Autore Topic: Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")  (Letto 37264 volte)

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Online Frank

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #15 il: Aprile 10, 2017, 19:48:01 pm »
Tuttavia, da non intellettuale quale sono, mi piacerebbe proprio sapere se anche in altre culture non occidentali esiste la medesima "divinizzazione" della femmina umana, nonché canzoni simili a queste.



Mai ascoltato nulla di simmetrico da parte femminile.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline ilmarmocchio

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #16 il: Aprile 10, 2017, 20:01:11 pm »
Un passaggio che condivido in pieno è questo:
E la sopravvaluta da sempre, non solo in tempi recenti.
Un esempio tra i tanti che si potrebbero portare:
http://www.arengario.it/futurismo/erotica-futurista-9-come-si-seducono-le-donne

*
https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Tommaso_Marinetti

Infatti Marinetti era uno di quelli che credeva che le guerre si facessero con le smargiassate verbali e i proclami rutilanti.
Un pagliaccio sciolto di lingua

Online Frank

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #17 il: Aprile 10, 2017, 20:10:34 pm »
E' vero che lei non propone nessun avvicinamento tra uomo e donna. ma è consequenziale ai suoi argomenti :  difficile proporre a un cane di cercare un avvicinamento con le zecche ^_^

Da qualche parte - non ricordo bene se su uomini3000 o su UB - lessi un post di Rino Barnart il quale affermava (più o meno, perché vado a memoria) che l' autoinganno "serve" sostanzialmente ai due sessi (e in primis all' uomo) per portare avanti la specie umana...
Ovvero, il disincanto, il vedere l' altro sesso per quel che realmente è, (e non per quello che uno vorrebbe che fosse) non migliora affatto i rapporti tra i due sessi, bensì li allontana.
In gran parte credo proprio sia così, perché anch'io da quando ho iniziato ad occuparmi di questi argomenti, son diventato di una selettività bestiale.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Offline Vicus

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #18 il: Aprile 10, 2017, 23:50:48 pm »
Considerate le coppie felici anche dopo molti anni che ho visto, nella mia famiglia e altrove, penso che il vero inganno sia quello della nostra cultura (cinema TV e riviste) che porta uomini e donne a vedere l'altro con gli occhiali del sogno e non permetta di apprezzarsi e costruire una relazione stabile su basi concrete.
« Ultima modifica: Aprile 11, 2017, 10:58:08 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #19 il: Aprile 11, 2017, 08:32:01 am »
Da qualche parte - non ricordo bene se su uomini3000 o su UB - lessi un post di Rino Barnart il quale affermava (più o meno, perché vado a memoria) che l' autoinganno "serve" sostanzialmente ai due sessi (e in primis all' uomo) per portare avanti la specie umana...
Ovvero, il disincanto, il vedere l' altro sesso per quel che realmente è, (e non per quello che uno vorrebbe che fosse) non migliora affatto i rapporti tra i due sessi, bensì li allontana.
In gran parte credo proprio sia così, perché anch'io da quando ho iniziato ad occuparmi di questi argomenti, son diventato di una selettività bestiale.

C' era una bella frase di Cioran su questa tendenza, una vera e propria predizione. Appena la trovo, la posto

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #20 il: Aprile 11, 2017, 19:30:48 pm »
C' era una bella frase di Cioran su questa tendenza, una vera e propria predizione. Appena la trovo, la posto

Questa?

Citazione
Davanti all'uomo e alla donna si aprono due strade, la crudeltà e l'indifferenza. Tutto lascia supporre che prenderanno la seconda, che tra loro non vi sarà né spiegazione né rottura ma che continueranno ad allontanarsi l'uno dall'altra; che la pederastia e l'onanismo, proposti dalle scuole e dai templi, conquisteranno le folle; che tornerà in auge una massa di vizi aboliti e che una prassi scientifica supplirà al rendimento dello spasimo ed alla maledizione della coppia."

E.M. Cioran 1952
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #21 il: Aprile 11, 2017, 21:29:02 pm »

Offline Sardus_Pater

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #22 il: Aprile 12, 2017, 20:11:26 pm »
Mi genufletto di fronte a chi è riuscito a immaginare oltre sessant'anni fa una situazione come quella in cui stiamo vivendo.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Paol

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #23 il: Novembre 18, 2019, 15:09:16 pm »
Un'azione per la QM: contattare qualcuno con le nostre convinzioni che conosca il tedesco e lo traduca fedelmente in italiano.

