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Violenza femminile: La violenza DELLE donne!

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JAROD72:
APRO QUESTO POST PER RIPORTARE SOLO I CASI DI VIOLENZA DOVE SONO LE DONNE AGGRESSORI, CHE AGISCONO DA SOLE O ISTIGANDO.


Notizie - Roma
Quattro ragazze rapinano e devastano
un locale cinese nella Capitale

http://iltempo.ilsole24ore.com/roma/cronaca_locale/roma/2010/05/08/1156711-quattro_ragazze_rapinano_devastano.shtml?refresh_ce

I due coniugi, vittime dell'aggressione e proprietari del locale, sono stati medicati al pronto soccorso dell'Ospedale Umberto I e dimessi con 11 giorni di prognosi per contusioni varie.


Botte al marito della proprietaria, suppellettili fatte a pezzi, una vetrata ridotta in frantumi a colpi di sgabello. Il "raid" vandalico in un pub di via Sabelli è costato una denuncia a piede libero (per rapina impropria, danneggiamento aggravato e lesioni personali) a quattro ragazze di circa 20 anni, identificate dalla polizia partendo dal cellulare perduto inavvertitamente da una di loro.


LA VIOLENZA - La banda "rosa" ha fatto irruzione l'altro ieri sera nel locale nel tentativo di appropriarsi di alcune bottiglie di birra, ma le manovre furtive delle quattro "bad girls" sono state scoperte dalla proprietaria, una cittadina cinese, che ha chiesto loro di pagare o di restituire le bevande, innescando un'animata discussione: la donna è stata prima apostrofata con epiteti offensivi e successivamente aggredita a calci e pugni dalle giovani che le hanno rotto una bottiglia di vetro sulla testa.


LA DISTRUZIONE - Non paghe, evidentemente, di quanto fatto, le ragazze si sono allontanate dal pub per farvi ritorno poco dopo in compagnia di alcuni amici e cimentarsi in atti di inaudita violenza: prima hanno picchiato il marito della titolare, pure lui cinese, accorso in aiuto della moglie, poi hanno rotto un tavolo, uno sgabello, la lavagna del menu e infine hanno scagliato un altro sgabello contro una vetrata, infrangendola. Proprio dal cellulare perduto nel raid, gli agenti del Commissariato San Lorenzo sono riusciti a risalire alle identità delle componenti la banda "capeggiata" da donne. I due coniugi, vittime dell'aggressione, sono stati medicati al pronto soccorso dell'Ospedale Umberto I e dimessi con 11 giorni di prognosi per contusioni varie. La polizia continua le indagini alla ricerca dei complici.



Chiamano sempre gli uomini, ovvero li usano per i loro interessi e loro si prestano.




Monfalcone, una ragazza a capo dei bulli razzisti

http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/monfalcone-una-ragazza-a-capo-dei-bulli-razzisti/1951836


"Ti faccio picchiare dal mio ragazzo. Brucio te e la tua famiglia". Vittima di minacce di questo tipo è uno studente d'origine africana che da tre anni frequenta l’Istituto di istruzione superiore professionale di Monfalcone. Il ragazzo è vittima della compagna e del suo "giro". L'allieva è stata sospesa per un mese; negli ultimi mesi allontanata da quella scuola una decina di bulli
di Laura Borsani



MONFALCONE. Ingiurie e minacce. Del tipo: "Ti faccio picchiare dal mio ragazzo. Brucio te e la tua famiglia". Vittima è uno studente di colore che da tre anni frequenta l’I stituto di istruzione superiore professionale di Monfalcone. Il ragazzo è stato pesantemente apostrofato e minacciato da una compagna e dal suo "giro".

MINACCE La situazione è nota al corpo docente e alla direzione scolastica: l'allieva è stata sospesa per un mese. Il tutto si inserisce in un clima difficile, tanto da aver indotto la dirigenza scolastica a disporre quest’anno già una decina di allontanamenti. Episodi gravi, ripetuti, che gli insegnanti sospettavano ma senza essere in possesso di elementi tali da giustificare provvedimenti ufficiali. Fino a culminare nell’e pisodio di qualche giorno fa, "intercettato" dagli insegnanti, che hanno assistito all’evento: insulti, disprezzo, minacce.

SOSPESA Così sono arrivate le comunicazioni alle rispettive famiglie. Il caso è così approdato in sede di Consiglio di istituto che, appurate circostanze e testimonianze, ha stabilito la maxi-sospensione. Il provvedimento ha seguito le procedure previste anche dallo Statuto degli studenti.

SEVERITA' Ma i genitori chiedono maggiore fermezza vista la gravità del caso e della situazione generale esistente nell’istituto. Il gruppo di genitori che ha segnalato i fatti, esprime il "rammarico e la preoccupazione per il clima instauratosi in classe". Parlano di "offese e minacce anche pesanti di tipo razziale, che pregiudicano l’andamento didattico, l’attenzione alle lezioni e soprattutto i rapporti interpersonali tra i ragazzi e gli insegnanti". Chiedono interventi più incisivi "al fine di risolvere questi problemi, per non vederci costretti, nostro malgrado, a rivolgerci ad altri istituti permettendo ai nostri figli di terminare il corso di studi".

DIFESA I familiari dell’allieva "bulla" hanno preso le difese della figlia. Ma l’episodio rappresenta il culmine di un "vissuto" difficile con il quale l’istituto si trova a fare i conti.
RIPRODUZIONE RISERVATA 


Non so il razzismo cosa centri, forse e' stato tirato nel mezzo solo perche' il colpito e' un africano, il fatto pero' e' il:  " ti faccio picchiare dal mio ragazzo."

