Autore Topic: Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare  (Letto 1233 volte)

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Offline Vicus

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Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« il: Luglio 18, 2021, 01:16:14 am »
Un amico, vi giuro persona colta e imbevuta di cultura di destra, e intelligente (vi assicuro), dopo la partita di calcio mi ha mandato questo tweet esultante:

“Sconfitti gli scismatici. Gli imperialisti. La demoplutocrazia massonica”

Gli ho risposto che confermava quel che dicono di noi gli inglesi: che perdiamo le guerre come fossero partite di calcio, e le partite di calcio come se perdessimo una guerra. Mi ha replicato piccato, senza nemmeno accorgersi che era lui ad attribuire alla partita un valore di vittoria bellica: contro la demoplutocrazia massonica, addirittura contro gli scismatici, cosa che gli inglesi sono da Enrico VIII.

Sono naturalmente vittorie fantastiche, oniriche, che riflettono una profondissima frustrazione: la sofferenza di essere un non-popolo, che trova una (immaginaria) unità solo a negli stadi internazionali, e invece si divide e spacca in tutte le cose importanti. Basta pensare a come ci si spacca sul fatale e pericolosissimo, per la libertà di pensiero, ddl Zan; senza possibilità di mediazione. Per contro, la vittoria calcistica viene interpretata da certi media come un altro successo del nuovo governo Mario Draghi, come un merito di Mattarella. Delirio. Ma ha un motivo.

Il motivo lo disse Metternich, descrivendo – come noto senza nessun intento spregiativo, ma descrivendo una situazione di fatto – nella celebre frase:

«La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle».

Si consideri qui la seconda frase: si chiamava Italia, allora, una qualificazione linguistica. Più precisamente: era una unità linguistica mantenuta dalla classe colta, quella specifica classe che sta come un velo sottile al disopra del popolo italiano: i letterati. Come tutti – come i napoletani istruiti, come i veneziani, come i romagnoli colti eccetera – Alessandro Manzoni si esprimeva quotidianamente in dialetto milanese; come per Cavour, il francese gli era più consono e consueto; solo che volendo scrivere il romanzo “nazionale”, sentì il bisogno di “lavare i panni in Arno”, stare a Firenze per imbeversi della ricchezza linguistica che i colti hanno scelto come “lingua comune”, avendola imparata sugli scritti di Dante e ancor più di Petrarca.

Insomma l’Italiano non è come lo spagnolo la lingua di Madrid, la capitale politica, la lingua di quelli che prendono decisioni, armano caravelle, muovono i tercios, assegnano encomiendas; è la lingua dei letterati. Inetti all’azione, che quando si occupano di politica, sono soggetti a mode libresche, invariabilmente venute dall’estero. Quando scriveva Metternich, la moda dei giovani ricchi e colti italiani – Manzoni compreso – era il “patriottismo”, idea di cui gli intellettuali dell’epoca erano tributari della Massoneria francese – che l’aveva instillata con specifiche operazioni propagandistiche allo scopo di spaccare l’unione di “trono ed altare” (lo stato pontificio, gli Absburgo a Vienna, i Romanov in Russia) – ; non un’idea autoctona italiana, né aspirazione del popolo italiano – quello che parlava i dialetti locali e andava Messa con fede. Al patriottismo, il popolo è stato estraneo fino all’epoca del fascismo (che attuò la “nazionalizzazione delle masse”); una nazionalizzazione in parte melodrammatica, ossia recitata e posticcia, che non resse alla guerra vera – che non è un coro dell’ Aida.

Oggi, fateci caso, assistiamo allo stesso fenomeno. Oggi l’ultima moda della classe colta progressista è la “lotta all’omotransfobia”, alla teoria del gender e del cambiamento di sesso trans, cascame ideologico che viene esclusivamente dagli Usa ed è stata adottata come dottrina ufficiale dall’eurocrazia, che la impone con la persecuzione all’Ungheria – e a chiunque vi si opponga.  Esattamente come allora la moda-patria non veniva “dal basso”, da una pulsione basale dei popoli italiani, così oggi non è il popolo che chiede questi “nuovi diritti” per gli LGBT; non ha capito nemmeno cosa sono. Il popolo è solo passivamente soggetto all’impostura pandemica, soggetto alle armi di distrazione di massa di cui l’eurocalcio è il principale – per qualche giorno. Non vede l’abisso verso cui l’ha portato la gestione di Speranza e Draghi della “pandemia”: la disoccupazione per milioni di loro, e l’imminente crack del sistema pensionistico, che è finanziato dai lavoratori attuali coi contributi sociali, che i disoccupati e gli irregolari non pagano più. Sentite mai affrontare questo tema dalle TV? No, si parla di calcio e di pandemia, di variante D e del calcio.