Vedo che ora, non so da quanto, questo libro è disponibile in Italiano, presumo sia la traduzione di "Der Driesserte Mann" :

https://www.amazon.it/Luomo-ammaestrato-Esther-Vilar/dp/B00NNTSMOQ/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=Esther+Vilar&qid=1574085744&sr=8-2
L'ottimo è nemico del bene....ma non c'è limite al peggio

Offline Vicus

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #24 il: Novembre 18, 2019, 23:06:23 pm »
C'è da rilevare che il libro risente dell’inevitabile impronta femminista dell’autrice. Generalizzando un po' la Signora Vilar:
• descrive le donne che sfruttano gli uomini (vero!) in un regime di contrapposizione dei sessi (discutibile);
• nonostante la buona volontà, non riesce a fornire un elenco completo dei numerosi privilegi delle donne;
• manca di rilevare che l’attrazione che l’uomo prova verso la donna non è dovuta a una condizione di incapacità, ma a un impulso biologico necessario per l’esistenza della razza umana.
Inoltre nei rapporti donna/uomo di oggi sussistono alcuni aspetti anche paradossali del rapporto asimmetrico padrone/schiavo.
1. Il padrone non rinuncia mai volontariamente ai propri privilegi e li considera “diritti”.
2. Lo schiavo difende il padrone.
3. Se lo schiavo smette di difendere il padrone, cessa il rapporto di schiavitù (e lo schiavo fa una brutta fine).
4. Se al padrone viene tolta la possibilità di uccidere lo schiavo, cessa il rapporto di schiavitù (e il padrone fa una brutta fine).
Il libro si concentra sulle tecniche manipolatorie utilizzate dalle donne e tratta solo marginalmente gli effetti disastrosi della c.d. “emancipazione femminile”.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #25 il: Agosto 15, 2021, 16:29:48 pm »
https://commons.wikimannia.org/images/Esther_Vilar_-_L%27uomo_ammaestrato.pdf?fbclid=IwAR17uhONa1WXqXYXsyXabP3phHBqWfMJVVm_gcD-BBn_W8bohPwLo2qUZbA


Citazione
È deprimente osservare come gli uomini gior¬
no per giorno rinneghino tutto ciò per cui sono
nati. Come, invece di scoprire con il loro cervello,
la loro forza e la loro titanica energia nuovi mon¬
di, di cui non ci si sogna nemmeno; come, invece
di studiare e approfondire le ricerche di nuove
sensazioni, di cui non si conosce neppure Resi¬
stenza ; come, invece di rendere la vita infinita¬
mente ricca e degna di essere vissuta (la loro pro¬
pria vita della quale le donne non capiscono un
accidenti), rinunciano a tutte queste incredibili
possibilità costringendo il proprio cervello e Ri
proprio corpo a soddisfare le necessita orrenda¬
mente primitive della donna.
Hanno in mano la chiave di tutti i segreti del¬
l’universo, eppure gli uomini si abbassano volon¬
tariamente al livello delle donne e cercano di cat¬
tivarsi la loro benevolenza. Con la loro forza crea¬
tiva sono predestinati a fare sempre nuove sco¬
perte, e invece si preoccupano di conservare e mi¬
gliorare quello che esiste già. E se inventano qual¬
cosa si schermano dietro l’alibi, che prima o poi
“ servirà a tutta l’umanità ” (s’intende la donna).
Si scusano e si vergognano per le loro meravi¬
gliose opere, si scusano di lanciare astronauti nel¬
lo spazio, fin sulla luna, invece di aumentare il
benessere fisico delle donne e dei bambini. ? la
45
fatica piu spaventosa nelle loto scoperte dev’es¬
sere stata sicuramente la relativa traduzione in
linguaggio prettamente femminile. Per mezzo di
slogan pubblicitari, per esempio, dove con il con¬
fuso chiacchierio di un frotta di bambini o con il
mellifluo sospirare di un innamorato cercano di
convincerla a usare senza alcun timore un nuovo
prodotto. Perché a causa della sua ben nota man¬
canza di fantasia, la donna non sente mai il biso¬
gno a priori di nuove conquiste, in qualsiasi cam¬
po: altrimenti ne farebbe una, almeno una, an¬
che lei.
Ci siamo talmente abituati al fatto che gli uo¬
mini fanno tutto unicamente in funzione della
donna, che non consideriamo nemmeno la possi¬
bilità che possa essere diverso. Che per esempio
i compositori compongano una buona volta qual¬
cosa che non siano le solite canzonette d’amore
(di sottomissione). Che gli scrittori non scrivano
romanzi e poesie d’amore (di sottomissione), ma
arte. E come sarebbe se i pittori la smettessero
una volta per tutte con i loro eterni nudi e profili
femminili (dipinti astratti e convenzionali) e ci
mostrassero qualcosa di veramente nuovo, qual¬
cosa di mai visto!
Dovrebbe in fondo essere possibile per gli
scienziati non dedicare piu alle donne le loro ri¬
cerche e scoperte (che le donne poi non capisco¬
no mai, proprio mai), per i cineasti non sovracca¬
ricare i loro film di donne dal seno prorompente,
per i giornalisti non giustificare di fronte alle don¬
ne gli articoli sui voli spaziali con foto formato
gigante di bionde mogli di astronauti, e anche
per gli astronauti stessi far trasmettere da ter¬
ra qualcosa che non siano le solite stupide can46
zonette sentimentali (sempre di sottomissione).
Non abbiamo la piti pallida idea di come sa¬
rebbe il mondo se gli uomini impiegassero la fan¬
tasia a risolvere veri problemi e non a ideare pen¬
tole a pressione ancora piu sicure, detersivi an¬
cora piu candeggianti, tappeti di velluto dai co¬
lori ancora più resistenti e rossetti ancora piu in¬
delebili. Un mondo in cui vivessero loro stessi in¬
vece di concepire figli (che a loro volta ne mette¬
rebbero al mondo altri). Un mondo in cui invece
di studiare continuamente l’“ enigmatica * psiche
femminile — che sembra loro cosi enigmatica per¬
ché misteriosamente non presenta nulla di inte¬
ressante — studiassero la propria psiche o riflet¬
tessero sulla eventuale esistenza di una psiche in
esseri extraterrestri e scovassero il modo di en¬
trare in contatto con loro. Un mondo in cui invece
di costruire nuove armi, che del resto non hanno
altro scopo che quello (utile solo alle donne) di
proteggere la proprietà privata, architettassero
nuovi mezzi piu efficienti per la ricerca spaziale.
Alla velocità della luce raggiungerebbero altri
mondi e ci narrerebbero poi di cose mai sognate.
Purtroppo gli uomini definiscono “ tabu w tut¬
to quello che riguarda la donna. Ma il peggio è
che i tabu sono tanto efficaci che nessuno li rico¬
nosce più. Oramai gli uomini fanno le guerre del¬
le donne, fanno i figli delle donne, costruiscono
le città delle donne, senza mai fermarsi a riflet¬
tere. E queste donne diventano sempre più pigre,
cretine e materialmente esigenti. E sempre più
ricche. Con Paiuto di un primitivo ma riuscitis¬
simo sistema di sfruttamento diretto, col matri¬
monio, il divorzio, l’eredità, l’assicurazione sulla
vita, per la vecchiaia, con la pensione di vedova si
47
arricchiscono sempre più. Negli Stati Uniti, dove
il numero delle donne che praticano una profes¬
sione è in diminuzione ormai da decenni, le don¬
ne dispongono notoriamente di più della metà del
capitale privato. E non molto diverso dev’essere
nei paesi più progrediti d’Europa. Fra poco la
donna avrà in mano, oltre al potere psicologico
sull’uomo, anche l’assoluto potere materiale.
L’uomo ignora tutto questo e continua a cer¬
care nella sottomissione la sua felicità. In un cer¬
to senso ci sarebbe una giustificazione poetica, se
solo la donna fosse veramente ciò che lui ritiene
che sia. Se fosse cioè questo essere amabile, gen¬
tile, incantevole, questa buona fata, questo ange¬
lo celestiale, troppo buono per lui e per questo
mondo.
Ma com’è possibile dunque che proprio gli uo¬
mini, che solitamente vogliono sapere tutto, chiu¬
dano gli occhi davanti a questi semplici dati di
fatto? Come fanno a non accorgersi che le donne
non hanno proprio nient’altro che una vagina, un
seno e un paio di stupide frasi stereotipate per
adescarli? Che sono conglomerati di materia, am¬
massi di pelle imbottita che asseriscono di essere
individui pensanti?
Se gli uomini si fermassero una volta soltanto
nella loro cieca produttività, e riflettessero, non oc¬
correrebbe loro molto per smascherare le donne
con le loro collanine, camìcettine, pizzi e sandaletti dorati e costruire nel giro di qualche giorno
con la loro intelligenza, fantasia, volontà e tena¬
cia un apparecchio, una specie di macchina dalle
sembianze umane, quale sostituto ideale della
donna. Perché gli uomini hanno tanta paura del¬
la verità

