Autore Topic: Paternità responsabile.  (Letto 5952 volte)

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Offline Cassiodoro

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Paternità responsabile.
« il: Marzo 07, 2011, 22:47:10 pm »
Di "paternità responsabile" non c'è nessun riferimento nelle leggi.

Faccio mia l'esortazione di Guit o Red, non ricordo, di scrivere una legge sul disconoscimento di paternità, o roba del genere.

Il nome è: PATERNITA' CONSAPEVOLE

Art. 1:
Vengono modificati:
Legge 8.5.1927 n. 798 art.9 - art. 622,326 Codice Penale:
"La donna ha il diritto ad una rigorosa protezione del segreto del suo nome, qualora non voglia riconoscere il figlio."

"La donna e/o  l'uomo hanno il diritto ad una rigorosa protezione del segreto del loro nome, qualora non vogliano riconoscere il figlio, anche separatamente."

Art. 2
Viene modificato:
Legge 127/97 art. 2 comma 1:
“La dichiarazione di nascita è resa indistintamente da... o da chi ha assistito al parto, rispettando l'eventuale volontà della madre di non essere nominata...”

“La dichiarazione di nascita è resa indistintamente da... o da chi ha assistito al parto, rispettando l'eventuale volontà della madre e/o del padre di non esserere nominatati, anche separatamente...”

Art. 3
Viene modificato:
Costituzione Artt. 2-3-31 comma 2:
"La tutela della vita e della maternità impongono al legislatore la tutela della riservatezza della donna."

"La tutela della vita, della maternità e della paternità impongono al legislatore la tutela della riservatezza della donna e dell'uomo, anche separatamente."

Art. 4
Viene modificato:
D.L. 8.5.1927 art.9 n. 798:
"È rigorosamente vietato rivelare il nome della madre che non intende riconoscere il figlio. Coloro che per motivi d'ufficio sono venuti a conoscenza del nome della madre, hanno il rigido divieto di rivelare tale conoscenza Artt. 163-177-622 Codice Penale... e commettono reato se lo rivelano."

"È rigorosamente vietato rivelare il nome della madre o del padre che non intende riconoscere il figlio. Coloro che per motivi d'ufficio sono venuti a conoscenza del nome della madre o del padre, hanno il rigido divieto di rivelare tale conoscenza Artt. 163-177-622 Codice Penale... e commettono reato se lo rivelano."

Art. 5
Viene modificato:
Codice Civile, art. 250:

"La donna ha il diritto ad essere aiutata e informata sul fatto che può partorire senza riconoscere il figlio e senza che il suo nome compaia sull'atto di nascita. Il bambino quindi non avrà il suo cognome."

"La donna ha il diritto ad essere aiutata e informata sul fatto che può partorire senza riconoscere il figlio e senza che il suo nome compaia sull'atto di nascita. L'uomo ha il diritto ad essere aiutato e informatro che il suo nome non compaia sull'atto di nascita. Il bambino quindi non avrà il suo cognome.

« Ultima modifica: Marzo 07, 2011, 23:02:45 pm da Cassiodoro »
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Cassiodoro

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #1 il: Marzo 07, 2011, 22:56:54 pm »
in modo che un futura sentenza della Corte Costituzionale

"...qualunque uomo, ancorché da elementi informali risulti trattarsi di coniugato con la partoriente, può dichiarare di non voler essere nominato nell'atto di nascita...".

rispecchi questa Sentenza della Corte Costituzionale n. 171/94
"...qualunque donna partoriente, ancorché da elementi informali risulti trattarsi di coniugata, può dichiarare di non voler essere nominata nell'atto di nascita...".
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Offline ilmarmocchio

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #2 il: Marzo 07, 2011, 23:03:26 pm »
Bravo. semplice e perfetto

Offline jorek

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #3 il: Marzo 07, 2011, 23:05:30 pm »
si effetti c'è un po' di ssquilibrio   :blink:.... se non sbaglio il padre puo rifiutare la paternità solo che anche la madre deve essere d'accordo, non è una decisione univoca.
Mi sai illuminare a proposito?

Offline Cassiodoro

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #4 il: Marzo 07, 2011, 23:17:16 pm »
Il padre naturale può rifiutare di riconoscere un figlio, ma gli può venire imposta la paternità, su richiesta della madre, dal tribunale. Già il diniego di sottoporsi alla prova del DNA è prova della paternità.

Se un padre è sposato il figlio della moglie è riconosciuto come suo (legittimo), automaticamente.
Ha tempo un anno dalla conoscenza del fatto che non è suo figlio per iniziare le pratiche per il disconoscimento della paternità.

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Offline COSMOS1

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #5 il: Marzo 08, 2011, 00:12:14 am »
molto ben fatto
fanne un progetto, facciamolo girare nei blog QM
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline ventiluglio

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #6 il: Marzo 08, 2011, 00:23:34 am »
Ottimo.
Ottimo davvero, Cassiodoro.

Questa è la maniera corretta per uscire dalle paludi in cui è impantanata da tempo la QM:
Proposte, chiare e comprensibili per tutti, di riforme possibili.

