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padri separati: Italia condanna per Discriminazione.

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giovane:

Italia, 31/01/2013 - SENTENZA STORICA

Padri Separati:
Italia condannata per Inefficenza e Discriminazione. 
dal quotidiano nazionale AFFARI ITALIANI

" 31 gen. 2013 [Corte di Strasburgo] - Una sentenza davvero importante. L’Europa finalmente riconosce che in Italia si discriminano gli uomini, non si tutelano affatto i diritti dei papà separati e [..] "

[commento Paternita.Info alla notizia]
http://affaritaliani.libero.it/cronache/strasburgo-conferma-l-italia-discrimina310113.html?refresh_ce
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data della sentenza: 29/1/2013
ricorrente: Sergio Lombardo
video tematici:
//www.youtube.com/watch?v=vf1HE9Y1SHU
//www.youtube.com/watch?v=8x1II9BVADM
scrive ancora la corte: " Il tribunale (italiano) impotente dinanzi all’ostruzionismo dalla madre, risulta incapace di garantire all’uomo un effettivo esercizio del proprio diritto. "

cari saluti, F.Barzagli
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Massimo:
Attenti ad esaltarci: sono anni che l'Italia si becca ben 300 rilievi all'anno per inefficienze del sistema
giudiziario e i nostri magistrati se ne fregano. Si muovono e scioperano solo se e quando i loro bei
privilegi vengono toccati. Con la faccia da culo che hanno, figuriamoci se si faranno impressionare da
questa ennesima sentenza di condanna. Finchè i loro lauti stipendi e la loro sicura carriera non si
sarà toccata a loro va benissimo anche fare figure di merda in Europa. Tanto, a fare figure di merda
non sono i soli, in Italia. E comunque, oramai ci sono abituati. 

vero mummio:

--- Citazione da: Massimo - Gennaio 31, 2013, 15:44:48 pm ---Attenti ad esaltarci: sono anni che l'Italia si becca ben 300 rilievi all'anno per inefficienze del sistema
giudiziario e i nostri magistrati se ne fregano. Si muovono e scioperano solo se e quando i loro bei
privilegi vengono toccati. Con la faccia da culo che hanno, figuriamoci se si faranno impressionare da
questa ennesima sentenza di condanna. Finchè i loro lauti stipendi e la loro sicura carriera non si
sarà toccata a loro va benissimo anche fare figure di merda in Europa. Tanto, a fare figure di merda
non sono i soli, in Italia. E comunque, oramai ci sono abituati.

--- Termina citazione ---
Ok, tutto vero, ora però non potranno riderci in faccia e dirci che siamo misogini quando lo denunciamo...


E' una grande vittoria, e può essere una svolta nel piccolo, almeno culturalmente.

ilmarmocchio:

--- Citazione ---
--- Termina citazione ---

--- Citazione da: Massimo - Gennaio 31, 2013, 15:44:48 pm ---Attenti ad esaltarci: sono anni che l'Italia si becca ben 300 rilievi all'anno per inefficienze del sistema
giudiziario e i nostri magistrati se ne fregano. Si muovono e scioperano solo se e quando i loro bei
privilegi vengono toccati. Con la faccia da culo che hanno, figuriamoci se si faranno impressionare da
questa ennesima sentenza di condanna. Finchè i loro lauti stipendi e la loro sicura carriera non si
sarà toccata a loro va benissimo anche fare figure di merda in Europa. Tanto, a fare figure di merda
non sono i soli, in Italia. E comunque, oramai ci sono abituati.

--- Termina citazione ---


Giusto per ricordare chi sono i magistrati italiani

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=36137


http://www.fainotizia.it/inchiesta/14-11-2012/il-governo-monti-riforma-della-giustizia-Doing-Business-in-Italy-2013

Stendardo:
Articolo pubblicato oggi su Il Giornale d'Italia quotidiano de La Destra :

http://www.ilgiornaleditalia.org/news/primopiano-focus/844912/Strasburgo-condanna-l-Italia--di.html

