feltrinelli – John Money presenta il caso di Brian come un successo: l’esperimento è riuscito, il bambino cresciuto come bambina si è adattato alla nuova identità, mentre il suo gemello si è regolarmente sviluppato come maschio. Meraviglie dell’educazione e dell’ambiente.

I genitori furono riforniti di bambole con cui far giocare Brenda; le insegnarono a essere linda e ordinata; cercarono, ogni volta che era possibile, di rinforzare la sua identità femminile. Con il passare degli anni, Brenda provava a comportarsi come una ragazza, truccandosi con il rossetto e indossando le gonne, frequentando i balli scolastici, lasciandosi baciare sulla guancia da un ragazzo. Ma fin dall’inizio aveva manifestato comportamenti e atteggiamenti tipicamente maschili, dai propri interessi alle preferenze per i vestiti e a quelle per i giocattoli, cercando anche di fare la pipì in piedi. I genitori decidono di dirle la verità quando Brenda ha quattordici anni: “Per la prima volta ogni cosa ebbe un senso, ed io ho capito chi e cosa ero”, dichiara, sollevata. Vuole tornare un maschio. Si sottopone nuovamente a cure ormonali, a un intervento di mastectomia e si fa ricostruire il pene. All’età di sedici anni è di nuovo un maschio, e si fa chiamare David. Nel 1989 si sposa con Mary e ne adotta i tre figli.

“Mi guardavo allo specchio, vedevo i miei seni gonfi, guardavo il mio sesso e mi sembrava di guardare un’altra persona”, confiderà al giornalista di Rolling Stone. “Dietro le forme di quella sconosciuta ragazza c’ero io, David, un maschio”. Brenda sceglie di tornare come “l’aveva fatto madre natura”, per quanto possibile e utilizzando questa volta il bisturi a suo vantaggio. Cresce, si scopre, si accetta, si sposa. Nel 2003 è il fratello gemello a cedere per primo e a togliersi la vita. David si sente responsabile e si suiciderà l’anno dopo.

La tragedia ideologica si sarebbe mangiata la vita dei due gemelli, mentre il dottor Money sarebbe morto negli onori. Quando è scomparso, nel 2006, i colleghi lo hanno pianto come “il primo scienziato che ha dato un linguaggio all’identità sessuale”. La fama di Money non derivava solo dal fatto che la metamorfosi medica e chirurgica di Brian fosse il primo caso di cui si sia mai avuta notizia di riassegnazione sessuale infantile eseguita su un bambino evolutivamente normale; c’era anche una straordinaria improbabilità statistica, che conferiva al caso una rilevanza particolare: il fatto che egli avesse un gemello identico. Quell’unico fratello costituiva un mezzo naturale di comparazione, un clone genetico che, con pene e testicoli integri, era cresciuto come un maschio. Il fatto che, a quanto veniva riferito, i due gemelli fossero cresciuti diventando bambini di sesso opposto, felici e adattati al loro contesto sociale, sembrava prova incontestabile del primato dell’ambiente sulla biologia nella differenziazione sessuale. I manuali di medicina e scienze sociali vennero riscritti per includere questo caso e fu creato il precedente perché la riassegnazione sessuale in età infantile diventasse il trattamento standard nel caso di neonati con genitali danneggiati o anomali.

Il caso di Brian-Brenda divenne inoltre una pietra miliare per il movimento femminista negli anni Settanta, e veniva abbondantemente citato come prova che il divario tra i generi era esclusivamente il risultato del condizionamento culturale, non della natura. Era il potere dell’educazione sulla biologia. Al dottor Money, il cosiddetto “caso dei gemelli” valse il riconoscimento di quanti vedevano in lui “uno dei più grandi ricercatori del secolo in campo sessuale”. Money pubblicò un nuovo libro di successo, “Sexual Signatures”, in cui parlava di Brenda, che “stava attraversando felicemente l’infanzia come una vera femmina”. Nel 1986 Money pubblicò “Lovemaps”, le mappe amorose, studio di pratiche come il sadomasochismo, la coprofilia, il feticismo, l’auto-strangolamento e altri comportamenti che egli chiamava non perversioni, ma “parafilie”, per destigmatizzarle e decriminalizzarle.

