Autore Topic: Storie di ordinaria discriminazione  (Letto 1258 volte)

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Offline Vicus

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Storie di ordinaria discriminazione
« il: Giugno 01, 2019, 02:07:24 am »
Ieri sera in piscina vengo apostrofato da un'addetta africana:
- Lei è l'ultimo!
- Guardi che mancano venti minuti alla chiusura!
- Sì ma non c'è più nessuno e dobbiamo chiudere
- Ci sono ancora io, sono l'unico rimasto fino all'orario di chiusura della vasca e non posso uscire in costume
Qualche secondo dopo qualcuno dalla cantina spegne la luce nello spogliatoio (15 minuti prima della chiusura), caccio un urlo per farla riaccendere.
Risalendo le scale, trovo lo spogliatoio femminile (comodamente situato al piano d'ingresso) confortevolmente illuminato e tre donne nel vestibolo che si mettono le scarpe e si acconciano in tutta tranquillità, non senza intrattenersi in amabili conversari col personale maschile, che senza alcuna fretta fa il cascamorto con loro.
Un giorno come gli altri per un uomo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Massimo

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Re:Storie di ordinaria discriminazione
« Risposta #1 il: Giugno 01, 2019, 08:14:13 am »
Come, non lo sai? Come diceva Lidia Ravera, "i tempi delle donne sono i tempi che le donne si danno". C'è una sola persona con la quale le donne non si permettono mai un simile atteggiamento: il datore di lavoro. Che, guarda caso, è l'unica persona - dicono - che stimano.

Offline Vicus

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Re:Storie di ordinaria discriminazione
« Risposta #2 il: Giugno 01, 2019, 08:47:36 am »
Lo so al punto che ancor prima di salire di sopra mi ero aspettato di trovare una congrega di donne intente a far salotto. L'ho postato per svegliare gli uomini dal loro torpore, evidenziando comportamenti cui neppure fanno caso.
La stima per il datore di lavoro non è solo opportunistica, rasenta l'idolatria essendo il suddetto diventato un surrogato del marito e del padre. Anziché occuparsi della loro casa, le donne che preferiscono fare la dattilografa in casa altrui. Su Facebook una mi ha detto che se non faceva la cassiera non si sentiva realizzata come persona. :doh: :doh:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Massimo

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Re:Storie di ordinaria discriminazione
« Risposta #3 il: Giugno 01, 2019, 12:54:25 pm »
La stima per il datore di lavoro non è solo opportunistica, rasenta l'idolatria essendo il suddetto diventato un surrogato del marito e del padre. Anziché occuparsi della loro casa, le donne che preferiscono fare la dattilografa in casa altrui. Su Facebook una mi ha detto che se non faceva la cassiera non si sentiva realizzata come persona. :doh: :doh:

Il datore di lavoro per la donna assolve due funzioni: provvede a lei un reddito, come il marito; ma le offre anche una sfera professionale che le permette anche l'autonomia economica (tenendo conto che i soldi che guadagna lei, al contrario di quelli di un uomo sono TUTTI per lei) e una credibilità e rispettabilità sociale, al contrario del marito. Da qui l'atteggiamento adorante e riverente per l'"unico uomo che esse stimano". Che è solo un riflesso dell'apprezzamento per i vantaggi ottenuti da lui e tramite lui, intendiamoci. Quindi i datori di lavoro di femmine non si illudano.

Offline Vicus

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Re:Storie di ordinaria discriminazione
« Risposta #4 il: Giugno 01, 2019, 13:38:34 pm »
A me pare che a illuderle sia il capo, che con qualche complimento si assicura una dedizione che il marito si sogna. Che il lavoro le abbia rese, nel complesso, più rispettabili è cosa di cui dubito.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:Storie di ordinaria discriminazione
« Risposta #5 il: Giugno 01, 2019, 17:00:09 pm »
Su Facebook una mi ha detto che se non faceva la cassiera non si sentiva realizzata come persona. :doh: :doh:

Questa cosa è verissima.
Io stesso mi ricordo di tizie che facevano ragionamenti del genere.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Sardus_Pater

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Re:Storie di ordinaria discriminazione
« Risposta #6 il: Giugno 03, 2019, 16:09:06 pm »
Questa cosa è verissima.
Io stesso mi ricordo di tizie che facevano ragionamenti del genere.

La stessa cosa delle ragazze sassaresi che speravano di diventare commesse e cassiere nella catena Multineddu* :lol: .

*ora gruppo Conad
Il femminismo è l'oppio delle donne.