Autore Topic: Il matrimonio è davvero da abolire? Ovvero il significato della guerra dei sessi  (Letto 2965 volte)

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Offline Vicus

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Interessante punto di vista di un autore (ateo) sulla guerra dei sessi correlata alla diminuzione dei matrimoni. Tanto per dare un’idea, come più d’uno ha già fatto qui, della società che ci aspetta se non si fa qualcosa per salvare il matrimonio (quello vero, non la pagliacciata attuale) come antidoto all’obliterazione di tutto ciò che ci fa umani:

"Il socialismo vuole abolire la famiglia, perché costa troppo", era la spiegazione di Proudhon del femminismo. E si può accettare come vera, dal punto di vista economico. Il femminismo in tal senso è semplicemente la coscrizione, sotto una rivoluzionaria bandiera egualitaria, di un esercito di donne, allo scopo di attaccare e distruggere il focolare e la famiglia. C'è molto più nella guerra contro la famiglia del fattore economico. Ma è certamente il fattore economico che persuade il capitalismo a favorire il movimento femminista.
L'uomo in se stesso è un simbolo di autorità. La mascolinità (in uno Stato descrivibile come sopra) è in se stessa "autoritaria" e quindi "arbitraria". Il più miserevole e debole esemplare della specie maschile è nella posizione paradossale di rappresentare il più diabolico dispotismo e la forza bruta. Soffre per la sorte di simboleggiare "l'autorità" in un'era di cambiamento e dissacrazione militante.
L'uomo in quanto uomo è un anacronismo, è "non-scientifico".
L'oggetto dei promotori capitalo-socialisti della guerra dei sessi è duplice. Uno è quello, alquanto transitorio, di porre in discredito l'autorità, e di ridurre nell’immaginario collettivo il più minuscolo e il più debole dei re, il piccolo padre di famiglia che si accampa piuttosto miserevolmente nel suo squallido, scomodo piccolo castello, ad un "re" di Alice nel Paese delle Meraviglie. Ma la rottura di questa costosa e "inutile" unità, la famiglia, e la liberazione di orde di donne non-impiegate, per scopi economici, è lo scopo principale. Dieci casalinghe fanno quotidianamente sotto forma di bucato, cucina e così via, ciò che possono fare due in un sistema collettivista stile Fourier. Le restanti otto sarebbero quindi disponibili per altre forme di lavoro. Questo lo scopo economico della distruzione dell'idea della famiglia e del focolare domestico.
Nella mente dei suoi promotori, senza dubbio il femminismo si presenta soltanto come un problema per impadronirsi del lavoro femminile a buon mercato. Orde di donne celibi sarebbero inquadrate in un terzo sesso come le sterili api operaie dell'alveare. Questo non può essere fatto senza riservare lo stesso trattamento a una corrispondente quantità di uomini. Quindi una guerra dei sessi sarebbe un’ottima cosa.
In tutte le epoche ci sono state masse di uomini che eseguivano un lavoro semplice che una donna, e se è per questo anche un bambino [vedi lavoro minorile, N.d.t.], potevano svolgere egualmente bene. In ragione delle loro prerogative e "privilegi" di genere, reclamavano un salario superiore a quello che una donna chiedeva per un impiego simile. Era per questa ragione che il privilegio maschile doveva essere infranto. "I diritti delle donne" sono stati, dal punto di vista di molti dei più influenti loro sostenitori, semplicemente un espediente per rovesciare questa situazione.
Osserviamo oggi che tecnicamente le donne "hanno vinto la loro guerra." Ma, finora la "pace" dopo la "guerra dei sessi" è dello stesso dubbio carattere della pace dopo la Grande Guerra.
Una donna frequentemente ottiene un lavoro perché, non avendo un'altra donna e diversi bambini da sostentare, può permettersi di accettare un salario più basso di un uomo [Nota: in Italia apparentemente non tanto, ma vedi lavoro in nero e precariato femminile per i lavori di scrivania: http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-03cd89b1-7425-4962-9aa0-0f44ac3b62f6.html?homepage&refresh_ce]. Allora, rendendosi conto della cosa, ricomincia a parlare di discriminazione di genere.

