Autore Topic: Nascita del femminismo?  (Letto 5264 volte)

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Offline Frank

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #15 il: Maggio 25, 2019, 11:00:24 am »
Questo scritto non è mio, e non è neppure dell'uomo che me lo ha passato; ma mi sembra giusto riportarlo.


Citazione
Esisterebbero dei gruppi occulti che per interessi economici mirano alla distruzione della famiglia e allo sfarinamento della società. A danno degli uomini ma anche delle donne.
Perciò dovremmo allearci tutti contro... contro chi?
E' l'opinione di molti.
E' una posizione semplicistica. 
Vedendo che il mondo va in un certo modo ci vedono dietro necessariamente un programma in esecuzione, un qualche gruppo che ha determinato con la forza del denaro il corso delle cose. Vedono certe istituzioni (ONU - UE) e i media come occupati da gente messa là da gruppi di potere e al soldo diretto di Soros e compagnia. Scalzati quelli il problema sarebbe risolto. 
Scambiano i programmi e i proclami delle femministe per ordini esecutivi imposti ...non sanno dire come... ad un immenso numero di agenti sociali. 
Ma i piani femministi sono stati e sono solo inchiostro sulla carta fin quando ... maturano i tempi in cui masse intere iniziano a farli propri.
Non vedono che il trend è universale e che tutti gli agenti (politici, intellettuali, giornalisti, etc.) sono succubi di una ideologia e non c'è alcun bisogno di pagarli o forzarli.
Tizio e Caio se la prendono con le persone. Con A, con B con C.
Certo questi sono individualmente responsabili, come lo è ciascuno per qualsiasi cosa relativa al suo
comportamento.
Ma è come prendersela con il giudice che - dato un regime - ti condanna a morte. Certo, anche lui è responsabile, ma la vera causa della sentenza è l'esistenza del regime.
E questo non è un regime come gli altri. Non c'è mai stato in nessun paese un colpo di stato femminista.
Non esiste un partito femminista sulle cui sedi lanciare molotov.
Il femminismo è dappertutto (psichicamente) e al tempo stesso da nessuna parte (materialmente). E' questo il problema.
Quelle che sembrano le Centrali femministe lo sono in via derivata. L'ONU esiste dal 1945. Ma per 40 anni non è stata femminista.
Lo stesso dicasi per la UE.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Vicus

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #16 il: Maggio 25, 2019, 11:44:06 am »
Eh!, appunto, il progresso, quindi l'evoluzione della società, nel bene come nel male.
Non ci vedo alcun complottismo in tutto ciò, ma solo una conseguenza.
Frank il progresso, come anche il regresso, non è una pianta, che vien su da sola, è fatto dagli uomini. E il mito del progresso è stato alla base dei più grandi regressi dell'umanità, vedi Stalin per cui il comunismo era "l'inevitabile evoluzione" della società che portò invece alla catastrofe.
Comunque, resta un fatto: le società "perfette" non sono mai esistite,* né mai esisteranno, proprio perché la specie umana nasce già "difettosa" e imperfetta di suo.
Su questo non ci piove, ma aspirina ed elettricità a parte sono esistite società molto migliori della nostra. Davvero vogliamo paragonare l'Atene di Pericle, o l'antica Roma, alla Londra o Berlino contemporanee? Perché studiamo Platone e Aristotele anziché Andy Warhol? O preferiamo Caravaggio a Lucio Fontana?