Le sentenze non rispettate

31/01/2013 09:11
Strasburgo condanna l'Italia, di nuovo
Questa volta per la violazione dei diritti dei padri separati
Strasburgo condanna l'Italia, di nuovo
Il caso in questione è quello di un padre cui veniva impedito di vedere sua figlia, nonostante un Tribunale avesse imposto gli incontri. La battaglia legale è andata avanti per 10 anni, da quando la bambina aveva appena due anni, ad oggi, che ne ha 12

La Corte Europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia. Ed è solo l’ultima di una lunga serie. Questa volta la sentenza riguarda un tema spinoso e delicato tanto quanto quello del sovraffollamento delle carceri, “la violazione del diritto al rispetto dei legami familiari”.
Sì, perché capita che un giudice italiano, nel 2003, conceda l’affido esclusivo di una bimba di appena due anni alla madre. Il papà, che si chiama Sergio Lombardo, potrà vederla due pomeriggi a settimana. Peccato che questa disposizione del tribunale minorile non venga mai rispettata. Lombardo vive a Roma, la sua ex compagna –Paola- si trasferisce a 300 km di distanza, a Termoli. Non sono i chilometri a scoraggiare Sergio, ma il muro di resistenza che si trova davanti. “Arrivavo lì e non mi facevano vedere mia figlia. Una volta, esasperato, ho perfino chiamato i Carabinieri”, ha raccontato il protagonista di questa assurda vicenda a La Stampa. “Quando gli uomini dell’Arma si sono imposti con la famiglia della mia ex, ho finalmente potuto portarla in albergo. Ma dietro l’angolo della caserma c’era mio cognato ad aspettarmi. Mi ha aggredito, io non mi sono tirato indietro e lui mi ha denunciato per violenza privata. Ho dovuto aspettare 10 anni per essere assolto!”. Quando tutta la storia è cominciata, la bambina ancora non aveva compiuto tre anni. Oggi, ne ha 12.
Al di là delle miserie umane che emergono in queste storie di separazioni violente, ciò che sembra evidente è che non ci sono strumenti adeguati perché le sentenze dei tribunali vengano applicate. È proprio su questo che poggia la condanna della Corte di Strasburgo al sistema della Giustizia italiana. Il nostro Paese, infatti, non garantisce in alcun modo la difesa dei diritti delle “parti più deboli” che, è inutile negarlo, in questo caso sono i padri.
La Corte Europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia. Ed è solo l’ultima di una lunga serie. Questa volta la sentenza riguarda un tema spinoso e delicato tanto quanto quello del sovraffollamento delle carceri, “la violazione del diritto al rispetto dei legami familiari”.Sì, perché capita che un giudice italiano, nel 2003, conceda l’affido esclusivo di una bimba di appena due anni alla madre. Il papà, che si chiama Sergio Lombardo, potrà vederla due pomeriggi a settimana. Peccato che questa disposizione del tribunale minorile non venga mai rispettata. Lombardo vive a Roma, la sua ex compagna –Paola- si trasferisce a 300 km di distanza, a Termoli. Non sono i chilometri a scoraggiare Sergio, ma il muro di resistenza che si trova davanti. “Arrivavo lì e non mi facevano vedere mia figlia. Una volta, esasperato, ho perfino chiamato i Carabinieri”, ha raccontato il protagonista di questa assurda vicenda a La Stampa. “Quando gli uomini dell’Arma si sono imposti con la famiglia della mia ex, ho finalmente potuto portarla in albergo. Ma dietro l’angolo della caserma c’era mio cognato ad aspettarmi. Mi ha aggredito, io non mi sono tirato indietro e lui mi ha denunciato per violenza privata. Ho dovuto aspettare 10 anni per essere assolto!”. Quando tutta la storia è cominciata, la bambina ancora non aveva compiuto tre anni. Oggi, ne ha 12.Al di là delle miserie umane che emergono in queste storie di separazioni violente, ciò che sembra evidente è che non ci sono strumenti adeguati perché le sentenze dei tribunali vengano applicate. È proprio su questo che poggia la condanna della Corte di Strasburgo al sistema della Giustizia italiana. Il nostro Paese, infatti, non garantisce in alcun modo la difesa dei diritti delle “parti più deboli” che, è inutile negarlo, in questo caso sono i padri.

Micol Paglia

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