Autore Topic: Arte moderna:riflessioni sul vestito del re nudo  (Letto 1180 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Arte moderna:riflessioni sul vestito del re nudo
« il: Febbraio 09, 2010, 19:24:58 pm »
L'arte moderna è indicativa dei tempi che viviamo:tempi di menzogna,passati a contemplare il vestito del re nudo.
E pensare che noi crediamo di vivere nell'epoca dei risvegliati...quale narcosi invece impedisce di riconoscere l'arte moderna come pura spazzatura banale,di poter gridare il re è nudo...
Probabilmente la stessa che impedisce di dire che anche la regina è nuda,e che la nostra società politically correct ''moderna'' è giunta al capolinea.
Una cosa è certa,se è vero come dicono loro che il compito dell'arte è di esprimere lo spirito del tempo,allora vuol dire che il nostro tempo fa senz'altro schifo.

Ho trovato queste riflessioni sull'arte moderna che mi paiono interessanti su un forum:


''Il comune sentimento di ostilità verso l'arte moderna "concettuale" condiviso dalla persona "comune" (definita come chi-NON-è-un-collezionista-un-gallerista- un-critco-di-arte-un-docente-universitario) è altrettanto naturale di quello verso l'incesto.

Se ad uno piace veramente l'arte moderna che trovi oggi alla Biennale o nelle sezione di arte moderna del Getty o Guggenheim (e non appartiene alla cateogorie succitate che col business dell'arte concettuale fanno i soldi) vuole dire che ha qualcosa di sbagliato, soffre di qualche malattia

Quando i critici delle grandi riviste americane descrivono un urinale esposto nei musei come quello sotto come "... non occorre sforarze l'immaginazione per potervi vedere...nelle sue linee... una testa di Madonnna del Rinascimento..." (e non si tratta di comicità) la maggior parte della gente scuote la testa e passa oltre, anche se poi i musei che comprano o accettano o mantengono questa roba sono finanziati con soldi pubblici. Ma i critici, i docenti di arte, i galleristi, i collezionisti non sono dei matti, non sono degli alieni che hanno perso il senso del ridicolo, del pudore, del buon senso e dell'estetica. Perchè non ci si ferma a pensare al significato vero di questa apparente follia ?

Intanto è ovvio che la cabala del circuito critico-gallerista-curatore-collezionista ci fa un business e ci marciano tutti alla grande. Il fatto che nell'arte concettuale moderna puoi promuovere arbitrariamente e facilmente anche degli idioti o dei mediocri ad artisti mondiale con capolavori trattati per 20 milioni di dollari rende più facile manipolare i prezzi e le opere, per chi si sia parte della mafia dei critici-galleristi-curatori-collezionisti che si conoscono tutti tra loro tra Londra e New York

Ma allora sorge la questione; se è solo perchè è più facile fare soldi per i mercanti d'arte con le opere qui a fondo pagina perchè non era così anche al tempo dei greci, dei romani, del medioevo, del rinascimento o nel 1800 ? C'è sempre stata gente che vuole fare soldi a tutti i costi con qualunque cosa, perchè allora non producevano spazzatura del genere anche nel 1700 o 1300 che nel Rinascimento era pieno di mercati in Italia ?

Quando veramente osservi cosa oggi riempie i musei di arte moderna, le mostre e le gallerie ormai 80 anni e poi cerchi di spiegarlo come fenomeno sociale e culturale e non limitandoti ad alzare le spalle e scuotere la testa lasciando perdere, l'unica conclusione logica è che l'arte moderna sia uno strumento di corruzione da parte di qualche gruppo di potere che cospira per inquinare la mente e lo spirito dell'umanità.

Quando ogni tanto per caso non vi riesce ed appare qualcosa di vagamente rassomigliante all'arte e al bello come lo si è intesto per tremila anni è solo perchè fallisce nello scopo assegnatole dai suoi promotori elitari che la usano per minare i valori tradizionali, producerre una atmosfera da "cultura del pessimismo", distruggere il nucleo spirituale della vita, avvelenare le menti diffondendo un senso morboso di malattia e decadenza. L'arte moderna è spiegabile alla fine, anche tenendo dell'enorme lato business, come un prodotto di "Big Brother", rivolto a fare di Winston Smith (il protagonista di "1984" di Orwell) uno zombie mentale

Dal punto di vista finanziario nell'arte moderna tra parentesi, trovi a fare business gran parte dei grandi gestori di hedge funds da Steve Cohen a Griffin, tanti banchieri e i miliardari specialmente della pubblicità come i Saatchi della Saatchi & Saatchi e dei media. Così come è demenziale che "opere" del genere vengano acquisite dai musei pubblici mondiali, ospitate alle mostre come la Biennale, discusse nelle università solo perchè sono circondate da un gergo per iniziati preudo-culturale, era demenziale che si cartolarizzassero milioni di mutui marci erogati a immigrati messicani o altri sulla base di nessun reddito solo perchè circondati da un gergo per iniziati preudo-finanziario e matematico
(errata corrige: "milioni" non "miliardi" ovviamente qui sotto)
« Ultima modifica: Febbraio 09, 2010, 21:19:29 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''