Autore Topic: Sui CAV e sui soldi che spillano  (Letto 956 volte)

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Offline Sardus_Pater

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Sui CAV e sui soldi che spillano
« il: Giugno 03, 2019, 16:40:16 pm »
Buon pomeriggio. Sino a oggi certe cose di cui venivo a sapere le divulgavo solo in Wiki. Stavolta voglio fare un'eccezione e pur senza indicare nomi e località precise voglio parlare di due casi di cui sono venuto a conoscenza tramite contatti. ora espongo.
Voglio parlare di due centri antiviolenza. Uno sta nel Lazio (non a Roma) e l'altro in Toscana. Entrambi, per altro di non grosse dimensioni, gestiscono mensilmente un numero limitato di casi. Questa scarsa mole di lavoro fa sì che chi ci è impegnata/o, per di più a base volontaria, passi gran parte del tempo cercando di occuparlo in qualche modo. Nonostante ciò, eventuali appuntamenti almeno in uno dei due centri sotto esame vengono sempre dati nelle ore più tarde della mattinata o nelle prime ore del pomeriggio. Il senso di questo comportamento probabilmente consisterebbe nel far sembrare il centro a chi richiede aiuto o consigli sempre occupato e con casi che hanno la precedenza.
Nel caso specifico del CAV laziale, i pochi casi di cui si fa carico mensilmente sono per metà denunce di donne in fase di separazione, quindi possiamo già immaginare l'esisto di queste denunce (le due A, assoluzione o archiviazione). Questa situazione sicuramente è la stessa in quello toscano. Resta dunque un numero piccolissimo di casi da gestire al netto delle false accuse di cui sopra, per la cui gestione il CAV potrebbe aprire solo due giorni alla settimana e sicuramente rimarrebbe ancora tempo libero.
Eppure entrambi i centri ricevono fior fiore di finanziamenti dalle regioni Toscana e Lazio senza dover presentare relazioni e rendiconti per dimostrare l'attività di aiuto alle richiedenti e di spesa. Un numero di soldi sproporzionato rispetto all'ammontare delle uscite, compresi rimborsi spese per i volontari.
E questo è quanto.
Il femminismo è l'oppio delle donne.