E il colto di destra, in fondo, che sente oniricamente vendicato sulla perfida Albione, in fondo non fa che aderire alla “penultima moda”.

Triste, anzi abissale la sorte di un popolo che ha una simile “classe colta” che segue le mode ideologiche e gliele impone.

https://www.maurizioblondet.it/infelice-il-paese-che-ha-questa-classe-colta/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #1 il: Luglio 18, 2021, 09:01:35 am »
Citazione
Il popolo è solo passivamente soggetto all’impostura pandemica, soggetto alle armi di distrazione di massa di cui l’eurocalcio è il principale – per qualche giorno. Non vede l’abisso verso cui l’ha portato la gestione di Speranza e Draghi della “pandemia”: la disoccupazione per milioni di loro, e l’imminente crack del sistema pensionistico, che è finanziato dai lavoratori attuali coi contributi sociali, che i disoccupati e gli irregolari non pagano più. Sentite mai affrontare questo tema dalle TV? No, si parla di calcio e di pandemia, di variante D e del calcio.

Dunque, un conto è parlare di "esagerazione pandemica", e già sarebbe un altro discorso parzialmente condivisibile, e un conto è parlare di "impostura pandemica", ovvero fare i soliti discorsi complottisti.
Altrettanto ridicolo è che, come al solito, questa "impostura" venga descritta come un qualcosa di "tipicamente italiano".
No, basta cazzate, perché quella del Covid è una problematica MONDIALE.


Citazione
No, si parla di calcio e di pandemia, di variante D e del calcio

Ma perché in altri paesi europei di cosa parlano ?
Di che parlano in UK, Spagna, Germania, Belgio, Olanda, etc ?
In questi giorni parlano anche dei disastri causati dalle alluvioni, che se fossero accaduti in Italia, da più parti si sarebbe detto e scritto:
"Certe cose succedono SOLO in Italia!"
Sì, infatti.
...
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Vicus

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #2 il: Luglio 18, 2021, 09:16:44 am »
Per impostura penso intenda esagerazione come dici tu, non che la pandemia non ci sia stata.
Da nessuna parte si legge "tipicamente italiano", né dice che altrove vada meglio anche se in alcuni Paesi dell'Est (Ungheria, Polonia) qualcosa si sta muovendo a differenza dell'Europa occidentale. Lo prova il fatto che verso Orban è in atto una vera e propria reductio ad Hitlerum da parte della UE.
« Ultima modifica: Luglio 18, 2021, 12:06:10 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Massimo

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #3 il: Luglio 18, 2021, 11:56:18 am »
La dico qui: GUAI se considerandoci paghi della vittoria della squadra di calcio nazionale agli Europei (del resto strameritatissima) adesso ci volessimo dimenticare del massacro che l'Europa sta progettando al risparmio, al patrimonio immobiliare, al sistema pensionistico e anche al sistema sanitario italiano sui quali la speculazione finanziaria vorrebbero metterci le mani sopra. La vera partita per l'Italia si gioca qui. E il popolo italiano dovrebbe imparare dai francesi a scendere in piazza per difendere queste cose e con esse il proprio futuro. Non solo una vittoria agli Europei di calcio. Altrimenti farebbe la figura di un popolino mediocre e squallido che quando dice: " Forza Italia" allude solo ad una squadra di calcio. Ci attende un futuro squallido e vergognoso se non reagiamo a diktat europei che vogliono ora farci fare la fine della Grecia. Se non ne siamo consapevoli e non ci comporteremo conformemente l'Europa e i poteri economici che l'hanno costruita e operano dietro ad essa ci spolperanno e non ci lasceranno neppure gli occhi per piangere. E allora non servirà a nulla rivedere la vittoria italiana a Wembley. Neppure per consolarci. Non vi saranno tempi supplementari nè rigori. La partita per dare un futuro alle giovani generazioni sarà persa per sempre e al popolo italiano occorreranno secoli per rimettersi in piedi. Avremo modo di rendercene conto già dopo l'Estate.

