Autore Topic: E' morto Franco Battiato. Rispetto a chi disse: "Ci sono troie in parlamento!"  (Letto 2869 volte)

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Online Massimo

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Ho appreso appena adesso la ferale notizia che è deceduto Franco Battiato, un vero campione delle musica italiana, da molti gratificato con l'appellattivo "Il Maestro" e se lo merita per davvero! Era un vero genio, poliedrico: le sue canzoni spaziavano dalla graffiante critica sociale e di costume al misticismo e al lirismo. Era un virtuoso che univa le suggestioni della musica orientale, araba con i contributi fonetici della musica moderna regalandoci delle sensazioni irripetibili e non c'è da meravigliarsene, venendo da una terra, la Sicilia, abituata alle culture diverse e ad amalgamarle, creando un sincretismo unico e autenticamente siciliano, fondendo creativamente influssi greci, arabi, normanni, spagnoli e francesi. Battiato ha saputo gettare un ponte tra diverse musicalità e ritmi provenienti da apporti e contributi culturali disparati, dando vita a creazioni autenticamente originali. Ma, fatte queste doverose premesse, bisogna anche ricordare che non si tirava indietro a denunciare il malcostume imperante in questo paese, malcostume che non risparmiava neppure il genere femminile, quando disse che "ci sono troie in Parlamento". Ricordo come se fosse ora le proteste trasversali che ci furono nel mondo della politica che gli costarono il posto di Assessore, del resto strameritato. Ma chi si permette di criticare le donne, soprattutto quelle impegnate in politica deve essere subito licenziato, a prescindere dal suo valore e dalle sue capacità. Così gli è accaduto di essere da un giorno all'altro detestato dal mondo femminile che lo aveva esaltato fino al giorno prima. Battiato da maschio doveva solo esaltarle, le donne. E possibilmente, nelle sue canzoni, scusarsi di essere nato maschio. Non lo ha fatto. Battiato si è comportato da Battiato, un critico feroce che non guarda in faccia nessuno e non si genuflette davanti a Sua Maestà La Donna e alla Magna Mater Dea e così è stato punito vigliaccamente con il licenziamento. Ma lui è andato avanti ugualmente per la sua strada senza scomporsi e ora ci ha purtroppo lasciato. Addio, caro Franco Battiato. Hai lasciato canzoni intramontabili e stupende e in aggiunta, un esempio da seguire. Non ti dimenticheremo.   

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Riposi in pace.  :(

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Franco è stato forse il più grande cantautore italiano di sempre. Durante un'intervista gli chiesero in modo un po' inquisitorio cosa pensava delle donne. Rispose: "Ci sono donne che hanno vinto i difetti tipici del loro sesso".
Il suo contributo alla musica pop è immenso, da ognuna delle sue canzoni emana un talento non comune.

Lo menzionò anche Blondet in uno dei suoi testi migliori, "Gli Adelphi della Dissoluzione", in cui diceva che era un "iniziato minore" di altissime cerchie esoteriche, di cui facevano parte Raffele Mattioli (che si fece seppellire nella tomba che fu di Guglielma la Boema, autoproclamatasi dio-femmina :hmm:), Enrico Cuccia, Bobi Bazlen e Giuseppe Toeplitz.
Alcuni di questi iniziati (come documentato dalle fonti dirette citate da Blondet) ritenevano con esercizi noti alle tradizioni orientali, basati sui sogni lucidi, di poter uscire dal corpo e trasportare lo spirito in luoghi lontani. Elementi di queste pratiche sono rinvenibili ne La Cura ("più veloci di aquile i miei sogni", "mi trovavo nei campi del Tennessee, come ci ero arrivato chissà").
Era allievo dichiarato di Gurdjeff, ambiguo personaggio che insegnava ai suoi adepti a "fabbricarsi l'anima" (per Gurdjeff l'anima non era immortale, andava costruita con esercizi di cui si rinvengono tracce ne Il Ballo del Potere).

Un personaggio complesso, dalle credenze discutibili. Ma il suo grandissimo talento ha lasciato una traccia duratura in questo mondo.
« Ultima modifica: Maggio 19, 2021, 01:49:48 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Franco è stato forse il più grande cantautore italiano di sempre. Durante un'intervista gli chiesero in modo un po' inquisitorio cosa pensava delle donne. Rispose: "Ci sono donne che hanno vinto i difetti tipici del loro sesso".
Il suo contributo alla musica pop è immenso, da ognuna delle sue canzoni emana un talento non comune.