Il tema della pedofilia divenne un interesse particolare, e Money ne sposò pubblicamente la causa. “Un’esperienza sessuale nell’infanzia”, spiegò il medico alla rivista Time nell’aprile 1980, “come essere partner di un parente o di una persona più grande, non ha necessariamente un influsso negativo sul bambino”. Money concesse un’intervista a Paidika, una rivista olandese di pedofilia, che riporta inserzioni della North American Man-Boy Love Association: “Se dovessi incontrare il caso di un ragazzo di dieci o dodici anni fortemente attratto da un uomo sui venti o trent’anni, e la relazione fosse assolutamente reciproca, il legame autenticamente e completamente reciproco, non lo definirei assolutamente patologico”, disse Money alla rivista, e aggiunse: “E’ molto importante che, una volta che una relazione è stata fondata su basi positive e affettuose, non venga interrotta precipitosamente”.

Il governo americano finanziò lautamente le ricerche di Money. Nel 1963 i National Institutes of Health assegnarono a Money una sovvenzione di 205.920 dollari, una somma considerevole tenuto conto del valore del dollaro nei primi anni Sessanta. Si trattava tuttavia solo della prima di parecchie sovvenzioni da parte dei Nih, che avrebbero sostenuto Money e la sua Unit del genere per i trentacinque anni seguenti. Money si fece portatore anche della teoria secondo la quale il “gioco sessuale preparatorio” nell’infanzia era cruciale per la formazione di una sana identità di genere in età adulta. Espresse per la prima volta tale teoria in un saggio pubblicato sul British Journal of Medical Psychology. Profili di e interviste con John Money apparvero su Playboy, Cosmopolitan, Psychology Today, Omni, e sull’Atlantic Monthly. Nell’edizione speciale del 1990 della serie “Hot Issue” di Rolling Stone, Money veniva celebrato come “Hot Love Doctor”, Dottor Amore Bollente; apparve inoltre in molti programmi televisivi, compreso l’“Oprah Show”.

Solo uno sconosciuto ricercatore di nome Milton Diamond mise in discussione le assurde teorie di Money. Ma fu ignorato. Al contrario, “il caso dei gemelli di Money fu decisivo perché venisse universalmente accettata la teoria secondo la quale gli esseri umani sono alla nascita psicosessualmente plastici”. Fu l’inizio di una ideologia potentissima che vede i bambini come oggetti sessuali, cavie da plasmare in laboratorio. Brian-Brenda-David fu uno di quelli.

Il medico cercò anche di combinare un incontro sessuale della ragazzina con un transessuale. Brenda corse a casa per suicidarsi. Fu il primo di una serie di tentativi. Quello fatale, dieci anni fa, con un fucile puntato alla testa. Nel 1994 Milton Diamond, dopo aver incontrato David, aveva scritto un saggio per svelare come fosse andato a finire il “caso dei due gemelli”. Ci mise due anni per trovare una rivista che accettasse il testo. Alla fine nella rivista medica Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine il dottor Diamond e il dottor Keith Sigmundson, uno psichiatra di Victoria, nella British Columbia, documentarono come David avesse combattuto fin dall’inizio contro l’identità femminile impostagli e come, a quattordici anni, fosse tornato al sesso scritto nei suoi geni e nei suoi cromosomi.

L’ideologia del gender alla Johns Hopkins ebbe fine con l’arrivo a capo del dipartimento di psichiatria di Paul McHugh, noto come il flagello della psichiatria ideologica. Un profilo del Baltimore Sun del 1997 lo soprannominò “Dottor Iconoclasta”. In un articolo del 1992 sull’American Scholar, McHugh criticò la chirurgia transessuale di Money come “la terapia più radicale che sia mai stata incoraggiata dagli psichiatri del Ventesimo secolo” e paragonò la sua popolarità alla pratica un tempo diffusa della lobotomia frontale.
Non puoi cambiare “XY”. Neppure tramite la rieducazione fisica e psicologica. Neppure con il “gender”, come è successo a Brian-Brenda-David, trasformato in un invisibile campo di concentramento.

(http://s27.postimg.org/a47ujlyw3/brenda.png) (http://postimage.org/)
invia immagini (http://postimage.org/index.php?lang=italian)
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: raniran - Dicembre 20, 2014, 21:16:15 pm
Letto, ma incasinato bene
non è una realtà media, non la rappresenta!
Dispiace per Bruce, toccante mediaticamente parlando, ma a me tocca il giusto..
Non facciamoci imbrogliare dai media che ci vomitano news sensazionalistiche ad effetto apposta per essere considerati/taggati ecc..
Questa storia è triste, ma ragionando alla pari ce ne sono migliaia ogni santo giorno, magari ancor più drammatiche, in Italia
Dico in Italia, le femministe diranno che ogni minuto in Italia c'è una donna vessata fisicamente dal proprio partner Maschio e che spesso non denuncia....io dirò di più: ogni 10 secondi in Italia c'è un uomo ridotto alla disperazione e che pensa al suicidio e magari va in depressione grazie ad una femmina che conosce.
CHI VINCE?

