Autore Topic: "La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?  (Letto 7860 volte)

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Offline Vicus

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #30 il: Luglio 20, 2020, 18:56:40 pm »
Santiago, queste spiegazioni le dai qui, a posteriori, arrampicandoti sugli specchi.
Ho comprato il tuo ponderoso libro, l'ho letto nelle parti citate in questo post e ho anche menzionato le pagine; quindi sarebbe saggio evitare di insistere sul tasto del pregiudizio.
Come già evidenziato nell'altro topic, ti sei pronunciato più volte contro il matrimonio non per com'è oggi, ma come istituzione in quanto tale.
Anche sulla paternità hai detto che è un sentimento coltivato e inculcato dalle donne.

A me piace semplificare, invece di disperdere la discussione in mille digressioni che sono il tuo modo di evitare gli argomenti essenziali.
La verità è che che hai una visione animalesca dell'uomo, per cui non ti viene in mente che la paternità possa essere un'istituzione maschile per trasmettere alle future generazioni ciò che i padri hanno creato.
L'uomo (maschio) non è una scimmia, è un creatore di mondi; il suo scopo nella vita non è copulare con donne a casaccio ma costruire civiltà, regni, imperi; tutte cose impossibili senza il detestato matrimonio, quasi sempre monogamico.
E' un argomento semplice, e chiaro. Su cui c'è poco da discutere.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #31 il: Luglio 20, 2020, 19:39:27 pm »
Personalmente valuto l'antifemminismo di un libro non solo da brillanti osservazioni ma soprattutto:
- Dalla sua attendibilità scientifica e storica ovvero dalla presenza di teorie inverosimili e strampalate
- Dalle conclusioni cui giunge che devono essere opposte a quelle del femminismo. Ed è soprattutto qui, temo, che il testo di Santiago possa rivelarsi deludente.


...

A pg. 488 però... cominciano i teoremi di Santiago: con una ridda di citazioni (letterarie) scelte all'uopo cerca di dimostrare l'idea a lui cara, che il matrimonio è un'oppressione per l'uomo e che gli uomini l'hanno sempre vissuto "in modo fatalistico", come "una condanna alla schiavitù", una "rete dove si cade preda della donna".

Il punto cruciale è: che credibilità si dà all'antifemminismo affermando che l'umanità si è retta per millenni su un inganno e sull'oppressione di un genere nei confronti dell'altro?... 
le femministe non dicono la stessa cosa?
Inoltre se la famiglia si fonda su un inganno (femminile) per intrappolare l'uomo, non è anche Santiago nemico della famiglia come le femministe?

 :hmm:

