Autore Topic: Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici  (Letto 9193 volte)

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https://www.totalitarismo.blog/serial-killer-sommersi-dalle-lettere-damore-delle-ammiratrici/amp/

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I serial killer sono noti per avere numerose ammiratrici: ecco alcuni assassini noti per aver intrapreso una fitta corrispondenza dietro le sbarre con le proprie “fan”.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #1 il: Giugno 13, 2021, 13:53:52 pm »
Un fenomeno già stranoto e arcinoto: i maschi che ammazzano le donne spesso e volentieri suscitano il rispetto e l'amore femminile oltre all'adorazione femminile. Si pensi a quello che è successo a Izzo che con la sua carriera di serial killer (e serial raper) ha ricevuto una vera e propria quantità industriale di lettere di ammiratrici che i bravi uomini e bravi ragazzi se la sognano. E non c'entra la "cultura" del posto. Una simile condotta femminile è trasversale: un fenomeno del genere accade in Italia, come in Scandinavia e negli USA. Non ha nulla a che vedere con il "retaggio patriarcale" come delirano femministe e sociologi. Ha a che vedere con la natura femminile. Punto e basta. Già ebbi occasione di dirlo in un altro thread: se invece di venire da secoli di "patriarcato" (peraltro inevitabile, data l'incapacità storica delle donne di mantenersi e di difendersi da sole), fossimo usciti direttamente dal Giardino dell'Eden il comportamento femminile sarebbe tale quale. La vocazione femminile è quella del rispetto adorante verso il maschio alfa che non ha paura di ammazzare e lo fa più volte e senza rimorsi. E che ammazzi anche e soprattutto le donne le quali si conoscono bene e capiscono perfettamente perchè un uomo le ammazzi. Una volta udii una donna dire ad un un suo conoscente allibito: "Ma come fate voi uomini a sopportarci?". Di qui l'ammirazione per il "femminicida" per il quale le femministe inutilmente cercano di diffondere l'odio presso la popolazione femminile che di detestare l'omicida e lo stupratore seriale di donne non ne vuole evidentemente proprio sapere. E che non mi si venga a dire che quelle che provano un simile sentimento sono delle poverette che avrebbero bisogno di uno psichiatra. Le donne e le ragazze affette dalla fregola per il femminicida provengono da tutte le classi sociali, da tutte le condizioni economiche e da tutti i percorsi di vita. E non sono affatto desiderose di "cambiare" o "convertire" il serial killer al rispetto verso le donne. A loro il tipo piace in quanto tale e così com'è. Anzi, se per assurdo, riuscissero davvero a cambiarlo e a convertirlo, smetterebbero immediatamente di desiderarlo e di apprezzarlo. Bisognerebbe sottoporre queste riflessioni agli zerbini e a quei maschi idioti affetti da zerbinismo. Ma sarebbe immane impresa e vana operazione: è molto più facile guarire una femmina dall'infatuazione per un serial killer che guarire un maschio idiota dallo zerbinismo.

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #2 il: Giugno 13, 2021, 14:44:04 pm »
Massimo
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E non c'entra la "cultura" del posto. Una simile condotta femminile è trasversale: un fenomeno del genere accade in Italia, come in Scandinavia e negli USA. Non ha nulla a che vedere con il "retaggio patriarcale" come delirano femministe e sociologi. Ha a che vedere con la natura femminile. Punto e basta.

Beh, credo ricorderai bene che io, già nel 2014, scrivevo in questo forum che "la natura femminile è la stessa ovunque, in ogni tempo e in ogni luogo".
E lo scrivevo proprio in risposta a quegli illusi convinti che certi comportamenti femminili siano tipicamente... italiani!  :doh:
Merdate del genere son soliti scriverle tuttora su facebook numerosi uomini,* fra i quali un tizio originario di un paese dell'est.
Il che mi fa pure ridere, perché in era pre-questione maschile (per me, ovviamente) ebbi modo di frequentare e conoscere bene delle femmine dell'est, sicché posso tranquillamente affermare che le suddette non sono affatto migliori delle italiane.
Anzi...


@@

* Ho le mie fonti.
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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #3 il: Giugno 13, 2021, 15:11:47 pm »
Massimo
ebbi modo di frequentare e conoscere bene delle femmine dell'est, sicché posso tranquillamente affermare che le suddette non sono affatto migliori delle italiane.
Anzi...


