Autore Topic: Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")  (Letto 37321 volte)

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Offline Vicus

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #60 il: Agosto 17, 2021, 20:26:12 pm »
E quale sarebbe lo scopo di negare i dati di fatto ?
Quello di aumentare le visite giornaliere ?
E quali sarebbero questi dati di fatto? C'è un gene dell'omosessualità?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline fritz

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #61 il: Agosto 18, 2021, 01:18:52 am »
E quali sarebbero questi dati di fatto? C'è un gene dell'omosessualità?

Personalmente ritengo l'omosessualita' un difetto di cui l'individuo che ne soffre ne e' pienamente cosciente. Non confonderei queste persone con i gruppi LGBT, i quali sono perlopiu' conformisti in cerca di assecondare una moda per la maggior parte.

Anche la Chiesa Cattolica ha al suo interno individui omosessuali, e non e' un fatto recente bensi' e' noto che molti ecclesiastici fossero omosessuali, anche famosi.

Offline fritz

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #62 il: Agosto 18, 2021, 01:30:13 am »
Quella dell'omosessualità innata è un'altra pseudoteoria inventata per gisutificare l'agenda LGBT.Se così fosse, non esisterebbero popolazioni in cui l'omosessualità non è repressa, è proprio sconosciuta.

Ma nooo, spero tu stia scherzando! E' esattamente il contrario e lo cantano in tutte le lingue da anni. Per loro il genere e' quello "percepito", non innato. Secondo la teoria gender chiunque puo' essere maschio, femmina, etero, bisex quello che vuoi per scelta.

Offline fritz

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #63 il: Agosto 18, 2021, 02:04:51 am »
Non si deve assolutamente
sperare nei loro sentimenti: le donne sono fred¬
de e impietose. Il mondo sprofonderà quindi
sempre più in questo cattivo gusto, in questa bar¬
barie, in questa deficiente femminilità; e gli uomi¬
ni, questi meravigliosi sognatori, non si sveglie¬
ranno mai dal loro sogno.

Questo concetto cercai di farlo passare qua dentro, stupendomi di come ci fosse una cosi' grande resistenza.

Il punto per me e' il seguente.

Le donne sanno benissimo come sono - ragione per la quale l'amicizia tra donne NON ESISTE - e lucidamente si rendono conto della grande differenza che esiste tra uomo e donna. La Vilar e' una donna che a sua volta conosce bene gli uomini, perche' si rende conto che il maschile e' ad un livello superiore cognitivamente a quello femminile; si meraviglia, come del resto lo fanno tutte le donne - e mi e' capitato che qualcuna mi accennasse al suo stupore - di come gli uomini possano dare tanta retta alle donne.

Dal punto di vista razionale la cosa e' scontata, verissima, e l'ho ripetuta anch'io qua: se gli uomini non fossero attratti dalle donne, oggi la civilta' sarebbe anni luce avanti, e le donne si sarebbero estinte.

L'uomo ha bisogno della donna per le sensazioni che ella in lui provoca: il suo odore, la sua pelle, il suo volto, il suo corpo sono oggetto dell'erotismo maschile. Tutto il resto e' assolutamente secondario, anzi direi di valore nullo per un uomo: all'uomo interessano le donne per questi motivi. Non e' interessato primariamente a quanto e' intelligente, ne' a cosa fa nella vita o quanto guadagna.

Lo sviluppo della societa' ha fatto evolvere i meccanismi di selezione sessuale e gli uomini hanno capito che fattori secondari devono pure essere messi in conto come numero di partner precedenti, condizioni di salute, stabilita' emotiva etc

Per le donne, come gia' accennato poco tempo fa, l'uomo e' invece un provider, uno strumento per acquisire risorse e protezione in cambio del sesso.

L'uomo puo' amare una donna, intendendo con "amore" un'alterazione della psiche maschile simile ad una fissazione che lo portano a preferire su tutte un determinato tipo di donna, e puo' anche rischiare la vita pur di averla.

