Autore Topic: Giorgia Meloni vs Rapelay  (Letto 2390 volte)

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Offline nonmorto

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Giorgia Meloni vs Rapelay
« il: Febbraio 10, 2010, 22:39:33 pm »
http://www.webnews.it/news/leggi/12368/giorgia-meloni-vs-rapelay-a-volte-ritornano/

Il grassetto non è mio ma del giornalista stesso.

Giorgia Meloni vs Rapelay: a volte ritornano
di: Giacomo Dotta

Il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha duramente contestato il videogame Rapelay chiedendo un http://www.gioventu.it/sala-stampa/comunicati/videogiochi-meloni-stop-a-rapelay-gioco-di-stupro-on-line.aspx intervento censorio per un intrattenimento tanto deleterio. Ma non è un caso nuovo: già nel 2009 il videogioco fu al centro delle attenzioni della politica


Potrebbe sembrare una storia a scoppio ritardato, o più semplicemente l'ennesimo rilancio dopo una battaglia già combattuta. Tutto, ancora una volta, ruota attorno a quel "Rapelay" che ha già fatto discutere la Rete e la politica italiana più volte, con proposte ed emendamenti che hanno fatto capolino in Parlamento fino ad un silenzio rimasto tale per poco più di 6 mesi.

L'ultima puntata vede sugli scudi Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù, la quale con un intervento tramite il sito ufficiale del ministero ha puntato il dito contro il discusso videogioco "Rapelay": «Farò richiesta alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di intervenire presso i gestori che attualmente offrono la possibilità di scaricare da internet Rapelay, affinché rimuovano il gioco dalla rete». Sono queste parole enunciate in occasione del Safer Internet Day, ma destinate a lasciare uno strascico che va oltre l'iniziativa internazionale per la consapevolezza nell'uso dello strumento informatico. Continua la Meloni: «Sempre alla Polizia Postale chiederò di valutare e segnalare alla Magistratura ogni eventuale ipotesi di reato. È intollerabile che materiale di questo genere possa circolare liberamente ed essere lasciato a portata di "clic", a disposizione di tutti, giovanissimi compresi. Il messaggio che il videogioco lancia è semplicemente aberrante. È inutile nascondersi dietro un dito, sostenendo che chi gioca ad un videogame come questo non resterà condizionato a commettere lo stesso crimine nella vita reale. Non è infatti questo il punto. Il vero rischio, certamente più concreto, è che prodotti come questo erodano la consapevolezza dei ragazzi circa la gravità di atti criminali tanto aberranti».

La Meloni contesta nel merito il contenuto del videogioco, nel quale lo stupro diventa il valore su cui calcolare il punteggio per il raggiungimento della vittoria finale: «Lo stupro, quando diventa un "gioco", smette di indignare, di scuotere le coscienze e colpire gli animi. Diventa consuetudine, banalità, quotidianità: e questo è assolutamente intollerabile. L'abitudine alla violenza genera insensibilità verso di essa, e fa sì che non ci sia più alcun impulso a combatterla». La Meloni non cerca però nuove soluzioni legislative, ma chiede di valutare la possibilità di applicare le normi esistenti ad un caso che ciclicamente torna a riproporsi.

A questo punto occorre però rivangare il passato. Era il Maggio del 2009, infatti, quando il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) contestava il modo in cui una sua proposta venne affossata per il modo in cui portava avanti un provvedimento per la censura della Rete. Il gioco, infatti, è stato messo al bando ma continua a rimanere disponibile in Rete, ed è su questo che si accese lo scontro tra chi riteneva corretto un atteggiamento oltranzista e censorio, contro quanti preferivano evitare polveroni e garantire piuttosto il fatto che una sgrammaticata censura non comportasse limitazioni alle libertà personali. Contestava D'Alia indignato: «Con la mia norma contro l'istigazione a delinquere in rete, lo squallido videogioco Rapelay, dove vince chi stupra di più, sarebbe stato immediatamente bloccato: invece, grazie all'onorevole Cassinelli e alla maggioranza, che hanno emendato la mia proposta dal pacchetto sicurezza per paura di scomodare qualche lobby, questo videogioco resterà a disposizione di grandi e piccini ancora per lungo tempo».

