Autore Topic: Favoritismi nei confronti delle donne all'università  (Letto 6998 volte)

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Offline Vicus

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Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« il: Agosto 18, 2018, 02:01:39 am »
Qualcuno ne ha visti o ne ha sentito parlare?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #1 il: Agosto 19, 2018, 00:37:27 am »
Qualcuno ne ha visti o ne ha sentito parlare?

Quando c'ero io solo nei confronti delle figlie dei baroni. E forse di qualcuna brava di bocca, anche se erano solo voci.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #2 il: Agosto 19, 2018, 01:16:52 am »
Dove studiavo io i favoritismi erano generalizzati, altro che quote rosa. Gli uomini dovevano ripetere certi esami anche 4-5 volte per passarli con voti mediocri, mentre all donne chiedevano la proverbiale targa di Bologna* e prendevano trenta.
I privilegi continuavano nel mondo del lavoro dove donne con cultura e aspetto da commesse (senza offesa per le commesse) beneficiavano di corsie preferenziali di formazione.
Chissà perché questi "geni" femminili a scuola erano ai limiti del ritardo mentale, al punto da far pubblicamente preoccupare i professori per il gap di rendimento tra maschi e femmine.

* "Boh..." Le domande rivolte alle donne erano decisamente più facili.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #3 il: Agosto 19, 2018, 01:19:48 am »
Dove studiavo io i favoritismi erano generalizzati, altro che quote rosa. Gli uomini dovevano ripetere certi esami anche 4-5 volte per passarli con voti mediocri, mentre all donne chiedevano la proverbiale targa di Bologna* e prendevano trenta.

[...]

* "Boh..." Le domande rivolte alle donne erano decisamente più facili.


Un medico di mia conoscenza, che si laureò alla Sapienza nei primi anni Ottanta, dice cose molto simili alle tue...
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Vicus

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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #4 il: Agosto 19, 2018, 01:46:34 am »
Si riferiva a questa? (Due lauree cum laude)

https://it.wikipedia.org/wiki/Gegia

Purtroppo però è una tendenza generale, al Nord come al Sud dove, mi è stato detto, si barattavano esami con marchette.



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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #5 il: Agosto 19, 2018, 02:05:36 am »
A me quel medico ha detto che le domande rivolte alle femmine erano decisamente più facili, le interrogazioni più brevi e i voti più alti.
Parliamo di oltre 35 anni fa.

Citazione
... si barattavano esami con marchette.

Non ne dubito.
Tuttavia qui c'entrano molto (troppo...) i professori, che sono i principali responsabili di tutto ciò.
A rovescio col kaiser che le professoresse farebbero altrettanto nei confronti dei maschi... *


@@

* Le eventuali eccezioni lasciano il tempo che trovano.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #6 il: Agosto 19, 2018, 02:32:03 am »
Con le professoresse andava un po' meglio (di solito...) una volta sostenni addirittura un esame fondamentale con 38,5 di febbre (ma ero lucido) e presi un buon voto.

La domanda cruciale è: come mai tutti i professori favorivano palesemente le donne brutte comprese? La risposta sarebbe probabilmente rivelatrice di quali reti governano realmente il nostro Paese.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #7 il: Agosto 19, 2018, 11:48:50 am »
Ovviamente non so se questi favoritismi verso le femmine siano (o siano stati) diffusi oppure no.
Non conosco quel mondo, perciò al di là di alcune storie raccontatemi da alcuni amici e conoscenti, non ho una risposta precisa.
Nondimeno, son del parere che se alcun professori favoriscono le allieve, lo fanno anzitutto per motivi puramente sessuali.
Non sto asserendo che se le trombano; no, dico semplicemente che a un uomo di 50 anni (o giù di lì) la visione di una ventenne, carina e attraente lo rende molto più "morbido e buono" di quanto lo è (o sarebbe) con un allievo.
Chiamiamola anche "cavalleria".
La fica giovane provoca "sconvolgimenti ormonali" in tanti uomini.
Certo, non dovrebbe essere così, questo è chiaro.
Un educatore dovrebbe cercare di essere sempre (o quasi...) obiettivo.
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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #8 il: Agosto 19, 2018, 15:41:17 pm »
Tenendo presente il livello squallido di molte università italiane non mi stupisco affatto dei favoritismi (e delle molestie).
Quando andavo all'università mi fu tolto un libro da preparare per l'esame grazie alla mediazione di una mia amica per cui il professore, molto probabilmente, aveva un debole.

