Autore Topic: Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.  (Letto 6634 volte)

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Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
« Risposta #15 il: Marzo 20, 2016, 09:44:36 am »
http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=MAGLI+Ida
Citazione
• Roma 1925 – Roma 21 febbraio 2016. Antropologa. Scrittrice. «La migliore vecchia pazza dopo Oriana Fallaci» (Camillo Langone).
• «Ecumenicamente appassionata di musica – era diplomata in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia – quanto di scienze umane, era transitata dalla laurea in Filosofia alla specializzazione in Psicologia per approdare all’Antropologia culturale che lungamente ha insegnato alla Sapienza di Roma allevando schiere di alunni e alunne devoti e affascinati. Si era ritagliata una posizione forte nel panorama dell’antropologia mondiale con l’intuizione di applicare il metodo musicale alla scienza e con quell’idea forte di non studiare, come tutti gli antropologi, le culture altre, diverse, ma di applicarsi alla storia della nostra cultura e allo studio dei suoi simboli» (Maria Luisa Agnese) [Cds 22/2/2016].
• «Un atto violento, che sconvolge, lo so, quello di analizzare noi stessi come altro. Ma anche l’attacco della Nona di Beethoven mi ha sempre sconvolto, per la sua forza di ribaltare i criteri, di partire dalla fine e non dal principio» (da un’intervista a Radio2 del 1987).
• «A vederla non l’avresti mai detta capace di tanta durezza, nel suo sistema logico forte e lucido come l’acciaio. Minuta, bionda, sempre perfettamente pettinata, gli occhi celeste madonna, dalla sua vocina risuonavano asprezze di giudizio che mai avresti potuto immaginare in un simile essere. Suonava il pianoforte, nella sua piccola casa lindissima su una collina romana. E coltivava rose in terrazza. Erano i suoi soli svaghi. Ida si svegliava all’alba e andava a letto tardi, per poter studiare e scrivere di più, anche a 90 anni passati. (…) Nel 1996 pubblicò un libro che ai più sembrò visionario, fanatico o – nel caso migliore – esagerato. Si chiamava e si chiama Per una rivoluzione italiana (Baldini & Castoldi): parla di politica, scuola, islamizzazione, Unione europea, mass media, sistema sanitario, Costituzione. Pone delle domande apparentemente banali, come sempre appaiono le grandi questioni: viviamo davvero in una democrazia? I politici ci rappresentano davvero? Lo Stato pensa davvero al bene dei cittadini? La risposta di Ida Magli è sempre “no”, il cittadino non possiede, in realtà, nessun potere: per cui occorre ribaltare molti luoghi comuni che sono alla base della nostra vita sociale. Soprattutto, preannunziava uno scontro mortale con il mondo islamico. All’epoca quasi nessuno sapeva cosa fosse Al Qaida, l’attentato alle Torri gemelle era al di là di ogni immaginazione, per non parlare dell’Isis. Dunque i passaggi sull’islamismo apparvero, ai più, come una forma di arretratezza culturale, di chiusura mentale, se non addirittura di razzismo. Il volume venne del tutto ignorato, ucciso con la tecnica del silenzio, e non è più stato ristampato. Ma lei sapeva, tutt’altro che umiliata, che un giorno sarebbero state riconosciute le sue ragioni» (Giordano Bruno Guerri) [Grn 22/2/2016].
• «Le sue parole risuonano da anni come profezie, come visioni che la collocano in uno spazio a sé» (Barbara Palombelli).
• Negli ultimi anni ha scritto ripetutamente che l’Islam è un pericolo: «Dobbiamo limitare l’ingresso in Italia ai musulmani, oppure l’Italia sarà perduta. Dobbiamo difendere la nostra libertà di pensiero, le conquiste delle donne, dobbiamo ricordare la fatica che abbiamo fatto per difendere i nostri diritti: ma come, abbiamo appena cominciato ad emanciparci dai nostri veli, dalle nostre velette, e ammettiamo che si torni indietro di secoli?».
Nemica anche dell’Unione Europea: «L’Italia è perduta, l’Europa, con tutta la sua storia, la sua cultura, il suo pensiero, i suoi poeti, i suoi scrittori, la sua arte, la sua musica, i suoi figli, è perduta. Sono perdute perché questa era la meta che si erano prefissi coloro che hanno progettato l’Unione europea. Distruggere l’Occidente (la cultura occidentale è quella dell’Europa d’Occidente) affinché si realizzasse sulla nostra terra lo scontro, e la vittoria (vittoria sicurissima) dell’Oriente musulmano contro l’America» (editoriale su ItalianiLiberi, 20 giugno 2006).
• «Queste sue opinioni, teorizzate in libri come Difendere l’Italia, Dopo l’Occidente, La dittatura europea e Contro l’Europa, l’avevano resa un personaggio scomodo. Provocatorio, disallineato, sghembo. Anche per questo era diventata celebre. Sin dall’inizio della sua carriera. Quando era professore di antropologia culturale alla Sapienza e cominciò a scrivere per Repubblica, su invito di Eugenio Scalfari e di Rosellina Balbi. Erano gli anni Ottanta. E gli articoli di Ida Magli, taglienti come rasoi, rappresentarono un contributo importante a un’analisi antropologica del nostro paese che, partendo da fatti quotidiani approdava a grandi questioni come la disuguaglianza tra i generi, la crisi del patriarcato, l’evoluzione-involuzione dell’istituto famigliare, le ragioni della violenza calcistica. Ad esempio il 30 maggio 1985, all’indomani della tragedia dello stadio Heysel di Bruxelles, scrisse un bellissimo articolo in cui smontava i sociologismi sul calcio come ritualizzazione della guerra, mostrando che al contrario negli stadi si combatteva ormai una vera e propria guerra guerreggiata, coperta da interessi colossali. Ma soprattutto denunciava la spaventosa miseria culturale degli ultras, una massa che si nutre solo di calcio ed è drogata di agonismo» (Marino Niola) [Rep 22/2/2016].
• Tra i suoi libri: Gesù di Nazareth, Santa Teresa di Lisieux, La fine dell’uomo. Da ultimo, Figli dell’uomo. Duemila anni di mito dell’infanzia, uscito a novembre 2015 nella Bur. Negli ultimi anni scriveva sul Giornale.
scheda aggiornata al 22 febbraio 2016
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Frank