Ai tempi le contestazioni dell'on. Cassinelli non entravano nel merito della bocciatura di Rapelay (universalmente messo all'indice), ma si contrapponevano al modo in cui la proposta D'Alia prevedeva la possibilità di filtrare i siti web in cui comparissero istigazioni a delinquere o apologie di reato: «Eliminando l'articolo 60 non abbiamo accontentato alcuna lobby, ma abbiamo evitato che l'Italia si facesse deridere dal mondo per l'introduzione di una norma giuridicamente e tecnicamente raccapricciante, che avrebbe soffocato lo sviluppo della rete ed inchiodato il nostro Paese ad un futuro retrogrado». A distanza di mesi il caso Rapelay torna a riproporsi. E non è detto che non possa rivangare anche vecchie proposte, vecchie tentazioni e vecchi scheletri precedentemente affossati con voto unanime della Camera.

Offline nonmorto

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Re: Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #1 il: Febbraio 10, 2010, 22:46:53 pm »
Tanto per cominciare RapeLay è distribuito solo in giappone, non è possibile acquistarlo in nessuna altra parte del mondo, ed è a pagamento, non è gratuito, chi lo scarica gratuitamente dalla rete o al di fuori del giappone lo fa violando il copyright. E non serve nessun decreto legge per cui questo sia illegale.

E non si fanno più punti più donne si stuprano, ci sono solo 3 donne da stuprare e bisogna stuprarle tutte e 3, il punteggio funziona in modo totalmente diverso e conta poco, è un videogioco con una trama lineare, non un videogioco anni '80 dove bisogna massimizzare il punteggio, la Meloni non ha neanche idea di cosa parla.

La Meloni è convinta che ogni paese civile del mondo abbia un indice con i videogiochi al bando e che la magistratura si occupi di impedire che questi videogiochi vengano giocati.

Inoltre è anche convinta che sia compito degli internet service provider di impedire agli utenti di scaricare materiale messo all'indice.


E quale è questo materiale messo all'indice? I videogiochi in cui si ammazzano i maschi in guerra? Noooo. I videogiochi in cui si interpreta un mafioso? Nooooo. Quelli che non rappresentano lo stupro come il reato peggiore del mondo. Chi non sostiene che lo stupro è il reato peggiore del mondo istiga allo stupro, quindi fa apologia di reato, secondo la Meloni. Chi sostiene che l'omicidio è peggiore dello stupro va in galera, secondo la Meloni.

Tutto ciò che non rappresenta lo stupro come il reato peggiore del mondo deve essere messo al bando, chi legge guarda o gioca a cose simili deve essere arrestato e gli internet service provider devono impedire che materiale simile si diffonda.

È compito della polizia e della magistratura fare si che solo il materiale approvato dall'ideologia femminista sia presente in rete.


Inoltre vorrei far notare il solito tono con cui si parla di certe cose, quando una cosa è immorale si va a verificare se c'è qualche reato commesso e se non c'è si trova, non è che bisogna rispettare la legge, bisogna rispettare la morale (rigorosamente femminista) e se non si rispetta si cerca un reato con cui condannare. Lo dicono con una naturalezza estrema, quasi aberrante.

PS: ho sbagliato sezione, volevo postarlo sotto la sezione Links, Libri ed Articoli, si può spostare?
« Ultima modifica: Febbraio 10, 2010, 23:02:44 pm da nonmorto »

Offline nonmorto

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Re: Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #2 il: Febbraio 10, 2010, 23:07:54 pm »
RapeLay non è stato "messo al bando", tramite Amazon era possibile acquistarlo in Inghilterra e la Amazon http://www.telegraph.co.uk/technology/4611161/Rapelay-virtual-rape-game-banned-by-Amazon.html , non il governo inglese, ha semplicemente deciso di non distribuirlo, viste le polemiche suscitate e le lamentele di alcuni utenti. È come se io decidessi nel mio negozio di non vendere un certo prodotto, è diverso da un indice di stato di cose che non possono essere viste.

