Autore Topic: Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi  (Letto 8919 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Mercimonio

  • Veterano
  • ***
  • Post: 1894
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #30 il: Maggio 28, 2013, 15:57:19 pm »
Vabbè ma non intendevo mica che doveva picchiare la figlia. Maniere "forti" può significare anche mettere in punizione la figlia per qualche settimana, impedendole di uscire liberamente con le amiche, fino a quando non si levava dalla testa quel ragazzo.

direbbero che la vuoi manipolare, indottrinare, che gli vuoi fare il lavaggio del cervello, e che infine la consideri tua proprieta' privata e donna-oggetto.

ti chiederebbero chi sei tu per decidere per lei, chi sei tu per decidere con chi lei deve uscire, chi gli deve piacere, bla bla bla, il corpo e' suo e ne fa quel che vuole lei, bla bla bla.

se la picchi ti danno del violento e ti arrestano, di fatto basta anche solo una sberla, mica c'e' da picchiarla sul serio, anzi lei basta che dica che si sente "abusata" a livello verbale o altre stronzate, ti mandano a casa i servizi sociali e ti minacciano di togliere la patria potesta'.






Offline Mercimonio

  • Veterano
  • ***
  • Post: 1894
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #31 il: Maggio 28, 2013, 15:58:45 pm »
ovvio che c'entrano, anche perchè i figli nascono dai genitori :cool:

sono concetti del secolo scorso, oggi non attaccano piu'.

il concetto oggi e' che il genitore ha come unica funione sgobbare e pagare le spese e star zitto.
tutto il resto inclusa l'educazione va lasciata allo stato, alla TV, ai media, al passaparola, a facebook ..




Offline Mercimonio

  • Veterano
  • ***
  • Post: 1894
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #32 il: Maggio 28, 2013, 16:02:39 pm »
E quando l'ha beccata a segare la scuola, per incontrarsi con il tipo, le ha dato tanti ma tanti di quegli schiaffi, che se li ricorda ancora oggi!
Il metodo è stato politicamente scorretto(oggi un padre che prende a schiaffi la figlia, verrebbe considerato un mostro, indipendentemente dai motivi!) però ha funzionato eccome... da quel  giorno mia cugina se l'è levato definitivamente dalla testa, e ha cominciato a frequentare ragazzi più tranquilli.

e oggi sarebbe considerato un reato gravissimo invece, e lui un padre degenere e un violento.
gli toglierebbero la potesta', finirebbe in galera lui, andrebbe sui giornali come un deliquente, la figlia non gli rivolgerebbe piu' la parola per anni, la moglie lo mollerebbe e si troverebbe un altro.




Offline Mercimonio

  • Veterano
  • ***
  • Post: 1894
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #33 il: Maggio 28, 2013, 16:10:15 pm »
Una cosa è certa: l'attuale società femminista/matriarcale è un totale fallimento sotto tutti i punti di vista e lo sarà sempre di più.

Comunque sono convinto che il ragazzino era/è, molto probabilmente, un soggetto pericoloso per chiunque. Ha ucciso e bruciato quella ragazzina ma sicuramente avrebbe potuto riservare lo stesso trattamento ad un ragazzo maschio dopo una semplice litigata in discoteca.
Inoltre in queste personalità malate completamente dipendenti dalla femmina di turno, io ci vedo sempre la classica personalità del maschietto zerbino femminista.

per forza e' un fallimento, e' contro ogni regola naturale, e' talmente logico e ovvio che infatti se lo dici in pubblico ti saltano addosso e ti insultano, dire la verita' ormai e' vietato in occidente, siamo ben oltre i livelli orwelliani.

quanto al ragazzino, io non ci vedo sta gran cosa, di gente cosi' e' pieno in tutte le grandi citta', uno che brucia viva una ragazza a 16 anni e' uno che di sicuro era irrecuperabile gia' molto prima, ma come sempre a nulla servono gli avvertimenti e le segnalazioni di professori o servizi sociali ..

e' inutile si giri intorno al discorso, uno che ammazza in quel modo una persona non e' in grado di vivere in pace in una societa', come pure non e' in grado di controllarsi da solo, e' una mina vagante, appunto se non era la tipa ammazzava il primo tizio in discoteca alla prossima rissa ... sicuramente cause patologiche anche, disturbi mentali e chi lo sa .... molti dei serial killer non provano alcun sentimeno quando ammazzano, come pure alcuni militari professionisti, freddi come il ghiaccio ... vai tu a sapere cosa passa nella loro mente magari con droga e alcool di mezzo e la ragazza che lo punzecchia e lo provoca ...

soluzioni ? nessuna, e' gente condannata fin da quando nasce, ci si metta una pietra sopra, o li si deporti tutti su un "isola dei dannati" dove si scannino tra di loro  ...