@@

* Ho le mie fonti.

Anzi, ancora più delle femmine italiane (il che è tutto dire) quelle dell'Est Europa guardano L'aspetto economico. Per cui......alla larga!!!

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #4 il: Giugno 13, 2021, 15:16:51 pm »
Eh, appunto ho scritto "anzi"... proprio perché sono ancora più parassite e pretenziose delle italiane.
Un esempio recentissimo: un mio conoscente ultra quarantenne frequenta da alcuni mesi una 28enne originaria di Focsani,
https://it.wikipedia.org/wiki/Foc%C8%99ani
la quale è solita dirgli che nel suo paese "è l'uomo che deve provvedere a mantenere la donna".*
Ma non l'uomo italiano; no, l'uomo in genere, quindi rumeno, moldavo, albanese, greco, macedone, italiano, etc.
Per dire: un' italiana un caffè te lo offre pure e magari ti paga pure una cena (certo, non è la norma...), ma le con le tipe dell'est dimenticalo proprio.
Il problema è farlo capire agli illusi convinti che... "le femmine del vicino sono sempre più verdi".

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* Trattasi di discorsi che conosco molto bene da lustri.
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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #5 il: Giugno 13, 2021, 15:28:53 pm »
Più che verdi.....le femmine del vicino sono reputate dai fessi nazionali più disponibili a spalancare le gambe e a mostrare...la nera peluria! 

Offline Vicus

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #6 il: Giugno 13, 2021, 15:45:15 pm »
Alle femministe che dicono che la fan hanno problemi basta chiedere: cosa pensare del fatto che un criminale ha migliaia di ammiratrici?
Cosa c'entri il patriarcato proprio non lo so ma è noto (sui social abbondano pure i meme) che le donne oggi (ANCHE di ottima famiglia e insospettabili) hanno spesso un debole per comportamenti devianti: uomini violenti, tossicomani, immigrati integralisti con le donne, ecc.
Non penso sia la natura femminile perché è un tratto proprio delle società moderne "avanzate". Le nostre nonne non ammiravano quei soggetti.

Le donne dell'Est sono anche peggiori delle italiane: molto più pretenziose, presuntuose e ingestibili. Purtroppo gli uomini si fermano alla prima impressione, quella che fa una donna quando deve vendere lo spettacolo al pollo, per cui leggo spesso un gran bene di Ucraina, Polonia, Sudamerica (dove la bigamia è diffusissima) e altri paradisi esotici.
Alcuni arrivano ad esibire selfie di "brave ragazze" con l'aria di consumate battone.


Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #7 il: Giugno 13, 2021, 18:31:54 pm »
Non penso sia la natura femminile perché è un tratto proprio delle società moderne "avanzate". Le nostre nonne non ammiravano quei soggetti.