Offline fritz

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #4 il: Luglio 18, 2021, 12:03:51 pm »

In questi giorni parlano anche dei disastri causati dalle alluvioni, che se fossero accaduti in Italia, da più parti si sarebbe detto e scritto:
"Certe cose succedono SOLO in Italia!"
Sì, infatti.
...

Mi hai tolto le parole di bocca  :lol:

Offline Vicus

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #5 il: Luglio 18, 2021, 12:08:17 pm »
La dico qui: GUAI se considerandoci paghi della vittoria della squadra di calcio nazionale agli Europei (del resto strameritatissima) adesso ci volessimo dimenticare del massacro che l'Europa sta progettando al risparmio, al patrimonio immobiliare, al sistema pensionistico e anche al sistema sanitario italiano sui quali la speculazione finanziaria vorrebbero metterci le mani sopra. La vera partita per l'Italia si gioca qui. E il popolo italiano dovrebbe imparare dai francesi a scendere in piazza per difendere queste cose e con esse il proprio futuro. Non solo una vittoria agli Europei di calcio. Altrimenti farebbe la figura di un popolino mediocre e squallido che quando dice: " Forza Italia" allude solo ad una squadra di calcio. Ci attende un futuro squallido e vergognoso se non reagiamo a diktat europei che vogliono ora farci fare la fine della Grecia. Se non ne siamo consapevoli e non ci comporteremo conformemente l'Europa e i poteri economici che l'hanno costruita e operano dietro ad essa ci spolperanno e non ci lasceranno neppure gli occhi per piangere. E allora non servirà a nulla rivedere la vittoria italiana a Wembley. Neppure per consolarci. Non vi saranno tempi supplementari nè rigori. La partita per dare un futuro alle giovani generazioni sarà persa per sempre e al popolo italiano occorreranno secoli per rimettersi in piedi. Avremo modo di rendercene conto già dopo l'Estate.
:clapping:

Il calcio è puro circensis, uno sport per chi sta ai margini tanto della vita quanto della società
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Massimo

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #6 il: Luglio 18, 2021, 12:44:49 pm »
:clapping:

Il calcio è puro circensis, uno sport per chi sta ai margini tanto della vita quanto della società

Verissimo, caro Vicus. Ma che può dare la carica ad un popolo per una rinascita oppure essere un placebo o una droga per rassegnarsi al peggio considerandolo inevitabile e fatale. Dipende solo da noi. Come popolo.

Offline fritz

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #7 il: Luglio 18, 2021, 13:17:50 pm »
:clapping:

Il calcio è puro circensis, uno sport per chi sta ai margini tanto della vita quanto della società

Allora questo ragionamento dovrebbe valere per ogni sport. Non capisco infatti se questa tua critica e' dovuta al calcio in se', che ritengo sia un nobilissimo sport, o al calcio inteso come spettacolo sportivo che ormai ha assunto caratteristiche di portata economico-finanziaria. E per tale motivo, dovresti dire la stessa cosa anche delle Olimpiadi e quindi di qualsiasi sport a livello non piu' dilettantistico/scevro dal mondo del business.


Edit

Che poi sia uno sport di chi sta ai margini della vita e della societa' mi sembra un'altra affermazione un po' classista, e anche lontana dalla realta'. Gli Agnelli, Berlusconi o un Mantovani a me non sembrano persone come da tua descrizione, ma tutt'altro.

Edit II

Se vogliamo davvero individuare gli sport praticati da persone ai margini della societa', di sicuro non vi e' il calcio, bensi' gli sport da combattimento. Questa cosa e' nota a chiunque sia entrato anche solo una volta in vita sua in una palestra.

