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Come le femministe giustificano le donne assassine di bambini!

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ilmarmocchio:
http://news.panorama.it/cronaca/Delitto-di-Lecco-ora-il-pericolo-e-il-suicidio-della-madre-omicida
di Eleonora Lorusso

"Questa donna ha perso il controllo, ha avuto un obnubilamento mentale e si è vendicata nei confronti del marito". Il professor Carmelo Lavorino, criminologo, esperto di analisi della scena del crimine e di criminal profile, ovvero la definizione del profilo di un omicida, non ha dubbi: la madre 37enne di Lecco, di origini albanesi, che ha ucciso le sue tre figlie "ha agito perché voleva sopprimere quello che di più caro aveva il marito, inconsciamente ha distrutto anche il legale tra lei e il coniuge".

Professore, esiste una casistica specifica per questo genere di delitti?

Questo caso è spiegabile in situazioni di fortissima depressione, quando non si ha fiducia nel mondo, nel futuro, negli altri e in se stessi. E' ravvisabile anche la cosiddetta sindrome di Medea, cioè il volere punire il coniuge traditore, sopprimendo la propria stirpe.

Qualcuno ha parlato di "atto di amore". Cosa ne pensa?

Donne del genere, che si trovano in uno stato psichico molto debole, di panico, di forte pressione, possono arrivare ad uccidere la prole come estremo gesto di protezione. Ma è bene ricordare che questo avviene solo in persone che soffrono di malattie psicologche e psichiche.

Si può prevede un gesto del genere?

Atti del genere non sono prevedibili. Si può prevedere che una persona in uno stato depressivo possa commettere atti simili, ma non tutti coloro che sono in queste condizioni commettono gesti estremi.

E' possibile un recupero, ora?

Questa donna può essere recuperata, ma è bene sottolineare che questa persona avrà sempre la tendenza ad autopunirsi, al suicidio. Non  è pericolosa verso società, ma solo verso se stessa, soprattutto nel momento in cui realizzerà a pieno cosa ha fatto. Non vedrà altra che il suicidio. Il recupero dovrà dunque essere effettuato su 3 piani: quello della consapevolezza, della accettazione di ciò che ha fatto e dell'autoperdono. Ma una mamma si può salvare solo se attiva meccanismi mentali di rimozione, cosa altamente improbabile. E' quanto accade anche a chi si rende responsabile di atti involontari come l'investimento di una persona o di un bambino, che ne causano la morte: molto spesso chi li commette, poi tenta di togliersi la vita.

ilmarmocchio:
http://news.panorama.it/cronaca/omicidi-madre-figlio-infanticidio-casi