E invece è proprio la natura femminile, caro Vicus. La quale spinge le donne verso uomini violenti, pericolosi, persino marginali che però danno a loro l'occasione di vivere emozioni forti e fantasie elettrizzanti. Lo si è visto quando nell'antica Roma uomini erano costretti a combattere come gladiatori: le donne romane stravedevano per questi disgraziati che però affrontavano la morte quotidianamente. Ricche matrone pagavano bene per passare una notte con i loro campioni preferiti. I quali erano solo dei disgraziati costretti a battersi per il puro divertimento della folla. Ma siccome rischiavano la vita regolarmente in un'epoca in cui i "cittadini romani" con la "pax romana" non la rischiavano più (a parte quegli sfigati che per avere la cittadinanza romana si arruolavano nell'esercito e dovevano passarvi ben venti anni a combattere sulle frontiere in posti dimenticati da Dio) le donne romane si eccitavano delle loro imprese e sbavavano loro dietro (ovviamente quando e finchè vincevano i combattimenti). Poi, dirai tu, è arrivato il cristianesimo e la Chiesa Cattolica Romana. Ma l'indole femminile non cambiò. Proprio nel medioevo abbiamo l'esempio di Margherita Boninsegna che abbandonò la famiglia per seguire l'eretico poi passato alla Storia come Frà Dolcino fino al punto da abbracciarne le idee e morire sul rogo insieme a lui. Ora, Margherita non era una trovatella o una contadina, ma era di famiglia nobile di rigorosa fede cattolica la quale per desiderio di avventura e di pura evasione da una vita prevedibile e piatta non esitò a preferire una vita pericolosa insieme ad un eretico, continuamente in fuga dalle inevitabili persecuzioni fino alla tragica fine. Poi abbiamo l'esempio di Mary Read, figlia di un pastore protestante, la quale visse come una ragazza virtuosa fino a quando un giorno arrivò dalle sue parti un pirata e lei non esitò un attimo ad intraprendere una carriera peccaminosa e pericolosa di amante di un pirata prima e poi di piratessa lei stessa, schifando la vita virtuosa e noiosa che le era così congeniale fino al giorno prima. Esempi del genere ce ne sono stati nei secoli a bizzeffe, ma questi bastano a farti capire, caro Vicus, che il cattolicesimo e la Chiesa Cattolica (e anche il protestantesimo, se è per questo) non ha affatto "educato" o "rieducato" le donne: le ha semplicemente tenute a freno. E non a caso il femminismo rimprovera il patriarcato non di aver imposto alle donne compiti sgraditi (in fondo anche agli uomini erano imposti compiti che oltre ad essere sgraditi erano anche pericolosi) ma di aver "represso il desiderio delle donne". Per l'appunto. Desiderio represso storicamente che adesso, liberato, esplode con i suoi connaturati effetti devastanti. La Storia delle donne del passato "virtuose" va ridimensionata con la constatazione che a queste donne "virtuose" era difficile, se non proprio del tutto controproducente diventare trasgressive. E' simile alla storia delle suore del convento; certo che sono virtuose finchè restano nel convento: bisognerebbe portarle in discoteca o in uno spettacolo di streap maschile e poi vedere quello che combinano. Oggi le donne combinano quello che avrebbero tanto desiderato combinare nei secoli passati ma che non hanno potuto. Oggi invece possono farlo. E i cretini, soprattutto di sesso maschile, considerano il fenomeno "rivoluzionario" invece di considerarlo quel fatto reazionario che invece è.

Offline Vicus

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #8 il: Giugno 13, 2021, 20:08:12 pm »
Di tutte le risposte scelgo la più impopolare ma anche la più stimolante: i guai di oggi somo dovuti a eresie non riconosciute come tali. L'eresia non è semplice negazione di un dogma, ma distorsione del pensiero logico e del senso della realtà.
Il '68 è una riedizione del movimento dolciniano. L'abulia e l'apatia del genere maschile, che ha rinunciato a prendere parte attiva nella storia in favore nella perenne ricerca del sollazzo, è l'incarnazione dell'eresia marcionita e carpocraziana:
https://www.coscienzamaschile.com/index.php?topic=2141.0
Secondo queste filosofie bisognava mettere in comune i beni quanto i corpi. Questo collettivismo orgiastico, radicale, avrebbe fatto nascere come per magia "l'uomo nuovo".
E' il Paese dei Balocchi di Collodi, ma anche la Maga Circe di Omero, che conducono invariabilmente all'asinificazione e alla porcificazione umane.
La società dei consumi incarna un sogno antico: il Giardino delle Delizie, luogo del vizio felice, le cui regole sono state dettate una volta per tutte dagli gnostici libertini del secondo secolo, specie da Carpocrate ed Epifane, anche se Fourier le ha perfezionate a metà del ‘700. Il Giardino delle Delizie, per costoro, è la società futura: da costruire attraverso la trasgressione volontaria delle leggi umane, fino alla completa liquefazione del carattere maschile e della paternità (vhe le femministe più all'avanguardia vogliono "multipla").

Qui invece, ricorre spesso la dottrina del servo arbitrio applicata alla donna: l'essere umano è intrinsecamente malvagio e dev'essere costantemente represso da un governo occhiuto e dispotico (quali erano appunto i regimi protestanti).
Non dico che nella natura umana non ci sia anche un'inclinazione al male o che le donne non vadano tenute a freno.
Ma suggerire che anche le nostre nonne se avessero potuto sarebbero scappate con l'ergastolano fa il paio con la teoria femminista della maschilità tossica e rafforza il divario tra i sessi invece di proporre una società che funzioni, con valori maschili.
Simili casi un tempo erano rari, e matrone e dolciniane si riferiscono appunto a eresie e periodi di decadenza.