Offline Vicus

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #8 il: Luglio 18, 2021, 14:58:13 pm »
Traduzione da Mechanical Bride, ed. Vanguard Press:

BASEBALL
Sarebbe difficile identificare il tipo di partecipazione degli spettatori nel baseball, il preciso carattere dell'evocazione e della scarica emotiva che viene conseguita . Come nella maggior parte degli sport moderni, l'entità numerica della folla che assiste al rituale è un importante ingrediente nell'effetto ottenuto . L'identificarsi con giocatori individuali di rilievo mentre si è al sicuro nell'anonimato della massa è parte dello spettacolo.

FOOTBALL AMERICANO
Si mette in rilievo parte del carattere della magia del baseball quando lo si contrappone al football americano. In quest'ultimo, quando di tratti di gioco universitario, i giocatori e gli spettatori sono in un rapporto diverso da quello del baseball. I giocatori sono studenti universitari, selezionati, per così dire, dal pubblico . Vi è una perfetta identificazione fra giocatori e spettatori. Inoltre, il football è meno statistico del baseball. Il suo richiamo drammatico è più dovuto alla sua forza bruta che all'abilità e al caso . È una celebrazione rituale della vita universitaria vista attraverso gli occhi degli « anziani » da un lato, mentre dall'altro il football offre ai giovani una sorta d'assaggio in anteprima del vero mondo degli affari. Lo spettatore del baseball è solitamente anche un semplice spettatore del mondo degli affari. Ma lo spettatore del football universitario è più tipicamente un partecipante vero e proprio del gioco degli affari.

CALCIO E RUGBY
In Inghilterra lo stesso contrasto può essere notato tra il pubblico del rugby e quello del calcio. Quest'ultimo è un gioco professionistico da grandi folle che stanno ai margini tanto della vita quanto dello sport . Il pubblico del rugby consiste in persone relativamente privilegiate che sono spettatori dello sport ma partecipi del mondo degli affari e della società.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline fritz

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #9 il: Luglio 18, 2021, 16:09:03 pm »
Traduzione da Mechanical Bride, ed. Vanguard Press:

BASEBALL
Sarebbe difficile identificare il tipo di partecipazione degli spettatori nel baseball, il preciso carattere dell'evocazione e della scarica emotiva che viene conseguita . Come nella maggior parte degli sport moderni, l'entità numerica della folla che assiste al rituale è un importante ingrediente nell'effetto ottenuto . L'identificarsi con giocatori individuali di rilievo mentre si è al sicuro nell'anonimato della massa è parte dello spettacolo.

FOOTBALL AMERICANO
Si mette in rilievo parte del carattere della magia del baseball quando lo si contrappone al football americano. In quest'ultimo, quando di tratti di gioco universitario, i giocatori e gli spettatori sono in un rapporto diverso da quello del baseball. I giocatori sono studenti universitari, selezionati, per così dire, dal pubblico . Vi è una perfetta identificazione fra giocatori e spettatori. Inoltre, il football è meno statistico del baseball. Il suo richiamo drammatico è più dovuto alla sua forza bruta che all'abilità e al caso . È una celebrazione rituale della vita universitaria vista attraverso gli occhi degli « anziani » da un lato, mentre dall'altro il football offre ai giovani una sorta d'assaggio in anteprima del vero mondo degli affari. Lo spettatore del baseball è solitamente anche un semplice spettatore del mondo degli affari. Ma lo spettatore del football universitario è più tipicamente un partecipante vero e proprio del gioco degli affari.

CALCIO E RUGBY
In Inghilterra lo stesso contrasto può essere notato tra il pubblico del rugby e quello del calcio. Quest'ultimo è un gioco professionistico da grandi folle che stanno ai margini tanto della vita quanto dello sport . Il pubblico del rugby consiste in persone relativamente privilegiate che sono spettatori dello sport ma partecipi del mondo degli affari e della società.

LOL, e cosa starebbe a dimostrare? Non mi risulta che tu abbia citato il Vangelo e anche se fosse, hai completamente glissato la domanda.

Se comunque affermi che negli sport da combattimento il pubblico e' gente colta significa solo che non sei mai entrato in una palestra, manco per sbaglio.

