Può essere interessante notare che nell''800, quando il femminismo era un movimento con scarso peso sulla mentalità delle donne, abbondavano già romanzi come Jane Eire, in cui la protagonista deplorava la vita coniugale e voleva viaggiare chissà dove per vedere chissà cosa (non sono mancate aviatrici e poi astronaute nubili o con divorzi alle spalle, delle sportive abbiamo detto). Forse un giorno l'intero genere femminile colonizzerà Marte portandosi anche il cane anzi la cagnetta, magari di nome Laika.
Sempre nella stessa epoca il teatro veicolava lo stesso stato d'animo, per esempio con la Duse che diffondeva l'inquietudine femminile, destreggiandosi anche sulle scene tra un'avventura e l'altra in totale contrasto con la morale dell'epoca.
Per cui SI', la QM è combattere i movimenti femministi, le femministe militanti ecc. MA il femminismo militante fa poca presa sulla gente comune. ESEMPIO: se domani chiudesse Non Una di Meno, cambierebbe qualcosa per la donna media?
Assolutamente no, continuerebbe ad agire come se fosse al centro dell'universo
anche perché i media, le istituzioni e la propaganda tutta le martellano che è una creatura speciale, incapace di fare del male se non per difendersi dall'uomo orco, e se lo rovina è sacrosanto perché "non era l'uomo che credeva" e l'ha (puntualmente) "delusa". Se poi lui le dice che lo stufato si può migliorare (in realtà non cucinano affatto ma sorvoliamo), anche per l'ISTAT è "violenza".
Per cui è necessario che cambino i valori fondanti della società, ammesso che questa società ne abbia ancora qualcuno. Dice Frank che noi QMisti non potremo cambiare nulla, non ha torto MA certi cambiamenti sono spesso nell'aria. Una cosa che la gente trova impossibile è che (cit. S. Tommaso D'Aquino)
qualsiasi fenomeno spinto oltre una certa intensità inverte le sue caratteristiche ovvero una società marcia collassa e rinasce con valori letteralmente opposti.
Inoltre la suddetta società come il femminismo si basa su una pletora di menzogne, per cui come ha scritto qualcuno basta un soffio a farla crollare:
Gentile lettore, non essere troppo sicuro nel tuo disprezzo verso gli strumenti di una simile rivoluzione del sapere,
né disprezzare i deboli esecutori che sono stati descritti nel nostro poema,
ma ricorda quello che in qualche luogo le storie olandesi raccontano, che una gran parte del loro paese una volta fu allagata da una piccola apertura fatta in una delle loro dighe da un solo topo d'acquaAlexander Pope
PS Una femminista l'ha capito e mi ha definito "pericoloso", e "non pericolosi" altri, perché metto in discussione le basi stesse del femminismo, in sintesi la distruzione della famiglia con aborto, divorzio, carriera a tutti i costi (leggi quote rosa).
Per la femminista media, già dall''800 la vita familiare è un incubo, si sentono "segregate". Non capisco come in Occidente un uomo possa "segregare" la moglie, soprattutto perché dovrebbe volerlo quando è LUI a uscire, o rintanarsi nel garage (sono fatti
documentati da libri scritti anche da donne) per cui è l'UOMO a non essere libero.
Infine una donna che ha scritto un libro antifemminista ha spiegato molto bene (quando parlo di soluzione realizzata della QM ho ben presenti queste realtà) che la madre di famiglia non è una reclusa, ma la famiglia è un centro di vita sociale, parla con amiche o vengono a trovarla e viceversa. Inoltre i figli più grandi si occupano dei più piccoli, per cui le scene della moglie oppressa che cambia pannolini h24 sono false, non le ho mai viste nelle tante famiglie numerose di cui ci sono reportage anche sul Tubo.
Certo una donna così può non avere la "laurea" (ma è spesso più istruita e consapevole della maggior parte delle "laureate"), può non essere una "dirigente" (così non fa danni) ma è più realizzata e più felice (ripeto, esempi reali) delle tante donne nevrotiche che popolano i nostri uffici.
Altra obiezione femminista è quella del nostalgico degli anni '50, o degli "amish", mentre queste famiglie vivono nel 21° secolo, nelle città ma anche nelle campagne dove talora si trasferiscono. D'altra parte in Italia non è infrequente che donne anche laureate vadano a zappare la terra (saggia decisione), per esempio un reportage RAI (incredibile) mostrava alcune piemontesi laureate in economia (e da come parlavano alquanto imbevute di femminismo) che fondavano aziende agricole, insomma malgrado tutta la propaganda tornano le mondariso
