Autore Topic: La distruzione pianificata dell'uomo: il lato scientifico del femminismo  (Letto 242 volte)

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Offline Vicus

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Questo articolo spiega in modo approfondito come la figura dell'uomo e del padre venga distrutta con tecniche di ingegneria sociale.
Nel 1946 McLuhan scrisse che siamo tutti "un insieme di territori, occupati o meno" e anni dopo "il nostro compito è la resistenza all'occupazione totale" di territori fisici, culturali, della nostra stessa identità come persone e come popolo.
Il lettore constaterà che molti uomini sono inconsciamente imbibiti dei valori della società femminilizzata, il che contribuisce a renderli infelici. La consapevolezza maschile è già un sollievo. Grassetti illuminanti:

L’influenza della Scuola di Francoforte fu enorme nella decadenza della civiltà europea e occidentale, in particolare attraverso il lungo, metodico attacco sferrato al principio di autorità [si sarà capito che parla del Padre], che detronizzò la triade su cui era fondata la visione del mondo europea: Dio, patria e famiglia.

Le tre autorità sconfitte, insepolte, guardano dal basso il cammino del gambero della nostra estenuata civilizzazione. Decostruito e destituito il principio di autorità, enfatizzata un’immaginazione soggettiva senza vincoli e direzione, intronizzato, al posto del principio di realtà, il freudiano lust prinzip (principio di piacere) [furoreggiano i blog "maschili", tenuti da maschi e pure femmine, che parlano solo di sesso e seduzione] si scatenano le forze infere, istintuali ed immediate. Pochi apparati di pensiero hanno lavorato con più lena a produrre macerie, rafforzando il nichilismo in ogni ambito culturale ed esistenziale.

Il percorso critico, filosofico e pratico dell’IRS è stato coerente lungo una linea in cui, muovendo da posizioni marxiste ortodosse, attraverso la psicanalisi di Freud e la contestazione “dialettica” dell’Illuminismo e della Ragione, ha perseguito un obiettivo nichilistico, nell’interesse oggettivo- usiamo il termine nell’accezione marxiana- del capitalismo libertario, dominus della “società aperta”. Un trionfo rovinoso che ha trascinato con sé la fine delle certezze, delle religioni, dell’etica, dell’estetica.

Il nichilismo segna l’insensatezza della vita anonima di atomi che si credono sovrani, “assoluti”, sciolti da autorità, appartenenze, principi comuni. In termini freudiani, vietato vietare e l’immaginazione al potere significano l’egemonia dell’Es e la messa in liquidazione del Super Io. L’ Es è l’espressione psichica dei bisogni pulsionali, il serbatoio caotico e turbolento degli istinti. E’ governato dal principio di piacere, inconscio, privo di logicità, pensiero astratto, moralità. Con esso Freud designa la parte oscura della mente, sorgente di energie non organizzate che fluiscono in una dimensione atemporale, il piano che opera al di fuori delle categorie logiche e da ogni nozione di valore, di bene, di etica.

Il Super –Io rappresenta l’interiorizzazione dei codici di comportamento, dei divieti e degli schemi di valore (bene/male; giusto/sbagliato; buono/cattivo) che il bambino riceve dai genitori. E’ l’insieme dei modelli, dei divieti e dei comandi, la coscienza, l’ autorità interiore che giudica, organizza, frena.
La sconfitta del Super Io, la messa in disparte della dimensione alta, morale e spirituale dell’uomo, a favore della riduzione a puro istinto, rivalutato come sorgente di energia vitale e di equivoca libertà, non potevano che condurre al soggettivismo, al predominio dell’astratto, all’anomia, la regressione a uno stadio primitivo, esaltato come liberatorio, espressione dell’inesistente “buon selvaggio” di Rousseau corrotto dalla società [non mancano "autori maschili" che elogiano l'adulterio, il sesso casuale e le "fantasie" senza freni e dipingono l'uomo come un Selvaggio incatenato dalle femmine].

Vietato vietare, destituire ogni autorità, uccidere il padre sono gli atti di chi sega l’albero della civilizzazione, faticosa conquista dell’homo sapiens. Sapiens, infine, di che cosa? La sapienza è per natura trasmissione, giudizio che distingue il bene dal male, il vero dal falso. Lo spirito del Sessantotto, l’anno in cui la civilizzazione occidentale ha rigettato se stessa, diventa il segnale d’inizio della “dialettica negativa”, titolo di un’opera di Theodor W. Adorno; “pensiero negativo” è chiamato da Marcuse il percorso delle sue riflessioni.

