Autore Topic: Matrimonio per non restare soli  (Letto 1729 volte)

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Offline Rivarol

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Matrimonio per non restare soli
« il: Agosto 20, 2018, 18:43:31 pm »
Premetto che non sono sposato e sono stato sempre critico nei confronti del matrimonio, nonostante ritengo il matrimonio una invenzione necessaria per dare un ordine alla società che altrimenti sarebbe rimasta allo stadio animale.

Detto questo, mi chiedo e vi chiedo...come rispondere a coloro che affermano l'importanza del matrimonio con la seguente argomentazione: ci si sposa per non rimanere soli, soprattutto in età avanzata, e si fanno i figli per avere un supporto (morale e materiale) per il futuro.

Fino a quando si è relativamente giovani e piacenti si può vivere da eterni single, ma poi? Le occasioni per conoscere gente diminuiscono, l'attrattività fisica cala e continuare a comportarsi come ventenni (avendone magari 50) diventa grottesco.

Vero è anche che io non ci riuscirei mai a legarmi ad una persona a vita solo sulla base di calcoli materialistici come questi. Mi sarei potuto sposare in passato ma ho declinato proprio perché questa filosofia non fa parte di me.

Ho un amico che si è sposato perché è consapevole che, se avesse lasciato la sua compagna, non sarebbe riuscito a trovarne un'altra. Nonostante, a livello sessuale, non sia molto appagato. Anche qui, matrimonio per non rimanere solo. Secondo il ragionamento fatto sopra il mio amico avrebbe agito bene, seppur non appagato, ma ha messo in relativa sicurezza (non si può mai dire) il futuro.


Offline Vicus

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Re:Matrimonio per non restare soli
« Risposta #1 il: Agosto 20, 2018, 21:53:20 pm »
Il problema che descrivi è reale, ma non è la firma su un atto di matrimonio (ossia sulla propria condanna) a trasformare magicamente in virtuosa una donna vuota e facile. O dei figli ingrati e ritardati (quasi inevitabili con donne così) in premurosi bastoni della vecchiaia.
Difficile dire come andrà al tuo amico, può essere un rapporto sufficientemente autentico da consolidarsi nel tempo, oppure sufficientemente vuoto da divenire insopportabile.
Il fenomeno è assai diffuso, ne ho parlato tempo fa qui:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,14926.0.html
In particolare:

I rapporti vuoti

Uno dei temi del presente studio è che per quanto l'uomo post-moderno vada contro ciò che dovrebbe essere, per quanto rifiuti la propria vocazione, è destinato a rendersi conto che non può farlo impunemente. In un modo o nell'altro dovrà pagare il prezzo per il cammino di disordine che sta percorrendo. La solitudine in senso stretto è forse la punizione più grande che l'uomo post-moderno già subisce. Per sfuggire a questa condizione, spesso assai grave quanto a impatto emotivo, molte persone nel mondo desocializzato di oggi instaurano rapporti o contraggono matrimoni non basati sull'amore bensì sull'interesse individuale. L'idea è trovare qualcuno che possa essere usato per fornire compagnia e mettere fine allo stato di solitudine. Forse questo è uno degli errori contemporanei più diffusi, ma non costituisce certo una soluzione, anzi può aggravare il problema. L'altro viene utilizzato come strumento per raggiungere un fine, e nel rapporto c'è poco di autentico. Poiché non vi è amore, non può aver luogo un'unione spirituale e fisica autentica, il vero antidoto alla solitudine. È un atto di opportunismo che non porta da nessuna parte, e anzi ricorda all'individuo cos'è che gli manca davvero, perché gli mette sempre davanti la realtà di ciò che non c'è. Lungi dall'essere sfuggito alla solitudine e dall'aver risolto il problema, l'individuo cade per così dire dalla padella nella brace, e si trova a dover vivere nella menzogna, a sopportare la falsità, a calarsi in un rapporto che nel profondo è vuoto — tutti elementi che mettono in luce il suo vero stato di mancanza di amore. Davanti a lui c'è l'esatto opposto di ciò di cui ha bisogno, quindi non è semplicemente tornato al punto di partenza ma è addirittura regredito.
Il desiderio di sfuggire alla solitudine in senso stretto porta anche a stringere amicizie insincere e false. L'amicizia, come l'amore, è antica quanto il mondo ed è probabilmente la seconda pietra angolare della comunità umana. L'amicizia è il luogo dell'espressione della virtù, del perseguimento di un progetto comune, la conquista dell'appartenenza, e fra i suoi benefici principali si contano la buona compagnia, l'aiuto reciproco e la partecipazione. La storia umana è marcata dalla sua presenza costante, anche se stranamente gli storici dedicano scarsa attenzione allo studio della sua evoluzione. È stata però ripetutamente evocata in opere letterarie e artistiche, nei proverbi, e accompagnata da precetti e princìpi ricchi di saggezza. Una caratteristica fondamentale della condizione di anonimia è stata anche la perdita dei legami amicali. Sembra sia andata perduta una parte notevole della conoscenza, della pratica e delle convenzioni dell'amicizia, e questa è un'altra forma di deculturalizzazione. Le pseudo-amicizie nate per contrastare la solitudine hanno molte caratteristiche in comune con le false relazioni che si stabiliscono fra uomini e donne; vi si riscontra lo stesso impegno in ciò che non è autentico e lo stesso svuotamento dei punti vitali di potenziale contatto umano. Si tratta di rapporti la cui falsità non fa che mettere in luce ciò che manca e ciò che ha ingenerato questo stato di cose. Inoltre la fine delle amicizie e la loro transitorietà è un ulteriore tratto tipico del modo attuale di vivere, come il divorzio nel matrimonio o le "coppie" di fatto che vanno e vengono: è all'opera il medesimo processo, una fuga egoistica dall'isolamento che dà luogo a rapporti fragili ed egocentrici i quali non fanno altro che riportarci al punto di partenza, se non ancora più indietro.
« Ultima modifica: Agosto 20, 2018, 22:16:14 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Rivarol

