Dialoghi > Pars Construens

Paesi del Mondo anti-nazifemministi

(1/11) > >>

fritz:
Non abbiamo il far west da conquistare. Non abbiamo Ellis Island ad attenderci a New York. Viviamo nell'epoca di mezzo tra la massima espressione dell'occidente e il suo declino, avvolto tra le fiamme del nazifemminismo e della liberta' alle donne che distruggera' tutto.

MGTOW e' un movimento che non capisco. Il minimalismo non aiuta; sottrarsi ai governi anti-uomo e' invece un dovere. Ma chi altri accoglierebbe uomini capaci, europei, intelligenti e portatori di risorse?

Sottrarsi al nazifemminismo dilagante e' un dovere per combatterlo. Ma quali lidi possiamo ambire?

Apro questa discussione, benvenuti tanti suggerimenti.

Solo: evitiamo  proposte estreme come andare a vivere nei boschi o nelle basi scientifiche nell'Antartide.

krool:
Io propongo i boschi o le basi scientifiche nell'Antartide.

fritz:
Saro' sincero caro krool, questa discussione la volevo aprire gia' qualche tempo fa. Mi hai fornito l'assist ieri sera.

Secondo me gli unici paesi dove varrebbe la pena rifugiarsi, sono i paesi dell'Europa dell'Est e intendi dunque Russia, Bielorussia, paesi Baltici, Ungheria, R. Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Romania.

Tutti i paesi di sfera di influenza russa. Includerei anche altri paesi che ora mi sfuggono.

Ne metto in risalto alcuni su tutti: Ungheria, R. Ceca, Russia.

Sono paesi fortemente tradizionalisti, i quali hanno a simpatia gli italiani, con capi di governo uomini e anti-nazifemministi con moneta sovrana.

Sia chiaro: non sto dicendo che li' e' pieno di belle fighe ad attendervi. Sto dicendo che li', tutto sommato, si vive bene e i tassi di criminalita' non sono preoccupanti come in sud america, e se ci provate con una ragazza nessuno vi denuncera' per molestie sessuali. La legge non demonizza l'uomo.

fritz:
Sottrarci all'ondata nazifemminista e' la miglior forma di protesta.

Sono skillato, sono una persona capace; perche' devo offrire i miei servigi ad un paese che non mi rispetta? Quei paesi sarebbero lieti di accogliere ondate di "mgtowisti", e faremmo implodere l'occidente costretto a importare negri senza capacita' alcuna.

La carretta la tiriamo avanti noi "europei scolarizzati".

Sia chiaro, e' un po' provocatorio il tutto. Ma c'e' un fondo di verita'.

Vicus:
Fritz senza polemica: hai mai conosciuto BENE ;) donne dell'Est: per esempio come il sottoscritto (e Frank e Cassiodoro) russe, ucraine, rumene, polacche, ceche, lituane? Hai una VAGA idea di che genere di donne siano? :lol:
Sai cosa vuol dire "gestire" una rifugiata del Donbass, che due giorni prima stava sotto le bombe?

Per lungo tempo ho avuto anch'io il mito dell'estero (scelta non da escludere se il nostro Paese diventasse ancora più infernale di quanto già è). Ma mi sono reso conto (a prescindere dal discorso donne) che tutto il mondo è Paese, magari c'è la laureata per meriti ErGasmici che fa fortuna a Barcellona o in Norvegia, ma tolto ciò che senso ha tutto questo sradicamento? Asiatiche in Italia, italiani in Sudamerica, criminalità sudamericana a Milano...
In Francia ho avuto donne che in Italia neanche esistono ma... aux dernières nouvelles on est toujours là, alla fine della fiera  siamo al punto di partenza: se le avessi sposate ne parlerei in termini MOLTO diversi.
Le Filippine sono rimaste all'epoca dei tagliatori di teste, solo che ora taglieggiano gli occidentali, comunque dopo aver assaggiato le francesi, le filippine coi dentoni e il fisico sbilenco non fanno proprio per me. :sleep:
Le ispaniche sono di un'ignoranza crassa, come scriveva Ezra Pound che non per nulla viveva in ITALIA, Spain is a barbarism e noi siamo italiani mica boliviani.
Le irlandesi sono molto rustiche, ricordano le australiane e non troppo femminili, comunque anche loro ormai cavalcano il ca**osello come le altre.
Quelle dell'Est sono rimaste alle calze di nylon e alle penne a biro, chi le scambia per grande amore si accomodi.
E non ditemi la volpe e l'uva, ché con le donne ho avuto a che fare fin troppo.
Il VERO problema è che viviamo in una società atomizzata incapace di rapporti umani, l'altro è visto solo come un mezzo per uno scopo personale, dalla Cina al Perù (anzi soprattutto là).

Anche le basi artiche non fanno per me, troppe ricercatrici con l'ErGasmus (affermazione basata su fatti reali) persino al Polo Sud non ti lasciano in pace.

L'unica alternativa rimane il bosco, o qualcosa che gli somiglia, ho parlato mesi fa con Piero San Giorgio, il famoso survivalista milanese che ora vive con moglie e figli in Svizzera in una "base durabilmente autonoma" ad alta quota e se ne frega di virus e apocalissi globali. Non condivido certe sue idee ma su questioni concrete ha ragione da vendere.

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

Vai alla versione completa