  • valuto l'antifemminismo di un libro  ... cioè? un libro merita di essere pubblicato solo se è dichiaratamente ed esplicitamente ed innegabilmente antifemminista? mi sembra strana anche questa sola apertura. Perchè dobbiamo valutare "l'antifemminismo"? Un libro può essere antifemminista ed idiota, un altro femminista ed intelligente. Embè?
  • "antifemminismo". Cos'è? Anzitutto dobbiamo chiarire di cosa si tratta. Io sono cresciuto in un ambiente nel quale femminismo faceva pendant con progresso, liberazione, rivoluzione, uguaglianza, etc. Come è successo che essere antifemministi sia diventato una virtù e il femminismo il male? Ci sono frange sociali che si sono sempre opposte al femminismo, ma o sono scomparse o si sono convertite. Il femminismo è diventato il male in una certa area sociale perchè quell'area ne ha esperimentato le conseguenze. Ma in quest'area e attorno a quest'area, in Italia (dell'estero preferisco non parlare) Risè e Barnart hanno dato un contributo importante perchè l'antifemminismo da loro in qualche modo sostenuto non è semplice reazione. Risè mostra le radici del femminismo nella riforma protestante e nel rifiuto del padre, Barnart dimostra la malafede delle dichiarazioni di uguaglianza del femminismo. Santiago si pone nel filone di Rino: mostra le contraddizioni interne di un sistema. Non ci sono (mi pare, ma Santiago mi può correggere) critiche dei fondamenti valoriali del femminismo (l'uguaglianza, la libertà, l'autodeterminazione). Ma lo svelamento della menzogna che sottende alla rivendicazione di questi valori. Le femministe rivendicano l'uguaglianza femminile come "più uguaglianza" etc (ma rimando al libro, perchè lo dice meglio di me). Merito a mio parere enorme di Santiago è di aver fatto un lavoro immenso di caratterizzazione del femminismo, fenomenologico. Noi dopo aver letto il suo libro (i due tomi) possiamo dire cos'è il femminismo e decidere se siamo a favore o contro. A prescindere dal lavoro si Santiago, secondo me oggi, non è possibile essere antifemministi se non per reazione, per insofferenza. Io capisco che le femministe stanno sul c..o a tanta gente, capisco che tanti padri hanno perso la casa, i figli, il lavoro, etc. ma se non caratterizziamo questo fenomeno non possiamo schierarci contro perchè permane il sospetto che siamo contro solo perchè ci ha colpito direttamente. Santiago parte dalla sua vicenda, dal fatto di essere stato colpito lui direttamente, ma se ne astrae, fa un lavoro di analisi e distanziamento che gli consente di poter dire: il femminismo è questo ed è una menzogna
  • " Dalla sua attendibilità scientifica e storica ovvero dalla presenza di teorie inverosimili e strampalate" ...???  un libro scientifico si valuta in base a criteri scientifici, un libro filosofico in base a criteri filosofici, etc. Il lavoro di Santiago potrebbe essere definito un libro di costume, una rilettura del nostro quotidiano. Dobbiamo valutarlo da questo punto di vista: illumina e spiega il nostro quotidiano? Se si allora è utile. Prendiamo quel che ci serve e lasciamo il resto. Se no, ignoriamolo.
  • "Dalle conclusioni cui giunge che devono essere opposte a quelle del femminismo" ...??? Ci sono stati nella storia tanti santoni che hanno preteso di dare una spiegazione a tutto. Non mi pare che Santiago desideri iscriversi a tale lista. Ha descritto dei fatti, li ha criticati, ha mostrato contraddizioni interne a ciò che tutti noi davamo per assodato, ha mostrato il re nudo in diverse occasioni. Punto. Ma il bambino che grida che il re è nudo non pretende di avere una lettura della storia, una scala valoriale, un sistema etico per quel fatto che grida. Trascinare Santiago su questo terreno è un modo per fare il peggior torto al suo lavoro. La famiglia è importante? è una domanda che con il libro non c'entra. La religione e lo stato devono convivere? non c'entra. La paternità dell'uomo è lo specchio di quella di Dio o l'inverso? non c'entra. Per quanto sia vasto l'argomento trattato nel libro,  Santiago si è dato un campo di indagine. Qualsiasi sia il suo punto di vista su altre tematiche che per altri possono essere fondamentali, ha poco a che fare con il contributo che il suo lavoro ha dato alla QM
  • finora non ho letto una sola critica appropriata a La Grande Menzogna del Femminismo. Appropriata significa: a pagina X si dice che ... è sbagliato perchè ...Il fatto che Santiago cerchi di dimostrare non può essere un difetto. Il problema è se ci riesce o no. E neppure le conseguenze possono avere alcuna importanza. Affermare che il matrimonio sia stato o meno un vantaggio per le donne o per gli uomini, di per sè non è un punto di merito per un libro. Il punto di merito è se gli argomenti portati per la tesi A o B sono o meno pertinenti e sufficienti. La menzogna femminista consiste appunto nel far credere che il matrimonio sia una istituzione patriarcale finalizzata all'oppressione della donna. Santiago non capovolge questa affermazione (non dice che il matrimonio è una istituzione matriarcale finalizzata all'oppressione dell'uomo) ma che il contributo e il vantaggio femminile a questa istituzione sono sicuramente superiori a quelli degli uomini e che nella spartizione di guadagni e perdite, gli uomini ci hanno rimesso più che guadagnato. Punto. Questo cosa significa, che allora la famiglia va abolita? No, solo che gli uomini ci hanno rimesso più che guadagnato. Punto. Qualcuno vuole contestare questo fatto? Lo contesti dati alla mano. Poi che gli uomini nonostante ci abbiano sempre rimesso, comunque non si siano sottratti ai loro doveri famigliari, evidentemente tira in gioco fattori che esulano dal mero calcolo degli interessi individuali e che nessuno vieta di valorizzare.
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Offline Vicus