Lo menzionò anche Blondet in uno dei suoi testi migliori, "Gli Adelphi della Dissoluzione", in cui diceva che era un "iniziato minore" di altissime cerchie esoteriche, di cui facevano parte Raffele Mattioli (che si fece seppellire nella tomba che fu di Guglielma la Boema, autoproclamatasi dio-femmina :hmm:), Enrico Cuccia, Bobi Bazlen e Giuseppe Toeplitz.
Alcuni di questi iniziati (come documentato dalle fonti dirette citate da Blondet) ritenevano con esercizi noti alle tradizioni orientali, basati sui sogni lucidi, di poter uscire dal corpo e trasportare lo spirito in luoghi lontani. Elementi di queste pratiche sono rinvenibili ne La Cura ("come voli d'aquila i miei sogni", "mi trovavo nei campi del Tennessee, come ci ero arrivato chissà").
Era allievo dichiarato di Gurdjeff, ambiguo personaggio che insegnava ai suoi adepti a "fabbricarsi l'anima" (per Gurdjeff l'anima non era immortale, andava costruita con esercizi di cui si rinvengono tracce ne Il Ballo del Potere).

Un personaggio complesso, dalle credenze discutibili. Ma il suo grandissimo talento ha lasciato una traccia duratura in questo mondo.

Per me la sua canzone "E ti vengo a cercare" batte in spiritualità ed intensità mistica quasi tutte le preghiere cattoliche!

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Per me la sua canzone "E ti vengo a cercare" batte in spiritualità ed intensità mistica quasi tutte le preghiere cattoliche!
La modernità è una cospirazione contro ogni forma di contemplazione.
Anche questa canzone (peraltro bellissima) scritta da Juri Camisasca, fa riferimento alle tecniche esoteriche, molto note nelle filosofie orientali, per separare (da vivi) il corpo dall'anima e visitare in sogno altre persone addormentate (i "viandanti in cerca di ospitalità"):


Il "transito dell'apparente dualità" è la vita terrena, in cui lo spirito meno evoluto sperimenta il bisogno sessuale, caratteristico dell'esistenza materiale. Il riferimento è all'Adwaita Vedanta, il Vedanta della Non-Dualità, che come altre grandi tradizioni (da Platone al cristianesimo) spiega che l'evoluzione spirituale porta a superare questo desiderio.
« Ultima modifica: Maggio 19, 2021, 01:31:53 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Notevole anche Clamori:

Clamori nel mondo moribondo
Clamori nel mondo
[Qui fa riferimento agli esperimenti nucleari in zone tropicali, come in un'altra canzone in cui parla di "idorgeni nel mare dell'oblio":]
Ciuffi d'isotopi in mano
Passeggio tra le particelle dei miei atomi
Nuclei pulsari, neutroni e quasari
Il mondo è piccolo, il mondo è grande
E avrei bisogno di tonnellate d'idrogeno
[Profetica anticipazione della Rete, la ragnatela mondiale del World Wide Web:]
Infestati di ragnatele
Pieni di minuscoli computers

[Evidente riferimento alla proverbiale espressione del battito d'ali di una farfalla in Asia che scatena un ciclone da noi; allude verosimilmente alla finanza globalizzata e alle sue conseguenze devastanti:]
Mangiando farfalle giapponesi
Mosche giganti sputano dati
Dando il totale sui disoccupati
Clamori nel mondo moribondo
Clamori nel mondo
Sangue nero di Harlem
Manometri affollati a Wall Street
Nel fango delle cifre tutto se ne va
Guerriglia nella giungla
Ma sotto un tetto di palme
Amore mio
Lunga sarà la fine
Sceicchi custodi
Di passaggi a livello nel deserto
Spargono lacrime di petrodollari
Sufi soffocati, Mullah immobili
Nel silenzio delle sparatorie
Clamori nel mondo moribondo
Clamori nel mondo

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Se ne va un grande italiano, che ha incarnato l'inventiva e la genialità del nostro popolo, oggi ridotte a ricordo di una cultura che sembra già remota come quella della Grecia, forse destinata a sparire completamente lasciando dietro di sé vestigia ingnorate e incomprensibili ai neobarbari:



Evviva il femminismo, il genderfluid, l'aborto, le ONG dell'immigrazione e la dissoluzione. Riposa in pace Franco. R.I.P. Italia.


