Autore Topic: Il gen. Laporta rivela ancora: come neutralizzare la democrazia  (Letto 618 volte)

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Offline Vicus

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LA DEMOCRAZIA ORMAI SUPERFLUA

Guerra incessante e democrazia superflua

Da millenni, la guerra fa nascere e morire gli Stati, con una miracolosa eccezione, la dissoluzione dell’Unione sovietica la notte del Santo Natale 1991, Natale cattolico, non ortodosso. Mai più guerra, dissero quando fu ammainata la Bandiera Rossa sul Cremlino per far posto al tricolore russo. Speranza tradita: la guerra dilaga dappertutto al di fuori dell’area G20. Oggi anche la Turchia, membro G20, combatte al confine con la Siria e in Libia, contro gli interessi cattolici e statunitensi.

Le guerre successive al 1989 non sono solo come abbiamo potuto immaginarle, grazie al cinema e alla TV. Bombe, soldati e carri armati (come nei Balcani e in Siria) sono solo un’opzione fra tante, consentite dalla società, dall’economia, dalla scienza, dal hi-tech. Non di meno lo scopo generale della strategia è sempre “preservare la propria capacità decisionale e limitare quella dell’avversario”. I nostri padri, difettando d’altri mezzi, realizzavano la strategia solo mediante l’applicazione della forza. Il risultato banale è l’incremento di vittime civili e militari. Da quando le armi di distruzione di massa sono entrate in scena, le classi alte e i decisori di primo livello sono coinvolti nel rischio come i soldati in trincea. Le cose quindi cambiarono. Il controllo degli armamenti e i relativi trattati furono la terapia per evitare un’altra guerra mondiale. Tuttavia, scontro dopo scontro, la guerra nucleare è oggi più che mai una minaccia per tutto il mondo.

Se lo scopo generale della strategia è, come abbiamo detto, sempre immutato: preservare la propria capacità di decidere e limitare quella dell’avversario; oggi abbiamo molti ed efficaci strumenti per la guerra, per spremere le persone come olive per l’olio, senza apparentemente spargere sangue. Lo spargimento di sangue diventa indispensabile? Allora le guerre diventano “missioni umanitarie”, “esportazione della democrazia” oppure “primavera musulmana”. Il nudo lemma “guerra” non è più politicamente corretto; è considerato un incitamento all’odio, sebbene lo scopo di tali missioni e primavere sia esattamente quello della guerra tradizionale: rapinare il più debole. In tal modo stiamo dimenticando che solo tre classi di pericolosi decisori politici si nascondono dietro la bandiera della pace: 1) i codardi; 2) i più forti, decisi a mantenere lo status quo; 3) i più deboli mentre mestano per diventare i più forti.

I mezzi non militari per la guerra (o se preferite, per la pace) consentono d’apparire e dichiararsi i più pacifici, nonostante le proprie aggressive intenzioni. Anzi, più uno Stato (o un’entità transnazionale) è aggressivo, tanto più apparirà pacifico e sostenitore dei movimenti di pace e disarmo (dell’avversario, ovviamente). Quanto più uno Stato (o un’entità transnazionale) ha un obiettivo difficoltoso, tanto più adotterà strategie indirette per dissimulare i propri scopi. Tutte le aggregazioni sociali, i movimenti LGBT, le ONG, i mercenari e così via influiscono sui bilanci politici, quindi sulla sicurezza e sull’economia. Una strategia efficace deve quindi utilizzare tutti i mezzi consentiti dalle risorse sociali, dalla scienza, dall’economia e da Hi-Tech, col sostegno delle intelligenze artificiali anche (quando non soprattutto) per manipolare il consenso di massa.

In conclusione, mentre il “piano di inganno” una volta concerneva solo gli eserciti contrapposti, oggi l’inganno è l’anima stessa della politica e della strategia che ne promana. Questo spiega perché i servizi di intelligence hanno assunto un ruolo preminente nel processo decisionale, corrompendo prima di tutto le aggregazioni sociali, i mass media e le magistrature, finendo per condizionare, più o meno velatamente, la stessa autorità politica. I servizi di intelligence sono infine essenziali per ingannare e colpire alle spalle l’avversario, ancor più per confondere le acque circa la reale provenienza dell’attacco, specialmente se è portato a danno di un presunto alleato. Questo comporta la corruzione profonda della democrazia, fino a renderla superflua. Questa è la civiltà? Dopo tutto la UE s’è evoluta lungo questo percorso. Tale degenerazione corruttiva rende possibile che oggi a noi rimanga solo una mummia di democrazia, un totem Mummydem, la divinità d’una nuova religione, alla quale è essenziale sottomettere il popolo. Mummydem è la nuova Trinità, composta da Mercato, Finanza e Politica. Ai suoi vertici possono trovarsi i peggiori criminali, resi presentabili dalla disinformazione e, contemporaneamente, dalla repressione realizzate dagli apparati di sicurezza. Beninteso, sicurezza per Mummydem e i suoi accoliti, non per il popolo votante, se mai sia chiamato a votare.

Crimencrazia ed Emergenza [...]

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Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.