Autore Topic: Qualche attivista maschile ha parlato di questo?  (Letto 1101 volte)

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Offline Vicus

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Qualche attivista maschile ha parlato di questo?
« il: Ottobre 07, 2019, 12:55:33 pm »
In Francia sta per passare una legge che ridurrebbe gli uomini a semplici inseminatori a pagamento per coppie lesbiche di lusso. Qualche attivista maschile ne parla? Specialmente quelli la cui "anima vomita a sentire parlare di prodotti abortivi", che sarebbero legione con tecniche di fecondazione come queste.
In realtà, nessuno trova mai nulla da ridire su cose del genere e ciò non può non far sorgere una domanda: il movimento maschile pensa con la propria testa o è adagiato su ideologie come quella dei radicali, che dopo aver fottuto gli uomini con tutte le battaglie femministe possibili, li tengono buoni con sporadiche affermazioni (che non costano nulla) di sostegno ai padri separati?

Parigi, contro la legge per la “Paternità Medicalmente Assistita” alle coppie di lesbiche

https://www.maurizioblondet.it/parigi-contro-la-legge-per-la-maternita-medicalmente-assistita-alle-coppie-di-lesbiche/

https://twitter.com/i/status/1180878444894269440

https://www.facebook.com/jacopocoghe/videos/731717630572189/
« Ultima modifica: Ottobre 07, 2019, 16:01:50 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:Qualche attivista maschile ha parlato di questo?
« Risposta #1 il: Ottobre 07, 2019, 18:24:26 pm »
Vicus, perdonami, ma come ben sai io sono un rompi, per cui vorrei chiederti: ma a parte i soliti quattro gatti che scrivono (e scrivevano) sul web, chi sarebbero gli uomini del movimento maschile ?
Dov'è la loro base?
A me non risulta che esista. *

@@

* I movimenti dei padri separati c'entrano poco o niente con i movimenti maschili, non fosse altro per il fatto che gli stessi padri separati, nella grandissima maggioranza dei casi, non hanno la più pallida idea da dove arrivino veramente i loro guai.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Vicus

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Re:Qualche attivista maschile ha parlato di questo?
« Risposta #2 il: Ottobre 07, 2019, 22:51:12 pm »
Vicus, perdonami, ma come ben sai io sono un rompi, per cui vorrei chiederti: ma a parte i soliti quattro gatti che scrivono (e scrivevano) sul web, chi sarebbero gli uomini del movimento maschile ?
Dov'è la loro base?
A me non risulta che esista. *

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* I movimenti dei padri separati c'entrano poco o niente con i movimenti maschili, non fosse altro per il fatto che gli stessi padri separati, nella grandissima maggioranza dei casi, non hanno la più pallida idea da dove arrivino veramente i loro guai.
Per movimento maschile intendo l'insieme dei siti e degli attivisti maschili. E' un tema che vorrei sviluppare in futuro, anche se sono certo che cadrà nel vuoto: una buona parte di siti e attivisti maschili, propongono come rimedio alla condizione degli uomini le stesse idee (e ideologie) che sono causa dei loro mali.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Qualche attivista maschile ha parlato di questo?
« Risposta #3 il: Ottobre 07, 2019, 23:15:05 pm »
Non si può proporre il male a rimedio di se stesso. Ovvio che dare il nostro voto a questa gente non porterà da nessuna parte se non indietro. Posto qui l'illuminante commento di un utente:

Per me al netto di tanta affettata indignazione stasi ormai e diventato una "voce del coro" perfettamente intonata allo spartito dei fondamentali del mainstream dominante, quindi come per gli altri bisogna imparare a “tradursela” leggendo tra le righe dei suoi predicozzi buonisti

per come lo vedo io stasi e’ emblematico di un trend culturale che va per la maggiore specialmente in questi ultimi tempi e che lo accomuna di diritto all’ultima genia di politici immorali e battoni  consumati nell’arte di prostituirsi a tutte le convenienze politiche che gli capita di poter sfruttare per i propri fini (vedi 5 stelle, pd, sinistrume assortito)
a parte l'ipocrisia funambolica di questo stakanovista che si spaccia per  influenzer socio-cultural-politico-massmediatico…bla ..bla  legato a doppio filo ai suoi followers
la cosa si coglie guardando allo sfondo della sua… (passatemi) ….linea editoriale   praticamente quello che ci rifila ben nascosto in fondo a tanto manieroso sdegno e solo un’altra variante sul genere di una prassi operativa su vasta scala che lavorando di fino sul piano intellettuale e culturale sta dando “copertura” intellettuale all'ennesima muta trasformista della sinistra di sempre le cui declinazioni storiche ormai stanno diventano anche troppo lunghe da elencare (illuminismo modernismo marxismo etc etc.)
l’ultima volta e stato nell’89 …ci ricordiamo? Dove in spregio a un minimo di giustizia storica in italia i perdenti (comunisti) sono stati amnistiati e i vincenti (dc) distrutti politicamente