ALe
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: ilmarmocchio - Aprile 29, 2015, 11:11:25 am
ottimo articolo davvero

http://www.uominibeta.org/articoli/in-guerra-muoiono-solo-donne-e-bambini/#comment-331915

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movimento maschile

27 apr 2015  |  5 Commenti
In guerra muoiono solo donne e bambini…
di Fabrizio Napoleoni

Due anni fa Hillary Clinton, prossima presidentessa degli Stati Armati d’America, affermava che:

    le donne sono state sempre le principali vittime delle guerre, perché dovevano piangere i loro mariti morti

Ora tale idiozia non va neanche commentata, ma tale affermazione ci da il tenore della statura mentale e morale di tale persona. Il punto è che se una persona ad alta visibilità pubblica può oggi fare un’affermazione del genere senza essere sprofondata nel ridicolo, significa che il terreno è “fertile” per tali fandonie di genere.

Ed in effetti in 40 anni e passa di esistenza, non mi è mai capitato di udire che “gli uomini sono le vittime principali di una guerra”, anche se è un ovvietà giacché cadono da entrambe le parti della barricata che divide civili da militari. Un’ovvietà peraltro facilmente dimostrabile con i dati, se non bastasse il buon senso.

Ed oggi, per l’ennesima volta, e per l’ennesima volta da persone “de Sinistra”, mi è capitato di ascoltare la famigerata frase:

    le principali vittime delle guerre sono le donne e i bambini

… frase che ovviamente assimila all’innocenza dei bambini la posizione “morale” delle donne. E quindi, per esclusione, rimangono solo dei colpevoli; i maschi adulti, ovviamente.

Tale frase, infatti, sottace un giudizio morale; che le donne siano esenti dalle colpe di una guerra al pari dei bambini, e che gli uomini adulti, morti nelle guerre, non possano godere dello stesso status di vittima, in quanto essi sono gli artefici delle guerre. Un concetto razzista, ovviamente. Osceno, eppure l’unico plausibile. A meno che, ovviamente, non si possa dimostrare effettivamente che numericamente le donne e i bambini sono le principali vittime delle guerre.

No, non ci sono alternative. O le donne sono effettivamente una componente numericamente maggioritaria delle vittime, oppure la loro vita ha semplicemente un valore umano maggiore. Delle due, una.

Ed io… Lo dico? Non dovrei dirlo, lo so. Ed io … io mi sono rotto il cazzo di sentire questa oscenità. Ebbene sì, l’ho detto!

Non è solo un falso. E’ un falso ripetuto ossessivamente, ed istituzionalmente. Ed un falso inteso a far accettare socialmente il minore valore della vita di un maschio; un maschio profilato ormai come seme del male dal femminismo post sessantottino. Ed in virtù di ciò, un maschio non titolato ad assumere il ruolo di vittima, avendo per definizione il ruolo di carnefice. Un ruolo, peraltro, scritto a chiare lettere nella Convenzione di Istanbul. Ma non divaghiamo.

 

A questo punto vi starete domandando: “ma magari è vero che le donne sono numericamente le principali vittime delle guerre“. Se vi ponete questa domanda è perché il processo intimidatorio verso il maschile e parimenti di vittimizzazione del femminile, vi ha ormai pervaso, sebbene sappiate benissimo dentro di voi che è una pura follia.

Ma tant’è, vi accontento, perché anche io sono un po’ San Tommaso.

Partiamo quindi dalla II Guerra Mondiale; il tributo pagato dall’Italia è stato di circa 330,000 militari e 70,000 civili. Non ci è dato sapere quanti uomini e donne, ma sappiamo che la totalità dei militari era maschile, e di conseguenza dovremmo dedurre che il 90,5% dei morti erano dei vili maschi adulti. Qualcuno obbietterà che non dobbiamo contare i militari, come non fossero vite umane. Inoltre, escludendo i militari, dovremmo escludere dai morti della II Guerra Mondiale anche i bambini. E sì, perché qualcuno forse non lo sa, o lo ha rimosso, ma le truppe tedesche negli ultimi anni ospitavano tra le loro file anche 15enni. Questi adolescenti evidentemente erano meno innocenti delle loro madri. Ammesso e non concesso di escludere i militari, non è possibile affermare che le donne fossero una componente maggioritaria. Ma di sicuro sappiamo che abbinando civili e militari i morti furono per oltre il 90% maschi.