La donna non prova nulla di simile per nessun uomo. La donna soffre unicamente per il fatto di essere stata scartata a discapito di un'altra, e teme che cio' infici nel suo potere di selezione sessuale. Per la donna le sofferenze relazionali sono piu' legate "alla fama" di lei. Le sofferenze relazionali di un uomo sono invece paragonabili ad un lutto: un uomo che viene rifiutato e' come se improvvisamente si sentisse orfano di una persona verso cui prova una forte attrazione che travalica il sesso; ritengo che anche in questo caso sia evidente la tendenza dell'uomo a idealizzare, a spingersi verso la trascendenza.

Non so quanto di giusto io abbia scritto, l'ho fatto basandomi un po' sulle mie conoscenze e anche quelle di amici e persone che conosco.

In poche parole, la donna e' piu' animalesca dell'uomo, e non bisognerebbe avere timore di dire che la donna e' inferiore all'uomo in quanto essere dotato di cognizione e comportamenti piu' primitivi e assolutamente opportunistici.

Torno a ripetere, come faccio ogni volta che tocco questo tasto, che dire che la donna e' inferiore all'uomo non significa condannarla per quello che e', oppure odiarla, anzi e' l'esatto contrario: e' solo accettando i limiti delle persone, in questo caso delle donne, che si capisce cosa non e' lecito pretendere da loro, e forse se tutti ne fossimo coscienti, uomini e donne soffrirebbero molto meno nel relazionarsi.

Offline Vicus

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #64 il: Agosto 18, 2021, 16:21:46 pm »
Non è che sia tutto sbagliato, ma ci sono donne che fanno follie per gli uomini, basti pensare alle amanti di Picasso o a quelle che continuano a stare (pur potendo andarsene) con uomini che le picchiano
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #65 il: Agosto 18, 2021, 20:54:59 pm »
E quali sarebbero questi dati di fatto? C'è un gene dell'omosessualità?

Ancora ?
Vicus, fingi di non saper leggere ?

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,12892.msg200565.html#msg200565

Citazione
Alla ricerca di una risposta su che cosa sia veramente l'omosessualità la scienza ha negli ultimi anni studiato le varie fasi in cui si sviluppano i caratteri sessuali.
Partendo da quello che sta alla base di tutto, il cosiddetto sesso cromosomico.
Nella parte più interna di ogni cellula umana in 23 coppie di cromosomi sono conservate le istruzioni per costruire l'intero organismo.
Due di queste coppie sono diverse secondo il sesso: nei maschi hanno forma di XY e nella femmina di XX.
Il cromosoma Y contiene il gene della mascolinità.
Il cromosoma X contiene il gene della femminilità, che si chiama Dss ed è potentissimo.
Infatti è in grado da solo di far diventare femmina un moscerino con sesso cromosomico maschile.
Le possibilità di variazioni dalla "normalità" iniziano già qui.
Un maschio ogni 20 mila nasce con i due cromosomi sessuali femminili XX; e ogni 100 mila femmine ne nasce una con i cromosomi sessuali maschili,XY.
Ogni 30 mila nascite, poi, un individuo XX ha genitali interni sia maschili, sia femminili: un ermafrodita sterile.
E un maschio ogni 700 ha due X e un Y.
Alcune di queste varianti possono portare all'omosessualità? No. Almeno gli studi finora effettuati non l'hanno scoperto.
Ma è molto probabile che possano avere un'influenza sulla sessualità, anche se ancora non si sa quale.
Molti studi d'altronde dimostrano che i geni possono essere responsabili dell'omosessualità.
Ralph Greenspan, un genetista della New York University, ha creato (negli anni '90) in laboratorio un moscerino bisessuale inserendo geni femminili in alcune zone del cervello dei maschi che governano l'odorato (molto importante nella sessualità animale).
Certo, nell'uomo l'odorato svolge un ruolo meno importante.
Ma se questo carattere sessuale ha una causa genetica è probabile che anche altri la abbiano.
E infatti Dean Hamer, del laboratorio del National cancer institute, di Betheseda, negli Stati Uniti e uno psicologo dell'Illinois, Mike Bailey, studiando i gemelli omozigoti omosessuali e ricostruendo la presenza di altri omosessuali nella famiglia d'origine, hanno scoperto che c'è sicuramente un'origine genetica dell'omosessualità maschile.
Ci sono cioè dei geni, che si trasmettono per via materna (perché sono nel cromosoma sessuale X delle femmine, probabilmente in una regione chiamata Hq28), che fanno salire le probabilità di avere figli omosessuali dal 2-4% (media normale) al 13,5%.
Il che significa che se nella famiglia materna l'omosessualità è più diffusa della media è probabile che sia presente il gene che la provoca.