« Ultima modifica: Maggio 20, 2021, 04:16:30 am da Vicus »
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Da alcuni articoli:

Franco Battiato: «Mi vanto di non essermi mai innamorato»
In alcune interviste Battiato aveva speso qualche parola sull’argomento, arrivando a negare l’accusa di misoginia [poteva mancare?]che gli era stata mossa.
In un’intervista di qualche anno fa a «Repubblica», il “Maestro” aveva confessato: «Mi vanto di non essere mai stato innamorato… In realtà sono stato innamorato, a sedici anni. Lei mi faceva tremare le gambe. Fu bello, perché finì lì. Un altro anno di quei tremblement mi avrebbero ucciso». E ancora: «La passione è una malattia, una zavorra che ci trascina verso il basso. Di amori veramente riusciti, a esser generosi, ce n’è uno su un miliardo». Nei suoi 76 anni di vita, Franco Battiato non ha mai avuto una moglie, né una compagna stabile. In un’intervista a «Tv Sorrisi e Canzoni» aveva spiegato di non aver voluto mai nessuna moglie al suo fianco e ne aveva spiegato i motivi, servendosi di un aneddoto curioso. Quando era giovanissimo, la ragazza, che frequentava, aveva mangiato tutto lo yogurt che lui aveva comprato per sé: «Le avrei tirato addosso una sedia. Io non potrei mai stare con qualcuno che mi dice: dove andiamo stasera? Ma tu pensa per te..
Io ho una necessità di libertà, non potrei mai litigare per un dentifricio spostato»
La vita del cantautore è stata molto particolare ma, per lungo tempo, l’artista è stato tacciato di misoginia; in una vecchia intervista, però, Battiato aveva messo un punto ai pettegolezzi sulla sua vita privata:
Vere cretinate dette da chi non sa neanche cosa voglia dire misoginia. Ho avuto molte storie, non tutte lunghe e al matrimonio non ho mai pensato. La sola idea mi fa venire voglia di spararmi.
Quando ero molto giovane e suonavo con il mio complesso, ero sempre circondato dalle donne: una volta ce n’era una sulla quale avevo puntato e una sera venne a casa mia. Ai tempi avevo pochi soldi, così uscii e comprai tre yogurt, poi andai a farmi la doccia: quando tornai fuori, scoprii che li aveva mangiati tutti e tre. Ma come, le dissi, neanche uno me ne hai lasciato? Ecco, diciamo che anime gemelle non ne ho avute
Non avrei mai voluto arrivasse questo momento. Mi fa tanto male pensare alla sua bontà alla sua ironia la sua intelligenza. Battiato era uno degli ultimi veri uomini di cultura in questa Italia mediocre e spenta. Finché è stato al mondo potevo dire che c’era qualcuno che mi capiva.
Adesso siamo alla deriva, abbiamo quasi esclusivamente cattivi esempi di egoismo utilitarismo e ignoranza. Ecco, Battiato era il contrario esatto: un leader sensibile, generoso e colto.
« Ultima modifica: Maggio 20, 2021, 13:43:53 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Da alcuni articoli:

Franco Battiato: «Mi vanto di non essermi mai innamorato»
In alcune interviste Battiato aveva speso qualche parola sull’argomento, arrivando a negare l’accusa di misoginia [poteva mancare?]che gli era stata mossa.
In un’intervista di qualche anno fa a «Repubblica», il “Maestro” aveva confessato: «Mi vanto di non essere mai stato innamorato… In realtà sono stato innamorato, a sedici anni. Lei mi faceva tremare le gambe. Fu bello, perché finì lì. Un altro anno di quei tremblement mi avrebbero ucciso». E ancora: «La passione è una malattia, una zavorra che ci trascina verso il basso. Di amori veramente riusciti, a esser generosi, ce n’è uno su un miliardo». Nei suoi 76 anni di vita, Franco Battiato non ha mai avuto una moglie, né una compagna stabile. In un’intervista a «Tv Sorrisi e Canzoni» aveva spiegato di non aver voluto mai nessuna moglie al suo fianco e ne aveva spiegato i motivi, servendosi di un aneddoto curioso. Quando era giovanissimo, la ragazza, che frequentava, aveva mangiato tutto lo yogurt che lui aveva comprato per sé: «Le avrei tirato addosso una sedia. Io non potrei mai stare con qualcuno che mi dice: dove andiamo stasera? Ma tu pensa per te..
Io ho una necessità di libertà, non potrei mai litigare per un dentifricio spostato»
La vita del cantautore è stata molto particolare ma, per lungo tempo, l’artista è stato tacciato di misoginia; in una vecchia intervista, però, Battiato aveva messo un punto ai pettegolezzi sulla sua vita privata:
Vere cretinate dette da chi non sa neanche cosa voglia dire misoginia. Ho avuto molte storie, non tutte lunghe e al matrimonio non ho mai pensato. La sola idea mi fa venire voglia di spararmi.
Quando ero molto giovane e suonavo con il mio complesso, ero sempre circondato dalle donne: una volta ce n’era una sulla quale avevo puntato e una sera venne a casa mia. Ai tempi avevo pochi soldi, così uscii e comprai tre yogurt, poi andai a farmi la doccia: quando tornai fuori, scoprii che li aveva mangiati tutti e tre. Ma come, le dissi, neanche uno me ne hai lasciato? Ecco, diciamo che anime gemelle non ne ho avute
Santo cielo, non avrei mai voluto arrivasse questo momento. Mi fa tanto male pensare alla sua bontà alla sua ironia la sua intelligenza. Battiato era uno degli ultimi veri uomini di cultura in questa Italia mediocre e spenta. Finché è stato al mondo potevo dire che c’era qualcuno che mi capiva.
Adesso siamo alla deriva, abbiamo quasi esclusivamente cattivi esempi di egoismo utilitarismo e ignoranza. Ecco, Battiato era il contrario esatto: un leader sensibile, generoso e colto.

Lo sai, caro Vicus, da dove veniva l'accusa di misoginia? Dal fatto che Battiato aveva dimostrato che si può avere una vita piena e del tutto soddisfaciente senza avere una moglie, una compagna e soprattutto senza pensare di farsi una compagna. E questo era quello che non si poteva perdonare a Battiato: era la dimostrazione che vivere bene e con soddisfazione e affermandosi nel mondo della musica e anche in altri campi senza minimamente soddisfare bisogni e aspirazioni femminili altrui non solo era possibile ma addirittura gratificante e la cosa non poteva piacere ed essere tollerata dal mondo femminista e da tutti i suoi fiancheggiatori zelanti e belanti. Infischiarsene dell'altro sesso era consentito al sesso femminile, anzi era il tipo di vita consigliata a tutte le donne, ma che lo facesse e OSASSE farlo un MASCHIO, questo era inconcepibile ed intollerabile. Che Battiato creasse musiche meravigliose che facessero emozionare, ballare, pensare e sentire era irrilevante o comunque poco importante rispetto all'esempio irritante di autosufficienza e di bastevolezza fornito da Battiato nei confronti delle donne e che poteva essere pericolosamente imitato dagli altri maschi. Lo si poteva perdonare, anzi era doveroso perdonarlo in un disadattato, in un emarginato, in un problematico che proprio nella sua condizione di emarginazione e di problematicità forniva la risposta (l'unica possibile) al quesito del motivo del suo celibato e del suo rifiuto sessuale delle donne. Ma in Battiato questa scelta di vita era imperdonabile: troppo pericoloso l'esempio che il suo modello di vita forniva agli altri maschi appunto perchè Battiato era un uomo di successo e di fama mondiale, un personaggio musicalmente affermato. Certo, c'era anche l'esempio di Gesù Cristo: ma Gesù poteva essere circoscritto a caso unico, a caso clinico, a caso da psicanalisi, a figura mitica di essere strano, mezzo uomo, mezzo dio che proprio per questo era un modello di vita ineguagliabile e irraggiungibile per tutti gli altri maschi. Inoltre, ancora oggi, conviene poco, anche alle femministe, attaccare la figura di Cristo. Troppo grande il rispetto e la universale considerazione che, ancora oggi, gli si tributa. Ma Franco Battiato, proprio no: è un uomo normale, fisicamente neanche troppo bello o affascinante, per di più affermato che OSA dimostrare che si può avere successo, una vita piena e ricca di soddisfazioni e per di più essere amato e rispettato pur essendo celibe e non avendo e quel che è peggio, NON DESIDERANDO avere una compagna o una moglie. Per lui deve scattare, subito ed implacabilmente, l'accusa di misoginia: guai se altri maschi prendessero esempio da lui! Guai se pensassero di comportarsi come lui e di fare le sue scelte di vita. Sarebbe la fine dello zerbinismo maschile e del potere di ricatto sessuale sul quale tante donne oggi vivono beatamente di rendita. Non è un caso che Michela Murgia lo abbia criticato e abbia definito "minchiate" le parole delle sue canzoni: in realtà voleva colpire lui e le sue scelte di vita, non le sue canzoni. E soprattutto l'idea (mostruosa) che ci sono cose più alte e più importanti del desiderio femminile: le cose che appunto Battiato perseguiva e ricercava e l'idea (ancora più mostruosa) che un uomo possa e debba dedicarsi a ben altro che soddisfare o cercare di soddisfare DESIDERI o ASPETTATIVE FEMMINILI ALTRUI. Battiato era la personificazione di tutto questo. E in quanto tale andava attaccato, a prescindere dalla sue creazioni artistiche. Nulla è più importante del desiderio femminile e niente è più vincolante e cogente per un maschio che soddisfare e cercare di soddisfare il desiderio femminile, nemmeno la poesia, l'arte, la musica e tanto meno il desiderio di elevarsi spiritualmente o "emanciparsi dall'incubo delle passioni, cercare uno al di sopra del Bene o del Male o essere un'immagine divina di questa realtà". Le femministe, caro Vicus, sanno sempre il fatto loro. Sanno sempre chi attaccare e perchè. Gli estimatori dell'esempio esistenziale e del modello di vita di Franco Battiato sono avvisati: NON AZZARDATEVI AD IMITARLO!   