Dopo anni di lamentazioni (che lasciano spesso il tempo che trovano), c'è infatti adesso più che mai bisogno di un Programma "politico", con indichi una direzione dove far convergere le energie.
Una lista di proposte concrete, semplici, ma che vadano dritte al cuore dei problemi.

Questo della - auspicata - simmetria dei diritti procreativi tra uomini e donne, è proprio il cuore del cuore della QM, secondo me.
Tocca questo punto, anche solo aggiungendo un paio di paroline alle leggi che già esistono, e si ribalta letteralmente il mondo.

Ancora complimenti per la lucidità, e l'elegante semplicità della proposta.


Lorenzo

Offline tuxedo

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #7 il: Marzo 08, 2011, 08:24:10 am »
vorrei fare l'avvocato del diavolo qui.

la legge non puo` prescindere dalla biologia.
mater certa est.

Nella nascita non c'e` parita`. E` illogico cercare la parita` in un atto impari.

Se il vostro progetto passasse... l'uomo avrebbe un vantaggio. Potrebbe al nono
mese di gravidanza dire alla moglie: "tu partorisci pure, ma io non riconosco il figlio"
e la moglie rimane in braghe di tela. Non puo` piu` abortire, e` legata oramai
ad un figlio vivo che le scalcia in pancia e sta per nascere...

Avrebbe senso se ci fosse un termine.

Ad esempio un uomo coniugato ha tempo 90 giorni per dire: "io non riconosco il figlio",
cosicche' la madre biologica, se continua la gravidanza, lo fa pur sapendo che,
anche in caso di separazione, il padre non manterra` economicamente il figlio
anche nato nel matrimonio.

Un uomo non coniugato deve avere almeno la notifica 20 giorni prima della scadenza dei 90
giorni di gravidanza ed in quel caso vige il principio del silenzio dissenso. Ossia
se una donna non coniugata non ha una carta scritta e autenticata in cui il padre
biologico da` l'ok al parto allora procede la gravidanza a proprie spese e in futuro
non potra` piu` richiedere test di dna o altro.

Con la carta scritta invece il padre si impegna per tutta la vita, come un uomo sposato.

La differenza fra coniugati e non e` semplicemente che nel caso di coniugati vige
il principio del silenzio assenso.
Nil admirari

Offline Zoltan2

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #8 il: Marzo 08, 2011, 09:09:21 am »
vorrei fare l'avvocato del diavolo qui.

la legge non puo` prescindere dalla biologia.
mater certa est.

Nella nascita non c'e` parita`. E` illogico cercare la parita` in un atto impari.

Se il vostro progetto passasse... l'uomo avrebbe un vantaggio. Potrebbe al nono
mese di gravidanza dire alla moglie: "tu partorisci pure, ma io non riconosco il figlio"
e la moglie rimane in braghe di tela. Non puo` piu` abortire, e` legata oramai
ad un figlio vivo che le scalcia in pancia e sta per nascere...


E QUINDI?!?  :mad:

Anche se davvero l'uomo avesse un "vantaggio" rispetto alla donna perché può (finalmente) non riconoscere un figlio se lo desidera (come fanno loro!), non credi che sarebbe l'ora che noi uomini ci prendessimo qualche vantaggio nei confronti delle donne che ne hanno già in ogni ambito e da ogni punto di vista?  :dry:

Il tuo ragionamento parte dal presupposto che bisogna "tutelare" la donna. Se io voglio non riconoscere un figlio al nono mese io voglio averne la possibilità come ce l'hanno le donne.

Con questi ragionamenti ritorniamo al punto di partenza... che è quello di cercare sempre alla fine di tutelare sproporzionatamente le donne.

Parità non significa parità quando fa più comodo alle donne e tutela femminile quando invece la parità non le conviene.
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline Cassiodoro

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #9 il: Marzo 08, 2011, 09:11:28 am »
Citazione da: pecope
vorrei fare l'avvocato del diavolo qui.

Se il vostro progetto passasse... l'uomo avrebbe un vantaggio. Potrebbe al nono
mese di gravidanza dire alla moglie: "tu partorisci pure, ma io non riconosco il figlio"
e la moglie rimane in braghe di tela. Non puo` piu` abortire, e` legata oramai
ad un figlio vivo che le scalcia in pancia e sta per nascere...

Avrebbe senso se ci fosse un termine.

Questa proposta non prevede altro che parificare l'uomo alla donna nelle procedure di riconoscimento di un figlio.
C'è un termine per la donna???
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Offline Zoltan2

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #10 il: Marzo 08, 2011, 09:31:00 am »
Pecope, io non ce l'ho per nulla con te però devo proprio dire che il tuo post mi spaventa e mi fa pensare parecchio. Non te la prendere ma dovrebbe essere preso come esempio: rappresenta il dualismo maschile che da un lato lotta per un'uguaglianza e dall'altro è spinto dalla natura a tutelare sempre e comunque la donna.