Offline Mercimonio

  • Veterano
  • ***
  • Post: 1894
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #34 il: Maggio 28, 2013, 16:12:17 pm »
Non posso darti torto, un mio collega che ha una figlia 15enne, si lamenta sempre che la moglie difende a spada tratta la figlia, e lui non riesce mai a punirla neanche quando vorrebbe. Per  esempio la figlia è stata bocciata(perché salava la scuola), e la madre ha sostenuto che era colpa degli insegnanti, e gli ha impedito di sgridarla!
Oppure la figlia pubblica foto sexy su facebook, e la madre sostiene che è normale perché lo fanno anche le amiche, e che non va repressa nella sua femminilità... :doh:

ormai l'unica opzione per il padre e' andare alla polizia, spiegare tutto in dettaglio e chiedergli che cazzo lui puo' fare.
certo implica anche rovinare il suo matrimonio se c'e' la moglie di mezzo, ma a mali estremi ...

tanto se la figlia facesse casini la colpa la daranno sempre al padre, ormai i padri sono dei sacchi da boxe.

Offline kautostar

  • Affezionato
  • **
  • Post: 1562
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #35 il: Maggio 28, 2013, 16:19:17 pm »
e oggi sarebbe considerato un reato gravissimo invece, e lui un padre degenere e un violento.
gli toglierebbero la potesta', finirebbe in galera lui, andrebbe sui giornali come un deliquente, la figlia non gli rivolgerebbe piu' la parola per anni, la moglie lo mollerebbe e si troverebbe un altro.

Comunque questo fatto non è successo il secolo scorso, ma stiamo parlando solo di poco più di 10 anni fa. Diciamo che dipende da famiglia a famiglia, in questo caso anche la moglie di mio zio non  voleva che mia cugina frequentasse un ragazzo noto in tutto il quartiere per i problemi con la droga, e quindi tutta la famiglia è stata d'accordo con la punizione.  E oggi anche mia cugina riconosce che suo padre ha fatto bene a trattarla in quel modo, e che se non avesse fatto nulla,  si sarebbe potuta rovinare la vita per niente!

Il problema grosso è quando madre e padre non vanno d'accordo e hanno idee di educazione totalmente opposte!

Offline Mercimonio

  • Veterano
  • ***
  • Post: 1894
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #36 il: Maggio 28, 2013, 16:25:40 pm »
lui andrà giustamente dentro, lei è al cimitero.
non c'entra la società, erano loro ( sopratutto lui , visto che è l'omicida ) i responsabili

no, peggio.
sono le mele marce figli delle mele marce anni 80 e 90 le quali son tutte figlie dei sessantottini.

il problema e' proprio l'ambiente tossico in cui vivono, non possono uscire di casa senza protezione cioe' senza far parte di una gang o una compagnia di amici ... chi ne e' fuori viene preso di mira e gli fan passare la voglia di vivere ... chi e' dentro deve far parte del branco attivamente, partecipare ai pestaggi di gruppo, bere, fumare, prestare soldi, rubare, e tutto il resto.

e' un circolo vizioso senza uscita ma appunto sono loro i responsabili, io conosco sia gente nata in certi quartieri cesso che ora sono professionisti stimati e superficialmente altri che altri che son diventati tossici, altri che son finiti in galera, altri che son morti o si sono suicidati ..   non e' che poi presi singolarmente siano cosi' pessimi, avevo alcuni compagni di scuola e altri nei primi lavori che facevo .. quello che li rovina e' il "branco" e l'ambiente in cui nascono, e' li' la loro condanna, c'e' ben poco da filosofeggiare, e' una guerra tra poveri e questi non hanno nessuna via di uscita e nessun posto dove scappare o nascondersi, io cito gli esempi della mia citta' ma la stessa merda l'ho vista in altre capitali europee anzi molto peggio perche' li' han pure pistole e tutto il resto ed e' anche su base etnico-religiosa.


