Autore Topic: Stato di Paura. Siamo Manipolati da Scienziati Comportamentali?  (Letto 368 volte)

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Offline Vicus

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Questo topic non parla di vaccini, ma di una vera e propria manipolazione psicologica delle popolazioni in vista della progressiva limitazione di libertà civili.

Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, ci offre la traduzione di un articolo che in realtà è la recensione di un libro, “State of Fear” (Stato di paura) in cui si spiega come gli Stati stiamo manovrando e alimentando in maniera cosciente la paura nei cittadini. Credo che sia estremamente interessante da leggere e diffondere.

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Da MERCATORNET

‘Stato di paura’: siamo manipolati dagli scienziati comportamentali?

La giornalista britannica Laura Dodsworth sostiene che il governo del Regno Unito sta “pianificando” la paura

Visto che quelle prime settimane di blocco si sono estese in mesi di restrizioni, abbiamo appreso di più sul virus e sulla minaccia che rappresentava o non rappresentava. Eppure ero sempre più preoccupata di quanto fossimo diventati paurosi e simili a un gregge. Molti sembravano essere bloccati in modalità panico. Come e perché così tanti erano diventati così molto, molto spaventati?

Nel suo libro pubblicato di recente,  A State of Fear (Stato di paura), la fotografa e giornalista britannica Laura Dodsworth fornisce penetranti risposte. Analizza l’utilizzo della psicologia comportamentale da parte del suo governo nel tentativo di indirizzare la risposta pubblica alla minaccia di SARS-CoV-2. Dodsworth afferma che il governo ha “pianificato” la paura e, in effetti, ha armato la psicologia comportamentale. A tutti coloro che ha intervistato, ha posto la seguente domanda: “È etico spaventare le persone <per un bene più grande?>”

La paura è una risposta talmente importante ad una minaccia percepita che provoca cambiamenti fisiologici nel corpo. La paura attiva diverse reazioni, tra cui sopprimere il pensiero razionale e aumentare la suggestionabilità. Questa emozione controllata è stata a lungo riconosciuta come un potente strumento nella manipolazione del comportamento umano. I marketer, i leader religiosi, i media e i politici l’hanno tutti attuata. La paura notoriamente, sia in ambito domestico che nell’arena  politica, incoraggia la conformità.

I lockdowns attuati nella primavera del 2020 sono stati una risposta senza precedenti a una crisi della salute pubblica e i politici occidentali erano incerti su come avrebbero risposto i loro concittadini. Come potevano assicurarsi questa conformità? Dodsworth afferma che il governo britannico ha seguito i consigli dei team di analisi comportamentale. Cinque gruppi hanno svolto un ruolo nella definizione e nell’attuazione della risposta del governo:

RICU, l’Unità di Ricerca, Informazione e Comunicazione del Ministero dell’Interno
l’Unità di risposta rapida, con sede al numero 10 (sede del Primo Ministro) e l’Ufficio di Gabinetto
la Cellula Contro la Disinformazione che collabora con il Dipartimento per il Digitale, la Cultura, i Media e lo Sport; Sede centrale delle comunicazioni del governo, un’agenzia di intelligence e cybersecurity
la 77a Brigata, un’unità dell’esercito che unisce operazioni mediatiche e psicologiche
il gruppo scientifico indipendente sull’influenza pandemica sui comportamenti (SPI-B), un sottogruppo del gruppo consultivo scientifico per le emergenze (SAGE). Il ruolo di SPI-B è stato quello di fornire “consigli di scienza comportamentale volti ad anticipare e aiutare le persone ad aderire agli interventi raccomandati da esperti medici o epidemiologici.“
Dodsworth delinea le tecniche utilizzate dal governo, tra cui “semina” e “piede dentro la porta”. Questi due concetti sono familiari agli studenti di Psicologia o Marketing 101. Il primo implica piantare un’idea come un seme nei clienti principali per una vendita o nei cittadini per la prossima restrizione pandemica. Ad esempio, le maschere sono state originariamente presentate al pubblico come non adatte allo scopo; ma introducendoli nella discussione, anche in forma negativa, l’idea di indossare la maschera era stata seminata. Quando le mascherine sono state reintrodotte come strumento importante nella lotta contro il virus, la proposta non era più nuova.

La tecnica del “piede dentro la porta” funziona sul principio che, una volta accettata la prima richiesta, diventa più difficile rifiutare la successiva e più importante richiesta. Il confinamento “per due settimane per appiattire la curva” è stato accettato dalla maggioranza. Aveva una tempistica definita e sembrava gestibile. Ma è stato presto seguito da nuove richieste, da mesi infiniti di chiusure di attività e scuole, restrizioni alla circolazione, chiese chiuse e isolamento.

Dodsworth sostiene che la scienza comportamentale non si occupa più principalmente di prevedere il comportamento umano. Il suo mandato è ora quello di influenzare e dirigere il comportamento. E i governi hanno mostrato un appassionato interesse alla possibilità di poterlo fare.