Offline Frank

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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #9 il: Agosto 19, 2018, 15:58:17 pm »
Tuttavia eviterei di farne una questione "esclusivamente italiana", come del resto accade regolarmente in Italia.
Ovviamente vivo in Italia e non altrove, però basta fare una ricerca su google per rendersi conto che nel resto del mondo funziona nello stesso modo (ammesso e concesso che tutto ciò che si legge corrisponda completamente alla realtà).



https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/29/usa-rapporto-della-casa-bianca-sulle-violenze-sessuali-51-universita-sotto-inchiesta/967784/

Citazione
Usa, rapporto della Casa Bianca sugli stupri: 51 università sotto inchiesta

La task force contro gli stupri voluta da Obama dopo una serie di casi nei Campus ha terminato i suoi lavori. Sotto accusa la gestione degli atenei che spesso tentano di insabbiare i casi di violenza

di Roberto Festa | 29 aprile 2014
2   
Più informazioni su: Barack Obama, Stupro, Università, Usa
“Non far più finta di niente”. E’ l’appello che la Casa Bianca lancia a college e università americane per fermare stupri e violenze sessuali. La task force nominata da Barack Obama –  di cui hanno fatto parte il segretario all’Educazione Arne Duncan e l’Attorney General Eric Holder – ha terminato i suoi lavori e compilato una guida che dovrà aiutare le vittime di violenze a denunciare i responsabili e superare lo shock fisico e psicologico della violenza. Si chiede inoltre alle istituzioni di fare di più per prevenire e denunciare eventi criminali che restano spesso nascosti. Per vergogna e paura da parte delle vittime. Per timore degli scandali da parte degli istituzioni.

Lo scorso gennaio Obama era stato costretto a creare una commissione anti-stupri sull’onda di una serie di casi di violenze sessuali che avevano travolto importanti università americane – tra le altre Yale, Dartmouth e Florida University – e scioccato buona parte dell’opinione pubblica. La reazione delle stesse istituzioni era parsa molto debole. Le autorità di Yale nei loro rapporti continuano a preferire il termine “sesso non-consensuale” a “stupro”, e la violenza sessuale è di solito punita con reprimende scritte, ordini di non avvicinarsi alle vittime, nel peggiore dei casi libertà vigilata. Grave la situazione anche alla Florida University, dove dopo anni di continue voci e accuse, il problema è esploso a fine 2012, con l’accusa di violenza sessuale per una star del football, James Winston. A Dartmouth, invece, è possibile trovare consigli su come stuprare presunte whores sulle chat universitarie.

Il fenomeno non riguarda ovviamente le università e i college in questo momento nell’occhio del ciclone, ma è qualcosa di ben più vasto. La task force nominata da Obama ha stimato che una studentessa su cinque subisce una qualche forma di violenza sessuale all’università. Soltanto il 12% dei casi verrebbe denunciato alle autorità di polizia. La ricerca mostra che gran parte delle vittime conosce gli assalitori e che alcool e droghe fanno spesso parte del mix che conduce alle violenze. Ancora più sotterraneo e difficile da decifrare, suggerisce la task force della Casa Bianca, il fenomeno degli stupri ai danni di studenti maschi. I ragazzi sarebbero più restii a denunciare gli assalti subiti e le università farebbero poco o niente per sostenerli. Il risultato è che in questo momento 51 università americane – destinatarie di fondi federali e quindi soggette alla legge che proibisce la discriminazione di genere – sono sotto inchiesta per il modo in cui hanno gestito i casi di violenza sessuale.

