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Guarda con insistenza una donna sul treno: condannato a 10 giorni di carcere!

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Alberto86:
Sentenza del 2008, la conoscevate?



LECCO - Dieci giorni di arresto e una multa di quaranta euro. È questa la condanna decisa dal giudice Paolo Salvatore per un trentenne di Mandello del Lario (Lecco). L'accusa? Aver guardato con troppa insistenza una donna che si trovava nello stesso scompartimento del treno. Stando alla denuncia della diretta interessata, una signora 55enne, quegli sguardi sarebbero stati così insistenti e impertinenti da costituire una molestia. L'imputato si è difeso sostenendo di non aver potuto fare a meno di guardarla, per la posizione in cui si trovava e per il posto occupato. Il giudice alla fine ha deciso per una condanna, quasi simbolica, in quanto la pena rientra nell'indulto, ma l'imputato è apparso deciso a insistere per vedere riconosciuta la sua buona fede e la sua difesa ha annunciato appello.
«IMPUGNEREMO LA SENTENZA»- «In questi casi vanno valutate le circostanze dell'accaduto. La ressa della stazione, la quantità di persone sul treno - ha commentato l'avvocato che difende il trentenne condannato-. Il mio assistito non poteva comportarsi diversamente e lungi da lui l'intenzione di molestare la signora. Il mio assistito peraltro ha sempre mantenuto una condotta rispettabilissima ed è assolutamente incensurato. Impugneremo la sentenza e ci batteremo per ottenere giustizia».
«INOPPORTUNO E FASTIDIOSO» - Secondo l'accusa l' uomo aveva guardato con troppa insistenza la donna che era seduta davanti a lui in uno scompartimento del treno regionale Sondrio-Lecco-Milano. Il giorno prima, aveva raccontato la signora, il trentenne si era seduto vicino a lei, dopo averle fatto spostare il cappotto. Un po' troppo vicino, secondo la donna. E il giorno dopo, ancora, l'aveva guardata a lungo durante il tragitto. Tra i due non ci sarebbe stato alcuno scambio di parole, né di complimenti né tentativi di corteggiamento. Ma la 55enne aveva comunque ritenuto inopportuno e fastidioso il comportamento dell'uomo, tanto di denunciare la cosa ad un agente della polizia ferroviaria una volta scesa dal treno. Il giorno successivo alcuni agenti avevano anche effettuato accertamenti. Vestiti in borghese avevano seguito il trentenne durante il viaggio verso Milano e non avevano visto nulla di strano. Ma la denuncia per molestie era stata ormai presentata. Il caso è approdato davanti al giudice Paolo Salvatore ed è andato a sentenza. La difesa attenderà che vengano depositate le motivazioni per avere un quadro più completo, ma è decisa a fare appello.
http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_17/sguardo_treno_condanna_634efb44-0caa-11dd-aecb-00144f486ba6.shtml

Rita:
è uno dei cavalli di battaglia della QM.  :)
La sentenza risulta essere rimasta isolata.
Ci fu molto clamore all'epoca.
Una redattrice della Stampa (Flavia Amabile, ora ricordo il nome) ci scrisse su un articol dal titolo "Finalmente le donne denunciano".

 :D Il miglior commento che ricordo fu quello di Milo che sotto ci scrisse una cosa del tipo: "se ci caviamo gli occhi e glieli offriamo su un vassoio va bene?"

Vado a memoria, potrei sbagliarmi, ma il senso era quello

Rita:
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=27162317

Alberto86:
Ah bene, quindi sono solo io che ne ero all'oscuro. Meglio cosi.
Appena l'ho letta mi è venuto un colpo. Poi ho letto la data e sono riuscito a riprendere fiato.



--- Citazione da: Rita - Settembre 02, 2013, 12:41:22 pm ---Una redattrice della Stampa (Flavia Amabile, ora ricordo il nome) ci scrisse su un articol dal titolo "Finalmente le donne denunciano".

--- Termina citazione ---


 :muro: :muro:

Rita:
un problema annoso, per me, è la reperibilità immediata dei testi e degli scritti.
Sono sicura che Rino Barnart ci scrisse un pezzo, all'epoca dei fatti, ma al momento no riesco a reperirlo. Sul blog attuale "Altrosenso" gli articoli partono dal 2009.

Un cenno, comunque, alla condanna per sguardo molesto, c'è in questo articolo, scritto per la campagna contro la violenza sulle donne promossa dalla Hunziker

http://metromaschile.it/altrosenso/2009/11/16/un-sms-per-i-maschi-da-roberta/


Il punto però Alberto, secondo me, non è nella rarità della sentenza. Il punto è che una sentenza c'è stata. Poi tanti potranno tirare in ballo la magistratura impazzita e tutti i discorsi che vuoi. Ma un precedente c'è.
E quella sentenza non fu accolta dai media come notizia deprecabile, non fu accolta con parole come "che scandalo, dove andremo a finire se non si può nemmeno più guardare". No, fu accolta con articoli come quelli di Flavia Amabile (che non è più reperibile anche se c'è il link nel vecchio topic sul vecchio forum che ho linkato).

Che è quello che sostengo da un po'. La cultura dirige anche la magistratura e l'orientamento.

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