A questo punto, per avere qualche dato più solido, non ci rimane che fare un salto nei tempi moderni, in cui la questione di genere sta tanto cara ad alcune, soprattutto all’ONU.

E proprio ai dati dell’ONU farò riferimento. In particolare farò riferimento ad “UNAMA”, costola dell’UN che si “occupa” di monitorare le morti civili negli scenari di guerra, e di promuovere azioni per salvaguardare la vita delle persone più preziose. Verificate pure quale è la componente demografica particolarmente degna di attenzione…

Ebbene, faccio riferimento al report finale sulle vittime di guerra in Afganistan (Paese in cui l’ONU ha avallato le sue missioni di Pace) del 2014, report che potete tranquillamente consultare (in inglese): “Annual Report on Protection of Civilians“.  In tale report viene presentato il seguente quadro:

    A pagina 14 si documentano tra il 2009 e il 2014 17,774 morti tra i civili, di cui 3,699 nel solo 2014.
    Successivamente a pagina 27 UNAMA ci fa sapere che il 2014 ha registrato il maggiore numero di vittime civili tra le donne dal 2009; tale numero è di 298 donne morte.
    Successivamente a pagina 30 UNAMA ci fa sapere che il 2014 ha registrato il maggiore numero di vittime tra i bambini dal 2009; tale numero è di 714 bambini morti.

Innanzi tutto una precisazione: non è una mia omissione la mancanza di un dato specifico sui maschi adulti. Non esiste proprio nel report un’analisi della problematica maschile; le uniche componenti demografiche oggetto di attenzione sono quella femminile e quella infantile, in particolare la prima. Ma non voglio annoiarvi con questi dettagli androcentrico-patriarcali…

Ritornando quindi ai dati di cui sopra sono evidenti due cose:

    i bambini rappresentano il 19% delle vittime di guerra
    le donne rappresentano l’8% delle vittime di guerra

Quale sara la componente demografica che riempe il restante 73%? Chi lo sa?

Il “bello” è che tra i morti i bambini sono più del doppio delle donne adulte. Sarà per questo che si cumulano sempre “donne e bambini”? Chi lo sa?

Ma c’è di più; se assumiamo che le vittime tra i bambini siano equamente divise tra maschietti e femminucce, ebbene arriviamo alla conclusione che le vittime maschili (di tutte le età) rappresentano oltre l’82% dei morti tra i civili. Se poi, per assurdo ovviamente, facessimo l’esercizio di abbinare gli uomini con i bambini arriveremmo alla quota del 92%.

Potete immaginare un titolo di giornale che tuonasse: “tra i civili, uomini e bambini rappresentano oltre il 90% dei morti!“.

E tutto ciò senza contare i militanti, i militari, insomma, la carne da macello. Quanto sopra, solo contando i “civili”.

Mi fermo qui, e vado in chiosa.

Per voi che di fronte a questi scempi nascondete il vostro buon senso e la vostra dignità, e a voi che avete fatto della manipolazione dei dati e dell’abuso della buona fede di chi vi legge ed ascolta lo strumento per plasmare l’opinione pubblica a vostro uso e consumo, non ho che tre parole: “mi fate schifo!”
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: ilmarmocchio - Aprile 29, 2015, 11:15:49 am

http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2015/03/libia-le-manipolazioni-di-hilary.html


Di Salvatore Santoru

Un recente articolo del Washington Times, ha rivelato alcuni documenti segreti che svelano il ruolo avuto da Hilary Clinton(al tempo segretario di Stato) nell'orchestrare la tragica guerra in Libia del 2011.
Come scritto da Giampaolo Rossi sul "Giornale", da tali documenti sono emersi 4 livelli d’irresponsabilità e approssimazione con cui la Casa Bianca si è rapportata alla crisi libica:

" 1) il Pentagono agiva indipendentemente dal Dipartimento di Stato, per evitare una guerra che (incredibilmente) erano i militari a non volere e i politici ad imporre. 2) la Cia non aveva la minima idea di cosa stesse realmente accadendo sul terreno, all’interno della guerra civile. 3) il Dipartimento di Stato (cioè la Clinton) non aveva istituito alcun canale diretto di gestione crisi con il regime libico (che, al contrario, aveva il Pentagono), né aveva conoscenza di chi fossero realmente i “ribelli anti-Gheddafi” e di quanti jihadisti e islamisti vi erano al loro interno. 4) La Clinton manipolò le informazioni su un presunto genocidio in atto da parte del governo libico; genocidio smentito dal Pentagono e dalle organizzazioni umanitarie operanti in Libia. "

Ignorando gli avvertimenti del Pentagono,secondo cui “gli interessi degli USA non erano in gioco, mentre la stabilità regionale poteva essere minacciata” nel caso di caduta di Gheddafi, la Clinton e il suo entourage spinsero Obama e gli States a una guerra che non fece altro che dar man forte all'islamismo più radicale e a portare nel caos la Libia.