Offline nonmorto

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Re: Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #3 il: Febbraio 10, 2010, 23:27:57 pm »
Vorrei far notare che la Meloni non hai mai fatto un decreto per togliere le risate finte dal 90% dei film trasmessi in Italia dove la violenza sessuale su di un uomo (colpi ai testicoli e simili) è rappresentata come divertente e non li ha inseriti nel suo "indice".

Offline fabriziopiludu

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Re: Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #4 il: Febbraio 11, 2010, 15:02:39 pm »
E osano dirci che, se non sappiamo ridere di queste scene orripilanti, significhi noi abbiamo dei problemi mentali, vedi gente come Cinemaniaco.

Offline JAROD72

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Re:Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #5 il: Febbraio 22, 2021, 20:32:07 pm »
Ma poi la meloni col fatto di essere stata insultata dal misogino maschilista gozzini, ci sta giocando parecchio.

Certo se fosse stato un accademico destroide e l'aggredita una femminista -donna di sinistra la polemica non finiva più. Però anche la meloni su repubblica ha detto: la politica mi dà molto, ma è dura se sei donna..... :huh: Ma è veramente convinta???

Offline Vicus

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Re:Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #6 il: Febbraio 22, 2021, 20:37:50 pm »
Il femminismo è il vero partito trasversale. Nel frattempo s'affossa il mito della Meloni con la sua affiliazione all'Aspen
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline JAROD72

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Re:Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #7 il: Febbraio 22, 2021, 21:26:09 pm »
Il femminismo è il vero partito trasversale. Nel frattempo s'affossa il mito della Meloni con la sua affiliazione all'Aspen

E' ovvio, anche se di pessimo gusto e la cafonaggine di certe linguacce rosse, poi alla fine è un attacco politico; donna di destra la meloni, quindi nemica per loro, ne esce rafforzata. Così facendo il maschietto rosso di poco intelletto l'ha rafforza e con esso anche il femminismo.

Offline Vicus

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Re:Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #8 il: Febbraio 22, 2021, 21:53:15 pm »
In TV il femminismo vince sempre. Ma come un rivolo nella diga, i diritti maschili cominciano a far capolino anche lì (v. Timperi).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Paride

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Re:Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #9 il: Febbraio 23, 2021, 12:58:53 pm »
Ma poi la meloni col fatto di essere stata insultata dal misogino maschilista gozzini, ci sta giocando parecchio.

Certo se fosse stato un accademico destroide e l'aggredita una femminista -donna di sinistra la polemica non finiva più. Però anche la meloni su repubblica ha detto: la politica mi dà molto, ma è dura se sei donna..... :huh: Ma è veramente convinta???

L'ho sentita anche il giorno della fiducia però essere intervistata e a domanda le donne e il lavoro e quote rosa etc. rispondere grosso modo: 'le donne dimostrino il merito, il resto è una conseguenza'. Devo trovare intervista

Offline Alexandros

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Re:Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #10 il: Febbraio 23, 2021, 23:09:29 pm »
Certo che Gozzini è stato davvero uno stupido.

Ironico che uno che fa uno scivolone del genere mentre è ripreso pensi di essere un dio sceso in terra.
Tutto ciò che può essere detto si può dire chiaramente; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.

Online Duca

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Re:Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #11 il: Febbraio 24, 2021, 17:54:17 pm »
E' chiaro che Gozzini è un coglione che se non fosse per suo padre non sarebbe dov'è, ma la sua uscita mostra che i sinistrati si sentono nella condizione di poter dire quello che vogliono.

Offline JAROD72

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Re:Giorgia Meloni vs Rapelay
« Risposta #12 il: Marzo 07, 2021, 12:21:45 pm »
L'ho sentita anche il giorno della fiducia però essere intervistata e a domanda le donne e il lavoro e quote rosa etc. rispondere grosso modo: 'le donne dimostrino il merito, il resto è una conseguenza'. Devo trovare intervista

Ma è ovviamente una femminista anche lei. Ha curato l'introduzione di un libro femminista di cui adesso non ricordo il titolo.