bisogna comprendere che oggi un classico e tipico sinistrorso come stasi non va piu incasellato dentro estinte categorie di natura ideale politica ma va valutato solo sul piano psicologico,   no! non si tratta di pazzia individuale  ma di disperazione culturale, totalmente in secca rispetto a qualunque "manifesto" ideale di riferimento in piena crisi identitaria siamo al cospetto di un naufrago intelletuale alla disperata ricerca di un approdo qualsiasi, lui come la sinistra sono oggi espressione di un nulla ideale infiocchettato e confezionato ad arte per vendersi al meglio nel mercato della domanda e dell'offerta politica
MODA e la loro parola magica,  essa e’ il metodo, e la prassi da seguire per poter intercettare puntualmente ogni tendenza sociale e tramutarsi (nel senso di prostituirsi) alla bisogna per vendersi all’elettorato come “quelli giusti” da votare, (estremisti e/o moderati)  mentre sottobanco vanno a caccia intellettualmente di ogni residuo di aggregato ideale rimasto in circolazione per sodomizzarlo con il loro fare ruffiano e alla fine subentrarne completamente (basta vedere quello che sta facendo il progressismo con la chiesa cattolica)
mi ricorda certi parassiti che si inoculano nel corpo delle vittime per cibarsene e usarle come bozzolo per perpetuarsi

solo cosi so spiegarmi tanti sinistrorsi cresciuti a pane e marxismo che disinvoltamente scorrazzano e razziano in lungo e in largo nei territori ideali degli ex nemici di classe per diventare alla bisogna paladini del capitalismo e del mercatismo quando serve, del liberismo e della finanza speculativa quando serve (vedi il pd sul piano micro e la cina sul piano macro ) sconfessando se stessi e quel pochissimo di buono che avevano portato avanti come istanze di giustizia sociale   e oggi “ovviamente” c'e li vediamo "promossi" pure dei credenti nella fede cattolica  ( quando stasi confesserà la propria fede?)
tutto pur di rimanere attaccati al potere sia diretto in politica sia indiretto a livello culturale,  tutto pur di rimanere sulla cresta dell’onda sociale anche a costo di farsi trascinare in modo passivo dal divenire del tutto estemporaneo delle cose senza alcuna capacita’ e volontà di governare i processi sociali


quindi venendo al tema dell’aborto lo stasi che si infervora contro questo abominio non e' come vorrebbe farci credere l'atto di emendarsi di un figliol prodigo della politica in senso vero (cioe' cristiano) ma la semplice recita di un copione che non spetta a lui  che invece tocca il vissuto (altro che recita) di altri che su questo argomento non hanno MAI cambiato idea e sono sempre rimasti intransigenti sulle loro posizioni
ecco se c’e’ un lato positivo in tutto questo almeno abbiamo evidente la “cifra” del trasformismo dei tempi che viviamo  lo stesso aborto che oggi con i suoi numeri si staglia sull'orizzonte dell'umanità come il vero e unico olocausto degno di questo nome e un peso tale che ormai non e' più "sostenibile" politicamente nemmeno dalla stessa lurida cultura sinistroide che a suo tempo lo aveva introdotto nelle società  cultura che temendo l’insorgere graduale di un sussulto di umanità da parte dell’opinione pubblica cerca oggi di prevenire e cavalcare la cosa, …… essendo finzione e vivendo di finzione,  totalmente incapace di conversioni vere perché da secoli ha rinnegato in se la propria dimensione morale e trascendente  adesso i sinistri incluso stasi vorrebbero coinvolgerci  in un plateale ravvedimento operoso in corso d'opera  …tranquilli!  non certo per cambiare veramente le cose ( dentro di loro crederanno sempre al marchese de sade che in piena era dei “lumi” dichiarava solennemente: per una donna abortire deve essere come tagliarsi le unghie) ma solo per esorcizzare il problema da se stessi elevandosi  a interpreti della coscienza collettiva e "scandalizzati"  pilotare un formale e manieroso "rinsavimento" sociale al grido di siamo tutti colpevoli = (nessuno e colpevole) di quanto e successo