Risultati immagini per hillary clinton libya

Questa politica, a prima vista poco comprensibile, si può capire dal fatto che la Clinton è vicina, sia personalmente che tramite la sua Fondazione Bill, Hillary & Chelsea Foundation, ai regimi arabi, Arabia Saudita e Qatar in testa, regimi che hanno spinto per la guerra contro la Libia e che sono in prima fila nel sostenere l'islamismo internazionale.

C'è da segnalare che tramite la sua Fondazione la "democratica" Clinton ha ricevuto milioni e milioni di dollari, come recentemente è stato rivelato dai media statunitensi, e come se non bastasse dai sauditi anche gioielli da ben 500mila dollari.

"Paradossale" ma neanche tanto che la candidata del Partito Democratico alle elezioni del 2016, sia uno dei politici più guerrafondai degli States e sia finanziata nonché forte supporter di regimi sanguinari che violano sistematicamente i diritti delle donne e quelli umani, mentre nelle campagne elettorali fa demagogica leva proprio sui temi della pace, dei diritti delle donne e di quelli umani...

Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: maveryx - Settembre 07, 2015, 22:55:22 pm
Articolo di Franco Lauria

http://www.corrieredigela.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1717:il-cristianesimo&catid=81&Itemid=623

Il cristianesimo

Il Cristo piagato, ricurvo, sotto la croce  è il cavallo di Troia nel mondo delle donna-madre,  Maria. 
E’ il nuovo maschio, il nuovo Superstar, Jesus Christ Superstar.
E la Madre Addolorata piange ipocritamente il destino del figlio che soffre e muore. Come dire “mi dispiace che tu debba essere umile e sottomesso, che tu debba soffrire, ma non c’è altra soluzione, solo cosi io, donna-madre potrò avere quello che mi spetta , il potere definitivo”. La Chiesa (cattolica) è madre.

Le mamme fanno il loro ingresso nella storia grazie al figlio sacrificato, non più e mai più uomo, ma eternamente figlio. Il nuovo maschio d’ora in poi sarà debole e sottomesso, sarà un Cristo, solo così sarà tollerato e usato a scopo procreativo (e porterà i soldi a casa, che saranno gestiti dalla madre), come un tempo facevano i maschi con le donne in Grecia ed in Israele. I nuovi maschi ormai sconfitti, ridotti a mere ombre di quello che furono un tempo, sono grassi e mollicci, con la panza, sono bambinoni infantili, deboli e sottomessi, ma sono rassicuranti per la donna-madre che si porta dentro il ricordo di migliaia di anni di schiavitù.
Ora la donna può respirare, sollevata, il nuovo maschio cattolico sarà il Cristo, sarà figlio, eternamente figlio, piccolo, e dipendente, sarà effeminato e mite. Il residuo antico del maschio alla Achille, è messo ai margini, tutto quello che farà sarà condannato moralmente e sarà reato . La sua violenza fisica sarà deplorata, il rispetto della donna infatti nella nuova società è al primo posto, non il rispetto della persona umana, no. Se il maschio adulto dai 14 ai 65 anni subisce violenza fisica o mentale non conta nulla, non c’è condanna morale e non  costituisce reato. La stessa violenza invece se perpetrata contro una donna sarà condannata moralmente e sarà reato. La diade madre-bambino fa il suo ingresso nella storia dove il figlio è sempre bambino e la madre sempre madre, sono archetipi dell’inconscio collettivo.

Il potere non è né nella donna sexy e single, né nella donna moglie, ma solo nella donna-madre di un figlio maschio sottomesso. Il figlio sarà educato alla nascita e gli verrà inculcato il senso di colpa per ogni pensiero o azione autonoma, che possa esprimere se stesso. La psicoanalisi direbbe che l’Io del bambino deve essere per tutta la vita succube del Super-Io materno. D’ora in avanti i suoi pensieri saranno quelli della madre, i suoi comportamenti saranno quelli voluti ed accettati dalla donna-madre. Tutto il resto sarà condannato moralmente ed  il bambino soffrirà di sensi di colpa tremendi, e qualora volesse continuare a pensare di testa sua verrà punito dalla Legge ed incapperà negli articoli del codice penale.