In secundis che nel mondo del calcio vi siano personaggi di alto rango sociale e' una ovvieta' che non puoi contestare, pena negare i fatti.

Offline fritz

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #10 il: Luglio 18, 2021, 16:14:42 pm »
Traduzione da Mechanical Bride, ed. Vanguard Press:



FOOTBALL AMERICANO
Si mette in rilievo parte del carattere della magia del baseball quando lo si contrappone al football americano. In quest'ultimo, quando di tratti di gioco universitario, i giocatori e gli spettatori sono in un rapporto diverso da quello del baseball. I giocatori sono studenti universitari, selezionati, per così dire, dal pubblico . Vi è una perfetta identificazione fra giocatori e spettatori. Inoltre, il football è meno statistico del baseball. Il suo richiamo drammatico è più dovuto alla sua forza bruta che all'abilità e al caso . È una celebrazione rituale della vita universitaria vista attraverso gli occhi degli « anziani » da un lato, mentre dall'altro il football offre ai giovani una sorta d'assaggio in anteprima del vero mondo degli affari. Lo spettatore del baseball è solitamente anche un semplice spettatore del mondo degli affari. Ma lo spettatore del football universitario è più tipicamente un partecipante vero e proprio del gioco degli affari.


Io comunque solo una cosa voglio sapere: ma chi minchia ha scritto un delirio del genere?  :lol:

Ma fa ridere se non fosse che in realta' c'e' da piangere ... Ma hai idea di che sport e' il football americano?  :lol:

Vabbe' Vicus, io ti ho capito da un anno a questa parte ... Capisco e ammiro comunque l'impegno che ci metti.

Offline Vicus

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #11 il: Luglio 18, 2021, 16:34:17 pm »
Fritz ho capito anche te, puoi esprimere le opinioni che vuoi ma i toni sfottò non li tollero. Sei avvertito (per la centesima volta).
Ti faccio una domanda ormai tipica qui: sei professore universitario? hai pubblicato qualcosa?
Non hai capito nemmeno il pezzo: non ha importanza il rango sociale dei proprietari di squadre calcistiche ma del pubblico medio che è il 99,9%.
In genere chi pratica altri sport ha un ruolo più attivo nella società, per esempio squadre universitarie, mentre i tifosi da stadio e i giocatori da strada molto spesso no.
Che il calcio sia il tranquillante delle masse è talmente ovvio che a una persona di media intelligenza e cultura non sarebbe neanche necessario dirlo.
Che le masse si mobilitino solo per il calcio è una realtà evidente e assodata.
Il resto serve solo a dar fiato alla bocca.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Jason

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #12 il: Luglio 22, 2021, 13:16:29 pm »
Faccio presente una cosa sola : l'unico paese europeo ad avere "obbligo" vaccinale verso gli operatori sanitari senza colpo ferire (la francia l'ha fatto ma come risultato ha ottenuto dimissioni di massa degli operatori non vaccinati, con rischio collasso del loro sistema sanitario ) è l'italia .

Mentre in Francia i vaccinati si sono schierati senza se e senza ma a fianco dei non vaccinati contro il Green Pass, in italia abbiamo sedicenti antifascisti che vorrebbero forme sottili di obbligatorietà . Gli unici (e non sono pochi, va detto) vaccinati contrari al Green Pass provengono tutti da Salvini, Meloni e Rizzo .

Ora, con questo non voglio dire che l'erba del vicino è sempre più verde (anticipando frank e fritz), ma che l'italia abbia un problema maggiore per le libertà costituzionali è un dato di fatto assolutamente incontestabile . Evidenziare delle criticità che ha in questo momento l'italia non significa essere esterofilo. Prendiamone atto e prendiamo atto che attualmente abbiamo un problema . E' inutile incazzarsi con chi evidenzia ciò .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re:Articolo critico sugli italiani. Ma che fa pensare
« Risposta #13 il: Luglio 23, 2021, 18:19:39 pm »
E' inutile incazzarsi con chi evidenzia ciò .

Ti faccio presente che io non litigo mai sul web e se proprio devo incazzarmi lo faccio a quattr'occhi.
Perciò, tranquillo.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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