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Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
« Risposta #16 il: Marzo 20, 2016, 10:15:24 am »
Altre parole di Ida Magli, trovate sul web.

Citazione
Per il resto, cosa posso dirvi? Posso dirvi, certo, che sappiamo tutti che l’Italia sta vivendo un periodo molto difficile, che non sappiamo chi ci porterà fuori da questa situazione, perché purtroppo abbiamo delle strutture politiche molto mediocri...
Però io ho scritto un libro – posso permettermi di citarlo? – con un titolo voluto: «Omaggio agli Italiani». Certo, tutti a parlar male degli Italiani, che sono passivi, che sono vigliacchi...  Io sono convinta che non c’è un popolo come gli Italiani, non soltanto sul piano storico ma anche sul piano della fantasia.  Un popolo che ha saputo sopravvivere a secoli e secoli di politica fatta dai Papi, senza farsi intellettualmente intimorire, perché anzi, le armi che hanno usato gli Italiani per difendersi dallo Stato pontificio, sono state soltanto le armi dell’intelligenza. Cioè: gli Italiani non hanno mai fatto la rivoluzione. Benissimo, ma hanno fatto delle rivoluzioni intellettuali talmente forti, talmente profonde... Ma chi ha avuto altri geni come hanno avuto gli Italiani? Io sono convinta (e mi spiace dirlo) che è stato lo Stato Pontificio a fare da fermento all’intelligenza degli Italiani, costretti a guardarsi dalla censura da una parte, dal rogo dall’altra. E però... chi ha prodotto tanto intellettualmente, artisticamente, scientificamente? Nessun altro popolo, ve lo posso assicurare, nessun altro popolo. Allora l’«Omaggio agli Italiani» è questo: l’Italiano non si lascia ammazzare perché produce intellettualmente. Non si può fare la rivoluzione con i fucili, con le bombe: ma che rivoluzione è quella? Non è una rivoluzione, è troppo facile, è troppo banale... ma soprattutto non serve, non produce. Ma gli Italiani hanno prodotto: aprite un’Enciclopedia della Musica, praticamente i nomi degli italiani sono il 90 per cento. Aprite un’Enciclopedia della Scienza, dell’Arte, di tutto: lo stesso. E anche soprattutto le scoperte. Gli Italiani hanno prodotto tanta musica, ma noi abbiamo pure avuto Guido da Arezzo, che ha inventato la notazione musicale: non c’era arrivato nessuno a immaginarsela. Si andava avanti con i sistemi del Gregoriano, e un giorno lui si è rifiutato di copiare ( la musica bisognava copiarla, scriverla a mano) e ha inventato il sistema per la notazione musicale. Se non ci fosse stato un Italiano, io sono convinta che ancora non avremmo una notazione musicale.
Questo strappo che fa l’intelligenza degli italiani è totalmente, totalmente originale, non ce l’ha nessun altro. Io non credo che sia possibile ammazzare questo; certo, ci stanno provando, ci stanno provando...