Nel Faust Mefistofele il diavolo dice di sé. “ Sono lo spirito che sempre nega! E questo con ragione; dato che tutto quello che sorge o nasce, ha valore che vada a fondo; quasi meglio sarebbe che nulla sorgesse o nascesse. Così dunque tutto ciò che voi, peccato o distruzione, in breve chiamate male, è il mio vero elemento.”

Dialettica dell’Illuminismo fu scritto da Adorno e Horkheimer negli anni americani. Come negli Studi sull’autorità e la famiglia, è evidente, con quella di Marx, l’ influenza di Freud, al quale gli autori si ispirano per spiegare il processo di interiorizzazione dell’autorità trasmessa al bambino attraverso la figura paterna. La società, fonte di repressione, è una totalità in movimento che si manifesta attraverso l’istruzione e la famiglia.

L'autorità diventa sentina di ogni nefandezza, male totali a cui ricondurre ogni obiezione al progresso e alla liberazione, concetti a priori, mai definiti compiutamente, che permettono di applicare un’etichetta di infamia e regressione a idee, comportamenti,visioni del mondo non conformi. Quella francortese fu una trasvalutazione di tutti i valori dal sapore nicciano, priva dell’intensità visionaria dell’autore di Zarathustra, orientata alla costruzione di un paradigma in cui l’autorità è sostituita dall’immaginazione [come le "fantasie" caldeggiate da alcuni], e la razionalità diventa una gabbia mentale.

La libertà è sostituita dalla liberazione, emancipazione da qualunque vincolo etico, comunitario, valoriale, familiare, spirituale; la morale da un informe scatenamento degli istinti, dei desideri, delle scelte individuali insindacabili; la verità è sostituita dall’opinione, il diritto da regole momentanee, transeunti, variabili. L’autorità del presente, del desiderio, del capriccio. Ciò che era solido si trasforma in liquido; privo di forma, acquisisce quella del contenitore [il contenitore è il FEMMINISMO di cui gli uomini difendono parecchi valori di fondo sin dal '68].

Dispersa l’autorità, ucciso per la seconda volta Dio– la prima, a opera di Nietzsche, fu piuttosto un estremo appello per richiamarlo in vita – ridicolizzato il Padre, attribuita alla casualità l’appartenenza a una comunità e a una patria, revocabile ogni ascrizione familiare, politica, sentimentale, l’autorità è dissolta. “La bussola va impazzita all'avventura e il calcolo dei dadi più non torna” (Eugenio Montale) . Il potere, nondimeno, resta, anzi, si rafforza, sciolto dal cemento delle idee, dei costumi, dei principi comunitari, delle tradizioni, della trascendenza, liberato dal Super Io e da ciò che “trattiene”, il katéchon che difende i limiti.

Ne La personalità autoritaria sociologia, antropologia, filosofia della storia, ideologia, si uniscono in un progetto di estirpazione delle radici. Dopo l’inizio filosovietico, l’IRS si costituì in strumento critico dell’autoritarismo e del conservatorismo, il cui humus fu la Germania sconfitta, il bollente calderone di marxismo, psicologismo e sociologismo del rovinoso esperimento della Repubblica di Weimar.

Fu allora che i francofortesi divennero collaboratori dei servizi segreti am3r1cani. Questo fatto, taciuto dalla cultura ufficiale, mostra che la contestazione avveniva con il consenso del potere.

Il passaggio significò un cambio di tattica: abbattuto il fascismo dall’alleanza tra il liberalismo e lo stalinismo, l’autoritarismo  da abbattere prendeva la forma dell’Unione Sovietica e del conservatorismo in Occidente. L’ideologia francofortese andava orientandosi verso la critica radicale delle norme sociali e il freudo-marxismo divenne un’ arma contro il patriarcato e l’autoritarismo.