Fatti del genere dove si istiga il ragazzo non sono pochi.


Jason:

--- Citazione ---Fatti del genere dove si istiga il ragazzo non sono pochi.
--- Termina citazione ---

Fatti del genere mi fanno dire senza vergogna che la coglionaggine di molti uomini è veramente viscerale ,e che ometti del genere si meritano tutto questo.

Jason:
//www.youtube.com/watch?v=sYJjZCet_LY
Azz, scusate questo video dovevo riportarlo qui e non alla discussione dedicata alle femministe  :doh:

JAROD72:
"Paghi il ticket"
La moglie del paziente
aggredisce il medico
L'uomo di era recato in pronto soccorso insieme alla compagna, quando ha scoperto di dover pagare ha dato in escandescenze. Ancora più aggressiva la donna, a farne le spese una dottoressa di ortopedia

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rimini/cronaca/2010/05/17/333039-paghi_ticket.shtml



Rimini, 17 maggio 2010 - Si è recato al pronto soccorso, domenica scorsa, credendo poi di non dover pagare il ticket. Quando invece ha scoperto il contrario, ha dato in escandescenze. Ma ad avere una reazione ancora più esagerata la moglie del paziente che ha aggredito la dottoressa del reparto di Ortopedia, spintonandola. Il medico se l'è cavata con una prognosi di cinque giorni.

 

L'accaduto è stata l'occasione, per alcuni medici del pronto soccorso, in particolare le donne, per sollevare il problema sicurezza. Alcuni si sono anche lamentati con la direzione sanitaria delle condizioni in cui sarebbero costretti a lavorare.




Video: insegnante di Houston picchia un suo studente in classe, licenziata

http://www.crimeblog.it/post/4741/video-insegnante-di-houston-picchia-un-suo-studente-in-classe-licenziata


QUESTO E' UN VIDEO.



Video: badante incastrata da telecamera nascosta mentre picchia e maltratta una 74enne



http://www.crimeblog.it/post/4715/video-badante-incastrata-da-telecamera-nascosta-mentre-picchia-e-maltratta-una-74enne


ALTRO VIDEO.




JAROD72:
La laurea è un bluff, per 3 volte cerca di far uccidere la madre
26 giugno 2010

http://www.ilsecoloxix.it/p/imperia/2010/06/26/AMzAcloD-uccidere_laurea_volte.shtml


Assieme all’amica del cuore avrebbe pianificato l’uccisione della madre, sembra per non essere costretta e rivelarle di essere molto lontana dalla laurea, oltre che per intascare l’eredità.

Con l’accusa di tentato omicidio in concorso, i carabinieri di Bordighera hanno arrestato Federica Bellone, 26 anni, studentessa di giurisprudenza al polo universitario di Imperia, e la sua amica Chiara Cortese Pellin, 29 anni, milanese, volontaria della Croce Rossa Italiana. Federica avrebbe affidato il compito di uccidere la madre Paola Berselli, 56 anni, a Chiara. Ma il piano è fallito: la madre, aggredita da Chiara in casa, si è ben difesa e l’ha messa in fuga.

La sera di giovedì scorso Chiara Cortese Pellin si era presentata alla porta di Paola Berselli, in un alloggio in centro a Bordighera, con la scusa di avere un appuntamento con Federica. Nella borsa, però, aveva l’occorrente per compiere il delitto: un batticarne, un coltello da macellaio e un paio di guanti di lattice. Una volta dentro l’appartamento, aveva chiesto alla padrona di casa un bicchiere d’acqua, e si era allontanata in bagno. Qui aveva tirato fuori dalla borsa coltello e batticarne, e indossato i guanti di lattice. Poi aveva raggiunto la vittima designata in cucina.

Le era arrivata alle spalle, con il batticarne pronto a colpire. Ma la donna, forse avvertendo la presenza di Chiara dietro di sé, si è voltata di scatto, evitando il colpo mortale. Ferita solo di striscio, si era poi difesa con tutte le sue forze, riuscendo a mettere in fuga la donna più giovane. Poi aveva raggiunto il pronto soccorso, si era fatta medicare a aveva chiamato il 112, raccontando tutto ai carabinieri, fornendo loro anche il nome di chi aveva cercato di ammazzarla. I militari hanno arrestato Chiara Cortese Pellin mentre cercava di tornare in treno a Milano, da dove era partita quella stessa mattina.

Interrogata dal sostituto procuratore Marco Zocco per oltre tre ore, alla fine la giovane è crollata, rivelando il piano criminoso. E incolpando l’amica Federica, figlia della mancata vittima. La studentessa è stata rintracciata ieri sera, a Bordighera, anche lei mentre si preparava alla fuga. Ha negato tutto, ma la confessione dell’amica la inchioderebbe. Sembra che il progetto di uccidere la madre, inoltre, non fosse recente, ma che Federica avesse già cercato di assoldare altri due killer, uno dei quali pakistano. Ma all’ultimo momento entrambi si erano tirati indietro. Ora Federica si trova in carcere a Genova Pontedecimo, mentre Chiara Cortese Pellin ha ottenuto gli arresti domiciliari.





E pensavano davvero di farla franca???



Poi con un coltello l'amica del cuore è riuscita appena a ferire la madre dell' amica.

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