Anche l'omosessualità femminile, secondo i ricercatori della Northwestern University, ha una componente genetica: il 48% delle gemelle omozigote figlie di donne lesbiche sono lesbiche a loro volta.
Ma i cromosomi non sono tutto.
Se i geni contenuti in essi danno gli ordini, a eseguirli o, meglio, a portare alle proteine gli ordini per eseguirli,sono gli ormoni.
Sono testosterone e estradiolo, verso la settima settimana di gravidanza, a trasformare un feto ancora con identità sessuale non riconoscibile in un individuo con organi sessuali.
Non solo danno il via alla costruzione dei genitali esterni,ma anche di quelli interni: ovaie, utero e tube nelle femmine; testicoli, vescicole seminali e prostata nell'uomo.
Sebbene svolgano un ruolo così importante nel determinare il sesso non ci sono però ancora prove che un diverso dosaggio di ormoni durante la gravidanza possa essere alla base di qualche forma di omosessualità.
C'è un caso però in cui un incidente embriologico provoca un sovrafunzionamento delle ghiandole surrenali: l'iperplasia surrenalica congenita.
Le femmine con questa caratteristica nascono con genitali femminili.
Ma l'eccessiva secrezione di ormone maschile delle ghiandole surrenali le mascolinizza: giocano agli indiani e non sanno cosa farsene di gonne e bambole.
Da adulte possono diventare atlete di alto livello, con bicipiti eccezionali*(*per una femmina...).
Il corteggiamento maschile le angoscia, faticano a vivere armoniosamente desideri di femmina, anche se sono attirate dagli uomini.
Per aiutarle ci vuole in questi casi una terapia farmacologica con un anti-ormone maschile.

Durante il corso dell'adolescenza, gli ormoni sono responsabili della formazione di una serie di caratteri secondari tanto ampia che finiscono per avere una grande influenza sulla formazione dell'identità sessuale della persona.
Dall'azione degli ormoni dipendono infatti: la distribuzione dei peli e del grasso nelle varie parti del corpo,lo sviluppo del seno, la forma dei muscoli, la lunghezza dei capelli, il timbro della voce, le linee del viso, l'odore del corpo e l'aggressività.
Hanno anche influenza sul cervello e possono conferirgli capacità maschili (come le abilità spaziali) o femminili (le abilità linguistiche).
C'è chi ipotizza, perciò, che possano quindi predisporre, in alcuni casi, al sorgere di identità sessuali di fatto in contraddizione con il sesso così come sarebbe determinato dalla forma degli organi genitali.
Con ormoni si possono allora "curare" forme di omosessualità?
E' più frequente l'inverso.
Ovvero che persone con identità femminile dentro un corpo maschile cerchino con gli ormoni di acquistare caratteri sessuali femminili.
Come fanno molti transessuali.
Il caso dei trans è molto importante per capire un altro aspetto della sessualità: il cosiddetto orientamento sessuale.
Ci sono cioè individui perfettamente conformati sessualmente e sani di mente che sono convinti di far parte dell'altro sesso: hanno cioè una rappresentazione interna del proprio sesso diversa dal loro sesso biologico.
Questo disagio aumenta, finché chiedono aiuto al medico; alcuni prendono ormoni femminilizzanti per far crescere il seno, altri si sottopongono a interventi chirurgici ai genitali.

