Autore Topic: La genesi del femminismo nella cultura di massa  (Letto 1189 volte)

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Offline Vicus

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La genesi del femminismo nella cultura di massa
« il: Maggio 03, 2022, 14:16:18 pm »
Il femminismo è nato, manco a dirlo, nel 1789 con la Rivoluzione Francese, di cui pochi ricordano i Cahier de Doléances des femmes e in Inghilterra poco dopo, con la Rivendicazione dei diritti della donna del 1792.
Si noti la coincidenza non solo con la Rivoluzione Francese, inizio della rovina della civiltà occidentale, ma con la Rivoluzione Industriale, a partire dalla quale l'essere umano deve adattarsi alla macchina e non viceversa: l'uomo viene visto come una macchina imperfetta (deve essere nutrito, si stanca, sciopera e fa anche figli da mantenere) da cui purtroppo non si può prescindere per far funzionare le fabbriche. Almeno fino ad oggi, che la tecnologia funziona quasi senza intervento umano e si può procedere allo sfoltimento dell'umanità con sieri sterminatori e guerre mondiali.
In tale contesto è logico che le differenze sessuali e i rapporti familiari siano visti come un'altra inutile zavorra per il rendimento dell'industria.
La tecnologia non ha bisogno di uomini e donne ma di « mani », adatte per la routine neutra e impersonale della produzione e della distribuzione. Gli impieghi moderni sono neutri, ed è necessario un sesso neutro che vi si accordi: questa è la banale ragione della nascita del femminismo, distruggere la famiglia ("costa troppo e va abolita", diceva il socialista Proudhon) e far lavorare le donne per abbassare i salari. Il resto è tutta fuffa, come provano ampiamente i fatti.
Ma come si fa a diffondere questa mentalità nella popolazione femminile? Coi romanzi, che sono le telenovele e i film sentimentali dell'epoca.
Esaminiamo ora il messaggio di alcuni libri di grande successo, "scritti da donne per le donne" e la vita delle loro autrici:
https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,2928.msg11490.html#msg11490
« Ultima modifica: Maggio 07, 2022, 15:37:06 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.