Offline Stealth

  • Veterano
  • ***
  • Post: 2892
  • Sesso: Maschio
  • Questo utente è altamente tossico e pericoloso
    • Cosa dice un fesso
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #37 il: Maggio 28, 2013, 17:26:14 pm »
ma guarda un po', se non l'avesse fatto fuori la mafia, ci avrebbero pensato le femministe.

No, le femministe non sono capaci di far materialmente male a una mosca. I femministi sono piuttosto pericolosi.

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 20421
  • Sesso: Maschio
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #38 il: Maggio 28, 2013, 22:02:41 pm »
Ritiro del cellulare, riduzione paghetta, cena in bianco o minestra per una settimana (che mia mamma diceva che fa pure bene), togliere l'erba del giardino, portare su la legna, sequestro trucchi, sequesto epilady...
Nzomma.... non serve mettere le mani addosso per far passare qualche settimana di merda... a scopi rieducativi.
Concordo al 100%. Le maniere forti non servono e creano inutili rancori. Basta responsabilizzare e non premiare certi comportamenti e i problemi si risolvono d'incanto.
Ritengo che alla base della deriva degli adolescenti ci sia un nichilismo di fondo, in altre parole non si propongono loro progetti e futuro, come sembrano dimostrare slums e favelas. In questo vacuum s'inserisce l'etica/epica della criminalità o dei comportamenti di gruppo, moda, sesso o peggio.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Stealth

  • Veterano
  • ***
  • Post: 2892
  • Sesso: Maschio
  • Questo utente è altamente tossico e pericoloso
    • Cosa dice un fesso
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #39 il: Maggio 29, 2013, 00:17:13 am »
Ma io non ho capito ste persone da dove le tirano fuori le taniche di benzina.

Offline COSMOS1

  • Amministratore
  • Storico
  • ******
  • Post: 7669
  • Sesso: Maschio
  • Cosimo Tomaselli - Venezia
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #40 il: Maggio 29, 2013, 07:31:06 am »
educazione dei figli e ruolo dei padri: mia figlia torna alle due di notte ma non posso dirle nulla perchè mia moglie si mette di traverso. Non c'è dubbio che la cosa migliore sarebbe che tutte le strade fossero sicure, ma nel frattempo un po' di prudenza non guasterebbe, considerando anche che se rispetti certe regole posso sapere chi frequenta mia figlia ed eventualmente "tentare" di aprirle gli occhi. Tentare, perchè poi la responsabilità è sua: la mia bisnonna sposò un contrabbandiere dopo una guerra durata anni con il trisnonno che non ne voleva sapere. La storia è sempre stata così, e non cambierà dopo la ratifica della convenzione di Istanbul!

io non voglio credere che ci siano ragazzini irrecuperabili a 16 anni! Mi rendo conto, con un certo stupore, che il mondo è cambiato, ma una delle esperienze più forti della mia adolescenza è stata una casa di accoglienza con cui ho collaborato nel quartiere più malfamato (a quel tempo, oggi è un quartiere vip) di Venezia-terraferma: Maccalè. Un gruppo di femministe vi si stabilì scandalizzando famiglie, politici e compagnia cantante, a pranzo da loro trovavi ladri e prostitute, tossici e spacciatori. È stata un'esperienza forte e sono convinto che chiunque è recuperabile, ci vuole solo un incontro. la possibilità di un incontro. Che è proprio quello che è mancato a Morrone.


Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline kautostar

  • Affezionato
  • **
  • Post: 1562
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #41 il: Maggio 29, 2013, 15:11:19 pm »

io non voglio credere che ci siano ragazzini irrecuperabili a 16 anni! Mi rendo conto, con un certo stupore, che il mondo è cambiato, ma una delle esperienze più forti della mia adolescenza è stata una casa di accoglienza con cui ho collaborato nel quartiere più malfamato (a quel tempo, oggi è un quartiere vip) di Venezia-terraferma: Maccalè. Un gruppo di femministe vi si stabilì scandalizzando famiglie, politici e compagnia cantante, a pranzo da loro trovavi ladri e prostitute, tossici e spacciatori. È stata un'esperienza forte e sono convinto che chiunque è recuperabile, ci vuole solo un incontro. la possibilità di un incontro. Che è proprio quello che è mancato a Morrone.
Non ho detto che fosse irrecuperabile, ma solo che secondo me nessuno è recuperabile con il buonismo-lassismo. Ci vuole qualcuno che sappia correggerti in maniera giusta e leale ma anche DURA, senza sconti. Altrimenti finché non ci sbatti il muso, è difficile cambiare!