Una cosa sola azzoppa i movimenti maschili: non riuscire a espellere da sé le istanze radicali, femministe e sessantottine che ha introiettato a tal punto da considerarle irrinunciabili.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #9 il: Giugno 13, 2021, 20:46:13 pm »
Di tutte le risposte scelgo la più impopolare ma anche la più stimolante: i guai di oggi somo dovuti a eresie non riconosciute come tali. L'eresia non è semplice negazione di un dogma, ma distorsione del pensiero logico e del senso della realtà.
Il '68 è una riedizione del movimento dolciniano. L'abulia e l'apatia del genere maschile, che ha rinunciato a prendere parte attiva nella storia in favore nella perenne ricerca del sollazzo, è l'incarnazione dell'eresia marcionita e carpocraziana:
https://www.coscienzamaschile.com/index.php?topic=2141.0
Secondo queste filosofie bisognava mettere in comune i beni quanto i corpi. Questo collettivismo orgiastico, radicale, avrebbe fatto nascere come per magia "l'uomo nuovo".
E' il Paese dei Balocchi di Collodi, ma anche la Maga Circe di Omero, che conducono invariabilmente all'asinificazione e alla porcificazione umane.
La società dei consumi incarna un sogno antico: il Giardino delle Delizie, luogo del vizio felice, le cui regole sono state dettate una volta per tutte dagli gnostici libertini del secondo secolo, specie da Carpocrate ed Epifane, anche se Fourier le ha perfezionate a metà del ‘700. Il Giardino delle Delizie, per costoro, è la società futura: da costruire attraverso la trasgressione volontaria delle leggi umane, fino alla completa liquefazione del carattere maschile e della paternità (vhe le femministe più all'avanguardia vogliono "multipla").

Qui invece, ricorre spesso la dottrina del servo arbitrio applicata alla donna: l'essere umano è intrinsecamente malvagio e dev'essere costantemente represso da un governo occhiuto e dispotico (quali erano appunto i regimi protestanti).
Non dico che nella natura umana non ci sia anche un'inclinazione al male o che le donne non vadano tenute a freno.
Ma suggerire che anche le nostre nonne se avessero potuto sarebbero scappate con l'ergastolano fa il paio con la teoria femminista della maschilità tossica e rafforza il divario tra i sessi invece di proporre una società che funzioni, con valori maschili.
Simili casi un tempo erano rari, e matrone e dolciniane si riferiscono appunto a eresie e periodi di decadenza.

Una cosa sola azzoppa i movimenti maschili: non riuscire a espellere da sé le istanze radicali, femministe e sessantottine che ha introiettato a tal punto da considerarle irrinunciabili.

L'indole femminile, caro Vicus, si infischia di queste tue valutazioni storiche e teologiche. Essa è quella che aveva già correttamente definito Massimo Fini: orgiastica, dionisiaca, baccante ed esaltatrice dell'istinto vitale come il "prius" rispetto al quale tutto il resto non vale.

Offline Vicus

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #10 il: Giugno 13, 2021, 20:52:14 pm »
Sì anche, ma non è vero che qualunque donna appena lasciata libera si dà alle orge. Dipende MOLTO da come è stata educata, specialmente se ha avuto un PADRE degno di questo nome
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #11 il: Giugno 13, 2021, 20:57:53 pm »
E' la cultura a mettere un freno alla natura, quindi all'indole femminile (e maschile) nei suoi aspetti più indesiderati e nocivi per gli stessi esseri umani.
Viceversa uomini e donne non avrebbero alcun bisogno di essere educati.
In sostanza fu il patriarcato a mettere un freno alle donne.
Finito il patriarcato è emersa tutta la "meraviglia femminile".

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #12 il: Giugno 13, 2021, 21:15:44 pm »
Sì tutto vero, l'unica cosa è che gli esseri umani non sono (sempre) belve feroci che appena liberate azzannano qualcuno. Almeno non lo sono sempre stati anche se oggi forse è proprio così.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #13 il: Giugno 13, 2021, 21:22:02 pm »
Sì tutto vero, l'unica cosa è che gli esseri umani non sono (sempre) belve feroci che appena liberate azzannano qualcuno. Almeno non lo sono sempre stati anche se oggi forse è proprio così.

Vicus, nei secoli e millenni passati c'erano molti più morti ammazzati di oggi.
La specie umana è quello che è.
Per il resto nessuno ha scritto che all'epoca si scannassero sempre e comunque, ma di certo era un mondo decisamente più violento.