Negli ultimi tempi, a dire il vero, autorità federali e politica di Washington si sono mosse per limitare il fenomeno – di pari passo con una serie di iniziative del Congresso per ridurre i casi di violenza sessuale nell’esercito. L’anno scorso proprio il Congresso Usa ha approvato il Campus Sexual Violence Elimination Act, che obbliga le università a rivelare, nei rapporti annuali sui crimini interni, anche le cifre relative a stupri, violenze domestiche, stalking. Il dipartimento all’Educazione ha anche comminato una multa di 165mila dollari a Yale per non aver rivelato le cifre reali sugli stupri all’interno del campus. Eastern Michigan University ha dovuto pagare 350mila dollari per mancata assistenza a una studentessa violentata e uccisa. E un accordo riservato è stato raggiunto con la University of Montana at Missoula, sempre per non aver rispettato regole fondamentali di assistenza alle vittime.

E’ qualcosa ma ancora troppo poco, denunciano i gruppi che lottano contro le violenze sessuali. Di qui dunque la task force del presidente e il rapporto su come gestire il fenomeno. Tra le raccomandazioni contenute nel rapporto, che ora dovrà essere tradotto in atti da Casa Bianca e Congresso, ci sono inchieste obbligatorie a carico delle istituzioni universitarie per valutare numeri ed estensione delle violenze; corsi di sensibilizzazione e gestione di emergenze per i funzionari delle università; regole ferree su come comportarsi nel caso di denuncia di violenze. Il governo federale ha anche preparato un sito, NotAlone.gov, rivolto alle vittime. Il tutto, come ha spiegato il vice-presidente Joe Biden, per “non far finta di niente e pretendere che gli attacchi sessuali non esistano”. 


@@

https://www.agi.it/estero/molestie_universit_britanniche-3753035/news/2018-04-10/

Citazione
Nelle università britanniche 4 studenti su 10 sono vittime di molestie sessuali. Un rapporto
Sotto accusa il personale degli atenei: dai docenti allo staff amministrativo

di MARCO GRITTI 10 aprile 2018,10:03
Nelle università britanniche 4 studenti su 10 sono vittime di molestie sessuali. Un rapporto
Phil Boorman / Cultura Creative
 Studenti in un college
STUDENTI  MOLESTIE-SESSUALI  UNIVERSITA
I luoghi dell’istruzione superiore britannica, quella che va dai 18 anni in poi, “per molti studenti non sono sicuri”. Lo scrive l’Unione Nazionale degli Studenti del Regno Unito (Nus), che in un report di inizio aprile denuncia che quattro studenti su dieci (il 41%) hanno ammesso di aver subito comportamenti sessuali inappropriati da parte di componenti dello staff, docenti e personale che lavora nelle strutture.
Le accuse vanno da commenti indesiderati a contatti fisici, fino a vere e proprie aggressioni. In particolare, l’espressione “cattiva condotta sessuale” con cui vengono catalogati gli episodi rimanda “allo squilibrio di potere tra personale e studenti”, come riporta anche la rivista scientifica Nature.
Pochissime denunce
Il rapporto del Nus, un’organizzazione che funge da cappello sotto il quale stanno oltre 600 differenti unioni di studenti che comprendono circa il 95% degli alunni britannici di college, università e dottorati di ricerca, nasce da un sondaggio online a cui hanno risposto 1839 tra studenti iscritti ed ex.
Soltanto il 9,6% di chi ha dichiarato di aver subito molestie ha denunciato alle istituzioni scolastiche quanto accaduto. Una percentuale bassissima. Il motivo? Nel rapporto si legge che una vittima su tre ha spiegato di non sapere se si trattasse di episodi “sufficientemente seri da essere riportati”.
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NUS UK

@nusuk
 Last week @hghani_ & @1752Group launched the report - Power in the Academy: staff sexual misconduct in UK higher education. Check out Hareem's piece for @Wonkhe on the report: http://ow.ly/uqXh30jokat