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Re:Matrimonio per non restare soli
« Risposta #2 il: Agosto 21, 2018, 09:46:07 am »
Condivido quello che dici.

Vorrei solo avanzare tre punti.

1. Molta gente non crede più nell'Amore, né quello romantico, né quello che si basa sulla volontà di un uomo ed una donna di fondare una famiglia. Nel matrimonio vedono appunto solo un vantaggio materialistico secondo diversi punti di vista.

2. Il problema della solitudine è serio. In maniera particolare oggi, periodo in cui tra social e mondo virtuale si fa a gara a chi può avere una vita sociale attiva, piena di amicizie ed eventi. Ovviamente il tutto basato spesso sul nulla, poiché è tutta apparenza. Eppure chi vede dall'esterno, a primo impatto, non può che reagire con sconforto quando vede che tutti hanno amici, fidanzate/i, viaggiano, fanno esperienze e lui (o lei) no. Da qui la voglia di superare la solitudine ad ogni costo.

3. Altro problema è quello dell'insoddisfazione. Io direi che, oggi, l'insoddisfazione nasce anche a causa delle infinite (o quasi) possibilità dell'uomo contemporaneo. Possibilità che i nostri nonni o genitori potevano solo sognare. E' chiaro che anche solo il pensare di poter fare altro, di poter avere sempre di più (esperienze, partner, etc.) porta l'essere umano ad un costante senso di insoddisfazione, cioè a non trovare mai una stabilità, interiore ed esteriore.

Offline Vicus

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Re:Matrimonio per non restare soli
« Risposta #3 il: Agosto 21, 2018, 15:33:30 pm »
1. Aggiungi pure che oggi gli esseri umani sono imprevedibili, possono iniziare a comportarsi male anche dopo anni, talora senza motivo apparente,* il che rende sconsigliabili legami che hanno anche ineludibili implicazioni economiche.

2. Almeno per me la solitudine non è "avere amici con cui uscire" ma il non poter stabilire legami autentici, poiché la società impone di parlare di argomenti futili con la superficialità di un animatore di villaggio vacanze.

3. Non conosco questa insoddisfazione, che mi pare comunque nasca dall'evadere dalla realtà e sa se stessi (innumerevoli esperienze ma effimere e vuote). T. S. Eliot diceva che l'uomo contemporaneo cerca la "distrazione dalla distrazione".

* Per esempio, l'avvocato che avevo consultato in materia matrimoniale mi aveva detto che una donna con gli anni può diventare irascibile e fare disastri.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline giacca

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Re:Matrimonio per non restare soli
« Risposta #4 il: Agosto 22, 2018, 12:51:06 pm »
2. Il problema della solitudine è serio. In maniera particolare oggi, periodo in cui tra social e mondo virtuale si fa a gara a chi può avere una vita sociale attiva, piena di amicizie ed eventi. Ovviamente il tutto basato spesso sul nulla, poiché è tutta apparenza. Eppure chi vede dall'esterno, a primo impatto, non può che reagire con sconforto quando vede che tutti hanno amici, fidanzate/i, viaggiano, fanno esperienze e lui (o lei) no. Da qui la voglia di superare la solitudine ad ogni costo.
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