Negli ultimi anni molti scienziati sono andati alla ricerca di differenze biologiche che distinguono gli omosessuali e i transessuali dalle persone dello stesso sesso anagrafico.
E della base biologica dell'orientamento sessuale.
Sulla base di studi effettuati dapprima sui topi e poi ripresi anche sugli uomini, Simon Le Vay, un neurobiologo del Salk institute di San Diego, sostiene oggi che in una zona del cervello, l'ipotalamo, c'è un nucleo di neuroni, chiamato Inah 3, che ha molta importanza nel determinare i comportamenti sessuali.
E che questo nucleo è, negli omosessuali, più piccolo che negli eterosessuali, appena più grande di quello delle femmine...
E Dick Swaab dell'Istituto olandese di ricerche del cervello, ha scoperto che un altro nucleo dell'ipotalamo, chiamato BSTc, potrebbe avere un ruolo nel transessualismo.
Sono queste differenze nel cervello a determinare l'orientamento sessuale diverso degli omosessuali e dei transessuali?
E se è così, che ruolo rimane alle cosiddette cause psicologiche?
Prima che se ne identificassero le basi biologiche, si dava spesso la "colpa" dell'omosessualità alla famiglia.
Per esempio, a una madre opprimente o "castrante" e a un padre assente e ostile.
Ma se così fosse, dovrebbe potersi anche "curare" con la psicanalisi.
E invece, lo stesso Sigmund Freud riconosceva che la terapia della psiche non "cura" l'omosessualità.
Ora numerosi studi hanno dimostrato che la famiglia, se ha responsabilità, è solo uno dei tanti tasselli, non il principale.
"Il carattere dei genitori non basta a causare l'omosessualità", sostiene Richard Friedman, psichiatra di New York, uno dei maggiori esperti in questo campo.
E aggiunge:"Possiamo solo dire che la sessualità non nasce una volta per tutte da un meccanismo unico. I nostri studi sui gemelli mostrano che nel 70% dei casi l'omosessualità non è ereditaria. Ci sono anche altre cause, biologiche o psicosociali".

In sostanza: l'omosessualità (piaccia o meno) è una variante tra le tante possibili nel sesso, con una legittimità naturale, quanto quella dei capelli rossi tra quelli albini e quelli neri. E che può avere origini molto diverse.


Per saperne di più:

LeVAY SIMON, A Difference in Hypothalamic Structure between Heterosexual and Homosexual Men
in "Science", 253, 30 agosto 1991.
HAMER DEAN H., HU STELLA, MAGNUSON VICTORIA L., HU NAN e PATTATUCCI ANGELA M.,
A Linkage between DNA Markers on the X Chromosome and Male Sexual Orientation
in "Science", 261, pp.321-327, 16 luglio 1993.
MACKE JENNIFER P., HU NAN, HU STELLA,BAILEY J. MICHAEL,KING VAN L. e BROWN TERRY P.,
Sequence Variation in the Androgen Receptor Gene Is Not a Common Determinant of Male
Sexual Orientation in "American Journal of Human Genetics",53, n.4,ottobre 1993.
LeVAY SIMON, The Sexual Brain, MIT Press, 1993.
LEWONTIN R.C., ROSE STEVEN e KAMIN LEON J., Il gene e la sua mente,
Mondadori, Milano, 1983.
STOLLER ROBERT J., e HERDT GILBERT H., Theories of Origins of Male Homosexuality: A Cross-Cultural
Look in "Archives of General Psychiatry", 42, n.4, aprile 1985.
FAUSTO-STERLING ANNE, Myths of Gender: Biological Theories about Women and Men,
Basic Books, 1992.
BYNE WILLIAM e PARSONS BRUCE, Human Sexual Orientation: The Biologic Theories
Reappraised in "Archives of General Psychiatry", 50, n.3, marzo 1993
.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Offline Vicus

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #66 il: Agosto 18, 2021, 23:09:22 pm »
Frank sei tu che non sai leggere: se esistesse un gene dell'omosessualità, quest'ultima sarebbe presente in tutte le poplazioni ma non è affatto così.