Adorno spiegava così l’obiettivo della Personalità Autoritaria: “L’impresa è paragonabile a quella dell’eliminazione della nevrosi, della delinquenza o del nazionalismo. Sono prodotti dell’organizzazione globale della società e possono essere modificati soltanto se la società è cambiata. Qui può giocare il suo ruolo più importante la psicologia. Non dobbiamo supporre che l’appello all’emozione appartenga a coloro che si dirigono verso il fascismo, mentre la propaganda democratica dovrebbe limitarsi alla ragione e alla moderazione. Se la paura e la distruttività sono le principali fonti emozionali del fascismo, l’eros appartiene alla democrazia :ohmy: [falso la democrazia deve formare i cittadini, non può esistere con una massa di scinpanzè abbutiti].”

L’ erotizzazione/psichiatrizzazione della politica sarebbe riuscita a rovesciare la percezione delle norme sociali nelle giovani generazioni. La libertà sessuale fu uno dei punti di forza del Sessantotto e l’erotizzazione divenne il distintivo delle società occidentali, chiarissima oggi negli sviluppi di alcuni filoni femministi, nella teoria gender e nell’omosessualismo [quando passeranno queste idee il movimento e la consapevolea maschili faranno un enorme passo avanti].

I tratti anarcoidi che caratterizzano l’attualità politica hanno origine nel freudo-marxismo francofortese. La traiettoria è coerente con l’originale ideologia rivoluzionaria: un percorso che inizia negli anni Venti, continua nell’antifascismo e antistalinismo negli anni Trenta, poi nell’ esilio americano a sostegno della potenza globalista contro l’Unione Sovietica. I francofortesi passarono dal Komintern alle università am3r1cane, pagati per diffondere una critica radicale, distruttiva, volta a minare le basi della società. Ciò di cui la Scuola di Francoforte accusava il comunismo erano lo stalinismo e l’autoritarismo, tendenze che hanno frenato lo smantellamento delle nazioni originariamente previsto. Il fallimento della rivoluzione e la persistenza autoritaria spinsero a cercare nuove forme per la rivoluzione permanente contro le strutture sociali tradizionali [e il popolo bue continua a chiamarlo progresso, 2indietro non si torna" e altri slogan inculcati dai media].

La sconfitta del socialismo spinse il messianismo rivoluzionario a riconfigurarsi. Senza i francofortesi, non vi sarebbe stata la rivoluzione culturale del Sessantotto, l’anno in cui, partiti dall’università di Berkeley, si diffusero rapidamente i fuochi della cosiddetta contestazione, culminati nel Maggio francese.

La civiltà occidentale iniziò una crisi diversa da ogni altra. Le società del passato hanno cambiato le loro istituzioni sociali e le loro credenze religiose sotto l’influsso di forze esterne. Nessuna ha dovuto affrontare un cambiamento totale delle convinzioni e delle istituzioni. Continua fu la battaglia dell’IRS contro la religione, nella convinzione che il credente non ha la disperazione e l’ alienazione necessaria per volere prima, provocare poi la rivoluzione.

Occorreva minare l’eredità cristiana: a tale fine applicarono la critica distruttiva a ogni sfera esistenziale per destabilizzare la società e abbattere l’ordine “oppressivo” [slogan femministi ci avete fatto caso?]. I francofortesi raccomandavano un’agenda che si sarebbe concretizzata dopo la fine del comunismo con l’alleanza tra il post marxismo culturale e il capitalismo oligarchico. Vi figuravano l’ossessione per il razzismo; il cambiamento incessante per determinare confusione; l'insegnamento del sesso e dell'omosessualità ai bambini; l'indebolimento dell'autorità della scuola e degli insegnanti; l’immigrazione per distruggere l'identità dei popoli; la promozione del consumo di droghe e alcolici; la propaganda anticristiana; la creazione di un ordinamento giuridico lassista che non tutela le vittime del crimine; la dipendenza generalizzata dallo Stato; il controllo dei mass media; l’incoraggiamento del divorzio; l’utilizzo dei concetti freudiani di pansessualismo e ricerca del piacere; lo stravolgimento conflittuale delle relazioni tra uomini e donne.
I francofortesi attaccarono l’autorità paterna, negarono i ruoli di padre e madre; strapparono alle famiglie il ruolo educativo dei figli; considerarono le donne una classe oppressa, e gli uomini gli oppressori.

La teoria critica insegna che la personalità autoritaria è un prodotto della famiglia patriarcale. L’ esito è distruggere l’istituzione familiare. Tutto ciò preparò il terreno per la guerra contro il sesso maschile dagli anni Sessanta sotto le insegne della liberazione della donna e della nascente “nuova sinistra”.