Nota: Giambattista Vico anticipò di due secoli l'attuale rivoluzione culturale e suggerì semplici soluzioni per un VERO progresso, sociale e scientifico, che avrebbe reso l'umanità molto più felice e consapevole. Ignorato. Joyce riprese il suo pensiero e pubblicò libri che potevano ridestare l'Europa dal suo sonno. Ancora oggi, non esistono commentari che spieghino al grande pubblico la portata rivoluzionaria della sua opera. Questo è il vero progresso, altro che minigonna e il femminismo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #17 il: Maggio 25, 2019, 12:05:13 pm »
Questo scritto non è mio, e non è neppure dell'uomo che me lo ha passato; ma mi sembra giusto riportarlo.
Temo che questo scritto sia un sonnifero per la consapevolezza sociale. Se il femminismo è un fenomeno spontaneo, le femministe sono delle idealiste e anche delle idiote, ché non ne vedono le conseguenze.
Ma anche se fosse: è evidente anche ai bambini che il femminismo distrugge la famiglia e le relazioni umane. Allora perché intestardirsi a proprinare a tutte le ore (e a costi faronici) palinsesti su donne oppresse e vittime di bruti? Solo per dar da mangiare ai centri antiviolenza? I programmi TV non si fanno da soli, li deve ben scrivere qualcuno.
Vale lo stesso per aborto gratuito (sei milioni di italiani sterminati prima di nascere), divorzio incentivato in ogni modo (casa+appannaggio), cambio di sesso gratuito (ma vecchi e bambini li ammazzano con tanto di polizia per impedir loro di scappare), uomini gettati sul lastrico da ogni giudice sotto il sole. Tutto spontaneo? Siamo proprio sicuri?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Jason

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #18 il: Maggio 25, 2019, 12:29:53 pm »
Non solo : la promiscuità sarebbe l'evoluzione della società ? Scoparsi in discoteca o al lavoro i cd. "chad" (termine della galassia redpill per indicare uomini estremamente possenti e muscolosi e/o con un elevato status sociale ) passandosi decine di uomini del genere in un semestre sarebbe un'evoluzione naturale ?

Tradire il marito con questi chad sarebbe l'evoluzione della società ?
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Vicus

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #19 il: Maggio 25, 2019, 13:07:23 pm »
Se è un'evoluzione, dov'è il miglioramento? Le famiglie sono nel caos e l'Italia sta scomparendo, non mi pare un progresso.
Come evoluzione poi, è arrivata tardi: anche le donne delle caverne sapevano tradire, ma se finora non l'hanno fatto in massa una ragione ci sarà stata.
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Offline Vicus

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #20 il: Maggio 25, 2019, 14:12:14 pm »
Le immagini valgono mille parole, ecco "l'evoluzione" della donna (si notino i tre grafici in basso):

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Red-

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #21 il: Maggio 25, 2019, 14:35:44 pm »
Essendo nuovo qui, da quando mi sono reiscritto, ammettendo si di non avere partecipato ancora attivamente alle discussioni...
Mi chiedevo quanto qui su questo forum si sappia a riguardo della nascita del femminismo?

....

Molto in breve, secondo me:
Non esiste una singola nascita del femminismo, ma tante nascite ( e morti) diffuse qua e là nella storia a seconda di luoghi ed epoche.
Immaginiamo una tribù africana. Un villaggio. Procurarsi il cibo non è semplice, bisogna cacciare. Si tratta di persone di media intelligenza, capiscono che bisogna razionalizzare le risorse fisiche e le abilità.
Così i maschi vanno a caccia, le donne cucinano e badano ai figli. Si ottiene cibo e si va avanti. I maschi in caccia rischiano e muoiono, le donne no, ma i maschi ottengono i pezzi di carne migliori. Poi la tribù progredisce. Si allevano animali. Le abilità sono meno importanti. Così le donne iniziano a chiedere anche loro dei pezzi di carne migliori.
-Questo è il femminismo della prima ondata, quello prima del 1970.


Successivamente, le donne della tribù si esaltano. Iniziano a dire che gli uomini per millenni le hanno private dei pezzi di carne migliori. Nessuno pensa più a quegli uomini che morivano durente la caccia o che restavano feriti o menomati. Non si pensa più che la donna era cmq protetta dal suo stesso ruolo. Si pensa solo che per millenni non hanno avuto le carni migliori.
Ed allora inizia a chiedere qualunque cosa ed anche di più, "motivate" da tale pretesto. si travalica così ogni buon senso, si va anche sul surreale.
-questo è il femminismo della seconda ondata, quello che viene dopo il 1970.