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #32 il: Luglio 20, 2020, 20:57:59 pm »
Cosimo ho ampiamente dimostrato, citazioni alla mano, che Santiago svaluta la paternità e il matrimonio che vorrebbe giuridicamente abolito. Un negozio giuridico non riconosciuto è inesistente.
Evidentemente è un argomento che eludi perché l'ho già detto diverse volte.
Inoltre ha detto (nel libro) che il matrimonio è vissuto dagli uomini di sempre "in modo fatalistico", come "una condanna alla schiavitù", una "rete dove si cade preda della donna".
Ha aggiunto (in rete) che lo stato di natura per l'uomo è quello di una scimmia che copula a casaccio senza curarsi della prole e che le donne sono responsabili di norme civili, etiche e religiose il cui scopo essenziale è intrappolare l'uomo.
Ha anche detto che la civiltà è iniziata con la moralizzazione del sesso che ha portato "solo" svantaggi all'uomo e che sposarsi (non solo oggi, anche nell'antichità) è "pura idiozia". Ha anche abbondantemente citato, come le femministe più agguerrite, la cosiddetta paternità di gruppo di tribù che sembra considerare il prototipo della natura maschile.
Tutti questi argomenti, abbondatemene supportati da citazioni, sono sostanzialmente evitati da Santiago e da te.

A mio parere certe teorie di Santiago non solo non hanno alcuna attendibilità né scientifica, né storica né di costume, ma possono minare seriamente la credibilità dell'intera opera.
Di fronte a tali argomenti ci sono due scelte: si replica e il lettore si fa liberamente un'idea di chi ha ragione; si agisce come l'Inquisizione con censure, gogne e shitstorm (già abbondantemente viste in altre sedi) dimostrando così il proprio torto, senza contare che in rete simili strategie sono più dannose che inutili.

Se qualcuno svaluta civiltà, famiglia, valori etici e spirituali come un trucco delle femmine, il minimo che si può fare nell'interesse degli uomini è confutare questa teoria senza fondamento le cui conseguenze sono, tra l'altro, di accentuare il caos sociale, individualista e opportunista in cui (come ha detto Enzo Pennetta) la civiltà del Mercato ci vuole gettare.
In quale direzione va il pensiero di Santiago? Lascio a voi farvi un'idea.

Nell'ultimo film di Pasolini due cose non vengono perdonate: l'amore tra un uomo e una donna (che, ci si creda o no, è possibile) e la spiritualità perché sono cose che il mercato non può comprare.
Sono temi secondari che i movimenti maschili possono ignorare? Lascio a voi giudicare.

Noi uomini siamo costruttori di mondi: ci chiediamo come movimento maschile che mondo vogliamo costruire o se vogliamo regredire allo stadio animale?
« Ultima modifica: Luglio 21, 2020, 00:14:56 am da Vicus »
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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #33 il: Luglio 21, 2020, 08:32:30 am »
Cosimo ho ampiamente dimostrato, citazioni alla mano, che Santiago svaluta la paternità e il matrimonio
è del tutto irrilevante per il giudizio sul suo lavoro
non ha alcun senso domandarsi qual è l'opinione di Newton sulla traduzione corretta del Padre Nostro
a Newton dobbiamo la legge sulla gravitazione universale
non accettare che la forza di gravità sia 9.8N perchè ha una lettura errata del Padre Nostro suppongo che sia sbagliato

ne possiamo discutere se vuoi, ma la forza di gravità è la forza di gravità
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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #34 il: Luglio 21, 2020, 12:52:57 pm »
Paternità e matrimonio sono irrilevanti per la questione maschile? E con le femministe che dicono le stesse cose che dice Santiago (abolizione della paternità e del matrimonio, de-moralizzazione del sesso ecc.) come la mettiamo? Non ho altro da aggiungere...
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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #35 il: Luglio 21, 2020, 17:57:09 pm »
la posizione di Santiago su paternità e maternità riguardo al giudizio sul valore del suo libro è irrilevante

ripeto: che senso ha discutere delle opinioni teologiche di Newton per quel che riguarda la legge di gravità?