E allora questa sera, proprio perché mi trovo in un ambiente così favorevole per un discorso del genere, così capace di comprenderlo, così capace di sopportare che venga detto da una personcina come me, che per giunta sono una donna... (lo so che le donne oggi vanno di moda... ma peggio che mai, era meglio quando non andavano di moda)
     Ecco allora io stasera faccio questo auspicio: cerchiamo di renderci conto che stiamo vivendo un periodo terribile, forse peggiore di quello dello Stato pontificio, e che dobbiamo combattere con l’intelligenza. Dobbiamo - da stasera, da domani - renderci conto che la nostra rivoluzione deve essere questa: dobbiamo di nuovo sollecitare le intelligenze. Cosa che naturalmente i politici non vogliono, fanno di tutto per avere la scuola tutta uguale, tutto deve essere uguale... No! Tutto deve essere diverso!

Sono convinta che aver fatto questa proposta, qui, questa sera, insieme a voi, permetterà non dico di cominciare proprio da domani, però perlomeno di cominciare a riprenderci, questo sì, e io ci conto. Vi ringrazio.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Warlordmaniac

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Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
« Risposta #17 il: Marzo 20, 2016, 10:47:38 am »
Seconda Parte: IL RUOLO NEFASTO DELLE DONNE

Non crede che la responsabilità sia anche nostra, se la civiltà europea va scomparendo? Non difendiamo la cultura umanistica, per esempio.

«Cultura è un termine ambiguo. È stato inflazionato. Tutti lo adoperano. Nel senso tecnico dell’antropologia, la cultura è l’insieme dei costumi, delle tradizioni e delle leggi. Questo insieme – che è il termine più importante – è stato svuotato. Se si toglie il concetto di insieme alla cultura, si toglie la sua maggiore forza. I politici di oggi sono molto ignoranti anche perché sono i figli della nostra scuola. Faccio un esempio: i grillini. Io avevo molta simpatia per loro, in un primo momento. Mi dicevo: finalmente viene gente giovane che non è assetata di potere… Mi sono sbagliata! Come mi sono sbagliata! I grillini sono i figli della nostra scuola: non sanno niente! Poverini… Non sanno niente! Sono i figli di ciò che gli hanno insegnato le donne, non sanno pensare. Mi hanno fatta arrabbiare da morire, i grillini. Pochi giorni fa hanno passato la legge dello Ius Soli. Non hanno idea di che cosa sia, lo Ius Soli. Si usava tremila anni fa quando un emigrante arrivava per caso su un terreno che non era il suo. Allora non si trattava di spostamenti di milioni di persone. Come si fa a prendere una usanza di tremila anni fa e applicarla oggi? È come se mi volessi curare con le terapie dello sciamano».

Visto che ha citato la scuola, che cosa pensa della “Buona scuola”?

«È stata un’idea di Renzi, quella di infilare un aggettivo qualificativo nel nome di una legge. Nessuno lo aveva mai fatto prima. In virtù di questo siamo costretti a parlare di “buona scuola” anche se pensiamo che la scuola sia cattivissima. Questa “buona scuola” è un fallimento, perché è fatta per l’85% da personale di sesso femminile. Ormai la scuola, dall’asilo nido alle superiori, è fatta quasi esclusivamente da donne. Questo è gravissimo: gli allievi maschi non hanno nessuna persona di riferimento di sesso maschile. Durante l’età infantile, ma anche durante l’età puberale, avrebbero bisogno non soltanto delle qualità del pensiero maschile, ma anche di persone di riferimento. Io credo che molti giovani si rifugino nell’omosessualità per via dell’eccesso di presenze femminili nella loro vita. Non è detto che per loro l’omosessualità sia un desiderio, però permette di sentire di più l’unione fra maschi. Se dovessi fare io una riforma nella scuola metterei obbligatoria la quota di maschi».