Si dice ormai da più parti che tale esaltazione delle donne sia stata e sia guidata e manipolata da precise strategie di "ingegneria sociale", che avrebbero a che fare in primis con l'ideologia malthusiana, legata cioè a questioni di ecologia, controllo nascite e corollario.
E questa è, per me, l'ipotesi assolutamente più probabile, tutto valutato e considerato.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Frank

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #22 il: Maggio 26, 2019, 00:06:05 am »
Frank il progresso, come anche il regresso, non è una pianta, che vien su da sola, è fatto dagli uomini. E il mito del progresso è stato alla base dei più grandi regressi dell'umanità, vedi Stalin per cui il comunismo era "l'inevitabile evoluzione" della società che portò invece alla catastrofe.Su questo non ci piove, ma aspirina ed elettricità a parte sono esistite società molto migliori della nostra. Davvero vogliamo paragonare l'Atene di Pericle, o l'antica Roma, alla Londra o Berlino contemporanee? Perché studiamo Platone e Aristotele anziché Andy Warhol? O preferiamo Caravaggio a Lucio Fontana?

Vicus, rispondi a me: tu ci vivresti nella società di mille anni fa ?
Senza acqua corrente, luce, riscaldamento, etc ?
Ci vivresti in una società dove il fatto di nascere maschi equivaleva ad esser spediti quasi sicuramente in guerra ?
Ci vivresti in una società dove si moriva per un nonnulla ?

Tu idealizzi troppo il passato, che non era affatto così meraviglioso.
Tu, al pari di altri quemmisti, descrivi solo il lato oscuro di questa epoca, guardandoti bene dal fare altrettanto con quelle passate, che erano peggiori in tutti i sensi.

@@

PS:
https://www.ilmessaggero.it/roma/cultura/museo_nazionale_romano_sovrintendenza_ortopedia-209348.html

Citazione
Alla nascita, la speranza di vita era di appena 27 anni. Ad affliggere diffusamente il vivere quotidiano erano soprattutto fratture gravi, malattie della bocca tra ascessi e carie, ma anche deformazioni delle ossa dovute ad un carico di lavoro pesante. E poi c’erano i «casi». Come la donna della necropoli Collatina che soffriva di una grave «spondilite anchilosante», cioè di un blocco totale della colonna vertebrale, trovata sepolta nella sua fossa in posizione fetale. Oppure il caso rarissimo, unico nel mondo romano, del ragazzo di sedici anni trovato nella necropoli di Fidene, affetto da gigantismo, svelando una statura stimata di oltre due metri. E ancora, l’altro caso insolito di un individuo affetto da nanismo, così come la donna che soffriva di gotta e quella signora che ha sorpreso gli studiosi per la sua perfetta protesi dentaria in oro. Suggestioni da un «quadro clinico» della popolazione che viveva nella Roma imperiale, tra malattie, condizioni sociali, alimentazione e cure, che ha svelato l’inedito studio di resti scheletrici rinvenuti negli ultimi anni. Reperti che saranno presentati per la prima volta nella grande mostra sulla storia della medicina dal titolo «Scritto nelle ossa. Vivere, ammalarsi e curarsi a Roma in età imperiale», organizzata dal Servizio di antropologia della Soprintendenza ai beni archeologici di Roma sotto la cura di Paola Catalano. Il progetto, in programma dal 10 dicembre al Museo nazionale romano della Via Ostiense a Porta San Paolo, è stato illustrato in anteprima ieri nel convegno «Anatomie e Corpi» presso l’Unità di Storia della Medicina e Bioetica dell’università La Sapienza. L’esposizione, frutto di una collaborazione tra La Sapienza, la Società Italiana di Ortopedia, l’università di Pisa e Tor Vergata, raccoglie i campioni scheletrici umani inediti riportati alla luce da sei sepolcreti di epoca imperiale scavati nel territorio di Roma: «I siti sono stati selezionati in base alla consistenza numerica, e alle peculiarità dei contesti, che hanno consentito di formulare ipotesi attendibili sulle diverse economie di sussistenza della popolazione», racconta la Catalano.