La svolta dal patriarcato al matriarcato fu possibile in quella zona del mondo, Israele, area di passaggio di vari popoli, con lingue, culture e religioni diverse, preparata per centinaia di anni, ormai Zeus e Javeh sono in soffitta. Di loro nella religione cattolica rimane un misero padre uomo, S. Giuseppe che viene fatto santo solo perché rassegnato accetta di sposare una donna che fa il figlio con un altro e non con lui. E come dire “il figlio è solo mio, tu Giuseppe come padre non conti nulla, non hai potere su di lui, qua comando io, la madre.

Questo è l’essenza del cattolicesimo: il potere della madre ed il pensiero ipocrita. I contadini delle pianure hanno operato questa svolta a danno dei pastori delle montagne. Ma i pastori non si danno per vinti, e per secoli lavoreranno per la rivincita maschilista che arriverà alcuni secoli dopo con un nuovo messia chiamato Maometto ed un nuovo Dio-padre chiamato Allah.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Vicus - Settembre 07, 2015, 23:18:58 pm
Come no, il femminismo è nato dal cristianesimo... dopo duemila anni.
A nulla varrebbe dire che il femminismo coincide al secondo con la scristianizzazione.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: TheDarkSider - Settembre 07, 2015, 23:36:58 pm
Come no, il femminismo è nato dal cristianesimo... dopo duemila anni.
A nulla varrebbe dire che il femminismo coincide al secondo con la scristianizzazione.
Quoto, queste mi sembrano due affermazioni impossibili da negare.



Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Frank - Settembre 07, 2015, 23:48:23 pm
Come no, il femminismo è nato dal cristianesimo... dopo duemila anni.
A nulla varrebbe dire che il femminismo coincide al secondo con la scristianizzazione.

Pensa che altrove ho letto posts scritti da alcuni cosiddetti "vecchi" della QM, che portavano avanti proprio tale tesi.  :cool:
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Vicus - Settembre 08, 2015, 00:00:41 am
Quoto, queste mi sembrano due affermazioni impossibili da negare.
Ogni cultura ha creato un'armonia tra uomini e donne, frutto di secoli di esperienze. Oggi, con molta stupidità e presunzione, si pretende di distruggere e rifare tutto a tavolino, con le conseguenze che vediamo.

@Frank: ti riferisci a Ciro?
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Frank - Settembre 08, 2015, 00:07:01 am
Ogni cultura ha creato un'armonia tra uomini e donne, frutto di secoli di esperienze. Oggi, con molta stupidità e presunzione, si pretende di distruggere e rifare tutto a tavolino, con le conseguenze che vediamo.

@Frank: ti riferisci a Ciro?

"Animus" si chiama Ciro ? Allora sì.
Ma non solo lui.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: bluerosso - Ottobre 03, 2017, 12:20:53 pm
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/443227/

milano
Un detenuto di 21 anni si è impiccato nel carcere milanese di San Vittore: «aveva più volte denunciato di aver subito violenze», secondo l’Osservatorio permanente sulle morti in carcere. Da inizio anno «sono 10 i detenuti che si sono tolti la vita e 24 il totale dei decessi avvenuti nelle carceri (di cui 10 per cause ancora da accertare)». Alessandro Gallelli, 21 anni compiuti da poche settimane, era accusato di violenza sessuale e molestie ai danni di ragazze minorenni. Da quattro mesi era in carcere in attesa di giudizio.
«Sono sconcertato per quanto di terribile è successo - ha detto l’avvocato Giuseppe Lauria-. I genitori mi avevano affidato l’incarico di difenderlo ed io, fin da subito, avevo presentato istanza di scarcerazione con richiesta di arresti domiciliari, ma era stata respinta. Dopo l’emissione di rigetto, datata metà gennaio, il padre mi aveva revocato il mandato di conferimento, ma questa vicenda mi era rimasta a cuore. Non vi erano, a mio parere, gravi indizi di colpevolezza e Alessandro era incensurato».
Il giovane si sarebbe ucciso subito dopo una seduta psichiatrica. «Mi chiedo come possano avvenire queste cose -aggiunge il legale- e, qualora fosse vero, è inaccettabile che venisse picchiato da altri detenuti. Alessandro sarebbe dovuto essere controllato a vista». Dal carcere garantiscono che il giovane era in isolamento e che quindi non poteva essere vittima di pestaggi o percosse. «Quel che è certo - ha concluso l’avvocato - è che Alessandro è una delle tante vittima di questo malcostume giudiziario di italica abitudine: si ricorre alla carcerazione in maniera del tutto indiscriminata».