Questo e quello che vogliono e stasi e parte di questo grande processo di catarsi in negativo dove ogni grande questione sociale dovrà dissolversi in un tale magma indistinto di polemiche e controversie da andare perduta ogni  chiarezza di posizioni originali e con essa ogni responsabilità in negativo e ogni merito in positivo
stasi quando parla di aborto e di temi etici mi da netta questa impressione del resto lo capisco come perdere l'occasione storica di questa finestra culturale dove "l'adulterio" rispetto a ogni statuto prestabilito sembrano le nuove virtù sociali a cui votarsi  dove pure un papa indegno del ruolo e della cattedra che usurpa, sorvola sulla provvidenza di questi primi tornaconti storici (la sinistra che rinnega l’aborto!) per capitalizzare la situazione e per presentargli spietatamente il conto che merita  e invece si sprofonda anche lui in questo vergognoso “ecumenismo” colpevolista di matrice progressista per il quale tutta la dimensione umana deve inginocchiarsi davanti a non si sa bene che cosa (a greta?) per fare mea culpa di ogni misfatto possibile immaginabile  povero gramo pensare che il tempo e galantuomo tolti i fumi della sbronza ideologica come colossali stro***ate sociali queste porcherie verranno presto o tardi a galla da sole e grideranno di fare giustizia di chi a suo tempo le ha defecate in seno alla societa’ e dando il giusto merito all’altra chiesa e a quanti nel corso del tempo non si sono mossi di un millimetro dall'intransigenza del loro no

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Qualche attivista maschile ha parlato di questo?
« Risposta #4 il: Ottobre 08, 2019, 00:27:11 am »
Comunque, come ebbi già modo di scrivere nel 2014, quando mi iscrissi in questo forum, il tema dell'aborto lo ritengo decisamente più complesso.
Ossia, per quanto mi riguarda non faccio parte di quelli favorevoli a prescindere ma nemmeno di coloro che dicono no all'aborto a priori.
Ci sono situazioni in cui son favorevole a tale pratica, ed una di queste è quella relativa all'ipotesi di far nascere o meno un figlio malato di una tot malattia ereditaria, oppure down.
Beh, per come la vedo io, molto meglio non nascere.
Già la vita è dura per i cosiddetti normali, figuriamoci per chi ha problemi già alla nascita.
Poi, altro discorso è "l'aborto libero".
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Re:Qualche attivista maschile ha parlato di questo?
« Risposta #5 il: Ottobre 08, 2019, 01:33:14 am »
Eppure ci sono molti handicappati felici di vivere (oserei dire la stragrande maggioranza). Solo i DJ vanno a farsi sopprimere in Svizzera.

Una domanda fondamentale è: l'aborto è solo una questione etica, affidata alle libere scelte di ciascuno, o è parte di un programma distruttivo della società?
Se è vera la seconda ipotesi, la questione cambia radicalmente:
- Cosa succede quando vengono uccisi sei milioni di bambini ITALIANI e allo stesso tempo si fanno sbarcare SEI MILIONI di immigrati (eventualmente usciti di galera)?
- Una donna che abortisca a piacimento sarà più fertile, più fedele, più affidabile e adatta a crescere figli di una che sia costretta a prendersi le sue responsabilità quando apre le gambe?
- Uccidere una creatura che non può difendersi garantisce o liquida i diritti umani degli adulti, specialmente uomini? Se puoi sopprimere un bambino innocente cosa ti impedirà di fare di peggio a un uomo?
- I diritti maschili possono fare qualche progresso in una società le cui donne uccidono milioni di bambini solo per non avere seccature?
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Re:Qualche attivista maschile ha parlato di questo?
« Risposta #6 il: Ottobre 08, 2019, 01:49:56 am »
Vicus, tu che non hai figli (come me, del resto), vorresti avere un figlio handicappato o malato già alla nascita ?
Perché, vedi, tra il dire e il fare ci passa di mezzo l'Oceano Pacifico.


Citazione
Solo i DJ vanno a farsi sopprimere in Svizzera.

Beh, non credo sia il caso di giudicare chi sopravviveva in questo modo.
http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2017/02/26/eutanasia-dj-fabo-in-una-clinica-svizzera-per-morire_d947c70b-df83-477d-afea-588c0aec4f92.html

Citazione
Fabiano Antoniani, questo il nome del 40enne tetraplegico e cieco dall'estate 2014

E' troppo facile parlare quando si sta bene in salute; molto meno quando non si ha più la minima speranza.
Tu sei troppo categorico, caro Vicus.