@@

Questo è ciò che scrisse uno dei vecchi della QM.

https://questionemaschile.forumfree.it/?t=10006120
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STRIDER*
view post Inviato il 11/8/2006, 18:44 
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Spesso, parlando con delle persone anziane, mi capita di sentirmi dire:"Oggi non c'è più rispetto, oggi i giovani sono tutti maleducati e irrispettosi, una volta c'era più rispetto per gli anziani, ai miei tempi c'era meno violenza, ecc., ecc.".
Bene.
Qualche giorno fa, mentre ero a casa di un amico, mi è capitato fra le mani un vecchio numero di FOCUS EXTRA (n.13 - primavera 2003), che gli ho immediatamente "sequestrato".
Per quale ragione? Be', perchè all'interno vi è pubblicato un interessante articolo intitolato:
"AI MIEI TEMPI..."
"Nel 1861, a Napoli, c'erano 70 delitti ogni 100 mila abitanti. Oggi in Italia sono meno di 4, negli Usa circa 10, a Rio de Janeiro 65".
----------------------------------------
Esiste davvero un'emergenza sociale in Italia?
Ha ragione chi rimpiange il passato e parla di
criminalità dilagante? O la paura non è che
l'effetto del bombardamento di notizie cui
siamo sottoposti dai mezzi d'informazione?
"Se da un lato è vero che in alcuni periodi,
anche recenti, gli omicidi sono aumentati"
risponde Isabella Merzagora Betsos, docente
di Criminologia alla facoltà di Medicina dell'Università
di Milano "è pur vero che prendendo in considerazione
intervalli temporali più ampi il fenomeno appare
decisamente in calo". Nonostante i dati relativi
all'Ottocento siano in genere poco attendibili
e coerenti, Merzagora ha mostrato che nel
nostro Paese si è passati da un tasso di 20
omicidi volontari (tentati o consumati) ogni
100 mila abitanti nel 1880, ai 3,83 del 2001.
Il dato, che nel 1900 era già sceso quasi a 10,
è arrivato sotto i 3 nel 1963, per poi risalire
leggermente. "Il grafico" fa notare Merzagora
"mostra una flessione dei crimini prima e durante
le due guerre mondiali, e una forte crescita
all'indomani (nel '45 si arrivò a un tasso di 28,52
omicidi ogni 100 mila persone). Il calo era dovuto
alla chiamata alle armi dei giovani, allo spopolamento
delle città, alla diminuzione della disoccupazione
grazie allo sviluppo dell'industria bellica; il successivo
incremento, invece, si spiega con la depressione
economica, le difficoltà di integrazione dei reduci,
la più facile reperibilità di armi. Nell'ultimo quarto
di secolo sono diminuiti anche gli omicidi a scopo
di furto o rapina, passati dai 202 del 1975 ai circa
40 attuali, mentre sono aumentati gli assassini di mafia.
"Una volta, nel mondo contadino" dice Merzagora
"i problemi di confine dei campi o di tradimento
coniugale si risolvevano a schioppettate. Oggi si
va dal giudice". Anche secondo Cary Cooper, psicologo
comportamentale dell'Università di Manchester, il
livello di violenza nella società non è aumentato.
"A cambiare è stata la percezione che ne abbiamo".
Una combinazione di fattori, compresa una maggiore
copertura da parte dei mass media anche degli episodi
di piccola criminalità, ci ha reso più sensibili al problema
della sicurezza. Ma Cooper, statistiche alla mano, sottolinea
come il rischio di essere derubati o aggrediti sia molto
più basso di quanto la gente immagina. Se in Gran Bretagna
una persona su 7 ammette di aver paura di essere rapinata,
solo una ogni 200 lo sarà effettivamente. Parimenti,
il 25% delle donne teme di essere stuprata, mentre la
possibilità che accada è dello 0,078%. Anche gli automobilisti
si preoccupano troppo. Uno su 5 ritiene probabile che
il suo veicolo venga rubato, ma è una realtà solo per
1 su 70. "Spesso, concentrandoci su ciò che è assente
dalla nostra vita, in questo caso il crimine, finiamo per
temerlo di più" conclude Cooper.

Michele Scozzai
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici
« Risposta #14 il: Giugno 13, 2021, 21:49:50 pm »
C'è chi addirittura chi, come Massimo Fini, ipotizza che la diminuzione dei delitti di sangue sia da scrivere al venir meno della vitalità degli esseri umani occidentali e degli uomini occidentali in particolare. Quindi, un fenomeno non del tutto positivo.