CHIUNQUE ABBIA COMMESSO MATERIALMENTE IL FATTO NON E' IL COLPEVOLE PRINCIPALE. PIU' COLPEVOLI SONO QUELLE CHE HANNO VOLUTO UNA LEGGE DICHIARATA INCOSTITUZIONALISSIMA, CIOE' OGNI FEMMINISTA CHE ESISTA IN ITALIA E GLI ZERBINI CHE LE APPOGGIANO. 


Riprendo un vecchio post, poiché dato il clima delle ultime settimane è tornato di estrema attualità.
Lo faccio per mettere in evidenza un dettaglio.
Apparentemente insignificante ma per me importante e illuminante.
La storia è quella di un ragazzo di, 21 anni appena compiuti. Alessandro Gallelli.
Morto suicida in carcere.
Motivo della detenzione: aver palpato un sedere femminile. Per giunta minorenne.
Ragazzo difficile Alessandro.
In carcere, pare, subisca di tutto.
Non regge.
Utilizza una felpa e s’impicca all’interno di una celletta, usata a quanto pare anche per l’isolamento.
18 febbraio 2012.
Il suicidio è però dubbio. Partono le indagini sulla dinamica carceraria.
Ma intanto Alessandro, ragazzo parecchio problematico, non c’è più.
Perché è potuto accadere? Che ci faceva in carcere?
Finalmente si trova un colpevole: il Ministero della Giustizia.
Perfetto. Tutto a posto. Caso chiuso.

Lo screenshot che posto è relativo alla pagina dell’espresso datata 05 maggio 2016 che riporta la notizia della condanna ministeriale.
Nello scorrere della cronaca però ".....alla fermata dell’autobus palpeggia il sedere di una ragazza di 16 anni. Per il codice penale non esistono sfumature: finisce in carcere con l’accusa di violenza sessuale".....quasi sinistramente, compare un’umoristica vignetta.
Il suo scopo è far riflettere ed indignare.
Ed infatti (e non da oggi) ha fatto riflettere ed indignare.
Dagli!...agli “Alessandro”.
Ecco perché Alessandro era in carcere per una palpata ad un sedere minorenne.
Ecco perché.
Pace.
E amen.

Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Alberto1986 - Ottobre 04, 2017, 00:42:49 am
Il sogno femminista è realtà: palpata al sedere = gogna sociale/mediatica, detenzione penale, vessazioni fisiche e psicologiche, morte. Infanticidi e aborti = giustificazioni sociali/mediatiche, case protette, percorsi di recupero psichiatrico, pene ridicole. Viviamo in una delle epoche più folli della storia umana.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Sardus_Pater - Ottobre 04, 2017, 12:29:19 pm
Una palpata al sedere, per quanto assolutamente da evitare (come tutti gli agiti non consenzienti), non è una cosa da meritare i titoloni nei giornali, è un incidente di percorso, non merita la gogna. Dopo una cazzata uno ha sempre il diritto ad una seconda possibilità. Non credo al carcere punitivo. Quello lo meritano mafiosi, terroristi e pedofili (e politici :shifty: ). Concordo con Alberto su tutto.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 04, 2017, 15:50:43 pm
questa morte la hanno sulla coscienza i magistrati
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: bluerosso - Ottobre 04, 2017, 15:58:03 pm
questa morte la hanno sulla coscienza i magistrati

Già.
Ma siccome sono "irresponsabili"...il condannato è il ministero (cioè noi).
Con facoltà di rivalsa.
Previo procedimento disciplinare.

Alzi la mano chi ci crede!
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Angelo - Ottobre 04, 2017, 16:27:29 pm
questa morte la hanno sulla coscienza i magistrati

Che sono femministe (anche se apparentemente dotate di pene). Meglio che non lo dimenticano le luride femministe che ci leggono. Ricordare ogni giorno l'infamia delle femministe le rende sempre più "ricercate" come partner...  :shifty:
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Sardus_Pater - Ottobre 04, 2017, 17:25:26 pm
Io le farei ricercare dalla pubblica sicurezza.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Frank - Ottobre 04, 2017, 19:10:16 pm
Non ho mai toccato il culo a una sconosciuta, così, tanto per fare qualcosa, men che meno mi sognerei di farlo oggi; ma in passato in più di una occasione ho palpato il culo e "tastato" le cosce a qualcuna che avevo conosciuto da poco (o pochissimo...) e volevo semplicemente scoparmela.*
Una di queste l'avevo conosciuta mezz'ora prima; e ricordo che l'unica cosa che disse fu:
"Che fai, tocchi?"...
(Parlo di 20-25 anni fa).
Ragion per cui anch'io avrei dovuto esser sbattuto in galera per... "violenza sessuale".  :hmm: :doh:

Peraltro, usando tale metro, pure io, in passato, avrei dovuto denunciare qualche femminuccia per "violenza sessuale"...
Ad esempio: la convivente (cretina) di un mio amico, una volta mi palpò il culo.