Mi vien quasi da ridere se penso che queste parole furono scritte quando nascevo (nel 1971), da una donna che potrebbe essere mia madre...
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #26 il: Agosto 15, 2021, 16:46:41 pm »
Mi pare esagerato dire che gli uomini (specialmente di genio) fanno tutto per le donne. Cocciante forse (ma sono sempre affari), ma Einstein e Tesla no. Anzi, tesla con le donne non voleva proprio aver a che fare, perché diceva che gli annebbiavano l'intelletto:

"Tesla non fu mai sposato. Era celibe e asessuale e sostenne, come Newton, che la sua castità era molto utile alle sue doti scientifiche[5][78]. Alla domanda se credesse nel matrimonio rispose:
«Un inventore possiede una natura così intensa, ricca di caratteristiche così selvagge e passionali che, nel dare sé stesso a una donna che potrebbe amare, perderebbe tutte le sue qualità. Credo che non siate in grado citare alcuna grande invenzione fatta da un uomo sposato.»
Eccetto per le cene formali, egli mangiava sempre da solo, e mai, in alcuna circostanza, avrebbe cenato di sua spontanea volontà con una donna. Al Waldorf-Astoria e al famoso ristorante Delmonico's selezionava sempre particolari tavoli in disparte, che erano riservati a lui."

Di Giovenale e Schopenhauer già sappiamo. Wyndham Lewis era sposato ma era un antifemminista convinto, e dedicò molte pagine al frivolo e manipolabile comportamento femminile.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #27 il: Agosto 15, 2021, 16:54:46 pm »
I libri vanno presi per quel sono: dei libri, condivisibili o meno.
Per quanto mi riguarda ci sono passaggi che condivido ed altri che non condivido.
Aggiungo che quel libro va contestualizzato all'epoca in cui fu scritto.