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Re:E' morto Franco Battiato. Rispetto a chi disse: "Ci sono troie in parlamento!"
« Risposta #10 il: Maggio 20, 2021, 13:37:06 pm »
Per completare il quadro, questo episodio riportato da Dagospia:

"Quella volta che in una balera di paese Ombretta Colli spaccò il microfono in testa a un ragazzotto. E Franco: “tu ti scateni, ma poi chi deve fare a pugni siamo noi"

Online Massimo

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Re:E' morto Franco Battiato. Rispetto a chi disse: "Ci sono troie in parlamento!"
« Risposta #11 il: Maggio 20, 2021, 13:44:01 pm »
Per completare il quadro, questo episodio riportato da Dagospia:

"Quella volta che in una balera di paese Ombretta Colli spaccò il microfono in testa a un ragazzotto. E Franco: “tu ti scateni, ma poi chi deve fare a pugni siamo noi"

Altra cosa che non si perdona a Battiato: simili considerazioni un maschio deve solo pensarle, non esplicitarle. Tanto meno, ad una donna!

Offline Vicus

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Re:E' morto Franco Battiato. Rispetto a chi disse: "Ci sono troie in parlamento!"
« Risposta #12 il: Maggio 20, 2021, 13:51:10 pm »
Lo sai, caro Vicus, da dove veniva l'accusa di misoginia? Dal fatto che Battiato aveva dimostrato che si può avere una vita piena e del tutto soddisfaciente senza avere una moglie, una compagna e soprattutto senza pensare di farsi una compagna. E questo era quello che non si poteva perdonare a Battiato: era la dimostrazione che vivere bene e con soddisfazione e affermandosi nel mondo della musica e anche in altri campi senza minimamente soddisfare bisogni e aspirazioni femminili altrui non solo era possibile ma addirittura gratificante e la cosa non poteva piacere ed essere tollerata dal mondo femminista e da tutti i suoi fiancheggiatori zelanti e belanti. Infischiarsene dell'altro sesso era consentito al sesso femminile, anzi era il tipo di vita consigliata a tutte le donne, ma che lo facesse e OSASSE farlo un MASCHIO, questo era inconcepibile ed intollerabile. Che Battiato creasse musiche meravigliose che facessero emozionare, ballare, pensare e sentire era irrilevante o comunque poco importante rispetto all'esempio irritante di autosufficienza e di bastevolezza fornito da Battiato nei confronti delle donne e che poteva essere pericolosamente imitato dagli altri maschi. Lo si poteva perdonare, anzi era doveroso perdonarlo in un disadattato, in un emarginato, in un problematico che proprio nella sua condizione di emarginazione e di problematicità forniva la risposta (l'unica possibile) al quesito del motivo del suo celibato e del suo rifiuto sessuale delle donne. Ma in Battiato questa scelta di vita era imperdonabile: troppo pericoloso l'esempio che il suo modello di vita forniva agli altri maschi appunto perchè Battiato era un uomo di successo e di fama mondiale, un personaggio musicalmente affermato. Certo, c'era anche l'esempio di Gesù Cristo: ma Gesù poteva essere circoscritto a caso unico, a caso clinico, a caso da psicanalisi, a figura mitica di essere strano, mezzo uomo, mezzo dio che proprio per questo era un modello di vita ineguagliabile e irraggiungibile per tutti gli altri maschi. Inoltre, ancora oggi, conviene poco, anche alle femministe, attaccare la figura di Cristo. Troppo grande il rispetto e la universale considerazione che, ancora oggi, gli si tributa. Ma Franco Battiato, proprio no: è un uomo normale, fisicamente