Dai anche un'occhiata allle teorie "scientifiche" dei genetisti di cent'anni fa, oggi completamente ridicolizzate (quando non addirittura aberranti).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #67 il: Agosto 19, 2021, 09:44:54 am »
se esistesse un gene dell'omosessualità, quest'ultima sarebbe presente in tutte le poplazioni ma non è affatto così.

Non vedo cosa c'entri. E non capisco la motivazione della tua affermazione. Perche' dovrebbe essere presente ovunque? E perche' se non si e' ancora trovato questo presunto gene, allora si puo' affermare che non esiste?

Citazione
Dai anche un'occhiata allle teorie "scientifiche" dei genetisti di cent'anni fa, oggi completamente ridicolizzate (quando non addirittura aberranti).

Il DNA e' stato scoperto nel 1953, ci credo che le teorie di cent'anni fa sono assolutamente antiquate per la scienza moderna.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #68 il: Agosto 19, 2021, 10:59:20 am »
Non esiste nemmeno "il gene dell'intelligenza", se è per questo...
Esiste un mix di fattori, come ho già avuto modo di farti notare, ma siccome la religione dice che "non è vero", bla bla bla, allora seguiti a portare avanti le tue tesi negazioniste.
Vicus, come ho già avuto modo di farti notare in passato, queste discussioni fra me e te non hanno senso.
Come non hanno senso quando parliamo di Covid-19, e come non avevano senso in passato quando parlavi di scie chimiche, alle quali tu credi e io no...
E non hanno nemmeno senso perché, alla fine della fiera, tu non sei un esperto in materia come non lo sono io.
Tra l'altro in questa discussione l'argomento trattato è il libro di Esther Vilar, perciò credo proprio sia il caso di spostare questi commenti altrove, in una discussione apposita, che eventualmente continuerai a portare avanti tu, visto e considerato che l'argomento froci lo ficchi ovunque.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #69 il: Agosto 19, 2021, 13:39:13 pm »
Non esiste nemmeno "il gene dell'intelligenza", se è per questo...
Esiste un mix di fattori, come ho già avuto modo di farti notare, ma siccome la religione dice che "non è vero", bla bla bla, allora seguiti a portare avanti le tue tesi negazioniste.
Vicus, come ho già avuto modo di farti notare in passato, queste discussioni fra me e te non hanno senso.
Come non hanno senso quando parliamo di Covid-19, e come non avevano senso in passato quando parlavi di scie chimiche, alle quali tu credi e io no...
E non hanno nemmeno senso perché, alla fine della fiera, tu non sei un esperto in materia come non lo sono io.
Tra l'altro in questa discussione l'argomento trattato è il libro di Esther Vilar, perciò credo proprio sia il caso di spostare questi commenti altrove, in una discussione apposita, che eventualmente continuerai a portare avanti tu, visto e considerato che l'argomento froci lo ficchi ovunque.
Non l'ho cominciata io la discussione sui froci. La religione non si occupa di scienza. Per un uomo e specialmente per un attivista maschile, fare affermazioni favorevoli ad alleanze col femminismo, guerra tra i sessi (voluta dal femminismo), agenda LGBT (antimaschile senza se e senza ma) è come darsi calci sulle gengive.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #70 il: Agosto 25, 2021, 02:48:08 am »
Ho continuato a leggere gli altri spezzoni riportati da Frank. Inutile dire che sono d'accordo con quasi-tutto quello che ha scritto Esther Vilar: e' impressionante come quanto ho maturato riguardo questo tema coincida quasi alla perfezione con il pensiero della Vilar.
La cosa che un po' mi spaventa e' che sono d'accordo con quasi-tutto con una donna; questo conferma un'altra delle mie teorie, e cioe' che le donne sono mediamente piu' consapevoli della realta', ed e' raccapricciante che sia io che la Vilar ci troviamo d'accordo pure sulla genesi di questo attaccamento alla realta': perche' la donna e' un essere piu' primitivo dell'uomo, e quindi piu' legato al hic et hunc, con scarsa capacita' di programmazione e astrazione.