L’IDENTIKIT BIOLOGICO

I reperti arrivano dalla Prenestina Polense (non lontano da Gabii), la necropoli Collatina (tra via della Serenissima e via Basiliana), Casal Bertone, Osteria del Curato, dal sepolcreto di Via Padre Semeria, e di Castel Malnome (a Ponte Galeria). «Esporremo i reperti più interessanti, selezionati per evidenziare le malattie che affiggevano la popolazione di Roma - continua la Catalano - e saranno affiancati dai relativi strumenti terapeutici dell’epoca». E scatta l’identikit antropologico: l’aspettativa di vita media era di 27 anni (raro superare i 49 anni, discreta la morte infantile sotto i 6 anni, più alte le morti di uomini); la statura media era di 167 centimetri per i maschi e 156 per le femmine. «Le analisi degli isotopi del carbonio e dell’azoto contenuti nella frazione organica dell’osso ci consentono di risalire al tipo di dieta seguita - dice la Catalano - ossia vegetariana, mista o con ingente consumo di carne». «Fondamentali nella ricostruzione delle condizioni di vita quotidiana nella Roma imperiale sono le patologie orali- avverte la Catalano - la carie è stata rilevata nel 70% degli individui, gli ascessi nel 30%». E stupisce oggi il ritrovamento di una protesi dentaria in oro in una sepoltura a cremazione femminile della grande necropoli Collatina.

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 18:21
« Ultima modifica: Maggio 26, 2019, 00:19:47 am da Frank »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #23 il: Maggio 26, 2019, 00:19:55 am »
Frank seguendo il tuo ragionamento, il "progresso" porta necessariamente al femminismo e han ragione le femministe a dire il futuro è donna.
Prima dell'età moderna, in guerra normalmente i contadini non andavano, per ovvi motivi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #24 il: Maggio 26, 2019, 00:22:08 am »
Vicus, non hai risposto.

Citazione
Frank seguendo il tuo ragionamento, il "progresso" porta necessariamente al femminismo

Non lo dico io, lo dicono i fatti.
E come in altre vicende della storia, deve essere contrastato.
Di certo il femminismo non poteva e non può nascere in una società primitiva, proprio perché in tale contesto non esiste il terreno fertile che può permetterlo.
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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #25 il: Maggio 26, 2019, 00:34:36 am »
Domanda: quanti quemmisti vivrebbero qui piuttosto che in Italia o in qualche altro paese industrializzato ?

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Offline Vicus

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #26 il: Maggio 26, 2019, 00:54:16 am »
Vicus, non hai risposto.

Non lo dico io, lo dicono i fatti.
E come in altre vicende della storia, deve essere contrastato.
Di certo il femminismo non poteva e non può nascere in una società primitiva, proprio perché in tale contesto non esiste il terreno fertile che può permetterlo.
Ti ho risposto: associ il livello superiore di civiltà di altre epoche a fame e guerre, come fossero inscindibili. Seguendo questo ragionamento, se l'acqua corrente e l'aspirina arrivano solo con la società femminista, teniamoci il femminismo.
Non vedo motivo per cui cambiare i valori di un'epoca comporti la rinuncia al progresso tecnologico.
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Offline Roberto1970-

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #27 il: Maggio 26, 2019, 14:20:24 pm »
Leggendo riguardo il matriarcato, risulta possibile che in tempi antichi l'umanitá fosse propensa ad una societá dove i capi gruppo fossero donne. Qui si parla di organizzazione originale dell'umanitá:

Citazione
Secondo alcuni, a partire dalle ipotesi avanzate da Johann Jakob Bachofen nel suo saggio Il matriarcato del 1861, il matriarcato fu l'organizzazione originale dell'umanità, e solo successivamente questa venne sostituita dal patriarcato.

Tali tesi ritengono reale il matriarcato in epoca neolitica, riconoscendo l'esistenza di un capo supremo donna e in generale delle donne come capi-famiglia. All'uomo sarebbero state demandate le funzioni pratiche di sussistenza (approvvigionamento, caccia - funzioni "esterne" all'aggregato sociale, alla caverna), alla donna si sarebbe invece delegata l'organizzazione sociale ("funzione interna").
https://it.wikipedia.org/wiki/Matriarcato_(antropologia)

E' anche interessante considerare l'opinione riguardo al futuro, del famoso (ma poco studiato nelle scuole) Nikola Tesla in cui sebbene contrario aveva predetto, in seguito al diritto di voto esteso anche al genere femminile, una societá piuttosto simile al funzionamento delle api e degli alveari.