Di Esther Vilar ne parlai pure qui, dove commentavo anche le parole di homodus.
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=12074.msg164833#msg164833

Citazione
Online Frank   
December 30, 2016,
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Noto che il tipo in questione ha scritto pure questo articolo, che in buona parte è condivisibile, ma che per altri versi fa veramente cadere le braccia e le palle.
https://homodus.wordpress.com/2014/04/19/uomo-obsoleto/

Qualche esempio.

Citazione
Posso affermare con assoluta fermezza che gli uomini sono da sempre stati manipolati da questa simbiosi, per i fini più vari, ma oggi possiamo vedere il piano finale con l’avvento del femminismo globale, inteso a mutare quello che ormai è l’obsolescenza maschile, non più necessaria.
Praticamente il suddetto non ha fatto altro che ripetere a pappagallo le parole dell'ormai 81enne Esther Vilar.
https://it.wikipedia.org/wiki/Esther_Vilar

Citazione
Esther Vilar, nata Esther Margareta Katzen (Buenos Aires, 16 settembre 1935), è una scrittrice argentina naturalizzata tedesca.
Biografia
Prima di intraprendere l'attività pubblicistica ha esercitato la professione di medico. È conosciuta per il suo saggio mascolinista Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato"), pubblicato nel 1971.
https://it.wikipedia.org/wiki/Der_Dressierte_Mann

Citazione
Der Dressierte Mann
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Der Dressierte Mann
Autore    Esther Vilar
1ª ed. originale    1971
Genere    saggio
Lingua originale    tedesco

Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato") è un libro scritto nel 1971 da Esther Vilar. L'idea principale espressa nel libro è che le donne non sono oppresse dagli uomini, al contrario: sono le donne a manipolarli. Ancora inedito in Italia, una terza edizione è stata pubblicata nel Gennaio 2009.

Indice

    1 Sinossi
    2 Reazione della critica
    3 Edizioni
    4 Note
    5 Collegamenti esterni

Sinossi

Il libro sostiene che, contrariamente a quanto comunemente affermato dalla retorica femminista, le donne nelle culture industrializzate non sono oppresse, ma sfruttano gli uomini tramite sofisticati sistemi di manipolazione.

Vilar scrive, "gli uomini sono stati addestrati e condizionati dalle donne, così come Pavlov condizionò i suoi cani, e ridotti in uno stato di schiavitù. Come ricompensa per il loro lavoro agli uomini viene concesso l'uso periodico della loro vagina". Il libro sostiene la tesi che i giovani vengono incoraggiati ad associare la loro mascolinità alla potenza sessuale, e che questo viene sfruttato dalle donne per ottenere maggiore potere sociale.

Vilar sostiene che le donne usano diversi metodi di controllo: il sesso, l'eccessiva emozionalità, usata per "ricattare" il maschio, e tradizioni e concetti come l'amore per controllarne la vita sessuale, e quindi la mascolinità ad essa associata. Vilar scrive che il matrimonio è sconveniente per gli uomini, e che le donne, alle quali interessa principalmente la stabilità economica che l'uomo può offrire, usano la scusa dell'amore per "incastrarli" in un'istituzione che offre loro più svantaggi che vantaggi.
Reazione della critica

Der Dressierte Mann divenne alquanto popolare, grazie anche ad una certa copertura mediatica sia in America[In tutto il continente o solo negli USA?] che in altri paesi.

Nel 1975 fu invitata ad un dibattito televisivo[1] dalla WDR con Alice Schwarzer, considerata tra le maggiori rappresentanti del movimento femminista Tedesco. Il dibattito fu molto controverso, in particolare per l'aggressività della Schwarzer, che arrivò ad accusare la Villar di essere "non solo sessista, ma fascista"[2], paragonando il suo libro al periodico nazista Der Stürmer.[3]

L'autrice ha dichiarato di avere ricevuto minacce di morte a causa del libro:
« Non avevo immaginato l'isolamento nel quale mi sarei ritrovata dopo avere scritto questo libro. Né mi sarei figurata le conseguenze che avrebbe avuto sui miei scritti successivi e addirittura sulla mia vita privata - continuo tuttora a ricevere minacce di violenza.[4] »


Citazione
Le donne hanno deciso che l’uomo di ieri non sia più utile, è stato sfruttato per bene per creare il benessere odierno necessario affinche le donne possano prosperare senza il loro aiuto,

Citazione
nel corso di poco meno di 50 anni, le donne hanno premuto sull’accelleratore sociale, vogliono sorpassare il maschile? no, in quanto non si sono mai sentite inferiori, questo è stato semplicemente quello che ci hanno voluto far credere per nascondere le loro vere intenzioni e per ovvi tornaconti, non a caso hanno mutuato le stesse caratteristiche maschili che hanno da sempre odiato per sottometterci definitivamente, l’arroganza, la presunzione, il lessico da scaricatore di porto, unito alla loro arma finale, la padronanza dialettica dalla lingua biforcuta, alla manipolazione emotiva ed alla fica, sono tutte da sempre loro armi, e le hanno insegnate agli uomini quando era necessario per i loro scopi, oggi non più, non hanno più la necessità di mandare gli uomini in avanscoperta, al massacro.