C'e' solo una cosa sulla quale io non sono d'accordo con la Vilar, finora: per me le differenze tra uomo e donna sono insite nella natura, si' frutto dell'evoluzione, ma ritengo che queste differenze siano impossibili da diminuire: la donna e' irreversibilmente un essere cognitivamente inferiore, senza nulla togliere alla sua dignita' e al suo valore.

Il problema di fondo e' allora, e rimane, il perche' si e' voluto femminilizzare la societa': come gia' detto in diverse occasioni, e la Vilar non poteva arrivarci perche' ai suoi tempi era ancora troppo difficile capirlo, il fine ultimo e' generare una societa' totalmente consumista e priva di punti di riferimento, creata appositamente per essere sfruttata, spremuta come un limone e poi il singolo individuo buttato una (in 'sti giorni vedo che qualcuno azzarda un referendum sull'Eutanasia) fossa comune o invitato a togliersi la vita, giacche' dal punto di vista economico divenuto un peso per la societa' (da qui la voglia di far fuori tutti gli anziani).

La societa' consumistica ha sostituito Dio (io sono agnostico) con il Denaro. Per un credente, questa sarebbe la conferma dell'inizio dell'Apocalisse (fa venire i brividi il come alcune cose coincidano perfettamente). Il Denaro puo' sostituirsi a Dio solo in una societa' femminea, priva di virilita' e valore e propensione verso il miglioramento, il spingersi verso qualcosa che vada oltre i beni terreni.

Questa societa' ha utilizzato la Scienza come strumento giustificatrice della propria Filosofia luciferina. Purtroppo anche in questo caso la Scienza si e' piegata all'interesse. Non dimentichiamo che anche la Chiesa Cattolica ha fatto la stessa identica cosa, quando deteneva il monopolio del Sapere Scientifico che sfrutto' per secoli per imporsi e giustificarsi come potere temporale (la fine di Giordano Bruno ne e' un tragico esempio).

Il problema di fondo quindi e', e lo ripeto, non le donne. Il problema sono quegli uomini (coloro che tirano le fila dei grandi gruppi finanziari) che, dopo la presa della Bastiglia e la guerra di secessione americana, vogliono ritornare in un'epoca schiavista.

Mi astengo da considerazioni metafisiche, ma ritengo che l'uomo, inteso come maschio, abbia anche lui un limite, ed e' quello di non essere in grado di gestire un potere troppo grande, pena impazzire o delirare.

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« Risposta #71 il: Agosto 25, 2021, 05:25:44 am »
Questa dittatura è l'inevitabile, logico sviluppo della rivoluzione francese. De Sade la capì meglio di tutti, preconizzando un estremo individualismo e una violenza esercitata non solo sulle coscienze, ma persino sui corpi (l'attuale biocrazia) come ci ha ricordato Pasolini nel suo ultimo film.
Giordano Bruno (inviso persino ai luterani) è un'altra narrativa diffusa dal potere per giustificare il grigio, innominabile presente.
Eravamo una splendida civiltà e oggi viviamo in città squallide e informi, governati da venduti con onorificenze straniere che non abbiamo mai votato (più dittatura di così).
Come hai evidenziato la scienza non serve più la verità ma è diventata il megafono del potere:

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« Risposta #72 il: Agosto 25, 2021, 20:02:24 pm »
Non l'ho cominciata io la discussione sui froci. La religione non si occupa di scienza. Per un uomo e specialmente per un attivista maschile, fare affermazioni favorevoli ad alleanze col femminismo, guerra tra i sessi (voluta dal femminismo), agenda LGBT (antimaschile senza se e senza ma) è come darsi calci sulle gengive.