Report link: http://ow.ly/mUTc30jolnO

19:00 - 9 apr 2018
22
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Da quanto affermato dalle persone che hanno risposto alle domande del formulario emergono alcuni fenomeni rilevanti. Per esempio che le donne sarebbero maggiormente oggetto di molestie rispetto agli uomini, con una percentuale doppia (15,6 e 7% del totale).
Non solo: le ragazze omosessuali e bisessuali sarebbero vittime di contatti fisici inappropriati. Sarebbe successo al 22,9% di loro. E poi, in generale, i post laureati sarebbero più coinvolti in casi di questo tipo rispetto ai colleghi senza laurea. Anche se i dati della ricerca non possono essere generalizzati al livello nazionale, il Nus mette in guardia spiegando che “i risultati sono molto preoccupanti”.
“Abbiamo smesso di frequentare alcune zone del campus”
Nel sondaggio è stato domandato anche se l’autore della condotta inappropriata fosse uomo o donna. In questo caso, anche se non sono del tutto assenti casi di molestie da parte di persone di sesso femminile, la stragrande maggioranza dei casi sarebbero stati commessi da uomini. Un aspetto che, secondo il Nus, riflette “le caratteristiche della società in cui le violenze hanno una matrice patriarcale”.
Nel rapporto, intitolato “Power in the academy: staff sexual misconduct in UK higher education” e scritto in collaborazione col Gruppo 1752 che si occupa di mettere fine alle molestie in ambito educativo, vengono descritte anche le conseguenze negative che i comportamenti sessuali indesiderati hanno avuto sulle donne che hanno affermato di esserne state vittime. Più di una ragazza su cinque “ha perso fiducia in se stessa, quasi il 20% ha subito problemi psicologici”, e oltre il 15% ha modificato le proprie abitudini. Ha cioè “smesso di frequentare alcuni luoghi dei campus” dove si svolgono le lezioni.
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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #10 il: Agosto 19, 2018, 16:07:30 pm »
Ovviamente non so se questi favoritismi verso le femmine siano (o siano stati) diffusi oppure no.
Non conosco quel mondo, perciò al di là di alcune storie raccontatemi da alcuni amici e conoscenti, non ho una risposta precisa.
Nondimeno, son del parere che se alcun professori favoriscono le allieve, lo fanno anzitutto per motivi puramente sessuali.
Non sto asserendo che se le trombano; no, dico semplicemente che a un uomo di 50 anni (o giù di lì) la visione di una ventenne, carina e attraente lo rende molto più "morbido e buono" di quanto lo è (o sarebbe) con un allievo.
Chiamiamola anche "cavalleria".
La fica giovane provoca "sconvolgimenti ormonali" in tanti uomini.

Certo, non dovrebbe essere così, questo è chiaro.
Un educatore dovrebbe cercare di essere sempre (o quasi...) obiettivo.




https://www.universita.it/voti-alti-a-studentesse-piu-belle/

Citazione
26 gennaio 2016  / Maria Russo Nessun commento presente
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Ricerca universitaria        università usa
Professori influenzati dall’aspetto fisico: voti più alti alle studentesse più belle
voti più alti a studentesse più belle
L’aspetto fisico conta, eccome. Anche all’università, dove – stando a una recente ricerca americana – alle studentesse più belle sono assegnati voti più alti. I vantaggi di una bella presenza, però, sarebbero solo per le ragazze, mentre i loro colleghi maschi non otterrebbero nessun beneficio dall’essere attraenti.


L’indagine è stata svolta da Rey Hernandez-Julian e Christina Peters, due economisti della Metropolitan State University di Denver, comparando i voti degli universitari e le loro fotografie. Dall’analisi di 160mila esami svolti nell’arco di cinque anni è emersa una forte correlazione tra l’aspetto fisico e la valutazione. In particolare, si è osservato che le studentesse più belle avevano ottenuto regolarmente voti più elevati rispetto a quelle meno avvenenti, segno che i professori più che basarsi su criteri oggettivi ne giudicavano la preparazione sotto l’influenza dell’aspetto fisico.


Per confermare la propria tesi, i due studiosi hanno poi verificato i voti riportati dai ragazzi nei corsi online, che fanno parte integrante dei corsi avanzati presenti nel curriculum degli universitari americani, riscontrando che la correlazione tra bellezza e voti alti in questo caso non è presente, proprio perché i docenti non vedevano l’aspetto degli studenti che stavano valutando.