Non so se quest'uomo sia uno della "vecchia guardia" oppure no; ma in ogni caso, da appartenente alla "nuova guardia", devo dire che ne ho proprio le palle piene di quei quemmisti che seguitano ad attribuire alle donne poteri superiori a quelli che effettivamente possiedono.
Questi uomini son già perdenti nel linguaggio e fanno discorsi che farebbero morire dal ridere una caterva di musulmani, che non a caso considerano gli occidentali dei deboli, dei debosciati.

Anche frasi come questa,
Citazione
no, in quanto non si sono mai sentite inferiori,

sono ridicole, perché, in realtà, le donne hanno sempre sofferto di vari complessi di inferiorità, altro che cazzi.[/size][/color]
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #28 il: Agosto 15, 2021, 16:56:58 pm »
Citazione
No, le donne non ridono degli uomini. Tuttalpiu si arrabbiano con loro. Le vecchie scuse — ac¬
cudire alla casa e ai bambini — con le quali ce¬
lano la loro rinuncia totale a un’esistenza spiri¬
tuale, non sono ancora abbastanza assurde, alme¬
no in apparenza, per non giustificare, diciamo for¬
malmente, il disertare l’università prima della lau¬
rea, o la rinuncia a cariche importanti. Cosa fa¬
ranno però, quando i lavori domestici saranno an¬
cora piu automatizzati, quando ci saranno vera¬
mente abbastanza asili o quando gli uomini sco¬
priranno — e avrebbero dovuto scoprirlo già da
tempo — che per vivere, in fondo, i bambini non
sono poi cosi necessari?
Se l’uomo si fermasse nella sua cieca attività e
tirasse le somme, scoprirebbe che i suoi sforzi per
migliorare il livello culturale femminile sono stati
assolutamente vani. Che la donna è, si, diventata
di giorno in giorno sempre piu pulita, curata e
“ civile ”, ma che tuttora richiede dalla vita solo
un miglioramento materiale e non spirituale.
Forse che il modo di pensare dell’uomo, all’uni¬
versità, l’abbia mai indotta a sviluppare proprie
teorie? Forse che l’insegnamento negli istituti che
lui ha aperto anche a lei l’abbia mai portata a
nuove scoperte? L’uomo dovrebbe ben accorgersi
che la donna non legge i meravigliosi libri che le
mette a disposizione in biblioteca. Che le fanta¬
stiche opere d’arte che espone per lei nei musei
non la incitano ad altro, forse, che all’imitazione.
Che tutti gli appelli alla liberazione di se stessi,
che le vuole illustrare al cinema o a teatro, tra23
dotti nella sua lingua e portati al suo livello, ven¬
gono giudicati da lei sempre e soltanto secondo
il loro grado di divertimento e non la spingono
mai, mai e poi mai alla rivolta.
L’uomo considera la donna un suo pari e os¬
serva che razza di vita stupida conduce al suo
fianco; di conseguenza ritiene di essere lui a oppri¬
mere lei. Ma da che mondo è mondo, la donna
non è mai stata costretta a sottomettersi al volere
dell’uomo, anzi: le è sempre stato possibile ren¬
dersi indipendente. Se dunque la donna in tutto
questo tempo non ha mai cercato di liberarsi da
questo “ giogo ”, è chiaro che questo giogo non
esiste.
L’uomo ama la donna, eppure la disprezza, per¬
ché un individuo che la mattina esce, pieno di
energia, a conquistare il mondo — cosa che gli
riesce solo raramente, semplicemente per motivi
di sopravvivenza — disprezza uno che non lo
vuole. E forse proprio per questo l’uomo continua
a preoccuparsi dello sviluppo intellettuale della
donna; si vergogna per lei e crede che anche lei
si vergogni. E, da vero gentiluomo, vorrebbe trar¬
la dall’impaccio.
Ma lui non sa che le donne non conoscono que¬
sta curiosità, questo orgoglio, questo dinamismo
per lui cosi naturale. Se dunque non partecipano
alla vita degli uomini, è esclusivamente perché
non lo vogliono: non ne sentono la necessità. Il
tipo di indipendenza degli uomini sarebbe per lo¬
ro privo di significato, le donne non si sentono le¬
gate o dipendenti da nessuno. La superiorità in¬
tellettuale degli uomini non le intimidisce; in¬
fatti, non sanno cosa sia l’ambizione dello spi¬
rito.
24
Le donne possono scegliere, ed è questo che
le rende cosi apertamente superiori alPuomo :
ognuna di esse ha la scelta tra la vita di un uomo
e quella di una stupida parassita di lusso: e prati¬
camente ognuna sceglie la seconda possibilità.
L’uomo non ha questa scelta.
Se le donne si sentissero sottomesse o succubi
degli uomini, proverebbero nei loro confronti odio
o paura, come appunto succede verso gli oppres¬
sori. Ma le donne non odiano gli uomini, e non H
temono neppure. Se si sentissero umiliate dalla
conoscenza, dalla grande cultura degli uomini, es¬
se farebbero di tutto — dato che ne hanno i mez¬
zi — per imitarli. Se le donne si sentissero schia¬