il libro di Santiago è fenomenale per quel che riguarda la critica al femminismo

il suo valore si misura su questo, non sulle opinioni di Santiago su qualunque altro argomento. Tu sai indicare un altro titolo in italiano che sviluppi una critica paragonabile alla menzogna femminista?
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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #36 il: Luglio 21, 2020, 19:28:07 pm »
Evidentemente abbiamo idee differenti su cosa sia l'antifemminismo.
Per me essere antifemminista significa quantomeno non perseguire gli obiettivi del femminismo: distruzione di matrimonio e  famiglia, paternità multipla con surrogazione di mantenitori plurimi (se uno non paga ci pensa l'altro), come le femministe forse più lucidamente di Santiago intravedono.
Antifemminismo significa anche additarne le cause in strutture di potere esistenti qui ed ora (come fanno credo la maggioranza degli antifemministi) e non in ipotesi al limite del surreale collocate in un lontano passato, ovvero nei valori civili ed etici che il femminismo da sempre distrugge.

Il miglior libro italiano contro il femminismo è Divorzio Manuale Segreto, perché si basa su fatti attuali e verificati che valgono mille fantasiose ipotesi storiche; propone soluzioni concrete, non divagazioni più o meno catartiche che in fase di separazione servono a poco. Perché i grandi vecchi della QM non ne parlano mai? Santiago è forse raccomandato al punto da avere pure avvocati d'ufficio?
 
Quanto al Padre Nostro, è precisamente Santiago che fa risalire il femminismo alle Nozze di Cana e alle Tavole di Mosè, quindi gli rinvio volentieri questo genere di osservazioni.
« Ultima modifica: Luglio 21, 2020, 21:50:27 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #37 il: Luglio 22, 2020, 11:10:45 am »
Paternità e matrimonio sono irrilevanti per la questione maschile? E con le femministe che dicono le stesse cose che dice Santiago (abolizione della paternità e del matrimonio, de-moralizzazione del sesso ecc.) come la mettiamo? Non ho altro da aggiungere...

Vicus, ho l'impressione che ti sei montato un film in testa e non c'è modo di cambiarlo. Sembra che ti ho fatto un torto personale, e non ci conosciamo neanche! Quello che scrivi non ha alcun senso:

In quale parte del mondo io avrei chiesto l'abolizione della paternità? Non voglio entrare sul personale e chiederti se hai dei figli, ma io ho tre figli, per anni e anni ho lottato nei tribunali e purtroppo ho subito la sottrazione e discriminazione alla quale sono sottoposti molti padri, so perfettamente cosa si sente, una tragedia. Analizzare se la paternità affettiva (non biologica) è o meno naturale e automatica o è socialmente educata e coltivata non vuol dire assolutamente chiedere l'abolizione della paternità. L'ho già spiegato per attiva e per passiva. Quali salti concettuali fai per arrivare dall'una all'altra?!
Tra l'altro le femministe non cercano l'abolizione della paternità, cercano l'abolizione del padre. Le femministe gli assegni di paternità li vogliono e li cercano e come...!!

