Autore Topic: Ritorno della tratta dei clandestini: e ora gli daremo 42€ al giorno!  (Letto 772 volte)

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Offline Vicus

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Vi invito a leggere – non dopo pranzo, se volete starmi a sentire – l’editoriale che Avvenire ha dedicato alla riapertura delle rotte della tratta dei neo-schiavi, e cioè allo sbarco dei clandestini della Ocean Viking, avvenuto in maniera tale che la nave della ONG non potesse essere fatta oggetto di quello che è un decreto a difesa della legalità, e dei confini dello Stato, e teso a combattere il mercato dei migranti clandestini.

Leggetelo. E nel contempo prendete nota della notizia – che non ho trovato nelle prime pagine di nessuno dei grandi giornali collegati al Partito del Governucolo. E cioè che da un giorno all’altro lo Stato, cioè voi ed io, spenderemo ogni giorno non più 21 euro, per finanziare il business dell’accoglienza, ma 42 euro. Quarantadue euro. In un Paese in cui sempre più persone inseguono il miraggio di un lavoro, anche se mal pagato, anche se precario, e in cui curarsi diventa sempre più costoso, per tutti.

Leggete il fondo di Tarquinio, e non dimenticate che questa Chiesa ha un interesse nel giochino, Altroché. Leggete e capite come l’ipocrisia clericale talvolta sia più forte, evidente e manifesta nei laici clericalizzati. Ormai chiunque sappia leggere e abbia voglia di documentarsi sa che cosa si nasconda dietro lo slogan di “Salvare vite”: un gigantesco giro di interessi, ideologie che mirano alla sostituzione etnica, la connivenza delle ONG con gli scafisti. Lo sanno tutti quelli che vogliono sapere. E il gigantesco giro di affari anche da noi. Che adesso, grazie alla decisione del Governucolo, si può rimettere in moto a pieno ritmo. A 42 euro al giorno, e con la benedizione della Chiesa e di Avvenire. Una presa in ostaggio, anzi più di una, però c’è, ci sono, Avvenire: quello di un intero Paese che a questi giochi luridi nella sua grande maggioranza è contrario, e quello della ragione e del buon senso, e dell’onestà. Anche per Avvenire, evidentemente, Pecunia non olet.

§§§

Ed ecco il pezzo di Avvenire:

Nessuna presa in ostaggio, finalmente. Esitazioni, calcoli, trattative romane e inter-europee dietro le quinte, sì. E questo ci sta pure. Ma niente più giochi di parole e di (pre)potenza sulle teste di esseri umani in fuga dalla Libia e salvati in mare da una nave della nostra Guardia costiera o dall’imbarcazione di un’organizzazione umanitaria. E niente avvisi di garanzia e notifiche di sequestro del mezzo a chi si è adoperato perché nessun altro perdesse la vita. Era ora.

Sabato la “Ocean Viking” ha potuto far approdare a Lampedusa il suo dolente piccolo-grande carico di umanità: 82 uomini, donne e bambini. Con un volontario e volenteroso anticipo di revisione delle sballate regole di Dublino (quelle che inchioderebbero nel Paese di primo approdo tutti i richiedenti asilo), soltanto un quarto di loro resterà in Italia, le domande di asilo dei tre quarti restanti saranno invece valutate in pochi altri Stati dell’Unione Europea, in prima fila Germania e Francia, i due Paesi che già ci precedono nella classifica dell’accoglienza dei rifugiati (1.100.000 in terra tedesca, quasi 460mila in terra francese, circa 300mila nel Bel Paese). Infuria, però, la solita guerra di parole. E anche questo ci sta. Ognuno può dire la sua, possibilmente con rispetto per persone e fatti. L’importante è che le parole d’ora in poi la smettano di far male alla gente, e soprattutto ai più deboli e ai più manipolabili. Perché anche in tempi come questo, quando ci si vorrebbe far credere a tutto e al contrario di tutto, il male esiste così come esiste il bene. E ci sono cose che sono certamente bene e cose che sono altrettanto certamente male. Per tutte quelli che hanno coscienza e cuore, credenti e non credenti, di sinistra o di destra, moderati o radicali. È da questa consapevolezza del bene e del male che discendono i princìpi. E in Italia, si spera, ora i princìpi tornano a valere tutti. Anche quel principio per cui a nessuna persona in pericolo un Paese civile nega soccorso e un luogo sicuro di prima accoglienza. Un principio solare, che ha come conseguenza diretta, ma anche in qualche modo come premessa essenziale, il fatto che il colore della pelle delle persone in pericolo, la loro condizione economica, il loro status giuridico non possono influire su questa umana dedizione e non devono mai vanificarla.

Il principio del soccorso e dell’accoglienza, secondo umanità e ragionevolezza, è un principio così elementare che a qualcuno è sembrato superfluo, a qualcun altro superato e qualcun altro ancora, proprio qui in Italia, degno di essere “sporcato” (cioè criminalizzato) da norme senza luce e senza alta legalità, norme scritte con la stessa cattiva intenzione di certi scarabocchi sui muri e sui monumenti che marcano in modo quasi animalesco il territorio e insudiciano le nostre città. Le hanno inserite in decreti chiamati “sicurezza”. Non finiremo mai di vergognarcene. E non verrà mai troppo presto il giorno in cui le cancelleremo, ripulendo idealmente i muri d’Italia. E le porte e le finestre che ogni muro deve avere.

https://www.marcotosatti.com/2019/09/16/avvenire-esulta-per-il-ritorno-della-tratta-dei-clandestini/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.