Sì, ok, ma non è a me che devi dire queste cose.
Per me discorsi tipo "facciamo alleanze col femminismo" non stanno né in cielo né in terra.
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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #73 il: Agosto 26, 2021, 02:44:16 am »
Questa dittatura è l'inevitabile, logico sviluppo della rivoluzione francese.

Abbi pazienza, ma non sono per niente d'accordo e mi sembra un modo abbastanza distorto e di parte di interpretare fatti storici dove c'e' davvero poco o nulla da interpretare. La Rivoluzione Francese e' la logica ribellione ad un potere miope, che non si cura dei cittadini e li tratta come indegni di vivere.
Parliamo di una rivoluzione che fu solo l'ultima di una grande serie: quella inglese, quella tedesca (la guerra dei 30 anni), e infine le guerre di indipendenza italiane.

Citazione
Giordano Bruno (inviso persino ai luterani) è un'altra narrativa diffusa dal potere per giustificare il grigio, innominabile presente.

Anche qua mi sembra che tu sia totalmente di parte, e non ti sforzi neppure di fare un'analisi super partes: quella di Giordano Bruno e' e rimarra' una macchia indelebile nella storia della Chiesa Cattolica che ha ucciso con l'inganno, torturandolo, un uomo che ha avuto come unica colpa quella di dichiararsi ateo (ma su moltissime altre cose disse cose di una profondita' che ancora oggi rimane notevole).


Ad ogni modo, e' esattamente il contrario di quanto affermi: le elites vogliono ritornare ad una situazione precedente alla Rivoluzione Francese.

Vogliono cioe' tornare ad una sorta di Potere Assoluto, non piu' declinabile attraverso la monarchia e quindi tramite democrazie controllate. Esattamente com'era prima della Rivoluzione Francese (sebbene esistesse in Francia Gli Stati Generali, ma il Terzo Stato era il due di coppe con briscola a mazze).

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #74 il: Agosto 26, 2021, 03:23:06 am »
Che dirti Fritz, anch'io un tempo mi bevevo questa roba ma poi mi sono ampiamente e LIBERAMENTE documentato per anni (hai sicuramente capito che la "Chiesa profonda" oggi la Rivoluzione praticamente la difende) e ho cambiato idea. In realtà la maggior parte della gente della Rivoluzione Francese sa poco, se non che "abbatté i tiranni e cancellò la superstizione in nome... della Dea Ragione":


Non sto difendendo la monarchia o il ceto nobile, basato su un odioso privilegio di casta e non di merito, che chi (casualmente) conosce sa quanto vende ogni giorno l'anima pur di mantenere o guadagnaere il potere.
Semplicemente la RF, causa del Terrore e del primo genocidio di massa della Storia, è stata l'inizio di una deriva che ha inevitabilmente portato ai totalitarismi moderni (del '900 e del 21° secolo).
De Sade lo capì perfettamente, preconizzò la società malata di oggi non solo in senso sessuale come si potrebbe pensare: l'individualismo, la riduzione dell'essere umano a merce e oggetto di piacere, l'onnipresente sadismo (appunto) dal bullismo al luogo di lavoro, la violenza sulle coscienze che oggi si estende anche ai corpi.
Gli altri autori hanno solo alzato fumo, a partire da Voltaire che oltre a essere fortemente razzista (lo sapevate?) era pure una spia inglese.
Rousseau, con la sua idiozia del Buon Selvaggio che la società corrompe ha fatto più disastri di un'atomica, autori maschili compresi che scrivono (letteralmente) bestialità come quella di uomini-scimmie in un felice animalesco stato di natura, poi corrotti dalla civiltà inventata (ma vi pare possibile?!) dalle femmine. Ma si possono bere fole del genere?

Il nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.