ve degli uomini, almeno ora, in questo momento
cosi favorevole della storia, si libererebbero dai
loro oppressori.
In Svizzera, uno dei paesi piu evoluti del mon¬
do, le donne non hanno ancora il diritto di voto.
Poco tempo fa, in un cantone, si diede loro la
possibilità di votare per Pintroduzione del diritto
di voto femminile: la maggioranza si dimostrò
apertamente contraria. Gli svizzeri ne furono
sconcertati, convinti che questo indegno compor¬
tamento fosse dovuto al retaggio di secoli.
Che errore: la donna si sente tutt’altro che in¬
fluenzata dalPuomo. Una delle molte deprimenti
verità nel rapporto tra uomo e donna è semplicemente che nel mondo della donna Puomo praticamente non esiste. L’uomo non è abbastanza im¬
portante perché la donna gli si ribelli. La dipen¬
denza della donna dall’uomo è solo materiale, in
un certo senso “ fisica È la dipendenza del tu¬
rista dalla sua compagnia aerea, di un barista dal¬
la sua macchina da caffè, di un’automobile dalla
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benzina, di un televisore dalla corrente. E questo
tipo di dipendenza non procura di certo tormenti
dell’anima.
Ibsen, che incorse nello stesso sbaglio degli al¬
tri, si è dato la briga di scrivere con la sua Nora
una specie di manifesto di liberazione per tutte le
donne. Ma la prima del dramma, nel 1880, scan¬
dalizzò soltanto gli uomini. Ed essi giurarono di
lottare ancor piu strenuamente per rendere piu
degna la vita delle donne.
Ma nelle donne, come al solito, il desiderio di
emancipazione si è fermato alla moda: e per un
certo periodo fu di moda la così spesso derisa ma¬
scherata delle suffragette.
Piu tardi anche la filosofia sartriana ebbe lo
stesso tipo di influenza: e tanto per confermare
che avevano capito proprio tutto, si fecero cre¬
scere i capelli fino alla vita e indossarono panta¬
loni e maglioni neri.
E proprio poco tempo fa anche Mao Tse-tung
ebbe un analogo successo presso le donne ; per
una stagione fu di moda il “ Mao-look
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #29 il: Agosto 15, 2021, 17:23:03 pm »
Citazione
IL SESSO IN PREMIO
Tutti gli addestramenti si basano sul principio
del bastone e della carota. La sua applicabilità di¬
pende dal rapporto di forze fisiche tra domatore e
soggetto. Ma già nell’ammaestramento dei bam¬
bini si tende, per cosi dire, al solo uso della ca¬
rota: ha il vantaggio infatti di mantenere intatta
la loro fiducia nei confronti degli adulti. I bambini
vanno comunque dai genitori, con i loro piccoli
problemi, e si lasciano quindi manipolare egregia¬
mente, anche senza botte.
Se un delfino esegue un esercizio insegnatogli
in modo soddisfacente, il suo addestratore gli get¬
ta un pesce. L’unico appiglio del delfino è il
cibo; per il cibo fa tutto ciò che gli si richiede.
Un uomo invece è in grado di procurarsi il cibo
da solo: ne ha i mezzi. Sarebbe in teoria quindi
incorruttibile, se non avesse un bisogno ben più
impellente, che da solo non può soddisfare: il bi¬
sogno di un contatto fisico con la donna. È cosi
forte, questa esigenza, e il soddisfarla gli procura
una tale gioia che la si può tranquillamente defi¬
nire il motivo principale della sua sottomissione
alla donna; forse, la sua brama di non-libertà è
solo un aspetto della sua sessualità.
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L’uomo deve dunque soddisfare la sua voglia,
e l’economia si basa, lo sappiamo tutti, sullo scam¬
bio. Chi pretende un favore deve poter offrire in
cambio qualcosa di altrettanto valido. Ora, l’uso
esclusivo della vagina femminile da parte degli
uomini viene pagato a prezzi esorbitanti, assolu¬
tamente esagerati. E questo permette alla donna
un notevole grado di sfruttamento, tanto da met¬
tere effettivamente in ombra il sistema capitali¬
stico più conservatore. Nessun uomo viene rispar¬
miato. E visto che l’essere femminile è un feno¬
meno soprattutto sociologico e solo secondaria¬
mente biologico, nemmeno gli omosessuali scam¬
pano a questo sfruttamento in grande stile. Il
partner meno eccitabile scopre ben presto quanto
sia facile manipolare il partner più eccitabile, e
assume quindi la parte dello sfruttatore — della
donna — comportandosi di conseguenza: essere
femminile vuol dire avere l’istinto sessuale meno
forte.
Proprio come non si possono permettere
“ grandi ” sentimenti, anche in questo caso la
donna rinuncia a manifestare una spiccata libi¬
dine (come si spiegherebbe altrimenti che una ra¬
gazzina non conceda nulla al suo ragazzo e parli
ugualmente d’amore?). Già nella pubertà la don¬