Nel 1933 Wilhelm Reich, allora membro dell’IRS, scrisse che il matriarcato era l’unico tipo di famiglia in una “società naturale”. Posizioni analoghe espresse Fromm: la mascolinità e la femminilità non 4 sono diversità “ essenziali”, ma derivano “dai diversi ruoli nella vita socialmente determinati. “I progetti di ingegneria sociale francofortese furono sostenuti anche da Bertrand Russell. “L’importanza della psicologia è stata enormemente aumentata dai moderni metodi di propaganda. Il più potente è l’educazione. Gli psicologi sperimenteranno diversi metodi per produrre l’incrollabile convinzione che la neve è nera. Ogni governo sarà in grado di controllare la società senza bisogno di esercito e polizia”.

L’odierna caccia contro il pensiero dissidente è la realizzazione della “tolleranza repressiva: apertura verso il progressismo culturale, censura delle visioni discrepanti. La diffusione delle droghe ha la sua parte nel progetto di dissoluzione: nessuno è più impotente di chi vive nella dipendenza. Il consumo di stupefacenti è stato un tragico successo del Sessantotto, sostenuto dagli apparati segreti occidentali. Timothy Leary, guru dell’acido lisergico (LSD) sintetizzato in laboratorio, ammise di essere stato un agente della Cya. “Le droghe cerebrali prodotte nei laboratori provocheranno cambiamenti enormi nella società. L’ostacolo a questa evoluzione è la Bibbia. Ci siamo schierati contro il concetto cristiano di un unico Dio, di una sola religione e di un’unica realtà. Le droghe che aprono la mente a realtà multiple portano inevitabilmente a una prospettiva politeistica dell’universo”. Nevitt Stanford, uno degli autori della Personalità Autoritaria, ebbe un ruolo chiave nella diffusione delle droghe psichedeliche.

Adorno si occupò anche di musica, considerata un’ arma per distruggere la società. Il ruolo del rock e dell’industria musicale – oggi del rap e del trap- è evidente da oltre mezzo secolo. Lo dimostrano raduni come Woodstock (1970) , il successo del brano nichilista Imagine (1971) e la biografia di moltissimi musicisti: la triade sesso, droga e rock ‘n roll.

Marcuse attrasse i giovani degli anni Sessanta in una singolare miscela di Marx e Freud , affermando che la sconfitta del capitalismo avrebbe prodotto una società in cui le massime soddisfazioni sarebbero state di natura sessuale. La musica rock tocca lo stesso tasto, la libera sessualità, l’anarchia, la penetrazione dell’inconscio irrazionale, le briglie sciolte a capricci e desideri. A livello pedagogico, non si deve insegnare, ma instillare fin da bambini la convinzione che l’Io, la soggettività, la volontà individuale, sono le uniche autorità.

Francoforte fu anche all’origine del femminismo antimaschile. L’evidenza che le tecniche psicologiche introdotte dalla Personalità Autoritaria sono destinate alla distruzione del maschio fu tematizzata da Abraham Maslow, teorico della piramide gerarchica dei bisogni umani: “il prossimo passo nell’evoluzione personale sarà una trascendenza della mascolinità e della femminilità in una umanità generale”. Espose la teoria a un gruppo di suore [ohibò], rimanendo sconcertato dal successo dei suoi argomenti. “ Non dovrebbero applaudirmi. Se fossero consapevoli di ciò che sto dicendo, dovrebbero attaccarmi. “

Ecco il punto: nessuna reazione al Grand Hotel Abisso. Missione compiuta.

https://www.maurizioblondet.it/il-grand-hotel-abyssus-e-tutto-attorno-a-voi/
« Ultima modifica: Giugno 22, 2025, 03:56:29 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline fabriziopiludu

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Re:La distruzione pianificata dell'uomo: il lato scientifico del femminismo
« Risposta #1 il: Giugno 22, 2025, 03:41:48 am »


 Ma noi uomini sapremo DIFENDERCI, opponendo la più ACCANITA, ed EROICA Resistenza!!!