A parte la “Buona scuola”, che cosa pensa di Matteo Renzi?

«Prima di tutto devo dire che una democrazia dove non si sono fatte le elezioni è una democrazia malata. E perché non si sono fatte? Per colpa dei partiti, che lo trovano comodo. Non è solo Renzi il dittatore: ognuno ha fatto il dittatore nel suo piccolo. Inoltre, Renzi sarà pure un dittatore, ma gliel’hanno lasciato fare. Questo premier è molto bravo. Bisognerebbe copiare da lui. Ha creato un governo di belle donne, di cui naturalmente si infischia, perché tanto fa quello che gli pare. Un governo di belle donne incapaci, inesperte, brave soltanto a camminare sui tacchi di undici centimetri. Come vuole che governino, costoro? Le pare possibile mettere come ministro della Difesa una tizia che non si sa che capacità abbia? Sono andata a vedere il suo profilo. Mi sono detta: magari avrà studiato, avrà fatto… Macché. Stava nella commissione del partito che si occupava di difesa. E la Mogherini? Sarà pure molto carina, molto madonnina, ma che competenze ha? E la Lorenzin? Perché fa il ministro della Sanità? Il risultato è che gli italiani sentono di non essere governati».

È molto dura con, le donne.

«Ho combattuto tanto, per le donne… Ma mi hanno deluso. Oggi guardo la tv e vedo donne che sanno tutto, che parlano di tutto… La nostra è una società che ha allontanato i maschi e ha preso il lato peggiore delle donne. Che sono aggressive, anche nell’eroticità. Devono sempre farti vedere il cul-o, le cosce. Per un maschio, oggi, forse è più attraente una donna musulmana col velo che queste qui. Il maschio la donna la deve anche un po’ conquistare, deve esserci anche un po’ di mistero, nell’erotismo. Di una donna che è subito pronta a dare tutto, il maschio non sa che farsene. Io sono una donna e posso dire cose che sono in apparenza contro le donne e cioè che la scienza, l’arte, tutta l’attività intellettuale fino ad oggi è stata fatta dei maschi. Poiché oggi i maschi si sono allontanati, la nostra società è povera intellettualmente, culturalmente. Non è una società “femminilizzata”, come dice qualcuno, ma malata, patologica. Dobbiamo immediatamente riprendere il controllo. E tocca ai maschi riprenderlo».


a cura di Francesco Borgonovo

Peccato per questo utilizzo del termine animalesco "maschi" contrapposto all'umano "donne".

Offline TheDarkSider

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Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
« Risposta #18 il: Marzo 20, 2016, 13:01:52 pm »

Ottimo, davvero ottimo. A quanto pare la Magli era una femminista enormemente delusa , una che forse, come tante, era partita con il solito preconcetto/odio anti-maschile per poi comprendere come vanno veramente le cose sbattendoci direttamente il muso. La sua lucidità di vedute è stata frutto di esperienza diretta, per cui le sue parole hanno un valore aggiunto per la causa antifemminista.
C'e' anche da dire che Ida e' di classe 1925, quindi ha vissuto un periodo in cui certe liberta' alle donne, come ad es. studiare, non erano garantite se non alle donne delle classi abbienti, per cui il suo essere femminista, nel senso di lottare per i diritti delle donne, a quei tempi poteva anche avere delle ragioni.



Vorrei farci un topic da mettere in evidenza. C'è qualche altra intervista mancante o posso procedere?
Procedi pure :ok:

Frank ti ha postato altro ottimo materiale, io lo faro' non appena lo scopriro' perche' purtroppo non conosco bene questa autrice.
Comunque vale la pena mettere i suoi pezzi in evidenza poiche', come ho gia' scritto prima, questa Ida non la conosce nessuno perche' era di fatto boicottata dal circo dei mass media femministi.
Ha pure avuto la sfortuna di morire 2 giorni dopo Umberto Eco, intellettuale organico al regime piddino-femminista, per cui non se l'e' filata nessuno neanche nel momento della sua dipartita.

Solo noi possiamo fare opera di vera informazione e mettere in evidenza i suoi preziosi ragionamenti.
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline Frank

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Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
« Risposta #19 il: Marzo 20, 2016, 16:50:42 pm »
Peccato "per questo utilizzo del termine animalesco "maschi" contrapposto all'umano donne".