na reprime le sue voglie, seguendo i consigli del¬
la madre, nell’interesse di quanto ne ricaverà poi.
Una volta, una ragazza “ per bene ” convolava a
nozze sempre vergine, e anche al giorno d’oggi una
ragazza rispettabile non ha molti corteggiatori.
La castità di un uomo, invece, non ha mai avuto
valore (ed è logico, in fondo: alla donna l’uomo
non interessa; come potrebbe quindi interessar¬
gli la sua castità?). Ed è quindi chiaro che un
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uomo può venir “ sedotto ” da una donna piu
matura, ma mai violentato. Un uomo che facesse
la stessa cosa con una minorenne verrebbe con¬
siderato un maniaco sessuale, e la plebaglia don¬
nesca, come minimo, lo condannerebbe all'erga¬
stolo.
Anche l’uomo è in grado di condizionare il suo
istinto sessuale come la donna, se solo impara a
reprimerlo abbastanza presto. Prova ne sono i
monaci, che anche senza attività sessuale tirano
avanti egregiamente (tanto piu che non si può
certo ritenere che siano tutti eunuchi!). Ma in¬
vece di imparare a reprimerlo, l’uomo lascia che
il suo istinto sessuale si sviluppi liberamente, e
le donne ne godono, essendo le prime a essere in¬
teressate alla sua libidine.
Si può dire tranquillamente che l’uomo è sem¬
pre vestito in modo tale da non provocare o ecci¬
tare mai ?altro sesso; la donna invece comincia
già a dodici anni a fare da esca. Mette in risalto
le curve del seno e dei fianchi con vestiti attilla¬
tissimi, attira l’attenzione sulle sue lunghe gam¬
be tornite, sulle caviglie sottili e sulle cosce ve¬
landole con trasparenti calze di nailon, trucca lab¬
bra e occhi, rende i capelli luminosi: tutto con
l’unico scopo di eccitare Puomo. Gli mostra tutta
la sua mercanzia quasi fosse in vetrina e occor¬
resse un niente per possederla. Non c’è quindi da
meravigliarsi se l’uomo, messo continuamente in
stato di eccitazione sessuale da quanto gli viene
offerto, non ha ben presto altri pensieri che quello
di guadagnare abbastanza da comprarsi questa
merce cosi allettante.
Perché senza denaro o senza previsioni di gua83
dagni notevoli, un uomo non riesce a pigliarsi una
donna e a soddisfare cosi il suo bisogno di sesso.
In questo senso, tra i due sessi, esiste anche il
credito; vale a dire, una donna è disposta a gua¬
dagnare mentre il marito si fa una posizione, met¬
tendogli a disposizione, nel frattempo, il suo
corpo, quasi come acconto per le prestazioni futu¬
re. E gli interessi sono sempre piuttosto alti (la
posizione che vuole farsi l’uomo dev’essere tale
che l’investimento convenga). Di regola il costo
di una donna è direttamente proporzionale alle
sue caratteristiche sessuali. Quando perciò un uo¬
mo incontra un tizio con una donna particolar¬
mente attraente, non deve deprimersi, ma pen¬
sare alle spese favolose che quel povero diavolo
deve sostenere.
Dal punto di vista economico, all’uomo con¬
viene senza dubbio soddisfare il suo istinto ses¬
suale con le prostitute (dico prostitute nel senso
convenzionale: in realtà la maggior parte delle
donne appartiene a questa categoria). Ma anche
qui l’uomo è vittima del principio di rendimento
inculcatogli: il sesso vale in proporzione al prezzo.
Il suo godimento si può esprimere in termini di
costo; il piacere aumenta proporzionalmente alla
spesa. Quando poi non riesce a ottenere diversamente una donna, o quando non vede altra via
d’uscita per tenersela, l’uomo fa la sua massima
offerta e la conduce all’altare.
Per questo motivo le donne tollerano la prosti¬
tuzione pubblica. Appoggiano addirittura le case
chiuse: la gelosia nei confronti dell’uomo è loro
completamente estranea, e se talvolta fingono di
essere gelose, lo fanno unicamente per adulare il
marito. E sempre per la stessa ragione, le donne
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se ne sono sempre fregate degli amori extraconiu¬
gali del marito. Quante donne rimangono con il
marito che le tradisce! Mentre ben raramente suc¬
cede il contrario. SI, in fondo la donna si augura
solo che il marito si allontani da lei: una coscienza
sporca o la gratitudine per la tolleranza o la com¬
prensione le procurano solo nuovi vantaggi. La
donna preferisce, comunque, poter controllare
questi intrallazzi amorosi; scambio di partner o
amore di gruppo appaiono quindi alle donne la
soluzione ideale per la neutralizzazione della fan¬
tasia erotica dei loro uomini. Questi tipi di intral¬
lazzi sono gratuiti (il denaro per la prostituta af¬
fluisce ora nei diversi forzieri domestici) e non
sono “ igienicamente ” pericolosi: i due amanti
si conoscono e prendono quindi le precauzioni ne¬