L'istituzione del matrimonio. Io non chiedo l'abolizione di nulla, ognuno viva nel modo più conforme alla propria morale. Io ho detto (e ribadisco) che lo Stato (ordinamento civile) deve uscire dal mondo nel quale gli adulti vogliono organizzare la propria vita, cioè non è compito dello Stato fissare per legge l'istituzione del matrimonio, ricade nella sfera religiosa. Come non è compito dello Stato fissare la religione di ogni persona, come succedeva secoli fa e succede in qualche teocrazia attuale (Iran o Arabia Saudita), non è compito dello Stato stabilire per legge di recarsi in chiesa la domenica o di pregare cinque volte al giorno rivolto alla Mecca. Questo lo capisci? Sei d'accordo? Non è compito dello Stato stabilire in quale struttura di coppia o gruppo gli adulti decidono di vivere. Il matrimonio o la preghiera devono esistere nella religione e nella morale, non nell'ordinamento civile e penale. E poi, non ho capito, vuoi per legge obbligatoria un'istituzione del matrimonio, quale? Tra le decine che esistono e sono esistete nel mondo, quale? La musulmana fino a quattro mogli ti va bene? Oppure una moglie per quattro mariti? O preferisci quella che stabilisce che la moglie scalda a letto l'ospite come tra gli eschimesi? Per quale motivo deve prevalere la tua idea di matrimonio? Sei egocentrico o etnocentrico? Tra l'altro, questa mia opinione, è un'opinione, non è espressa nemmeno nel libro, è un'opinione che ho espresso qui, nel forum. Come ho già detto non è compito della mia opera costruire nuovi paradisi futuri, lascio questo compito agli illuminati. Il compito è quello di smentire il femminismo, dunque la tesi: “l'istituzione del matrimonio è uno strumento patriarcale per sottomettere e schiavizzare le donne”.
Per l'ennesima volta, devi riuscire a dissociare concettualmente i concetti di paternità (o maternità) e matrimonio, come oggi si riesce a dissociare i concetti di sesso e matrimonio, al contrario di quello che succedeva nell'immaginario della gente tempo fa. Il sesso, come la paternità o la maternità, possono esistere ed esistono al di fuori di un'istituzione denominata matrimonio. Il fatto che il matrimonio garantisca la paternità (oggi, e non sempre) è una convenzione normativa, artificiale, dalla quale si può fare a meno, come si è fatto a meno dalla regolazione del sesso attraverso il matrimonio. A esempio, i test di DNA per provare la paternità possono essere stabiliti per legge (cosa che oggi incomprensibilmente non succede in nessun paese al mondo) senza che nulla c'entri l'istituzione del matrimonio.
Ripeto, in nessun momento ho chiesto l'abolizione del matrimonio (e men che meno nella mia opera). L'istituzione del matrimonio deve ricadere nella sfera religiosa e morale, non essere fissata per legge nell'ordinamento civile e penale.

Demoralizzazione del sesso. Ma da quando le femministe chiedo la demoralizzazione del sesso? Stai scherzando? È una barzelletta? Pornografia, calendari, prostituzione, molestie, barzellette sconce, persino uno sguardo sgradito è denunciato... è da ieri la richiesta di Amnesty per l'Italia di dichiarare stupro nel codice penale qualsiasi rapporto che non abbia un consenso esplicito.
Le femministe chiedono la demoralizzazione del sesso solo per loro, per le donne, cioè chiedono il potere, l'onnipotenza di decidere!
Ora, io ho capito che su questo punto dissentiamo profondamente. Io sarai molto aperto, anche in questo caso, ognuno viva la sessualità secondo la propria morale, senza danneggiare l'altro. Capisco che su questo punto possano esistere posizioni discordanti (anche perché sulla mia opera, in questo punto sì ho preso una posizione molto forte). Ma sostenere che la demoralizzazione del sesso sarebbe femminista quando continuamente fanno prova del contrario e oggi le femministe sono più suore delle suore (quando giudicano i comportamenti e i gusti sessuali maschili!), e a mio parere mancare alla verità (o come dicevo prima, montarsi un film in testa e crederci).

Vicus, per favore, se vuoi legge la mia opera con tranquillità, e quando troverai i punti dove chiedo l'abolizione della paternità o del matrimonio, o concetti che trovi polemici e in disaccordo (immagino sul sesso), scrivi testuale il testo e io  cercherò di ragionarlo e di darti una spiegazione. Grazie.