In Gran Bretagna il Behavioral Insights Team (BIT), ufficiosamente noto come Nudge Unit, (Unità di Spinta), è stato istituito nel 2010 sotto il primo ministro David Cameron. BIT adesso è un’azienda redditizia con uffici negli Stati Uniti, in Francia, in Australia e in Canada.

Il Canada non ospita solo un ufficio BIT a Toronto; ha una propria unità operativa. Un articolo del Toronto Star del febbraio 2021 riportava che la dott.ssa Teresa Tam, capo della sanità pubblica canadese, aveva fatto riferimento a un team di analisi comportamentale situato all’interno del Privy Council Office (Ufficio riservato del Consiglio). Si chiama Impact and Innovation Unit ed è stato istituito nel 2017. Susan Delacourt di Star osserva che il ruolo svolto dall’Impact Unit nella messaggistica Covid canadese è un “esperimento di scienze sociali” che “potrebbe aver fornito al governo indicazioni su come modificare il comportamento dei cittadini per altre grandi questioni globali, come ad esempio il cambiamento climatico”.

Prima della pandemia, le “spintarelle” potevano riguardare aspetti piuttosto banali: un invito a mangiare le nostre cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura, ridurre gli sprechi alimentari o presentare in tempo le dichiarazioni dei redditi. In tempi di Covid questi team stanno orchestrando campagne più drammatiche per ottenere il pieno rispetto delle misure di salute pubblica e fornire ai politici spunti convincenti per difendere queste misure nei pubblici dibattiti. Le loro campagne spesso alimentano la paura e trasformano in capri espiatori i non accondiscendenti.

A titolo illustrativo, Dodsworth cita un “documento di discussione” presentato allo Scientific Advisory Group dal suo sottogruppo sui comportamenti pandemici il 23 marzo 2020: “Deve essere aumentato il livello percepito di minaccia personale tra coloro che sono compiacenti, utilizzando incisivi messaggi emotivi. ”

All’inizio erano coloro che non portavano la mascherina, chi violava la quarantena, i giovani che si riunivano per delle feste casalinghe e i religiosi, a risultare i “covidioti” responsabili dell’aumento del numero e dell’ “assassinio della vecchietta”. Pochi mesi fa, un editoriale pubblicato dal giornale Israeliano, Ha’aretz ha descritto ultra-ortodossi ebrei che non seguono le regole dello Stato come “insorti Covid” e “terroristi”.

Oggi, circa tre mesi dopo la pubblicazione del suo libro, Dodsworth si è dimostrata preveggente nel prevedere che i non vaccinati sarebbero stati condannati come “sconsiderati, socialmente irresponsabili o stupidi”.

È una critica del lockdown. Alcuni potrebbero trovare inverosimile paragonare la manipolazione dell’opinione pubblica da parte del governo con il comportamento di una setta. Ma questo non è un libro sull’etica o sull’utilità dei lockdown. È un libro che pone domande rilevanti sugli effetti negativi a lungo termine di una campagna di paura condotta deliberatamente dal governo. Indaga sul ruolo svolto in questa campagna dai media, sia mainstream che social. E scandaglia il ruolo di "psicocrati” non eletti nella progettazione e nella realizzazione della campagna.

A State of Fear solleva anche la questione del “perché”: qual’è lo scopo di questa campagna? Dodsworth non pensa che si tratti solo di gestire il Covid. Lei pensa che esacerbando la paura intorno al Covid i governi (o chi fa loro da “consulente”) stiano costruendo nei cittadini una memoria subcosciente di compiacente servilismo, magari per prepararli a sacrifici futuri che saranno richiesti in una guerra contro il cambiamento climatico.

La sua richiesta di discutere pubblicamente di questi argomenti non dovrebbe rimanere inascoltata. Ha dimostrato che “la struttura della scienza comportamentale per costringere la popolazione a conformarsi all’essere confinata implicava potenti tecniche che meritano un pubblico consulto”. I suoi timori per il futuro, se tale dibattito non avrà luogo, sono timori che condivido.

Ma insieme a quei ricordi delle domeniche pomeriggio stesi davanti a Animal Kingdom ad ascoltare Marlin Perkins, c’è un altro ricordo che mi torna in mente, con una voce diversa.

Nel 1978, nella sua Messa di inaugurazione, San Giovanni Paolo II iniziò il suo pontificato con il clamoroso appello che sarebbe diventato il segno distintivo del suo ministero pontificio: “Non abbiate paura!” Più tardi, in Varcare la soglia della speranza, rileverà che in un certo senso si trattava di «un’esortazione rivolta a tutti gli uomini, un’esortazione a vincere la paura nell’attuale situazione mondiale».

Giovanni Paolo II sapeva dalla sua esperienza in Polonia cosa significasse vivere in uno stato di paura. Sapeva anche, dalla sua esperienza con Dio, che non c’è motivo per noi di sentirci in uno stato di paura.

Ha esortato “Non abbiate paura di ciò che voi stessi avete creato, non abbiate paura di tutto ciò che l’uomo ha prodotto e che ogni giorno diventa più pericoloso per lui! Infine, non abbiate paura di voi stessi”.

https://www.marcotosatti.com/2021/08/09/stato-di-paura-siamo-manipolati-da-scienziati-comportamentali/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.