cessarie; le malattie veneree che si possono con¬
trarre in bordelli di dubbia fama sono in fondo
Punica cosa che le donne temono dalle avventure
amorose dei loro mariti.
È il colmo dell’ironia che gli uomini disprez¬
zino tanto le comuni prostitute, le uniche donne
che ammettono pubblicamente di lucrare affit¬
tando una determinata apertura del loro corpo.
Le professioni di prostituta, attrice, cantante,
ballerina, fotomodella sono esclusivamente fem¬
minili. Ma mentre attrici, cantanti, ballerine e fo¬
tomodelle lavorano sul sicuro, con Puomo che è
pronto ad acchiapparle nella sua rete quando sono
stufe della loro professione, le prostitute lavorano
senza alcuna sicurezza. Quando sono stanche non
c’è nessuno li pronto ad aspettare il momento più
opportuno per sposarsele, e nella società non c’è
nessun uomo che si lasci sfruttarerdàTuna ex pro¬
stituta come da una ex fotomgfi®Hik
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Le donne stesse disprezzano le prostitute, ma
per una ragione ben diversa: le disprezzano per
la loro scemenza. Una donna che vende il proprio
corpo in modo cosi poco ortodosso è semplice¬
mente troppo stupida ai loro occhi. Loro ammi¬
rano solo le donne che fanno prezzi da strozzino
e che sposano poi, diciamo, un Rothschild, un
Aga Khan o un Rockefeller. Il termine “ sporco
mestiere ” è stato coniato da loro solo per spa¬
ventare gli uomini, che un giorno o Paltro potreb¬
bero trarre paralleli piuttosto spiacevoli.
Il principio fondamentale del rcrro in premio è
uguale in tutte le donne: si offrono a un uomo
in tutto il loro fascino, lo eccitano, lo portano
quasi alla pazzia, e se poi ubbidisce ed esegue tutti
i loro giochetti, come un buon cucciolone, allora
gli si danno tutte. L’uomo si trova cosi in perenne
stato di eccitazione e ha sempre più bisogno del
* premio ”. Solo uomini con una potenza sessuale
sottosviluppata possono permettersi di vagabon¬
dare a lungo e di rinunciare a un premio regolare,
accettando premi sporadici. Un uomo con un’ac¬
centuata libidine dev’essere poi più docile di
chiunque altro: il “ giovane dinamico, intrapren¬
dente, attivo, pieno di entusiasmo ”, tanto richie¬
sto in ogni settore economico, non è altro che uno
psicopatico completamente schiavo del sesso, che
si è posto fini particolarmente alti riguardo alle
donne. Che cos’altro se non una donna in premio
potrebbe spingere il giovane, anima e corpo, a
vendere un qualunque articolo di mercato, mentre
fuori dal suo ufficio lo aspetta un mondo ricco di
avventure entusiasmanti? Il suo istinto è cosi for¬
te che rinuncia a tutto per comperarsi una don86
na. Questa donna, poi, che lui chiama “ la mia
avventura ”, non è mai sostituto valido per quel¬
lo che ha perduto : nel suo incontro con una don¬
na tutto si svolge secondo il severo sistema di do¬
manda e offerta, che segue regole fisse e offre solo
rarissimamente delle sorprese.
Il vecchio detto, che il destino di una donna
è la sua anatomia, costituisce una sacrosanta veri¬
tà, in quanto solitamente il “ destino ” è qual¬
cosa di positivo. In senso negativo, invece, questo
detto si adatta perfettamente all'uomo, perché
mentre la donna sfrutta sapientemente le sue par¬
ticolarità anatomiche, l'uomo rimane schiavo del¬
le proprie. L’erezione del membro virile appare
cosi grottesca a una donna che le sembra impos¬
sibile, quando ne sente parlare per la prima volta,
che possa esistere una cosa del genere. E quando
scopre che non occorre neppure la presenza di
una donna nuda, per provocare questo fenomeno
— che è semplice quanto un riflesso — ma che
basta anche un film o una fotografia, la donna non
riesce più a uscire dal suo stupore.
Nulla è più assurdo dell’illusione freudiana del¬
l'invidia per il pene. Il membro virile e i testicoli
appaiono alle donne sempre come qualcosa di su¬
perfluo nel corpo solitamente cosi “ a posto ” del¬
l’uomo, e sembrano loro qualcosa di disordinato
(è loro ineomprensibile che il pene non possa es¬
sere abbassato, dopo l’uso, come un'antenna di
radiolina portatile); a nessuna ragazzina verrebbe
mai in mente — neanche inconsciamente — di in¬
vidiare un ragazzo per questo!
Anche Freud era vittima dell'ammaestramento
per automiliazione femminile, che dapprima s
sua madre, poi sua moglie e sua figlia avevano com¬
piuto su di lui. Aveva invertito causa ed effetto:
una donna infatti non pensa che l’uomo le sia su¬
periore, lo dice soltanto. La potenza della donna,
invece, sarebbe piuttosto motivo di invidia: ma
l’uomo, in fondo, gode della propria impotenza
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.