Offline Vicus

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #38 il: Luglio 22, 2020, 12:37:25 pm »
Santiago sei tu che stai cercando di montare un film qui per dissimulare le tue opinioni, più volte provate dal sottoscritto.
Capisco che la separazione sia un duro colpo, ma non significa che si debba sviluppare un'avversione per il matrimonio in quanto tale, che è la cosa più bella ed umana che esista quando tutelato dalla legge e non inquinato dal femminismo, andando a elucubrare storicismi campati in aria, evitando però accuratamente di disturbare le strutture ideologiche e di potere che tirano i fili del femminismo.
Dire che matrimonio, valori civili, etici e spirituali sono frutto di una manipolazione femminile, attribuendo alle donne una sofisticata intelligenza che si dispiega nei secoli è argomento talmente semplicistico e anticivile da sottrarre moltissima credibilità al tuo pensiero compresi i suoi aspetti positivi. Il vero problema non sono le mie critiche, leali e costruttive ma il fatto che non te ne rendi conto.
Ho anche dimostrato che il femminismo più avanzato dice precisamente le stesse cose, con tanto di menzione delle tue amate tribù primitive.
Respingo al mittente qualsiasi accusa di motivazione personale. Discuto lealmente sulle idee non sulla persona, a differenza di altri che come te orbitano attorno a Stalker Sarai Tu e praticano la strategia dell'insulto e della shitstorm su spazi che non c'entrano nulla.
Ritengo semplicemente doveroso informare che certe tue idee vanno nella direzione contraria al miglioramento della condizione maschile, paternità in particolare ma non solo. Diversamente da altri siti amici tuoi dove vengo censurato (ma non le femministe: qualcuno sa spiegare perché?) qui puoi replicare liberamente e sarà il lettore a farsi un'idea ragionata su quali argomenti siano validi e quali no.

Sul matrimonio, per l'ennesima volta: non è una privata storia d'amore né un fatto folcloristico (usanze etniche, religiose ecc.) ma ha importantissimi risvolti sociali; ragion per cui esiste in ogni società umana sotto forma di negozio giuridico e il non riconoscerlo legalmente equivale ad abolirlo. Poiché è un concetto semplice da capire e l'ho ripetuto cento volte, comincio a pensare che sia in malafede.
Che poi certe ingiustizie di oggi siano da sanare e si debba lasciare una certa autonomia negoziale alle parti è pacifico, ma non puoi negare di aver detto persino qui che il matrimonio monogamico (da sempre) è una pura idiozia di solo svantaggio all'uomo, svalutando così una miriade di aspetti legati alla paternità.

Il resto del tuo post non fa che confermare quanto dico. Se vuoi ignorare i testi femministi che parlano di paternità di gruppo (e mantenitori multipli) e di filiazione casuale, fuori dal matrimonio e relazioni stabili, menzionando a sostegno proprio le "tue" tribù non è un mio problema.
« Ultima modifica: Luglio 22, 2020, 20:04:42 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #39 il: Luglio 22, 2020, 20:56:36 pm »
Lasciamo perdere il passato perchè una persona si può anche ravvedere , adesso Claudio Risè fra propaganda antimaschile o dice cose prettamente QMmiste ? Mentre santiago negando di fatto il bisessismo è realmente QMmista ? Le etichette servono a poco, altrimenti dovrei pensare che Lauder , che disprezza apertamente gli incel, sia un antifemminista . Chi disprezza gli incel per partito preso è tutto tranne che antifemminista , perciò ormai le etichette le lascio stare .

Lasciar perdere il passato ?
E perché mai ?
Il passato fa parte della vita di chiunque di noi, perciò per quale arcano motivo non bisognerebbe evidenziare che 25-30 anni fa Risé fosse un femminista ?
Per quanto riguarda Santiago, resto del parere che sia un bene che "esista".
Meglio lui che qualcun altro.


Citazione
Le etichette servono a poco, altrimenti dovrei pensare che Lauder , che disprezza apertamente gli incel, sia un antifemminista . Chi disprezza gli incel per partito preso è tutto tranne che antifemminista , perciò ormai le etichette le lascio stare .

Lauder è un altro discorso.
Al riguardo ci son suoi discorsi che condivido, altri no.
E la questione incel ne è un esempio.
Nondimeno, pur essendo dalla parte dei suddetti, va detto che esistono pure incel che, di certo, io non difenderò mai.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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« Risposta #40 il: Luglio 22, 2020, 21:52:55 pm »
Per quanto riguarda Santiago, resto del parere che sia un bene che "esista".
Mai detto che Santiago non dovrebbe "esistere". Poi tutto dipende dal prosieguo del suo impegno, se andrà in direzione di un sano antifemminismo (che c'è senz'altro nel libro) ovvero di scelte che coincidono in modo imbarazzante col femminismo più barbarico.