@@

PS: parlando a titolo personale, ti dico solo che io sono un uomo che già odia la sola idea della (inevitabile) vecchiaia, con tutto ciò che ne consegue; figurati se accetterei di sopravvivere (non vivere) da paralizzato e cieco.
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Re:Qualche attivista maschile ha parlato di questo?
« Risposta #7 il: Ottobre 08, 2019, 02:20:02 am »
Nessuno vorrebbe un figlio handicappato, ma molti sono felici anche con figli handicappati.

Temo che nel posto dove sta ora, Fabo il dj starà molto peggio  di quando non ci  vedeva ed era paralizzato. E non possiamo nemmeno pregare per lui; chi sta laggiù non vuole, aumenta la sua    disperazione… “Lasciatemi libero” dite che abbia detto; e glielo hanno fatto credere, che il  suicidio sia una liberazione.

Ora è in qualcosa che non può essere descritto. Che antiche parole – carcer, pernicies, exilium – non  possono descrivere, perché ciò che laggiù si fa alle anime “avviene senza il controllo della parola, in cantine afone”. Là infatti “tutto finisce,   ogni pietà, ogni grazia, ogni riguardo”,  e naturalmente ogni parola  per dirlo.  Ad aggravare la condizione  di Fabo c’è però, ne sono certo,  la rabbiosa vergogna per   come facilmente s’è lasciato  giocare, la coscienza di come Cappato l’ha usato per far avanzare una  “causa civile” di cui adesso non gli importa più niente,  per  far varare a un parlamento insignificante, in un paese cui non appartiene più, una legge   che non può portare a lui alcuna liberazione  né sollievo. Certo aspetta,  con rabbia inestinguibile, il momento in cui quelli che lo hanno usato e giocato finiranno lì con lui, e godere dei loro tormenti, in una eterna vendetta. 

Ovvio che i cattivi attori di questo teatrino squallido, di cui Fabo il dj è la vittima, non credono a queste cose: fino  al giorno in cui ci staranno a capofitto.

Povero Fabo. A quarant’anni disk jockey, uno che cambia i cd nelle discoteche, sai che realizzazione; poi l’atroce incidente, ed ora il buio e la vergogna. E l’essere stato ingannato, ed aver perso l’occasione centrale, di dare  alla sua vita il significato eroico, di accettazione, espiazione e intercessione. La vittoria e la gloria  a cui ciascuno di noi è chiamato.

Grazie all’uso che hanno fatto di “Fabo”,  ci  sarà una legge che ‘consentirà’ il suicidio assistito, e presto quindi esso farà “offerto” a vecchi  malati e  soli troppo  gravosi da mantenere.  Per ciascuno di noi sarà una nuova tentazione, l’ultima e tremenda: perché soffrire? La ASL le passa la sedazione…E   il vescovo Paglia non troverà la parola giusta, perché l’ha persa.  Dirige la Pontificia Accademia per la Morte.

                                                                      *  *  *

Mentre finisco di scrivere, ricevo l’immagine di Maria.  E’ la moglie dell’amico Luciano,  “passata oltre”  qualche giorno fa, dopo anni di sofferenza e mutilazioni chirurgiche per il cancro alla  mascella.   Nella foto è bellissima. Lui l’ha curata fino all’ultimo. Lei si preoccupava di lasciarlo solo: “Trent’anni insieme, e  adesso come farai?”. Si preoccupava anche per se stessa: trent’anni con lui, e adesso come farò?

Dietro la piccola immagine, leggo:

Se mi ami non piangere! Se conoscessi il mistero immenso  del cielo dove ora vivo, se potessi vedere quello che io sento e vedo, e questa luce che tutto investe penetra, non piangeresti se mi ami!

”Ci siamo amati  e conosciuti nel tempo: ma tutto era così fugace e limitato!  Io vivo nella serena e gioiosa attesa del tuo arrivo tra noi: tu pensami così, nelle tue battaglie pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, e dove ci disseteremo insieme alla fonte inestinguibile della gioia e dell’amore. Non piangere se veramente mi ami!”.

So che quelle sono sue vere parole.  So che Maria ha  corso bene la gara, con coraggio, la sua vita di moglie, di mamma e di lavoratrice  è stata piena di significato, ed  ora è nella gloria e nella vittoria.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.