Nessuno nega che la situazione dei padri separati sia agghiacciante. Questo saggio non ne parla, però la loro situazione si inserisce nella stessa logica: e non credo che abolire o boicottare il matrimonio sia una buona soluzione a lungo termine. Sarebbe fare lo stesso gioco, sul versante maschile, delle femministe: la guerra dei sessi, appunto.
Ricordo 2 film (che ho guardato per motivi di “studio”):
In una puntata di Star Trek, una specie aliena del tutto simile all’umana si riproduceva tramite 3 sessi;
In Demolition Man, una distopia ambientata nel futuro, potevano sposarsi e avere figli solo le coppie “autorizzate”. Gli altri single senza figli, naturalmente tutti felici e contenti.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Jason

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Re:Il matrimonio è davvero da abolire? Ovvero il significato della guerra dei sessi
« Risposta #1 il: Settembre 18, 2016, 20:56:46 pm »
Topic molto significativo ed interessante . Lo rispolvero.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Vicus

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Re:Il matrimonio è davvero da abolire? Ovvero il significato della guerra dei sessi
« Risposta #2 il: Settembre 18, 2016, 21:15:32 pm »
Grazie Jason. Peccato non abbia avuto risposte, purtroppo c'è ancora poca fiducia, non tanto verso le donne odierne nei cui confronti è pienamente giustificata, ma nella possibilità di RIcostruire una società vivibile.
« Ultima modifica: Settembre 18, 2016, 21:36:58 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Jason

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Re:Il matrimonio è davvero da abolire? Ovvero il significato della guerra dei sessi
« Risposta #3 il: Settembre 18, 2016, 21:17:47 pm »
Va detto che il topic é del 2012, anno in cui giá c'era consapevolezza ma non come oggi . E nessuno quasi nemmeno pensava a ricostruire, come oggi.
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Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Negan_66

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Re:Il matrimonio è davvero da abolire? Ovvero il significato della guerra dei sessi
« Risposta #4 il: Settembre 18, 2016, 21:57:10 pm »
Peccato non abbia avuto risposte, evidentemente c'è ancora poca fiducia, non tanto verso le donne odierne nei cui confronti è pienamente giustificata, ma nella possibilità di RIcostruire una società vivibile.
Topic interessante per davvero! Rispondo io.
La sfiducia è per le le pesanti conseguenze che comporta, principalmente per gli uomini.

Io avrei una soluzione molto più forte rispetto all'abolizione del matrimonio: l'abolizione della separazione e del divorzio.
Visto che non è più come una volta e nel XXI secolo ognuno può scegliere liberamente anche di non sposarsi mai, bisognerebbe fare in modo che quelli che si vogliono sposare fossero messi dell'avviso: vi volete sposare? Liberissimi! Ma ponderate bene quello che fate perché una volta fatto non si torna più indietro e una volta uniti sarete costretti ad esserlo obbligatoriamente per tutta la vita, quindi se anche nel corso degli anni vi renderete conto di aver commesso un errore, non avrete più alcuna possibilità di uscirne!

Con un sistema del genere i matrimoni colerebbero a picco, ma finirebbero le nozze superficiali e i soliti squallidi calcoli femminili. Le donne ci penserebbero due volte prima di sposare un uomo anche ben messo economicamente quando però sapessero che poi di quell'uomo non potrebbero liberarsi mai più.
I matrimoni che resterebbero allora si che sarebbero unioni solide!

Offline Jason

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Re:Il matrimonio è davvero da abolire? Ovvero il significato della guerra dei sessi
« Risposta #5 il: Settembre 18, 2016, 22:03:28 pm »
Le parole di Negan sembrano le mie  :w00t: no davvero io la penso al 100 % come te , vorrei ricordare che il matrimonio non serve per fare contenti i nonni e la mamma ma è un serio impegno formale di vita che pronunci davanti a Dio ( se lo fai in chiesa) , o comunque è un impegno in cui tu GIURI fedeltà eterna a tuo marito . E nessuno ti punta la pistola per sposarti , se non condividi l'idea che il matrimonio sia eterno , non ti sposare e basta .

Più che abolizione formale io renderei proprio sconveniente il divorzio ( che poi di fatto questa è abolizione) , magari 20mila euro di risarcimento danni per ogni anno in cui la coppia è rimasta sposata .
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