di Nadia Francalacci
Un mix di rabbia, solitudine, vendetta e depressione ha spinto una
madre di 37 anni ad uccidere a coltellate le sue tre figlie di 3, 10 e
13 anni. E’ successo a Lecco, domenica 9 marzo. Poi, la mamma
di origini albanesi, da pochi mesi abbandonata dal marito per
Lecco, perché una mamma
diventa assassina?
un’altra donna, ha cercato di togliersi la vita. Ma non ci è riuscita.
Prima di essere operata, interrogata dal pm, ha confessato: "L'ho
fatto perché sono disperata". Alla base del folle gesto, non solo
l’amore finito con il compagno e padre delle tre bambine ma anche
gravissimi problemi economici.
Ma il caso di Lecco, è solo l'ultimo drammatico episodio di
una serie di infanticidi.
12 febbraio 1988. Muoiono nella vasca da bagno in un
appartamento di Ostia due fratellini, di uno e cinque anni. Tutto
lascia supporre che si tratti di una disgrazia, ma il 9 marzo del '91,
anche il terzo figlio di una madre 39 enne, di appena otto mesi,
muore nelle medesime circostanze. La donna tenta il suicidio ma
non ci riesce
29 aprile 1997. A Foggia, una donna di 35 anni che soffriva da
tempo di crisi depressive strangola i due figli di 5 e 8 anni. Poi mette i loro corpi su un lettino con le
mani congiunte e si uccide impiccandosi.
30 agosto 1997. A Montecassiano una donna di 37 anni, uccide i due figlioletti, un maschio di tre anni
e una femmina di sei, strangolandoli e annegandoli. Lei si suiciderà impiccandosi con una corda a una
ringhiera.
11 agosto 2000. A Caserta una maestra di 36 anni in crisi depressiva, si uccide con le tre figlie di sei,
due e un anno, saturando l'interno della macchina con i gas di scarico.
29 giugno 2001. A Palombara Sabina (Roma), una donna macedone di 36 anni, sposata con un
italiano, uccide con 30 coltellate i suoi due figli di 6 e 5 anni.
30 gennaio 2002. In una villetta di Montroz a Cogne viene massacrato il piccolo Samuele Lorenzi. I
soccorritori, chiamati dalla madre, Annamaria Franzoni, lo trovano agonizzante con gravissime ferite
alla testa. Samuele morirà poco dopo, durante il trasporto in ospedale. La madre viene accusata
dell’omicidio ma nega ma, al termine dei tre gradi di processo, viene riconosciuta colpevole con
sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione.
12 maggio 2002. Una madre uccide la propria bambina mettendola nella lavatrice. E’ accaduto a
Madonna dei Monti, frazione di Santa Caterina Valfurva, in Valtellina. Una donna di 31 anni, apre lo
sportello la lavatrice e adagia il corpo della figlia di 8 mesi nel cestello. Poi chiude la sportello e azione
un ciclo completo di lavaggio. A trovare il cadavere, nella lavatrice, è il padre della bambina.
3 giugno 2003. Una madre uccide la figlia di tre mesi affogandola nel water dell’ospedale dove era
ricoverata. L’assassina è una peruviana di 29 anni che durante un raptus strangola e poi affoga nel
bagno dell’ospedale di Desio, Milano, la figlia che era ricoverata per una caduta dalla carrozzina.
7 luglio 2004. A Vieste, in provincia di Foggia una casalinga uccide i suoi due figli, una bambina di 5
anni e un maschietto di quasi 2, soffocandoli con del nastro adesivo. Poi si suicida nello stesso modo.
18 maggio 2005. In provincia di Lecco una mamma di 29 anni racconta di essere stata aggredita in
casa mentre faceva il bagno al figlio di 5 anni. Durante l’aggressione, mentre lei si stava difendendo, il
bambino sarebbe scivolato nell’acqua e sarebbe morto. La notizia però si rivelerà falsa. Ad uccidere il
piccolo era stata la donna che due settimane dopo, confessa.
17 marzo 2005. Una neonata di due mesi viene trovata uccisa con una coltellata nella casa della
Romanina, a Roma, dove vive con i genitori: anche qui la madre, 23 anni, dopo averla uccisa tenta il
suicidio.
8 settembre 2005. A Merano un bambino di quattro anni viene ucciso a coltellate dalla madre mentre
stava facendo colazione con pane e marmellata. La donna, 39 anni, tenterà il suicidio gettandosi da
una finestra del secondo piano del commissariato di polizia durante l’interrogatorio. Quando gli
investigatori arrivarono sul posto si trovano davanti una scena agghiacciante: il bambino giaceva in una
pozza di sangue nella cucina dell’appartamento. Sul tavolo furono trovati ancora i resti della prima
colazione con un panino con la marmellata appena iniziato.
20 luglio 2009 - A Parabiago, in provincia di Milano, un’altra mamma uccide il figlio di 4 anni,
strangolandolo con un cavo elettrico. La donna, 36 anni, soffriva di depressione ed era in cura in un
centro psicosociale della zona. A trovare il piccolo, agonizzante, sono la nonna e la zia del piccolo. La
mamma fu trovata a vegliare il cadavere del bimbo in stato di choc.
26 aprile 2009. A Genova una madre di 35 anni uccide il proprio bambino di appena 19 giorni con il
cavetto di alimentazione del cellulare. Poi si suicida. La donna viveva da sola con il figlio e soffriva di
depressione post-partum
24 settembre 2009. In provincia Bologna, una madre di 36 anni accoltella i due figli, un bambino di sei
anni e una bambina di cinque. Poi si suicida gettandosi dalla terrazza della sua abitazione, al secondo
piano di una palazzina a Castenaso. I carabinieri trovano i corpi dei due piccoli sul letto matrimoniale.
La donna soffriva di depressione per la separazione dal marito.
19 febbraio 2010. A Venezia una donna di 47 anni uccide il figlio, un bimbo di appena sei anni,
soffocandolo nel suo letto. Poi si uccide, impiccandosi. A scoprire i corpi è il marito, un 51enne.
22 ottobre 2011. A Grosseto viene arrestata la mamma di un bambino di 16 mesi morto annegato
durante una gita in pedalò nelle acque della Feniglia. La madre parla di una disgrazia ma poi gli
investigatori accerteranno che ad uccidere il piccolo è stata la madre.
25 ottobre 2013. In provincia di Lecco, ad Abbadia Lariana, una donna uccide il figlio di tre anni. Lei 25
enne originaria della Costa d’Avorio, uccide il primo dei suoi due figli infierendo più volte sul corpo.
6 marzo 2013. In Calabria una madre di 43 anni uccide il figlio di 11 anni con un paio di forbici. La
donna ha fatto uscire prima del termine delle lezioni il figlio da scuola, lo ha portato in una zona di
montagna e poi lo ha sgozzato. Successivamente ha tentato, senza riuscirci, di togliersi la vita
4 Aprile 2013. Ucciso la figlia di tre anni facendole bere del diserbante. Poi lascia un biglietto:
“Benedetta la porto via con me”. Ela donna si è gettata dal secondo piano. La bambina è morta presto,
probabilmente tra atroci dolori. La donna 32 anni, di Carovigno, morirà il giorno dopo in ospedale.
21 aprile 2013. Una dentista di 36 anni e la figlia sono state trovate senza vita nella camera da letto
della piccola. A ritrovare i due corpi il marito al rientro da una giornata di lavoro. Un omicidio-suicidio:
prima la donna ha accoltellato la figlia e poi si è tolta la vita, tagliandosi la gola.