Che il femminismo stigmatizzi la sessualità maschile (quando gli fa comodo) è pacifico, ma affermare che sia "moralizzatore" è semplicemente ridicolo.
Il femminismo porta caos sociale, individualismo e distruzione dei legami familiari e di sane e durevoli relazioni tra i sessi: il prototipo di una società informe e liquida. Se qualcuno afferma il contrario, che porti le prove dell'inesistenza di divorzi, affidi e alienazioni parentali!

Come ha affermato Enzo Pennetta, la cui statura e credibilità come autore e scienziato è di gran lunga superiore a quella del desolante panorama attuale, due cose teme sommamente il potere: l'amore tra un uomo e una donna (e conseguenti legami familiari) e la dimensione spirituale dell'uomo perché sono un ostacolo formidabile alla sua trasformazione in bestia (consumatrice) da allevamento.
Tutte cose che Santiago e le citate femministe svalutano ripetutamente (mi sono sfiatato a provarlo e non mi ripeto).
Dire cose come le donne di oggi sono opportuniste, manipolatrici ecc. va benissimo, strappa l'applauso ma non basta e non va al cuore del problema.
Se Santiago invece di attribuire i nostri guai alle presunte arti manipolatorie delle femmine di australopiteco dedicasse qualche parola alle strutture di potere (che stranamente ignora!) dietro al femminismo attuale e a combatterne gli scopi (invece di assecondarli) sarebbe un progresso per tutto il movimento maschile.

Santiago e compagni si rendono contro che viviamo in una società informe, una giungla senza lealtà e principi di alcun genere? E possono spiegare in che modo la svalutazione di valori etici e civili e l'abolizione del matrimonio (cellula essenziale di tutte le società) potrebbero porvi rimedio?

I romani che non erano australopitechi ma i fondatori del diritto (poi Santiago spiegherà come Cesare o Giustiniano si sono fatti manipolare da qualche donna), si basavano su un principio elementare: dove esiste il diritto esiste una società; dove esiste una società esiste un diritto.
Piaccia o no, l'abolizione legale del matrimonio, il condono di relazioni casuali e adulterine, la paternità di gruppo ecc. fanno regredire l'umanità alla barbarie più assoluta, non in senso moralistico come qualcuno ingenuo o in malafede potrebbe affermare, ma nel senso di rendere impossibile qualsiasi convivenza civile! Senza contare i gravi problemi dei figli di separati, dai deficit immunitari a quelli cognitivi (certi non sanno neanche salire una scala per avvitare una lampadina, come mi ha detto un separato).
Se Santiago dice (e voglio credergli) che si è battuto per i suoi figli, perché in rete il suo pensiero va in tutt'altra direzione (ripeto agli smemorati: paternità non naturale inculcata dalle femministe, in natura l'uomo è portato a rapporti causali senza curarsi della prole ecc.)? Davvero pensa questo (come nessun altro padre separato!) o diffonde un messaggio ideologico per conto terzi? E' una domanda che potrebbe spalancare abissi.
« Ultima modifica: Luglio 23, 2020, 05:39:48 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #41 il: Luglio 23, 2020, 08:45:24 am »
il femminismo è il male?
l'antifemminismo è il bene?
un po' manichea come visione del mondo

comunque se il topic è questo, il forum giusto è Antifemminismo

questo è il forum della Questione Maschile, cioè noi abbiao scoperto che qualcosa non va e ci stiamo lavorando sopra

in questo lavoro è emerso che il femminismo è una menzogna, ma fino a che punto sia una menzogna forse non lo sappiamo ancora, qualunque contributo in questo senso è prezioso

ma la negazione di una menzogna non è una verità

ma d'altronde non è il nostro problema principale

il nostro problema principale è perchè quel giovane in quel bar ai piedi della grande muraglia non riusciva a rispondere nulla alle due amiche che lo accusavano di essere un criminale in quanto maschio

questa è la Questione Maschile e su questo ci vanno bene tutti i compagni di viaggio, femministi e antifemministi, patriarcali e matriarcali

chiunque ridia voce al disagio maschile

perciò non ho nessuna intenzione di entrare in un processo alle intenzioni sull'autore di qualunque libro o articolo: a me interessa quello che è stato scritto in rapporto alle nostre tematiche. Punto.

