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Nuovo attacco squadrista femminista a sede di associazione

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Vicus:
Eccola la sinistra femminista, al suo massimo. L'ultima volta avevano rotto i vetri in pieno stile Notte dei Cristalli:


Scrive il portavoce dell'associazione:

L’attacco, registrato dalle telecamere esterne della sede, è avvenuto alle 2:39 di notte, poche ore prima che il collettivo femminista Non Una Di Meno manifestasse a Roma “contro la violenza sulle donne”.

Evidentemente, le donne che lavorano nella nostra sede sono “meno donne”, visto che nei loro confronti la violenza è ammessa. Che ipocrisia…

Il blitz è stato rivendicato dal collettivo femminista Berta Càceres che si definisce uno “Spazio Antifascista e Fronte di Lotta Ecologista contro la violenza del Capitalismo e dell’Etero-cis-patriarcato”.

Abbiamo sporto denuncia consegnando le riprese delle telecamere ai Carabinieri e iniziato a rimboccarci le maniche per ripulire la nostra bella sede (di nuovo…).

Le pareti, le serrande e le vetrine sono state vandalizzate con vernice rossa e affissioni illegali inneggianti all’aborto libero e all’ideologia gender [ma gli arobaleno sono nostri "alleati"...].


Nella foto qui sopra puoi vedere i simboli del cosiddetto trans-femminismo, che considera donne anche gli uomini che… “si sentono” donne.

La connessione tra la battaglia per l’aborto e per l’ideologia gender è molto eloquente: al fondo c’è la stessa idea di uomo che si sostituisce a Dio e si arroga il potere di dare la vita e la morte a suo piacimento e decidere addirittura la sua stessa natura.

Un delirio di onnipotenza che genera mostruosità.

Sai perché ci attaccano?

Perché ci temono. Temono me e tutta Pro Vita & Famiglia. Ma temono anche te, perché ci sostieni e rendi possibili le nostre campagne.

Questo attacco è anche contro di te.

Fanno bene a temerci, perché molte persone tornano a farsi domande cruciali: uccidere un bimbo inerme nel grembo materno è davvero un diritto umano?

No, non lo è.

Le femministe dicono di difendere l’aborto “libero”. Ma l’aborto è davvero libero?

No, non lo è.

Nonostante i continui attacchi, andremo avanti con coraggio, perseveranza e - lo spero davvero - col tuo continuo sostegno.

Ora devo salutarti, bisogna organizzare la squadra di lavoro per ripulire la sede e ripristinare tutto. Ci attende un bel po’ di olio di gomito!

Un abbraccio e in alto i cuori,

Jacopo Coghe
Portavoce Pro Vita & Famiglia

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