ilmarmocchio:
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Triplice-omicidio-a-Lecco-Alfano-Non-daremo-scampo-assassino-f5963cf0-d840-45f4-b0ca-168999413f1f.html


Rai News

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POLITICA
Pugno duro del Viminale per individuare il responsabile
Triplice omicidio a Lecco. Alfano: "Non daremo scampo all'assassino"
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano promette: "Troveremo il colpevole e lo faremo stare in carcere fino alla fine dei sui giorni"
09 marzo 2014Usa parole forti il ministro dell'Interno Angelino Alfano dopo il triplice omicidio di Lecco, vittime tre sorelline.

"Non daremo scampo all'assassino"
"Noi non daremo scampo a chi ha compiuto questo gesto efferato. Inseguiremo l'assassino fino a che non non l'avremo preso e poi lo faremo stare in carcere sino alla fine dei suoi giorni".

"Starà in carcere fino alla fine dei suoi giorni"
Il titolare del Viminale ha annunciato una riunione con i vertici della Polizia."Daremo la caccia all'assassino chiunque sia stato. L'Italia non può limitarsi a piangere ma deve dare la caccia e trovare chi ha commesso l'assassinio. Noi ci riusciremo", ha detto il ministro in un'intervista a Maria Latella.


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Alfanoooooooooooooooooooooo
sii inesorabile.
l'assassino lo abbiamo.
ma NON è il padre

ilmarmocchio:
Si nasce da una donna perché lei sceglie: sta scritto in un bel manifesto femminista, che celebra così la bellezza dell’essere madre a partire dalla volontà di diventarlo.


e perchè troppo spesso, un uomo ti da l'unica possibilità di significare qualcosa.
Altrimenti, nisba, solo un pò di sangue ogni 28 giorni

Lucia:

--- Citazione da: Utente Cancellato - Settembre 18, 2012, 11:38:12 am ---

Leggendo i commenti femminili sparsi su internet sotto questo tipo di articoli/notizie ci si può fare un'eccellente idea della disparità di trattamento: quando si tratta di donne infanticide ( ed assassine in generale) prima di tutto i toni sono pacati, non vengono usate offese verso chi ha compiuto il gesto ed il clima è sostanzialmente improntato al discorso "costruttivo"; i commenti poi si dividono tra le streghe che sono d'accordo con la mancanza di colpa della donna che ha compito il crimine e quelle che con toni sempre sereni, calmi e gentili, esprimono il loro dissenso o comunque la loro opinione.

--- Termina citazione ---

Non è detto che lo sgomento non è minore per il fatto che non si usano parolacce estremi. La maggior parte delle donne considerano mostri le madri infanticide anche nei commenti al articolo fb che hai messo.

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