neanche troppo bello o affascinante, per di più affermato che OSA dimostrare che si può avere successo, una vita piena e ricca di soddisfazioni e per di più essere amato e rispettato pur essendo celibe e non avendo e quel che è peggio, NON DESIDERANDO avere una compagna o una moglie. Per lui deve scattare, subito ed implacabilmente, l'accusa di misoginia: guai se altri maschi prendessero esempio da lui! Guai se pensassero di comportarsi come lui e di fare le sue scelte di vita. Sarebbe la fine dello zerbinismo maschile e del potere di ricatto sessuale sul quale tante donne oggi vivono beatamente di rendita. Non è un caso che Michela Murgia lo abbia criticato e abbia definito "minchiate" le parole delle sue canzoni: in realtà voleva colpire lui e le sue scelte di vita, non le sue canzoni. E soprattutto l'idea (mostruosa) che ci sono cose più alte e più importanti del desiderio femminile: le cose che appunto Battiato perseguiva e ricercava e l'idea (ancora più mostruosa) che un uomo possa e debba dedicarsi a ben altro che soddisfare o cercare di soddisfare DESIDERI o ASPETTATIVE FEMMINILI ALTRUI. Battiato era la personificazione di tutto questo. E in quanto tale andava attaccato, a prescindere dalla sue creazioni artistiche. Nulla è più importante del desiderio femminile e niente è più vincolante e cogente per un maschio che soddisfare e cercare di soddisfare il desiderio femminile, nemmeno la poesia, l'arte, la musica e tanto meno il desiderio di elevarsi spiritualmente o "emanciparsi dall'incubo delle passioni, cercare uno al di sopra del Bene o del Male o essere un'immagine divina di questa realtà". Le femministe, caro Vicus, sanno sempre il fatto loro. Sanno sempre chi attaccare e perchè. Gli estimatori dell'esempio esistenziale e del modello di vita di Franco Battiato sono avvisati: NON AZZARDATEVI AD IMITARLO!
A Battiato è bastato... uno yogurt per rendersi conto della situazione. Altri l'hanno imparato alla maniera "difficile".
Viviamo in una società estremamente individualista e opportunista, dove il prossimo interessa solo per quello che si può ottenere (generalmente sul piano economico) da lui.
In C'era una Volta in America di Sergio Leone, una banda di teppisti circuisce un ubriaco per spolparlo. Oggi, quell'ubriaco sono gli uomini, sbronzi di "ammore", che le dolci metà vedono solo come mezzi per raggiungere uno scopo.
« Ultima modifica: Maggio 20, 2021, 15:09:29 pm da Vicus »
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Re:E' morto Franco Battiato. Rispetto a chi disse: "Ci sono troie in parlamento!"
« Risposta #13 il: Maggio 20, 2021, 14:51:07 pm »
Dice un proverbio biblico: "Accorto è colui che vede un pericolo e corre a nascondersi!". Battiato si dimostrato un uomo accorto. Anche con le donne. Per questo, detestabile. Dalle donne.

Offline Vicus

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Re:E' morto Franco Battiato. Rispetto a chi disse: "Ci sono troie in parlamento!"
« Risposta #14 il: Maggio 20, 2021, 15:10:09 pm »
PS Il paragone di cantanti a Gesù Cristo ha un precedente storico. In Festa Mobile, Ernest Hemingway riferisce una conversazione con Zelda Fitzgerald, moglie del famoso romanziere che già allora Hemingway chiamava "la tremenda palla al piede di Scott". :lol:
Una sera Zelda gli disse: "Lo sai che Al Johnson è più grande di Gesù?" "Fu allora", commenta il grande scrittore, "che capii che era pazza". Non imitatela. ;)
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