Oppure quell'altra volta che in occasione di un addio al celibato, insieme a degli amici, mi recai un locale notturno dove lavoravano tutte ragazze dell'Europa dell'est, tra queste una ungherese 30enne (all'epoca), che senza conoscermi né dirmi nulla mi mise una mano sul cazzo.
Avrei dovuto recarmi dai carabinieri e denunciarla...?

@@

* Oggi non lo farei mai.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: ilmarmocchio - Ottobre 04, 2017, 19:26:28 pm
ricordiamo un altro morto sulla coscienza della cosidetta " legge "

http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2000/09/09/SA201.html

Suicida dopo l'amore con la lucciola I carabinieri gli sequestrano l'auto, geometra si impicca per la vergogna

TREVISO. Un verbale di sequestro della sua macchina e una denuncia «infamante». Antonello Pompeo, venticinquenne geometra di Colfosco (Treviso), ha visto in un istante il suo mondo frantumarsi davanti a un pezzo di carta. Gli è bastato un attimo, forse, per capire di non essere in grado di affrontare questa nuova situazione, e un paio d'ore per decidere di mettere la parola fine a tutto. Anche alla sua vita. Lo hanno trovato impiccato ad un ciliegio tra i filari di un vigneto a 500 metri da casa. Una vicenda allucinante, tanto tragica quanto imprevedibile. Un gesto assurdo, assolutamente spropositato rispetto a quello che aveva fatto. I suoi sensi di colpa sono diventati macigni impossibili da rimuovere. Una «colpa» che molti si sarebbero scrollati di dosso con un'alzata di spalle. Antonello, mercoledì sera, era uscito di casa dopo cena. Era passato in una paninoteca della zona e verso le 22 aveva chiamato la fidanzata Elisabetta che vive a Bergamo. «Una telefonata "normale" _ ha detto lei _ tutto era a posto». Poi si è allontanato dalla piazza e nessuno l'ha più visto. Qualche ora dopo è stato fermato dai carabinieri di Mestre mentre stava riaccompagnando al «posto di lavoro» una prostituta. I carabinieri l'hanno fermato e gli hanno sequestrato la macchina: conseguenza del provvedimento amministrativo una denuncia penale per «favoreggiamento» della prostituzione. Il ragazzo, annichilito, si è trovato così su una strada, con in tasca il verbale di sequestro della sua Punto. E la sua coscienza, sempre più pesante e sempre più evanescente. Di certo ha pensato che sarebbe stato «terribile» per non dire «impossibile» tornare a casa in quelle condizioni. Un po' per via della macchina: ne aveva fatte fuori quattro in poco tempo, come giustificare questo ennesimo inconveniente? In famiglia non gliel'avrebbero perdonato. E poi, come come spiegare ai genitori quella «scappatella» sulla strada della «perdizione»? Un altro l'avrebbe fatto. Lui no, non ne è stato capace. Non ha cercato nemmeno l'aiuto di un fratello, di un amico per venirne fuori dall'impiccio. E' andato dritto per la sua strada. Da Mestre, pare con un taxi, è tornato al suo paese. Era ormai notte. Invece di risalire verso casa, ha preso un sentiero che porta nei campi. Ha tolto la cinghia dei jeans, si è arrampicato sul ramo più grosso e si è lasciato andare. I suoi piedi erano solo a una spanna da terra. L'ha trovato, ieri verso le sette, Carlo Pompeo, un pensionato che va nei campi ogni mattina con la sua cagnolina. E' stato il cane ad accorgersi del ragazzo: ha abbaiato fino a quando l'uomo l'ha visto.
Titolo: Re:Maschicidi
Inserito da: Sardus_Pater - Ottobre 04, 2017, 19:37:11 pm
Frank, l'ungherese ti ha fatto un complimento :lol: . Le cose che hai elencato e che hai fatto son poi possibilissime ancor oggi, dipende da donna e donna. Certo che 25 anni fa c'era molto meno femminismo nell'aria... So solo che personalmente non mi permetterei mai, pur volendolo.