Offline Vicus

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Re:La distruzione pianificata dell'uomo: il lato scientifico del femminismo
« Risposta #2 il: Giugno 22, 2025, 03:55:04 am »
Confidiamo in te Fabrizio perché i siti maschili tra i più gettonati si occupano soltanto di seduzione, con consigli di efficacia soltanto virtuale. Da Francoforte ringraziano contemplano il loro trionfo.
Il femminismo è anche questo, anzi soprattutto questo, perché è la parte più insidiosa del nemico perché invisibile, quella contro cui la stessa androsfera non ha difese e non oppone la minima resistenza
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online KasparHauser

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Re:La distruzione pianificata dell'uomo: il lato scientifico del femminismo
« Risposta #3 il: Giugno 22, 2025, 10:53:42 am »
Interessante analisi e spiegazione del ruolo della Scuola di Francoforte. Si potrebbe intitolare il pezzo Distruzione della borghesia e dei suoi valori. La borghesia entra in crisi già ai primi del 900 con l’invenzione della psicanalisi e la scoperta dell’ individuo. Basta leggere alcuni romanzi dell’epoca, come quelli di Mann o Svevo. (tra l’altro la massa cos’è se non una somma di individui senza coscienza di sé?) Il ‘68, dà la spintarella finale al muro della borghesia già traballante e apre la via al turbocapitalismo e alla società dei consumi. ([…] la contestazione avveniva con il consenso del potere.). In tutto questo il femminismo come è ben spiegato è uno degli strumenti necessari per raggiungere lo scopo finale.
Con una espressione un po' azzardata si potrebbe dire che il '68 pone fine all'800.

Offline Vicus

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Re:La distruzione pianificata dell'uomo: il lato scientifico del femminismo
« Risposta #4 il: Giugno 22, 2025, 12:05:06 pm »
Per me il '68 sono i Beatles, che hanno sostituito la borghesia con una classe operaia soddisfatta della sua condizione servile.
La sinistra nichilista di Imagine e del sesso esibito con Yoko Ono (famose le sue "militanze a letto per... la pace).
La Borghesia è una creazione della modernità, già nichilista in radice (Il noto Marchese fu il più obiettivo interprete della Rivoluzione), per cui fallì nella creazione di nuovi valori sociali, del tutto fittizi, che proclamava a parole.
Nichilismo che si ritrova tutto in Mann, dal mattone Buddenbrook che in sostanza è una contemplazione estetica della decadenza, al cinismo del Felix Krull. Aggiungerei anche Hesse, le cui paturnie sono molto simili a quelle del Tonio Kröger.
La borghesia è stata l'anello di passaggio all'atomizzazione sociale, con la distruzione di qualsiasi senso di comunità in ogni ceto, come ben descritto nei film di De Seta.
Il femminismo non è altro che un'arma di ingegneria sociale, per quanto scandalosa appaia oggi questa opinione, considerando i risultati non ha fatto nulla di buono.
Citazione
Con una espressione un po' azzardata si potrebbe dire che il '68 pone fine all'800.
Concordo. La borghesia non fu capace di arginare il '68 perché era priva di valori essa stessa, a parte una facciata di perbenismo e conformismo ben evidenziata da Pasolini e Zeri. Penso che il primo sia stato freddato non perché attaccasse certi personaggi (si sapeva già più o meno tutto), o una classe politica e sociale (lo facevano in tanti e con ampi mezzi, a partire dai comunisti), ma perché i suoi film (che neppure avevano un successo di massa) malgrado tutto disturbavano il processo di cancellazione dell'identità e del popolo italiani.
Senza dimenticare De Seta, che dovette produrre da sé i suoi film, e Orson Wells che per aver descritto il lato oscuro e anche ridicolo di un tycoon dell'epoca fu costretto all'esilio (in Italia) e anche lui a prodursi i suoi film
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Online Frank

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Re:La distruzione pianificata dell'uomo: il lato scientifico del femminismo
« Risposta #5 il: Giugno 22, 2025, 16:21:14 pm »
Confidiamo in te Fabrizio perché i siti maschili tra i più gettonati si occupano soltanto di seduzione, con consigli di efficacia soltanto virtuale.

Beh, Vicus, confidare in Fabrizio mi pare un tanino esagerato, eh...

Offline Vicus

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Re:La distruzione pianificata dell'uomo: il lato scientifico del femminismo
« Risposta #6 il: Giugno 22, 2025, 16:35:31 pm »
Alle volte dice cose più intelligenti
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