Citazione
It is not in the shallow physical imitation of men that women will assert first their equality and later their superiority, but in the awakening of the intellect of women.
https://www.brainpickings.org/2015/07/10/nikola-tesla-when-woman-is-boss/

"Non è nella superficiale imitazione fisica degli uomini che le donne asseriranno dapprima la loro ugualitá e in seguito la loro superioritá, ma lo faranno nel risveglio dell'intelletto delle donne."

Adesso qui il punto é a mio parere questo: poniamo pure caso che il mondo si diriga verso una supremazia femminile. Esistono comunque dei diritti universali che sia uomini che donne dispongono indipendentemente da chi governa chi o cosa.

Considerate questo articolo sul transumanismo, rimanendo sempre in tema del progresso: Transhumanism – the world's most dangerous idea

Citazione
"...But modifying that essence is the core of the transhumanist project. If we start transforming ourselves into something superior, what rights will these enhanced creatures claim, and what rights will they possess when compared to those left behind? If some move ahead, can anyone afford not to follow?"
https://www.au.dk/fukuyama/boger/essay/

(...Ma la modifica di quell'essenza é la chiave del progetto transumanista. Se noi iniziassimo a trasformare noi stessi in qualcosa di superiore, che diritti queste creature aumentate rivendicheranno, e che diritti possiederanno in confronto a chi é stato lasciato indietro? Se alcuni andassero avanti, puó chiunque permettersi di non seguire?)

Sono tutti secondo me spunti su cui riflettere.
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Offline Vicus

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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #28 il: Maggio 26, 2019, 21:45:51 pm »
Già Margaret Mead, antropologa di fama mondiale, aveva accertato che "una società matriarcale non è mai esistita, se non come incubo di romanzi distopici". Non c'è alcuna prova di presunte società matriarcali, né del motivo per cui sarebbero diventate patriarcali.
Nikola Tesla era quello che non volle mai donne tra i piedi. Non si capisce perché l'intelletto delle donne sarebbe stato addormentato per millenni né in cosa possa consistere questo risveglio.
La "supremazia femminile" comporta necessariamente la riduzione del maschio a essere non subalterno, ma subumano. Penso che l'uomo possa veder nuovamente riconosciuti i suoi diritti, e avere una vera parità, solo ristabilendo equilibri tra i sessi che esistono dall'alba dell'umanità.
Il transumanesimo è guardare al futuro con gli occhi del passato. La tecnologia è già un'estensione delle nostre facoltà ed è già qualcosa di interno all'uomo: per esempio, il cellulare è un'estensione della memoria, impiantare chip nel cervello è un nonsenso da fumetto della Marvel. Tanto più che sono in corso ricerche per implementare la comunicazione cerebrale senza connessioni fisiche.
L'essere cibernetico (se mai ci sarà) non è un uomo migliorato, ma un passo intermedio verso il rimpiazzo dell'umanità con le macchine. L'uomo è ipnotizzato dalle sue tecnologie, al punto da identificarsi con esse e divenirne schiavo. Per la sua stessa sopravvivenza, è necessario che l'umanità si renda conto che le tecnologie devono servire l'uomo e non viceversa; il che si traduce col finalizzarle alla creazione di un ambiente "organico", a misura d'uomo.
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Re:Nascita del femminismo?
« Risposta #29 il: Maggio 28, 2019, 21:55:25 pm »
Questo scritto non è mio, e non è neppure dell'uomo che me lo ha passato; ma mi sembra giusto riportarlo.
Molto interessante.
Potrei sapere di chi è?
Un discorso simile lo si poteva fare in Germania ai tempi Hitler e Goebbels. Ma non si poteva nemmeno allora parlare di gomblotto, evidentemente. Il tutto stava solo nell'aria...
Mahhh  :cool:
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