Ci sono alcune faccende, in questo caso il riconoscimento ma potrebbe essere l'ambito sessuale o le posizioni lavorative, in cui uomo e donna sono avvantaggiati o svantaggiati per natura.

Senza leggi né altre imposizioni esterne morali nel riconoscimento uomo e donna sono più deboli in certe situazioni e forti in altre.

Nel riconoscimento, almeno secondo te, l'uomo sarebbe avvantaggiato se ci fosse uguaglianza perfetta (speculare) perché la donna ha più bisogno di "sicurezze" dall'uomo.
Forse potrebbe svantaggiare un po' le donne dare agli uomini pieni poteri su quando riconoscere un figlio (anche se sarebbe pure discutibile), però io mi chiedo: e allora tu cosa faresti nei casi in cui è l'uomo la parte debole?

Ad esempio nel sesso?

Sì perché seguendo il tuo ragionamento, per "compensare" o comunque per stare al gioco del "avvantaggiamento" si dovrebbe stilare delle leggi per cui una donna non può non concedersi almeno un tot di volte al suo compagno, perché per natura un uomo nel sesso è SVANTAGGIATO rispetto a una donna. E' risaputo quanto l'uomo sia più dipendente dal sesso rispetto alle donne e quanto queste ultime se ne approfittino per "manipolarli": allora dimmi che facciamo, legalizziamo lo stupro? No perché altrimenti non riterrei giusto fare come effettivamente si fa oggi: VEDERE SOLO I BISOGNI FEMMINILI E IGNORARE QUELLI MASCHILI.

E ovviamente ciò avrebbe una risonanza in tutti gli altri aspetti della vita: se vogliamo compensare tutto, allora tu dovresti pure essere favorevole alle quote rosa "perché le donne sono svantaggiate nel mondo del lavoro"  :doh:  :doh:  :doh:

E invece no: hanno voluto la parità? (almeno teoricamente??) Ebbene noi gliela daremo, e in certe cose saranno avvantaggiate loro e in altre lo saremo noi... così forse finalmente ci sarà un equilibrio TUTTO SOMMATO.
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline Animus

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #11 il: Marzo 08, 2011, 10:36:02 am »
vorrei fare l'avvocato del diavolo qui.

la legge non puo` prescindere dalla biologia.
mater certa est.

Nella nascita non c'e` parita`. E` illogico cercare la parita` in un atto impari.

Se il vostro progetto passasse... l'uomo avrebbe un vantaggio. Potrebbe al nono
mese di gravidanza dire alla moglie: "tu partorisci pure, ma io non riconosco il figlio"
e la moglie rimane in braghe di tela. Non puo` piu` abortire, e` legata oramai
ad un figlio vivo che le scalcia in pancia e sta per nascere...

Avrebbe senso se ci fosse un termine.


Giuste considerazioni.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline ilmarmocchio

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #12 il: Marzo 08, 2011, 10:47:09 am »
la considerazione di Pecope non è sbagliata ma allora deve valere per tutti i campi della vita in cui la biologia reclama il suo diritto. per es una donna poliziotto ha poco senso , per i limitati requisiti fisici, e via discorrendo. Se deve essere gioco libero, che sia libero. Sempre. E alora, anche il diritto di aborto dovrebbe essere rivisto in quanto può essere limitante del diritto maschile alla riproduzione ( laddove l'uomo voglia e lei no )

Offline tuxedo

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Re: Paternità responsabile.
« Risposta #13 il: Marzo 08, 2011, 11:04:32 am »
@Zoltan

ho capito il tuo punto di vista. Tu dici, come la mamma ha il diritto di partorirlo e lasciarlo
in ospedale, dire "tenetevelo", anche il padre dovrebbe avere lo stesso diritto.

E` un problema grosso. Bisogna pero` dire che esistono dei diritti del bimbo. Il bimbo
ha il diritto ad un padre. Non so... e` una faccenda delicata, non bisogna confondere
l'eventuale vantaggio che diamo alla donna con un diritto che in realta` riconosciamo
ad un neonato.

Non e` semplice, in effetti.
Nil admirari

Offline ilmarmocchio

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« Risposta #14 il: Marzo 08, 2011, 11:30:00 am »
@Zoltan

ho capito il tuo punto di vista. Tu dici, come la mamma ha il diritto di partorirlo e lasciarlo
in ospedale, dire "tenetevelo", anche il padre dovrebbe avere lo stesso diritto.

E` un problema grosso. Bisogna pero` dire che esistono dei diritti del bimbo. Il bimbo
ha il diritto ad un padre. Non so... e` una faccenda delicata, non bisogna confondere
l'eventuale vantaggio che diamo alla donna con un diritto che in realta` riconosciamo
ad un neonato.

Non e` semplice, in effetti.


I diritti del bambino ci sarebbero anche nel caso dell'aborto. ma lì prevale il diritto della madre.
E poi il presunto padre , qualche diritto lo avrà pure , oppure passa sempre in secondo piano ?
fare un figlio assomiglia sempre più a una condanna a vita