Delle posizioni di ciascuno riguardo alla paternità o al matrimonio si può discutere finchè si vuole, ma la posizione di chicchessia su qualunque argomento non dice nulla sul contributo che il suo lavoro può dare alla QM

Ci sono femministi a favore della paternità edel matrimonio: rimangono pericolosi per la QM perchè c'è qualcosa che ne fa nemici del maschio in quanto maschio. Su questo dobbiamo lavorare
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Vicus

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #42 il: Luglio 23, 2020, 12:04:06 pm »
Citazione
il femminismo è il male?
l'antifemminismo è il bene?
un po' manichea come visione del mondo
:ohmy:

Citazione
Delle posizioni di ciascuno riguardo alla paternità o al matrimonio si può discutere finchè si vuole, ma la posizione di chicchessia su qualunque argomento non dice nulla sul contributo che il suo lavoro può dare alla QM
:ohmy:

Citazione
questa è la Questione Maschile e su questo ci vanno bene tutti i compagni di viaggio, femministi e antifemministi, patriarcali e matriarcali


« Ultima modifica: Luglio 23, 2020, 12:19:47 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline COSMOS1

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #43 il: Luglio 23, 2020, 19:47:26 pm »
 :lol:

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Offline Vicus

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Re:"La Grande Menzogna" di Santiago: davvero antifemminista?
« Risposta #44 il: Luglio 31, 2020, 23:01:53 pm »
Da pg. 11 Santiago descrive in dettaglio la sua allucinante vicenda giudiziaria. Sono pagine che evocano la solidarietà del lettore e di sicura edificazione per chi considera matrimonio (o separazione) una passeggiata.
Solo una nota di secondaria importanza. Vista l'introduzione, la recensione che diceva:

Citazione
è un libro interessante che spiega che gli uomini in questo periodo storico non se la stiano passando molto bene specialmente nelle aule dei tribunali in caso di divorzio o separazione, ma in molti punti esagera la realtà, sembra quasi un impero comunista femminile, probabilmente lo scrittore turbato dalla rabbia, ingiustizia e dalla frustrazione della separazione ha descritto uno scenario ben peggiore di quello che è in realtà

è perfettamente compatibile col contenuto del primo volume (oltretutto l'acquisto del libro è verificato e ci sono riferimenti ai temi dell'opera). Forse sarebbe il caso di ribattere agli argomenti che porta e non bollarla a priori come falsa.
Personalmente non credo che lo scenario descritto da Santiago sia "peggiore della realtà". Tutt'altro. Ma forse il recensore ha ragione quando dice che Santiago legge la storia come un "impero femminile", il che mi pare assolutamente infondato e dalle conseguenze non trascurabili per la Questione Maschile.

Quanto segue invece non è affatto secondario. Ogni movimento, per avere una qualche incidenza sulla società, deve possedere una lettura della realtà coerente e funzionale.
Se questa lettura della realtà manca o viene addirittura scoraggiata, il movimento stalla.
Se è errata, può regredire o persino favorire l'avversario.
Se dico che la Questione Maschile è un mistero insondabile, che non è possibile (anzi presuntuoso) trovare soluzioni in un'eterna Babele l'unico risultato è lo stallo.
Se faccio risalire il femminismo a milioni di anni fa, anziché a centrali ideologiche contemporanee che lascio indisturbate, come movimento maschile abbiamo un problema.

E' illusorio pensare che un movimento possa non avere un'"ideologia", o non debba avere "leader" (quando in realtà chi dice questo porta continuamente in primo piano determinate idee e personaggi).
Anche se non dichiaratamente, al momento la QM un'ideologia prevalente ce l'ha eccome, non lontana dal nichilismo dei radicali e da diverse istanze del politicamente corretto globale (divorzio, eutanasia, diritti cosmetici, opposizione alla famiglia, promiscuità, assenza di qualsivoglia istanza etica, disincanto fatalista, svalutazione di unioni stabili e paternità e l'elenco potrebbe continuare).
L'unica cosa che posso fare è dirlo, prove alla mano, lasciando al lettore trarre liberamente le conclusioni.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.