La spiegazione che Hernandez-Julian e Peters hanno dato del risultato della loro indagine – che sembrerebbe confermare i cattivi pensieri fatti da molti – è duplice. Da un lato, secondo i ricercatori, è possibile che i professori siano effettivamente più accomodanti nei confronti delle studentesse più belle durante gli esami. Dall’altro, le ragazze più carine della media potrebbero essere effettivamente anche le più preparate perché, magari, i docenti si mostrano più disponibili nei loro confronti durante le lezioni, rispondendo più di frequente e in modo più esauriente alle loro domande, fugando così eventuali dubbi.

Il problema della valutazione e dell’obiettività dei giudizi espressi dai professori è stato in passato esaminato anche dall’OCSE, che però si è focalizzato maggiormente sull’influenza esercitata dalla classe sociale, scoprendo che a scuola sono favoriti gli studenti più benestanti.
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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #11 il: Agosto 19, 2018, 16:39:18 pm »
Al contrario, è un fenomeno internazionale come leggiamo ogni giorno riguardo ai campus anglosassoni, alla Spagna ecc.

Purtroppo non è dovuto a motivi di banale attrazione sessuale, la sua diffusione denota che c'è un'organizzazione dietro, dalla dirigenza delle università a riunioni dove, almeno metaforicamente, si partecipa con un cappuccio infilato sul capo. E il mondo universitario è particolarmente influenzato da tali ambienti.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #12 il: Agosto 19, 2018, 16:50:44 pm »
Beh, anche nella mia facoltà c'erano e ci saranno ancora "fratelli professori". Uno mi fece intendere che gli sarebbe piaciuto che anche io...
Ma ricordo anche ragazze che dovevano ripetere l'esame e non sempre perché dall'altro capo della cattedra l'insegnante non fosse un penemunito. Certi chiarissimi professori giovani e piacenti anzi li ricordo dare voti bassi (con un velo di sadismo) a studentesse che avevano infilato con qualche scusa le loro materie nel piano di studi per godersi le loro lezioni e non per imparare.
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Offline Vicus

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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #13 il: Agosto 19, 2018, 17:00:39 pm »
Beh, anche nella mia facoltà c'erano e ci saranno ancora "fratelli professori". Uno mi fece intendere che gli sarebbe piaciuto che anche io...
La proposta è stata fatta addirittura a una mia conoscente, impiegata comunale. :hmm:
Ma ricordo anche ragazze che dovevano ripetere l'esame e non sempre perché dall'altro capo della cattedra l'insegnante non fosse un penemunito. Certi chiarissimi professori giovani e piacenti anzi li ricordo dare voti bassi (con un velo di sadismo) a studentesse che avevano infilato con qualche scusa le loro materie nel piano di studi per godersi le loro lezioni e non per imparare.
Ho sbagliato università! :w00t:
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Re:Favoritismi nei confronti delle donne all'università
« Risposta #14 il: Agosto 19, 2018, 21:05:59 pm »
Purtroppo non è dovuto a motivi di banale attrazione sessuale, la sua diffusione denota che c'è un'organizzazione dietro, dalla dirigenza delle università a riunioni dove, almeno metaforicamente, si partecipa con un cappuccio infilato sul capo. E il mondo universitario è particolarmente influenzato da tali ambienti.

Secondo me l'attrazione sessuale c'entra.
Sono un uomo e da uomo conosco gli uomini.
Altro discorso è dire che esistono anche altre motivazioni, che però, con lo scorrere del tempo, andrebbero a ripercuotersi negativamente proprio nei confronti degli appartenenti al sesso maschile.
Anche se la cosa non mi stupirebbe (e non mi stupisce) minimamente, considerando a quale livello di autolesionismo è capace di arrivare l' uomo medio.

In ogni caso, ripeto: quello non è il mio mondo, perciò non ho risposte esaustive al riguardo.
Tantomeno posso sapere se dietro ci sono organizzazioni o no.
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