Già...
Concordo.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
« Risposta #20 il: Marzo 20, 2016, 17:51:51 pm »
Nemmeno io so molto di Ida Magli; tuttavia mi sto informando. 
Questo è un brano tratto dal libro "OMAGGIO AGLI ITALIANI - Una storia per tradimenti", pagine 21-22, anno 2005.

Citazione
4. Eliminare i diversi

Giunti a questo punto, dobbiamo tirare una conclusione evidente: i Tedeschi
hanno portato a termine lo scopo che si era prefisso Hitler: eliminare i diversi.
Soltanto il modo non è lo stesso, e tende a far dimenticare quello che i Tedeschi
stessi hanno fatto: se si è tutti uguali, senza Nazioni, senza monete, senza bandiere,
senza caratteri, non esisteranno più neanche i Tedeschi e il ricordo della loro politica
di sterminio.
Certo, è un ragionamento aberrante; ma non riusciamo ad individuarne un altro.
Per due motivi principali. Il primo è che, almeno alla luce del sole, è stata la Germania
a volere e a condurre a tutti i costi il processo di unificazione europea, anche contro i
suoi stessi interessi economici dovuti alla perdita di potere e dell'immagine forte del
"marco". Il secondo è quello che un antropologo non può e non deve dimenticare mai
e che viene messo in luce, sia pure in ambiti diversi, in questo libro: la persistenza della
forma mentis di ogni popolo.
Da questo punto di vista è evidente che i Tedeschi perseguono, per mezzo dell'unione
europea, tre loro antichi e costanti scopi: fare della Germania il "centro territoriale e
politico dell'Europa spostando i confini il più possibile verso l'Oriente; instaurare la
Germania come fulcro del potere politico in Europa imponendolo anche alla Francia,
sua eterna rivale; realizzare il sogno di Hitler, andando ben più in là di quanto Hitler
aveva pensato: invece che faticosamente eliminare qualche milione di "diversi",
cancellare mischiando tutte le varianti l'esistenza e il concetto stesso di "diversità",
lasciando tuttavia alla Germania il compito di realizzare, verificare e giudicare la
messa in atto di questa operazione. Non si vedrà scorrere il sangue, ma la distruttività
di una simile politica è immensamente superiore (bisognerebbe che se ne convincessero
prima di tutto gli Ebrei) a quella dell'uccisione fisica.
Inutile dire che l'Italia è, come sempre è successo, indispensabile in questa strategia.
Non si può istituire l'Europa come un unico Stato senza il territorio italiano che ne
segni i confini nel Mediterraneo; non si può imporre al mondo la grandezza dell'Unione
Europea senza includervi Roma e la Sede di San Pietro come segnale, ancora simbolicamente
importante, del rinnovato Impero esteso all'Europa d'Oriente. Infine: non si può realizzare
l'uguaglianza in Europa senza eliminare i diversi per eccellenza, gli Italiani.
Per quanto possa sembrare assurdo, tutta la storia dell'Italia, dai primi secoli del cristianesimo
in poi, testimonia la continuità di questo sforzo: distruggere la "forma" Italia, la bellezza
della forma Italia, la straordinaria "eccezione" dell'intelligenza degli Italiani, con il suo primato in
tutte le arti. Si può anzi supporre che sia riposto qui, in questa in esauribile capacità degli
Italiani di ribellarsi con l'Arte (nel pensiero creativo italiano la Scienza è inclusa nell'Arte) a
ogni forma di sudditanza, il motivo più profondo, perfino non consapevole, dell'odio loro
riservato da tutti i Capi, italiani e non italiani. Questa è infatti la grandezza degli Italiani:
aver continuato a pensare sempre, a creare sempre, perché soltanto l'intelligenza sa
di essere libera, quali che siano le coercizioni esteriori. Sa che la gran dezza dell'Uomo è nel
pensiero; e sa che c'è sempre almeno un altro uomo che lo afferra e lo trasmette.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline maschio

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Re:Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
« Risposta #21 il: Luglio 02, 2020, 01:41:54 am »
Una vera signora di classe grande donna coraggiosa e lungimirante non credo che avrebbe condiviso il femminismo di oggi che è diverso, non mi sembrava tanto stupida, riposa al Vittoriale.