Offline ilmarmocchio

  • WikiQM
  • Pietra miliare della QM
  • ***
  • Post: 10666
  • Sesso: Maschio
Re:Femminicidi: Cosenza Fabiana Luzzi
« Risposta #42 il: Maggio 30, 2013, 21:11:59 pm »
un articolo contro il femminicidio, scritto da un esperto avvocato

http://www.giustiziagiusta.info/index.php?option=com_content&task=view&id=5591&Itemid=1

    Stampa    E-mail
mercoledì 22 maggio 2013
di Mauro Mellini
Un pugno di giornalisti grossolani ed un po’ ignoranti, qualche politicastro da strapazzo e qualche filologo in cerca di trastullo o, magari di fortuna mediatica, ha inventato in questi giorni un neologismo orrendo: “femminicidio”.
    Orrendo non tanto dal punto di vista squisitamente filologico (ammesso che così possa essere) ma per il pensiero (o la parodia di un pensiero) che tale espressione sottende.
    L’omicidio è sempre cosa orrenda. Vi sono omicidi più orrendi di altri (tanto che i codici prevedono aggravanti). L’omicidio di donne, è, in genere, ancor più orrendo ed odioso di altri. Quelli determinati dallo spirito di violenza che si scatena nell’ambito di rapporti amorosi, famigliari, per furori di aggressività sessuale, sono certamente tra i  più odiosi, come lo sono quelli consumati profittando della debolezza per età, sesso etc. La frequenza di tali delitti è certo assai estesa, odiosa ed allarmante.
    Ma fare dell’omicidio di donne, di “femmine”, un reato di “genere” diverso da quello dell’omicidio di “maschi” è cosa ancor più mostruosa, forse, del fenomeno rappresentato dai misfatti che tale assurda denominazione dovrebbe rappresentare.
Che ne direste se qualcuno parlasse di “negricidio”? Se sentissi la parola “ebreicidio”, penserei subito che ad usarla sia stato un gerarca nazista.
    Questa pretesa di introdurre, nientemeno, “l’assassinio di genere”, in realtà disumanizza la vittima ed, al contempo, toglie all’atto del colpevole parte del significato orrendo, di offesA ed apprensione di tutta l’umanità. Il “femminicida” lo si può punire con qualsiasi pena (speriamo che nessuno voglia reintrodurre per lui la pena di morte) ma, in qualche modo e misura lo si sottrae alla condanna che pena su Caino (che non era un maschicida!), per offesa e degrado di tutta l’umanità.
    E poi si consenta ad un vecchio leguleio, inguaribilmente portato ad aggressioni satiriche anche quando è tutt’altro che in vena di scherzi ed, anzi, anche quando sente il peso della tristezza di certe situazioni, di porre degli interrogativi. Se una donna uccide un’altra donna (non riesco ad usare il termine “femmina”) magari proprio per gelosia, come fanno certi uomini (maschi) nei confronti delle “loro” donne o delle “loro” ex, sarebbe eugualmente femminicidio o, invece, sarebbe un “comune” (!!!) omicidio, malgrado ambedue i protagonisti, l’attivo ed il passivo siano donne (femmine)?
    Un’altra notazione: l’uso della parola “femminicidio” ed il concetto di una diversità dell’”assassinio di genere” (che esigerebbe poi, per evitare le discriminazioni, che se ne inventi pure uno per l’assassinio degli omosessuali) solo il naturale, cioè innaturale e mostruoso sviluppo del concetto di “voto di genere” (uno per un candidato uomo ed uno per un candidato donna) introdotto in Sicilia dal rinnovato Parlamento siciliano.
    Se qualcuno ritiene che questo accostamento sia la prova che anche la mia repulsione ed il mio errore siano il frutto della mia ristrettezza mentale e della mia incapacità di adeguarmi al “nuovo che avanza”, faccia pure. Io, malgrado qualche vago impulso, che confesso di avere inteso in tal senso, non arriverò mai e poi mai a concepire né il neologismo, né un’idea di “imbecillicidio”. Anche perché effettivamente distinguibile dall’omicidio è la strage, che vi sarebbe necessariamente connessa e che già l’Umanità ne ha conosciute tante ed indicibilmente orrende.